venerdì
22 Agosto 2025

Un ravennate in Spagna: «Qui la didattica è in presenza, c’è meno allarmismo»

Parla il musicista Alessandro Taddei che risiede a Maiorca con l’attuale famiglia: «Le scuole sono considerate essenziali»

Alessandro TaddeiÈ intervenuto in questi giorni creando qualche scompiglio sui social tra le pagine ravennati: «Riaprite le scuole anche in Italia, come qui in Spagna». A scrivere era Alessandro Taddei, musicista ravennate giramondo che per esigenze famigliari (ha 2 figli, da padre separato), vive per diversi mesi anche in Spagna, sull’isola di Maiorca.

«Non so se sia stato giusto o sbagliato – ci conferma al telefono dalle Baleari – ma qui le scuole fino ai 16 anni sono state considerate un servizio essenziale e d adopo l’estate non hanno più chiuso, sono rimaste aperte anche quando tutto il resto era in lockdown. I bambini sono contenti e possono continuare a vivere la loro routine, anche se con mascherina sempre e una coperta sulle gambe, visto che fanno lezione con le finestre aperte. Tenere i bambini in Dad come in Italia credo onestamente sia una cattiveria, almeno per la fascia d’età delle elementari».

Allo stesso modo continuano le attività sportive, così come i corsi musicali (il figlio di Taddei suona tromba con un insegnante privato a casa propria). «Qui alle Baleari è stato comunque chiuso tutto il resto  forse con maggior rigore anche rispetto all’Italia –continua Taddei – e l’isola è a terra, con la speranza però che da giugno possa ripartire tutto, anche perchè grazie al fatto stesso di essere un’isola ci sono controlli molto serrati sugli ingressi, con attività di screening molto rigorose».
Taddei racconta poi il “sentimento” con cui gli spagnoli stanno vivendo la pandemia. «La realtà è che qui c’è molto meno allarmismo, in particolare sulla stampa. Non si parla solo di Covid e di contagi tutti i giorni come in Italia».

La città finalmente ricollegata a nord con il ponte Teodorico nuovo di zecca

Il cavalcaferrovia è stato aperto 26 marzo, con carreggiate più ampie e funzionali per gli automezzi e passaggi per bici e pedoni/FOTO

Cavalcaferrovia Apertura AutoNella tarda mattinata di venerdì 26 marzo, dopo quasi un anno di lavori si è riaperto il ponte Teodorico, collegamento strategico a nord di Ravenna sui binari a ridosso della stazione, ricostruito ex novo dalla società delle ferrovie italiane Rfi con un investimento di 9 milioni di euro. Un notevole manufatto sia dal punto estetico che funzionale con careggiate più ampie e sicure per gli automezzi, le biciclette e i pedoni. Molti i ravennati che hanno atteso la rimozione delle ultime transenne per attraversare a piedi e su due ruote il ponte Teodorico nuvo di zecca. Con la riapertura è stata ripristinata la consueta viabilità della zona e la ztl nel tratto di via Roma interessato dalla deviazione stradale provvisoria attuata durante il periodo dei lavori.

Il servizio fotografico è di Massimo Argnani

Fibra ottica in 14 case su cento. L’attuale mappa dei lavori per ampliare la rete

Per la banda ultraveloce nelle zone dette “a fallimento di mercato” interviene solo
la società Open Fiber che ha vinto la gara del ministero

Router InternetLa rete fissa per internet alla massima velocità disponibile oggi (quella con tecnologia denominata Ftth, acronimo di fiber to the home, cioè fibra ottica fino alla porta di casa) in provincia di Ravenna raggiunge il 14 percento delle unità immobiliari. In regione sono messe peggio solo Piacenza (13) e Ferrara (11). Bologna, Roma, Milano, Palermo e Torino sono le uniche cinque sopra al 50 percento in Italia dove la media è al 30 (34 in Ue). I dati sulla diffusione della banda ultralarga sono consultabili sul sito dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e provengono dal Desi (Digital economy and society index) stilato dalla Commissione europea.

