giovedì
11 Settembre 2025

«Filiera corta e fiducia nel cibo sano: il futuro sarà un ritorno al passato»

 

Andrea Conti è il responsabile delle relazioni esterne di Coldiretti Ravenna e il coordinatore provinciale di “Campagna Amica“, la fondazione nata a livello nazionale nel 2008 come luogo ideale di incontro tra gli interessi degli agricoltori e dei cittadini. Gli abbiamo chiesto un intervento sul “dopo virus”, pensando al ruolo centrale che potrà avere il settore dell’agricoltura.

Andrea Conti
Andrea Conti

Con piacere raccolgo il vostro stimolo a guardare avanti così da riflettere insieme sul “dopo virus” quindi su quelle traiettorie di futuro del Paese e della nostra provincia che, di certo, avranno ancor più al centro l’agricoltura e il cibo. Ma una breve premessa sul presente, prima di pensare al domani, ritengo sia d’obbligo.

Dopo la “fuga” dai campi negli anni del boom economico, cui fece seguito un lungo oblio da cronache e riflettori, l’agricoltura, nel- l’ultimo ventennio, è stata riscoperta dai tantissimi giovani che, anche in questa provincia, sono “tornati alla terra”. Tuttavia è forse solo ora, nella difficoltà generale, che ci si rende conto di cosa il settore primario rappresenti in termini non solo eminentemente economici, bensì sociali ed occupazionali.
Questi giorni complessi ci stanno facendo riscoprire un modo diverso di vivere, ci stiamo accorgendo che alcuni lavori si possono fare meglio a distanza, ma soprattutto che il corretto modello economico non deve per forza di cose perseguire profitto e globalizzazione. Stiamo riassaporando il gusto della lentezza, del tempo collettivo che oggi assomiglia sempre più a quello agricolo, scandito come è dalla natura e dai suoi ritmi.
Da qui occorre ripartire, come Coldiretti ripete da anni, dalla costruzione di un sistema che distribuisca la ricchezza in modo equo lungo l’intera filiera.
Garantendo la giusta remunerazione agli agricoltori, che da inizio emergenza stanno lavorando sodo, seppur tra mille difficoltà, per sostenere il Paese, si potrebbe raggiungere un maggior benessere personale e collettivo senza la necessità di fare sempre di più, ma puntando sulla qualità e sulla sua valorizzazione.

Credo fermamente, dunque, che l’Italia intera, e il nostro territorio che è cuore della food valley emiliano-romagnola, potrà trarre beneficio nella ripartenza proprio dalla sua tradizione rurale, ma solo se saprà invertire la tendenza del passato a sottovalutare il patrimonio agroalimentare nazionale e il valore del cibo. Perché se è indubbio che nella crisi attuale l’agricoltura può insegnarci la resilienza e la capacità di vincere tutte le sfide (pensiamo ad esempio alla quotidiana lotta contro insetti “alieni” e cambiamenti climatici), è altrettanto vero che questa crisi ha fatto ripensare al cibo non solo come materia prima vitale, ma come identità, appartenenza, territorio, comunità.

Quello che Coldiretti, attraverso Fondazione Campagna Amica, aveva letto in anticipo agli inizi degli anni 2000, accorciando la filiera e parlando direttamente al suo primo alleato, ossia il consumatore finale, oggi, anche a causa delle restrizioni imposte dalla Covid-19, conosce un’ulteriore spinta evolutiva. Il rapporto tra cittadino-consumatore e produttore diventa relazione di fiducia che cresce al crescere della domanda di “made in Italy”, di cibo sicuro, equo, al giusto prezzo per chi consuma e chi produce.

