giovedì
14 Agosto 2025

Michele de Pascale verso il bis anche come presidente della Provincia

Il sindaco di Ravenna ricandidato dal Pd e centrosinistra per l’ente di secondo livello per cui si vota il 18 dicembre

De Pascale Presidente ProvinciaIl 18 dicembre anche a Ravenna è prevista l’elezione degli organi di governo della Provincia che, come noto, è diventata un ente di secondo livello. A votare saranno quindi sindaci e consiglieri comunali dei 18 comuni del territorio e l’esito appare, per ovvie ragioni, scontato. Il centrodestra è infatti in maggioranza solo nella piccola Brisighella, mentre tutti gli altri comuni sono governati dal centrosinistra.

Appare dunque scontata la rielezione di Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e attuale presidente della Provincia, nonché presidente dell’Upi (Unione provincie italiane), incarico che lo ha visto spesso, anche durante la pandemia, ai tavoli nazionali di coordinamento su diversi temi.

Alessandro Barattoni, segretario del Partito Democratico ha dichiarato: «Grazie al ruolo di Michele de Pascale come presidente dell’Upi, in questi anni si è lavorato sollecitamente per ridare centralità alle Province e per aumentare le risorse, permettendo anche lo sblocco del personale con nuove assunzioni. Allo stesso modo durante la pandemia il coordinamento fra governo ed enti locali, nel quale UPI era presente, ha consentito alle amministrazioni di poter essere megafoni e antenne delle ricadute dei provvedimenti emergenziali che venivano presi. Ciò che è stato fatto a livello nazionale ha avuto importanti ricadute sul nostro territorio».

Pur svuotata di molte deleghe, la Provincia è ancora l’ente che si occupa di alcune questioni importanti, in primis l’edilizia scolastica per licei e istituti tecnici e professionali, alcune strade, i parchi.

Nella lista del centrosinistra ci saranno esponenti non solo del Pd, ma anche degli alleati nei vari comuni, e sarà presentata a Russi il 13 dicembre. Intanto, il centrodestra ha invece reso noto di aver depositato a fine novembre la lista “Ravenna per la Romagna” composta da 7 candidati alla carica di Consigliere provinciale e che vede impegnate ed unite le forze politiche di centrodestra con candidati da diversi comuni della Provincia. La lista in ordine alfabetico vede: Bertozzi Stefano, Colafrancesco Manuel, Garoia Monica, Macagnino Daniele, Panfiglio Eliana, Puntiroli Enea e Tarroni Anna Rosa.
«I responsabili dei partiti (Fantinelli, Ferrero e Zandoli) –si legge nel comunicato – ringraziano i candidati che si sono messi in gioco e dichiarano di lavorare in maniera unitaria per raccogliere un buon risultato, utile per continuare a costruire un progetto di alternativa valida al centrosinistra ravennate».

Nel ravennate i contagi balzano a 224 casi e si aggiungono tre nuove vittime

Sono 16 le postazioni occupate in terapia intensiva. Da inizio pandemia in provincia i contagi avvenuti sfiorano quota 40mila

TamponiPer il territorio provinciale di Ravenna oggi si sono registrati 224 casi su i 2.748. tamponi eseguiti.  Si tratta di 109 pazienti di sesso maschile e 115 pazienti di sesso femminile; 46 asintomatici e 178 sintomatici; 221 in isolamento domiciliare e 3 ricoveri. Nel dettaglio: 76 per contact tracing; 128 per sintomi; 20 per test privati.
Oggi la Regione ha comunicato anche 3 decessi: due pazienti di sesso maschile di 79 e di 83 anni e una paziente di sesso femminile di 77 anni. Si possono stimare in circa 45 le guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 39.508.

D’altra parte i nuovi casi di contagio in Emilia-Romagna sono 1.733 in più rispetto a ieri, su un totale di 34.660 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38,8 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 400 nuovi casi, seguita da Reggio Emilia (289); poi Ravenna (224) e Rimini (171). Quindi Parma (133), Ferrara(118) e Cesena (96). A seguire Forlì (94 casi), Modena (79) e Piacenza (66). Infine il Circondario Imolese con 63 nuovi casi.

Purtroppo in regione si registrano 7 decessi: 2 in provincia di Piacenza (entrambi uomini di 83 e 69 anni), 3 in provincia di Ravenna, uno nel ferrarese (un uomo di 81 anni), uno nella provincia Forlì-Cesena (una donna di 79 anni).

