Via Maggiore, tagliati i pini. I vigili denunciano l’attivista Francesca Santarella

La municipale ipotizza l’interruzione di pubblico servizio. «Un pezzo del nostro patrimonio verde se ne è andato»

Albero Tagliato

Uno dei pini tagliati in via Maggiore (foto da FB)

Sono stati tagliati in mattinata i sette pini di via Maggiore, nonostante le proteste degli attivisti. Anche questa mattina gli attivisti si sono presentati (come la scorsa settimana) per evitare l’abbattimento ma la polizia municipale ha denunciato Francesca Santarella, ex consigliera comunale e portavoce  del Meetup “A riveder le stelle” per interruzione di pubblico servizio.

«Abbiamo tentato di tutto per salvarli – scrivono gli attivisti – . Addio ai sette pini di via Maggiore, di cui due in perfetta salute e tre da sottoporre a verifiche che non sono mai state fatte da chi di dovere. Un pezzo del nostro patrimonio verde storico del nostro bellissimo viale principale di accesso alla città se ne va e non verrà ripristinato. Subito al lavoro per scavare pozzetti in prossimità degli alberi uccisi. Fino all’ultimo si è aspettato l’arrivo dell’assessore. Nessuno del Comune è arrivato».

La “controperizia” degli ambientalisti Il Comune da parte sua aveva spiegato in una nota che la necessità dell’abbattimento è stata certificata anche dalla perizia di un agronomo. L’amministrazione aveva anche ribadito che quei pini costituivano un pericolo per le persone e, perciò, l’abbattimento era inevitabile.

C’è però una perizia, commissionata dagli stessi attivisti, che non giunge alle stesse conclusioni. Per un paio di pini, pur se non ci sono significative lesioni, sono stati riscontrati danni allo sviluppo gravi. Tanto che lo stesso agronomo ne raccomanda l’abbattimento. Per altri tre alberi l’agronomo suggeriva « una prova a trazione controllata atta a testare la solidità della tenuta radicale proprio in direzione delle inclinazioni al fine di giungere alla definizione delle opportune scelte gestionali». Solo dopo quella prova, in altre parole, si sarebbe potuto scegliere come gestire i tre alberi.

Infine c’erano due pini di dimensioni più ridotte che, allo stato in cui erano, venivano considerati «stabili». L’agronomo suggeriva quindi una prova per testare la tenuta radicale e un monitoraggio di un paio d’anni. Per l’agronomo, «un miglioramento significativo delle condizioni generali dell’alberata» poteva essere ottenuto «attraverso la rimozione delle superfici in asfalto presso le aiuole ed i posti riservati alla sosta delle auto e la sostituzione rispettivamente (ad esempio) con stabilizzato e auto bloccanti».

C’è inoltre una seconda perizia, questa volta di un ornitologo, che evidenzia le tracce di alcuni nidi e ipotizza che possano essercene altre. Per questo si invitava a valutare attentamente la necessità degli abbattimenti almeno fino al termine della nidificazione, fissato al 31 luglio.

 

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