domenica
17 Agosto 2025

Riscaldamento guasto da prima di Natale, alunni invitati a portare coperte in aula

Il disagio alle medie Don Minzoni di Ravenna in una classe prima: giubbotti indosso durante le lezioni e qualche prof con la stufetta elettrica. Problema già accaduto in passato in quella stanza. I genitori si mobilitano nella chat Whatsapp: si pensa a uno sciopero

Aggiornamento del 17 gennaio: alunni trasferiti.

Scritta Don Minzoni 2Oltre a libri e quaderni, gli alunni di una classe prima della scuola media Don Minzoni di Ravenna dovranno mettere nello zaino delle coperte per resistere al freddo. È il consiglio dato oggi, 11 gennaio, da un insegnante ad alcuni studenti che già tengono i giubbotti addosso durante le lezioni perché l’impianto di riscaldamento dell’aula non funziona (dai termoconvettori esce aria fredda). Per due giorni a settimana i ragazzi hanno lezioni anche di pomeriggio e restano a scuola fino alle 18.

Il guasto era già emerso prima di Natale ma le temperature esterne erano meno rigide e le famiglie avevano auspicato che la pausa delle lezioni venisse sfruttata per la riparazione. In effetti pare che ci sia stato l’intervento di un tecnico che però non ha dato risultati. Ma non sarebbe una novità: quell’aula si era presentata in versione freezer già negli anni scorsi.

Dalla madre di una scolara – «La mando vestita con la maglia termica come se andasse in montagna» – apprendiamo che sono capitate giornate in cui qualche professore è arrivato alla cattedra munito di stufetta elettrica. Il disagio quindi è vissuto anche dai docenti: qualcuno di loro avrebbe avanzato la richiesta di trasferire il gruppo in un altro spazio disponibile con temperature consone ma non ci sarebbe l’autorizzazione dalla dirigenza.

Dal primo pomeriggio di oggi la chat dei genitori su Whatsapp è in subbuglio. Le famiglie vogliono l’intervento dell’amministrazione comunale e sono arrivate addirittura a pensare di chiedere la tanto vituperata Dad pur di tenere i figli in casa al caldo, ma la possibilità sarebbe percorribile solo per casi di contagio da Covid. Si sta facendo strada anche l’ipotesi di fare fronte comune e tenere i ragazzini a casa a partire già da domani come gesto di protesta.

Covid, altri cinque anziani morti con il virus in provincia di Ravenna

 

Sono 1.397 i nuovi casi di positività al Covid registrati in 24 ore in provincia di Ravenna, dove si registrano anche altri 5 decessi di persone anziane con il virus.

IL BOLLETTINO REGIONALE DELL’11 GENNAIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 711.706 casi di positività, 14.000 in più rispetto a ieri, su un totale di 78.623 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è quindi del 17,8%.

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 152 (+1 rispetto a ieri); l’età media è di 61,9 anni. Sul totale, 112 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute, età media 60,3 anni), il 73,7%, mentre 40 sono vaccinati con ciclo completo (età media 66,1 anni). Sono 14 i ricoverati in terapia intensiva in provincia di Ravenna, uno in meno di ieri.

Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.166 (+123 rispetto a ieri, +6%), età media 68,4 anni.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 3.524 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 468.149. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 229.128 (+17.036). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 226.810 (+16.912), il 99% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 35 decessi: due in provincia di Piacenza (un uomo di 81 e una donna di 92 anni), uno a Parma (un uomo di 80 anni), tre in provincia di Reggio Emilia (un uomo di 82 anni e due donne di 81 e 87 anni), due in provincia di Modena (un uomo di 86 anni e una donna di 63 anni), cinque in provincia di Bologna (due uomini di 64 e 85 anni e tre donne di 78, 98 e 101 anni), uno a Imola (un uomo di 70 anni), cinque in provincia di Ferrara (tre uomini di 64, 68 e 82 anni e due donne di 53 e 74 anni), cinque in provincia di Ravenna (due uomini di 74 e 77 anni e tre donne di 79, 88, 91 anni), sei in provincia di Forlì-Cesena (tre uomini di 44, 71 e 79 anni e tre donne di 76, 94 e 97 anni), cinque in provincia di Rimini (quattro uomini di cui uno di 73, uno di 78, due di 88 anni e una donna di 88 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.429.

