Crisi Acmar: respinta la richiesta di cassa integrazione straordinaria

La coop edile in concordato occupa 230 lavoratori. Cgil lamenta il mancato rispetto di un accordo siglato il 24 ottobre in Regione

I commissari giudiziali dell’Acmar, cooperativa edile attualmente in concordato misto omologato a giugno di quest’anno, non hanno concesso l’autorizzazione per procedere con la richiesta di ulteriori nove mesi di cassa integrazione ministeriale per crisi sulla base del dispositivo del giudice che si è espresso sulla fattibilità e sostenibilità di quanto previsto nell’accordo. Lo fa sapere la Cgil che parla di decisione inaspettata: «Il 24 ottobre era stato raggiunto nella sede della Regione Emilia Romagna l’accordo per scongiurare i licenziamenti dei lavoratori. Tutti gli attori coinvolti erano presenti, per il ruolo di loro competenza, al tavolo regionale».

La situazione quindi si complica e la Fillea-Cgil vede avvicinarsi lo spettro dei licenziamenti. «La situazione che si è creata è esplosiva e inaspettata – dichiara Davide Conti, segretario generale della Fillea Cgil di Ravenna -. Eravamo riusciti con il ruolo determinante della Regione a evitare il dramma dei licenziamenti e avremmo traghettato la cooperativa avanti nel tempo perché si creassero le condizioni per assorbire gli esuberi; oggi questa decisione, non condivisa, getta nello sconforto noi e tutti i lavoratori. Abbiamo immediatamente richiesto una nuova convocazione in Regione per ricercare tutte le possibili soluzioni a questa grave situazione».

Acmar occupa attualmente 230 dipendenti e di questi più di un centinaio sono a casa senza lavoro: «La cassa integrazione straordinaria (Cigs) è scaduta il 29 ottobre scorso – continua Conti -; dal 24 ottobre, giorno in cui è stato raggiunto l’accordo, si è perso inspiegabilmente tempo e ora si torna al punto di partenza rendendo la situazione molto più complicata. Chi è stato artefice di questo teatro dell’assurdo ora non può pensare di scaricare il problema sul sindacato e sui lavoratori; tutti i soggetti coinvolti ora devono ricercare una soluzione che non comprometta la continuità della cooperativa e il mantenimento dei livelli occupazionali».

Intanto l’azienda ha rinnovato il suo vertice tecnico: da pochi giorni l’ingegnere Ruggero Rosetti è il nuovo direttore generale al posto di Giorgio Tani. Rosetti è entrato in Acmar nel novembre dell’86 arrivando fino alla direzione commerciale lasciata nel 2013. Rosetti ritorna in Acmar dopo due anni e mezzo trascorsi in alcune aziende private.

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