martedì
19 Agosto 2025

Il Comune cambia idea: il servizio di pre e post scuola garantito anche alle materne

Necessari 100mila euro e 17 educatori in più rispetto al previsto

Scuola Materna Home 01Dopo un primo annuncio di segno opposto, il Comune di Ravenna comunica che il servizio di pre e post scuola dell’infanzia sarà erogato anche per l’anno scolastico 2020/2021, a partire dal 28 settembre.

Il Comune ha infatti considerato prioritarie «le stringenti esigenze manifestate dalle famiglie e ha ricercato soluzioni in grado di superare l’iniziale impossibilità dovuta ad interpretazioni restrittive della Regione legate alle linee guida nazionali».

È stato pertanto stabilito di rimodulare i gruppi di bambini appartenenti alla stessa sezione, rispettando le indicazioni che escludono le attività in intersezione e aggregative e prevedendo un numero minimo di 3 bambini per gruppo.

La scelta comporta per l’amministrazione un aumento consistente dei costi: si passa da una spesa ipotizzata di 126.000 euro a 223.000 euro. L’aumento della spesa è dovuto proprio alle impossibilità di aggregare bimbi di più sezioni che comporta un aumento degli educatori: da 10 a 17 nel pre scuola e da 15 a 27 per il post scuola. Saranno quindi 44 quelli in servizio.

Il pre-post scuola è un servizio a domanda individuale e la sua attivazione, come tutti gli anni, è legata al raggiungimento di un numero minimo di iscrizioni per poter essere considerato sostenibile. Ad oggi gli iscritti per il pre sono 109 e per il post 153.

Il servizio di prescuola riguarda solo le scuole statali dal momento che nelle scuole comunali (sette sedi) è garantito dalle insegnanti comunali; il post scuola sarà realizzato su 9 sedi tra comunali e statali.

Scuola, una madre infuriata: «Mascherina sempre e ginnastica senza spogliatoi»

Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un genitore di un alunno delle medie Don Minzoni: non tutte le aule consentono di mantenere il metro di distanza quindi bocca coperta tutto il tempo, per alcune classi l’orario è diventato 9-14 con disagi per le famiglie. Avevamo già segnalato il caso in questo articolo

Buongiorno,

sono la mamma di un ragazzo che frequenta la scuola secondaria Don Minzoni di Ravenna. In occasione dell’apertura di questo tanto atteso anno scolastico, ho riscontrato gravi carenze nel piano anti Covid elaborato dalla Dirigente Scolastica.

Rientro Scuola StrisceNon trovavo sensato lo scaglionamento orario scelto 9-14 rispetto al tradizionale 8-13, perché per diluire i ragazzi basterebbe farli entrare alle 8.15/8.30, senza così creare problemi organizzativi enormi alle famiglie ed ai ragazzi ma il primo giorno di scuola la sorpresa è stata ancora più grande!

Molte classi, tra cui quella di mio figlio, non sono organizzate in modo da garantire il distanziamento di un metro tra i banchi. I ragazzi sono costretti ad indossare la mascherina per 5 ore consecutive, le insegnanti hanno dato indicazione ai ragazzi di dover indossare le mascherine chirurgiche, mentre l’obbligo della mascherina chirurgica è solo per i docenti ed i ragazzi possono scegliere tra quella e la cosiddetta mascherina di comunità, che non essendo un dispositivo di protezione individuale (DPI) e dunque non normata da alcuna norma tecnica, va bene in qualunque forma e materiale essa sia.

Inoltre i ragazzi hanno avuto la lezione di ginnastica e non si sono potuti cambiare negli spogliatoi, sono stati obbligati dall’insegnante a fare ginnastica vestiti come erano in classe perché negli spogliatoi possono entrare massimo 5 alla volta ed avrebbero perso troppo tempo, dunque: in classe stipati come le sardine e nello spogliatoio al massimo in 5? È talmente pazzesco che pare una barzelletta!