I cambiamenti già in atto relativamente alle abitudini di spesa e alle modalità d’acquisto, penso alla possibilità di ordinare la cassetta del contadino via web direttamente all’azienda agricola o a Ravenna al Mercato Contadino Coperto di via Canalazzo 59 (ultimo tassello della rete Campagna Amica locale) o ancora la richiesta di consegna a domicilio, saranno centrali anche in futuro e, anzi, grazie alle nuove tecnologie conosceranno un ulteriore sviluppo e perfezionamento. Come la nostra App Campagna Amica, già attiva prima di questa emergenza sanitaria, e ora implementata con un’apposita sezione che consente di ordinare la spesa dal proprio divano. Non sembra, ma stiamo tutti vivendo un ritorno al passato, a quando il contadino o l’allevatore portavano ortaggi, frutta, latte di casa in casa. Ed è proprio facendo questo passo indietro, forse obbligato dalle contingenze, certo, che posiamo la prima pietra di un futuro più “green”, con meno auto in circolazione, meno spostamenti, meno traffico.

Quel futuro più sostenibile che Campagna Amica aveva già immaginato investendo nella promozione dell’attività agrituristica capace di valorizzare in un sol colpo territorio, natura, cibo e ospitalità contadina. Un settore fondamentale anche per la nostra provincia, un settore che negli ultimi anni ha visto esplodere il nu- mero di arrivi-presenze e che, più di tutti, sta subendo gli effetti drammatici di questa crisi.

Ho letto con attenzione e, lo ammetto, non senza un certo rammarico, gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni locali e dei vari stakeholder nell’edizione del vostro settimanale interamente dedicata al turismo che verrà (numero del 9 aprile, ndr). Ebbene, in tutti gli interventi non compare una sola riga o una minima riflessione sul comparto agrituristico nonostante il peso che esso riveste, e ormai da anni, nel bilancio turistico provinciale. Come Coldiretti e Campagna Amica, ritenendo il vero agriturismo sinonimo di accoglienza di qualità e di quel tipo di “vacanza green” che in futuro sarà ancora più richiesta dalle famiglie, italiane e straniere, abbiamo appena avanzato alla Regione Emilia-Romagna istanza per il riconoscimento dello stato di calamità, in gioco infatti c’è la sopravvivenza di queste attività, in gran parte gestite da under 35.

Per concludere, ritengo che qualsiasi visione di futuro non possa prescindere da due fattori: dalla difesa di una filiera allargata che in Italia, dai campi agli scaffali, vale oltre 538 miliardi e dall’accresciuta consapevolezza del valore sociale rappresentato dal cibo. Investire sull’agricoltura, sostenendone uno sviluppo basato su rapporti di filiera virtuosi significa contribuire ad una ripartenza sostenibile del Paese tale da generare innovazione, sviluppo, occupazione e da garantire al contempo quelle scorte alimentari strategiche e di qualità di cui l’Italia intera ha e avrà bisogno.

“Polizia locale = Ss”, sdegno a Lugo per i cartelli con riferimenti al nazismo

La condanna di Anpi, sindaci e anche della Lega, che risponde al Pd

S95204594 544647213120744 3948844072117993472 Nono apparsi nei giorni scorsi a San Potito, frazione di Lugo, cartelli (subito rimossi) che paragonavano la polizia locale alle Ss naziste.

Un comportamento «vile ed arrogante», scrive l’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, sezione di Lugo, che difende la polizia locale «che, con grande impegno e carico di lavoro, sta affrontando le problematiche che ogni giorno si presentano causa il Covid 19. Ciò che soprattutto indigna è il fatto che ci siano ancora persone che non riconoscano e rispettino l’operato di coloro che rischiano giornalmente per la sicurezza di tutti, indipendentemente dall’attività che svolgono».

«Scritte e simboli nazifascisti – continua la nota dell’Anpi – non solo offendono la Polizia Locale ma, in ogni caso e sempre, tutta la cittadinanza e sono dimostrazione di odio da perseguire specie in un Comune che già molti anni fa si dichiarò chiuso al fascismo. Questi episodi di violenza e vigliaccheria dimostrano che la democrazia, la legalità, la libertà e l’uguaglianza sono oggi ancora in pericolo ed è per questo che vanno prontamente denunciati».

