mercoledì
20 Agosto 2025

Rinviato il “Paradiso” delle Albe, tra gli eventi clou delle celebrazioni dantesche

Lo spettacolo “partecipato” si terrà solo nel 2022. «Non potevamo snaturarlo, necessari gli assembramenti»

Martinelli ZoomIl Paradiso del Teatro delle Albe – l’evento clou della stagione culturale ravennate e tra gli appuntamenti più attesi delle celebrazioni dantesche, previsto inizialmente per la prossima estate nell’ambito del Ravenna Festival – è stato rinviato al 2022,

Lo hanno annunciato lunedì sera gli stessi autori, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari delle Albe, durante una videoconferenza nell’ambito del cosiddetto Cantiere Dante. Oltre 200 persone hanno seguito l’incontro sul canale Youtube (il video in fondo all’articolo), a cui ha partecipato anche il sindaco Michele de Pascale. Persone coinvolte direttamente anche nell’allestimento dello spettacolo, come noto “partecipato dal basso”, con protagonisti anche tanti cittadini volontari, come successo per l’Inferno (nel 2017) e il Purgatorio (nel 2019).

Spettacoli che – ha ricordato Martinelli – erano incentrati proprio su quegli assembramenti al momento ancora vietati a causa della pandemia. Così come «la grande forza» anche del Paradiso avrebbe dovuto essere proprio la partecipazione dei cittadini. Da qui la decisione di rinviare al 2022, per non «snaturare» la natura dell’opera. Con l’obiettivo di riuscire il prossimo anno a riproporre anche l’Inferno e il Purgatorio e completare così la “trilogia” dantesca.

«In via Canale Molinetto è meglio alzare la ferrovia invece di abbassare la strada»

La proposta dell’ingegnere civile Brini, che progettò il vicino sottopasso triplo di viale Europa, va nella direzione opposta di quella scelta da Rfi, Comune e Autorità portuale per eliminare il passaggio a livello: «Si possono portare i binari a 5 metri per scavare solo un metro, le pendenze massime sarebbero rispettate»

8Invece di scavare per abbassare la strada, sarebbe meglio fare un rilevato per alzare la ferrovia. L’ingegnere civile Ezio Fedele Brini, con una lunga esperienza nella progettazione e nel collaudo di grandi infrastrutture viarie tra cui anche un lotto dell’alta velocità Bologna-Milano, boccia la soluzione scelta dalle istituzioni per eliminare il passaggio a livello in via Canale Molinetto a Ravenna. Con lo stesso approccio Brini ha realizzato un’opera simile sulla stessa linea ferroviaria due km più a sud: il sottopasso di viale Europa con tre ponti distinti (due ferroviari e uno stradale).

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Viale Europa

La soluzione con i binari rialzati rispetto al piano campagna, secondo il professionista, non ha ostacoli tecnici e per molti aspetti è da considerare migliore di quella che invece intendono realizzare Comune, Rfi e Autorità portuale (il progetto è in conferenza dei servizi) dove è la strada a scendere di circa cinque metri in uno squarcio in pieno centro cittadino fra palazzi e case. Anzi, secondo l’ingegnere, la soluzione che si sta impostando non sarebbe nemmeno del tutto conforme alle disposizioni del Codice della Strada.

Per eliminare il passaggio a livello al momento la soluzione ufficiale prevede la realizzazione di due sottopassi, uno stradale e uno ciclo-pedonale. Il sottopasso stradale è costituito da un monolite in cemento armato per una lunghezza di 12,8 metri, largo all’interno 8 metri, alto 5,6 metri. Per i veicoli invece ci saranno a disposizione due corsie larghe tre metri (marciapiede da un metro su ambo i lati) con velocità consentita sarà tra i 40 e i 60 km orari e la previsione di una portata massima per corsia di 800 veicoli l’ora. La lunghezza totale dell’opera è di 170 metri. Il progetto stradale prevede che subito dopo l’incrocio con via Rubicone la strada si abbassi altimetricamente, passando sotto i binari per poi ritornare in quota in modo da garantire l’intersezione con Circonvallazione Piazza D’Armi e via Bellucci.