Confesercenti chiede un’indennità per i negozi costretti a chiudere per Covid

Con titolare o dipendenti contagiati, sono sempre più le imprese che devono fermarsi. «Come dei lockdown»

Sede ConfesercentiSono sempre di più i negozi e i pubblici esercizi costretti a limitare servizi e orari, o addirittura a chiudere a causa della diffusione del Covid che colpisce titolari e dipendenti: una rapida indagine di Confesercenti fra gli operatori conferma che il fenomeno si sta diffondendo rapidamente e che sarà prevedibilmente in crescita nelle prossime settimane.

Tutto ciò provoca alle imprese l’ennesimo danno che – chiede Confesercenti – in qualche modo andrà ristorato.

«Già oggi – dice Monica Ciarapica, presidente provinciale di Confesercenti Ravenna – possiamo stimare un 10% di attività temporaneamente chiuse e un altro 30% in affanno».

La chiusura riguarda soprattutto le piccole e piccolissime attività a conduzione famigliare, senza o con pochissimi dipendenti: in questo caso, basta che sia colpito il titolare e l’attività si ferma. Ma neppure le aziende con diversi dipendenti sono al riparo dalle difficoltà: meno personale significa dover riorganizzare e aumentare i turni dei lavoratori che rimangono in servizio, ridurre gli orari di apertura, essere costretti a garantire meno servizi alla clientela; succede anche che a essere infettati siano contemporaneamente il titolare e i dipendenti: in questo caso, il blocco è inevitabile.

«Non dimentichiamoci – osserva Ciarapica – che non tutte le competenze sono facilmente sostituibili: un cameriere, un pizzaiolo, un addetto di un laboratorio di macelleria, un commesso di un negozio di abbigliamento non si possono improvvisare e il titolare non può seguire tutto».

«Purtroppo – continua Monica Ciarapica -, con la pandemia in rapido avanzamento è facile prevedere che questi numeri nelle prossime settimane si aggraveranno. Su questo tutti gli specialisti sono concordi: la riapertura delle scuole e la riprese piena delle attività e degli spostamenti dopo la pausa natalizia moltiplicheranno i casi. Il governo non ha varato nessun provvedimento di chiusura, ma una parte del commercio rischia un lockdown di fatto, e non si tratta di pochi giorni: date le note difficoltà legate ai tamponi, la chiusura può andare dai 7/10 giorni ai 20, con una perdita per le imprese non indifferente».

Mentre i dipendenti che non lavorano hanno la normale “copertura malattia” garantita dall’Inps, il titolare che deve bloccare o ridurre l’attività non ha alcuna garanzia dal punto di vista economico. «A tutti i danni provocati da quasi due anni di pandemia – conclude Ciarapica – si aggiunge anche questo: non è dovuto ad alcun provvedimento formale di chiusura, ma deve essere in qualche modo preso in considerazione. Per questo proponiamo l’immediata istituzione di una ‘indennità di chiusura o di ridotta attività’ basata sulle certificazioni di positività rilasciate in questi casi».

In strada come al museo: un pannello esplicativo per il murales di via Pasolini

Si tratta del Dante del brasiliano Kobra, realizzato nel 2016

Il volto di Dante Alighieri realizzato dallo street artist Eduardo Kobra a Ravenna in via Pasolini

È stato posizionato questa mattina (11 gennaio) in via Pasolini, in centro a Ravenna, il pannello esplicativo del murales di Kobra.

Il murales dedicato a Dante è stato realizzato nel settembre del 2016 per la mostra idDante. Il volto di Dante per una traduzione contemporanea ideata da Bonobolabo, in compartecipazione con il Comune di Ravenna, tenutasi lo stesso anno nella biblioteca Alfredo Oriani.

