giovedì
11 Settembre 2025

Ripartono i cantieri: si asfalta il ponte della Romea sud sui Fiumi Uniti

Transito interrotto dalle 21.30 del 29 aprile fino alle 6 del giorno successivo. Deviazioni segnalate sul posto

Corsocantiereedile 20355Il ponte di via Romea sud che unisce le sponde dei Fiumi Uniti a Ponte Nuovo sarà riasfaltato nella notte tra il 29 e il 30 aprile. Per consentire i lavori, il transito sarà chiuso dalle 21.30 di mercoledì 29 fino alle 6 di giovedì 30.

I veicoli provenienti da via Romea sud e diretti in via Romea, viale Galilei e viale Europa potranno seguire il percorso alternativo di via Cinquantasei Martiri, via Cella, via Ravegnana e viale Galilei. I veicoli provenienti da viale Europa e via Romea e diretti a Ponte Nuovo potranno seguire il percorso alternativo di viale Galilei, rotonda Slovenia, rotonda Croazia, viale Alberti, svincolo verso via Ravegnana (direzione Forlì), via Ravegnana, via Cella, via Cinquantasei Martiri. Le deviazioni saranno opportunamente segnalate.

Il Comune di Ravenna fa sapere che i lavori «saranno eseguiti adottando tutte le procedure di sicurezza e le misure di contenimento e contrasto alla diffusione del Covid-19 e di gestione dell’emergenza epidemiologica, finalizzate alla tutela dei lavoratori nello svolgimento di attività lavorative e produttive».

Ripartono i mercati di prodotti alimentari: al massimo 3 clienti per ogni banco

Tre appuntamenti settimanali (giovedì, venerdì e sabato) tra il centro e Villanova. Aree recintate. Ingressi scaglionati. Mascherine obbligatorie

Mercato Largo De Gasperi 3Riprende l’attività dei mercati ambulanti di prodotti alimentari nel comune di Bagnacavallo: il giovedì (dal 30 aprile) in largo De Gasperi a Bagnacavallo, il venerdì (dall’8 maggio) in piazza Matteucci a Villanova e il sabato (dal 2 maggio) in piazza del Carmine e via Mazzini a Bagnacavallo. Tutti gli operatori saranno negli stessi posteggi in cui si trovavano abitualmente. L’orario per il pubblico sarà per tutti i mercati dalle 8.30 alle 13.30.

Mercato Largo De Gasperi 1Le aree verranno perimetrate in modo da creare uno spazio con accesso e uscita separati e presidiati. Si potrà permanere all’interno dell’area soltanto per il tempo strettamente necessario all’acquisto. Sarà ammessa la presenza davanti a ogni banco di vendita di non più di tre clienti e la gestione degli ingressi e delle uscite sarà funzionale a non creare situazioni di assembramento né all’interno dell’area del mercato né all’esterno, fra le persone in attesa. Gli operatori ambulanti dovranno indossare mascherina e guanti, i clienti la mascherina.

«L’ordinanza regionale ci dà la possibilità di fornire, con la ripresa di attività come quelle dei mercati alimentari, un servizio ai cittadini – sottolinea la sindaca Eleonora Proni – e pone un ulteriore tassello verso le riaperture degli esercizi pubblici e delle attività che, sempre nel massimo rispetto del distanziamento e delle necessarie regole di comportamento, auspichiamo possano proseguire nel minor tempo possibile».

Crisi da coronavirus, a Marina di Ravenna chiude il ristorante Il Trucco, ex Ghinea

Costi insostenibili con il lockdown e la probabile diminuzione forzata dei coperti

IltruccoPrimi effetti concreti del lockdown sul mondo della ristorazione ravennate. Il ristorante-pizzeria Il Trucco, aperto da circa tre anni a Marina di Ravenna al posto dello storico Ghinea, su via Trieste, ha infatti annunciato che il 1° giugno (data prevista di riapertura dei ristoranti da parte del Governo) non riaprirà.