Di fronte a questa ipotesi, il ragionamento di Brini è partito da quanto visto con i propri occhi in carriera: «Sono vecchio ma ho ottima memoria, so per esperienza che i ferrovieri, quando progettano intersezioni sia in sotterraneo che in aereo, guardano con più attenzione a dove passa il treno per ovvia deformazione professionale. Dato che il metro non è elastico, di solito è la strada a venire penalizzata: successe sulla Faentina oltre trent’anni fa, è successo più recentemente a Russi». Per spiegare il dualismo tra binari e asfalto, l’ingegnere attinge all’ironia: «I profili altimetrici viari e la sezione stradale in genere vengono rispettati come il tacchino il giorno del Thanksgiving, poiché essendo gli “interessi” di strada e ferrovia contrapposti, il vaso di coccio, quando progetta e paga Rfi, è la strada». Nel caso di Canale Molinetto, in effetti, Rfi mette dieci milioni di euro. Gli altri cinque vengono da Ap. Con lo stesso budget, Brini calcola che si potrebbe eseguire la soluzione con il rilevato, «stando al capitolato di spesa di Rfi per altri interventi simili».

4«Le mie preoccupazioni – dice Brini – sono sorte quando ho visto riportate alcune misure: larghezza del sottovia carrabile 8 metri (quello di viale Europa è 17, ndr), con due corsie da tre metri. Il decreto ministeriale del 2001 sulle norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade non prevede la sezione da 8 metri: la più piccola prevede due corsie da 3,25 metri e due banchine da un metro. Ma in ambito extraurbano. La pendenza indicata della strada è dell’8 per cento, suppongo quella media. Siamo sicuri di non fare una pista da discesa libera?».

E allora Brini ha preso carta, penna e le altimetrie dei lavori di viale Europa e si è divertito a cambiare approccio: «Dove sta scritto che la migliore risposta sia la scelta secca di un tombino a rischio allagamento tutte le volte che piove?». La prima cosa è stata verificare se, alzando il piano del ferro per consentire l’attraversamento del Molinetto, si rispettavano i parametri di Rfi per le pendenze percorribili dai convogli: «Ho preso come punti fissi le quote del ferro in stazione e su viale Europa, rispettivamente 10 metri e 12,48 sul livello del mare e distanti fra loro 2.068 metri. Sovralzando di 5 metri i binari della linea Ravenna-Rimini nel punto in cui incrociano via Canale Molinetto avremmo pendenze del 6,22 per mille fra stazione e Molinetto e 1,99 per mille fra Molinetto e viale Europa, molto meno di quelle ammesse, ossia 21 per mille per le linee merci e 35 per mille per le linee ordinarie. Lo stesso discorso vale anche per il raccordo Sapir i cui binari scavalcano viale Europa a quota 9,44 e quindi si raccorderebbero con una pendenza inferiore al 5 per mille».

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Vista aerea (immagine da Google Earth) di via Canale Molinetto nel punto del passaggio a livello

Ma tutto questo che vantaggi porterebbe? «Consentirebbe di avere una sezione decente della strada in via Canale Molinetto e per avere un sottopasso con un’altezza interna di cinque metri sarebbe sufficiente scavare un metro rispetto all’attuale livello della strada». Ma non solo. Secondo Brini così facendo si potrebbe eliminare anche il passaggio a livello di via Candiano con un manufatto di 3,2 metri di altezza interna.

Fin qui i vantaggi strutturali. Non mancherebbero quelli operativi: «Questa soluzione avrebbe anche il potere di disinnescare il vincolo della presenza di una condotta di Romagna Acque sotto i binari di via Molinetto, incoscientemente autorizzata anni fa, e causa della rachitica sezione stradale proposta oggi da Rfi».

