“Prima di domani”: non eccelso, ma nemmeno banale

Il film più gettonato nelle arene questa settimana è Paterson di Jim Jarmush, ben accolto a Cannes 2016 e dalla critica in generalee il cui titolo si riferisce al protagonista, un uomo solitario seppur sposato, che tra poesie e passeggiate notturne ci fa quasi subito innamorare di lui. Alla Rocca di Ravenna e all’arena Borghesi di Faenza è in programmazione giovedì 27, mentre il 29 è all’arena di Bagnacavallo. Sempre a Faenza il 2 agosto è previsto Amore e inganni, tratto da un romanzo di Jane Austen, un film fresco e divertente che vede il ritorno dopo oltre vent’anni (ricordate Molto rumore per nulla?) della splendida Kate Beckinsale alle prese con in film in costume. Il regista poi è Whit Stillman, un inguaribile indipendente ultra sessantenne che ha realizzato pochi film, e tutti interessanti e semi sconosciuti da noi: personaggio da approfondire. A Lugo il 27 si può vedere (gratis) il cartone La tartaruga rossa, che nonostante la regia europea, ha l’indelebile e felice impronta del giapponese Studio Ghibli, mentre va segnalato che lunedì 31 va in onda Song To Song, di quel Terrence Malick che per chi scrive è un regista bollito dal 1980 (dopo aver realizzato due capolavori, s’intende), che però è ancora molto amato dalla critica rigorosa e austera; e l’ambientazione del film, la scena musicale di Austin in Texas, fa venire comunque l’acquolina in bocca.

The Cast Of BEFORE I FALLMa prima di augurare buona estate a tutti, entriamo in sala:
Prima di domani (di Ry Russo-Young, 2017). Fin dai primi minuti ci troviamo davanti al classico teen movie: Samantha e le sue tre amiche costituiscono un quartetto di primedonne (per non dire parolacce) del college, che si godono la vita a base di feste e corteggiatori, ma che alla fine di una di queste serate, hanno un terribile incidente e… Sam si risveglia nuovamente all’inizio della stessa giornata, esattamente come nel mitico Ricomincio da capo. Le analogie col cult movie con Bill Murray però finiscono nella struttura, perché questo film per la sua psicologia, drammaticità e scenografia guarda maggiormente a un altro cult, Donnie Darko, sebbene si riveli meno criptico, meno profondo ma molto più femminile. La struttura della singola giornata si rivela fin troppo semplice, rischiando di affondare nei primi minuti come un telefilm di quarta categoria, ma ciò che poi stupisce è come ogni momento che la protagonista rivive venga interiorizzato e colto come momento di crescita personale e soprattutto di comprensione di una realtà vista troppo spesso con occhi e approcci superficiali. C’è un mosaico da sistemare nella vita di Sam, e ci vogliono tanti “oggi” per capire ciò che si deve fare… o ciò che si è già vissuto. Cupo, con qualche situazione divertente ad alleggerirne il peso comunque non eccessivo, Prima di domani è l’opera quarta di una regista trentaseienne sconosciuta da noi, ma apprezzata autrice indipendente e spesso ospite del Sundance Festival. Attrici acerbe ma apprezzabili, arricchite dalla presenza discreta di Jennifer Beals nel ruolo della madre di Sam, e scrittura del film semplice nella parte narrativa, mai banale nel caratterizzare la protagonista. Prima di domani si intitolerebbe Before I Fall (prima che io “cada” con tutti i possibili significati di una caduta) ed è un film rivolto ai giovani che pur non sia eccelso in nulla, offre spunti di riflessione e discussioni di gruppo su questa età che è talmente difficile che il cinema ne sta attingendo a piene mani.

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