Il pannello esplicativo ha una funzione informativa del valore dell’opera, essendo come tutte le forme di street art liberamente fruibili e inclusive, ma ha anche lo scopo – scrivono dal Comune – di sensibilizzare turisti e cittadini sulla necessità di tutela e conservazione dell’opera stessa.

L’opera di Eduardo Kobra, nato nel 1975 a Jardim Martinica, in un quartiere nel Sud di San Paolo, diventato ormai una delle firme internazionali più famose della street art, è stata realizzata, in soli tre giorni, sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Morte David Sassoli: «Politico di alto spessore e persona piacevole e spontanea»

Il ricordo di sindaco ed esponenti Pd del presidente dell’Europarlamento

David Sassoli
David Sassoli alla festa dell’Unità di Ravenna nel 2019

Il sindaco e presidente della Provincia Michele de Pascale e l’assessora alle Politiche europee Annagiulia Randi si uniscono alle innumerevoli espressioni di sincero cordoglio che da ogni parte d’Italia, d’Europa e del mondo stanno facendo seguito alla notizia della morte del presidente del Parlamento europeo David Sassoli.

«Siamo certi di rappresentare il sentimento dell’intera comunità ravennate – dichiarano – nell’affermare che con David Sassoli l’Europa e l’Italia perdono una figura di riferimento fondamentale. Non solo come rappresentante delle istituzioni, ma anche come politico e giornalista, in definitiva come uomo, Sassoli ha improntato tutta la sua vita alla concretizzazione di ideali di solidarietà, cooperazione e accoglienza, di promozione di uguali diritti per tutti, con competenza e tenacia e soprattutto con una autorevolezza gentile ma ferma, sorretta dalla consapevolezza che la politica può e deve operare per un mondo più giusto e con pari opportunità e diritti per tutti».

Il consigliere regionale ravennate Gianni Bessi si unisce al cordoglio. «In questi ultimi anni – ricorda il consigliere Pd -, grazie al lavoro che porto avanti con il suo collega e amico, l’eurodeputato Paolo De Castro, ho avuto l’onore e la fortuna di collaborare con il Presidente Sassoli. Il mio personale ricordo è quello di un politico dall’alto spessore istituzionale, ma soprattutto è quello di una persona piacevole, intelligente e spontanea. Era impossibile distinguere il suo ruolo dall’uomo. La sua perdita non può che rattristare chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo».

«Per tanti della mia generazione – è invece il ricordo del segretario del Pd provinciale Alessandro Barattoni, che lo aveva accolto alla Festa dell’Unità al Pala De André nel 2019 – David Sassoli è stato prima il volto rassicurante del Tg1 e successivamente un grande politico, appassionato e strenuo sostenitore dell’Europa dei cittadini. Profondo conoscitore di Ravenna, anche per via dello stretto legame di sua moglie Alessandra con la storia della nostra città, lo ricordo anche per quello sorriso e quella disponibilità sincera che riusciva sempre a donare ai suoi interlocutori. Una grande perdita per tutti noi».

“Aroldo” di Verdi e la drammaturgia del perdono in scena al teatro Alighieri

Il 14 e il 16 approda a Ravenna l’allestimento del dramma lirico che inaugurò nel 1857 il Nuovo Teatro di Rimini

RIMINI 29/08/2021. TEATRO GALLI "AROLDO" DI G. VERDI.
Una scena di “Aroldo” di Verdi (foto Zani/Casadio)

L’Aroldo di Giuseppe Verdi è il primo titolo del nuovo anno del cartellone 2021/22 d’opera e danza in scena al teatro Alighieri di Ravenna venerdì 14 e domenica 16 gennaio (con sipario rispettivamente alle 20.30 e alle 15.30). L’allestimento è frutto di una coproduzione fra il palcoscenico ravennate, quelli di Modena, Piacenza e il teatro Galli di Rimini, dove ha debuttato alla fine dello scorso agosto.