In queste ore a condannare i cartelli erano stati anche il sindaco di Lugo Davide Ranalli e il sindaco di Massa Lombarda con delega alla Sicurezza dell’Unione della Bassa Romagna, Daniele Bassi, seguiti poi da Enrico Zini e Samantha Gardin, rispettivamente capogruppo nell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e segretaria provinciale della Lega, che condannano il gesto e rispondono ai sindaci. «Un paragone inaccettabile – scrive Zini – anche se volutamente provocatorio ed evocativo della stanchezza, soprattutto mentale, che la popolazione sta sperimentanto in questa quarantena. Il cartello evocava un ignobile paragone e non un “inneggiamento” come il Pd locale vorrebbe far credere».

Zini conclude: «Consideriamo altresì inaccettabile fare subdoli riferimenti e allusioni tra “forze di minoranza” e “nazifascismo” sulla base della becera strumentalizzazione retorica perpretrata dalla sinistra di ciò che rappresenta il 25 aprile. Qui il tema è un altro, i nostri agenti».

«Mai così poche piogge dal 1900». Le percentuali del primo quadrimestre 2020

L’analisimi di Pierluigi Randi di Emilia Romagna Meteo

PioggeIl primo quadrimestre 2020 è stato, in Romagna, il più secco dal 1900. Lo dici Pierluigi Randi, esperto ravennate di Emilia Romagna Meteo.

«Normalmente – spiega su Facebook – per questo tipo di considerazioni si prendono in esame mesi oppure trimestri che coincidano con le stagioni meteorologiche, quindi un quadrimestre “a caso” lascia il tempo che trova. Fatto sta, tuttavia, che i numeri sono alquanto preoccupanti: gennaio -65% di precipitazioni (sul clima 1971-2000); febbraio -91 percneto; marzo -49 e aprile -67». Che in media diventa un -68,1 percento rispetto al clima 1971-2000, «un valore mica da ridere», commenta Randi. Che poi scherzosamente auspica la fine del lockdown per fare in modo che la pioggia torni a guastare i weekend primaverili-estivi dei romagnoli…

Cna chiede «asporto anche senza prenotazione. E dal 18 maggio consumo sul posto»

Nuovo appello dell’associazione di categoria alla Regione

TakeawayDa lunedì 4 maggio entrerà in vigore il DPCM del 26 aprile 2020 con cosiddetta “Fase Due”.

Per quanto riguarda il settore dell’artigianato alimentare (rosticcerie, piadinerie, gelaterie, gastronomie, pasticcerie ecc.) e dei pubblici esercizi, la Regione Emilia-Romagna ha consentito l’asporto, previa prenotazione telefonica, da lunedì 27 aprile.

Ora, alla luce del nuovo decreto del presidente del Consiglio, la Cna chiede alla Regione Emilia-Romagna di emettere un’ordinanza che confermi anche sul territorio regionale la possibilità di asporto senza la prenotazione, «così da consentire una modalità organizzativa più idonea e rispondente ad una fase di ritorno ad una normalità in sicurezza».

«La Regione si è sempre dimostrata attenta alle richieste del mondo del lavoro e dell’impresa – dichiara Monica Iascio, presidente di Cna Alimentare Ravenna – auspichiamo possa procedere nel senso che indichiamo, che consente una migliore agibilità per una categoria che ha subito pesantemente gli effetti della chiusura».

«Chiediamo altresì alla Regione – continua Jimmy Valentini, responsabile Cna Alimentare Ravenna – di prevedere la possibilità di un ritorno ad un consumo sul posto “distanziato” e in sicurezza all’aperto e per questo proponiamo la data del 18 maggio, essendoci le condizioni di poter gestire in sicurezza anche questa modalità di effettuazione del servizio».

La Lega contro la Regione: «Incomprensibile la scelta di non aprire le spiagge»

I parlamentari del Carroccio: «Chilometri di litorali romagnoli permettono alle persone di camminare senza assembramenti»

Spiagge Di CerviaLa Lega attacca il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore al Turismo Andrea Corsini per la decisione di non aprire le spiagge dal 4 maggio, come invece hanno preferito fare Marche (dove si potrà passeggiare in spiaggia, ma senza fermarsi e da soli) e Veneto (dove non viene fatta distinzione tra parchi e spiagge).