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Un esempio di rilevato ferroviario che alza i binari di alcuni metri rispetto al piano campagna della linea tra Bagnacavallo e Lugo

Il tecnico poi porta un esempio recente: «Lavis è un comune di meno di diecimila abitanti in provincia di Trento. Tre anni fa ha inaugurato l’interramento della linea ferroviaria a doppio binario per oltre 700 metri, liberando il centro dai due passaggi a livello preesistenti e ricucendo le due parti di città. Spesa: poco più di 14 milioni di euro. A Ravenna non si potrebbe fare perché la falda acquifera è alta, però si potrebbe fare quello che ho descritto sopra. Altrimenti a volte è meglio niente che piuttosto».

Ravenna, riapre via Antico Squero. Ma per il momento solo la pista ciclabile

 

21 04 14 Via Antico SqueroSono in corso alcuni interventi di messa in sicurezza che consentiranno la riapertura oggi (14 aprile) della pista pedonale e ciclabile di via Antico Squero, a Ravenna, precedentemente chiusa nel tratto tra via Salona e via Montecatini. I lavori, realizzati di concerto con l’Amministrazione comunale, sono a cura della proprietà dell’immobile «le cui condizioni non rendono sicuro il transito di veicoli e pedoni in assenza dei suddetti interventi di messa in sicurezza e dell’installazione di idonee barriere di protezione», si legge nella nota inviata alla stampa dal Comune.

«Siamo consapevoli – dichiara il sindaco Michele de Pascale – che la chiusura della strada abbia comportato notevoli disagi per i cittadini e quindi siamo altrettanto contenti che si sia potuti arrivare ad un’intesa con il soggetto privato proprietario dell’immobile per ripristinare, per ora, il transito delle biciclette e dei pedoni. Il prossimo passo, che avverrà a breve, sarà quello della presentazione, da parte dello stesso, di un progetto che consenta la riapertura della strada anche al transito delle altre categorie di veicoli, ancorché con un restringimento localizzato della carreggiata al fine di consentire l’installazione di idonee barriere di protezione».

Sempre oggi hanno avuto inizio i lavori per il ripristino della pista pedonale e ciclabile nel tratto di via Darsena in corrispondenza dell’intersezione con via Antico Squero. La chiusura di tale tratto di pista pedonale e ciclabile si è resa forzatamente necessaria in relazione ai lavori di costruzione del nuovo cavalcaferrovia Ponte Teodorico per consentire la realizzazione della rotatoria temporanea presso l’intersezione fra via Darsena e via Antico Squero. Ora, a seguito dell’avvenuta conclusione dei lavori del nuovo Ponte Teodorico, è possibile la ricostruzione di tale tratto di ciclabile, ripristinando pertanto la continuità dell’intero percorso pedonale e ciclabile di via Darsena.

Covid, in regione negli ultimi 5 giorni nuovi contagi in calo del 37 percento

Sono “solo” 43 (su 1.273 tamponi) i casi giornalieri di positività al coronavirus registrati per la provincia di Ravenna nel bollettino di oggi, 13 aprile. Si tratta di 20 maschi e 23 femmine; 25 asintomatici e 18 con sintomi; 39 in isolamento domiciliare e 4 ricoverati.

La Regione ha comunicato altri 2 decessi “ravennati”: due uomini di 67 e 70 anni. Circa 195 le guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 13 APRILE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 352.908 casi di positività, 785 in più rispetto a ieri, su un totale di 26.058 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 3%.