A proposito di debutti, in effetti, Verdi compose l’Aroldo, su libretto di Francesco Maria Piave, proprio per l’inaugurazione del Nuovo Teatro di Rimini: l’opera fu eseguita in prima assoluta nel 1857, con notevole successo di pubblico, alla presenza del celebre compositore, che aveva scelto per questo debutto il soprano Marcella Lotti, e sul podio la presenza del direttore d’orchestra ravennate Angelo Mariani.

RIMINI 29/08/2021. TEATRO GALLI "AROLDO" DI G. VERDI.

Al contrario di quanto avviene nel Simon Boccanegra, creato sempre dal Verdi nel 1857, dove il tema della riconciliazione arriva troppo tardi per mutare l’esito tragico della vicenda, in Aroldo il finale è pieno di aspettative. Emilio Sala ed Edoardo Sanchi, che curano drammaturgia e regia di questo allestimento del 2021, hanno calato la vicenda in tempi moderni: il protagonista Aroldo (Luciano Ganci) è ancora un reduce, non delle Crociate ma della campagna coloniale nell’Africa Orientale e il luogo dove si rifugia dopo la scoperta del tradimento della moglie Mina (Roberta Mantegna) è un borgo improntato ai valori del nuovo “ruralismo” fascista.
Per quanto riguarda il cast delle voci Egberto, padre di Mina, è Vladimir Stoyanov, mentre Adriano Gramigni e Riccardo Rados sono rispettivamente Briano, camerata di Aroldo, e Godvino, l’amante di Mina; Donato Scorza è il cugino Enrico. Mentre l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini è diretta da Manlio Benzi, Corrado Casati guida il Coro del Teatro Municipale di Piacenza.
Giulia Bruschi e Nevio Cavina firmano rispettivamente scene e luci; i costumi sono di Raffaella Girardi ed Elisa Serpilli, il montaggio video e le proiezioni di Matteo Castiglioni.

Biglietti da 20 (15 ridotto) a 40 Euro (35 ridotto); Informazioni e prenotazioni tel. 0544 249244 o sul sito del teatro Alighieri.

Tornano alla Classense gli incontri letterari del “Tempo Ritrovato”

 

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Dozzini

Mercoledì 12 gennaio alle 18 alla Biblioteca Classense di Ravenna riprendono gli incontri letterari del mercoledì della rassegna Il Tempo Ritrovato, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune e curata dallo scrittore Matteo Cavezzali.

Il primo ospite sarà lo scrittore perugino Giovanni Dozzini, vincitore del Premio letterario dell’Unione Europea, che parlerà del suo romanzo sulla fine del PCI “Qui dovevo stare” (Fandango), in dialogo con Maurizio Tarantino, direttore della Biblioteca Classense.

“Qui dovevo stare” racconta sedici giorni tra le maglie di un ragionamento interiore senza scampo e senza sconti, in un’escalation di disillusione e intolleranza, offrendo al lettore un rovesciamento di prospettiva provocatorio sulla mentalità e le scelte politiche di un Paese allo sbando, in cui il tessuto sociale è esploso e chi votava falce e martello oggi vota a destra, perché più del resto vale la paura.

La nona edizione della rassegna proseguirà ogni mercoledì alle 18 alla Sala Muratori della Classense. Tra gli ospiti attesi Piero Dorfles, Pupi Avati, Pablo Trincia, Ermanna Montanari e Marco Belpoliti, Chiara Guidi e molti altri.

L’accesso agli incontri è libero, sono richiesti il greenpass rinforzato e la mascherina FFP2.

