Al ristorante (con lavoratori in nero) come se nulla fosse: 23 clienti multati

Il titolare del locale dovrà rispondere anche di evasione. È successo a Pinarella

Foto GdF Ristorante PinarellaI finanzieri hanno scoperto un locale sul lungomare di Pinarella che domenica a pranzo stava svolgendo la normale attività di ristorazione, nonostante i divieti per le normative anti virus, con tanto di cameriere.

I militari delle Fiamme Gialle hanno infatti trovato numerosi avventori che si erano radunati a seguito di un “invito strettamente riservato” del proprietario del locale, molti dei quali provenienti da fuori provincia e alcuni addirittura da altre regioni confinanti, come Marche e Toscana.

C’era chi era già seduto a tavola, intento a consumare il pranzo domenicale e chi, sdraiato sui lettini in terrazza, prendeva il sole, sorseggiavano un drink in attesa delle pietanze del ristorante.

Alla richiesta dei militari di giustificare la loro presenza all’interno del locale, i soggetti identificati hanno fornito le più svariate motivazioni: c’è chi ha dichiarato di trovarsi lì per lavoro dovendo definire con gli altri commensali alcuni dettagli su progetti futuri e chi invece stava lì per motivi di salute, pranzando in attesa di effettuare, subito dopo, una seduta di fisioterapia all’aperto, all’ombra degli alberi della pineta.

I 23 commensali sono stati quindi multati, mentre gli approfondimenti svolti nell’immediatezza nei confronti del titolare del ristorante hanno permesso di riscontrare come quest’ultimo esercitasse la propria attività lavorativa in totale inosservanza dei previsti obblighi di natura fiscale e contributiva, tanto che nei suoi confronti è stato avviato un controllo fiscale mirato a ricostruire il volume d’affari dell’azienda e le conseguenti imposte evase.

Anche il personale sorpreso a lavorare, un cuoco di origine albanese, l’aiuto cuoco di origine cubana e una cameriera, anch’essa cubana, sono risultati tutti lavoratori completamente “in nero” e pertanto per il datore di lavoro, scatterà anche l’irrogazione della cosiddetta “maxi sanzione” con conseguente segnalazione della ditta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna, anche ai fini della sospensione dell’attività imprenditoriale.

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