sabato
13 Settembre 2025

Il ministro: «Non si tornerà a scuola in maggio». Tutti promossi, ma «pagelle vere»

A giorni il Governo prenderà la decisione ufficiale

Azzolino
Il ministro Lucia Azzolina

A scuola non si torna perché ci sono ancora troppi rischi. Questo il pensiero della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in un’intervista sul Corriere della sera in cui fa presente che si «allontana sempre di più la possibilità di riaprire a maggio» e che «il governo prenderà a giorni una decisione».

La ministra sottolinea che anche se ci sarà per tutti la promozione, le pagelle saranno «vere», con i 4 e i 5.

E per le famiglie ci sarà un aiuto con «un’estensione del congedo parentale e del bonus baby-sitter».

Per la Maturità «sarebbe auspicabile» l’esame a scuola. (Ansa.it)

Mascherine obbligatorie in Emilia-Romagna «quando ce ne saranno per tutti»

L’annuncio dell’assessore Donini rispondendo sul web alle domande dei cittadini

Woman Wearing Face Mask 3869390«Quando avremo la sicurezza di potere disporre di quel fabbisogno, in maniera strutturale, sicuramente lo imporremo come dispositivo di sicurezza di protezione individuale». Lo ha detto, rispondendo a una domanda sull’uso obbligatorio delle mascherine, l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini.

In diretta su Lepida Tv, Donini, rispondendo ai quesiti dei cittadini sull’emergenza sanitaria, ha precisato: «Non ha senso imporre le mascherine con un’ordinanza quando, nelle ordinanze, viene scritto che in assenza di mascherine ci si copre il volto con qualsiasi altro indumento. Noi prenderemo in esame questo provvedimento, valutando l’obbligatorietà, quando avremo la disponibilità certa di mascherine per tutti».

I dispositivi individuali, ha aggiunto l’assessore, «non consentono la libertà di ogni movimento, non siamo immuni, ma è stato provato che limitino la propagazione del virus. Stiamo arrivando a dotarci di un fabbisogno di dispositivi di protezione individuali tale da soddisfare, in maniera strutturale, tutto il comparto sanitario e socio-assistenziale – ha concluso Donini – e anche le imprese, i lavoratori e i cittadini».

Intanto oggi inizia la distribuzione delle mascherine gratuite nelle farmacie di Ravenna.

Crisi Covid, il piano della Regione: nuovi interventi per 320 milioni di euro

In commissione Bilancio a Bologna arriva il pacchetto di interventi per affrontare l’emergenza. Si interverrà su sanità, lavoro, welfare, casa, sport, divario digitale

PrimaGiunta2La Regione Emilia-Romagna vara un piano straordinario per affrontare l’emergenza causata dal coronavirus e pensare già ora alla fase di ripartenza. L’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, ha illustrato il pacchetto di interventi ai consiglieri regionali in Commissione Bilancio, riunitasi oggi 16 aprile in via telematica. Il piano, annunciato nei giorni scorsi dal presidente Stefano Bonaccini, prevede 320 milioni di nuovi interventi e quasi cento milioni di accelerazione di pagamenti e trasferimenti agli enti locali.

Gli assi portanti sono cinque, così elencati in una nota diffusa da Bologna: sanità, lavoro e imprese, casa-welfare-sport-cultura, superamento del divario telematico e investimenti. A ciò si aggiunge la decisione di stanziare 1 milione di euro a sostegno dell’editoria (carta stampata, tv e radio, portali web di informazione) e 500mila euro per fare lo stesso con le edicole.

Sulla sanità, sono stati previsti 65 milioni per il riconoscimento economico straordinario destinato agli operatori sanitari regionali e 26 milioni per la realizzazione dell’hub nazionale di terapia intensiva.

Il capitolo imprese e lavoro prevede 18 milioni per accesso al credito del sistema impresa, piccole e medie e cooperative comprese; 11 milioni per il sostegno ai tirocinanti; 6,5 per la sicurezza sul lavoro; 2 milioni per la sanificazione delle aziende alberghiere; 12 milioni per l’abbattimento Irap nei comuni montani e del basso ferrarese. Inoltre, 92 milioni sul versante agricoltura, tra nuovi interventi e accelerazione di pagamenti alle imprese.

