martedì
01 Luglio 2025
Lavoro

Presta il badge mensa al collega e Marcegaglia lo licenzia. Cgil: «Appalti ingiusti»

Il sindacato critica il sistema di esternalizzazioni che crea differenze fra lavoratori che si trovano fianco a fianco ma con inquadramenti diversi perché assunti con ditte esterne

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Marcegaglia Ravenna Centro ServiziUn dipendente della Marcegaglia impiegato nello stabilimento di Ravenna è stato licenziato per aver prestato a un altro lavoratore, un facchino in servizio all’interno dello stesso stabilimento ma come dipendente di un’altra ditta con un contratto d’appalto, il tesserino per i pasti in mensa. Il 28enne lavoratore licenziato, assunto nel 2011, ha fatto ricorso. La vicenda, resa nota dal Corriere Romagna nell’edizione del 12 febbraio, secondo Cgil e Fiom deve aprire una serie di riflessioni.

«Innanzitutto – scrivono il sindacato e la sigla di categoria – riteniamo sproporzionato il provvedimento adottato dall’azienda rispetto all’accaduto e confidiamo che il lavoratore possa presto tornare al suo posto di lavoro». Secondo i dettagli pubblicati dal quotidiano i fatti risalgono a settembre scorso: l’azienda lamenta un danno subito di 120 euro, la difesa sottolinea che invece il danno reale sarebbe molto inferiore visto che qualora i pasti non vengano consumati, il lavoratore riceve una cifra quasi equivalente in busta paga.

Ma per i sindacati la questione più importante riguarda le dinamiche presenti nel mercato del lavoro: «In Marcegaglia, come in altre importanti realtà produttive, sono sempre più frequenti le esternalizzazioni e l’affidamento dei lavori in appalto. Succede così, che in un unico sito produttivo siano impegnati lavoratori di differenti ditte e questi lavoratori usufruiscano di condizioni molto diverse tra loro. La possibilità o meno di usufruire della mensa è sintomatico delle insopportabili differenze di trattamento in essere».

Cgil e Fiom ritengono che si debba avviare un confronto approfondito affinché i lavoratori impegnati in un medesimo sito produttivo godano degli stessi diritti: «Il diffuso ricorso agli appalti esterni permette alle aziende di sgravarsi di costi e responsabilità scaricandoli sui lavoratori in termini di salute e sicurezza ma anche trattamenti economici. Su queste problematiche si deve aprire una seria riflessione, con le aziende committenti, sulle condizioni a cui vengono esternalizzati o dati in appalto parti importanti dei loro processi produttivi».

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