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 88 (come ieri), 928 quelli negli altri reparti Covid (+7). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: nessuno a Piacenza (-6 rispetto a ieri); 2 a Parma (invariato); 8 a Reggio Emilia (+3); 8 a Modena (invariato); 25 a Bologna (+1); 5 a Imola (+1); 10 a Ferrara (+1); 16 a Ravenna (-2); 4 a Forlì (invariato); 2 a Cesena (+1); 8 a Rimini (+1).

Per quanto riguarda le vaccinazioni, alle ore 14 di oggi sabato 11 dicembre, sono state somministrate complessivamente in regione 7.739.089 dosi; sul totale sono 3.574.970 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Le terze dosi ammopntano a  783.613.

 

Automobile urta bici di notte sulla via Dismano, ferito gravemente il ciclista

Alla guida del veicolo un giovane che ha subito allertato i soccorsi. L’uomo trasportato d’urgenza al Bufalini di Cesena

Inicdente San Zaccaria 1Nonostante il clima rigido e piovoso, un uomo stava percorrendo, al buio, in bici il Dismano fra il paese di San Zaccaria e la località Osteria, in direzione Ravenna, quando, verso le 21.30 di ieri 10 dicembre, è stato urtato da un’automobile che procedeva sulla stretta carreggiata della strada nella stessa direzione.
La bicicletta è finita nel campo a fianco e il ciclista rovinosamente a terra. Alla guida del veicolo, una Hyundai I10, un giovane che si è subito fermato dopo l’impatto che ha danneggiato la fiancata dell’auto e il parabrezza, ed ha subito chiamato i soccorsi. Che sono prontamente arrivati sul luogo dell’incidente, con aun’automedica e un’ambulanza del 118, assieme ai Vigili del Fuoco. Sul posto anche una pattuglia della Polizia Locale.

Il ciclista era esanime ed è apparso subito in gravi condizioni; una volta stabilizzato dal personale medico del 118, è stato immediatamente trasportato col codice di massima gravità all’ospedale Bufalini di Cesena. La strada è rimasta chiusa al traffico fino al completamento dei rilievi di legge per ricostruire la dinamica del sinistro, effettuati dagli agenti della municipale.

Tutte le foto sono di Massimo Argnani

Report Camera di Commercio: manifattura e artigianato trainano la ripresa

Registrato un + 7,7 percento nel trimestre luglio-settembre. Solo il 15 percento lamenta mancanza di materie prime

Impinto InfustriaDopo il brusco crollo registrato nel terzo trimestre del 2020, la manifattura ravennate spinge sull’acceleratore (+7,7%) e fa da traino alla ripresa dell’economia provinciale. È questa la fotografia messa a punto dall’Osservatorio dell’economia della Camera di commercio di Ravenna nella rilevazione trimestrale su un campione statistico rappresentativo dell’universo delle imprese fino a 500 addetti.

La performance industriale è spiegata innanzitutto dalla componente interna della domanda; fondamentale è poi il dato secon- do cui solo poco più del 15% delle imprese interpellate ha lamentato vincoli di offerta alla produzione per mancanza di materiali o insufficienza di impianti.

Nel dettaglio, nel trimestre luglio-settembre 2021 la produzione industriale ravennate conferma la crescita con un ulteriore +7,7%, in termini di variazione percentuale, a confronto della caduta pari a -4,1% registrata nel terzo trimestre del 2020. Il risultato è anche migliore di quello pre-pandemia, ovvero di quello ottenuto nell’analogo trimestre del 2019 (+1,9%) e va meglio anche rispetto al terzo trimestre del 2018, in cui per la produzione si era registrata una flessione tendenziale pari a – 0,6% (rispetto al corrispondente trimestre dell’anno prima).

Aggancia la ripresa anche l’artigianato, per il quale continua la crescita con un aumento produttivo che eguaglia quello del complesso dell’industria (+7,7% nel confronto con il terzo trimestre del 2020), con un risultato senza dubbio migliore di quello negativo registrato nell’analogo trimestre pre-Covid (-1,8%). Cresce il tasso di utilizzo degli impianti, che raggiunge il nuovo valore massi- mo salendo all’82,8%, un dato certamente superiore rispetto al 71% riferito allo stesso trimestre dell’anno precedente, ma anche al valore raggiunto nel terzo trimestre dell’anno pre-Covid (75,2%).

