Alla riscoperta di Predappio, la Montalcino della Romagna

Un territorio vocato al Sangiovese, con vini che nulla hanno da temere nei confronti dei più blasonati toscani e che meriterebbero un riconoscimento anche internazionale

Tenuta Piccolo Brunelli Predappio Alta

La tenuta vitivinicola Piccolo Brunelli a Predappio Alta

Mi piace pensare che anche in Romagna abbiamo la nostra piccola Montalcino. Che, come noto oramai a tutti gli appassionati, è una località toscana in provincia di Siena che dà i natali a uno dei vini più famosi del mondo a base di uve Sangiovese: il Brunello, appunto, di Montalcino.

Se avete voglia di girovagare in Romagna alla ricerca di buoni vini, che nulla hanno da temere nei confronti dei più blasonati toscani, provate la zona di Predappio. Sarebbe meglio dire sottozona. A Predappio, infatti, come in altre parti della Romagna del Sangiovese, si è fatto un ottimo lavoro d’identificazione di stile. Se fossimo in Francia, potremmo parlare di “Cru”, anzi, sono convinto che se Predappio “parlasse” francese si sarebbe creata una piccola rete di sottozone con il nome dei singoli paesi: Vecchiazzano, Predappio, Cusercoli, Meldola, eccetera. Con il solo scopo di dare un’eccellenza identificativa ulteriore che solo i francesi, alla fine, hanno dimostrato di saper fare. Nel nostro caso ci si limita per ora – mi rendo conto che non è semplice – alla “DOC Romagna Sangiovese” con indicazione di sottozona. In questo caso “Predappio”.

Se volessimo, però, fare una zumata territoriale scopriremmo che all’interno della stessa sottozona abbiamo espressioni diverse. Una micro territorialità che si evidenzia in ogni singolo vino. Non possiamo più limitarci a pensare che i vini di Predappio siano solitamente austeri e adatti all’invecchiamento perché la ricchezza delle sfumature è tale che pare d’essere in una giostra gusto/olfattiva. Predappio è un territorio da respirare tutto d’un fiato per percepire la sua complessità data dalla condizione paesaggistica che vede colline, calanchi, diverse altimetrie e terreni di conformazione differente che creano un’armonia espressiva originale.

Gianni Morandi Vigna Predappio

Gianni Morandi in una vigna di Predappio (dal suo profilo FB)

Storicamente Predappio è simbolo di buon vino, non solo in Romagna ma lo era anche a livello nazionale. Ci sono documentazioni storiche del dodicesimo secolo che ci raccontano della bontà dei vini rossi predappiesi e delle regole ferree che i contadini dovevano seguire per garantire il buon vino e, inoltre, per non incappare in sanzioni. L’area in questione è molto estesa e, per questo, miauguro in futuro ulteriori specificazioni di zona più particolareggiate tra le singole frazioni che la compongono. Per lo meno, me lo auguro. E qui, il bravo Francesco Falcone, noto esperto di vino, lo fa ben notare nel suo libro Predappio sguardi e parole dove, da abile narratore, intreccia e divide le sfumature contadine.

Nell’area di Predappio Alta, dove i terreni sono marnosi a tratti gessosi e sulfurei non manca la parte minerale e sapida nel vino. E se a Vecchiazzano, grazie ai terreni fatti di argille e sabbie abbiamo vini robusti adatti all’affinamento nel tempo, a Meldola troviamo vini tannici, caldi e maturi grazie ai terreni argillosi e calcarei. In area San Cristoforo e Fiumana, ci racconta Francesco, dei terreni fertili e dello “spungone”, tipica roccia arenaria calcarea che, per usare le sue parole, dà origine a vini “accalorati” e saporiti. E se a Cusercoli abbiamo vini floreali grazie al clima fresco, invece, nella micro territorialità attorno alla cittadina di Galeata, beviamo vini succosi e delle volte appena erbacei che nascono da terreni marnoso/arenacei.

Per concludere. Avendo assaggiato ripetutamente negli ultimi trent’anni i vini dell’area con la fortuna di avere anche bevuto bottiglie vinificate direttamente da padri di coloro i quali ora li hanno succeduti, non posso che essere d’accordo con le parole di Francesco Falcone. E mi piace pensare, per questo, a Predappio come a una sorta di “Montalcino Romagnola” augurandomi che un giorno a livello commerciale ci potrà essere il giusto riconoscimento anche a livello internazionale.
Quindi, forza e sempre uniti amici produttori perché se si fa gruppo si vince. Siete bravi e nulla avete da temere e soprattutto, grazie per essere i custodi di quelle meravigliose campagne che riempiono il cuore d’emozione a ogni sguardo.

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