I parlamentari della Lega Jacopo Morrone ed Elena Raffaelli definiscono «incomprensibile» la decisione dell’Emilia-Romagna.

«Chilometri di litorali romagnoli permettono alle persone di camminare senza assembramenti in piena sicurezza – scrivono –. Ormai siamo tutti a conoscenza delle precauzioni anti-contagio da assumere, quindi non c’è più neppure quella scusa. Le proibizioni di Bonaccini, quindi, non possono che essere ricollegate a quel miope dirigismo tipico del Dna di una certa sinistra, estranea, oggi più che mai, alla realtà drammatica che stanno vivendo imprenditori, lavoratori e cittadini».

Coronavirus, un reddito di emergenza da 400 a 800 euro per le famiglie in difficoltà

Tra i requisiti un reddito mensile inferiore al Rem stesso e un valore Isee sotto i 15mila euro

Reddito SolidarietaSarà tra le novità del “decreto maggio” del Governo e verrà corrisposto a nuclei con Isee inferiore ai 15mila euro.

Tra le novità del “decreto maggio” in via di approvazione dal Governo – un provvedimento di oltre 50 miliardi di euro per sostenere l’economia, le imprese e i cittadini – ci sarà il reddito di emergenza.

Come anticipa Open, sarà corrisposto a partire da maggio e per tre mesi: andrà da 400 a un massimo di 800 euro e non sarà cumulabile al bonus di 600 euro. Il reddito di Emergenza è definito nella bozza del decreto come «misura di sostegno al reddito per i nuclei familiari in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19».

Le domande possono essere presentate entro luglio.

I requisiti sono, oltre alla residenza italiana, un reddito mensile inferiore al reddito di emergenza stesso, un patrimonio mobiliare sotto i 10mila euro (fino a un massimo di 20mila considerando gli altri componenti della famiglia), un valore Isee sotto i 15mila euro. Il Reddito di emergenza si può sommare al Reddito di cittadinanza, ma senza superare il limite del Rem medesimo.

Una cena condivisa da preparare a casa grazie al video con le indicazioni dello chef

L’iniziativa, con un risvolto anche solidale, di Slow Food in collaborazione con Matteo Salbaroli

Matteo Salbaroli
Matteo Salbaroli

Una cena condivisa, a tante mani (l’obiettivo è superare quota cento…), da realizzare seguendo le indicazioni dello chef che verranno inviate in un video ai partecipanti. È l’originale iniziativa organizzata dalla condotte Slow Food di Ravenna e Godo Bassa Romagna, con anche un risvolto solidale.

La cena è in programma mercoledì 6 maggio: proposta dal ristorante Cucina del Condominio di Matteo Salbaroli, verrà recapitata nel pomeriggio ai partecipanti che dovranno prepararla (riscaldare, infornare e cuocere) seguendo le istruzioni del video che verrà inviato invece entro le 13.

Dopo cena, alle 22, ci si dovrà poi collegare sulla pagina Facebook di Slow Food Ravenna dove i partecipanti potranno salutarsi e condividere l’esperienza, in compagnia dello stesso cuoco Matteo Salbaroli.

Il costo della cena è di 25 euro, di cui 5 saranno devoluti agli indigenti indicatici da Caritas Ravenna, Ora e sempre Resistenza, Re dei Girgenti nell’operazione “Piatto Sospeso”, progetto promosso da Ravenna Food ed  Ecologia di Comunità di cui fa parte la Condotta Slow Food di Ravenna.

Le prenotazioni possono essere effettuate entro lunedì 4 maggio ai numeri 335 375212 oppure 347 4524084.