Cresce, inoltre, il volume di affari delle imprese, che registra un altro rimbalzo tendenziale (+8,2%) trainato, in particolare, dal mercato estero che sostiene le vendite con un +11,2%. Così come cresce, sul versante della domanda, il dato relativo agli ordini con un +7,6%, mettendo a segno una performance migliore rispetto ai livelli pre-Covid (la crescita fu del +2,1%). Segnano un +9,3%, rispetto al- l’analogo trimestre del 2020, le richieste pervenute dai mercati internazionali.

«Egisto Minguzzi ha costruito la sua impresa con tanto lavoro e onestà»

La figura dell’imprenditore dell’ortofrutta di Alfonsine, scomparso nel 1985, è entrata nel processo per l’omicidio del figlio Pier Paolo dopo alcune lettere anonime inviate ai giudici. I familiari rompono il silenzio per cancellare ogni ombra

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I familiari di Pier Paolo Minguzzi: da sinistra la sorella, la madre e il fratello

Aspettano una verità da 34 anni e negli ultimi sette mesi hanno partecipato a tutte le undici udienze in corte d’assise a Ravenna, chiamati anche al banco dei testimoni, mantenendo poi il riserbo assoluto con i media fuori dall’aula. Ma ora i familiari di Pier Paolo Minguzzi – il 21enne di Alfonsine rapito e ucciso nel 1987 – hanno deciso che è arrivato il momento di rompere il silenzio. La madre Rosanna Liverani e i fratelli Giancarlo e Anna Maria si sono rivolti alla stampa per non lasciare che delle lettere anonime, confluite negli atti del processo, rovinino il nome di Egisto Minguzzi, il padre di Pier Paolo morto in un incidente stradale nel 1985 all’età di 55 anni: «È stato un uomo onesto partito da zero e ha creato un’impresa grazie al tanto lavoro e alle sue intuizioni pur avendo solo la seconda elementare». Quell’azienda è ora nelle mani degli eredi: produzione e commercio di ortofrutta con duecento persone occupate nel periodo estivo e un fatturato di 14 milioni di euro nel bilancio 2020-21.

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Maggio 1984. La famiglia Minguzzi in partenza per la Nuova Zelandia per andare a conoscere meglio la coltivazione di kiwi. Il secondo da sinistra è il padre Egisto. Gli altri tre sono i figli: da sinistra Anna Maria Giancarlo e Pier Paolo

Per capire le parole della famiglia Minguzzi però occorre spiegare in sintesi di che lettere si tratta. Tre missive dall’identico contenuto recapitate alla fine di novembre ai due giudici togati del processo e alla redazione locale de Il Resto del Carlino. È stato il presidente della corte, Michele Leoni, a portarle a tutti gli effetti dentro al dibattimento, non solo comunicando alle parti in aula una sintesi del loro contenuto ma anche disponendo la convocazione di un teste per interrogarlo in merito. Circostanze che i cronisti in aula non potevano che riportare.

Il contenuto delle buste è la copia di una relazione firmata dal maresciallo dei carabinieri Claudio Murace in data 31 maggio 1987 (un mese dopo il ritrovamento del corpo di Pier Paolo nelle acque del Po di Volano in provincia di Ferrara nei pressi della località Vaccolino). Il militare era comandante della stazione di Godo e quel giorno raccolse una testimonianza di un informatore che chiese in cambio di restare anonimo perché vicino alla famiglia Minguzzi. Quest’ultima circostanza dell’anonimato negli atti non è più possibile oggi per gli investigatori. «Abbiamo un’idea di chi possa essere stato – ammette oggi Anna Maria – ma non è il momento di preoccuparci di roba che vale zero». In sintesi l’anonimo, che lo stesso Murace inquadra per iscritto come “delatore”, traccia un profilo di Egisto Minguzzi con molti aspetti oscuri nella carriera imprenditoriale e modi tutt’altro che affabili. La relazione faceva già parte del fascicolo del pubblico ministero, noto anche agli imputati. Anzi, le pagine inviate per posta sono indicizzate in alto e quindi proprio copie del fascicolo. Appare evidente il senso dell’operazione: non avete indagato abbastanza attorno alla famiglia. Testi anonimi non posso far parte delle prove ma possono meritare approfondimenti: Murace è atteso in aula il 7 febbraio.

