
Domenica 17 novembre, dalle ore 11 alle 19, le Artificerie Almagià ospitano la decima edizione di Visibile. L’evento, che intreccia arte indipendente e design sperimentale, è giunto alla quarta edizione ed è organizzato secondo un format non convenzionale e multidisciplinare.
Il pubblico di Visibile può incontrare di persona gli artisti e acquistare direttamente le loro opere, senza alcuna mediazione tra creatore e fruitore. Tra gli stand, è possibile esplorare manufatti e opere uniche realizzate da 18 artisti indipendenti di design, pittura, mosaico, oreficeria, ceramica, incisione, fotografia e illustrazione, selezionati dallo staff curatoriale. Si tratta di Marco Avenante, Nicolò Bendandi, Federica Cinquepalmi, Chiara D’Orazio, Marco Ferrari, Valentina Fussi, Matteo Gobbi, Daniela Iurato, Luce Distorta, Macelleria Atelier, Giuditta Matteucci, Lorenzo Nasi, Patty Sacchi, Giada Scandolara, Snowine, Alessandro Tasselli, Tiratura, Yuyu Zhao.
Nella cornice di Visibile si terrà “Equidistanze – Residenze Artistiche“. Quest’anno l’evento accoglie in forma installativa multimediale le opere premiate di Michela Longone (premio del pubblico) e Stefano Ferrari (premio della critica), due voci artistiche che esplorano i temi del riuso, della sostenibilità e della connessione con il paesaggio. Inoltre Visibile ospiterà “Desartmakers“, una mostra del collettivo Mimèsi, composto da Mariachiara Gaspari, Federico Giustozzi ed Eugenio Lo Turco, nato all’interno dell’Isia di Faenza e vincitore del premio MIDeC Design.
Durante la giornata sono in programma due momenti di approfondimento con talk tematiche. Sabina Ghinassi, curatrice e critica d’arte, dialogherà con il collettivo Mimèsi sul tema del cambiamento di paradigma nel design, esplorando il valore dell’artigianato come laboratorio innovativo per nuovi linguaggi di interazione e scambio; mentre Eleonora Savorelli, presidente di Marte Associazione, condurrà un dialogo con il fotografo Daniele Casadio e il coreografo Marco Valerio Amico (gruppo nanou) sulla pratica artistica come forma di lettura e rigenerazione del territorio.