La chiusura forzata e una riapertura a mezzo servizio – come verrà probabilmente imposto dal Governo nell’ambito delle misure di contenimento del coronavirus – unita poi a un probabile calo dei turisti, hanno fatto desistere il titolare Giordano Torelli, che spiega le sue motivazioni sul Carlino in edicola oggi, 28 aprile.

L’imprenditore ora cercherà di vendere il ristorante, che in questi anni si era caratterizzato per una vasta scelta di carne, anche di tipologia molto originale, complicata tra l’altro da servire a domicilio in queste settimane. La tipologia di ristorante, così come il numero dei coperti, che dovranno con tutta probabilità essere dimezzati, lo renderebbero insostenibile in questo periodo di emergenza e convivenza con il virus.

Due milioni per promuovere il turismo in regione: spot con Cevoli su reti Mediaset

L’assessore Corsini: «Abbiamo deciso di investire per dare un segnale importante»

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Paolo Cevoli

L’Emilia-Romagna riparte da televisione, web e radio per rilanciare il turismo e promuovere le bellezze del territorio.  Con un finanziamento di 2 milioni di euro sono pronte a partire, dopo il lockdown, diverse campagne – realizzate da Regione, Apt e Destinazioni turistiche regionali – per far conoscere le migliori mete turistiche, rilanciare vacanze attrezzate e sicure e riaprire così le porte a viaggiatori e vacanzieri di tutt’Italia.

«Abbiamo deciso di investire 2 milioni di euro in campagne tv su reti nazionali, web e radio – afferma l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini – per dare un segnale importante di ripartenza del nostro turismo dopo il lungo e doloroso lockdown. L’Emilia-Romagna, la sua straordinaria industria turistica, insieme a tutti gli operatori dell’accoglienza, sono pronti a far decollare al meglio la stagione estiva. Lo diciamo attraverso volti noti e amati, al 100% emiliano-romagnoli, per promuovere attrazioni uniche con il calore di sempre. Ora più che mai c’è bisogno di autenticità, e i volti che abbiamo scelto la rappresentano al meglio».

Le campagne
La campagna che coinvolgerà Stefano Accorsi prevede un impegno triennale, con l’attore bolognese protagonista di un racconto, attraverso brevi video e podcast, delle meraviglie delle Città d’Arte e degli itinerari cineturistici lungo la millenaria Via Emilia legati ai grandi registi dell’Emilia-Romagna, da Fellini ad Antonioni, da Pasolini e Bertolucci a Guareschi e all’attività della Cineteca di Bologna, eccellenza internazionale della Regione. Il racconto sarà veicolato tramite i canali web/social dell’attore e, contestualmente, sui canali web/social della Promozione turistica regionale e delle Destinazioni turistiche.
Prevista anche una narrazione sugli stessi temi, ma in formato video racconto, che sarà presentata in occasione dei più prestigiosi festival nazionali ed internazionali di cinema, con eventi dal vivo e la presenza dell’attore.

All’ironia di Paolo Cevoli, il compito di raccontare sulle reti Mediaset, con uno spot da 20 secondi, la Romagna e i suoi tanti volti, dalle spiagge ampie e attrezzate per garantire sicurezza e tranquillità anche nel post Covid 19, ai borghi dell’entroterra fino all’Appennino tosco romagnolo, passando per la vacanza en plein air (campeggi) e il benessere termale.  Forte del successo dello scorso anno (con quasi 14 milioni di visualizzazioni) proseguirà nell’estate 2020 Romagnoli Dop, la fortunata web serie, con Cevoli che andrà a cercare e premiare, con un apposito “attestato di romagnolità”, tutti i personaggi italiani, famosi e non, che nel loro quotidiano incarnano al meglio lo spirito e l’animo della Romagna e dei suoi abitanti.

