Il Comune di Faenza ha deciso: il biodigestore di Granarolo non sarà ampliato. L’amministrazione comunale aveva già espresso le sue preoccupazioni nei giorni scorsi e martedì 20 gennaio, dopo la riunione della conferenza dei servizi, ha dato il suo parere negativo ufficiale.
Il progetto, proposto dalla società agricola Bys (controllata al 100% da Snam), prevedeva di ampliare e trasformare l’impianto esistente, ma il Comune era preoccupato per l’aumento del traffico di mezzi pesanti e il rischio di sicurezza in caso di nuove alluvioni. A convincere la giunta è stata anche l’ampia mobilitazione dei cittadini contrari al progetto, convogliata nel comitato Faenza Eco-Logica.
Nel suo parere negativo, il Comune afferma che «i terreni attraversati dall’ipotetica nuova viabilità non risultano nella disponibilità del proponente (l’azienda Bys, NdR), né sono state effettuate valutazioni dell’impatto del traffico in ingresso e in uscita all’impianto, specie con riferimento al centro abitato della frazione di Granarolo, che si vedrebbe interessata dal considerevole incremento del passaggio dei mezzi di approvvigionamento delle biomasse in ingresso all’impianto, e dei carri bombolai in uscita dallo stesso trasportanti il biometano prodotto».
Inoltre, prosegue il documento, «via Fabbra ricade in zona di “Tutela dell’impianto storico della centuriazione” e risulta caratterizzata da una carreggiata di larghezza limitata pari a circa tre metri, tipica delle strette strade di campagna, soggetta frequentemente a fenomeni di dissesto che hanno determinato nel tempo l’applicazione di misure di limitazione del traffico. È evidente come il nuovo impattante assetto dell’ampliamento debba comportare la rivalutazione del sistema viario, in funzione sia della sicurezza della circolazione su via Fabbra sia in relazione all’impatto dell’incremento del passaggio di mezzi pesanti all’interno del centro abitato di Granarolo Faentino: rivalutazione che, per quanto già descritto, non ha trovato sufficiente riscontro nella documentazione integrativa della ditta proponente».
Festeggia il comitato Faenza Eco-Logica, che ha scritto su Facebook: «Abbiamo vinto. Ma nulla ci toglie dalla testa che, se non ci fosse stata una grande mobilitazione dal basso, il progetto sarebbe forse stato approvato. Ora speriamo che la Snam non faccia ricorso».