domenica
17 Agosto 2025

Dopo il caso No Vax, il sindaco vieta altre manifestazioni in piazza del Popolo

Interdette anche quelle attigue. Resta disponibile piazza Kennedy

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Una foto della piazza No Vax pubblicata sul profilo Fb del sindaco di Ravenna

Nelle giornate di domani, sabato 17 aprile, e domenica 18, a Ravenna le piazze del Popolo, dell’Aquila, Unità d’Italia e Luigi Einaudi saranno interdette alle manifestazioni pubbliche.

Lo stabilisce un’ordinanza firmata dal sindaco Michele de Pascale, presa a pochi giorni dalla manifestazione no vax in piazza del Popolo, con diverse persone multate per essere senza mascherina.

Il provvedimento «è finalizzato a contenere e contrastare emergenze sanitarie e di igiene pubblica – si legge in una nota del Comune – ed è stato assunto al termine di una valutazione collegiale in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi ieri in Prefettura».

«Premesso che, giustamente, né il Comune, né la Prefettura né la Questura possono andare oltre quanto previsto dalla legge in relazione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche – dichiara il sindaco Michele de Pascale – altrettanto giustamente e doverosamente sono chiamati ad operare, ciascuno nell’alveo delle proprie caratteristiche e competenze, affinché queste si svolgano in sicurezza, a tutela della salute e dell’incolumità di tutti. Per questo come Amministrazione comunale, in vista di una nuova manifestazione dopo quella di sabato scorso, durante la riunione di ieri del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica abbiamo chiesto la presenza di un numero di uomini e donne appartenenti alle forze di pubblica sicurezza tale da poter sanzionare tutte le persone che mettessero in atto comportamenti contrari alla legge e alle norme anti Covid, mettendo a disposizione naturalmente il personale della nostra Polizia locale. Sempre in tale sede abbiamo convenuto che la presenza di manifestazioni in piazza del Popolo e nelle piazze immediatamente limitrofe, per la loro natura di snodi del traffico pedonale del centro storico, può rappresentare, soprattutto ora che con il passaggio in zona arancione i negozi sono aperti, un elemento di rischio sanitario, sia per i cittadini che volessero recarsi nelle attività commerciali che per i partecipanti alla manifestazione. Mentre altre piazze cittadine, come ad esempio piazza Kennedy, presentano spazi molto più ampi, sono meno soggette a un traffico pedonale di attraversamento e i pubblici esercizi che vi si trovano sono in questa fase purtroppo chiusi».

«L’auspicio – conclude il sindaco – è quello che questa misura, anche in virtù di un atteso miglioramento della condizione sanitaria, si renda necessaria per il minor tempo possibile; ma sono comunque convinto che tutti possano comprendere come sia naturale che l’esercizio del diritto di manifestazione, ovviamente nel rispetto delle regole, si concili con la sua espressione nei luoghi più sicuri che la città può offrire».

Tamo inaugura due mostre dedicate a Dante. Fino alla riapertura, disponibili i video

Si tratta delle formelle in terracotta di Enzo Babini e di un’esposizione fotografica sulla Romagna del Poeta

Foto9 L Alto Passo Andar Per PaceOggi (venerdì 16 aprile) alle 18.30 al Museo Tamo di via Rondinelli, a Ravenna, la fondazione Ravennantica inaugura (in streaming sulle pagine Facebook della stessa fondazione e di “Ravenna per Dante”) due esposizioni nell’ambito delle celebrazioni per il 7° anniversario della scomparsa di Dante Alighieri.

Tra gli interventi anche quello dell’assessora alla Cultura del Comune Elsa Signorino.

Nonostante la situazione pandemica ancora  non permetta di effettuare un’inaugurazione tradizionale, la volontà di Ravennantica – si legge in una nota – «è quella di trasmettere un messaggio di fiducia, aprendo virtualmente le porte del museo».

In attesa della riapertura del Museo Tamo, non appena le misure sanitarie lo consentiranno, dopo l’inaugurazione sarà possibile vedere i video di presentazione delle mostre sul sito www.ravennantica.it

La prima esposizione, allestita nel secondo chiostro del museo, si intitola Tamo Dante: “L’alto passo… Andar per pace”. Si tratta della rappresentazione della Divina Commedia in cento formelle di terracotta, ad opera dello scultore e ceramista Enzo Babini. L’esposizione – realizzata in collaborazione con Casa Matha e a cura di Giuseppe Sassatelli e Fabrizio Corbara – si sviluppa in tre momenti cronologici distinti e consecutivi, ognuno dedicato ad una delle tre Cantiche della Commedia, e copre un arco cronologico lungo tutto il 2021.

