Giorno della Memoria: a Cotignola lo spettacolo su Gino Bartali

La rappresentazione, dal titolo “Gino Bartali eroe silenzioso”, in scena al Binario sabato 21 gennaio in doppia replica, al mattino per le scuole alle 21 per il pubblico

Una pedalata di 180 chilometri tra Firenze e Assisi, andata e ritorno, salita e discesa, per salvare la vita a centinaia di ebrei. Questa è la storia di Gino Bartali, eroe del ciclismo, che verrà portata in scena sabato 21 gennaio al teatro Binario di Cotignola (viale Vassura 18/a), in doppia replica: al mattino in esclusiva per le classi terze della scuola media di Cotignola e alla sera (ore 21) aperta a tutti.

L'attrice Alessandra Merisio Nei Panni Di Gino Bartali(1)

Lo spettacolo è organizzato nell’ambito delle iniziative dedicate al Giorno della memoria e l’anteprima dedicata agli studenti riflette la volontà dell’Amministrazione comunale di coinvolgere, attraverso il teatro, le giovani generazioni nella custodia e nella valorizzazione della memoria.

L’appuntamento è organizzato dall’associazione Cambio Binario, in collaborazione con il Comune di Cotignola e con il sostegno della Regione Emilia-Romagna. Lo spettacolo, prodotto dalla compagnia Luna e GNAC Teatro  vedrà in scena Alessandra Merisio nei panni di Bartali, diretta dalla regista Carmen Pellegrinelli.La sceneggiatura è tratta dal libro “La corsa giusta” di Antonio Ferrara. La visione è consigliata ad un pubblico di età minima di 11 anni.

Il titolo dello spettacolo, “Gino Bartali eroe silenzioso”, vuole ricordare soprattutto una vicenda in particolare, quella della staffetta tra Umbria e Toscana, tenuta nascosta dal protagonista stesso fino al termine della sua vita perché «il bene lo si deve fare, ma non lo si deve dire, che se lo dici si sciupa».

A soli 24 anni, Bartali incarna il ciclismo eroico degli anni ’30. Protagonista assoluto, ha un grande sogno: vincere Giro d’Italia e Tour de France nello stesso anno. Ma la storia, dominata in quegli anni dal Fascismo, entra con prepotenza nelle vite di chiunque, cambiando per sempre anche la sua carriera. La sua vita sportiva viene piegata ai voleri e alle mire del duce, che vede in lui l’ambasciatore azzurro del fascismo nel mondo; ma Bartali non ci sta, ed è qui che inizia la pagina meno nota della vita di «Ginettaccio».

Una vita che scorre, quella di Bartali, dalle prime timide gare alle vittorie del Giro d’Italia, al dolore dato dalla morte del fratello, fino al successo al Tour de France, da un regime che lo vorrebbe come ambasciatore del Fascismo a un Paese che pare voltargli le spalle per non aver pubblicamente ringraziato il duce. Il racconto di un uomo dal linguaggio diretto, sincero e insieme capace di scelte forti, dettate da una passione che, quando la storia diviene ancora più crudele, può inaspettatamente farsi strumento a servizio degli altri. Perché la bici, straordinaria in gara, lo diviene ancora di più se utilizzata per salvare delle vite: e così Gino prende parte a una rete clandestina messa in piedi dall’arcivescovo di Firenze Elia Angelo Dalla Costa e sfreccia sulle strade di Toscana e Umbria in una staffetta di centinaia di chilometri per portare, nascosti sotto al sellino, documenti falsi per intere famiglie di ebrei. Una corsa giusta guidata dalla speranza che il mondo cambi e ritrovi il suo senso.

Ingresso intero 14 euro, ridotto 12 euro (fino ai 26 anni e over 65). Per ulteriori informazioni e prenotazioni: telefono 373 5324106, mail info@cambiobinario.it, oppure sulla pagina Facebook di Cambio Binario.

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