IMG 4809«Ci ha fatto malissimo sentire quelle illazioni sul conto di nostro padre – dicono in coro Anna Maria e Giancarlo Minguzzi –. Non è quella la verità e non possiamo lasciare che qualcuno le prenda per vere. È stato doloroso come familiari e fastidioso per chi lavora nella nostra impresa».

Di viaggi a Malta e di conoscenze con coniugi maltesi ospitati nella propria abitazione di Alfonsine – uno degli aspetti adombrati dal delatore – la famiglia non sa nulla: «Non è mai andato a Malta e non aveva amicizie con maltesi. Ha viaggiato molto perché era curioso di conoscere più possibile e ogni viaggio era un misto di turismo e lavoro perché cercava sempre di andare dove si poteva studiare qualcosa in più per il nostro lavoro».

La vedova Liverani ricorda gli inizi della storia imprenditoriale: «Era nato a Boncellino, veniva da una famiglia di allevatori di animali. Iniziò a commerciare bestiame e poi nel 1958-59 diventò mediatore per una grossa ditta di ortofrutta di Cesena». Poi in un piccolo magazzino comincia l’attività in proprio: «Mi ricordo gli anni con mio figlio Giancarlo che era piccolo e lo mettevo nelle cassette della frutta mentre lavoravo».

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Gian Carlo Minguzzi

È stato l’imprinting per il primogenito. Il resto l’ha fatto la passione: «È un lavoro che ti deve piacere perché non è mica tanto leggero – dice Giancarlo –. Ho fatto Ragioneria e poi Agraria e sono entrato in azienda. Ma è da quando avevo dieci anni che stavo attaccato ai pantaloni di mio babbo e lo seguivo dappertutto. La sua intuizione fu quella di diventare anche produttori e non solo lavoratori dei prodotti. I terreni che oggi possediamo sono stati comprati investendo i guadagni del commercio, non c’è altra provenienza dei terreni. Ci offende pensare che qualcuno possa credere a delle illazioni di una lettera anonima».

Nell’azienda di famiglia era già entrato anche Pier Paolo anche se frequentava l’università e faceva il militare di leva: «Da noi non era previsto che si cominciasse a lavorare solo finiti gli studi – sorride il fratello maggiore –. E Pier Paolo si stava dimostrando molto bravo. Pochi giorni prima del rapimento io ero in partenza per una vacanza in Spagna e gli lascia alcune consegne per il lavoro».

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L’aula di corte d’assise per il processo Minguzzi

Il processo riprenderà nel 2022, già programmate le udienze del 7 e del 21 febbraio. Poi sarà il momento di requisitoria e arringa per arrivare alla sentenza a quasi 35 anni dal delitto: «Abbiamo aspettato tanto e sentiamo che siamo vicini ad avere una risposta. Abbiamo fiducia nei giudici e nel pm».

Costantini ha videochiamato Zaki: «Speriamo non ci sia più bisogno di disegnarlo»

L’illustratore ravennate ha parlato con lo studente: «Quando ha visto il mio disegno in piazza si è quasi commosso»

Costantini Zaki«È stato emozionante, ma anche straniante. Per me era quasi diventato un personaggio disegnato, ed è stato strano vederlo che si muove, ma sono molto felice».
Così all’Ansa Gianluca Costantini, il fumettista ravennate che ha disegnato il volto di Patrick Zaki e che oggi gli ha parlato per la prima volta.
La sua opera è stata esposta come gigantografia in piazza Maggiore, sotto le Due Torri, e usata come simbolo nelle manifestazioni che chiedevano la liberazione dello studente egiziano dell’Unibo detenuto da 22 mesi e scarcerato mercoledì, in attesa dell’udienza del prossimo febbraio.

Questa mattina (10 dicembre) Costantini ha parlato con Zaki attraverso una videochiamata. «Mi ha ringraziato tantissimo – ha aggiunto il fumettista – e mi ha detto che sapeva dei disegni quando era in carcere, ma solo quando è uscito ha visto la grande immagine di piazza Maggiore. L’ha colpito molto, era quasi commosso».