Guardando al numero dei nuovi casi misurato ogni 5 giorni, si ricava come dagli 8.597 dell’1-5 aprile, si sia passati ai 5.413 del 6-10 aprile, 3.184 in meno (-37%).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.217 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 275.503.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 64.953 (-1.473 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 61.968 (-1.372), il 95,4% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 41 nuovi decessi: 1 in provincia di Parma (un uomo di 82 anni); 5 nella provincia di Reggio Emilia (due donne di 78 e 87 anni, e tre uomini di 55, 77 e 99 anni); 2 nella provincia di Modena (due uomini di 70 e 87 anni); 11 nella provincia di Bologna (due donne di 82 e 95 anni, e 9 uomini: uno di 63, residente a Imola, gli altri di 66, 71, 78, 82, 84, 86, 87 e 92 anni ); 3 nella provincia di Ferrara (tutti uomini di 59, 79 e 80 anni); 2 in provincia di Ravenna (due uomini di 67 e 70 anni); 5 in provincia di Forlì-Cesena (tre donne, di 85, 87 e 90 anni; due uomini di 65 e 91 anni); 11 nel riminese (4 donne, di 76, 82, 87 e 94 anni, e 7 uomini: 77, 79, 80, 81, due di 82, 83 anni). Si segnala inoltre il decesso di una donna di 65 anni diagnosticata dall’Ausl di Parma ma residente a Milano. Nessun decesso, infine, nella provincia di Piacenza.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.452.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 331 (-1 rispetto a ieri), 2.654 quelli negli altri reparti Covid (-100).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 31 a Parma (+1), 33 a Reggio Emilia (-1), 63 a Modena (-1), 85 a Bologna (-1),16 a Imola (+1), 40 a Ferrara (+1), 13 a Ravenna (-2), 8 a Forlì (invariato), 6 a Cesena (+2) e 26 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 22.250 a Piacenza (+25 rispetto a ieri, di cui 12 sintomatici), 24.745 a Parma (+17, di cui 10 sintomatici), 42.369 a Reggio Emilia (+102, di cui 69 sintomatici), 60.318  a Modena (+150, di cui 57 sintomatici), 75.930 a Bologna (+201, di cui 148 sintomatici), 11.975 casi a Imola (+22, di cui 7 sintomatici), 21.655 a Ferrara (+48, di cui 16 sintomatici), 27.705 a Ravenna (+43, di cui 18 sintomatici), 14.886 a Forlì (+59, di cui 39 sintomatici), 17.652 a Cesena (+56, di cui 42 sintomatici) e 33.423 a Rimini (+62, di cui 36 sintomatici).

La Barbie crea un nuovo modello ispirato alla ginnasta ravennate Milena Baldassarri

La ventenne che parteciperà alle Olimpiadi di Tokyo è stata scelta dal celebre brand come riferimento nella campagna che vuole aiutare le bambine a credere nei propri sogni

PHOTO 2021 04 13 13 18 13La ginnasta Milena Baldassarri, ventenne ravennate che parteciperà alle Olimpiadi di Tokyo, è stata scelta dalla Barbie come riferimento per un nuovo modello della famosa bambola. La novità fa parte del progetto Dream Gap avviato dalla casa di giocattoli: un’iniziativa a livello globale che ha l’obiettivo di fornire alle bambine le risorse e il supporto di cui hanno bisogno per continuare a credere di poter essere tutto ciò che desiderano. Il marchio si propone di sostenere il girl empowerment per contrastare il fenomeno che vede le bambine perdere fiducia nelle proprie capacità a partire dall’età di cinque anni, anche sotto l’influenza di stereotipi culturali.

Baldassarri è ai vertici della ginnastica ritmica da diversi anni e vanta già diverse vittorie e podi in Mondiali, Europei ed eventi internazionali come quelli del 2019, quando ha conquistato la qualificazione olimpica. «È una sensazione bellissima sapere di essere una Role Model Barbie e poter essere di esempio per le bambine – sono le parole delle ventenne riportate dal sito di Vogue –. Ai più piccoli consiglio di mettere il vostro cento per cento, metteteci il cuore, i muscoli e la determinazione e vedrete che anche i vostri sogni potranno avverarsi».