All’asse welfare-casa-sport-cultura vanno: 27 milioni per la casa, tra cui sostegno all’housing sociale e al pagamento dell’affitto per le famiglie in difficoltà; 5 milioni per gli strumenti necessari alle famiglie per far partecipare i figli alle lezioni a distanza (schede prepagate per la connessione internet, Pc, tablet); 1,3 milioni in più alle scuole materne paritarie; erogazione anticipata di 18 milioni ai Comuni sempre per i nidi. Infine, 3,5 milioni per lo sport e un milione in più per la cultura.

Sul piano degli investimenti, 120 milioni per il potenziamento del sistema ferroviario regionale, tra cui 65 milioni per l’interramento della Ferrara-Codigoro e 10 milioni per la tratta Reggio Emilia-Ciano.

Covid, aggiornamento provinciale: ci sono 15 casi in più, un morto e 70 guariti

Il 56esimo decesso è il 74enne Franco Vassura, titolare di un noto negozio di strumenti musicali

Foto DonazioneCon i nuovi 15 casi di positività al coronavirus riscontrati tra il 15 e il 16 aprile, il totale in provincia di Ravenna arriva a 904. La giornata odierna è caratterizzata anche da un decesso, il 56esimo dall’inizio dell’epidemia, e da 70 nuove guarigioni (20 cliniche e 50 complete). Il totale dei guariti arriva quasi a quattrocento

Nessuno dei nuovi contagiati (8 donne e 7 uomini) è ricoverato: sono tutti seguiti a domicilio. Sul fronte epidemiologico, si tratta principalmente di pazienti che hanno avuto contatti stretti con casi già accertati.

Come già scritto stamani, il 74enne morto è Franco Vassura, musicista e titolare di un noto negozio di strumenti.

Sono 363 le persone in quarantena e sorveglianza attiva in quanto contatti stretti con casi positivi o rientrate in Italia dall’estero.

Insultata per la foto nuda con mascherine al posto dell’intimo: «Non capite l’arte»

La provocazione della modella Veronica Graf su Instagram con un uovo in mano per gli auguri di Pasqua. Dopo aver cancellato l’immagine, la faentina attacca dalle storie: «Siete frustrati? Siete ridicoli»

IMG 5940Per fare gli auguri di Pasqua ai suoi 94mila follower di Instagram, la modella faentina Veronica Graf ha scelto di provocare in modo sfacciato, come è nel suo stile, con una foto in cui regge un uovo di cioccolato e indossa solo tre mascherine invece dell’intimo per coprire il corpo nudo. Il post ha suscitato qualche battuta ironica ma soprattutto ha raccolto una gragnola di commenti negativi e insulti per lo spreco dei dispositivi di protezione così rari e ricercati per la tutela del personale sanitario. La 30enne ha cancellato la foto ma nelle storie ha replicato alle accuse: «Come mai non capite le cose artistiche?».

Una mascherina sul volto, due per comporre un reggiseno e una come slip: un completino di lingerie ai tempi del Covid che è stato usato anche da altre influencer sul social fotografico. Quando l’ex concorrente del Grande Fratello – che ha già posato nuda per For Men e di recente è apparsa a Quelli che il calcio – ha postato l’immagine ha provato a mettere le mani avanti nella descrizione assicurando che avrebbe riutilizzato le mascherine. Precisazione che però ha solo fornito argomenti per più di una battuta tra i commenti.

La replica alle critiche è arrivata, come detto, dalle storie dove Veronica ha sfidato i commenti rimettendo un dettaglio della foto sotto accusa e punzecchiando chi l’aveva attaccata: «Voi che fate tanto gli scandalizzati perché uso più mascherine in uno scatto fatto in un secondo, siete pagati dall’Inps per schiacciare le palle o siete in cassa integrazione e siete frustrati perché dovete badare ai bambini e vostro marito non ve ne dà? Siete ridicoli».

