giovedì
21 Agosto 2025

Musei ER: cercasi immagini d’epoca di S. Apollinare in Classe e mausoleo Teodorico

Chiamata pubblica ai cittadini che possono inviare testimonianze su due dei monumenti più cari ai ravennati

S. Apollinare In Classe Foto EpocaCercasi ricordi, foto e filmati d’epoca di Sant’Apollinare in Classe e del Mauseoleo di Teodorico. L’appello è lanciato La Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna invita cittadini e associazioni a partecipare ad un’azione comune di raccolta di testimonianze e immagini relative a due tra i monumenti storici più cari ai ravennati.

Il progetto è nato in occasione della Giornata del Paesaggio per promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati.
«Si tratta di una “chiamata” ai cittadini, ad aprire i cassetti della memoria – commenta l’architetto Giorgio Cozzolino, che dalla locale soprintendenza è passato ora a dirigere i musei della Regione – e a segnalare e inviare testimonianze, immagini e riprese filmate dei paesaggi vissuti e rappresentati, che contengono trame ed esprimono le singole visioni del mondo nella loro complessità».
I file (di massimo 15MB di “peso digitale”) potranno essere inviati entro il prossimo 14 ottobre alla casella di posta: drm-ero.giornatapaesaggio@beniculturali.it.

Nel Ravennate nuovi infetti a quota 154 e si aggiungono altri 8 morti

In regione i contagiati registrati oggi sono quasi 1.800. Stabili a Ravenna  (20) i pazienti in terapia intensiva

Coronavirus Test LaboratoriIn provincia di Ravenna oggi si sono registrati 154 casi, 82 maschi e 72 femmine; 70 asintomatici e 84 con sintomi; 153 in isolamento domiciliare e 1 ricoverato. Nel dettaglio i contagiati sono stati rilevati in 112 da contact tracing; 28 per sintomi; 14 per test volontario.
I tamponi eseguiti sono stati 1908.
Oggi le vittime sono 8: sette pazienti di sesso maschile di 60, 70, 82, 83, 84, 91 e 92 anni e una paziente di sesso femminile di 95 anni.
Nel frattempo sono state comunicate anche 19 guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono quindi 26.743.

Per quanto riguarda l’ambito dell’Emilia-Romagna si sono registrati 1.789 casi di positività  in più rispetto a ieri, su un totale di 31.848 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,6%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,5 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 370 nuovi casi e Modena con 274; poi Reggio Emilia (204), Rimini (194) e Parma (177), quindi Ravenna (154) e Ferrara (141); seguono Cesena (92), Forlì (86), Piacenza (57) e, infine, il Circondario imolese (40).

Ancora elevato il numero dei nuovi decessi con 38 morti: 3 a Parma; 3 a Reggio Emilia; 10 a Modena; 9 a Bologna; 8 a Ravenna; 2 a Forlì; 1 a Cesena e 2 a Rimini. Nessun decesso a Piacenza e Ferrara.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.078.

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 8 a Piacenza (+ 1 rispetto a ieri), 30 a Parma (+1), 28 a Reggio Emilia (-2), 69 a Modena (-3), 105 a Bologna (-5), 20 a Imola (+1), 40 a Ferrara (+1), 20 a Ravenna (invariato), 11 a Forlì (+1), 6 a Cesena (-1) e 29 a Rimini (+1).

Continua intanto la campagna vaccinale anticovid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dai 75 anni in su; proseguono le vaccinazioni anche per il personale scolastico e le forze dell’ordine. Nessuna pausa ci sarà per le festività pasquali. Gli operatori saranno attivi anche domani, domenica di Pasqua, e il giorno successivo, lunedì dell’Angelo. A tuttoggi sono state somministrate complessivamente 932.364 dosi; sul totale, 304.476 riguardano le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.

Faenza: è morto Guido Mariani, uno dei maestri della ceramica contemporanea

È scomparso a 71 anni uno dei protagonisti della più moderna ricerca estetica dell’arte della terra e del fuoco

Guido MarianiLutto nel mondo dell’arte ceramica faentina, il  2 aprile è è venuto a mancare all’età di 71 anni, il maestro Guido Mariani. La sua formazione artistica parte dall’Istituto d’Arte Ballardini di Faenza sotto la guida di grandi mentori come Angelo Biancini e Carlo Zauli per poi proseguire all’Accademia di belle arti di Napoli. Terminati gli studi, Mariani tornò a Faenza dove ha insegnato per anni Progettazione al Corso di Restauro dell’Istituto Ballardini. Nella sua carriera ha partecipato a tantissimi concorsi e manifestazioni artistiche, in Italia e all’estero oltre ad essere stato nominato membro dell’Accademia internazionale della Ceramica di Ginevra. Tantissime le mostre e i riconoscimenti ricevuti, tra i quali, nel 1980, il prestigioso Premio Faenza del Museo internazionale delle ceramiche.