Ravenna. Nel comune capoluogo l’ultimo intervento di ampliamento della rete è avvenuto nel forese nord. A Mandriole è stato attivato il nodo di distribuzione della fibra ottica. Le strade interessate sono: via Mandriole, via Anita Garibaldi, via Brigata Cremona, via don Giovanni Morelli e Carrarone Matteucci. La località si aggiunge ad altri piccoli centri del forese a nord di Ravenna che ultimamente sono stati raggiunti dalla banda ultralarga, come Torri, Borgo Masotti, Gratacoppa, Savarna. Entro il 2021 si aggiungerà all’elenco anche San Romualdo. Negli ultimi anni questi interventi sono stati possibili grazie ad un accordo che il Comune ha realizzato con Spadhausen Internet Provider, azienda ravennate che opera nel campo delle telecomunicazioni, permettendo di stendere la fibra utilizzando anche la rete della pubblica illuminazione comunale.
Di recente la banda ultralarga è stata installata anche nella scuola primaria Ettore Burioli di Savio. Il progetto fa parte di un’ampia programmazione che riguarda l’implementazione della connessione superveloce negli edifici scolastici e in altre strutture del territorio, in particolare del forese, come sedi del decentramento e centri sociali, case della salute, biblioteche, musei. L’investimento dell’amministrazione comunale è di circa 320mila euro, dei quali 120mila destinato alle scuole. Ad occuparsi dell’installazione è Lepida, società pubblica di cui il Comune è socio, assieme ad altre 399 realtà enti pubblici, e di cui la Regione Emilia-Romagna è socia di maggioranza. Dell’intero programma di Palazzo Merlato fanno parte 55 sedi, di cui entro marzo ne saranno consegnate, per essere utilizzate da subito, una ventina.
Nel frattempo è notizia recente che Tim si appresti ad avviare anche a Ravenna un innovativo piano di cablaggio che – con un investimento stimato di circa 12,5 milioni di euro e in sinergia con l’Amministrazione comunale – dovrebbe portare la fibra ottica in modalità Ftth in vaste zone dell’area urbana con collegamenti ultraveloci fino a 1 Gigabit/s. Il piano prevede di connettere circa 50.500 unità immobiliari entro la conclusione dei lavori, prevista nel 2023.

Smart Working Come Rendere Smart L Infrastruttura AziendaleCervia. Sono iniziati da poco i lavori per portare la fibra ottica in diverse zone del territorio che ancora erano scoperte o che non erano servite dalle tecnologie più avanzate. I lavori verranno effettuati da Tim, che ha inserito Cervia nel piano nazionale di cablaggio Ftth. Investimento da 4,2 milioni di euro. In questa prima fase i lavori interesseranno la zona della Malva Nord, via Roma e via Di Vittorio a Cervia, per poi proseguire a Milano Marittima, Pinarella e Tagliata. L’obiettivo di Tim è quello di collegare circa undicimila unità immobiliari. Invece Open Fiber è la società che si è aggiudicata la gara del ministero per lo Sviluppo economico per la realizzazione e gestione dei collegamenti nelle aree cosiddette bianche, quelle cioè non appetibili per investimenti privati. Gli interventi, che sono partiti da Villa Inferno, prevedono una durata di un anno circa e interesseranno le zone di Savio, Castiglione di Cervia, Tantlon, Pisignano, Cannuzzo, Sant’Andrea e Montaletto. Una parte della rete sarà costruita in tecnologia Fwa, cioè con ponti radio. Con Open Fiber saranno cablate oltre 3.800 case e uffici. Il piano di sviluppo della rete, che si estenderà per circa 50 chilometri, prevede quasi l’85 percento di riutilizzo di infrastrutture esistenti, aeree o interrate, per il passaggio dei cavi, mentre, in altre zone, sarà necessario procedere con l’esecuzione di scavi. Open Fiber è un cosiddetto operatore wholesale only, mette cioè a disposizione l’accesso alla sua infrastruttura a tutti gli operatori di mercato interessati che poi siglano i contratti con i cittadini. La copertura è verificabile attraverso il sito internet.

Lugo. Nelle scorse settimane Voltana e San Lorenzo, frazioni di Lugo, hanno avuto accesso alla fibra. A fine dicembre Tim ha completato il cablaggio di diversi armadi localizzati nelle due frazioni. In questo caso la tecnologia prevista è la cosiddetta Ftt (fiber to the cabinet): il cavo in fibra ottica raggiunge gli armadi nelle strade per poi rimanere in rame dall’armadio fino alle case con prestazioni un po’ inferiori alla Ftth. In marzo terminerà, sempre da parte di Tim, anche il cablaggio di San Bernardino e contestualmente inizieranno i lavori a Lugo centro. In quest’ultimo caso la tecnologia sarà Ftth.