Le cento formelle, una per ogni canto del capolavoro di Dante, illustrano le scene chiave della Divina Commedia, fornendone una sintesi per immagini di grande efficacia.

Grazie alla Società Dante Alighieri, i canti di Babini sono stati esposti a Città del Messico e a Melbourne, in Australia, in Cina nella città di Ging-De-Zhen e nel 2011 al museo Statale di Puškin a Mosca.

L’opera, unica nel suo genere, ha richiesto tre anni di lavoro. Oggi, a distanza di alcuni anni da quel tour mondiale, Babini la ripropone a Ravenna per le celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante.

Foto2 Dante E La RomagnaLa seconda esposizione, allestita nel soppalco del museo, è Tamo Dante: “Dante e la Romagna”. Ripercorrendo le tappe di un percorso fatto di passi e parole, di certezze documentarie, ma anche di ipotesi, la mostra mette in fila i luoghi citati nella Commedia e in alcuni casi anche quelli che, pur non chiamati in causa nel testo, vennero presumibilmente lambiti nei possibili tragitti romagnoli del poeta. Le immagini sono quelle di luoghi e di edifici che ancora oggi mantengono, benché magari rimaneggiati nei secoli successivi, l’aspetto che gli stessi avevano fra la fine del Duecento e i primi anni del secolo XIV, sino a quando Dante li poté vedere.

Una ricca raccolta fotografica collegata ai versi danteschi che rimandano alle località della Romagna collegate alla Commedia (mostra a cura di Laura Pasquini, Giuseppe Sassatelli, Enrico Cirelli e Fabrizio Corbara).

Da ricordare infine che dal 2012 i chiostri del Tamo ospitano permanentemente la sezione “Mosaici tra Inferno e Paradiso”, opere musive ispirate alla Divina Commedia che attestano quanto sia inesauribile l’ispirazione dantesca per l’arte moderna. Si tratta di ventuno opere in mosaico, di diversa ispirazione e vocazione, realizzate nel 1965 da mosaicisti della scuola ravennate, allora riuniti nello storico “gruppo mosaicisti” dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, di cui quindici realizzate su cartoni di pittori italiani di grande rilievo – come Gentilini, Mattioli, Ruffini, Saetti e Sassu.

Il lughese Lorenzo Tugnoli tra i vincitori del World Press Photo

Si tratta del più importante premio foto-giornalistico del mondo

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Una delle foto della serie che è valsa la vittoria a Lorenzo Tugnoli

Il fotografo lughese Lorenzo Tugnoli, già premio Pulitzer, è tra i vincitori della 64ª edizione del World Press Photo, il più importante premio fotogiornalistico del mondo.

Candidato anche nella più importante sezione della “foto dell’anno” (vinta però dal danese Mads Nissen), Tugnoli ha trionfato nella sezione “Spot News, Storie” con una serie di foto del porto di Beirut (dove il fotografo, originario di Sant’Agata sul Santerno, vive da qualche anno) scattate pochi istanti dopo l’esplosione dello scorso 4 agosto.

«I familiari delle vittime sono ancora in attesa di giustizia – ha commentato Tugnoli sui social dopo la vittoria – e il paese si riprende ancora dai postumi di questo terribile evento. Questo è un grande riconoscimento del mio lavoro qui in Libano e speriamo che gli eventi dello scorso agosto non siano dimenticati».

Per Tugnoli si tratta della terza vittoria al World Press Photo, la cui giuria internazionale quest’anno aveva esaminato i lavori di 4.135 fotografi provenienti da 130 paesi, per un totale di 74.470 immagini. Erano arrivati in finale 45 fotografi da 28 paesi, tra cui altri due italiani, oltre al lughese.

Le telecamere di Sky a Ravenna, tra ciclismo e Dante

Ad accompagnare il conduttore Patrick Martini l’assessore allo Sport Roberto Fagnani

21 04 16 Roberto Fagnani E Patrick MartiniUna troupe di Sky Sport ha effettuato a Ravenna delle riprese per la trasmissione Icarus, condotta da Patrick Martini, esperto di ciclismo e ciclista egli stesso.