«La scomparsa di Guido Mariani  – ha ricordato il sindaco di Faenza, Massimo Isola – mi addolora nel profondo. È stato uno dei grandi artisti del Novecento faentino, un grande intellettuale. Personalmente era un grande amico con il quale avevamo costruito un dibattito importante nel campo della ceramica. Guido Mariani è stato Premio Faenza e questo lo aveva portato ad essere uno degli esponenti dell’arte contemporanea che proponeva un linguaggio artistico di rottura nella storia dell’arte concettuale faentina. Guido, prima ancora di fare ceramica amava pensare, era dunque un profondo intellettuale artistico che ha lasciato profondi segni della sua produzione in Italia, al Mic, al Museo all’aperto e nell’intera penisola ma anche all’estero. Guido era una figura con una grande vivacità intellettuale che ci mancherà molto e mancherà all’intero dibattito artistico».

L’arcivescovo di Ravenna: «Pasqua da accettare nella sua realtà anche se dolorosa»

Il messaggio cristiano del prelato Lorenzo Ghizzoni inviato per le festività a tutta la comunità locale

Credenti o meno, da meditare il messaggio dell’arcivescovo di Ravenna, monsignore Lorenzo Ghizzoni inviato alla comunità ravennate per le feste pasquali, che pubblichiamo integralmente di seguito.

«Carissimi, arriva la Pasqua, inizia la primavera, l’atmosfera si riempie di luce e di calore. Vorremmo tornare a camminare insieme nelle piazze, nelle vie, magari sulle spiagge. I limiti ai movimenti e agli incontri con i parenti o gli amici, sono pesanti. Come le notizie di persone ben conosciute che si sono ammalate e sono decedute. Siamo arrivati alla seconda Pasqua segnata dalla pandemia, con una buona dose di tristezza e di insofferenza. Ci chiediamo: fino a quando durerà tutto questo?

Come affrontare questa prova? Una via è quella di accettare la realtà, vederla in tutti i suoi aspetti, anche se dolorosi. Per esempio, dobbiamo riconoscere che ci sono malattie, come questo virus, che le nostre potenti tecno-scienze non sanno sconfiggere. Anche utilizzando i vaccini, che sono una grande risorsa, dobbiamo accettare che non riusciremo a blindarci al cento per cento e che forse arriveranno altre malattie che renderanno insicuro anche il nostro futuro. Ma questa è la realtà: la condizione dell’uomo sulla terra è segnata dall’insicurezza, dall’imperfezione, dall’inquietudine. Ci voleva questo “tsunami”, per smascherare le nostre illusioni di dominare la natura e di poter raggiungere un benessere inattaccabile. I milioni di persone decedute in tutto il mondo ci mettono di fronte alla realtà della morte e della nostra impotenza: è inutile cercare colpe in trame oscure o in verità manipolate a servizio di non si sa bene chi.

Siamo chiamati ad aprire gli occhi su questa realtà, per accettarla, anche se ferisce il nostro orgoglio e il bisogno di sicurezza. La seconda via necessaria per affrontare questa situazione, è prevenire le conseguenze. Saranno colpiti, i più vulnerabili per salute, età, precarietà lavorativa, per povertà di risorse anche morali e per mancanza di garanzie sociali. Occorreranno scelte anche dolorose, per cambiare modi di vita e di lavoro, modelli di relazioni sociali, e imparare a rispettare il creato con le sue leggi e non avvelenarlo.

Ci vorrà, come dice Dante, e la Bibbia, molta sapienza e molto «amore per la giustizia (sociale) per chi governa la terra» (cfr. Sap. 1,1; Paradiso XVIII, 91).