Al Comune fino al 2057: «Ora le Saline di Cervia diventeranno la Camargue italiana»

Firmato l’accordo che prolunga la concessione. Nel progetto di valorizzazione il recupero degli immobili industriali

Saline Di CerviaLunedì 12 aprile è stato firmato a Cervia – da istituzioni locali, Regione e Agenzia del Demanio – l’atto di integrazione che prolunga la concessione dell’aera delle saline al Comune di Cervia fino al 2057. «Un risultato storico – commentano dal Comune -, che permetterà di attuare una progettualità, che mira alla riqualificazione dell’intera area, come prodotto turistico spendibile a livello nazionale e internazionale».

La salina ha rischiato la chiusura totale negli anni ‘90 ma nel corso del nuovo secolo è tornata a nuova vita attraverso lo sviluppo di un piano di valorizzazione dell’area che è andato in progressione fino alla realtà odierna che vede una rete di servizi che oltre al mantenimento e alla valorizzazione dell’area, offre un ventaglio di proposte ed esperienze turistiche.

Stazione sud del Parco del delta del Po, zona di ripopolamento animale, grazie al lavoro della società Parco della Salina di Cervia, l’area umida è diventata un polo naturalistico attrezzato di grande pregio, visitato ogni anno da migliaia di persone. E ora il suo sviluppo è destinato a crescere ulteriormente.

«Un luogo magico – ha commentato il sindaco Massimo Medri – che riflette la nostra identità e che vogliamo innalzare a territorio di eccellenza non solo in ambito naturalistico ma anche dal punto di vista storico, culturale, ricreativo, turistico, enogastronomico. La concessione a lungo termine ci permetterà di investire in interventi importanti e in progetti strategici di ampio respiro e prospettive. Ora grazie alla proroga, attesa da tempo da tutta la città, potremo fare un salto di qualità puntando a far diventare il comparto Saline la “Camargue italiana” grazie anche al recupero degli immobili caratteristici e alla loro rigenerazione in luoghi di accoglienza, di studio di memoria».

«La firma della concessione – ha commentato l’assessore al Turismo della Regione, il cervese Andrea Corsini – permetterà alle nostre Saline di vivere una nuova vita, di recuperare le strutture industriali storiche ormai ferme da anni e che rischiavano di essere irrecuperabili . Da oggi parte un nuovo capitolo per Cervia, un capitolo dove le Saline assumeranno un ruolo ancora più importante anche per il settore turistico e per aumentare l’attrattività del territorio, cosa molto importante nella fase di ripartenza posto pandemia».

Ore in pullman, karaoke e pasta in bianco: la vita da pallavoliste in trasferta

In un video di nove minuti la schiacciatrice Rebecca Piva della Conad Teodora racconta “il viaggio della speranza” Ravenna-Olbia passando da Roma e ritorno

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Il karaoke per ingannare il tempo che non passa mai in pullman, i piatti di pasta in bianco in aeroporto consolandosi perché almeno è una cena fuori dopo un anno di pandemia, la colazione con riso e bresaola: c’è tutto questo e non solo nella vita in trasferta di una squadra di pallavolo. La ventenne schiacciatrice Rebecca Piva ha raccontato con un video (lo trovate in fondo alla pagina) «il viaggio della speranza», come lo ha definito lei stessa, della Conad Teodora da Ravenna a Olbia passando per Roma e ritorno.

Nove minuti caricati su Youtube che riassumono le quaranta ore per andare a giocare il 21 marzo contro la Geovillage Hermaea (vittoria 3-1 per le ravennati). Il telefonino della ventenne parte il sabato mattina dal frigo nell’appartamento in città, condiviso con la capitana Ludovica Guidi, e poi entra nella camera d’albergo in Sardegna, nello spogliatoio, sull’aereo e in altri angoli del dietro le quinte per un “reportage” sincero e autoironico. «Ultimamente mi diverte un sacco registrare e montare video – ha scritto Piva sul suo profilo Instagram –. Il primo video non poteva che essere sulla trasferta peggiore dell’anno. In realtà tra un disagio e l’altro ci siamo divertite». Un ringraziamento speciale va al libero Giulia Rocchi: «Senza di lei il video non sarebbe stato lo stesso».

