Guida spregiudicata allo slalom gigante dei film delle feste

Premessa 1: o questa è stata la peggior stagione cinematografica di tutti i tempi, o mi sono clamorosamente perso tutti i grandi film, il che sarebbe un brutto segno; propendo quindi per la prima ipotesi.

Premessa 2: per chi legge da anni, non sopporto il Natale cinematografico in tutte le sue forme, dal cinepanettone al family day movie, dal cartone banale al solito remake miliardario di un film buonista adatto al periodo.

Premessa 3: oltre a non sopportare i film, del Natale cinematografico non sopporto neanche gli spettatori, evidentemente troppo festosi.

Premessa 4: per non apparirvi un disadattato sociale, vi comunico che da qui alla Befana uscirò tutte le sere quindi posso tranquillamente lamentarmi di ciò che ho scritto ai punti precedenti.

Premessa Ultima: come avrete letto, la redazione di R&D torna al lavoro a metà gennaio, quindi avete bisogno di tanti consigli.

Intanto, qual è il vero cinepanettone di Natale? Non Poveri ma ricchissimi, film di Fausto Brizzi il cui nome è stato ignobilmente tolto dalla locandina per le note vicende; non è Natale da Chef con Boldi, perché siamo nel 2017, non è neanche (anche se ci si avvicina) Super Vacanze di Natale, l’abile mix di montaggio di Paolino Ruffini di tutti i cinepanettoni precedenti. Il nuovo cinepanettone è palesemente l’ultimo (si fa per dire) Guerre stellari, film che ha fatto imbestialire i fan perché pare prenda un po’ (FINALMENTE) in giro la Sacra Saga. E allora su queste pagine lo dichiaro Cinepanettone 2017 e magari lo vado anche a vedere… Forse. Proseguiamo questo slalom atto a evitare paletti in forma di film di Natale con una “bella” biografia di Dickens, che forse mancava al compendio della storia dei film buonisti in cui entra anche di diritto Wonder sul classico bambino diverso (fisicamente) e il cui miele tenterà di bombardare a suon di pop-corn i vostri pensieri e i vostri portafogli. Il prossimo paletto è importante perché non è neanche da sfiorare, essendo l’ennesimo film Pixar, di cui so il titolo, Coco, e nient’altro se non che lo lascio lì dov’è. Ultimi paletti: il secondo episodio de Il ragazzo invisibile ignari del fatto che ci bastasse il primo, un altro Jumanji, un altro Verdone, un altro musical (The Greatest Showman) e infine, prima del traguardo, un altro cartone (Ferdinand).

Siete arrivati sani e salvi? Allora toglietevi qualche soddisfazione recuperando Wind River, Twin Peaks (è ancora su Sky), Stranger Things 2 e Dark (entrambi Netflix), la seconda stagione di Riverdale (in rete) e qualche titolo sulla carta interessante del periodo. Tre manifesti a Ebbing, Missouri, molto apprezzato al Festival di Venezia, che parla di una madre che indaga sull’assassinio della figlia, e detto così potrebbe ricordare Wind River: speriamo! Una (speriamo, ancora) bella commedia tutta al femminile è 50 primavere, che parla, divertendo, proprio di quella fatidica età. Infine si segnalano due commedie nere interessanti: Suburbicon di George Clooney in stile fratelli Coen e (uscita 4 gennaio) Morto Stalin se ne fa un altro, che ovviamente non è il titolo originale del film (La morte di Stalin), che parla della lotta nel partito per la successione del defunto dittatore, e che sarà probabilmente la mia prima visione cinematografica del 2018.

Ps: ma a Natale a Ravenna non doveva riaprire l’Astoria?

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