I dirigenti scolastici hanno avuto ben 7 mesi a disposizione per organizzarsi, utilizzare fondi per pagare tecnici ed Rspp che collaborassero nella realizzazione dei protocolli oggi così importanti, invitare il Comune a mettere risorse strutturali concretamente a disposizione di quante scuole non avessero spazio sufficiente alla nuova organizzazione distanziata ed eliminare così finalmente le classi pollaio, sollecitare il Miur ad assumere nuovi docenti.

Il risultato di quanto non è stato realizzato come avrebbe dovuto, si rivela oggi in tutta la sua vergognosa ed inaccettabile forma! A scapito dei nostri figli, della tutela della loro salute, sia fisica che mentale, a scapito del loro futuro già pesantemente compromesso.

È vero che il dirigente in quanto datore di lavoro del corpo insegnante e del personale Ata deve occuparsi della tutela della salute dei suoi dipendenti, ma di fronte ha i nostri figli, la loro crescita culturale, sociale, emotiva e questo grande compito è insito nel suo dovere.

I ragazzi devono aver garantita la tutela della loro salute a scuola, come in qualsiasi altro ambito, in quanto cittadini di questo malandato paese.

Mamma e cittadina infuriata
(Lettera firmata, abbiamo omesso il nome e la classe per tutela del minore coinvolto)

Palestre scolastiche ancora chiuse, il Csi contro Comune di Ravenna e presidi

«Rischiamo che tanti ragazzi smettano di fare sport». E la Pigna attacca il sindaco: «Chieda scusa alle famiglie»

Palestra«È davvero preoccupante la notizia sul ritardo della pubblicazione del piano palestre e sull’effettiva disponibilità delle stesse». A dirlo è il presidente del Csi Ravenna-Lugo Alessandro Bondi, in relazione alla lettera ricevuta nei giorni scorsi dall’Ufficio Sport del Comune di Ravenna, in cui si confermava – come precedentemente annunciato – la proroga del piano palestre in vigore negli ultimi due anni, ma con l’indicazione che la decorrenza del piano a partire dal 15 settembre non è confermata, e che quindi nessuna attività sportiva extrascolastica all’interno delle palestre può essere autorizzata fino a nuova comunicazione.

«Le società sportive di base che utilizzano le palestre scolastiche rischiano di rimanere penalizzate rispetto alle società più “ricche” – aggiunge Bondi – che si possono permettere strutture private o rispetto a quelle più “fortunate” che hanno ottenuto in gestione impianti comunali. Questa penalizzazione e questa incertezza possono portare ad un consistente calo di tesserati, con giovani attratti da altre tipologie di offerte (sperando di non vedere atteggiamenti da venditori di fumo – o peggio – come purtroppo si è visto in alcuni centri estivi)».

Chissà quale sarà la situazione di queste società al 30 giugno 2021: esisteranno ancora? È la domanda che si pone il presidente del comitato territoriale del Csi. «La situazione è nota da maggio e al 14 settembre non si è ancora raggiunto un protocollo d’intesa coi dirigenti scolastici – evidenza Bondi – i quali tra l’altro, interpretando in maniera oltremodo stringente i protocolli Miur per l’educazione motoria, in più di una scuola della nostra città hanno precluso l’uso delle palestre. Ciò ha come drammatica conseguenza che i ragazzi non faranno sport né alla mattina a scuola né al pomeriggio nelle società sportive del territorio. Eppure alcuni comuni limitrofi hanno risolto il problema della sanificazione dilazionando il piano orario giornaliero per consentire le operazioni di pulizia ed igienizzazione al cambio di ogni gruppo. La nostra grande doglianza deriva dal fatto che è passato tanto tempo e si è già tremendamente in ritardo e l’impressione è che si stia navigando a vista. Dalle Istituzioni ci aspettiamo maggiore attenzione e concretezza a sostegno delle famiglie e dei giovani che trovano nello sport un’importante fonte di benessere psicofisico».