Romagna faentina. Se si esclude il centro cittadino, Granarolo attualmente è l’unica frazione del comune di Faenza con la banda ultralarga. Tim ha completato il cablaggio. Anche a Solarolo è arrivata di recente la supervelocità. Mentre i tre comuni collinari del Faentino sono quelli dove la diffusione delle reti ad alta velocità deve ancora fare passi avanti. A Riolo, Casola e Brisighella i lavori sono in corso con Open Fiber (Tim è l’unico operatore di mercato che realizza infrastrutture ma solo dove il mercato è commercialmente interessante). La prima a partire è stata Brisighella ma le opere hanno incontrato ostacoli nel superamento di una linea ferroviaria e per le indicazioni della Soprintendenza. A ottobre dovrebbero essere completati i lavori a Riolo, per Casola bisognerà attendere l’inizio del 2022. In tutti i casi la tecnologia Ftth raggiungerà solo i centri storici. Per le frazioni invece si dovrà ricorrere a ponti radio dovendo fare i conti con le rimostranze che spesso sorgono quando si va a installare un’antenna. Le attività imprenditoriali dei tre comuni avevano partecipato a un investimento pubblico 6-7 anni fa. Zone industriali e comprensorio termale sono serviti dalla rete stesa da Lepida in convenzione con i Comuni (le aziende hanno finanziato il cosiddetto ultimo miglio).

Da Adsl a Voip, un mini glossario delle parole online

Adsl: utilizza il normale doppino in rame e trasforma la linea telefonica tradizionale in un collegamento digitale. Attiva in Italia dal 2000, arriva a una velocità di 20 Mbps in condizioni ottimali (molto rare).

Banda ultra larga (Bul): connessione effettiva in download di almeno 30 Mb/s. Quando la velocità supera il Gb/s si parla di reti ultraveloci. È necessaria la fibra ottica.

Fibra ottica: cavo con una fibra di vetro, è in grado di trasmettere fino a 40 Gigabit al secondo. Insensibile a interferenze elettromagnetiche, variazioni di temperatura, ecc. Per il download di un film in 4K possono bastare 22 minuti contro le 60 ore che servirebbero con una Adsl.

Fixex wireless access (Fwa): soluzione radio per coprire l’ultimo miglio verso abitazioni in zone a scarsissima densità di popolazione. Su ciascuna casa cliente viene montata una antenna di ricezione.

Voip: tecnologia che permette telefonate utilizzando la rete internet anziché la rete telefonica tradizionale.

Covid, nuovi casi ancora sopra quota 200 in provincia. E altri tre anziani morti

 

Nuovi casi ancora sopra quota 200 in provincia di Ravenna. Il bollettino regionale di oggi, 26 marzo, vede infatti 237 casi, di cui 99 asintomatici e 3 persone ricoverate.

I tamponi eseguiti sono stati 1.742.

Oggi la Regione ha comunicato 3 decessi per la provincia di Ravenna (tre uomini di 81, 83 e 86 anni), mentre sono state comunicate circa 360 guarigioni.