Pallavolista in campo con la mascherina: «Nessun problema per respirare»

Taylor Fricano dell’Olimpia Teodora ha giocato tutta la partita contro Marsala indossando una Ffp2: «I problemi di respirazione sono quelli del Covid. È una pandemia, non uno scherzo». Rinviate 8 gare su 10 di A2

Una giocatrice dell’Olimpia Teodora, la 26enne Taylor Fricano, ha giocato tutta la partita casalinga di ieri, 9 gennaio, al Pala Costa di Ravenna (14esima giornata di serie A2 di volley femminile) indossando una mascherina Ffp2. «Non ho avuto problemi a respirare – ha scritto l’americana in una storia su Instagram al termine della sfida vinta 3-0 contro Marsala –. È un piccolo sacrificio che faccio volentieri per la sicurezza delle persone». Visti i 15 punti messi a referto (meglio di lei solo Pomili con 16) c’è da credere che il presidio non abbia limitato la prestazione dell’opposto.

La ragazza originaria dell’Illinois – il nonno paterno era siciliano – è alla seconda stagione ravennate. Dal social network ha esortato le persone a rispettare le regole ormai note per contrastare la diffusione del coronavirus: «Sapete cosa darebbe problemi di respirazione? Il Covid. Non è uno scherzo, è una pandemia: piantatela e mascheratevi. Tenete le distanze dalle persone e lavatevi le mani».

Come si apprende anche dalla società, si tratta di una scelta autonoma di Fricano a scopo precauzionale: da qualche giorno l’americana la indossa anche in allenamento. I protocolli della federazione non lo richiedono e quindi le giocatrici non sono tenute a indossarla per obbligo. Tutto il gruppo squadra è vaccinato: un decreto richiede il green pass rafforzato per l’accesso alle palestre.

La giocatrice, sempre sul suo Instagram, non ha potuto fare a meno di sottolineare un dato di fatto significativo: ieri la partita dell’Olimpia è stata solo una delle due della serie A2 che si sono disputate, altre otto sono state rinviate per via di contagi emersi nei gruppi squadra.

Ospedali sotto pressione per i no vax: «Basterebbe fidarsi della scienza»

L’appello dell’assessore. «Ricoveri solo all’1,5 percento grazie ai vaccini, ma troppi contagi»

PRESENTAZIONE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN MEDICINA CHIRURGIA A RAVENNA
Raffaele Donini (al centro)

«Una consistente pressione ospedaliera, che stiamo affrontando grazie al continuo sforzo dei nostri operatori sanitari, a cui non smetterò mai di rivolgere il mio ringraziamento per la dedizione e la professionalità che stanno dimostrando anche in questa ennesima ondata pandemica».

A fare il punto sull’andamento epidemiologico in Emilia-Romagna è stato oggi in Commissione assembleare l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.

«Nelle ultime settimane abbiamo avuto una progressione rilevantissima dell’incidenza, che è passata da 500 casi ogni centomila abitanti quindici giorni fa a 1.600 la scorsa settimana, a quasi 2.000 oggi. Un denominatore imponente, in continua crescita, a cui fa fronte – grazie alla vaccinazione del 90% dei cittadini – una quota di ricoveri in proporzione inferiore a quella delle scorse ondate, e che ora è intorno all’1,5%. Ma un conto è l’1,5% di poche centinaia di casi, come abbiamo osservato fino a poche settimane fa, un conto è l’1,5% di un denominatore in costante e veloce ascesa – oggi circa 14mila nuovi casi – che determina un numero di ospedalizzazioni che rischia di mettere in difficoltà le nostre strutture ospedaliere».

Rimane costante, peraltro, un dato: oltre il 75% dei ricoveri in terapia intensiva riguarda persone non vaccinate; di qui il nuovo appello dell’assessore a vaccinarsi.

«I ricoveri, soprattutto in terapia intensiva, sarebbero nettamente inferiori se i cittadini ancora non vaccinati si fidassero delle indicazioni scientifiche e si vaccinassero – sottolinea Donini -. Oggi, infatti, la stragrande maggioranza dei ricoverati in terapia intensiva, oltre il 75%, riguarda proprio cittadini che non sono vaccinati, una quota che assume una dimensione ancora più allarmante se rapportata alla platea dei non vaccinati. Il mio invito è solo uno: vaccinatevi, in questo modo oltre a tutelare la vostra salute contribuirete a ridurre la pressione ospedaliera e la diffusione del contagio».

