“Zombie contro zombie”, ovvero come nasce oggi un vero e proprio cult movie

One Cut Of The Dead 2018 Shinichiro Ueda Recensione 01Zombie contro zombie (di Shuichiro Ueda, 2018)
Il film inizia sul set di quello che a tutti gli effetti sembra un film sugli zombie, ambientato in un capannone abbandonato, con il regista eccessivamente severo che contesta all’attore protagonista la scarsa espressività.
Improvvisamente dall’esterno ci si accorge che una vera invasione di zombie è in procinto di attaccare la troupe, causando vittime e la folle esaltazione del regista che finalmente riesce a ottenere il realismo che voleva e non ferma le riprese, portando il gruppo a una prevedibile ecatombe finale.
Poi, dopo mezz’ora di un unico, magnifico, piano sequenza, prima compaiono i titoli di coda, poi i titoli di testa… ma che succede? Scongiurata, al momento, l’ipotesi che siamo realmente sotto attacco zombie, il film torna indietro nel tempo fino alla nascita del progetto del film appena visto, per narrare la sua genesi e la sua realizzazione.

Si può nel 2018 dire ancora qualcosa di originale ed efficace sugli zombie movies? La risposta è “un grandissimo sì”: una produzione indipendente nata da una campagna di crowdfounding che ha raccolto appena 27mila euro e che all’uscita nelle sale e nei festival, ha ottenuto consensi di critica e pubblico in tutto il mondo, ritagliandosi subito il titolo nobiliare di Cult Movie, e diventando immediatamente un caso internazionale, come lo fu ai suoi tempi Blair Witch Project.

Il film utilizza il meccanismo, collaudato in altri generi, del metacinema, del “film nel film”, tema toccato sia da grandi come Fellini e Truffaut (8 e mezzo e Effetto notte), e nello stesso genere horror da Scream, in quest’ultimo caso in maniera meno diretta.
Dicevamo che fin dalla prima parte il film ha un’efficacia registica da lasciare tecnicamente a bocca aperta nonostante il tono estremamente grottesco e dissacrante, perché le riprese esaltano e disorientano lo spettatore (a un certo punto c’è la camera fissa a filo d’erba); il passaggio dal film al metafilm (ma a fine proiezione si vorrebbe tornare subito indietro) spiazza tutti ma dà ancora più forza alla prima parte, attorno alla quale gira tutta la vicenda.

Mi scuso per i paroloni, ma da una parte non voglio andare oltre per non rovinarvi la sorpresa, dall’altra, ed è il compito principale della recensione, coinvolgere gli spettatori più scettici davanti all’ennesimo film dello stesso genere. Una cosa non ancora scritta è che soprattutto nella seconda parte si ride tantissimo, a squarciagola, quasi di continuo ma se ne scrivessi il motivo rovinerei in parte la visione. Come accennato sopra, Zombie contro zombie (titolo internazionale One Cut Of The Dead), partendo da 27mila euro è arrivato a incassarne oltre 20 milioni in Giappone e tantissimo anche nel resto nel mondo.

E in Italia? Il film è stato distribuito per tre giorni a inizio novembre in lingua originale sottotitolato e non nella nostra città, col risultato che non l’ha visto nessuno (7 mila di incasso) e col dubbio che lo avrebbero visto in pochi intimi anche se distribuito meglio. Peccato perché 50 anni dopo La notte dei morti viventi, gli zombi sono ancora vivi e sempre con noi, con pochi soldi, tantissime idee e un talento smisurato.
Per chi vi scrive, uno dei migliori film degli ultimi anni che sicuramente verrà presto ricordato come oggetto di culto.

MAR MOSTRA SALGADO BILLB 15 – 21 04 24
TOP RENT BILLBOARD FOTOVOLTAICO 04 – 18 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24