La modella, come molti personaggi dello show-biz, sta utilizzando il suo profilo social per raccontare la sua quarantena (vedi gallery in basso), tra pulizie di casa e picchi  sexy come quello toccato con la partecipazione alla #pillowchallenge, una delle tante sfide diffuse su Instagram in cui si pubblica una immagine indossando solo un cuscino come sostituto di un abito. Questa e altre immagine provocanti di Veronica avevano incassati like e commenti di fan adulanti. Poi è arrivata la foto con le mascherine…

In Regione 457 nuovi casi di coronavirus ma calano i pazienti ricoverati

I positivi che si sono aggiunti nella giornata del 16 aprile derivano da seimila nuovi tamponi e portano il totale in Emilia-Romagna a 21.486. Crescono sempre i decessi: 55 in più (2.843 nel complesso)

Scientist Using Microscope 3938022In Emilia-Romagna salgono a 21.486 i casi accertati di positività al coronavirus. Il dato è fornito dal commissario straordinario all’emergenza, Sergio Venturi, ed è aggiornato alle 12 di oggi, 16 aprile: rispetto a 24 ore prima l’aumento è di 457 casi. Aumentano anche le guarigioni: 316 quelle registrate oggi per arrivare al totale di 4.980. I test effettuati hanno raggiunto quota 112.105 (5.956 in più rispetto a ieri). Si registrano anche 55 nuovi decessi (26 uomini e 29 donne) e il totale dei morti è 2.843.

Per quanto riguarda i casi attualmente positivi, 9.026 persone sono in isolamento a casa poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (60 in più rispetto a ieri). In terapia intensiva invece sono 316 pazienti e sono nove in meno di ieri. Diminuiscono anche quelli ricoverati negli altri reparti Covid (-28).

Questo il dettaglio provinciale per i decessi: 10 residenti nella provincia di Piacenza, 8 in quella di Parma, 7 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 9 in quella di Bologna (di cui 1 nell’imolese), 2 in quella di Ferrara, 1 in provincia di Ravenna, 4 nella provincia di Forlì-Cesena (2 nel forlivese e 2 nel cesenate), 5 in quella di Rimini; 1 decesso di persone di fuori regione.

Questi i casi di positività sul territorio, che si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 3.249 a Piacenza (26 in più rispetto a ieri), 2.698 a Parma (82 in più), 4.053 a Reggio Emilia (71 in più), 3.262 a Modena (45 in più), 3.142 a Bologna (107 in più), 348 le positività registrate a Imola (3 in più), 709 a Ferrara (60 in più). In Romagna sono complessivamente 4.025 (63 in più), di cui 904 a Ravenna (15 in più), 752 a Forlì (16 in più), 595 a Cesena (7 in più), 1.774 a Rimini (25 in più).

Consegnate a domicilio le mascherine gratuite agli over 70. Ora anche in farmacia

Sono la fornitura della Regione. Il Comune invita a lasciarle a chi è in difficoltà economica e afferma: «Sono monouso ma fino a quando non saranno disponibili in maggior quantità è possibile il riutilizzo»

MascherinaA Cervia si è conclusa la consegna a domicilio delle mascherine gratuite, messe a disposizione dalla Regione, agli ultrasettantenni. La distribuzione porta a porta è stata fatta dalle associazioni di volontariato della Protezione civile e quelle Socio sanitarie. I volontari hanno citofonato e a chi ha risposto hanno depositato le mascherine nella buchetta della posta.

Il numero delle mascherine è contingentato e pertanto l’amministrazione ha deciso di  consegnarle a domicilio alle persone nelle condizioni di maggiore fragilità e alle farmacie comunali e private, oltre ad alcuni punti vendita nei luoghi dove non sono presenti le farmacie.

Ora parte la distribuzione nelle farmacie e il numero delle mascherine sarà assegnato per quartieri.

Questi i punti in cui saranno consegnate:
Farmacia Bedeschi, Cervia
Farmacia Madonna del Mare, Cervia
Farmacia Comunale n.1 Pinarella, Cervia
Farmacia Comunale n.2 Malva, Cervia
Farmacia Castiglione, Castiglione di Cervia
Farmacia della Pieve, Pisignano
Farmacia Centrale, Milano Marittima
Alimentari De Cesari, Montaletto
Parafarmacia Savio di Cervia

Si raccomanda di rivolgersi alla farmacia del proprio quartiere e di dare, con senso di responsabilità, la precedenza alle persone più in difficoltà, sollecitando chi ha maggiori possibilità economiche ad acquistare quelle in vendita.

«Le mascherine sono monouso – scrive il Comune –, ma in questo contesto di emergenza, fino a quando non saranno disponibili in maggior quantità è possibile il riutilizzo, purché non siano scambiate fra le persone. Ognuno deve avere la propria e dopo l’utilizzo per alcune ore può essere riposta in luogo pulito e riutilizzata il giorno successivo (eventualmente previa disinfezione con alcool). Devono rimanere nel contesto domestico-familiare e non utilizzate come dispositivo nei luoghi di lavoro. Le mascherine vanno smaltite nei rifiuti indifferenziati».

Un milione di euro dalla Camera di Commercio per facilitare l’accesso al credito

Le risorse serviranno a erogare contributi in conto interessi attualizzati e all’abbattimento del costo della garanzia alle Pmi del territorio per il tramite dei Confidi

Sostegno Al RedditoLa Camera di Commercio di Ravenna ha stanziato un milione di euro a sostegno delle piccole e medie imprese per l’abbattimento dei costi per l’accesso al credito. L’obiettivo è di contribuire alla richiesta di liquidità che viene dalle imprese in questo drammatico frangente legato all’attuazione delle disposizioni per il contenimento della Covid-19.

Il contributo ravennate andrà in un fondo regionale gestito e coordinato da Unioncamere Emilia-Romagna che integrerà il fondo di 10 milioni di euro approvato dalla Regione Emilia-Romagna e finalizzato all’erogazione di contributi in conto interessi attualizzati e all’abbattimento del costo della garanzia alle Pmi del territorio per il tramite dei Confidi. L’apporto di ciascuna Camera verrà riversato esclusivamente alle imprese del territorio di competenza (nel caso di Ravenna il 10 percento è per le imprese agricole).

L’impresa, per chiedere il contributo, dovrà semplicemente avere una delibera di concessione del credito con garanzia dell’80 percento, su un finanziamento massimo agevolato di 150mila euro con durata di 36 mesi (compresi 12 mesi di preammortamento). Il contributo massimo concedibile sarà di 15mila euro, erogato subito attraverso i Confidi ammessi alla ripartizione del fondo regionale, a copertura degli interessi da restituire nei 36 mesi successivi.

«Questo milione di euro – evidenzia Giorgio Guberti, presidente della Camera di Commercio di Ravenna – si unisce alle ulteriori risorse già preventivate a favore delle imprese per l’anno in corso, pari a 1,37 milioni di euro, che comunque rimangono confermate. Un importo complessivo per il 2020 di oltre 2,37 milioni di euro destinato ad interventi economici a favore dello sviluppo del territorio, che va ad integrare gli oltre 25 milioni stanziati nel corso degli ultimi sette anni. Uno sforzo enorme, che avviene dopo che la riforma ha tagliato le entrate degli enti camerali del 50 percento».

Linea telefonica per chi cerca conforto spirituale: rispondono 4 famiglie e un prete

Iniziativa lanciata dalla diocesi di Ravenna per un sostegno spirituale a chi vive nella paura per la pandemia di Covid-19 e cerca conforto in una conversazione

Un sostegno telefonico, e spirituale, fatto da famiglie per le famiglie. Questo il servizio messo in campo per l’emergenza sanitaria in corso dall’Ufficio diocesano per la Famiglia. Si chiama “Un cuore che ascolta”. L’idea, spiegano gli organizzatori, «è offrire un “luogo” (o meglio un tempo) di ascolto e fraternità a chiunque si trovi in stato di solitudine e/o difficoltà a causa dell’epidemia da coronavirus e un’opportunità di chiedere un aiuto, un conforto, anche spirituale».

Così si legge nella presentazione del servizio: «Se vivi nella solitudine, nella paura o nel dolore. Se hai bisogno di essere ascoltato. Se vuoi pregare con qualcuno. Chiama! Risponderanno delle famiglie e un sacerdote». Dall’altro capo del telefono risponderanno alcune famiglie di diverse parrocchie e, in modo diretto, un sacerdote. Ma tutti i parroci sono coinvolti nella segnalazione di situazioni di necessità o bisogno.

Gli organizzatori ricordano che non forniscono informazioni o risposte a bisogni concreti come spesa a domicilio o consegna farmaci (servizi già attivati da associazioni, enti, gruppi).

Ecco i numeri di telefono e gli orari nei quali è possibile chiamare:
Dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12, Edo e Mirella, al 347 7622354, Riccardo e Sara al 375 5148332.
Lunedì e martedì dalle 10 alle 12, don Federico al 329 2160243, Goriziano e Patrizia al 375 5148330.
Giovedì e venerdì dalle ore 14 alle 16, Fabio e Roberta al 375 5148331.

Nei campi 45 immigrati sfruttati dai caporali, la Regione: «Teniamo alta la guardia»

Gli assessori Schlein (Contrasto disuguaglianze) e Colla (Lavoro) commentano l’operazione della polizia che ha toccato anche il territorio ravennate: «Per le aziende agricole senza manodopera ci sono i centri per l’impiego»

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Il casolare dove dormivano le persone sfruttate (foto Ansa)

«Un episodio gravissimo e inaccettabile, ancor più in un momento di emergenza come questo, che conferma la necessità di tenere alta la guardia, anche in Emilia-Romagna, contro il lavoro nero, lo sfruttamento di manodopera e in difesa delle persone più fragili». Così la Regione, per voce della vicepresidente con delega al Contrasto alle disuguaglianze,Elly Schlein, e dell’assessore al Lavoro, Vincenzo Colla, sul caso di sfruttamento portato alla luce ieri dalla squadra mobile di Forlì e riguardante anche il territorio ravennate: 45 richiedenti asilo impiegati nelle campagne romagnole in condizioni di simil schiavitù.

«Quello che è successo lascia sconcertati e senza parole – sottolineano Schlein e Colla –. Anche nella nostra regione, dove da sempre esiste una cultura di tutela del lavoro, persone prive di scrupoli non si fermano neppure in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo e continuano a praticare il caporalato e lo sfruttamento dei più deboli. Da tempo l’Emilia-Romagna è in campo per contrastare gli episodi di grave sfruttamento lavorativo, spesso messo in atto nei confronti dei migranti. Sono, questi, gli invisibili che rappresentano l’anello ultimo e più debole della catena. Per questo è necessario intercettarli e seguirli attraverso la rete dei servizi sociali con l’aiuto delle rappresentanze imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali. Al tempo stesso si dimostrano fondamentali i controlli sul territorio contro caporalato e lavoro nero da parte di Magistratura, Forze dell’Ordine ed enti ispettivi, a cui va il nostro ringraziamento».

In questa situazione di emergenza molti sono rimasti senza lavoro e senza possibilità di accesso ai sussidi. «Per premiare la buona occupazione e aiutare le imprese agricole a reclutare i lavoratori stagionali, quantomai necessari in questo momento di emergenza sanitaria, la Regione ha attivato i Centri per l’impiego, in modo che possano incrociare domanda e offerta di lavoro in tempi rapidi».

La diffusione dell’epidemia ha peggiorato la situazione nelle campagne. «Molti braccianti vivono in condizioni igieniche precarie, senza acqua corrente, cibo scarso e spesso con difficoltà di lingua, rischiando di ammalarsi e di contribuire al rischio di contagi nei luoghi, spesso ghetti, in cui sono costretti tuttora a vivere. Per questo, nei giorni scorsi ho aderito alla campagna di raccolta fondi promossa da Aboubakar Soumahoro, per acquistare cibo, beni di prima necessità e presidi medici e sanitari per la sicurezza dei lavoratori della terra».

Le spiagge sono chiuse e il lettino da mare arriva direttamente a domicilio…

L’idea del bagno Oasi di Marina di Ravenna, «per non farvi sentire troppo la nostalgia»

Bagno OasiIn questo momento di emergenza si può ricevere a casa anche un lettino. È l’idea del bagno Oasi di Marina di Ravenna.

«Per non farvi sentire troppo la nostalgia – si legge sulla pagina Facebook dello stabilimento balneare – Oasi vuole portarvi a casa un pezzo di mare».

E così si può chiamare o scrivere su Whatsapp al numero 340 0097763 e chiedere un lettino a domicilio, da sfruttare su un terrazzo o un giardino.

Per tutti gli abbonati dell’Oasi il servizio sarà gratuito, per gli altri il costo è di 50 euro di cauzione, che verranno poi sottratti dall’abbonamento.

Lutto nel mondo della musica a Ravenna, è morto Franco Vassura dei Melardot

Punto di riferimento del territorio per il suo negozio di strumenti musicali

Franco Vassura
Franco Vassura

Lutto nel mondo della musica, a Ravenna. Tra le vittime del coronavirus c’è infatti anche Franco Vassura, volto noto tra addetti ai lavori e musicisti di tutto il territorio per il suo negozio di strumenti musicali di via Romea.

Vassura era anche musicista, nonché “e maester” (il maestro) nello storico gruppo ravennate I Melardot, dove era fisarmonicista e cantante.

In tanti lo ricordano per la battuta sempre pronta, quasi sempre in dialetto romagnolo.

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