Ci sono 56 insegnanti assenti e il Comune deve chiudere in anticipo le Materne

Capita in 13 sezioni del Ravennate, fino a venerdì 14 gennaio

Scuola Materna Home 01A causa dei numerosi contagi legati alla pandemia da Covid-19, che sta provocando notevoli assenze del personale scolastico, il Comune di Ravenna è stato costretto (di nuovo, qui il precedente) a disporre la chiusura pomeridiana di alcune sezioni di nido e scuole dell’infanzia, «al fine di garantire le idonee condizioni di sicurezza nel contesto scolastico, a seguito delle difficoltà emerse nelle sostituzioni».

Tale organizzazione è al momento prevista da domani, martedì 11, fino a venerdì 14 gennaio, salvo ulteriori modifiche legate all’evoluzione del contesto pandemico.

Le sezioni che funzioneranno solo al mattino sono le seguenti:

Scuola dell’infanzia Mani fiorite 1^ e 3^ sezione; Garibaldi 2^ sezione; Il Gabbiano 3^ e 5^ sezione (sezione in quarantena per contatto scolastico); Le Ali 1^ e 2^ sezione; Mario Pasi 1^ sezione; Peter Pan 3^ e 6^ sezione; Polo Lama sud 1^, 2^ (sezione in quarantena per contatto scolastico) e 3^ sezione;

Nido Lovatelli: sezione lattanti.

Si tratta in totale di 13 sezioni di scuola dell’infanzia e di una sezione di Nido.

I genitori vengono informati tramite il personale insegnante attraverso le chat di sezione, su cui vengono indicati anche gli orari differenziati degli anticipi degli ingressi (dalle 7.30, 7,45, 8) e quindi delle chiusure, dalle 13.30 alle 14 (dalle 13 per la sezione di nido).

Al momento risultano assenti 56 insegnanti, di cui 3 sono state sospese per non aver assolto all’obbligo vaccinale.

Due sezioni sono chiuse per quarantena scolastica, a seguito di positività da Covid-19 riscontrate fra minori che erano presenti il 7 gennaio.

La maggior parte delle assenze è dovuta pertanto a situazioni di contagio avvenute in ambito familiare.

Si ricorda che la circolare del Ministero della salute n. 60136 del 30/12/2021 dispone che contatti stretti con familiari positivi impongono la quarantena di 10 giorni per chi non è vaccinato; pertanto i bambini che frequentano i nidi e le scuole dell’infanzia e che fino a 5 anni non possono essere vaccinati, devono essere tenuti a casa per 10 giorni.

Il Comune richiama «l’importanza di non mandare al nido o alla scuola dell’infanzia bambini con sintomi respiratori o temperatura superiore ai 37,5 gradi, come previsto e rinforzato in condizione di pandemia, dai vigenti criteri igienico-sanitari».

Covid, in terapia intensiva il 74 percento senza neanche una dose di vaccino

 

Sono 1.200 (su oltre 3.700 tamponi) i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna, dove non si registrano nuovi decessi. Restano 15 le persone ricoverate in terapia intensiva in provincia.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 10 GENNAIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 691.118 casi di positività, 14.194 in più rispetto a ieri, su un totale di 38.530 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è del 36,8%, un valore non indicativo dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi è inferiore rispetto agli altri giorni e soprattutto i tamponi molecolari vengono fatti prioritariamente su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

