“Contadino” si spacciava per dentista e lavorava con la moglie in uno studio abusivo

Interrogati 160 clienti inconsapevoli. L’uomo, con partita Iva per la coltivazione di cereali, non ha versato oltre 230mila euro di imposte

Dentista FinanzaNei giorni scorsi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un valore di oltre 230 mila euro, nei confronti di un odontotecnico ravennate che esercitava abusivamente la professione di medico odontoiatra.

Il provvedimento cautelare, emesso dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Ravenna, è stato adottato in seguito a un’indagine avviata dopo che le Fiamme Gialle avevano eseguito un controllo presso lo studio del falso dentista, che per il Fisco risultava essere titolare una partita Iva per la “coltivazione di cereali”.

Nel corso dell’ispezione i finanzieri hanno constatato che nello studio era presente una sala da aspetto con segreteria, un laboratorio odontotecnico ed un’ulteriore stanza adibita a vero e proprio studio dentistico nella quale l’indagato, con tanto di camice, mascherina e cuffia, aveva appena praticato un’anestesia locale a un “paziente” che in quel momento si trovava disteso sulla poltrona odontoiatrica.

Nell’ambulatorio dentistico, completamente privo di qualsiasi autorizzazione sanitaria e immediatamente sequestrato, le Fiamme Gialle hanno inoltre rinvenuto 280 cartelle cliniche nonché documentazione extracontabile relativa alle prestazioni odontoiatriche rese.

Nei confronti del falso dentista, denunciato alla Procura della Repubblica di Ravenna per il reato di esercizio abusivo della professione medica, la Guardia di Finanza ha quindi avviato una verifica fiscale, nel corso della quale è stato accertato che l’uomo non aveva mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi, pur avendo percepito, per le prestazioni odontoiatriche abusive effettuate, lauti compensi a fronte dei quali non aveva mai emesso il prescritto documento fiscale.

Nel corso delle indagini le Fiamme Gialle hanno interrogato circa 160 clienti del professionista, i quali hanno confermato di essersi inconsapevolmente sottoposti alle cure mediche del falso odontoiatra, il quale si faceva coadiuvare dalla moglie quale assistente alla poltrona.

Dopo il sequestro del laboratorio dentistico, mentre le indagini erano ancora in corso, la Guardia di Finanza ha scoperto che l’indagato aveva ripreso l’attività odontoiatrica avviando un altro studio abusivo all’interno di un’abitazione, circostanza che è valsa, oltre al sequestro del nuovo ambulatorio, anche un’ulteriore denuncia a carico dell’uomo, per aver reiterato l’esercizio abusivo della professione medica. Successivamente il falso dentista è stato denunciato anche per il reato di violazione dei sigilli apposti dai Finanzieri in occasione del sequestro dello studio, poiché lo stesso li aveva arbitrariamente rimossi.

Le attività ispettive, condotte anche attraverso mirate indagini finanziarie, hanno consentito alle Fiamme Gialle di ricostruire il giro di affari del falso medico e di quantificare in oltre 230 mila euro l’ammontare delle imposte che, nel tempo, ha omesso di versare nelle casse dell’Erario.

 

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