Anche il Csi regionale, attraverso il suo presidente, Raffaele Candini, ha fatto sentire il suo dissenso, con una lettera inviata alla direzione didattica regionale e ai dirigenti degli uffici scolastici provinciali, su «una situazione ancora in parte non chiara – a parità di norme vigenti ed uniformi su tutto il territorio regionale – sulla riapertura delle palestre scolastiche, comunali e provinciali. Ad oggi risulta del tutto evidente che si stanno meglio attrezzando per la ripartenza e riapertura delle palestre quei territori – scrive Candini – dove gli uffici pubblici, nel rispetto delle diverse competenze, si sono confrontati in modo costruttivo con tutti gli altri soggetti interessati, condividendo un forte orientamento al risultato». Il Csi Ravenna condivide in pieno i contenuti e i temi della lettera e fa proprio l’appello del presidente Candini sul fatto che «non devono essere i ragazzi e i giovani a fare di nuovo le spese di questa situazione, togliendo loro anche spazi di attività sportiva».

A criticare il Comune di Ravenna è stata in questi giorni anche la lista civica di opposizione La Pigna. «La gestione comunale dello sport ravennate continua a fare acqua da tutte le parti – si legge nel comunicato inviato alla stampa –. Il sindaco De Pascale si dia una mossa e acceleri il procedimento, affinché le società sportive, i ragazzi e i bambini ravennati possano iniziare l’attività sportiva al più presto. Nel frattempo, chieda  pubblicamente scusa a loro, alle loro famiglie e alle società sportive del ritardo e dei danni arrecati».

Covid, altri 9 casi in provincia di Ravenna. 125 in regione su 10mila tamponi

 

Sono 9 i nuovi casi di Covid registrati nelle ultime 24 ore in provincia di Ravenna. 8 con sintomi, di cui una persona ricoverata: 3 sono emersi come contatti di casi già noti, in ambito familiare; 3 a seguito screening volontario; 3 sono casi sporadici emersi a seguito di sintomi.

Il bollettino regionale del 15 settembre. Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna sono stati registrati (alle 12 di oggi, 15 settembre) 33.756 casi di positività, 125 in più rispetto a ieri, di cui 64 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.

Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei 125 nuovi casi, 55 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 71 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti.

Sono 18 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 2.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 36 anni.

Su 64 nuovi asintomatici, 14 sono stati individuati attraverso i test per categoria introdotti dalla Regione, 2 tramite i test pre-ricovero, 47 grazie all’attività di contact tracing mentre in 1 caso l’indagine epidemiologica è ancora in corso.

I tamponi effettuati sono 9.885, per un totale di 1.040.666. A questi si aggiungono anche 2.921 test sierologici.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.102 (38 in più di quelli registrati ieri). Purtroppo, è avvenuto un decesso: una donna di 79 anni, residente nel parmense.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.917 (36 in più rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. I pazienti in terapia intensiva sono 17 (1 in meno rispetto a ieri), mentre i ricoverati negli altri reparti Covid 168 (+3).

Le persone complessivamente guarite hanno raggiunto quota 25.184 (+86 rispetto a ieri): 8 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 25.176 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.912 a Piacenza (+1, nessun sintomatico), 4.123 a Parma (+8, di cui 4 sintomatici), 5.619 a Reggio Emilia (+16, di cui 11 sintomatici), 4.707 a Modena (+38, di cui 13 sintomatici), 5.994 a Bologna (+23, di cui 9 sintomatici), 537 a Imola (nessun nuovo caso), 1.331 a Ferrara (nessun nuovo caso), 1.667 a Ravenna (+9, di cui 8 sintomatici), 1.279 a Forlì (16, di cui 11 sintomatici), 1.066 a Cesena (+2, nessun sintomatico) e 2.521 a Rimini (+12, di cui 5 sintomatici).

La ministra Azzolina in visita alla Tomba di Dante appena restaurata

Accompagnata dal sindaco e dal prefetto, la titolare del dicastero all’Istruzione è entrata nel sepolcro del Sommo Poeta

DSC 1683Durante la visita a Ravenna per l’apertura dell’anno scolastico nella mattinata di oggi, 15 settembre, la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha fatto tappa anche alla Tomba di Dante. In seguito l’esponente cinquestelle, entrata nel Governo Conte a gennaio, è intervenuta alla biblioteca Classense e ha poi completato la visita in città con un sopralluogo alla scuola superiore Olivetti-Callegari, oggetto di un importante intervento di manutenzione.

