Al gip che gli chiedeva come mai il 25 marzo scorso entrò con la sua utilitaria fosse entrato nel cortile dell’Arma dei carabinieri urlando di avere una bomba lui rispose che a suggerirglielo erano state «le voci». Un primo indizio di un’incapacità di intendere e di volere confermata dal perito incaricato dal giudice. All’epoca, ha certificato l’esperto, l’uomo – un 47enne palermitano – non era in grado di intendere e di volere. Di conseguenza non è imputabile in un processo penale. A riportare la notizia oggi sono il Resto del Carlino e il Corriere di Romagna.
Finisce così nel nulla giudiziario una vicenda che fece molto scalpore. L’uomo era in auto con l’anziano padre, era partito dal Friuli a bordo di una Seicento. L’intenzione era arrivare a Genova per poi far rotta in traghetto verso la Sicilia quando, arrivato a Modena, ha invertito la marcia e si è diretto verso la Romagna dove peraltro era stato poche ore prima, a casa di alcuni parenti a Punta Marina.
Era convinto di avere una bomba in macchina e che qualcuno lo stesse ascoltando. L’intenzione era quella di farsi arrestare. Ci è riuscito. Per il processo, invece, nulla da fare. L’uomo nel frattempo ha ripreso le cure ed è giudicato in grado di controllarsi. Revocato anche l’obbligo di dimora.