Lo studente, secondo Costantini, ha iniziato a riflettere in carcere sulle potenzialità dell’arte nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica. «Devo dire che è molto energetico e non me l’aspettavo, ma mi avevano detto che non sta mai fermo – ha spiegato, sorridendo, Costantini – io sarei molto più provato al suo posto, lui ora è felice e parla con tutte le persone che lo hanno aiutato».

I due si sono dati appuntamento a Bologna, pur senza una data al momento, ma non si sono confrontati sul processo. «Abbiamo parlato molto di cose leggere e non siamo andati in profondità – ha concluso l’artista – ora che Patrick c’è, speriamo che non ci sia più bisogno di disegnarlo». (ANSA.it)

Ancora 18 ricoverati in Rianimazione. Quarto giorno di fila con un morto

Nei primi dieci giorni di dicembre in provincia 9 decessi, nello stesso periodo del 2020 erano stati 121

Per il quarto giorno di fila in provincia di Ravenna si registra un morto da Covid.  Nei primi dieci giorni di dicembre i decessi sono stati 9. Nello stesso intervallo di tempo del 2020 erano stati 121. Per il territorio provinciale oggi, 10 dicembre, si sono registrati 128 casi: si tratta di 64 asintomatici e 64 sintomatici; 124 in isolamento domiciliare e 4 ricoveri. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 39284.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 470.881 casi di positività, 1.661 in più rispetto a ieri, su un totale di 39.553 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,2%.La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 324 nuovi casi, seguita da Modena (309); poi Reggio Emilia (234) e Rimini (210). Quindi Ravenna (128), Ferrara (119) e Cesena (100); seguono Piacenza (95), Forlì (69), il Circondario Imolese (49) e, infine, Parma con 24 nuovi casi.

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 23.096 tamponi molecolari, per un totale di 6.807.670. A questi si aggiungono anche 16.457 test antigenici rapidi.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 939 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 427.450. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 29.545 (+708). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 28.536 (+679), il 96,6% del totale dei casi attivi.

Si registrano quattordici decessi: tre in provincia di Modena (tutti uomini, rispettivamente di 58, 82 e 86 anni), tre in provincia di Bologna (due uomini, di 83 e 84 anni, e una donna di 85 anni), due nel ferrarese (un uomo di 72 anni e una donna di 87 anni), uno nella provincia di Ravenna (un uomo di 96 anni), quattro nella provincia di Forlì-Cesena (una donna di 96 anni e tre uomini, rispettivamente di 78, 81 e 82 anni), uno a Rimini (una donna di 85 anni). Nessun decesso nelle altre province. In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.886.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 88 (-1 rispetto a ieri), 921 quelli negli altri reparti Covid (+30).

Vaccini anti-Covid per la fascia 5-11 anni: in provincia ci sono 23mila bambini

Prenotazioni dal 13 dicembre, prime somministrazioni dal 16: si usa Pfizer con un terzo del dosaggio per gli adulti (due iniezioni a distanza di tre settimane)

Come anticipato dalla Regione Emilia Romagna, da lunedì 13 dicembre al via le  prenotazione del vaccino anche per la fascia 5-11 anni, mentre le prime somministrazioni partiranno dal 16 dicembre. In Romagna la popolazione potenziale è di 69.506 bambini (23mila a Ravenna, 11mila a Forlì, 13mila a Cesena e 21mila a Rimini).

Come disposto dall’Agenzia Italiana del farmaco (Aifa), che ha dato il via libera l’1 dicembre, sarà somministrato il vaccino Comirnaty di Pfizer-Biontech con una dose ridotta (un terzo del dosaggio autorizzato per adulti e adolescenti) e con formulazione specifica. La vaccinazione avverrà in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra.

I servizi di Pediatria di Comunità stanno provvedendo a chiamare telefonicamente i ragazzi con patologie croniche, che sono già in carico agli stessi.Pertanto non dovranno prenotare ed effettueranno la vaccinazione negli stessi ambulatori vaccinali, dove solitamente si recavano per la somministrazione degli altri vaccini.

Tutti gli altri potranno prenotare la vaccinazione, come per le altre fasce d’età, attraverso i consueti canali: sportelli Cup, Cuptel, Cupweb, Fascicolo Sanitario Elettronico e Farmacup.