Ad accompagnare la ministra alla tomba una delegazione di autorità comunali, provinciali e regionali: il sindaco Michele de Pascale, le assessore comunali Ouidad Bakkali (Scuola) e Elsa Signorino (Cultura), il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale Stefano Versari, l’assessora regionale Paola Salomoni (Scuola), il prefetto Enrico Caterino.

Il sepolcro del Sommo Poeta è stato di recente restaurato e inaugurato il 5 settembre dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per aprire ufficialmente le celebrazioni nazionali in occasione del settimo centenario della morte di Dante.

A 18 anni firma il suo primo contratto da professionista: «Orgoglio per il Ravenna»

Marco Fiorani si lega fino al 2023 con il club giallorosso. «Il duro lavoro sul vivaio sta dando i primi frutti»

FioraniQuando il 6 novembre dell’anno scorso Marco Fiorani realizzò il suo primo gol tra i professionisti sotto la curva Mero con la maglia del Ravenna in un derby con il Cesena (società che lo ha fatto crescere per 7 anni, prima di perderlo in seguito al fallimento del 2018), si era già capito da un po’ che il ragazzo aveva talento. Oggi, a meno di un anno di distanza il giovane centrocampista classe 2002 corona il suo sogno da calciatore, firmando un contratto che lo lega ai colori giallorossi fino al 2023, entrando definitivamente dalla porta principale nel calcio che conta.

Un percorso sempre in crescendo che, dalla scorsa stagione, lo ha visto saltare a piè pari la categoria Beretti per essere aggregato alla rosa della prima squadra. Una stagione in cui ha collezionato 7 presenze ed un gol, nel derby appunto, a incorniciare una prestazione già da “grande”. Centrocampista centrale davanti alla difesa o mezz’ala, quest’anno rappresenterà più che un alternativa per Magi e sicuramente se continuerà con questa determinazione riuscirà a ritagliarsi uno spazio sempre maggiore nel Ravenna che verrà.

«Si tratta di un momento importante per tutto il movimento calcistico giallorosso – commenta il Dg Claudia Zignani –. Un momento che ci riempie di felicità ed orgoglio. Vedere Marco siglare il primo contratto da professionista ed il suo impiego in pianta stabile tra i professionisti è motivo di soddisfazione non solo per il ragazzo, ma anche per tutti noi. Siamo felici di avere incastrato questa tessera in un mosaico che vuole sempre più riempirsi di giocatori cresciuti nel nostro vivaio, significa che il duro lavoro svolto in questi anni finalmente sta dando i primi frutti. Auspichiamo che quello di Fiorani sia un percorso che generi ispirazione ed ulteriori motivazioni per tutti i ragazzi del nostro settore giovanile».

Nel sorriso di Marco tutta la felicità per il primo traguardo di una carriera che si augura più fulgida possibile: «Sono molto contento di potere tagliare questo traguardo. Sono anni che con la famiglia facciamo tanti sacrifici e questo è sicuramente un bel premio che mi spinge a dare ancora di più per questi colori. Ci aspetta una stagione dove vogliamo avere la nostra rivincita. Il gruppo è molto compatto, motivato e stiamo seguendo le direttive di Magi per arrivare pronti alla prima di campionato».

Il Mei di Faenza torna in ottobre: «Dedicato alla ripartenza della musica»

Al patron Sangiorgi anche il sostegno di Renzo Arbore: «Il Governo faccia la sua parte»

Giordano SangiorgiSarà una versione speciale quella dei 25 anni di Meeting delle Etichette Indipendenti, dedicata alla ripartenza del settore musicale in tempi di pandemia. Musica suonata ma anche numerosi eventi, quelli in programma dal 2 al 4 ottobre, con i quali il tradizionale appuntamento in scena a Faenza ripercorrerà le tappe di una storia iniziata tanti anni fa, quando il mercato discografico era diverso dall’attuale e gli ‘indipendenti’ alzavano la testa anche grazie alla rassegna romagnola.

