Becchino di Azimut accusato di furti tra le ceneri, l’azienda si ritiene parte lesa

L’impresa a controllo pubblico che gestisce il forno crematorio esprime «tutta la sua riprovazione in merito all’accadimento» e avvia verifiche interne

IMG 1162La società Azimut, azienda a controllo pubblico che gestisce una settantina di cimiteri in provincia e i due crematori di Ravenna e Faenza, «esprime tutta la sua riprovazione» in riferimento all’arresto di un suo dipendente addetto alle cremazioni nel forno faentino con l’accusa di aver sottratto denti d’oro e altri resti preziosi dalle ceneri dei defunti. L’amministratore delegato Stefano Di Stefano «non trova aggettivi adeguati a definire l’accadimento».

La società, posseduta al 60 percento da Ravenna Holding, si occupa anche di gestione della sosta a pagamento, toilette pubbliche, spazi verdi e del ponte mobile di Ravenna: «Abbiamo assicurato e continueremo ad assicurare ogni supporto alla magistratura, per una vicenda in cui siamo parte lesa». Nel frattempo sono in corso verifiche, raccogliendo le informazioni, per eventuali provvedimenti di carattere disciplinare ed organizzativo.

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