Spazio anche alla vacanza attiva -uno dei biglietti da visita dell’offerta turistica emiliano-romagnola, con un tris di volti noti dello sport: Alberto Tomba, già testimonial dell’Appennino, il maratoneta reggiano, Stefano Baldini, e Davide Cassani, commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo maschile, commentatore televisivo e presidente della Promozione turistica regionale, protagonisti  con altrettanti spot sulle reti Sky e Rai Sport.

E in attesa dell’avvio delle campagne, continua la promozione turistica realizzata da Apt con “Emilia Romagna a casa tua”, una sorta di dispensa online con visite virtuali a musei e mostre, video, podcast, letture, concerti e intrattenimento culturale per i più piccoli, avviata all’inizio del lockdown. Sono poi allo studio nuovi progetti web per raccontare l’Emilia-Romagna in collaborazione con le Destinazioni turistiche, il sistema turistico e i grandi brand regionali.

 

Calcio giovanile, il Ravenna:«Niente selezione, confermeremo tutti i nostri ragazzi»

Il responsabile Nevio Valdifiori fa il punto della situazione, in vista della prossima stagione

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Nevio Valdifiori in campo

Riceviamo e pubblichiamo un’intervista a cura dell’ufficio stampa del Ravenna Fc al responsabile del settore giovanile della prima squadra calcistica della provincia.

In questi mesi come avete gestito i rapporti con i ragazzi del settore giovanile? Continuate a seguirli anche da casa?
«Siamo stati tra i primi a chiudere in seguito alle opportune valutazioni fatte con la società, perché la Darsena è un area con libero accesso, pertanto non c’erano i presupposti né per evitare qualsiasi tipo di assembramento, né per garantire la sicurezza dei ragazzi. Abbiamo anticipato il lockdown di qualche giorno perché ci siamo resi conto della gravità della situazione. In queste settimane i nostri allenatori stanno continuando a seguire le squadre proponendo attività specifiche per le varie età, dagli allenamenti a delle “sfide” per i più piccoli, spesso condivise via cellulare. Da questo punto di vista le nuove tecnologie ci stanno dando una grossa mano per continuare a mantenere un rapporto costante con i nostri tesserati».

Cosa può comportare un periodo così lungo senza attività con i compagni per un ragazzo che vuole diventare un calciatore?
«Sicuramente dipenderà molto da quando ci potrà essere una apertura totale. Finora si tratta di un periodo circoscritto che qualora restasse nell’arco dei 2-3 mesi potrebbe quasi psicologicamente essere immaginato come un infortunio, una condizione che capita nel mondo del calcio. È un periodo importante, ma non si può certo pensare di buttare via un percorso di anni, che potrà avere altri anni in avanti. La cosa su cui impatta è più che altro nella vita quotidiana, nelle restrizioni cui ci dobbiamo tutti abituare. Restrizioni che ci fanno riflettere sule piccole cose che davamo per scontato e che questa situazione ha rimesso in discussione».

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La lettera di un giovanissimo calciatore del Ravenna

Abbiamo letto una bellissima lettera scritta da uno dei ragazzi più piccoli del nostro settore giovanile, una testimonianza semplice e sincera di affetto e di quanto anche dal punto di vista sociale il calcio restituisca al territorio, si aspettava una testimonianza di questo tipo?
«Sinceramente non me l’aspettavo. Però devo dire che il cercare di creare entusiasmo ed empatia con il territorio era ed è tra gli obiettivi che ci siamo prefissi, questa lettera è la dimostrazione che il tessuto sociale si sta riavvicinando alla nostra realtà. Lo slogan del “Ravenna ai ravennati” che ci siamo proposti inizia a fare intravedere dei risultati importanti. Crescere con questo atteggiamento potrà sicuramente portare tanti aspetti positivi nella comunità ravennate ad avere un approccio migliore anche nei confronti del Ravenna Fc».