Ci vorrà però anche una reazione personale e collettiva, per superare, la sfiducia, la rabbia. La terza via, infatti, per affrontare l’epidemia e le sue conseguenze umane e sociali, sarà quella dell’unione tra noi, dell’aiuto reciproco, del condividere la sofferenza e lottare insieme, oltre le differenze personali, o di ideologie, di etnie o di nazionalità. Sperimentiamo ogni giorno che i nostri problemi li possiamo affrontare solo se collaboriamo andando oltre la nostra regione, oltre l’Italia, oltre l’Europa, e ci apriamo a una nuova fraternità a livello mondiale. Solo un patto di unione, tra le nazioni e i popoli, guidati però da governanti che rispettino i diritti delle persone e delle comunità, ci permetterà di sopravvivere dignitosamente nel mondo che verrà, e la questione è urgente. La pandemia lo dimostra. O ci facciamo fratelli di tutti o ci perderemo.

Carissimi, l’annuncio della Risurrezione del Signore Gesù, anche lui passato attraverso la morte e il sacrificio di sé stesso per il bene di tutta l’umanità, ci rivela che la felicità si raggiunge nel dono di sé all’altro, non nell’affermazione egoistica di sé stessi. Guardare al Cristo morto e risorto, ci spinge verso la logica dell’ama il prossimo tuo come te stesso. Fino in fondo, finché la vita dell’altro non sarà curata e custodita, amata e servita, come un bene prezioso. Solo così si “salverà” il mondo dalla decadenza e dalla morte e ci sarà speranza e vita.

Noi credenti in Cristo, nel Cristo vivo, dobbiamo essere i primi ad accettare la realtà, anche se dolorosa; a farci carico delle sue conseguenze; a progettare stili di vita nuovi, più alti e più umani; a cercare la giustizia anche qui nella città terrena, ad allargare i cuori e le braccia verso tutti i fratelli e le sorelle, soprattutto se più poveri o deboli, a dare testimonianza che solo nel dono sincero di sé, anche se comporta lotte e sacrifici, ogni persona si ritroverà più realizzata e felice. E il mondo sarà migliore.
Noi ci crediamo, perché abbiamo la vita di Cristo risorto in noi. Buona Pasqua di risurrezione a tutti voi».

Entro fine aprile disponibili in Emilia-Romagna oltre 820mila dosi di vaccino

L’assessore regionale Donini: «Dalla prossima settimana potremo effettuare almeno 30mila somministrazioni al giorno»

ARRIVO VACCINO COVID RAVENNA PER VACCINO DAY 27 DICEMBRE 2020Entro la fine di aprile saranno consegnate all’Emilia-Romagna 820mila dosi di vaccino – le prime 384mila già a inizio della prossima settimana –, il quantitativo più alto fornito finora, con un aumento superiore al 75% rispetto alle dosi di marzo.
La nuove forniture permetteranno di arrivare già dalla prossima settimana almeno a 30mila somministrazioni al giorno rispetto alle 20mila attuali, con la macchina organizzativa pronta da tempo ad alzare il ritmo sulla base delle consegne effettive.
Inoltre, per velocizzare le somministrazioni, sarà possibile effettuare le vaccinazioni fino a mezzanotte per il personale sanitario che ancora manca, quello scolastico e le forze armate, riservando invece orari diurni per le persone più anziane. Questo in almeno un centro per ogni provincia dell’Emilia-Romagna.

Delle 823.500 dosi che arriveranno in Emilia-Romagna, senza contare la possibilità di ulteriori integrazioni dalla struttura commissariale nazionale, il maggior quantitativo è del vaccino Pfizer-Biontech, che può essere utilizzato anche per le fasce di età più alte e sui soggetti più a rischio (590.850 dosi, pari al 71,7% del totale), poi AstraZeneca (188.760 dosi, che equivalgono al 23% complessivo) e Moderna (43.980 dosi, il 5,3%).

«Guardiamo con fiducia alle prossime settimane – afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – impegnandoci tutti a rispettare, anche e soprattutto in vista delle imminenti festività, le norme di sicurezza e i comportamenti corretti per non vanificare tutti gli sforzi e i sacrifici fatti fino ad ora. Siamo ancora in una situazione complessa e non possiamo permetterci di abbassare la guardia».

Per quanto riguarda la distribuzione tra le diverse Ausl della regione, sono previste 54.960 dosi a Piacenza, 81.930 a Parma, 88.740 a Reggio Emilia, 123.830 a Modena, 168.320 a Bologna, 24.480 a Imola, 71.570 a Ferrara e 209.670 per la Romagna.
Sui tempi delle consegne, per 384.020 dosi l’arrivo è previsto all’inizio della prossima settimana, a partire dal 5 aprile quindi, per ulteriori 151.620 all’inizio di quella successiva, indicativamente il 12, per 163.840 il 19 aprile, e infine altre 124.020 dosi sono attese per il 26 aprile.