Il menù:
– Fiori di zucca ripieni con salsiccia, crema al parmigiano reggiano 24 mesi
– Cannellone di Borragine e ricotta di pecora
– Cappelletto con Parmigiano 30 mesi, striduli e ragù di guanciale di mora fresco
– Coppa di maiale brado macelleria Malafronte cotto a bassa temperatura e patate schiacciate al prezzemolo
– Bavarese al latte di mandorla, caramello salato e lamponi

La provincia di Ravenna conta ancora zero contagi, ma c’è un nuovo morto

Rilevati 32 guariti e sono a quota 180 le persone in quarantena con sorveglianza attiva

Diagnosi Covid 19Tendenza epidemica sempre confortante nel territorio ravennate che anche oggi oggi 1 maggio non  registra alcun caso positivo al Coronavirus. Da rilevare c’è solo un ennesimo decesso, un uomo di 75 anni.

D’altra parte si verificate ulteriori 32 guarigioni complessive, più 4 guarigioni cliniche di pazienti che effettueranno tamponi di negativizzazione.
Tuttora si contano 180 le persone che restano in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall’estero.

Buono il trend di calo dei casi di infetti e di decessi anche in Emilia-Romagna con 208  casi di positività, in più rispetto a ieri, e 28 nuove vittime: 11 uomini e 17 donne. Salgono le nuove guarigioni, 259 in più rispetto a ieri (12.581 in totale) e continua il calo dei casi attivi, cioè il numero di malati effettivi a oggi: -79.  Scende anche il numero dei pazienti ricoverati negli altri reparti Covid (-34), e quelli in terapia intensiva (-9).
Da sottolineare che in regione e in particolare in Romagna, è Ravenna l’unica provincia a tenere una media di contagi vicinissima allo zero.

Addio a Tony Allen, col suo ritmo aveva incantato il pubblico del Ravenna Festival

Il grande batterista è morto improvvisamente a Parigi. Si era esibito nel luglio del 2017 a Palazzo San Giacomo di Russi

Tony Allen
Tony Allen al Ravenna Festival 2017

Sono in molti gli appassionati di musica afroamericana che ricordano il concerto di Tony Allen e la sua band a palazzo San Giacomo di Russi nel luglio del 2017 per il Ravenna Festival. Allen, di origine nigeriana, è scomparso in questi giorni a Parigi per un aneurisma all’età di 79 anni. Era considerato uno dei più grandi ed eclettici batteristi del mondo, creatore assieme a Fela Kuti dell’irresistibile sound dell’Afrobeat.

Ecco come lo trattegiava Roberto Valentino sulle pagine del nostro RD Cult, presentando il concerto del festival: «Tony Allen non è un batterista jazz come comunemente si intende, e nemmeno rock. È tutte le due cose insieme: è un concentrato di energia e di raffinatezze, di flessibilità e di precisione. Il ritmo dell’Afrobeat è questo. Tony Allen è partito dalle pulsazioni dell’Africa per riconsegnarle al mondo con una nuova potenza: nel suo drumming  c’è la vitalità e la forza primordiale di questi  ritmi e la voglia di sottometterli a nuove sperimentazioni, mescolandoli con suoni moderni. Dopo la collaborazione con Fela Kuti, la sua carriera lo ha portato ad intraprendere una ricerca ininterrotta tra le sonorità dell’Afrobeat originale ed  emancipazioni multidirezionali che spaziano dal Dub allo Space jazz, ma anche al pop come quello di Damon Albaran dei Blur».

“Riavvicinamenti culturali” il 1° maggio: diretta live e vivande a domicilio

Venerdi pomeriggio la “Lockdown Web Marathon”, collaborazione tra diverse realtà culturali e imprenditoriali

Rigolò Rock Band
La band ravennate Rigolò

Primo maggio a Ravenna con la “Lockdown Web Marathon”, grazie a una originale collaborazione di Bronson Produzioni, Akâmì Casa&bottega, Garage Sale e Brancaleone che uniscono le forze per invitare tutti a trascorrere il Primo maggio in lockdown online in loro compagnia, per superare le sfide di questi giorni di emergenza e passare una giornata spensierata e in allegria.
E così venerdì 1 maggio prende vita “Riavvicinamenti culturali – Market & Food dalle ore 12 e la Live Marathon dalle 14.30 alle 19.30.