I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel ravennate sono 25.505.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 26 MARZO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 326.776 casi di positività, 2.391 in più rispetto a ieri (quasi mille gli asintomatici), su un totale di 32.068 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,9 anni.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.312 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 243.244.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 71.859 (-33 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 67.945 (+76), il 94,5% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano  46 nuovi decessi: 3 nel piacentino (tre donne di 89, 90 e 93 anni); uno nella provincia di Parma (un uomo 89 anni), 3 nella provincia di Reggio Emilia (tre uomini di 69, 71 e 83 anni); 10 nella provincia di Modena (5 donne di 74, 79, 80, 89 e 90 anni e 5 uomini, rispettivamente di 70, 72, 81, 84, 94);14 in provincia di Bologna (sette donne di 74, 77 residente a Imola, 80, due di 83 anni, 87 e 99 anni, e sette uomini: di 62, 75, 79, 81, 84, due di 87 anni); tre nel ferrarese (due uomini, rispettivamente di 87 e 94 anni e una donna di 81 anni); 3 in provincia di Ravenna (tre uomini di 81, 83 e 86 anni); 5 in provincia di Forlì-Cesena (tre uomini di 87, 88 e 90 anni e due donne entrambe di 91 anni);  3 nel riminese (una donna di 74 anni e due di 91). Infine, si è registrato un decesso di un residente fuori regione, diagnosticato dall’Ausl di Parma.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.673.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 399 (-3 rispetto a ieri), 3.515 quelli negli altri reparti Covid (-40).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 28 a Parma (+ 2), 31 a Reggio Emilia (-1), 79 a Modena (+2), 122 a Bologna (-5), 27 a Imola (- 1), 35 a Ferrara (- 1), 19 a Ravenna (invariato), 10 a Forlì (invariato), 9 a Cesena (invariato) e 32 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 21.543 a Piacenza (+67 rispetto a ieri, di cui 32 sintomatici), 22.328 a Parma (+273, di cui 135 sintomatici), 39.588 a Reggio Emilia (+148, di cui 75 sintomatici), 56.089 a Modena (+411, di cui 252 sintomatici), 70.559 a Bologna (+568, di cui 411 sintomatici), 11.379 casi a Imola (+53, di cui 30 sintomatici), 19.309 a Ferrara (+166, di cui 48 sintomatici), 25.505 a Ravenna (+237, di cui 138 sintomatici), 13.172 a Forlì (+150, di cui 107 sintomatici), 16.147 a Cesena (+100, di cui 67 sintomatici) e 31.157 a Rimini (+218, di cui 129 sintomatici).

Domenica torna l’ora legale: sabato notte si dormirà un’ora in meno

 

Torna l’ora legale. Nella notte fra sabato 27 e domenica 28 marzo le lancette dovranno essere spostate un’ora in avanti: le 2 diventeranno le 3.

Si dormirà quindi un’ora in meno.

L’ora solare tornerà in ottobre. Alcuni dicono per restare per sempre: nel 2019 il Parlamento Europeo aveva votato a favore dell’abolizione del passaggio dall’ora solare all’ora legale a partire dal 2021, ma aveva lasciato libertà di scelta ai singoli paesi. Per il momento l’Italia ha deciso di mantenere il sistema già in vigore.

La Micoperi dopo la Costa Concordia si mette a disposizione per il canale di Suez

Bartolotti: «Serve solidarietà tra aziende, una sola imprese può metterci troppo»

Mic306«Abbiamo fatto capire al mondo che anche l’impossibile può realizzarsi, siamo pronti ad aiutare» così a Tgcom24 Silvio Bartolotti – l’Amministratore delegato di Micoperi, l’azienda ravennate  passata alle cronache internazionali per lo spettacolare salvataggio della Costa Concordia nel 2012 – mette a disposizione le sue forze per disincagliare il cargo nel Canale di Suez.

«Non siamo stati convocati – dice -, ma siamo sempre disponili a collaborare. Serve solidarietà tra aziende perché si tratta di un’opera non facile. Una sola impresa può impiegare tempi lunghi mentre qui serve velocità».

Il passaggio è bloccato da martedì mattina quando una nave classe “megaship” lunga 400 metri e larga quasi 60, nel pieno di una tempesta di sabbia, si è incagliata nel tratto sud del Canale mettendosi di traverso e ostruendolo completamente.

L’Ausl anticipa le vaccinazioni a 5mila over 80 prenotati dopo il 15 aprile

Accelerazione della campagna. Al momento a Ravenna vaccinato il 46,9 percento di questa categoria

CAMPAGNA VACCINALE PALA DE ANDRE' RAVENNATutti gli over 80 che avevano la prenotazione per eseguire la vaccinazione dopo il 15 aprile, stanno per essere chiamati in queste ore dagli operatori Ausl, che gli comunicheranno la nuova data di anticipo della somministrazione.

L’obiettivo dell’Azienda, come indicato anche dalla Regione, è infatti quello di effettuare la somministrazione della prima dose del  vaccino  entro  metà aprile, per proteggere una delle fasce più deboli della popolazione.

Le chiamate in corso da parte dell’Azienda,  interessano circa cinquemila “over ottantenni” della provincia di Ravenna 4957. L’operatore, al momento della telefonata comunica la nuova data, l’orario e la sede della somministrazione, quest’ultima rimasta invariata rispetto alla prima prenotazione fatta in precedenza.

