Presentato Purtimiro 2017: il nuovo festival barocco torna a settembre

Al Rossini di Lugo l’evento diretto da Rinaldo Alessandrini si apre con Bach e si chiude con Monteverdi. Biglietti disponibili da maggio

Gli equivoci nel sembiante, Regia Jacopo Spirei

Uno degli spettacoli messi in scena nel 2016

La seconda edizione di Purtimiro torna a Lugo in anticipo rispetto allo scorso anno, quando il festival di musica barocca si svolse a fine anno. Gli appassionati potranno tornare al Rossini dal 29 settembre al 15 ottobre. In programma ci sono dieci eventi dei quali due dedicati alla rilettura del genio di Johann Sebastian Bach (Variazioni Goldberg e musiche per il violino).  Non mancheranno brani di Pergolesi, Stradella, Vivaldi, Caldara e Monteverdi e rarità assolute come l’opera “La Filli” di Giovanni Cesare Netti e il dittico buffo con “Fidalba e Artabano” di Giovanni Alberto Ristori e “Serpilla e Bacocco” di Giuseppe Maria Orlandini.

La direzione artistica è sempre a cura di Rinaldo Alessandrini: clavicembalista, musicologo, direttore, noto interprete per la musica del Sei-Settecento. Purtimiro 2017 apre con Johann Sebastian Bach e chiude con Monteverdi, due autori fondamentali nella sua carriera interpretativa.

Rinaldo Alessandrini

Rinaldo Alessandrini

Ed esattamente venti anni dopo che Alessandrini aveva licenziato la sua lettura dell’Arte della Fuga di Bach eccolo tornare all’amatissimo Bach con una nuovissima lettura delle celebri Variazioni Goldberg nel concerto inaugurale del 29 settembre al Teatro Rossini, che prende il titolo “Variations on Variations” e sottotitolo “Le Variazioni Goldberg di Bach come non si sono mai sentite”. Si tratta infatti della prima esecuzione della sua nuova trascrizione per archi e cembalo dell’immenso capolavoro reso celebre dalle interpretazioni pianistiche di Glenn Gould.

E un “altro” Bach è in programma il 14 ottobre alle 20.30: un “Crossdressing Bach” che vedrà il  clavicembalista romano suonare in duo con il violinista Enrico Gatti. Insieme rileggeranno a modo loro pagine originariamente nate per altri strumenti ma da Bach stesso trascritte in forme alternative.

Sabato 30 settembre sempre alle 20.30 sarà poi la volta di una rarità operistica di un compositore barocco di origine pugliese: Giovanni Cesare Netti, nato a Putignano di Bari nel 1649 e morto a Napoli nel 1686 a 36 anni. Si potrà ascoltare in forma di concerto l’opera “La Filli”,  esempio di commedia pastorale di scuola napoletana in cui protagonisti sono due coppie di giovani amanti le cui storie d’amore di intrecciano con inevitabili travestimenti, equivoci e colpi di scena. A dirigere sarà Antonio Florio alla testa della sua Cappella Neapolitana.

Sempre a lui  è affidato il terzo evento in cartellone, domenica 1 ottobre alle ore 16, col concerto dal titolo “Buffo sotto il Vesuvio” con la partecipazione straordinaria di Pino De Vittorio, attore-cantante che meglio di chiunque altro ha saputo interpretare e riproporre ai nostri giorni quella stagione straordinaria del passato, grazie alla perfetta intesa col complesso della Cappella Neapolitana di Antonio Florio, specializzato nel repertorio barocco napoletano. Sempre domenica al Rossini è in programma  il concerto “Il prete rosso all’opera” con  Alessandrini alla testa del Concerto Italiano. Il  “prete rosso” è  Antonio Vivaldi, del quale si potranno ascoltare arie e cantate dalla voce di Sara Mingardo, considerata uno dei più grandi contralti al mondo.

Altro grande genio del barocco è stato Alessandro Stradella (1639-1682), geniale autore di opere, musica strumentale e liturgica. “Ecco amore ch’altero risplende” è il titolo della ricca antologia di Sinfonie e Madrigali di Stradella in programma al Teatro Rossini venerdì 6 ottobre, con Alessandrini sul podio del Concerto Italiano.

Evento clou del festival è la messinscena di un cosiddetto “dittico buffo” in programma sabato 7 ottobre alle 20.30 con replica domenica 15 ottobre alle ore 16: due rari intermezzi in musica che a suo tempo conobbero un enorme successo in tutta Europa. Parliamo di “Fidalba e Artabano” del compositore di origine bolognese Giovanni Alberto Ristori (1692-1753) e “Serpilla e Bacocco”, ovvero “Il marito giocatore e la moglie bacchettona”, del prolifico compositore fiorentino Giuseppe Maria Orlandini (1676-1760).  A mettere in scena i due intermezzi buffi è stato chiamato un grande nome del teatro italiano, Walter Le Moli, classe 1947, molto attivo sia all’opera che nella prosa. In buca il Concerto Italiano, sul podio Alessandrini.

Domenica 8 ottobre alle 16 il “big” barocco di turno sarà invece Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736), autore dello Stabat Mater e delle due Salve Regina. Capolavori che verranno eseguiti nel concerto dal titolo “Virgo Virginum Praeclara” . Interpreti il controtenore Carlo Vistoli, il soprano Lucia Martín Cartón e l’Abchordis Ensemble diretto dal clavicembalista Andrea Buccarella.

Purtimiro prosegue venerdì 13 ottobre sempre al Teatro Rossini con la riproposizione per la prima volta in epoca moderna dell’oratorio “La Morte d’Abel” (1732) di Antonio Caldara (1670-1736). A interpretarlo sarà Alessandrini col suo gruppo-emanazione Concerto Italiano.

Ultimo appuntamento in cartellone (domenica 15 ottobre alle 20.30, subito dopo l’unica replica del dittico buffo delle ore 16) con  Claudio Monteverdi, di cui si celebra in tutto il mondo il 450esimo anniversario della nascita. “Dalla prima alla seconda pratica” è il titolo del concerto diretto da Alessandrini.

Biglietti da 7 a 32 euro in vendita dal 6 maggio sul circuito vivaticket.

 

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