Sul «degrado estetico» in cui versa il Cmp: «Che vergogna quei tubi sulla facciata»

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera firmata da Gianluca Bonini ed Emilio Rambelli dello studio di architettura Nuovostudio di Ravenna, sullo stato dell’edificio che ospita il Cmp di Ravenna.

Tubature CMP

La facciata del Cmp come si presenta oggi con le tubazioni

«Caro Direttore, considerando la sensibilità con cui da sempre vi occupate di architettura, ci rivolgiamo alla sua rivista per denunciare lo stato di degrado estetico in cui versa uno degli edifici più emblematici del panorama architettonico della città, ovvero il Centro di Medicina e Prevenzione (CMP) dell’Ausl di Ravenna.

Le scriviamo per comunicarle il nostro sdegno: oggi l’immobile è sfigurato, massacrato in facciata da grosse tubazioni in acciaio cromato, funzionali a nuovi impianti, che sono state messe in opera non prestando alcuna attenzione alla qualità del disegno dell’impaginato della facciata dell’edificio che è un esempio del rigore razionalista con cui il compianto architetto Claudio Baldisserri connotava le sue architetture.

Facciata Ingresso 2019

La facciata del Cmp un anno fa

La costruzione fu infatti progettata e realizzata negli anni 90 del secolo scorso dallo Studio Teprin di Ravenna, del quale l’architetto Baldisserri fu socio fondatore con l’ingegnere Lorenzo Sarti, noto a livello nazionale per l’impegno disciplinare che ha sempre segnato la sua eccellente attività professionale, e rappresentava un bell’esempio di interpretazione del tema del fabbricato ad uso sanitario/direzionale che, pur nella ristrettezza delle risorse finanziarie con cui fu costruito, rappresentava a tutti gli effetti quella che possiamo definire un’opera architettonica.

Facciata CMP Appena Costruito

La facciata del Cmp dopo l’inaugurazione

Ora, al di là della scarsa manutenzione dell’edificio che negli anni ne ha portato al prematuro stato di degrado, riteniamo inaccettabile per un paese avanzato e civile, quale dovrebbe essere il nostro, ridurre in tale e inqualificabile stato un edificio pubblico, che rappresenta da un lato la collettività e che al contempo è un’opera di architettura di un professionista che ha visto negli anni il suo lavoro pubblicato nelle più importanti riviste del settore. È dunque questo il rispetto che viene portato al decoro? È dunque questo il modo in cui oggi in Italia viene considerata l’architettura?

Ricordiamoci che una collettività deve riconoscersi soprattutto nei suoi valori fondanti, non solo nella mera sopravvivenza funzionale. Grazie per l’attenzione.

Gianluca Bonini, Emilio Rambelli (Nuovostudio)

MAR MOSTRA SALGADO BILLB 15 – 21 04 24
EROSANTEROS POLIS BILLBOARD 15 04 – 12 05 24
NATURASI BILLB SEMI CECI FAGIOLI 19 – 28 04 24
CONAD INSTAGRAM BILLB 01 01 – 31 12 24