Barbieri si vanta di un pestaggio, l’audio: «Lo stavo scannando come un maiale»

Udienza 6 / Al processo per il delitto di via Corbara ascoltata una telefonata del killer, sicario reo confesso: un anno prima era stato protagonista di una spedizione punitiva contro un disabile per 500 euro

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Pierluigi Barbieri, reo confesso dell’omicidio di Ilenia Fabbri a Faenza il 6 febbraio 2021

«Quel maiale grosso si era appoggiato alla porta e spingeva. Al primo calcio non è andata giù, al secondo non è andata giù, minchia, al terzo calcio è volato lui e la porta». Pierluigi Barbieri si vanta di come ha pestato «quel bastardo». Il 53enne originario di Cervia, ma residente a Rubiera (Reggio Emilia), è imputato in corte d’assise a Ravenna nel processo per l’omicidio di Ilenia Fabbri, avvenuto a Faenza il 6 febbraio 2021, e ieri, 24 novembre, nella sesta udienza è stato ascoltato l’audio della sua spacconata da picchiatore (potete sentire la sua voce qui sotto).

 

Barbieri stava parlando al telefono con un conoscente. La spedizione punitiva a cui fa riferimento è accaduta a febbraio 2020 a Predappio, la vittima era un disabile per una questione di 500 euro. La registrazione della chiamata è nelle mani degli inquirenti perché Barbieri ha una app sul telefonino che registra tutte le telefonate e conserva una copia in memoria, abitudine condivisa con l’altro imputato, il 54enne Claudio Nanni, ex marito della vittima e inquadrato dalla procura come mandante del sicario a cui avrebbe promesso 20mila euro e un’auto usata. L’ingegnere Giuseppe Ferraro, consulente della procura ha estrapolato quel file e tanti altri e li ha consegnato agli investigatori della polizia.

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Pierluigi Barbieri, noto negli ambienti criminali come “lo Zingaro”

La difesa dell’imputato (avv. Simone Balzani in sostituzione di Marco Gramiacci) si è opposta all’ascolto del documento, non ritenendolo pertinente perché relativo a un’altra vicenda. È stato addirittura Barbieri a scattare i piedi nello spazio dove è detenuto alzando la voce e interrompendo il presidente della corte Michele Leoni: «Mi vogliono far passare per quello che non sono». Va ricordato che Barbieri è reo confesso: ha ammesso di aver ucciso la donna. Il giudice ha respinto l’opposizione della difesa ritenendo che il documento sia utile a definire la personalità dell’imputato (i giudici dovranno pronunciarsi sulla richiesta di perizia psichiatrica).

Di quella telefonata c’è un passaggio che suona ancora più sinistro alla luce della dinamica con cui è stata ammazzata Fabbri: «Un amico mi ha tolto il coltello che avevo preso in cucina e lo stavo scannando come un maiale. A me non mi prendi per il culo». La 46enne è stata ammazzata proprio con una coltellata alla gola dopo che era fallito il tentativo di strozzarla con il manico di un martello.

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Pierluigi Barbieri nella gabbia degli imputati

In aula sono stati riprodotti un paio di minuti di una telefonata di quasi un’ora. Oltre al passaggio sulla violenza con cui ha convinto «quel maiale» a saldare il suo debito, si sente anche un passaggio in cui Barbieri comunica all’amico che dovrà andare a Napoli presto per parlare con della gente che ha fatto una truffa: «Quelli devono pregare la Madonna quando mi vedono».

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