martedì
12 Agosto 2025

Un rhythm’n’blues irriverente al Finisterre: Andy Macfarlane e il suo one-man show

Cantante e chitarrista, ex Hormonaut: lo scozzeze viaggia con una valigia musicale misteriosa…

Andy Macfarlane (4)Dalla Scozia un one-man show irriverente con un musicista sopra le righe: il rhythm’n’blues del cantante e chitarrista Andy Macfarlane giovedì 23 luglio al bagno Finisterre Beach di Marina di Ravenna (dalle 22) per il festival itinerante Spiagge Soul.

Ex Hormonaut e attuale Rock’n’Roll Kamikaze, Macfarlane stimola il pubblico con sonorità sanguigne. Andy porta in giro per il mondo il suo misterioso Semi-Acoustic Suitcase, una sorta di “valigia musicale”, oggetto principe della sua missione per “convertire tutti gli uomini e donne in boys’n’girls”. Una chiacchierata musicale che da Lightning Hopkins passa a Lux Interior, accompagnata dalla valigia/grancassa. Con la voce distorta dal Green Bullet e dalla chitarra tagliente che ringhia da un ampli Lo-Fi.

Il concerto prevede una cena con menù alla carta su prenotazione: 349 2841775.

Metti una sera un pic-nic in riva al mare e la voce di Bobo Rondelli

Il 22 luglio alle 22 al Finisterre Beach di Marina di Ravenna lo spettacolo “Giù la maschera” del cantautore livornese apre la dodicesima edizione del festival itinerante

ClickBeffardo, irrequieto, poetico, impegnato. Tocca a Bobo Rondelli aprire il programma ufficiale della dodicesima edizione del festival Spiagge Soul. L’attore e cantante livornese si esibisce stasera, mercoledì 22 luglio, al bagno Finisterre Beach di Marina di Ravenna (alle 22) con una cena concerto pic-nic in riva al mare

Rondelli torna in tour con lo spettacolo “Giù la Maschera”, dopo i mesi di chiusura causa epidemia, con uno spettacolo intimo e leggero, pensato appositamente per quest’estate di ritorno alle cose semplici e ai valori importanti della vita. Sul palco, oltre alle sue fedeli chitarre, il pianista e tastierista Claudio Laucci. Perfetto interprete dello spirito beffardo, malinconico, orgoglioso della sua Livorno, fondata, come ama raccontare, “da ladri, prostitute e prigionieri politici”, Rondelli è uno degli ultimi maledetti della canzone e della poesia italiana.

Il concerto si svolgerà insieme a una cena in modalità picnic in riva al mare. Il cestino del picnic potrà essere ritirato a partire dalle 20 e la postazione telo assegnata verrà mantenuta poi anche per il concerto, con un costo di 30 euro a persona. Per chi desidera accedere solo al concerto il costo con una consumazione inclusa è di 15 euro. La partecipazione all’evento è possibile fino a esaurimento posti poiché le normative anti-Covid non consentono la partecipazione al concerto senza postazione, pertanto viene consigliata la prenotazione. La priorità per l’assegnazione dei posti verrà data a chi partecipa alla cena. Info e prenotazioni: 349 2841775.

Al porto sequestrato un container con 11 tonnellate di uva dall’Egitto

La guardia di finanza ha individuato delle difformità tra la tipologia di frutta e l’indicazione sui documenti per evitare i limiti di specifiche autorizzazioni di produzione e i vincoli di un disciplinare

FotoUva 13Un container con undici tonnellate di uva tavola proveniente dall’Egito e diretto a un’impresa in Veneto, per la commercializzazione nel nord Italia, è stato sequestrato dalla guardia di finanza al porto di Ravenna. La frutta aveva etichette contraffatte: si trattava di una particolare varietà senza semi, difforme rispetto a quella descritta nei documenti accompagnatori, soggetta a specifiche autorizzazioni di produzione e importazione e vincolata ad un rigoroso disciplinare. La frode alimentare veniva confermata dalla perizia tecnica effettuata con l’ausilio della società titolare del marchio registrato. Il legale rappresentante della ditta importatrice è stato denunciato alla procura della Repubblica di Ravenna per contraffazione di prodotti alimentari e usurpazione di titoli di proprietà industriale. L’operazione, condotta dai militari della seconda compagnia in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, si è conclusa nei giorni scorsi.