L’attuale copertura vaccinale per questa fascia di popolazione che in Romagna ammonta a  circa 63. 700 unità ha già raggiunto il 44,3% per quanto riguarda la somministrazione della prima dose (Ravenna 46,9%; Forlì 41,3%; Cesena 44,6% e Rimni 42%) e del 30,1% con entrambe le dosi ( Ravenna 29,9%; Forlì 28,9%; Cesena 30,5%; Rimini 30,7%).

Al fine di poter procedere con l’accelerazione delle sedute vaccinali per gli over 80 e per le altre categorie degli aventi diritto già in corso di vaccinazione, si sono previste sedute aggiuntive dedicate in tutti i punti vaccinali dell’Azienda oltre alle normali attività vaccinali previste.

Sul «degrado estetico» in cui versa il Cmp: «Che vergogna quei tubi sulla facciata»

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera firmata da Gianluca Bonini ed Emilio Rambelli dello studio di architettura Nuovostudio di Ravenna, sullo stato dell’edificio che ospita il Cmp di Ravenna.

Tubature CMP
La facciata del Cmp come si presenta oggi con le tubazioni

«Caro Direttore, considerando la sensibilità con cui da sempre vi occupate di architettura, ci rivolgiamo alla sua rivista per denunciare lo stato di degrado estetico in cui versa uno degli edifici più emblematici del panorama architettonico della città, ovvero il Centro di Medicina e Prevenzione (CMP) dell’Ausl di Ravenna.

Le scriviamo per comunicarle il nostro sdegno: oggi l’immobile è sfigurato, massacrato in facciata da grosse tubazioni in acciaio cromato, funzionali a nuovi impianti, che sono state messe in opera non prestando alcuna attenzione alla qualità del disegno dell’impaginato della facciata dell’edificio che è un esempio del rigore razionalista con cui il compianto architetto Claudio Baldisserri connotava le sue architetture.

Facciata Ingresso 2019
La facciata del Cmp un anno fa

La costruzione fu infatti progettata e realizzata negli anni 90 del secolo scorso dallo Studio Teprin di Ravenna, del quale l’architetto Baldisserri fu socio fondatore con l’ingegnere Lorenzo Sarti, noto a livello nazionale per l’impegno disciplinare che ha sempre segnato la sua eccellente attività professionale, e rappresentava un bell’esempio di interpretazione del tema del fabbricato ad uso sanitario/direzionale che, pur nella ristrettezza delle risorse finanziarie con cui fu costruito, rappresentava a tutti gli effetti quella che possiamo definire un’opera architettonica.

Facciata CMP Appena Costruito
La facciata del Cmp dopo l’inaugurazione

Ora, al di là della scarsa manutenzione dell’edificio che negli anni ne ha portato al prematuro stato di degrado, riteniamo inaccettabile per un paese avanzato e civile, quale dovrebbe essere il nostro, ridurre in tale e inqualificabile stato un edificio pubblico, che rappresenta da un lato la collettività e che al contempo è un’opera di architettura di un professionista che ha visto negli anni il suo lavoro pubblicato nelle più importanti riviste del settore. È dunque questo il rispetto che viene portato al decoro? È dunque questo il modo in cui oggi in Italia viene considerata l’architettura?

Ricordiamoci che una collettività deve riconoscersi soprattutto nei suoi valori fondanti, non solo nella mera sopravvivenza funzionale. Grazie per l’attenzione.

Gianluca Bonini, Emilio Rambelli (Nuovostudio)

Dal 7 aprile riaprono le scuole fino alla prima media, anche in zona rossa

 

Dopo le festività di Pasqua riapriranno in tutta Italia in presenza le scuole e i servizi educativi per l’infanzia, fino alla prima media compresa. Anche in zona rossa.

Anche in provincia di Ravenna quindi, dal 7 aprile, nidi, materne, elementari e i ragazzi di prima media torneranno nelle aule.

Lo ha confermato durante una conferenza stampa il premier Mario Draghi, sottolineando come studi abbiano certificato come in questa fascia di età le scuole rappresentino una fonte di contagio in misura «molto limitata».