Come in tutte le crisi, anche questa, darà opportunità per potere ripartire e fare passi in avanti. Quali sono gli aspetti che caratterizzeranno la ripartenza delle attività di RFC Academy e quali sono gli sviluppi che auspica o si aspetta per la prossima stagione?
«Come già detto anche in altre occasioni, il nostro percorso in questa stagione era in crescita, dimostrando di essere competitivi in tutti i campionati. L’obbiettivo per la ripartenza è quello di confermare questi valori facendo in modo che ci sia una ulteriore crescita. Tanti ragazzi erano sotto osservazione da squadre di categorie superiori e in odore della prima squadra. Il primo obbiettivo, venendo da una reclusione forzata, sarà ridare ai ragazzi la spensieratezza e la serenità per potere lavorare e continuare a crescere».

Il settore giovanile di una squadra professionistica come la nostra si basa sulla selezione dei migliori elementi per cercare di portare linfa alla prima squadra. In una stagione come questa che è stata fermata praticamente a metà, cosa cambierà nelle scelte future della società?
«Su questo aspetto mi sono già confrontato con la società e con lo staff, noi siamo consapevoli di avere in tutte le annate delle rose competitive. Al riguardo abbiamo deciso che per la prossima stagione non ci sarà alcuna selezione e confermeremo tutti i ragazzi essendo, appunto, molto soddisfatti del percorso fin qui fatto da loro. È il segnale che vogliamo dare ai ragazzi, che quest’anno si sono impegnati al massimo e che per cause a loro non imputabili non hanno potuto continuare a dimostrare quanto di buono stavano facendo. Al massimo faremo qualche integrazione dove necessario e ci attiveremo sicuramente per inserire una nuova squadra di pulcini con i bambini nati nel 2011/2012».

Fondi per la sanificazione delle strutture ricettive: la Regione mette 3 milioni

Alberghi, campeggi e pubblici esercizi di somministrazione potranno ricevere fino a cinquemila euro

Disinfezione Ozono Coronavirus 1La Regione Emilia-Romagna ha disposto lo stanziamento di fondi per la sanificazione di alberghi, campeggi, stabilimenti termali e pubblici esercizi, anche stagionali, di somministrazione di alimenti e bevande. La dotazione finanziaria è di tre milioni, di cui due per le strutture alberghiere, all’aria aperta e termali e uno per i pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande. Potranno essere assegnati fino a cinquemila euro, per coprire al massimo l’80 percento delle spese ammesse, per un investimento minimo di duemila euro realizzato tra il 23 febbraio e il 31 dicembre di quest’anno.

I contributi mirano, in particolare, a promuovere e incentivare l’adozione di presidi e dispositivi per garantire la protezione sanitaria ai dipendenti e ai clienti (come sistemi di controllo della temperatura e per regolare gli ingressi e il transito di lavoratori e clienti) e per acquistare attrezzature e impianti per la messa in sicurezza sanitaria, la sanificazione e la disinfestazione dei locali nei quali viene svolta l’attività.

Per rispondere all’estrema urgenza delle attività economiche interessate, la giunta regionale ha previsto che la procedura di selezione delle domande, assegnazione ed erogazione dei contributi sia gestita dalle cooperative di garanzia e dai consorzi fidi già selezionati in base alla precedente delibera 225 del 23 marzo 2020 (relativa ad un bando regionale che trasferiva a questi ultimi un fondo per l’abbattimento dei costi sostenuti dalle imprese per l’accesso al credito).

Cooperative di garanzia e consorzi fidi sono pertanto invitati presentare la manifestazione di interesse inviandola entro le 13 del 5 maggio 2020 all’indirizzo industriapmi@postacert.regione.emilia-romagna.it.

Le imprese che accedano ai prestiti a interesse zero previsti dal fondo da 10 milioni di euro stanziati con la delibera 225 potranno presentare contestualmente ai Confidi selezionati la richiesta dei contributi in esame con modalità molto semplificate.