Le sedute vaccinali dedicate ai ragazzi di questa fascia di età saranno presidiate dai pediatri (Pls, ospedalieri e di Comunità) e si svolgeranno dalle 14.30 alle 19.30 nelle sedi sotto indicate:

Ravenna: Cmp in via Fiume Montone Abbandonato;
Forlì: ospedale Morgagni-Pierantoni nel Padiglione Vallisneri-Punto Prelievi;
Cesena: pediatria di Comunità in Piazza Anna Magnani;
Rimini: Hub Vaccinale.

Dal  28 dicembre, negli stessi orari e con sedute dedicate, si aggiungeranno anche le sedi distrettuali di Faenza ( Hub Vaccinale), Lugo (ospedale-padiglione C piano terra), Cesenatico (ospedale Marconi –ambulatori di pediatria di comunità) e Riccione (Hub vaccinale).

Riapre la Pinacoteca comunale con un nuovo allestimento per valorizzare le 200 opere

L’istituzione più antica della città è rimasta chiusa per oltre un anno. L’11 dicembre al taglio del nastro anche il direttore degli Uffizi. Fino al 6 gennaio ingresso gratuito per i faentini

Pinacoteca Faenza FacciataCon un nuovo allestimento, maggiormente funzionale alla visione delle opere e che valorizza quelle più rappresentative, riapre sabato 11 dicembre alle 17 la Pinacoteca comunale di Faenza. La chiusura, iniziata più di un anno fa, è diventata un’occasione per procedere a un rinnovamento degli allestimenti e del percorso espositivo, in un’ottica di ripresa delle attività che parte dalla valorizzazione del patrimonio culturale.

Situata negli spazi di via Santa Maria dell’Angelo, sono quasi duecento le opere esposte che narrano la storia della Pinacoteca faentina, tra gli Istituti più importanti e antichi della regione, con testimonianze che dall’alto Medio Evo arrivano ai giorni nostri.

Il progetto di riallestimento è impostato su una grande attenzione al visitatore e ai canoni espositivi che oggi vengono maggiormente apprezzati anche nei più rinomati contesti metropolitani, che offre nuove opportunità per una visita.

10A partire dal 12 dicembre la Pinacoteca sarà aperta al pubblico ogni giorno, dal martedì alla domenica, per un totale di 24 ore settimanali. Dalla data della riapertura e fino al 6 gennaio 2022 la visita sarà gratuita per i residenti nel comune di Faenza, un modo di essere riconoscenti ai faentini per la pazienza con cui hanno saputo aspettare.

Alla cerimonia di apertura intervengono l’assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna Mauro Felicori, il sindaco del Comune di Faenza Massimo Isola, il direttore della direzione Regionale Musei Emilia Romagna Giorgio Cozzolino, il direttore Gallerie degli Uffizi Firenze Eike Schmidt e la dirigente del settore Cultura Turismo Promozione Economica e Servizi Educativi del Comune di Faenza, Benedetta Diamanti.

Concerti, Ludovico Einaudi in maggio al Pala De André. Esulta anche il sindaco

Il grande compositore torinese aprirà l’edizione 2022 del Ravenna Festival

LudovicoEinaudiChe suono ha l’anteprima di Ravenna Festival 2022? Quello di un pianoforte che “parla e canta” – il pianoforte a cui siederà Ludovico Einaudi per il concerto in programma mercoledì 25 maggio, alle 21, al Pala De André.

Esce infatti a gennaio il nuovo disco del compositore torinese, il primo album in solo degli ultimi vent’anni: Underwater è stato registrato “quando il mondo fuori era fermo e silenzioso” ed è quindi nato in una dimensione fluida e parallela, presto popolata di “forme brevi, quasi canzoni, scritte di getto al pianoforte”.

La musica di Einaudi è un fenomeno mondiale – non a caso la tappa a Ravenna sarà preceduta da appuntamenti in tutta Europa, a cui seguirà un tour estivo attraverso il continente americano, dal Messico agli Stati Uniti e al Canada – forse perché è una musica che, nelle sue affinità letterarie e cinematografiche, sempre appare intenta a raccontare una storia, esplorare un paesaggio, attingere alle memorie e ai sogni collettivi.

In attesa di poter annunciare il programma della XXXIII edizione, Ravenna Festival apre le prevendite del concerto di Einaudi lunedì 13 dicembre, alle 10: i biglietti, da 30 a 80 euro più prevendita, saranno disponibili presso la Biglietteria del Teatro Alighieri (anche telefonicamente 0544 249244), online su ravennafestival.org e Vivaticket, presso gli IAT di Ravenna e Cervia e tutte le filiali della Cassa di Ravenna SpA.