Fra l’8 e il 12 aprile si vaccina anche di sera a Ravenna e in Romagna

Il Pala de André aperto fino mezzanotte per il personale sanitario ancora il lista, in modo da riservare l’intera giornata a fragili e anziani.

Vaccini ObbligatoriDalla prossima settimana nei quattro punti provinciali vaccinali di Ausl Romagna (a Ravenna, Rimini, Cesena e Forlì) sono state programmate alcune aperture serali dedicate alla vaccinazione delle categorie sanitarie, iscritte agli Ordini professionali già presenti nelle liste, che riguardano circa 2.500 unità. A Ravenna, in particolare, nell’hub del Pala De André, le serate dedicate alle iniezioni sono in calendario l’8, 9 e 10 aprile e cominceranno a partire dalle ore 19  fino a mezzanotte con l’ultimo appuntamento alle 23,30.
Con questa programmazione aggiuntiva serale, le sedute vaccinali giornaliere saranno interamente dedicate alla vaccinazione delle persone anziane ed estremamente vulnerabili che, per motivi facilmente comprensibili e, come anche da indicazioni regionali, non possono essere invitate a tarda sera alla somministrazione del vaccino.

Nel 2021 un’auto nuova su tre è ibrida, nel 2020 era una su dieci

Immatricolazioni nel Ravennate: l’anno scorso calo del 25 percento rispetto ai dodici mesi precedenti. Solo il 2014 è stato peggio

AutomobiliIn questi primi tre mesi del 2021 il mercato dell’auto è ripartito, anche in provincia di Ravenna, con circa 2.900 nuove immatricolazioni, 700 in più dell’anno scorso – con il primo trimestre fortemente condizionato dal crollo di marzo causa pandemia – anche se 800 in meno rispetto ai primi tre mesi del 2019.
Il 2020 targato Covid si è chiuso in provincia con un calo di circa il 25 percento e un ritorno delle nuove immatricolazioni sotto le cinque cifre, come accaduto negli ultimi trent’anni solo nel 2014. Sono state poco più di 9.500 le auto immatricolate nel Ravenate nel 2020, un dato però condizionato in particolare dall’azzeramento dei mesi del lockdown di marzo e aprile e che ha visto il mercato riprendersi, assestandosi sugli ultimi 4 mesi sui livelli del 2019.

Il 2020 in provincia di Ravenna è stato anche l’anno dell’elettrico, con le vendite quasi quadruplicate anche se si tratta di numeri ancora marginali (circa l’1,7 percento del totale): le auto elettriche immatricolate nel Ravennate nel 2020 sono state 166 contro le 45 del 2019. Un dato, quest’ultimo, superato già in questo primo trimestre del 2021, con 53 nuove immatricolazioni.

Molto più rilevante il mercato dell’ibrido con mille esemplari venduti nel 2020 (oltre il 10 percento del totale quindi) e già quasi 800 in questi primi tre mesi del 2021, con una quota di mercato che sfiora il 30 percento.
Passando ai marchi, per il secondo anno consecutivo il più venduto in provincia di Ravenna è quello Volkswagen, anche se solo di poche unità rispetto a Fiat.

D’altra parte, in Emilia-Romagna va segnalato che nel 2020 si sono registrati oltre 40mila passaggi di proprietà in meno rispetto al 2019 per quanto riguarda il mercato delle auto usate. Da 233mila a 192mila (-17 percento) quelli registrati dall’Osservatorio di AutoScout24, il principale portale in Europa di annunci, nell’elaborazione su base dati Aci.

 

Emilia-Romagna ancora in zona rossa dopo Pasqua, sarà così almeno fino al 16 aprile

Il monitoraggio settimanale tiene la regione tra quelle con il rischio più elevato. Servono almeno 14 giorni con numeri sotto le soglie per venire riclassificati

Pexels Cottonbro 3952185Il weekend pasquale (3-4-5 aprile) tutta Italia sarà in zona rossa senza distinzioni regionali ma l’Emilia-Romagna resterà rossa anche dal 6 aprile per effetto dei dati odierni, 2 aprile, del monitoraggio settimanale. E per effetto delle normative si può già dire che la regione dovrà osservare le limitazioni da rischio massino almeno fino al 16 aprile.