L’idea, spiegano gli organizzatori, è quella di una piazza virtuale, un evento Facebook condiviso che porti nei salotti di tutti gli interessati una giornata dinamica, una maratona pomeridiana con dirette, talk e interventi musicali di amici, dj e artisti della scena locale, oltre a qualche special guest.
Gli organizzatori ci mettono la consegna a domicilio di cibo e bevande e il Market online del Garage Sale, attraverso i rispettivi canali social. Sarà come essere a un festival, ma a casa propria.

Per Bronson, Akamì, Brancaleone e Garage Sale questa è una prova e anche un’opportunità per prepararsi a un domani che ancora oggi rimane incerto, cercando di continuare con i progetti che sempre più non si vogliono abbandonare, abbracciando nuove sfide. Saranno in diretta i seguenti artisti: Moder, Rigolò, RYF, Titta – Il Dottore dell’Amore, Giacomo D’Attorre (dei Clever Square), Matteo Scaioli, The Nude/Simone Ricci, Rudy Gatta (poetry reading), Void Of Sleep, Alex Ferro, Hernandez&Sampedro, Codeczombie, WoWo (dj set), ToffoloMuzik (dj set), Beerschool by BrewDog Bar Bologna e altri ancora da annunciare.
Varie le proposte per il food and drink tra pic-nic e cibo giapponese.

Squalo muore incastrato in una rete al largo di Cervia. L’appello degli esperti

Il centro Cestha di Marina di Ravenna: «La verdesca è a rischio estinzione ma si trova nei supermercati»

Squalo Cestha
Lo squalo al centro Cestha di Marina di Ravenna

Un esemplare di quasi due metri di verdesca è morto andandosi a incastrare da solo in una nassa per le seppie al largo di Cervia.

Lo rivelano gli esperti del centro Cestha di Marina di Ravenna che hanno provato a salvarlo, inutilmente, parlando di un «rarissimo ma non improbabile fatto» accaduto il 30 aprile.

«Poiché Cestha è centro ricerche e non un semplice centro di recupero – si legge nella pagina Facebook del centro –, la magra consolazione è che l’esemplare, verrà ora analizzato e potrà fornire importantissimi dati sulla sua specie e contribuire alla ricerca che il nostro team porta avanti da anni sugli squali in Adriatico».

Cestha coglie l’occasione per ricordare «che la verdesca è uno squalo a rischio estinzione, ma poiché è ancora consumato come alimento (lo troviamo in tranci nel banco surgelati) non ne è ancora vietata la pesca. Le nostre scelte al momento della spesa possono contribuire a proteggere questi splendidi animali».

Da lunedì mascherine obbligatorie in tutta la regione. Riaprono parchi e biblioteche

Nella nuova ordinanza del presidente Bonaccini anche il via libera per seconde case e attività fisica

Woman Wearing Face Mask 3869390Mascherine obbligatorie in Emilia-Romagna nei locali aperti al pubblico e nei luoghi all’aperto, laddove non sia possibile mantenere il distanziamento di un metro. Possibilità di raggiungere le seconde case per le attività di manutenzione, ma anche di praticare l’allenamento e l’attività motoria e sportiva all’aperto, solo in forma individuale. Riapertura di parchi e giardini (ma non le spiagge), biblioteche (per la sola attività di prestito, non di consultazione) e cimiteri.

È quanto prevede – a partire da lunedì 4 maggio – la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, le cui disposizioni si applicano a tutto il territorio regionale, compresa la provincia di Piacenza, che in base al provvedimento viene riallineata al resto del territorio regionale.

L’atto definisce anche le modalità di organizzazione del trasporto pubblico locale, per far fronte alla riapertura di parte delle attività produttive, garantendo sempre la sicurezza sanitaria.

Restano le norme sul distanziamento sociale, così come gli spostamenti per lavoro, salute e assoluta e comprovata urgenza definiti nel Decreto governativo. Fare la spesa sarà consentito in ambito provinciale e la visita ai “congiunti”, così come definiti sempre nel provvedimento governativo, in quello regionale. A questo riguardo, viene specificato che il territorio della Repubblica di San Marino va considerato per gli spostamenti in ambito provinciale, territorio della provincia di Rimini, e per quelli in ambito regionale, territorio della regione Emilia-Romagna.