Le riprese, realizzate con telecamera a spalla, hanno previsto tappe in bicicletta lungo i luoghi danteschi e nel centro storico.

«Sono molto soddisfatto – afferma l’assessore allo Sport Roberto Fagnani, che ha accompagnato in bicicletta la troupe – dell’interesse che le celebrazioni dantesche stanno polarizzando non solo in ambito culturale, ma anche in quello sportivo, un’interazione a cui da sempre aspiro per i risvolti positivi che può sortire nei due settori con reciproco vantaggio. Ringrazio Patrick Martini per la competenza, la professionalità e la passione e Sky sport per la preziosa attenzione che sta rivolgendo all’evento e alla nostra città».

A Ravenna, nel programma Icarus, sarà dedicata la puntata del 10 maggio con più repliche nel corso di quella settimana.

Le riprese hanno interessato, tra gli altri, piazza Del Popolo, il teatro Alighieri, la Tomba di Dante, la Basilica di San Francesco e i luoghi dello sport, dall’Ippodromo alla Darsena, con una tappa alla stazione di velo spot del piazzale Aldo Moro per descrivere il servizio di bike sharing attivo in città. Infine al mercato coperto è stata registrata la preparazione, con relativo assaggio da asporto, dei “cappelletti di Dante”, la ricetta con asparagi e pinoli creata già da qualche anno e ispirata al Sommo Poeta.

Nuovo ponte Teodorico, l’assessore: «Dislivelli nella strada, saranno riparati»

Fagnani (Lavori pubblici) li definisce «leggeri» e non pericolosi nel rispetto dei limiti di velocità: «Emergono solo con il transito dei veicoli». Sarà Rfi, stazione appaltante che ha eseguito i lavori, a sistemare il problema ma ancora non si sa quando

ANG 3805L’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Ravenna, Roberto Fagnani, riconosce che sul nuovo ponte Teodorico appena inaugurato sono presenti dei dislivelli nel manto stradale in corrispondenza dei giunti di dilatazione nei punti in cui la struttura si unisce alla strada. Fagnani parla di «leggero dislivello» in una risposta a una interrogazione del consigliere comunale Alvaro Ancisi (Lpr): «I lavori sono stati eseguiti da Rfi che abbiamo contattato e si è resa disponibile a intervenire per eliminare tale piccola differenza di quota».

Al momento non è nota la tempistica della riparazione. Vale la pena ricordare che l’inaugurazione del ponte è avvenuta a fine marzo con tre mesi di ritardo rispetto alle previsioni di giugno 2020 quando iniziò il cantiere.

Il decano dell’opposizione si era fatto portavoce di alcune segnalazione giunte dai cittadini, soprattutto quelli che si sono trovati in bici o motocicli a percorrere il nuovo ponte costato 9 milioni di euro: «All’interno dell’amministrazione comunale – dice Ancisi – manca una struttura operativa che vigili sulla corretta esecuzione delle opere pubbliche realizzate da terzi, ormai molto più numerose di quelle realizzate dall’amministrazione stessa, affinché, prima che siano di uso pubblico, ne sia verificata la totale idoneità, non limitandosi alle dichiarazioni di regolare esecuzione formulate dalla direzione dei lavori stessi».

 IN 3544 PostL’assessore ha infine spiegato che «sono imperfezioni che di solito derivano dalla compattazione dei rilevati stradali, ma soprattutto che si evidenziano solo all’apertura al transito delle strutture ed in particolare risultano più accentuati per i motoveicoli, ma che nel rispetto dei limiti di velocità non risultano pericolosi». Fagnani ribadisce che Rfi, in quanto stazione appaltante, «è responsabile delle opere eseguite e le stesse devono essere realizzate a regola d’arte».

