Per Cagnoni è il giorno del giudizio dopo un processo di 29 udienze in nove mesi

Conclusione dell’arringa, replica dell’accusa poi camera di consiglio. Sentenza attesa in serata: ergastolo, 30 anni o assolto

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RAVENNA 20/04/18. PROCESSO CAGNONI Processo Cagnoni Per L’ Omicidio Di Giulia Ballestri

Processo Cagnoni per l’ omicidio di Giulia Ballestri

Per Matteo Cagnoni è arrivato il giorno del giudizio in corte d’assise a Ravenna. Nella serata di oggi, 22 giugno, è attesa la sentenza del processo di primo grado che vede il 53enne dermatologo imputato per l’omicidio pluriaggravato della 39enne moglie Giulia Ballestri da cui si stava separando. Ergastolo, trent’anni, assoluzione: questi in buona sostanza i possibili esiti. Il delitto, come noto, è avvenuto il 16 settembre 2016 e quella di oggi è la 29esima udienza del processo cominciato il 10 ottobre scorso.

La procura (pm Cristina D’Aniello) ha chiesto il massimo della pena, con un anno di isolamento diurno, perché ritiene che l’omicidio sia premeditato e compiuto con crudeltà e poi l’uomo abbia cercato di occultare il cadavere. La difesa (avvocati Francesco Dalaiti e Giovanni Trombini) sostiene che Cagnoni sia innocente. Se verrà riconosciuta almeno una delle due aggravanti sarà ergastolo, se verrà riconosciuto l’omicidio semplice saranno trent’anni.

Questa la scaletta dell’ultima giornata in aula (finora il medico ha saltato solo le udienze del 12 e 14 giugno in cui si è tenuta la requisitoria). Alle 9 apertura con la conclusione dell’arringa difensiva interrotta lunedì. Sarà Trombini il primo a prendere la parola – dopo le sette ore nette impiegate quattro giorni fa ha annunciato che gli servirà ancora un quarto d’ora – e poi toccherà al collega Dalaiti. Il primo ha cercato di dimostrare che il suo assistito non è colpevole oltre ogni ragionevole dubbio, il secondo andrà a mettere in discussione le aggravanti. A seguire l’accusa avrà facoltà di presentare controrepliche ed è quasi certo che lo farà. Stessa cosa potranno fare le cinque parti civili (famiglia Ballestri, Comune di Ravenna, Linea Rosa, Udi, Dalla parte dei minori) e a quel punto la difesa avrà l’ultima parola. L’imputato, così come è stato per tutto il processo, ha facoltà di rendere spontanee dichiarazioni in qualunque momento: è plausibile che colga l’occasione per rivolgersi nuovamente agli otto giudici (presidente Corrado Schiaretti, a latere Andrea Galanti). A quel punto la corte si ritirerà in camera di consiglio per il verdetto. Tempi? Difficile fare previsioni ma ci vorranno ore.

Gli avvocati Giovanni Trombini e Francesco Dalaiti compongono la difesa di Matteo Cagnoni

È stato un processo lungo e anche carico di tensioni. Difficilmente avrebbe potuto essere altrimenti partendo dal dato di fatto certo: una donna presa a bastonate e poi massacrata con il volto contro lo spigolo di un muro nella cantina di una casa disabitata dove è stata lasciata nuda e la morte è sopraggiunta per soffocamento. Il corpo è stato trovato nella notte tra il 18 e il 19 settembre nell’ambito delle ricerche avviate nel pomeriggio dopo la denuncia di scomparsa presentata dal fratello e dall’amante. Al banco dei testimoni hanno sfilato in tutto 112 persone, tra momenti di commozione come con il fratello della vittima e altri che hanno sfiorato il surreale come con la custode che non ha riconosciuto la sua stessa voce in una intercettazione ascoltata in aula. Occhi lucidi e groppo in gola in due momenti, per ragioni diverse: quando è stato proiettato il video del sopralluogo della polizia scientifica sulla scena del crimine e quando l’avvocato Giovanni Scudellari che tutela la famiglia Ballestri ha presentato le sue conclusioni.

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