Cuoricini a nastro dalle altre giocatrici che hanno commentato con entusiasmo. L’ex compagna Costanza Manfredini pronostica per Piva un futuro da blogger a Piva e si dice pronta a cederle l’hashtag #olimpiateodoraontour.

Non è la prima volta che una delle giocatrici della Teodora svela una delle sue passioni fuori dal campo di gioco. Ad esempio Guidi si diverte ai fornelli e Kavalenka dietro la macchina fotografica.

Sotto quota cento i nuovi contagi giornalieri registrati in provincia di Ravenna

 

Sono 96 casi (su poco più di mille tamponi) i nuovi poistivi al coronavirus registrati in un giorno in provincia di Ravenna (dati aggiornati alle 12 di oggi, 12 aprile). Si tratta di 42 maschi e 54 femmine; 31 asintomatici e 65 con sintomi; 91 in isolamento domiciliare e 5 ricoverati.

La Regione ha comunicato 6 decessi “ravennati”: due pazienti di sesso maschile di 72 e 87 anni e quattro pazienti di sesso femminile di 82, 83, 85 e 87 anni.

Circa 250, invece, le guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 352.131 casi di positività, 1.151 in più rispetto a ieri, su un totale di 12.899 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore.

La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri – dell’8,9%, molto inferiore rispetto al 23% di lunedì scorso – è comunque poco indicativa dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati, che nei giorni festivi sono in numero inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, sempre nei festivi, in particolare quelli molecolari vengono disposti soprattutto su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.306 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 273.287.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 66.433 (-186 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 63.345, il 95,4% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 31 nuovi decessi: 1 in provincia di Piacenza (una donna di 94 anni); 1 in provincia di Parma (una donna di 83 anni); 1 a Reggio Emilia (una donna di 82 anni); 4 in provincia Modena (due donne, di 78 e 84 anni, e due uomini, di 73 e 99 anni); 5 in provincia di Bologna (una donna di 85 anni e 4 uomini: uno di 69 anni, due di 83 e uno di 84 anni);  9 nel ferrarese (4 donne, rispettivamente di 69, 84, 88, 95 anni; 5 uomini, di 70, 75 – quest’ultimo deceduto a Bologna –, 76, 90, 91 anni);  6 nel ravennate (4 donne, rispettivamente di 82, 83, 85 e 87 anni, quest’ultima deceduta a Ferrara; due uomini, di 72 e 87 anni); 1 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo di 81 anni), 3 nel riminese (due donne, di 81 e 96 anni, e un uomo di 74 anni).

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.411.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 332 (+2 rispetto a ieri), 2.756 quelli negli altri reparti Covid (+46).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 30 a Parma (-1), 34 a Reggio Emilia (+1), 64 a Modena (+3), 86 a Bologna (+1), 15 a Imola (-1), 39 a Ferrara (invariato), 15 a Ravenna (-2), 8 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (invariato) e 27 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 22.225 a Piacenza (+36 rispetto a ieri, di cui 18 sintomatici), 24.729 a Parma (+125, di cui 71 sintomatici), 42.267 a Reggio Emilia (+103, di cui 57 sintomatici), 60.168 a Modena (+213, di cui 138 sintomatici), 75.736 a Bologna (+203, di cui 137 sintomatici), 11.953 casi a Imola (+24, di cui 14 sintomatici), 21.607 a Ferrara (+81, di cui 24 sintomatici), 27.662 a Ravenna (+96, di cui 65 sintomatici), 14.827 a Forlì (+82, di cui 67 sintomatici), 17.596 a Cesena (+60, di cui 47 sintomatici) e 33.361 a Rimini (+128, di cui 71 sintomatici).