Incidenza settimanale: da nove giorni sotto alla soglia di 250 ogni 100mila abitanti

L’aggiornamento del 15 aprile riporta 68 nuovi casi, continua la curva discendente. Ma da oltre un mese c’è almeno un morto al giorno e in totale sono diventati quasi mille

DRIVE THROUGH TAMPONE COVID PARCHEGGIO PALA DE ANDR RAVENNANono giorno consecutivo in provincia di Ravenna in cui, pur continuando a diagnosticare nuovi casi di coronavirus, si mantiene sotto la soglia dei 250 l’incidenza dei contagi ogni centomila abitanti nei sette giorni precedenti. Un parametro importante per la misurazione della diffusione del contagio. Oggi, 15 aprile, i nuovi positivi sono 68 casi: si tratta di 38 maschi e 30 femmine; 18 asintomatici e 50 con sintomi; 67 in isolamento domiciliare e 1 ricoverato. I tamponi eseguiti sono stati 1484. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 27904.

Oggi la Regione ha comunicato tre decessi: due uomni di 59 e 86 anni e una donna di 93 anni. Da un mese in provincia viene individuato almeno un morto al giorno. Il totale da inizio epidemia è arrivato a sfiorare mille.

Sono state comunicate 210 guarigioni. Negli ultimi sette giorni il saldo fra nuovi contagi e nuove guarigioni pende a favore delle seconde. I guariti sono 555 più dei nuovi malati, facendo così calare il totale dei casi attivi.

Le tre terapie intensive in provincia ospitano 13 pazienti positivi al Covid, il 38 percento dei posti disponibili ma il dato più basso da diverse settimane.

Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 354.901 casi di positività, 1.150 in più rispetto a ieri, su un totale di 25.696 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 4,5%. Sui 423 asintomatici, 315 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 33 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione e 16 con gli screening sierologici. Per 52 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede al primo posto Bologna con 217 nuovi casi, seguita da Reggio Emilia (209). Poi Modena (184), Rimini (98), Ferrara (96). Seguono Parma (88), Forlì (86), Ravenna (68); quindi Cesena (53) e Piacenza (35) e, infine, il Circondario Imolese (16).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 65.266 (+158 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 62.490 (+289), il 95,7% del totale dei casi attivi.

Si registrano 33 nuovi decessi: 4 a Parma (due donne di 79 e 85 anni e due uomini di 75 e 77); 2 nella provincia di Modena (una donna di 83 anni e un uomo di 82 anni); 18 in provincia di Bologna (cinque donne: una di 51, residente a Imola, e le altre rispettivamente di 82, 87, 88 e 99 anni, e tredici uomini di anni: 60, 62, 71, 77, 79, 83, 85, 86, due di 87, 91 e due di 95 anni); 1 nel ferrarese (un uomo di 74 anni); 3 in provincia di Ravenna (una donna di 93 anni e due uomini di 59 e 86 anni); 3 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 78 anni e due uomini di 25 e 57 anni); 1 nel riminese (un uomo di 86 anni). Si segnala inoltre il decesso di una donna di 80 anni diagnosticata dall’ Ausl di Modena ma residente nella provincia di Napoli. Nessun decesso nelle province di Reggio Emilia e Piacenza. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.515.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 312 (-5 rispetto a ieri), 2.464 quelli negli altri reparti Covid (-126).

Attacco a colpi di bestemmie, interrotto il dibattito online su Zaccagnini

Appuntamento su Zoom promosso dal Centro Studi Donati con Rosy Bindi e il cardinale Zuppi tra gli ospiti. Presentata denuncia alla polizia

Un momento della commemorazione dei 30 anni della morte di Zaccagnini a novembre 2019 al Pala De Andrè

L’iniziativa a ricordo di Benigno Zaccagnini, organizzata per il 14 aprile dal Centro studi Donati di Ravenna con un dibattito online su Zoom, è stata interrotta a causa di un attacco vandalico compiuto con bestemmie e blasfemie che hanno reso impossibile continuare. Tra i relatori erano presenti Pierluigi Castagnetti, Rosy Bindi, Guido Bodrato e il cardinale Matteo Zuppi, intervistati da Claudio Sardo. Aldo Preda, presidente del Centro studi, questa mattina ha fatto denuncia alla polizia postale e ha avvertito il prefetto: «Benigno ci perdonerà anche questa. I relatori hanno aderito all’invito di riproporre l’iniziativa, con modalità diverse».

Per le modalità con cui l’attacco è andato in scena, in maniera plurima facendo ricorso alla bestemmia come arma, lascia pensare agli organizzatori che non si sia trattato di una bravata ma di qualcosa di pianificato: «Eravamo moltissimi, ma non avevamo pensato di limitare i partecipanti».