«È una notizia bellissima – commenta il sindaco Michele de Pascale – che ci riempie di soddisfazione e aspettativa. Ravenna sarà una delle cinque tappe italiane del tour per il nuovo disco del bravissimo compositore che esce a gennaio, che lo porterà in tutta Europa e in tutto il mondo. Ancora una volta, grazie al Ravenna Festival, Ravenna si conferma città della Musica e si colloca tra le più importanti mete europee per vivere una straordinaria esperienza di musica dal vivo di altissima qualità».

Covid, quasi un caso su 10 riguarda bambini delle elementari. «Ora il vaccino»

Dal 13 dicembre le prenotazioni, dal 16 le somministrazioni per la fascia d’età 5-11 anni. L’appello della Regione

Vaccino Covid BambiniNuovo importante passaggio in vista per la campagna vaccinale contro il Coronavirus in Emilia-Romagna: da lunedì 13 dicembre al via le prenotazioni del vaccino per tutti i giovanissimi nella fascia di età 5-11 anni, con le somministrazioni che inizieranno tre giorni dopo, giovedì 16 dicembre.

Si tratta di una platea potenziale di 240mila bambine e bambini, più del 5% della popolazione attualmente vaccinabile. Come disposto dall’Agenzia Italiana del Farmaco, che ha dato il via libera l’1 dicembre, sarà somministrato il vaccino Comirnaty di Pfizer Biontech con una dose ridotta (un terzo del dosaggio autorizzato per adulti e adolescenti) e con formulazione specifica. La vaccinazione avverrà in due dosi a tre settimane di distanza l’una dall’altra.

Si potrà prenotare tramite i consueti canali: sportelli Cup, Cupweb, Cuptel, Fascicolo sanitario elettronico, app Er Salute, farmaCUP.

«Questa campagna vaccinale è stato un referendum sulla fiducia nella scienza, e in Emilia-Romagna la risposta è stata chiara e netta, con una percentuale di vaccinati che ha già superato il 90%, superiore alla media italiana – afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Confido che i nostri concittadini confermeranno questa loro scelta e si affideranno ai medici anche per quanto riguarda i loro figli».

Secondo l’ultimo Report dei contagi in età scolastica elaborato dalla Regione al 5 dicembre sono stati 3.987, quindi quasi il 9% del totale (8,8%) dei contagi complessivi in Emilia-Romagna (a partire dall’inizio delle scuole), i casi di Coronavirus registrati tra gli alunni delle scuole primarie, sebbene questa in termini numerici rappresenti una fascia di popolazione molto ridotta.

Eternit, il nuovo album di Unapalma: «È un frullatore emotivo». Anteprima al Socjale

A tre anni dall’esordio con “Lo stretto necessario”, Giacomo Scudellari torna a Piangipane per il secondo disco anticipato dal singolo Clorofilla: «Per fortuna era pronto prima della pandemia perché poi ho avuto un blocco, avevo smesso anche di suonare il pianoforte». Il titolo? «Uno scudo che ha anche capacità distruttive». Il 35enne è cantautore e avvocato penalista: «Una sensibilità artistica può servire per affrontare certi casi»

L’incisione delle tracce nello studio discografico “Al mare” a Lido di Dante è finiÈta che era dicembre del 2019. E poi è arrivata la pandemia: «A quel punto pubblicare un album non era più tra le priorità per me che non faccio musica a tempo pieno», dice Unapalma, al secolo il ravennate Giacomo Scudellari, 35enne cantautore e avvocato penalista. Ora è arrivato il momento: l’11 dicembre al teatro Socjale di Piangipane la presentazione in anteprima di “Eternit”, la seconda opera sulla lunga distanza dopo “Lo stretto necessario” del 2018 (apertura porte 20.30, live dalle 21). L’uscita ufficiale è prevista per il 4 febbraio 2022 per l’etichetta Brutture Moderne.

È un disco rimasto nel cassetto per quasi due anni…
«Era pronto ma c’era ancora qualcosa da rifinire e le limitazioni anti-contagio avrebbero resto tutto complicato. E poi ho preferito aspettare un momento con una situazione più definita. La pandemia ci ha un po’ tappato gli occhi a tutti. Non ho la pretesa di essere io a farli riaprire, però spero che possa arrivare in un momento con più voglia di riflettere».

