L’inutile Stranger Things 2 e quella commedia nera gradevole, ma non abbastanza cattiva

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Metti la nonna in freezer (di Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, 2018)
Una giovane e bella restauratrice riesce a fare il suo lavoro solo grazie ai soldi della pensione della nonna che vive con lei. Quando la nonna muore, il titolo ci dice di più, anzi ci dice proprio tutto. Se non che si imbatterà in un finanziere scrupolosissimo che si innamorerà di lei. Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi vengono da Matera, sono amici da sempre e quasi debuttanti visto che il loro primo film, Amore oggi, non credo proprio che lo ricordiate, ma si può sempre recuperare. Tornando alla nonna, i due giovani registi realizzano una godibile commedia nera partendo da un’idea un po’ scontata ma che dà sempre spunti realizzativi complessivamente ben svolti e rispettati. Fabio De Luigi si ritaglia perfettamente il ruolo del maresciallo incorruttibile ma maldestro, mentre la splendida Miriam Leone dimostra notevole confidenza in un ruolo diverso dalla donna vamp che le ha dato notorietà televisiva; completano il cast le divertentissime amiche della protagonista, Lucia Ocone e Marina Rocco (di quest’ultima recuperate un film di una decina d’anni fa, Valzer, fatelo per voi) e soprattutto due vecchie conoscenze del cinema di genere come Barbara Bouchet e l’attore teatrale Eros Pagni, entrambi deliziosi. Il limite c’è, ed è dettato dal fatto che nell’Italia di oggi non si riesce mai a essere cattivi fino in fondo: se da un parte al film manca il cinismo dei fratelli Coen, dall’altra non c’è il coraggio di osare che caratterizzava le opere dei vari Argento e Bava. Tutto sommato questo film resta una gradita sorpresa, è divertente e tutto funziona come deve, è leggero, non sempre scontato, ha un bel ritmo e cento minuti passano senza alcun problema. Se non lo trovate più in sala, tenetelo in freezer per la stagione estiva.

Stranger Things Stagione 2
La seconda stagione di Stranger Things costituisce uno degli esempi più efficaci per dimostrarvi il mio scarso amore per le serie tv. Se una serie non funziona, viene cancellata senza scrupoli, mentre se ha successo viene riproposta all’infinito. In entrambi i casi la serie si prende gioco dello spettatore, ma il caso di reiterazione è certamente il peggiore, perché spesso rovina la memoria di quanto di buono costruito. L’esempio lampante lo diede qualche anno fa Lost, con un’ultima stagione improponibile.
Per questo, a parte il sempre-sia-lodato Black Mirror, che è costruito su episodi autoconclusivi, prediligo mini serie con una conclusione, e che in caso di stagioni successive, si cambia completamente vicenda (Fargo, True Detective). Oppure in extrema ratio guardo commedie che non hanno uno sviluppo narrativo particolare e che si possono interrompere in qualsiasi momento, come ho fatto dopo 4 stagioni di Scrubs. Dopo questa inutile predica posso solo dire che Stranger Things 2 non è che rovini la meravigliosa sorpresa del predecessore, ma lo allunga inutilmente, pur rimanendo fedele nella storia e nel continuo temporale. Il problema è che manca l’effetto sorpresa e il tutto procede senza grossi intoppi ma anche senza particolari emozioni. Non è brutto, ma il gioco è bello quando dura poco. Ed è già in cantiere la terza stagione. Io mi fermo qui.
PS: per queste ragioni non ho mai visto neanche un minuto de Il trono di spade.

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