 

Come si dirige una formazione vincente? Dialogo fra Riccardo Muti e Arrigo Sacchi

Appuntamento a teatro il 23 luglio con il direttore d’orchestra e l’ex allenatore del grande Milan: evento a numero chiuso, 50 posti disponibili

Riccardo Muti RoccaL’orchestra e la squadra di calcio, come gestire la leadership per una “formazione” vincente. I solisti e i campioni. La crescita dei giovani talenti. E ovviamente il rapporto con il pubblico e i media. Molti aspetti accomunano musica e sport, al di là delle differenze. Ma se si accetta la constatazione che il direttore e l’allenatore sono entrambi un “solo-con-tutti”, eternamente alla ricerca di un’armonia di gruppo per conseguire il massimo risultato possibile, sportivo e musicale, allora anche i loro ruoli possono essere inquadrati in una dimensione comune. Ecco perché al Teatro Alighieri il 23 luglio alle 21 – in una giornata di pausa della sesta edizione dell’Italian Opera Academy – s’incontrano in un dialogo pubblico Riccardo Muti e Arrigo Sacchi, entrambi simbolo dell’italianità nel mondo, insieme per la prima volta per raccontare e raccontarsi i modi di vedere l’arte e lo sport dalle loro prospettive, il podio e la panchina, la sala prove e il campo di allenamento, il teatro e lo stadio. L’incontro sarà moderato dal giornalista Armando Torno, giornalista, saggista e conduttore radiofonico.

L’evento è a numero chiuso: compilando il form pubblicato dalle 11 del 23 luglio sulla pagina facebook del Teatro Alighieri sarà possibile aggiudicarsi uno dei 50 ingressi (per 1 persona) per partecipare alla conversazione.

Quando nel 1987 Arrigo Sacchi fu assunto dal Milan, inaugurando un ciclo che lo avrebbe portato a vincere tutti i trofei possibili, Riccardo Muti guidava da un anno il Teatro alla Scala come direttore musicale, incarico che avrebbe mantenuto fino al 2005. Se le loro esperienze non si sono mai incrociate direttamente, è vero però che la loro missione poggia su valori comuni, dal rapporto con i giovani talenti e con i campioni affermati (siano essi “solisti” come Marco Van Basten o Maurizio Pollini) a quello con i grandi collettivi (come ad esempio la Nazionale italiana e i Wiener Philharmoniker).

Riccardo Muti in più di cinquant’anni di carriera ha diretto le orchestre più importanti del mondo, dalla Chicago Symphony ai Berliner Philharmoniker, dalla Bayerischer Rundfunk alla New York Philharmonic fino all’Orchestre National de France. In occasione del capodanno 2021 dirigerà per la sesta volta il prestigioso concerto al Musikverein di Vienna, un evento trasmesso in tutti i Paesi, paragonabile per richiamo internazionale solo a una finale di Coppa del Mondo, evento che Arrigo Sacchi conosce bene, avendo portato l’Italia a giocare la storica finale contro il Brasile nel 1994.

Nato a Fusignano, in provincia di Ravenna, Arrigo Sacchi ha rivoluzionato il mondo del calcio costruendo una delle squadre più forti di ogni tempo, quel Milan che a cavallo tra anni Ottanta e Novanta seppe imporsi in Italia, in Europa e nel mondo, conquistando tutto: scudetto, Supercoppa Italiana, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe Europee, due Coppe Intercontinentali. Dal 1991 al 1996, per 53 partite ufficiali, è stato Commissario tecnico di una delle Nazionali meno battute della storia azzurra (solo otto sconfitte, di cui tre in gare amichevoli). Fatale quella a Pasadena del 1994 nella finale di Coppa del Mondo contro il Brasile, al termine di una delle edizioni dei Mondiali più amate e seguite di sempre, grazie anche alle spettacolari vittorie firmate da Roberto Baggio.

