Il sindaco: «Qui il fulcro delle celebrazioni dantesche. Saremo grande città europea»

Le dichiarazioni nel corso delle manifestazioni per l’annuale
con esponenti di Firenze e la cerimonia dell’olio con tanto di corteo

In occasione delle celebrazioni del 695° dell’annuale della morte di Dante, questa mattina (domenica 11 settembre) hanno avuto luogo a Ravenna le cerimonie secondo una tradizione che prevede il puntuale omaggio del Comune di Firenze al suo illustre figlio, tramite la Cerimonia dell’Olio, nella seconda domenica di settembre.

Alle 9.30, il sindaco Michele de Pascale e la responsabile della Commissione cultura del Comune di Firenze, Federica Giuliani, dopo un breve incontro in municipio cui erano presenti, oltre allo stesso sindaco, l’assessora alla cultura Elsa Signorino, Alessandro Masi, Segretario del Comitato Nazionale per le celebrazioni del 750° Anniversario della nascita di Dante Alighieri, e Marcello Ciccuto, Presidente della Società Dantesca Italiana e docente dell’Università di Pisa, sono scesi in Piazza del Popolo per partecipare al solenne corteo celebrativo alla volta della biblioteca Classense. Presenti al corteo anche diversi cittadini, i figuranti dell’associazione storica Quelli del Ponte e il gruppo di uomini in costume tradizionale con il gonfalone fiorentino.

Alle 10 nella sala Muratori della Classense il sindaco del Pascale ha aperto l’incontro pubblico ringraziando i presenti, tra cui Alessandro Masi Segretario del Comitato Nazionale per le celebrazioni del 750° Anniversario della nascita di Dante Alighieri.
«Ringrazio gli amici fiorentini, le autorità religiose e civili, i rappresentanti delle istituzioni culturali – ha esordito de Pascale -. Oggi celebriamo insieme il 695° annuale della morte di Dante, questo numero ci ricorda sicuramente i 5 anni che ci dividono dal 2021, l’anno che il mondo dedicherà al Sommo Poeta per il 700 anni dalla sua morte. L’obiettivo che vogliamo porci – ha affermato – è fare di Ravenna il fulcro internazionale delle celebrazioni dantesche, come fu nel 1921. La città è già al lavoro per prepararsi a questo importante appuntamento e ci aspettiamo risultati che andranno oltre l’anno celebrativo, valorizzando e promuovendo Ravenna come spazio reale di quell’immenso lascito che è l’opera dantesca. Di fronte alla sfida di Dante 2021 – ha affermato il sindaco – vogliamo mettere in rete il nostro straordinario patrimonio artistico e culturale, per far sì che non sia solo l’occasione per celebrare l’illustre poeta, ma rappresenti l’inizio di una nuova fase di rilancio per Ravenna, che dovrà diventare una grande città europea, conosciuta nel mondo per la sua capacità attrattiva. Il centenario dantesco nella storia di Ravenna ha sempre rappresentato un momento di rigenerazione e cambiamento. Così sarà anche nel 2021».

La parola è poi passata a Federica Giuliani, rappresentante del Comune di Firenze che ha espresso la volontà della sua città di collaborare con Ravenna agli eventi del 2021. Dopo una breve introduzione della direttrice della biblioteca Classense, Claudia Giuliani, Marcello Ciccuto ha svolto la conferenza sul tema: “Dante alle soglie del moderno. Borges e Mandel’stam lettori della Commedia”.

Alla conferenza erano presenti i 22 studenti provenienti da tutta Italia, vincitori del Premio di cultura promosso dalla Società Dante Alighieri, 35esima edizione. Grazie al premio ottenuto i ragazzi soggiornano gratuitamente in città fino a oggi per partecipare alle iniziative dantesche in programma nel weekend.

Al termine della conferenza il corteo si è mosso, attraverso via Baccarini e piazza Caduti verso la Basilica di San Francesco, dove l’Arcivescovo di Ravenna, Monsignor Lorenzo Ghizzoni, ha officiato alle 11.15 la celebrazione eucaristica animata dalla Cappella Musicale di San Francesco diretta da Giuliano Amadei. Le celebrazioni odierne si sono concluse con l’omaggio reso da Firenze all’Esule alla Tomba del Poeta con la cerimonia dell’olio. Per l’occasione padre Egidio Monzani, presidente del centro dantesco dei frati minori conventuali ha letto il messaggio di papa Francesco, appositamente inviato per le celebrazioni dantesche.

L’evento si svolge secondo un cerimoniale codificato negli anni e vede i rappresentanti del Comune di Firenze offrire l’olio al sepolcro del Poeta, per alimentare la lampada votiva che arde ininterrottamente dal 1908, dono anch’essa della città di Firenze.

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