Dante, la lettura quotidiana della Commedia diventa poliglotta: si parte in russo

Grazie agli studenti stranieri del campus universitario i versi del Poeta risuoneranno in 14 lingue diverse

Lettura CommediaL’appuntamento quotidiano con la lettura di un canto della Divina Commedia davanti alla tomba di Dante a Ravenna, iniziata il 13 settembre 2020 con il proposito di essere perpetua, diventa internazionale grazie al contributo degli studenti stranieri che frequentano il campus universitario in città e che leggeranno i versi danteschi in 14 lingue diverse.

Si comincia sabato 17 aprile alle 18, come di consueto dopo i 13 rintocchi della campana di Dante, il XV canto dell’Inferno sarà letto prima in russo da Alexandra Kobets e poi in italiano da Chiara Casagrande. Gli appuntamenti successivi si svolgeranno da luglio, in inglese, francese, tedesco, portoghese, ma anche in hindi, turco, cinese, arabo, vietnamita, urdu, taiwanese, serbo e kyrgyz. Stando alla rassegna “Dante nel mondo” si contano 58 traduzioni integrali della Commedia.

L’incontro di sabato – al quale parteciperanno anche le assessore all’Istruzione Ouidad Bakkali e alla Cultura Elsa Signorino – sarà fruibile dal pubblico sia dal vivo (nel rispetto dei protocolli Covid-19) sia in diretta streaming sulla pagina facebook Ravenna per Dante. Per l’occasione Nicolò Maldina, noto ed apprezzato dantista che da quest’anno tiene i suoi corsi al Dipartimento di Beni Culturali di Ravenna, offrirà un momento di approfondimento riservato alle lettrici e ai lettori stranieri dell’opera.

Il coinvolgimento e l’entusiasmo dei docenti e referenti dell’Università sono testimoniati da Elena Fabbri, presidente del campus di Ravenna: «È stata un’idea del sindaco, maturata durante un colloquio in cui abbiamo valutato l’alto numero di studenti internazionali che frequentano i corsi di studio a Ravenna, provenienti da circa 60 Paesi del mondo. Considero che tra gli obiettivi formativi ci possa essere anche quello di far conoscere la lingua e la cultura italiana ai ragazzi stranieri, e non ci poteva essere occasione migliore».

La realizzazione di questo evento è resa possibile grazie alla Fondazione RavennAntica, a cui è affidata la gestione del progetto “Lettura Perpetua – L’ora che volge il disìo”, così come quella dei servizi di accoglienza alla tomba di Dante.

Bruciato il bar dell’arena delle balle di paglia. Il sindaco di Lugo: «Pare doloso»

L’associazione Primola che organizza da dieci anni lo spazio estivo assicura che verrà ricostruito meglio di prima

174303765 4449277061769034 9033836437588833156 NÈ andata a fuoco la struttura che ospitava il bar nell’arena delle balle di paglia di Cotignola, lo spazio all’aperto nelle campagne nei pressi dell’argine del Senio dove da un decennio l’associazione Primola proponeva rassegne estive di concerti e teatro. «Pare proprio doloso», ha detto il sindaco di Lugo, Davide Ranalli, in un commento su Facebook.

Gli organizzatori dell’iniziativa reagiscono con ottimismo:  «L’arena, con il virus, non può esistere come l’abbiamo conosciuta, ma continua a vivere in altre forme. Il bar era lì, forse stanco, ma pronto per tornare a essere utilizzato non appena saremmo potuti tornare liberi. Ora lo ricostruiremo, meglio di prima, sicuramente. Non vogliamo subire questo incendio con la rassegnazione della distruzione. Lo accettiamo, come stimolo per un nuovo inizio. Crediamo nelle nostre idee, e col sorriso ricominceremo da qui».

Nell'Arena Delle Balle Di Paglia, 11 Luglio 2019 Foto Di Enrico Montanari (1)Ma al di là dei buoni propositi, c’è anche molta amarezza: «Dietro quel bar c’era un lavoro volontario iniziato nel 2009, con un sogno impossibile che era quello di costruire una comunità di paglia, effimera e indistruttibile, capace di tutelare la cultura come bene primario di una società felice. Il sogno impossibile è diventato possibile, perché da quel momento in poi, lungo il nostro cammino, abbiamo incontrato ogni giorno nuovi amici disposti a unirsi a noi, ad aiutarci a realizzare quella cosa strana che continuavamo a chiamare sogno, ma che in realtà aveva già preso vita».