Vaccini, in poche ore 7mila prenotazioni in provincia per chi ha tra 70 e 74 anni

In Emilia-Romagna si è messo in lista un terzo della popolazione nella fascia di età che da oggi, 12 aprile, poteva chiedere il siero. Il presidente Bonaccini: «Entro aprile potremmo iniziare con i 60enni»

4Sono quasi settemila i ravennati tra 70 e 74 anni di età, nati quindi dal 1947 al 1951 compresi, che hanno già prenotato la vaccinazione contro il Covid-19 a metà di oggi, 12 aprile, la prima giornata in cui si aprivano le prenotazioni per questa fascia di età. Il dato ravennate è il più alto in valore assoluto della Romagna: Forlì 2.292, Cesena 2.244 e Rimini 5.417. A livello regionale quasi un terzo del target complessivo (250mila persone) si è messo in lista.

Il presidente della Regione Stefano Bonaccini – in occasione della visita del sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa, all’Hub vaccinale in Fiera a Bologna – ha annunciato che entro il mese di aprile, se i quantitativi di vaccino saranno confermati, si aprirà anche ai 60enni: «Ma rispettiamo rigorosamente la consegna del Governo, che giustamente ci ha chiesto di terminare il prima possibile le vaccinazioni di tutti gli ultraottantenni, e degli ultrasettantenni almeno con una dose, proseguendo contemporaneamente con le somministrazioni alle persone con disabilità e alle persone con patologie critiche, che indipendentemente dall’età hanno bisogno di essere protette. All’Italia siano garantite le forniture previste, 50 milioni entro giugno e 80 nel terzo trimestre, e in Emilia-Romagna arriveremo a fare oltre un milione di vaccini al mese, immunizzando tutte le persone entro l’estate».

L’Emilia-Romagna afferma di essere la prima grande regione per persone immunizzate in rapporto alla popolazione: alle 13 di oggi, sono 1.132.461 le dosi complessivamente somministrate, di cui 345.158 seconde dosi, quindi le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Oltre il 73 percento degli ultraottantenni che hanno già ricevuto almeno la prima dose, ed entro i primi di maggio la copertura sarà totale.

L’assessora Ancarani si dimette: «Richiesta del sindaco per un progetto di rilancio»

Le deleghe a Urbanistica e Edilizia passano dall’ingegnera al sindaco che cede quella alle Attività produttive a Luciano Tarozzi di Confartigianato, nuovo ingresso in giunta

La Nuova Giunta Del Comune Di Lugo, 12 Giugno 2019 (2)
La giunta Ranalli bis alla presentazione di giugno 2019. Valentina Ancarani è la prima da sinistra in seconda fila

L’assessora del Comune di Lugo con deleghe a Urbanistica, Edilizia privata e Protezione civile ha rassegnato le dimissioni. La 36enne Valentina Ancarani, ingegnera edile e impiegata all’istituto Matteucci di Faenza da dicembre 2016 dopo all’Autorità portuale di Ravenna, era entrata in giunta nel luglio del 2016 ottenendo la conferma tre anni dopo. Sarà il sindaco Davide Ranalli a prendere le sue deleghe.

Le motivazioni del passo indietro le spiega lei stessa in un comunicato inviato alla stampa dal Comune: «Il sindaco mi ha chiesto un passo indietro, necessario per rinnovare e rilanciare l’azione amministrativa. Per amore della mia città, che per me viene al primo posto, e per permettere l’attuarsi di un progetto di rilancio rimetto il mio mandato e le deleghe. Lascio la giunta con la consapevolezza di aver fatto il massimo per la mia città e la comunità di Lugo, a cui sarò per sempre legata. Proprio per correttezza verso di loro ho ritenuto opportuno prendere questa decisione». L’ormai ex assessora ringrazia il sindaco «per la fiducia che mi ha sempre dato in questi anni e tutti gli assessori, con cui non è mai mancata collaborazione e disponibilità nel lavoro svolto insieme».