«Quella di quest’anno sarà sicuramente un’edizione particolare – ha commentato Giordano Sangiorgi, fondatore del Mei – prima di tutto perché sarà dedicata alla ripartenza di un settore come quello musicale che sta soffrendo in modo particolare in questi tempi di pandemia. Il mondo degli indipendenti anche in questo momento deve presentarsi unito per ottenere migliori risultati».

A pochi giorni dalla partenza, la rassegna ha ricevuto anche il sostegno di Renzo Arbore, che con una lettera a Sangiorgi ha espresso il proprio supporto al Mei e alle proposte di riforma nel settore musicale avanzate insieme al Coordinamento di StaGe! (oltre trenta associazioni delle piccole imprese della musica), auspicando che «il governo sappia cogliere in esse le indicazioni utili e necessarie non solo a mantenere viva, ma a potenziare la filiera del Made In Italy musicale, che rappresenta un importante comparto sia dal punto di vista socio-culturale che economico, in grado di coinvolgere non solo gli addetti, ma di attirare e soddisfare un pubblico sempre più numeroso e partecipativo».

Svelati anche i vincitori di due importanti riconoscimenti che saranno assegnati durante la rassegna: al duo Colapesce-Dimartino va il Premio PIMI 2020 come Migliori Artisti Indipendenti dell’anno, mentre a Galeffi sarà assegnato il Premio Giovani MEI – Exitwell per il miglior disco dell’anno 2020. (Ansa.it)

Tassa rifiuti, nuove tariffe: simulazioni di Confartigianato su costi per le imprese

I diciotto Comuni ravennati stanno aggiornando le cifre per il 2020 prevedendo riduzioni a favore delle utenze non domestiche. L’associazione di categoria ha elaborato uno scenario per sei tipi di aziende

Tutti i diciotto Comuni della provincia di Ravenna hanno deliberato, o sono in procinto di farlo, le tariffe della Tassa Rifiuti (Tari) per l’anno 2020 e sembra delinearsi uno scenario in cui tutte le amministrazioni comunali ridurranno il costo del servizio del 3 percento a favore delle utenze non domestiche (a cui aggiungere le risorse finanziarie che ogni Comune ha messo a disposizione per applicare la riduzione della Tari).

Confartigianato ha recuperato i dati (presunti per i Comuni dell’Unione della Romagna Faentina e di Cervia) e ha immaginato sei tipologie di aziende per una simulazione: servizi alla persona, le autofficine e carrozzerie, i falegnami e idraulici, le metalmeccaniche, i bar e i ristoranti (maggiori dettagli sono disponibili sul sito dell’associazione di categoria). È opportuno sottolineare che le simulazioni sono al netto dell’addizionale provinciale pari al 5 percento. Le imprese insediate nel territorio del Comune di Ravenna godono di maggiori sconti, considerato che l’amministrazione ha stanziato la rilevante somma di 5 milioni di euro.

I servizi alla persona, parrucchieri, barbieri ed estetiste, vedranno ridurre i propri costi fino all’80%. Mediamente le riduzioni si attestano dal 25 al 30% con Russi che deliberato un -47% e Ravenna e l’Unione dei Comuni della Romagna Faentina rispettivamente il 76 e 80%. Ad esempio un’attività del Comune di Ravenna di 100 metri quadrati anziché pagare 403 euro, pagherà poco meno di 100 euro.

Per i falegnami, gli idraulici che lavorano nel territorio dell’Unione della Romagna Faentina le riduzioni della Tari possono arrivare a oltre il 50%. Se verranno confermati i dati che ci sono stati comunicati, un’attività di questo settore di 300 metri quadrati a Faenza pagherà 486 euro anziché 1028 euro. Negli altri Comuni sgravio si attesta mediamente al 20%. Le aziende di Russi e Ravenna avranno una riduzione rispettivamente del 38 e 45%

Per il settore dell’autoriparazione (carrozzieri, autofficine) analoga situazione scontistica prevista per i falegnami e idraulici. Una carrozzeria auto di Russi con una sede di 400 metri quadrati, che nel 2019 ha pagato poco più di 1400 euro, nel 2020 pagherà poco meno di 900 euro.