La Cassa ha creato un gioco da tavolo con Dante e lo regala a chi ottiene un mutuo

Da Firenze a Ravenna in 97 caselle per percorrere la vita del Sommo Poeta

24–03 2021 Ravenna La Cassa Di Ravenna Presidente Patuelli E Direttore Generale Nicola Sbrizzi Con Gioco Di DanteDa Piazza Santa Croce a Firenze alla basilica di San Francesco a Ravenna, dove fu la prima tomba di Dante, in 97 caselle. È il gioco da tavolo, in stile gioco dell’oca, ideato e realizzato dal gruppo La Cassa di Ravenna assieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna nella ricorrenza del Settimo centenario della morte di Dante Alighieri.

“VianDante – segui il cammino del Poeta” ripercorre le tappe fondamentali della vita e del cammino del Sommo Poeta tra le città e i luoghi in cui si è sviluppata la sua vicenda personale e poetica, da Firenze, città natale, a Ravenna, suo “ultimo rifugio”, attraverso le diverse località del suo esilio, da Bologna a Prato, Pistoia, Forlì, Lucca, gli Appennini, Rimini, Imola, Bagnacavallo, Lido Adriano, Venezia e altre, che sono state anche di ispirazione per le sue opere, in particolare la più celebre, la Divina Commedia.

“VianDante”, che ha avuto la collaborazione culturale di Franco Gàbici ed artistica di Manuela Vallicelli, verrà consegnato in omaggio a tutti coloro che stipuleranno un mutuo ipotecario per l’acquisto di una abitazione entro il corrente anno, settimo centenario della morte di Dante. Copie saranno anche disponibili per la vendita presso le Filiali delle Banche del Gruppo Cassa Ravenna.

In aprile è attesa l’uscita anche di un altro gioco da tavolo dedicato a Dante, realizzato da una casa di produzione di Ravenna: “Comedia”.

Che aria tira nel territorio di Ravenna? Nel 2004 il record: bora a 140 km/h

L’analisi del meteorologo Pierluigi Randi: territorio spazzato soprattutto da brezze leggere, di mare e di terra. Con il cambiamento climatico in corso aumentano le giornate di garbino da sud-ovest

Pexels Mat Brown 552600La velocità più alta raggiunta dal vento nel territorio ravennate è circa 140 km orari, quasi il doppio degli 80 che di solito è la soglia dopo la quale cose e piante possono subire danni. Era una raffica di grecale, meglio noto da queste parti e nel nord Adriatico come bora, e successe il 24 settembre 2004. La data evidenzia la rarità dell’evento. Infatti, per quanto riguarda i fenomeni ventosi, l’area di ravenna e i suoi dintorni sono caratterizzati principalmente da brezze che non superano i 40 km orari: sono i venti tipici dei luoghi di mare perché si originano dalle diverse pressioni atmosferiche sull’entroterra e sull’acqua, dovute a loro volta alle diverse temperature.

Pexels Anderson Miranda 1938332A spiegarci il panorama locale dei venti è Pierluigi Randi, meteorologo professionista e socio del Meteo Center di Faenza. Escludendo le brezze, sono quattro i venti principali che si registrano con maggiore frequenza: il grecale o bora da nord-est, il libeccio o garbino da sud-ovest, lo scirocco da sud-est e il maestrale da nord-ovest.

«Il più violento può essere di sicuro la bora. Quando arriva sono comuni le raffiche superiori ai cento km orari. Scende dalle Alpi oltre l’Adriatico. Si distingue tra bora chiara e bora scura: entrambe dai Balcani ma la prima è associata a un’alta pressione e quindi di solito porta belle giornate di sole ma fredde, la seconda invece porta cielo coperto e temporali. Ad esempio tutti ricordiamo “il nevone del febbraio 2012”: arrivò accompagnato dalla bora». La variante scura è quella con le velocità più elevate, più frequente nel periodo novembre-marzo e può durare anche più giorni consecutivi. Il termine bora sembra derivi da boreale, a indicare la provenienza dall’emisfero nord. «Per il nome grecale invece il riferimento è ai pescatori greci e all’isola di Zante: a nord-est c’era la Grecia ed ecco spiegato il termine».

Pexels Skitterphoto 1019349Dall’Appenino scende il libeccio o garbino. Anche per questo colpisce di più l’area pedecollinare faentina. Più caldo perché proviene dal nord Africa e quando scende oltre le montagne si comprime aumentando ulteriormente le sue temperature per un fenomeno fisico: «In dialetto viene chiamata “la curèna”. Ha incidenza soprattutto in primavera e estate, può alzare le temperature fino a 37-38 gradi. Ma solitamente porta un caldo secco». Non raggiunge le velocità della bora ma si ferma a 80-90 orari: «A dicembre 1999 l’evento di libeccio più intenso degli ultimi 30 anni superò i 100 orari arrivando fino alla costa».