Bando per un ristoro nel giardino pensile della Rocca: affitto annuo da 12.500 euro

In gara la gestione per il periodo 2021-25. Domande da consegnare entro il 12 maggio

La realizzazione e gestione di un punto di ristoro stagionale nei locali della Rocca di Lugo e nel giardino pensile per il quinquennio 2021-2025 è l’oggetto di un bando di gara pubblicato dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Si cerca una ditta specializzata e operante nel settore della somministrazione di alimenti e bevande.

Il canone annuo a base di gara è di 12.500 euro più Iva per il quinquennio 2021-2025. Saranno ammesse solo offerte in aumento sul canone a base d’asta. I plichi contenenti l’offerta e la documentazione richiesta devono pervenire entro le 13 del 12 maggio 2020.

I plichi devono essere consegnati al Servizio Appalti Contratti dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna (piazza dei Martiri 1 – 48022 Lugo). All’esterno della busta deve essere indicata la seguente dicitura: “Comune di Lugo – Bando pubblico per la realizzazione e gestione di un punto di ristoro stagionale nei locali della Rocca Municipale e nel giardino pensile – Periodo 2021-2025”. L’offerta deve essere costituita da un plico sigillato e controfirmato sui lembi di chiusura con l’indicazione del mittente e l’oggetto della gara. Al suo interno deve contenere a sua volta tre plichi, anch’essi con l’intestazione del mittente e a loro volta sigillati e controfirmati sui lembi di chiusura. I tre plichi devono contenere la documentazione amministrativa (domanda di partecipazione), l’offerta tecnica (progetto illustrativo) e quella economica.

La seduta pubblica di apertura delle buste contenenti la documentazione amministrativa avverrà il 13 maggio alle 8.30 presso la sede del Servizio Appalti dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, successivamente si procederà all’apertura delle buste contenenti le offerte tecniche per verificarne la presenza e la rispondenza a quanto richiesto dal presente bando pubblico. Il giorno della seduta pubblica di apertura delle buste contenenti le offerte economiche verrà pubblicato al link.

Il progetto del Ravenna Festival: concerti già in giugno alla Rocca per 250 persone

La proposta sul tavolo del Governo. Ingressi a turni e disponibilità per tutti di mascherine e gel

01 07 1990 Muti Montanari Tazzari 3Il progetto di Ravenna Festival è l’esempio concreto al centro della proposta che punta al ritorno alla musica dal vivo già da giugno, consegnata oggi da Agis al ministro Franceschini e che sarà presentata in settimana alla task force incaricata dal Presidente del Consiglio di gestire la fase 2. Il piano, al quale aderiscono i protagonisti della filiera della musica (Anfols, Atit e ItaliaFestival), potrebbe rendere possibili i concerti nelle arene all’aperto nel rispetto delle norme contro la diffusione del Coronavirus, garantendo la massima sicurezza di pubblico, artisti e personale.

Il modello di riferimento, un caso di studio cui guardano con favore e speranza anche altri Festival e Teatri italiani per ritornare alle esecuzioni live nell’estate 2020, è un protocollo per concerti sinfonici da ospitare presso la Rocca Brancaleone. Uno spazio all’aperto nel quale applicare quel distanziamento sociale che, combinato a un sistema di ingresso a turni e alla disponibilità per tutti di mascherine e gel igienizzanti mani, potrebbe diventare la chiave per la continuità nel mondo dello spettacolo dal vivo.

Se la proposta riceverà il parere positivo del Governo, Ravenna Festival potrebbe essere, visto l’approssimarsi delle date di programmazione, la prima organizzazione in Italia a realizzare spettacoli dal vivo dopo lo scoppio dell’epidemia e il succedersi delle disposizioni cautelative.

Agli appuntamenti dal vivo alla Rocca, che consentirebbero di accogliere fino a 250 spettatori e di ospitare sul palco orchestre fino a 62 elementi, il Festival – si legge in una nota inviata dai promotori – «intende combinare la trasmissione in digitale e televisiva di quegli stessi eventi e di altri spettacoli filmati invece in assenza di pubblico, per costruire un programma estivo ad hoc accessibile a tutti».

Cosa vedi dalla finestra? Oltre 500 immagini al flashmob online di Edilpiù

L’azienda specializzata in progettazione di soluzioni per gli edifici pubblicherà tutti i lavori ricevuti da professionisti ma anche bambini: foto e disegni

Uno Dei Disegni Partecipanti All'iniziativa (1)  Giardini, palazzi, piazze e strade disegnati su carta per raccontare la propria vita in casa e la vista dalla propria finestra durante il lockdown. Sono stati oltre 500 i disegni inviati via Facebook in occasione di “Sketchmob-fuori dalla finestra”, iniziativa supportata dall’azienda Edilpiù, con sedi anche a Lugo e Ravenna, che nei giorni scorsi aveva invitato professionisti, studenti e appassionati del disegno a rappresentare su un foglio la prospettiva da balconi e finestre. Contributi arrivati da professionisti e non solo, tra i partecipanti c’erano infatti anche bambini e semplici appassionati del disegno.

L’appuntamento, organizzato da Alterstudio Partners e Arkipelag in collaborazione con ProViaggiArchitettura e il sostegno di Edilpiù, specializzata nella progettazione di soluzioni per gli edifici, prevedeva tre ore di tempo per realizzare il proprio disegno e caricarlo su Facebook. Alla chiamata hanno risposto 514 persone, che hanno inviato 398 disegni e 116 foto dei propri fogli, mentre l’evento Facebook ha ottenuto undicimila visualizzazioni. I curatori dell’iniziativa stanno raccogliendo tutte le immagini arrivate, che saranno pubblicate sulla pagina Facebook di Sketchmob Italia.

Uno Dei Disegni Partecipanti All'iniziativa (2)Viene così confermato lo stretto legame di Edilpiù con il disegno e i suoi professionisti. Legame che nelle scorse settimane aveva portato a Cervia il progetto itinerante “Álvaro Siza. Viagem sem Programa”, mostra dedicata al celebre architetto portoghese, allestita nel Magazzino del Sale Torre e temporaneamente sospesa in attesa di una nuova riapertura.

«Abbiamo voluto restare vicino, almeno idealmente, ai professionisti dell’architettura e a chi ama il disegno con questa iniziativa, che speriamo sia riuscita a far distrarre per qualche ora tutti coloro che hanno partecipato – spiega Marcello Bacchini, responsabile commerciale e marketing di Edilpiù -. La partecipazione è stata davvero alta, questo significa che molti sentivano il desiderio di dedicarsi alla loro passione e dimenticare le preoccupazioni per un po’. A renderci molto soddisfatti non è solo l’alto numero di partecipanti, ma la finalità benefica che ha accompagnato questo evento. Abbiamo infatti scelto di continuare a dare sostegno al lavoro di Emergency». L’appuntamento aveva infatti anche un fine benefico. Con questa iniziativa Edilpiù ha così confermato il suo sostegno alle attività di Emergency, svolte presso l’Ospedale da campo di Bergamo, dedicato alla cura di pazienti affetti da Covid-19.

Protesta delle mutande bianche: «Fateci riaprire pubblici esercizi e bagni al mare»

La protesta simbolica è partita dal patron del Bounty di Rimini ed è arrivata anche sui lidi ravennati…

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Le mutande bianche (e non solo) al bagno Mercurio

Arriva anche a Ravenna la protesta dell’associazione Rinascita Pubblici Esercizi di Rimini per la riapertura di stabilimenti balneari, bar e ristoranti. Un altro segnale della delusione del comparto del commercio e del turismo alla cosiddetta “fase 2” del Governo, che al momento, con il nuovo decreto, non lo ha tenuto in considerazione.

L’appello è partito da Giuliano Lanzetti, patron del Bounty di Rimini, allo scopo di far ricadere l’attenzione sulla categoria. E così dopo i gilet gialli, scrive ironicamente, arrivano le mutande bianche. L’idea infatti è quella di «appendere un paio di mutande bianche davanti all’ingresso dei vostri locali. Tale gesto servirebbe a dimostrare che in un momento di estrema difficoltà le istituzioni hanno lasciata in “mutande” la nostra categoria».

E ad aderire, in provincia di Ravenna, è il bagno Mercurio di Marina Romea, con tanto di foto inviata in redazione. «Vogliamo risposte dalla Regione Emilia-Romagna su quando e come aprire i ristoranti e i bar dei nostri stabilimenti balneari – ci scrivono via mail i titolari del bagno di Marina Romea – abbiamo bisogno di linee guida certe per lavorare in sicurezza, valutando anche che le nostre attività si svolgono per lo più all’aperto . Valutate anche che abbiamo degli impegni importanti anche con i nostri collaboratori e con i nostri fornitori che costituiscono una buona parte dell’indotto del turismo dell’Emilia-Romagna».

«Il consumismo aveva dimenticato i prodotti agricoli, ora l’approccio sta cambiando»

La riflessione di Raffaele Drei (Confcooperative): «Dalla pandemia la Romagna può uscirne valorizzata. L’emergenza sanitaria ha radicalmente cambiato lo stile dei consumi: la plastica è diventata una garanzia di sicurezza»

DreiconfcoopRaffaele Drei, presidente della cooperativa faentina Agrintesa, è il responsabile del comparto agricolo di Confcooperative Ravenna. Lo abbiamo contattato per chiedergli come si immagina il futuro del settore, già da tempo alle prese con importanti questioni legate ai cambiamenti climatici, una volta superata l’emergenza coronavirus.

La pandemia globale secondo molti osservatori potrebbe portare a una nuova riscoperata del mondo agricolo, una sorta di ritorno al passato dei consumatori, più attenti a quello che consumano e a come reperirlo. È d’accordo?
«Pur essendo in questo periodo, dal mattino alla sera, concentrati sulle problematiche del momento, non solo quelle legate al coronavirus, volendo provare a infondere anche un po’ di speranza, penso in effetti che in queste settimane stia cambiando l’approccio al consumo alimentare della nostra società, del cittadino medio, anche la percezione che l’opinione pubblica ha nei confronti del bene alimentare. Purtroppo la nostra società credo si stesse veramente dimenticando del valore dei generi alimentari, del bene agricolo e personalmente ho sempre provato abbastanza fastidio da un lato e preoccupazione dall’altro, da addetto ai lavori, per il fatto che non era solo una percezione ma un’attenzione da parte delle istituzioni e le normative pari pressoché a zero e via via calante al nostro mondo. Forse perché comunque la nostra società consumistica è sempre stata abituata a leggere l’articolo di giornale, dell’agricoltore in grande difficoltà, ma poi a trovare ugualmente di tutto nei supermercati, con ampi spazi di spreco. Con i prodotti agricoli che sembravano un po’ come l’aria che respiriamo, dati per scontato. Con questa pandemia, forse, si sta invece incominciando a prendere coscienza del valore che hanno».

Siccità AgricolturaIl virus cambierà anche il modo di lavorare nei campi?
«Il lavoratore agricolo, come tutti, dovrà pensare di lavorare più in sicurezza, a fronte di un rischio che in passato non c’era. Si dovranno prendere una serie di ulteriori adempimenti. E poi si continuerà con l’evoluzione che già era stata avviata verso un’agricoltura sempre più attenta all’ambiente, tecnologica e con strumenti che migliorino alcuni aspetti fondamentali, quali l’uso dell’acqua e la sicurezza alimentare. L’emergenza sanitaria ha radicalmente cambiato lo stile dei consumi. Fino a tre mesi fa per esempio c’era un demonio che si chiamava plastica, che oggi è invece diventato una garanzia di sicurezza. La percezione del consumatore su questo aspetto è stata stravolta. Credo che siamo tenuti a fare un esercizio di equilibrio, non è vero che era il demonio, se opportunamente riciclata, non è neanche vero che sia una garanzia. Ma sono tanti i comportamenti che repentinamente sono cambiati nell’approccio all’agricoltura e che condizioneranno il prossimo futuro. In Romagna io trovo in particolare un ulteriore elemento di positività: qui non si producono prodotti di “lusso”, ad altissimo valore aggiunto. La Romagna è per definizione popolare, nel turismo ma anche nel proprio modo di consumare, e credo che questo possa aiutarci nel momento in cui verrà rivalorizzata la logica dei consumi di generi alimentari, essenziali per la nostra vita».

Anche qui in questo periodo è scattata l’emergenza per la mancanza di manodopera nei campi?
«Purtroppo siamo un’isola “infelice”, nel senso che in provincia di Ravenna non mi risulta ce ne sia bisogno. A causa delle gelate tardive di inizio primavera abbiamo visto azzerare tante nostre produzioni. Circa l’80 percento delle produzioni estive. Una situazione che rasenta l’incredibile, storicamente mai verificatasi. La peggiore calamità che ci si poteva aspettare, da cui nessuno è stato risparmiato».

Healthy Dirty Agriculture Harvest 1268101Ma ci sono anche casi opposti, di prodotti raccolti nei mesi scorsi che non possono essere venduti per problemi logistici?
«Sono aumentate le difficoltà, questo sì. Credo non ci sarà dell’invenduto, ma la logistica, con il mondo dei trasporti stravolto anch’esso, è diventata molto più complicata, più costosa, con criticità organizzative».

Cosa ne pensa dei casi di caporalato che in questi giorni sono emersi anche in Romagna, in provincia di Ravenna, con extracomunitari sfruttati nei campi per 50 euro al mese?
«È un fatto che si commenta da solo. Gravissimo anche perché in Romagna ci eravamo sempre ritenuti terra di legalità. Credo, a tal proposito, che i cambiamenti economici e la crisi che vivremo necessitano di tanta lungimiranza da parte dei legislatori per studiare normative trasparenti e rispettose del lavoro delle persone. Più elasticità anche, magari per attrarre verso il nostro mondo chi faticherà a trovare ancora lavoro in comparti come quelli del turismo stagionale».

Cosa altro chiedete alle istituzioni?
«Di provvedere, attraverso modifica legge 102, a dirottare risorse con elasticità ad aziende agricole che oggi sono stremate. E, come in altri settori, un grande impegno sul tema della sburocratizzazione, ancor di più in questo periodo».

A Ravenna riapre il mercato contadino, nella nuova sede del parco di via Vicoli

Si terrà nei pomeriggi di lunedì e giovedì nella pista di pattinaggio, con accessi scaglionati

Red Tomatoes 1367243Giovedì, 30 aprile, sarà riaperto il mercato contadino di Ravenna, solitamente collocato in piazza della Resistenza, nei giorni di lunedì e giovedì, e in viale Farini il martedì.

Considerata la necessità di un accesso regolamentato, in modo da consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro, è stata scelta dalle istituzioni come nuova sede la pista di pattinaggio all’interno dell’area recintata del parco Strocchi, nella zona di via Vicoli, dove si riuniranno gli operatori di entrambi i mercati nei pomeriggi di lunedì e giovedì, dalle 15,30 alle 19,30.

L’accesso dei clienti, che avverrà da via Ugo Foscolo, sarà regolamentato in modo da garantire il distanziamento.

Per far fronte all’emergenza sanitaria saranno inoltre garantiti un’ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani; utilizzo di mascherine e guanti “usa e getta” nelle attività di vendita; accessi regolamentati e scaglionati in funzione degli spazi disponibili, differenziando, dove possibile, i percorsi di entrata e di uscita.

La Polizia locale verificherà il regolare svolgimento delle attività di mercato e la definizione dei rapporti con le associazioni di volontariato che collaboreranno nel servizio di vigilanza.

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