Per le attività artigianali di produzione rientranti nella categoria tariffaria 21 abbiamo immaginato una ditta metalmeccanica con una superficie di 2000 metri quadrati. In questo caso la riduzione può arrivare fino al 62%. L’esempio riguarda il Comune di Ravenna che solo per questa categoria ha previsto uno sgravio variabile che può passare dal 43% al 62% se l’impresa ha avuto un calo di fatturato (aprile 2020 su aprile 2019) almeno di un terzo. In questo caso l’azienda anziché pagare oltre 6.300 euro previsti per il 2019, quest’anno pagherà poco più di 2.200. Qui di seguito riproponiamo per questa categoria la tabella completa.

Per quanto riguarda i pubblici esercizi, bar-pasticcerie e ristoranti-pub-pizzerie gli sgravi possono superare a Ravenna il 70%. Nei comuni della Romagna Faentina la riduzione si attesta a oltre il 50%, mentre negli altri Comuni della provincia la Tari diminuisce dal 20 al 30%. Per dare una entità economica del risparmio a Faenza un bar che occupa una superficie di 50 metri quadrati invece di pagare i quasi 550 euro del 2019, pagherà poco più di 250 euro.

Azzolina a Ravenna: «Abbiate fiducia nella scuola. Gestiremo bene i casi di Covid»

La ministra alla Classense: «Ereditiamo anni di tagli. Ma dobbiamo essere orgogliosi: i lavori di edilizia leggera resteranno anche in futuro»

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Lucia Azzolina con il sindaco Michele de Pascale alla Classense di Ravenna

«Dobbiamo essere orgogliosi di questo risultato, perché la ripartenza della scuola non era affatto una cosa scontata. C’è stato un grande lavoro dietro, durante tutta l’estate, per il quale devo ringraziare tutti i soggetti coinvolti». La ministra Lucia Azzolina ha parlato così – ringraziando in particolare «un’eccellenza» come Stefano Versari, direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale – alla biblioteca Classense di Ravenna, invitata in occasione della presentazione dei progetti delle scuole ravennati nell’ambito delle celebrazioni del settimo centenario dantesco.

«Abbiate fiducia – ha continuato la ministra –, fiducia nella scuola, e fiducia nei ragazzi, che ho visto molto meno ansiosi degli adulti, per fortuna. Ci sono già stati casi di Covid, ma li stiamo gestendo, e li gesteremo grazie alla macchina organizzativa imponente che abbiamo messo in piedi».

«Non sarà un anno facile, ne siamo tutti consapevoli – ha detto ancora Azzolina – anche perché ereditiamo una scuola gravata negli anni da troppi tagli, di cui ora si stanno accorgendo tutti. Il lockdown è servito anche a questo, a far riscoprire l’importanza della scuola».

Il ministro ha poi sottolineato i lavori di edilizia cosiddetta “leggera” che hanno permesso di ricavare in tutta Italia «10mila aule in più – assicura –. Sono lavori che resteranno in futuro e di cui andare orgogliosi, anche questo è un ammodernamento dell’edilizia scolastica».

Covid, terzo caso sulla nave da crociera al terminal: 120 marittimi in quarantena

L’equipaggio dovrà restare a bordo della Seven Seas Splendor, arrivata a metà agosto con una imbarcazione gemella per una sosta di alcuni mesi dovuta alla crisi del settore

RAVENNA 20/06/2011. TERMINAL CROCIERE
Due navi al terminal crociere di Porto Corsini (foto repertorio)

È stato diagnosticato nei giorni scorsi un nuovo caso di coronavirus, il terzo, tra l’equipaggio di una delle due navi da crociera ormeggiate al terminal di Porto Corsini da metà agosto e così le autorità sanitarie hanno prorogato la quarantena per tutti i 120 marittimi a bordo dopo i 14 giorni già decisi all’emergere dei primi due casi. La notizia è riportata da Il Corriere Romagna in edicola oggi, 15 settembre.

La nave è la Seven Seas Splendor. L’articolo firmato da Federico Spadoni riscostruisce i fatti: i primi due marittimi trovati positivi al Sars-Cov-2 erano stati sbarcati e condotti in un Covid hotel.