UNAPALMA 42Se non fosse stato finito prima del Covid, sarebbe venuto un prodotto diverso?
«Forse non sarebbe venuto affatto perché ho vissuto il periodo del lockdown come un blocco totale per ogni forma di espressione. Non ho scritto, non ho letto e non ho nemmeno suonato il pianoforte. Invidio chi è riuscito a sfruttare quel periodo per produrre. Io sono riuscito solo a ingrassare sfornando pane».

Anteprima al Socjale come nel 2018. C’è un legame con quel luogo?
«Senza dubbio. Era un posto a cui ero legato come frequentatore, mi ha affascinato da subito. Poi sono nate delle amicizie con chi ci ha lavorato ed è stato un piacere iniziare da lì. Questa volta non ho avuto dubbi. Ma a quanto pare sono destinato a presentazioni difficili: quella del primo album venne rinviata di una settimana per la tempesta Burian…».

La cartella stampa parla di “9 canzoni per 9 sale emotive”. Che emozioni troviamo?
«Diciamo che è un frullatore emotivo. Ho giocato molto sugli sbalzi quotidiani di quella che può essere la relazione con se stessi e con l’altra persona. L’ascoltatore è portato a guardarsi attorno, e forse scoprire che alle pareti ci sono soltanto specchi».

Per “Lo stretto necessario” disse che non era il manuale del cantautore depresso o incompreso. Vale anche per il nuovo disco?
«Vale ancora allo stesso modo, sono compreso e non depresso».

“Eternit”, un titolo che evoca più vicende di cronaca che di musica…
«È una parola che a Ravenna non è estranea. Forse è fra le cinque-dieci parole che si possono collegare a questa città: non per forza ci si deve fermare a Dante e mosaici ma si può dare un’occhiata anche al campo industriale. L’eternit è qualcosa che si può usare come scudo di protezione ma al tempo stesso ha una capacità distruttiva, è qualcosa di spigoloso come lo sono gli scogli emotivi»

UNAPALMA 6Cantautore e penalista: i due mestieri restano separati o si influenzano a vicenda?
«Nonostante molti colleghi mi dicano che dai casi che mi capitano dovrei scrivere canzoni, non c’è nulla dall’attività di avvocato nei miei testi. Però una certa influenza c’è: il penalista si trova a entrare nelle vicende umane delle persone, è come se dovesse aprire i cassetti di casa del cliente e questo significa affrontare l’umanità delle persone. Magari una componente artistica può dare una piccola mano a capire meglio le sensazioni provate dal cliente».

È mai capitato che uno dei due lavori fosse un problema per l’altro?
«A volte ci può essere il timore che fare musica possa togliere credibilità alla professione da avvocato. Anche per questo ho preferito usare il nome Unapalma. Però per esperienza non mi è mai capitato di percepire un trattamento superficiale per queste ragioni. Insomma cantare e suonare non sono mai stati un ostacolo per l’attività in tribunale. E poi non sono l’unico, so che è una passione che riguarda anche altri colleghi o giudici».

Verrebbe fuori una bella band…
«Sì, però qui farei io il direttore d’orchestra invece di lasciare il compito al giudice».

 

Prodotto, arrangiato e registrato da Francesco Giampaoli, il disco contiene il contributo di alcuni volti noti della scena musicale romagnola: Christian Ravaglioli (piano, sax, oboe, fisarmonica), Diego Sapignoli (batteria e percussioni), Lorenzo Camera (chitarra, sinth), Arianna Pasini (cori), Francesco Giampaoli (basso elettrico, contrabbasso, synth ecc…).  L’1 dicembre è uscito su Spotify il primo singolo, “Clorofilla”, il cui videoclip per la regia di Matteo Pozzi (Cacao, Actionmen) è su Sentireascoltare dal 10 dicembre, come preludio al concerto del giorno seguente.

Sabato 11, la serata prevede due momenti all’insegna del cantautorato romagnolo: in apertura Manuel Pistacchio. Nella seconda parte, Unapalma, accompagnato sul palco da Diego Sapignoli e Francesco Giampaoli, con ospiti come Christian Ravaglioli, Arianna Pasini e Lorenzo Camera per riproporre le atmosfere più intime del disco all’interno della dimensione live.

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