I pazienti attualmente ricoverati nelle terapie intensive dell’Emilia-Romagna sono 151 (+4 rispetto a ieri); l’età media è di 61,5 anni. Sul totale, 112 non sono vaccinati (zero dosi di vaccino ricevute – sottolineano dalla Regione per replicare alle bufale che girano sul web – età media 60,2 anni), il 74,2%, mentre 39 sono vaccinati con ciclo completo (età media 65 anni). Per quanto riguarda i pazienti ricoverati negli altri reparti Covid, sono 2.043 (+114 rispetto a ieri), età media 68,4 anni.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.927 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 464.625. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 212.099 (+12.251). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 209.905 (+12.133), il 99% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 16 decessi: 2 a Parma (2 uomini di 75 e 83 anni); uno a Reggio Emilia (un uomo di 79 anni), 5 in provincia di Bologna (2 uomini 51 anni e 76 anni, 3 donne di 81, 86 e 97 anni); 6 in provincia di Ferrara (4 uomini, di cui uno di 67 anni, due di 88 e uno di 92; 2 donne di 76 e 94 anni); uno in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 84 anni), uno in provincia di Rimini (una donna di 78 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 14.394.

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 35.267 a Piacenza (+228), 52.054 a Parma (+278), 78.861 a Reggio Emilia (+1.875), 110.378 a Modena (+1.411), 142.084 a Bologna (+3.740), 21.476 casi a Imola (+411), 44.160 a Ferrara (+1.320), 62.059 a Ravenna (+1.200), 32.563 a Forlì (+849), 38.969 a Cesena (+1.205) e 73.247 a Rimini (+1.677).

In volo da Lugo alla Kamchatka, l’impresa da record su dieci aerei da turismo

Un viaggio lungo 22mila km, da affrontare con 34 scali e 35 piloti. Partenza il 27 giugno

Aereo TurismoDieci aerei da turismo partiranno il 27 giugno dall’aeroporto di Lugo – città natale di Francesco Baracca – per raggiungere la penisola della Kamchatka, attraversando la Russia.

La spedizione avrà una durata di circa quattro settimane, con il rientro in Italia previsto nella terza decade di luglio.

Un viaggio lungo 22.000 km tra andata e ritorno, in cui la pianificazione logistica, la vastità di territori disabitati e l’imprevedibilità delle condizioni meteo rappresentano solo alcune delle sfide che porteranno alla scoperta di terre lontane, di antiche culture e tradizioni.

35 piloti, tra uomini e donne, provenienti da Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Puglia, Veneto e Sicilia, a turno affronteranno le tappe di questa avventura.

Nei cieli della Russia gli equipaggi italiani saranno raggiunti da un velivolo pilotato da un equipaggio di sole donne russe che parteciperà alla restante parte del raid.

17 gli scali previsti sia all’andata che al ritorno.

In uno di questi, Tambov, circa 500 km a sud di Mosca, presso l’omonimo cimitero internazionale in cui riposano migliaia di caduti della 2^ Guerra Mondiale, si terrà un evento celebrativo per rendere omaggio a tutti i caduti e in particolare ai circa 12.000 soldati italiani che vi riposano.

Èin via di definizione l’organizzazione di un “Business Tour”, dedicato ad industriali italiani, locali e non, che potranno avere contatti diretti con industriali russi nelle maggiori località in cui atterreranno gli equipaggi italiani.

«Il progetto – racconta il presidente dell’Aero Club di Lugo, Oriano Callegati – è nato grazie all’idea di un nostro socio originario della Kamchatka, Denis Losev, che unitamente ad altri soci ne sta curando la complessa pianificazione tecnica e logistica. Molti gli obiettivi che ci siamo proposti, tra cui quelli di stabilire il record mondiale di volo per gruppo di aerei da turismo; promuovere territori sconosciuti, ricchi di storia e risorse naturali; promuovere il turismo aereo, in attesa dell’approvazione di una legge nazionale per l’avioturismo; incrementare le opportunità commerciali tra Italia e Russia».

Imprese come questa – dichiara il sindaco Davide Ranalli – «stabiliscono relazioni tra i popoli anche attraverso passioni come quella del volo ma, soprattutto, certificano il fatto che il nostro Aero Club è sempre più strategico per il territorio con una dimensione pubblica e riconoscibile. Questo tour sarà certamente utile per collocare il nostro aeroporto al centro del turismo aereo, un settore che come associazione nazionale Città dell’Aria di cui sono vice presidente, intendiamo stimolare».

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