Infatti, come riporta Il Sole 24 Ore che fa riferimento ai Dpcm in vigore, per venire riclassificati è obbligatoria la «permanenza per quattordici giorni in un livello di rischio o scenario inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive». La discesa in zona arancione richiede Rt sotto 1 e incidenza cumulativa settimanale dei contagi inferiore a 250 casi ogni 100mila abitanti.

 

Rifiuta di indossare la mascherina alle Poste e blocca l’ufficio: 37enne denunciata

La donna è accusata di interruzione di pubblico servizio

Si è presentata allo sportello delle poste senza mascherina e ha rifiutato di mettersela senza allontanarsi bloccando la fila. Una donna di 37 anni è stata denunciata per interruzione di pubblico servizio e rifiuto di indicazioni sulla propria identità personale. Quando sono intervenute le forze dell’ordine infatti la 37enne non ha voluto fornire i propri documenti. È successo nella tarda mattinata di ieri, 1 aprile, all’ufficio postale di Ravenna in piazza Garibaldi.

In provincia scende l’incidenza dei nuovi casi ma terapia intensiva occupata al 59%

Per il tredicesimo giorno di fila si registra una variazione percentuale settimanale con segno negativo. Altri 5 morti

Pexels Cottonbro 3952185Continua la discesa della diffusione del contagio di Covid-19 in provincia di Ravenna: i 177 nuovi casi diagnosticati nelle 24 ore precedenti al mezzogiorno di oggi, 2 aprile, significano il tredicesimo giorno consecutivo con variazione percentuale negativa della media settimanale rispetto alla settimana precedente. In altre parole nei sette giorni precedenti a oggi c’è stato il 21,2 percento di casi in meno rispetto ai sette giorni antecedenti.

La riduzione dei nuovi casi, diretta conseguenza delle limitazioni da zona rossa nelle quali la nostra provincia di fatto si trova da un mese (dall’8 marzo tutte l’Emilia-Romagna è rossa ma dal 2 marzo Ravenna era già arancione scuro), fa scendere anche l’incidenza dei casi settimanali ogni cento abitanti, parametro fondamentale monitorato per la collocazione delle regioni nella fascia di rischio. A Ravenna oggi è 278 (in Emilia-Romagna è 296). La soglia di allarme è 250.

Il dato ravennate che invece non rallenta è quello dei decessi. Oggi ne sono stati comunicati 5 che fanno 23 da inizio settimana (la scorsa erano stati 29). Da inizio epidemia sono in totale 925. I totali degli infetti sono 26.589 di cui il 79 percento guariti.

Poco confortante anche l’occupazione di posti letto in terapia intensiva: sono 20 su 34 disponibili.

Importante uno sguardo complessivo anche alla regione. Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 339.440 casi di positività, 1.830 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.248 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6 percento. Sui 726 asintomatici, 457 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 102 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 29 con gli screening sierologici, 17 tramite i test pre-ricovero. Per 121 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 343 nuovi casi e Bologna (300); poi Parma (276) e Ferrara (215); quindi Ravenna (177), Reggio Emilia (158), Forlì (102) e Rimini (101); a seguire Cesena (79), il Circondario imolese (40) e infine Piacenza (39).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 874 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 254.151.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 73.249 (+900 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 69.579 (+946), il 94,9% del totale dei casi attivi.

Si registrano 56 nuovi decessi. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.040.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 371 (-10 rispetto a ieri), 3.299 quelli negli altri reparti Covid (-36).

L’estetista contro le limitazioni: riapre con pubblicità online, multa da 400 euro

Intervento della polizia locale. Si moltiplicano gli annunci di imprenditori ribelli

Un’estetista di Cotignola ha deciso di riaprire la propria attività violando le limitazioni dei decreti con un annuncio online e ha ricevuto la visita della polizia locale della Bassa Romagna. Risultato: sanzione da 400 euro e chiusura immediata. I vigili urbani fanno sapere che la stessa sanzione tocca anche ai clienti che venissero trovati a usufruire dei servizi offerti dalle attività che, per normativa anti-Covid, devono rimanere chiuse. Negli ultimi giorni si sono moltiplicati annunci, per lo più effettuati tramite canali social, di attività artigianali locali che non condividono le disposizioni di legge anti-contagio e comunicavano l’intenzione di riaprire al pubblico.