Nella giunta comunale entra Luciano Tarozzi, segretario di Confartigianato nella Bassa Romagna. A lui andrà la delega alle Attività produttive che finora era in capo al sindaco. «Per dare un segnale al mondo dell’imprenditoria in questa fase complicata e difficile – dice Ranalli –, ho chiesto di entrare a far parte della giunta comunale a Tarozzi che ha accettato. Sarà operativo dal primo maggio. Ritengo Luciano la persona giusta, vista anche la grande esperienza vissuta in Confartigianato e nel mondo dell’imprenditoria, per ricoprire un incarico come questo, che è assolutamente fondamentale per rilanciare la nostra città e le sue imprese». Il sindaco ringrazia Ancarani per il lavoro messo in campo in questi anni in giunta: «Ci legano a Valentina tanti progetti seguiti insieme fin dallo scorso mandato, un percorso compiuto insieme che ricordo con piacere. Le faccio i miei personali auguri e da parte di tutta la giunta per il suo futuro».

Zona arancione: le regole per spostamenti, amici, scuole, negozi, sport

 

Da oggi, lunedì 12 aprile, l’Emilia-Romagna torna come noto in zona arancione.

A QUESTO LINK LE RISPOSTE ALLE DOMANDE FREQUENTI DEL GOVERNO

Di seguito riportiamo i principali cambiamenti rispetto alla zona rossa (sintesi a cura dello staff del sindaco di Ravenna).

SPOSTAMENTI
Dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio comune. Per spostamenti verso altri comuni, nonché dalle 22 alle 5 anche all’interno del proprio comune, si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti (per motivi di salute, lavoro, necessità). Si ricorda poi che sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

SPOSTAMENTI VERSO ALTRE ABITAZIONI
È consentito, una sola volta al giorno, tra le 5 e le 22, spostarsi verso un’altra abitazione privata, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nella stessa. La persona o le due persone che si spostano potranno portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire solo all’interno dello stesso comune, fatto salvo quanto previsto per gli spostamenti dai comuni fino a 5.000 abitanti.

ISTRUZIONE
Oltre ai servizi educativi e alle scuole aperti in presenza anche in zona rossa (nidi, scuole dell’infanzia, elementari e prime medie) per i successivi gradi di istruzione è introdotto lo svolgimento delle attività in presenza al cento per cento per le seconde e terze medie e dal 50 al 75% della popolazione studentesca per le superiori.

ESERCIZI COMMERCIALI E SERVIZI ALLA PERSONA
Aperte tutte le attività commerciali al dettaglio, compresi i servizi alla persona (parrucchieri, estetisti).
Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno di centri, gallerie e parchi commerciali e altre strutture a essi assimilabili, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.

SPORT
In zona arancione è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva, salvo che sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto attività sportiva di base, con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli.

Le foto dello spostamento e del brillamento della bomba americana da 45 kg

Operazioni condotte dall’ottavo reggimento guastatori paracadutisti “Folgore”

Si sono svolte regolarmente stamani, 11 aprile, secondo i piani previsti, le operazioni di rimozione e brillamento della bomba d’aereo americana da 45 kg della seconda guerra mondiale ritrovata un mese fa al confine tra i comuni di Lugo e Cotignola in un campo adiacente a via Madonna di Genova durante lavori sulla rete irrigua del Canale Emiliano Romagnolo. Il brillamento è avvenuto in una cava di Filo di Argenta.

Case e attività nel raggio di 260 metri sono state evacuate e lungo le vie Felisio e Madonna di Genova, limitatamente al tratto interessato e ricompreso nella zona di sicurezza, è stato interdetto il traffico. Le operazioni sono state compiute dall’ottavo Reggimento Guastatori Paracadutisti “Folgore”.

L’ordigno consisteva in una bomba d’aereo inesplosa da 100 libbre (circa 45 kg) di produzione statunitense, residuato bellico della Seconda guerra mondiale, con spolette in posizione armata e non in sicurezza.

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