Come noto, le due navi sono di proprietà della compagnia Regent Cruises e sono arrivate a Ravenna per restare un periodo di circa tre mesi in sosta in un periodo in cui il settore crocieristico sta vivendo una profonda crisi legata all’emergenza sanitaria. L’altra nave invece non ha registrato positività.

Torna a Ravenna il mercatino di “Bell’Italia” con prodotti tipici da ogni regione

L’appuntamento è in piazza del Popolo dal 17 al 20 settembre

Bellitalia RavennaDal 17 al 20 settembre a Ravenna torna l’appuntamento con “Bell’Italia”.

In piazza del Popolo sono attesi venti espositori proveniente da ogni regione d’Italia che esibiranno i loro prodotti tipici.

Organizza Explicom, in collaborazione con Confesercenti e Studio Delta.

In provincia 19 nuovi casi di coronavirus. Cala il numero di tamponi in regione

I casi attivi in Emilia-Romagna sono 4.064 (125 in più di quelli registrati ieri)

Test CoronavirusIn provincia di Ravenna sono 19 i nuovi contagi da coronavirus accertati alle 12 di oggi, 14 settembre, rispetto a 24 ore prima. Quattro sono di rientro dall’estero (Romania), 12 sono contatti di casi già noti (di cui 9 all’interno di focolai familiari), 2 casi hanno effettuato volontariamente lo screening mentre un caso è stato classificato come sporadico. Il conteggio complessivo dall’inizio della pandemia parla di 1.658 casi diagnosticati, di cui circa 1.160 guariti e 92 morti.

Dall’inizio dell’epidemia in Emilia-Romagna si sono registrati 33.631 casi di positività, 127 in più rispetto a ieri, di cui 65 asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei 127 nuovi casi, 74 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 51 sono stati individuati nell’ambito di focolai già noti.

Sono 28 i nuovi contagi collegati a rientri dall’estero, per i quali la Regione ha previsto due tamponi naso-faringei durante l’isolamento fiduciario se in arrivo da Paesi extra Schengen e un tampone se di rientro da Grecia, Spagna, Croazia e Malta. Il numero di casi di rientro da altre regioni è 5.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 40 anni.

Su 65 nuovi asintomatici, 28 sono stati individuati attraverso gli screening e i test introdotti dalla Regione, 7 tramite i test pre-ricovero, 29 grazie all’attività di contact tracing mentre in 1 caso l’indagine epidemiologica è ancora in corso.

Per quanto riguarda la situazione nel territorio, il maggior numero di casi si registrano nelle province di Bologna (20), Piacenza (19), Ravenna (19), Reggio Emilia (18), Modena (15) e Parma (11).

I tamponi effettuati ieri sono 4.849, per un totale di 1.030.781. A questi si aggiungono anche 2.106 test sierologici. Il numero di tamponi fatti negli ultimi giorni ha avuto un calo significativo: l’altro ieri erano stati seimila mentre nei sei giorni precedenti sempre tra 9mila e 12mila quotidiani.

I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 4.064 (125 in più di quelli registrati ieri). Nessun decesso.

Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 3.881 (115 in più rispetto a ieri), il 95% dei casi attivi. I pazienti in terapia intensiva sono 18 (+1 da ieri), mentre i ricoverati negli altri reparti Covid 165 (+9).

Le persone complessivamente guarite sono 25.098 (+2 rispetto a ieri): 8 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 25.090 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.911 a Piacenza (+19, di cui 8 sintomatici), 4.115 a Parma (+11, di cui 4 sintomatici), 5.603 a Reggio Emilia (+18, di cui 11 sintomatici), 4.669 a Modena (+15, di cui 4 sintomatici), 5.971 a Bologna (+20, di cui 11 sintomatici), 537 a Imola (+1, sintomatico), 1.331 a Ferrara (+6, di cui 4 sintomatici), 1.658 a Ravenna (+19, di cui 6 sintomatici), 1.263 a Forlì (+3, di cui 2 sintomatici), 1.064 a Cesena (+8, di cui 7 sintomatici) e 2.509 a Rimini (+7, di cui 4 sintomatici).

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