Di origine siriana per il nome, lo scirocco da sud-est è caldo ma più umido: «Si incanala lungo l’Adriatico e porta il vapore raccolto sul Mediterraneo. Non molto turbolento, raffiche fino a 70 orari. È il classico vento che trasporta polveri dal deserto e spesso si accompagna a piogge rossastre che scaricano a terra le sabbie. Gli antichi parlavano di piogge di sangue, credendole un presagio divino». È un vento ben conosciuto agli amanti della navigazione: «Solleva un’onda lunga, il mare non è mosso ma le condizioni sono difficili».

Pexels Pixabay 220115Infine il maestrale o mistral. L’origine del nome pare che sia da individuare nella Venezia che stava a nord ovest di Zante ed era considerata “la via maestra” del commercio. Anche qui c’è un termine dialettale, sarnèr, con radici addirittura latine: «Forse la parola serenarius, cioè che porta il sereno». Non è molto frequente perché trova ostacolo nelle Alpi: «Di solito finisce per aggirarle da est e diventa bora. Quando riesce a scavalcare l’arco alpino in inverno si carica di freddo pescato nella pianura Padana».

È interessante notare che le mutazioni dei venti sembrano compatibili con i cambiamenti climatici in corso. «Le brezze estive stanno diventando leggermente più forti e stanno diminuendo i giorni di bora mentre aumentano quelli di libeccio. Al momento siamo ancora nell’ordine di una frazione di unità ma le variazioni sono compatibili con l’innalzamento delle temperature medie che è l’effetto più evidente del cambiamento climatico».

Chi è Pierluigi Randi

Pierluigi Randi, originario di Alfonsine, è un meteorologo professionista. È vice presidente nazionale dell’Ampro, associazione meteorologi professionisti, che si occupa di tutelare le competenze riconosciute da chi si occupa di meteo con approccio scientifico. Randi collabora con Emilia-Romagna Meteo, un portale che diffonde dati raccolti da circa 400 stazioni Arpae e private.

Confesercenti scrive a prefetto e vigili: «Più controlli nei centri commerciali»

Sotto la lente anche i negozi di articoli sportivi per evitare concorrenza sleale in zona rossa

Negozio Articoli Sportivi Da Pixabay Autore Gregor 1186944.610x431In una lettera aperta inviata a prefetto, sindaco e comandante della Polizia locale di Ravenna, il direttore provinciale della Confesercenti, Graziano Gozi, invita a intensificare i controlli per evitare casi di concorrenza sleale nell’ambito delle nuove misure anti Covid in zona rossa.

«In questo quadro – si legge nella lettera -, mentre le micro imprese e le imprese familiari del commercio sono chiuse senza se e senza ma, altre tipologie con grandi superfici di vendita traggono benefici utilizzando modalità discutibili.  Per esempio, ci viene segnalato che alcuni supermercati continuano a vendere articoli esplicitamente vietati, come merceria, abbigliamento a brand sportivo, addirittura calzature. Oppure, alcuni negozi di articoli sportivi, invece di vendere prodotti tecnici, continuano a vendere abbigliamento generalista a brand sportivo, come felpe, t-shirt, pantaloni, solo perché portano impresso qualche logo famoso. Si tratta di settori enormi, che contano centinaia e centinaia di capi, dove le persone continuano, pur in zona Rossa, a poter andare, mentre un negozio di abbigliamento che vende una felpa identica, ma con un logo diverso, deve restare al palo».

«Con lo stesso escamotage – continua Gozi – si continuano a vendere calzature che poco hanno a che fare col calcetto o con la corsa, si continua a vendere di tutto perché in fondo anche la definizione di abbigliamento e calzature per bambini, la quale vendita rimane consentita diversamente da quella per adulti, è difficilmente discriminabile quando parliamo di pre-adolescenti che spesso indossano numerazioni e taglie assimilabili a quelle dell’adulto».

In questo ambito, secondo Confesercenti, «occorre e si deve fare di più: perché è sotto l’occhio di tutti, perché è una concorrenza commerciale non leale, che va fermata per ridare, se non speranza, almeno dignità alle imprese colpite».

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