Armando Torno è editorialista, scrittore e saggista; è stato responsabile (e fondatore) del supplemento culturale “Domenica” de “Il Sole 24 Ore” e responsabile delle pagine culturali de “Il Corriere della Sera”. Dalla fondazione di “Radio 24” collabora e conduce “Musica maestro”, trasmissione che nel 2014 ha vinto il Premio Flaiano.

Arci in cerca di sedi per Dock61 e Kinotto, due circoli (temporaneamente) chiusi

La presidente dell’associazione: «Il costo dei locali si sta facendo sempre più gravoso, ma durante la pandemia le proprietà delle Case del Popolo si sono dimostrate comprensive, diverso invece con i privati»

Circolo Arci KinottoDopo l’annuncio della chiusura di due circoli particolarmente attivi e vivaci come il Kinotto e il Dock 61, incontriamo i referenti provinciali dell’Arci, storica associazione di promozione sociale, e per una volta si tratta di due donne: Ombretta Cortesi, presidente, e Roberta Cappelli, ex presidente e oggi referente organizzativa. E subito arriva una buona notizia: si sta cercando il modo di permettere a quelle due realtà di tornare a organizzare i propri eventi e le proprie attività, dai concerti agli incontri, dalle mostre ai dibattiti.

«In entrambi i casi – ci spiega Cappelli – il problema nasce dalla sede. Quella del Kinotto, una Casa del popolo, è stata venduta. Mentre il Dock era in affitto da un privato e la chiusura forzata del Covid li ha messi in difficoltà con il pagamento dell’affitto. Parliamo in questo caso di un’attività di volontariato non a scopo di lucro che senza la possibilità di autofinanziarsi ha avuto problemi. Per questo stiamo cercando soluzioni alternative. Ma è vero che i costi delle sedi negli anni sono aumentati e possono diventare un problema».

DockPer le soluzioni non hanno pensato all’intervento del Comune. «Con i Comuni facciamo progetti per noi importanti, ma non possiamo dipendere dalle Amministrazioni per tutte le sedi, sarebbe impensabile, dobbiamo far leva sulle possibilità di autofinanziamento che oggi la legge ci dà ed è anche una questione di autonomia reciproca. E in un momento come questo, in cui purtroppo in città ci sono tanti spazi vuoti, possiamo sperare in soluzioni alternative. Restano inoltre le possibilità delle Case del Popolo, che già ospitano tanti nostri circoli e a cui paghiamo l’affitto, e la cui proprietà, oggi di cooperative e fondazioni, si è dimostrata molto comprensiva rispetto a questi momenti di crisi. Peraltro questo è un modo per mantenere la vocazione originaria di quel patrimonio, di qualsiasi colore politico siano l’espressione».

In tutto sono quasi un centinaio oggi i circoli in provincia tra quelli con una sede specifica che sono luoghi di ritrovo dove promuovere diverse attività a seconda della vocazione (gioco di carte, giochi da tavolo, socialità, attività culturali, laboratori, incontri e conferenze) a quelli senza una propria sede che sviluppano l’attività, talvolta tematica, in sedi sempre diverse a seconda delle necessità. Ovunque apertura e ascolto restano un punto cardine dell’Arci. «Per esempio nel nostro circolo, il Casablanca – dice Cortesi – abbiamo ospitato anche tante iniziative con tutti i partiti del centrosinistra, senza preclusioni». Ma ovviamente con alcuni valori fondanti che restano chiari quali l’antifascismo, l’antirazzismo, il rispetto della Costituzione, le battaglie per i diritti di tutti e di tutte.

Perché l’Arci, che in provincia conta circa 14mila iscritti, è anche una realtà politica. «Lo siamo – dice ancora Cortesi – nel senso etimologico del termine, nel senso della polis, perché l’uomo è un animale sociale e incontrarsi, parlare, scambiarsi idee è fare politica. Poi ci sono state battaglie in cui abbiamo preso posizione, ma sempre stando sul merito delle cose e in un atteggiamento di dialogo». E se oggi l’Arci è appunto tempo libero, volontariato civile (tra le iniziative anche il camp estivo in collina per adolescenti dove si parla di legalità, ambiente, educazione sessuale), Cortesi non dimentica infatti le radici. «Veniamo dal Quarto stato, dal quadro di Pellizza da Volpedo, dalle masse degli ultimi che si muovono e si attivano per ottenere migliori condizioni di vita e salute, per emanciparsi». E ci sono oggi le forze per portare avanti quella realtà o anche l’Arci soffre, come tante altre realtà di volontariato, di un calo delle “vocazioni”? «Forse in alcuni casi c’è bisogno di maggior apertura – dice Cappelli – ma ci sono realtà, dove generazioni diverse riescono non solo a convivere in uno spazio ma realizzare progetti insieme. Siamo una galassia di autonomie ed è la nostra ricchezza».

Insieme i vari circoli davano vita anche allo stand alla Festa dell’Unità di Arci e Libera che quest’anno non si terrà per le misure anti-Covid. «Oltre che per l’aspetto di autofinanziamento, lo facevamo per mostrare la nostra pluralità di idee ed espressioni. Quest’anno cercheremo di fare qualcosa di più piccolo e itinerante, nei circoli che hanno gli spazi all’aperto che lo consentono». Perché per fortuna, a parte Dock e Kinotto, tutti gli altri circoli Arci della provincia hanno riaperto o stanno per farlo. «Dobbiamo sempre più – conclude Cortesi – attivare quel narcisismo positivo che porta le persone ad attivarsi e abbiamo sempre più bisogno di persone disposte ad assumersi responsabilità in un’ottica di ascolto che non deve mai giudicare dall’alto, ma cercare innanzitutto di capire anche le posizioni che possono apparire inizialmente più distanti».

Ecco il primo tratto della passerella sulla banchina: è costata 2.500 euro al metro

280 metri di legno e acciaio zincato con 8 zone di sosta, 22 alberi e dieci leggii con versi di autori famosi dedicati al rapporto tra città e acqua

INAUGURAZIONE PASSEGGIATA LUNGO IL CANDIANO IN DARSENA A RAVENNALa banchina destra della darsena di città a Ravenna si arricchisce di una passerella in legno sopraelevata per una passeggiata con affaccio sull’acqua: un tratto di 280 metri a partire dalla testa del Candiano, il primo di un cammino destinato ad arrivare fino al ponte mobile per una lunghezza complessiva di oltre un chilometro. L’intervento fa parte del più ampio progetto “Ravenna in Darsena, il mare in piazza”, finanziato attraverso il cosiddetto bando Periferie e questo primo stralcio ha richiesto l’investimento di 700mila euro che corrispondono a 2.500 euro al metro. Stamattina, 21 luglio, l’inaugurazione dell’opera alla presenza del sindaco Michele de Pascale e del presidente dell’Autorità portuale.

INAUGURAZIONE PASSEGGIATA LUNGO IL CANDIANO IN DARSENA A RAVENNALa passerella è in legno e acciaio zincato, sopraelevata di 80 centimetri, larga 5 metri e mezzo. Ci sono spazi di sosta, sedute che si alternano a gradoni, rampe e scalinate, fioriere e alberature, impianto di pubblica illuminazione e portabiciclette. In sintesi comprende i seguenti principali allestimenti e attrezzature: una scalinata all’inizio e una alla fine; quattro scalinate distribuite lungo il percorso; due rampe al 5 per cento; una rampa per un ipotizzato futuro pontone di accesso all’acqua anche per disabili; otto luoghi per la sosta con panchine; tre gradonate lungo la via D’Alaggio, di cui una alberata; una gradonata di 25 metri destinata a verde; 22 alberi; oltre 1.400 piantine di arbusti, erbe perenni, rampicanti; 28 pali per la pubblica illuminazione e 16 luci ad incasso; 10 leggii dedicati alla “passeggiata letteraria”; 4 gruppi di porta biciclette; 6 cestini portarifiuti.

INAUGURAZIONE PASSEGGIATA LUNGO IL CANDIANO IN DARSENA A RAVENNALa “passeggiata letteraria”, pensata per valorizzare il legame tra la città e l’acqua, propone una sequenza di elementi informativi leggeri, discreti, lungo tutto il percorso, in grado di riportare pillole di contenuto narrativo, poesie, storie, personaggi, poste su leggii. Un viaggio nella memoria, recuperando emozioni e riflessioni su Ravenna da diversi autori: lo storico Strabone, Dante, Boccaccio, Byron, Wilde, James, D’Annunzio, Montale, Pasolini, Valentini, Fo.

Cervia chiama il comandante dei vigili di Ravenna per frenare la movida violenta

Il sindaco Medri chiama rinforzi dopo gli episodi di violenza delle ultime settimane. La polizia locale cervese è senza comandante: il vice ricopre le funzioni

RAVENNA 14/07/17. ANDREA GIACOMINI, NUOVO COMANDANTE POLIZIA MUNICIPALE DI RAVENNA
Andrea Giacomini, comandante della polizia municipale di Ravenna

Sei mesi di tempo per Andrea Giacomini, comandante della polizia locale di Ravenna, per riportare l’ordine tra la movida di Cervia e Milano Marittima. Da luglio a dicembre infatti Giacomini, ex carabiniere al comando proprio del Norm cervese dal 2011 al 2017, sarà legato all’amministrazione guidata dal sindaco Massimo Medri da un incarico di collaborazione (prestazione occasione retribuita con 4.300 euro) per fornire unsupporto strategico al primo cittadino che ha tenuto per sé la delega alla Sicurezza. La notizia è riportata sulle pagine del Corriere Romagna oggi in edicola

Nelle ultime settimane sono stati diversi gli episodi di violenza nel cuore della movida notturna con risse e arresti ed episodi di vandalismo arrivati fino a veri e propri affronti alle divise dei vigili urbani come il caso di un giovane salito al volante di una pattuglia posteggiata.

Attualmente a Cervia il ruolo di comandante della polizia locale, figura inquadrata come dirigente comunale, è vacante. La dirigenza è coperta ad interim dal segretario generale mentre le funzioni di comandante sono ricoperte dal vice Sergio Rusticali.

Partiti i lavori per le vasche che dovranno evitare gli allagamenti a Lugo Nord

Opera da mezzo milione di euro per contenere le acque piovane e non sovraccaricare il bacino del canale Bedazzo

Davide Ranalli E Veronica Valmori Al Sopralluogo Lavori Vasca Di Laminazione (2)A Lugo sono cominciati da poche settimane i lavori per la messa in sicurezza idraulica del bacino scolante del canale Bedazzo. I lavori comporteranno la realizzazione in due aree verdi esistenti di due diverse vasche di laminazione che dovranno consentire un idoneo presidio in caso di emergenza idraulica del comparto Lugo Nord. Una prima sarà ricavata nell’ex campo da calcio di via Copernico e via Torricelli, adiacente al canale “Tratturo”, mentre una seconda sarà in un’area verde nelle adiacenze della rotonda su via Piratello, prossima a via Bedazzo e via Morgagni. In entrambe le aree sono in corso le indagini finalizzate alla eventuale individuazione e bonifica di ordigni bellici e le indagini di archeologia preventiva.

Il progetto, approvato con delibera di giunta il 27 dicembre 2019, ammonta a 500mila euro di quadro economico e la ditta che ha vinto l’appalto è la Costruzioni Castellin Lorenzo di Monselice (Padova). La progettazione delle opere è stata effettuata per conto del Comune di Lugo dal Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale. La direzione lavori è effettuata da quest’ultimo congiuntamente al Servizio Infrastrutture del Comune di Lugo. Si prevede l’ultimazione delle opere e la loro piena messa in funzione entro la prossima stagione invernale.

Nella giornata di ieri, 20 luglio, il sindaco Davide Ranalli e l’assessore ai Lavori Pubblici Veronica Valmori hanno fatto un sopralluogo nell’area dei lavori. «L’area artigianale presente a Lugo nord è molto cresciuta negli ultimi anni perché diverse imprese hanno scelto questa zona per insediare le loro attività – ha spiegato Ranalli -. Purtroppo, quest’area è anche molto fragile e per questo l’amministrazione comunale ha scelto di investire risorse per realizzare un bacino di laminazione che consentirà di contenere le acque piovane ed evitare che gli episodi di allagamento che abbiamo conosciuto negli ultimi anni si ripetano».

La festa della Lega torna a Cervia, Matteo Salvini sul palco l’1 agosto

Ancora da definire il dettaglio del programma in piazzale dei Salinari. Un anno fa il segretario del Carroccio era vicepremier e dal Papeete aprì la crisi di governo

Matteo Salvini Al Papeete Di Milano Marittima 1 825386Anche nell’anomala estate post-Covid la Lega sbarcherà a Cervia per il tradizionale appuntamento con la festa che da anni vede protagonisti i nomi di spicco del Carroccio. Appuntamento in piazzale dei Salinari dal 31 luglio al 4 agosto. Appuntamento clou l’1 agosto con la presenza di Matteo Salvini: il segretario nazionale è notoriamente un frequentatore della località – cliente abituale del Papeete dell’amico e eurodeputato Massimo Casanova – e quest’anno sarà sul palco per proseguire la campagna di opposizione al governo giallorosso. Un anno fa Salvini era a Cervia con i galloni di ministro dell’Interno e vicepremier e proprio dalla spiaggia cervese aprì la crisi di governo.

«Anche quest’anno non avremmo potuto mancare all’appuntamento con simpatizzanti e sostenitori che aspettano questa festa per incontrare e ascoltare politici, opinionisti, esperti – dice Jacopo Morrone, parlamentare e segretario della Lega Romagna –, ma anche per scambiare idee e proposte e, perché no, cenare con specialità romagnole della nostra cucina. Ancora non è assestato il programma definitivo delle serate che illustreremo nei prossimi giorni».

Ferragosto senza fuochi d’artificio a Marina di Ravenna

Le misure anti-Covid e le difficoltà economiche della pro loco hanno portato alla cancellazione dell’evento in programma il 15 agosto

Non ci sarà lo spettacolo di fuochi artificiali a Marina di Ravenna per Ferragosto. La decisione è stata annunciata dalla pro loco che ha presentato il suo programma delle iniziative per l’estate. Le motivazioni della cancellazione sono di duplice natura: le difficoltà logistiche di organizzazione per le nuove misure imposte per il contrasto al Covid si sommano alle note difficoltà economiche che già negli anni passati avevano portato Marino Moroni, presidente della pro loco, a minacciare più volte l’annullamento dello spettacolo. L’evento in programma storicamente la sera del 15 agosto, era un richiamo per molti turisti e ravennati: i fuochi sparati in zona diga erano visibili da tutta la spiaggia.

«Il Governo non ha volontà di sbloccare l’offshore, siamo destinati all’estinzione»

Il grido di allarme di Franco Nanni dell’associazione Roca che riunisce i contrattualisti ravennati: comparto affossato dall’emendamento blocca-trivelle, dal Covid che ha impedito i lavori all’estero e dalla diminuzione del prezzo del petrolio

«La situazione è il peggio del peggio che si possa immaginare». Non ci gira tanto attorno Franco Nanni per rispondere alla domanda “com’è lo scenario nel settore estrazioni?”. Il presidente del Roca (Ravenna offshore contractor association), l’associazione dei contrattualisti ravennati dell’offshore, lo dice a bassa voce quasi come se avesse paura di spaventare se stesso nel sentirsi parlare: «Credo che sia realistico pensare che oggi il settore occupi poco più di quattromila persone. Dieci anni fa eravamo a diecimila». E nel futuro non sembrano esserci miglioramenti: «Nel Governo Conte manca proprio la volontà di rilanciare il settore, c’è un muro di gomma totalmente insensibile a ogni voce: non siamo stati ascoltati noi e non è stato ascoltato il sindaco».

L’origine della crisi attuale sta in un cocktail di cause: «Prima di tutto il blocco alle estrazioni in Italia deciso dall’emendamento dei Cinque Stelle: doveva essere di diciotto mesi e invece è stato prorogato di altri sei con scadenza a luglio 2021. In seconda battuta si è aggiunto il Covid: con la pandemia le aziende non hanno potuto proseguire nemmeno le commesse all’estero perché non si poteva viaggiare. Poi la ciliegina sulla torta è la diminuzione del prezzo del petrolio: con 40 dollari al barile le compagnie hanno congelato tutti i progetti in programma».

Sulla carta il blocco alle trivelle doveva servire per aggiornare il Pitesai, acronimo che indica il piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee: «Tutto fermo e prevedo già che useranno il coronavirus come scusa per prendere altro tempo. L’impressione è che il Governo faccia di tutto per non andare avanti. I Cinque Stelle vogliono mantenere una facciata con un certo elettorato e dimostrarsi come quelli che hanno bloccato le estrazioni. Ma non raccontano fino in fondo i fatti e non dicono che stiamo importando dall’estero il 94 percento del consumo nazionale di metano: importiamo e teniamo bloccato il settore nazionale con ricadute sulle aziende e sugli occupati».
Per le imprese diventa difficile preparare una ripartenza o studiare una exit strategy: «Chi poteva ha spostato i suoi lavori all’estero, ma trovare commissioni all’estero è difficile perché le altre nazioni, a differenza dell’Italia, privilegiano proprio le aziende locali. Prendiamo il Mare del Nord: è un contesto chiuso in cui è difficile entrare da fuori, ci è riuscita la Rosetti Marino ottenendo un risultato straordinario». Riconvertirsi? «Si fa presto a dirlo. Ma in cosa? Se fai il perforatore e hai acquistato macchinari specifici, in cosa altro puoi rilanciarti? Se va avanti così il settore sarà azzerato cancellando competenze e conoscenze». Nanni fornisce un numero: la costruzione di una piattaforma estrattiva richiede 250mila giornate di lavoro. «Ne basterebbe una nell’alto Adriatico per dare una scossa al settore».

Anche Eni, con i suoi oltre cinquecento occupati nel distretto ravennate, deve fare i conti con la crisi: «È una multinazionale, investe di più all’estero per fare profotto. Ormai possiamo considerare da dimenticare il piano da due miliardi di euro presentato a gennaio 2018. E se va avanti così, senza estrarre gas, dovranno chiudere gli impianti ravennati». Sarà il progetto di cattura e stoccaggio C02 a dare la scossa? «Ben venga qualunque investimento, sia chiaro. Non diremo mai no a nuovi progetti. Ma scordiamoci che possa salvare l’occupazione e sia la risposta alla crisi ambientale. Serviranno più macchinari che uomini».

Altri 7 nuovi casi di coronavirus in provincia, uno solo con sintomi

Non si registrano decessi e guarigioni. Il totale dei casi è 1.131 di cui 950 guariti

Per il territorio provinciale di Ravenna oggi, 20 luglio, sono state segnalate 7 nuove positività al coronavirus. Si tratta di 5 pazienti di sesso maschile e 2 di sesso femminile, tutti in isolamento domiciliare, 6 asintomatici ed uno con leggeri sintomi. Si tratta prevalentemente di contatti con casi già accertati e tamponi di screening. Oggi non si registrano decessi e guarigioni. I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate, aggiornato alla mattinata di oggi, sono dunque 1.131.

I casi diagnosticati oggi sono un sesto del totale identificati in regione. In Emilia-Romagna infatti si registrano 42 positivi in più rispetto a ieri, di cui 27 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 29.220 casi di positività. I guariti salgono a 23.645 (+7): l’81 percento dei contagiati da inizio crisi. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.298 (32 in più di ieri). Si registrano tre nuovi decessi: 1 in provincia di Piacenza, 1 in quella di Parma e 1 in quella di Bologna. Riguardano 2 uomini e una donna.

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