Restano sospese le visite agli ospiti delle strutture sociosanitarie residenziali per persone non autosufficienti

Seconde case, camper, roulotte
Da lunedì 4 maggio sarà dunque possibile raggiungere seconde case, camper e roulotte di proprietà per compiere le necessarie attività di manutenzione. Un’opportunità che si affianca a quella già concessa per imbarcazioni e velivoli di proprietà. Anche in questo caso ci si potrà spostare solo nell’ambito della stessa provincia, individualmente e rientrando in giornata alla propria abituale abitazione.

È concesso – sempre in ambito provinciale – anche l’accesso ai locali di qualsiasi attività sospesa, per lo svolgimento di lavori di vigilanza, manutenzione, pulizia e sanificazione nonché per ricevere in magazzino beni e forniture

Riaprono parchi e giardini pubblici, sì all’attività fisica e all’allevamento e addestramento di animali
Riaprono i parchi e i giardini pubblici, ma i sindaci potranno disporre la temporanea chiusura di aree in cui non sia possibile garantire il rispetto del divieto di assembramento o delle distanze di sicurezza di un metro.

Viene invece confermato il divieto di accesso a spiagge e arenili, sia in concessione che liberi, compresa la battigia.

È consentita l’attività motoria e sportiva all’aperto come ciclismo, corsa, equitazione, pesca sportiva e caccia di selezione. Anche in questo caso, però, solo in ambito provinciale, in forma individuale e nel rispetto della distanza di sicurezza di due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro negli altri casi.

Via libera anche all’allenamento in forma individuale di atleti professionisti e non professionisti riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano, dal Comitato Italiano Paralimpico e dalle rispettive Federazioni, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento in strutture a porte chiuse, anche per gli atleti di discipline sportive non individuali.
Sono consentiti l’allevamento o l’addestramento di animali assicurando il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro.

Cimiteri
Anche i cimiteri potranno riaprire e saranno le amministrazioni comunali a dettare orari e modalità di accesso.

Biblioteche
Per la sola attività di prestito (non dunque di consultazione), l’ordinanza consente la riapertura delle biblioteche. Consegna e restituzione dei volumi dovranno essere organizzate in modo da evitare qualsiasi rischio di contagio.

Trasporto pubblico
Dal 4 maggio, i servizi di trasporto pubblico – su ferro e gomma – dovranno tenere conto della accresciuta domanda di mobilità, legata alla riapertura di parte delle attività produttive. In particolare, l’offerta del servizio ferroviario regionale dovrà essere aumentata del 50% rispetto a quella attuata fino al 3 maggio, attestandosi su un valore del 60% rispetto ai servizi effettuati nel periodo pre-emergenza.

La rimodulazione graduale dell’offerta dei servizi ferroviari e su gomma verrà costantemente monitorata per garantire adeguati livelli di servizio.
Allo stesso tempo, le società di trasporto dovranno predisporre adeguate misure per la sicurezza sanitaria, a partire dalla sanificazione e igienizzazione dei locali e dei mezzi di trasporto – almeno una volta al giorno – informando gli utenti sui corretti comportamenti da tenere. Più in generale: dovranno essere adottate misure organizzative per garantire il rispetto del distanziamento interpersonale e ogni possibile forma di contatto nella salita e discesa dal mezzo di trasporto, negli spostamenti all’interno delle stazioni, delle autostazioni, nelle aree destinate alla sosta dei passeggeri e durante l’attesa.
Sugli autobus sarà sospesa l’attività di bigliettazione a bordo da parte degli autisti e incentivata la vendita di biglietti con sistemi telematici e self-service; i passeggeri potranno salire e scendere sia dalla porta centrale che da quella posteriore, evitando il contatto tra chi sale e chi scende e saranno adottati accorgimenti per la separazione della postazione di guida.

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