In centro a Ravenna apre un negozio “top” di abbigliamento da 900 metri quadrati

In via Diaz arriva in estate Gaudenzi Boutique, tra le vetrine più belle d’Italia, con punti vendita a Riccione e Cattolica

Guadenzi 1551402287Nuova importante apertura in centro a Ravenna, in un periodo in cui il settore del commercio al dettaglio sta soffrendo e le vetrine “spente” sono sempre di più.

Si tratta di Gaudenzi Boutique, marchio prestigioso legato all’alta moda che già può contare su cinque punti vendita tra Riccione e Cattolica. Considerata dagli addetti ai lavori e le riviste di settore tra le vetrine più belle d’Italia, quella di Guadenzi aprirà in luglio nella galleria da tempo sfitta di via Diaz, vicino alla Feltrinelli, dove al momento i lavori sono in corso.

Via Diaz Ravenna«Abbiamo scelto Ravenna – ci confermano al telefono dall’azienda – perché è una città di cultura, con un turismo importante e un centro storico bello, dove crediamo manchi un marchio di alto livello come il nostro».

Sarà un negozio di 900 metri quadrati, dedicato in particolare all’abbigliamento uomo e donna.

Un tennista faentino dietro ai 10 big italiani nel ranking Atp: «Obiettivo top 100»

Federico Gaio è numero 136: «Vorrei giocare nei tabelloni principali di tutti i tornei dello Slam»

Federico Gaio
Federico Gaio dopo la vittoria al torneo Atp Challenger di Bangkok

È un momento d’oro per il tennis italiano che, trainato dal fenomeno Sinner (19esimo al mondo a 20 anni non ancora compiuti), per la prima volta si ritrova con dieci atleti nella top 100 del ranking Atp (con Berrettini a guidare al decimo posto).

E il primo tennista del nostro Paese a inseguire i suoi dieci più celebrati colleghi è un faentino, unico emiliano-romagnolo tra i primi 400 al mondo (sui 28 top 400 italiani).

Si tratta di Federico Gaio, 29 anni compiuti da poco, professionista dal 2009 e al momento numero 136 del ranking (un anno fa era 124, suo miglior piazzamento in carriera).

Gaio è appena uscito agli ottavi (contro lo slovacco Kovalik) al Serbia Challenger Open. In carriera ha partecipato a tutti i 4 tornei dello Slam, riuscendo a entrare nel tabellone principale però solo agli Us Open. «Il mio obiettivo – ha dichiarato in una recente intervista a SuperNews – è quello di giocare tutti gli Slam in tabellone, senza passare dalle qualificazioni. Quello che mi ha affascinato di più è l’Australian Open, probabilmente per l’organizzazione e perché si arriva dall’inverno europeo al caldo australiano».

Nell’intervista Gaio si è anche dato un altro obiettivo («esprimere il mio miglior tennis e arrivare tra i primi 100 del ranking mondiale») e ha ricordato le emozioni più belle ottenute finora in carriera, durante la quale in singolare ha vinto 4 tornei challenger, l’ultimo lo scorso anno, a Bangkok. «Il primo vinto a San Benedetto è stato il più emozionante – ha dichiarato a SuperNews -, avendo vinto in quella stessa settimana sia il singolare che il doppio, senza togliere nulla ai challenger di Biella, Bangkok, Manerbio, dei quali conservo ottimi ricordi».

Pitbull lasciato libero azzanna e uccide un barboncino a Fornace Zarattini

I residenti accusano: «Quei cani lasciati incustoditi e senza museruola». Sul posto la polizia

Pitbull Byw E1491991054993Un pitbull lasciato libero e senza museruola dalla propria padrona ha azzannato e ucciso un barboncino.

L’episodio è avvenuto martedì sera a Fornace Zarattini, dove sono intervenuti anche gli agenti della polizia di Stato.

Secondo le testimonianze raccolte dal Carlino Ravenna in edicola oggi, 15 aprile, il problema sarebbe noto e la proprietaria sarebbe solita lasciare i suoi due pitbull nell’area sgambamento cani liberi.

Alla proprietaria – scrive invece il Corriere Romagna – è stata elevata una sanzione amministrativa, ma sono in corso altri accertamenti.

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