L’isola ecologica interrata si blocca e il salottino del centro diventa discarica

Non c’è pace per il sistema di raccolta dell’immondizia in piazza Costa. La testimonianza dell’edicolante: «Due o tre volte a settimana qualcosa non funziona o qualcuno infila immondizia non idonea tappando la torretta. Chi arriva dopo lascia tutto all’esterno». Anche il nuovo mercato coperto non gradisce…

F,1 18 5 2020Con la riapertura del mercato coperto a dicembre 2019, dopo un cantiere durato quattro anni, piazza Costa a Ravenna doveva diventare un nuovo salottino in centro storico e invece capita spesso di trovarla più assomigliante a una mini discarica a cielo aperto. Lo sa bene Marcello Muzi, vera e propria sentinella sul posto dal bancone della sua edicola all’angolo con via Cavour. «Due o tre volte a settimana si formano cataste di immondizia attorno alle colonnine dell’isola ecologica interrata». Dal 2009 infatti, per eliminare i cassonetti stradali dalla vista, sono stati installati dei compattatori di rifiuti sotto alla pavimentazione della piazza. In superficie spuntano solo le cosiddette bocche di conferimento: sportelli da aprire a mano per introdurre i rifiuti che cadono nelle vasche sotterranee poi prelevate dai camion della raccolta.

«Sono in edicola tutti i giorni e ho un osservatorio diretto su quello che accade ­­– dice Muzi –. Il problema si verifica quando il meccanismo si blocca per qualche motivo. A volte è perché qualcuno ha spinto rifiuti di dimensioni eccessive, oppure per qualche imperfezione del compattatore che forse è troppo delicato e sofisticato. Poi la gente che arriva dopo trova la colonnina tappata e invece di portare i rifiuti in un altro cassonetto come farebbe una persona civile, li abbandona a terra. Così si formano le cataste. Con liquidi che colano, cattivi odori e scarsa igiene. Io segnalo la cosa a Hera o ai tecnici e qualcuno interviene. A meno che non capiti di domenica…».

Dom 2 3 Ore 12L’edicolante è quello che subisce più di altri il disagio perché proprio accanto al suo chiosco è posizionata la colonnina di indifferenziata e cartone, le due tipologie più utilizzate e più spesso bloccate. Per il cartone ­– materiale che abbonda in centro per gli imballi dei negozi ­– è previsto un servizio di raccolta porta a porta nei giorni dispari: «Ma molti non aspettano e portano all’isola ecologica. Vedo gente con scatoloni enormi…».

Pandemia e limitazione alla circolazione hanno ridotto gli afflussi turistici, ma tutti si augurano che prima o poi si torni a viaggiare. E cataste di rifiuti, che restano per ore, non sono certo un gran biglietto da visita. «Qualcuno dal mercato coperto si sta muovendo per fare fronte comune tra i commercianti della piazzetta e chiedere la chiusura delle isole ecologiche. In teoria fra non molto dovrebbe arrivare il porta a porta in centro, chissà se in un modo o nell’altro si risolverà qualcosa».

Hera di fatto conferma l’analisi dell’edicolante sostenendo che «il vero problema è il non corretto comportamento da parte dei cittadini, che abbandonano i sacchi dei rifiuti. Alcuni fruitori tendono a utilizzare sacchi o scatoloni di cartone troppo grandi che, non entrando nelle bocche di carico bloccano il torrino di conferimento».

Dom2 3 Ore11La multiutility fa sapere che gli operatori ecologici adibiti allo spazzamento manuale della zona passano regolarmente a controllare il corretto funzionamento dei torrini dell’isola ecologica interrata a inizio servizio mattutino e pomeridiano per ripristinare la situazione in caso di bisogno. «Tutte le mattine verso le 6 e più volte nel corso della giornata vengono effettuati regolari sopralluoghi da parte del tecnico in servizio e il pavimento viene lavato e disinfettato tre volte la settimana nelle ore notturne».

C’è chi si chiede se l’isola interrata sia stata la soluzione giusta per quel punto della città. La risposta indiretta arriva dalle parole di Hera: «È stata scelta assieme all’amministrazione comunale in quanto soluzione originale e di minore impatto visivo rispetto ai cassonetti, ed è dotata di appositi allarmi, che vengono inviati assieme alle segnalazioni alla ditta di manutenzione in modo da consentire un intervento tempestivo in caso di malfunzionamento».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi