giovedì
11 Settembre 2025

Mascherine e guanti monouso obbligatori per parrucchieri, estetisti e tatuatori

L’ordinanza regionale dell’Emilia-Romagna si aggiunge al decreto del consiglio dei ministri con disposizioni particolari per i lavoratori fino al 3 aprile

UnnamedL’ultima ordinanza regionale emessa l’8 marzo dal presidente dell’Emilia-Romagna – a integrazione del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri – contiene alcune prescrizioni per le attività di parrucchieri, estetisti e tatuatori. Gli addetti impegnati nel servizio a contatto con i clienti devono, dal 10 marzo al 3 aprile, indossare una mascherina e guanti monouso, lavarsi le mani fra un cliente e l’altro con gel idroalcolico e pulire le superfici con soluzioni a base di alcol o cloro. Per entrare più nello specifico, le disposizioni riguardano le attività classificate con i codici ateco: 96.02.01 (Servizi di saloni di barbiere e parrucchiere); 96.02.02 (Servizi di istituti di bellezza) 96.02.03 (Servizi di manicure e pedicure) 96.09.02 (attività di Tatuaggio e piercing).

Questo il resto delle indicazioni contenute nell’ordinanza (valida fino al 3 aprile):

– alle persone con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5 gradi C) è fortemente raccomandato di rimanere a casa e limitare al massimo i contatti sociali, contattando al telefono il proprio medico curante o il numero verde regionale 800-033033;

– in tutti i casi possibili, nello svolgimento di riunioni, adottare modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza Covid-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro ed evitando assembramenti;

– sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi;

– al fine di prevenire ancor più efficacemente il rischio di contagio nella popolazione anziana e dei disabili, è disposta la sospensione dell’attività dei centri semiresidenziali per anziani e per disabili (centri diurni) e dei centri socio-occupazionali per disabili su tutto il territorio regionale incentivando dove possibile percorsi di domiciliarità.

Sospesi fino al 3 aprile messe, funerali e battesimi. «Chiese aperte per preghiere»

Un decreto del vescovo con le nuove disposizioni

Il vescovo Ghizzoni

L’arcivescovo di Ravenna-Cervia,  monsignor Lorenzo Ghizzoni, in riferimento al comunicato della Conferenza Episcopale Italiana CS 11/2020 e al decreto del presidente del Consiglio dei Ministri dell’8 marzo 2020, in comunione con gli Arcivescovi di Bologna Ferrara-Comacchio e i vescovi di Cesena-Sarsina, Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro,  ha emanato un decreto che contiene le seguenti disposizioni che, pertanto, sono da considerarsi obbligatorie.

“Nei luoghi di culto e ad uso pastorale si evitino assembramenti di persone. Tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi si garantisca e rispetti la distanza tra persone di almeno un metro (Cf. DPCM 8 marzo 2020, art. 2 lettera v).
Le chiese restino aperte in orari prefissati per consentire la preghiera personale e l’incontro con i sacerdoti.
Si tolga l’acqua benedetta dalle acquasantiere.
Fino al prossimo 3 aprile compreso sono sospese le Messe feriali e festive con la partecipazione dei fedeli in tutti i luoghi di culto. Pertanto è sospeso il precetto festivo(can 1248 &2). Si invitano i fedeli alla preghiera personale e in famiglia, utilizzando i sussidi proposti dagli organismi pastorali e seguendo le celebrazioni trasmesse via streaming, alla radio e alla televisione.
Fino al prossimo 3 aprile compreso è sospesa la celebrazione di battesimi, cresime, prime comunioni e matrimoni, con la partecipazione dei fedeli. È consentita la celebrazione dei sacramenti in caso di urgente necessità.
È consentita la visita, la Comunione, l’Unzione degli infermi e il Viatico.
Per i funerali sono consentite esclusivamente: la Preghiera alla chiusura della bara e quella Al sepolcro(Cf. Rito delle Esequie, prima parte n. 3 e n. 5).
Fino al prossimo 3 aprile compreso sono sospese le visite alle famiglie per le benedizioni pasquali.
Fino al prossimo 3 aprile compreso sono sospesi gli incontri di catechesi. Ove possibile si svolgano attività di formazione attraverso sussidi e/o via streaming.
Fino al prossimo 3 aprile compreso sono sospese le attività formative, aggregative, sportive di circoli e oratori.
Fino al prossimo 3 aprile compreso sono sospesi altresì manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, feste e sagre parrocchiali, pellegrinaggi e gite.
I Centri d’ascolto e i servizi della Caritas diocesana e parrocchialisvolgono la propria attività in accordo con le rispettive diocesi e secondo le indicazioni delle competenti autorità territoriali.
Si ricorda che a norma dall’articolo 4 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 8 marzo 2020,  la violazione degli obblighi ivi previsti viene punita dal codice penale. Tale disposizioni restano in vigore fino a nuove indicazioni”.

Coronavirus, si autosospende uno dei locali più noti del centro di Ravenna

Il Caffè Letterario di via Diaz: «Impossibile tutelarci e tutelarvi, state a casa»

89178500 3047452071954807 7051771872609828864 OMentre si attende l’ufficializzazione della nuova ordinanza regionale che dovrebbe vietare l’apertura di bar e ristoranti dalle 18 fino alle 6 del mattino, uno dei locali più frequentati del centro storico di Ravenna decide in autonomia di chiudere i battenti in questo periodo di emergenza da coronavirus. Si tratta del Caffè Letterario di via Diaz, che in un post su Facebook sottolinea come ad oggi non esista «un metodo per tutelare né voi né noi».

«In questo bruttissimo periodo, anche economico – si legge nella pagina Facebook del locale –, vi raccomandiamo di seguire tutte le prescrizioni date: state in casa, per il bene di tutti.  Nella speranza di rivedervi presto vi abbracciamo tutti virtualmente. Via con le serie su Netflix (che poi vi interroghiamo), leggete tanti libri, fate i biscotti coi vostri figli, mettete a posto la dispensa oppure lucidate l’argenteria, fatevi una bella maschera o un bel puzzle, giocate a nascondino), mettete la musica e ballate, cucinare qualcosa di sfizioso, fate i pancakes come se foste al Letterario. Siate ottimisti e non dimenticate: tutto andrà bene».

La Campaza igienizza menù e maniglie. E pubblica i video di chef e pasticcera

Le misure per contenere il coronavirus messe in atto dal ristorante, tra i più grandi d’Italia

Coronavirus
Nella foto, da sinistra: Anna De Riggi, responsabile marketing ed eventi del Gruppo La Campaza; Gilles Donzellini, direttore generale del Gruppo; Marco Iacullo, chef La Campaza

Il ristorante La Campaza di Fosso Ghiaia, fondato nel 1982, è oggi uno dei locali per ristorazione più grandi d’Italia, con circa 1200 coperti.

Proprio le particolari dimensioni del locale (a cui lavorano decine di persone) hanno spinto la proprietà ad affrontare l’emergenza coronavirus con una serie di norme e di iniziative che cercano di andare oltre le già chiare indicazioni di legge. E innanzitutto a garantire distanze di almeno un metro non solo fra un tavolo e l’altro, ma anche fra gli avventori dello stesso tavolo.

Dopo di che, una circolare interna distribuita a tutto il personale a partire dallo scorso 4 marzo comprende una serie di misure a tutela sia del cliente che del personale stesso (in particolare dei camerieri, che sono gli operatori a più stretto contatto con la clientela).

Queste le indicazioni previste dalla circolare:
•   verificare costantemente la presenza nei servizi igienici dei locali del sapone liquido e del gel a base alcolica per lavarsi le mani. Nel caso le scorte fossero non sufficienti, gli stessi collaboratori dovranno segnalarlo prontamente alla direzione, al fine di provvedere tempestivamente alla fornitura.
•   Pulire in modo molto accurato e con adeguati prodotti igienizzanti i locali, gli arredi e in particolare le superfici utilizzate durante il servizio di somministrazione.
•   Sanificare con frequenza sia le maniglie della porta d’ingresso che il posse, ovvero gli elementi fisici che il cliente tocca più facilmente.
•   Al ricevimento dei clienti all’ingresso del locale evitare il contatto fisico, mantenendo una distanza adeguata durante il tragitto che si percorre accompagnando ai tavoli, privilegiando quelli più distanti fra loro e possibilmente di dimensioni maggiori rispetto a quelle normalmente utilizzate per il nr di persone che si fanno accomodare. Mantenere comunque sempre la distanza minima di un metro fra le persone
•   Igienizzare i menù che vengono ritirati dai tavoli, in quanto rappresentano gli unici oggetti che vengono “riutilizzati” passando di mano fra clienti.
•   Intensificare le procedure di igienizzazione del “menage” che viene portato al tavolo per il condimento delle pietanze.
•   Verificare la disponibilità di salviette igienizzanti; i clienti dovranno poterle utilizzare su richiesta in aggiunta al gel presente nei servizi igienici.
•   Mantenere, quanto più possibile, una distanza adeguata durante la presa dell’ordinazione ed il servizio al tavolo.
•   Prediligere il pagamento del conto alla cassa, al fine di evitare il contatto con banconote.

A partire da questa settimana, inoltre, sulla pagina Facebook della Campaza, verranno postati con frequenza bisettimanale alcuni video che avranno per protagonisti lo chef del locale, Marco Iacullo, e la pasticcera Oksana Hihlava. «Cercheremo di raccontare a chi vorrà collegarsi una serie di consigli su come preparare piatti saporiti utilizzando gli ingredienti quotidiani di una “normale” cucina – racconta Iacullo – ovvero come poter mangiare bene, quasi fossero al ristorante, anche se sono limitati agli spostamenti (per età o per condizioni particolarmente debilitanti, come previsto dalle recenti indicazioni governative)».

«Abbiamo cercato di mettere in pista misure concrete nei confronti di chi frequenta il nostro locale e di chi ci lavora – spiega Gilles Donzellini, figlio dei fondatori Fausto e Piera e attuale direttore generale del Gruppo – ma anche di avere un occhio di riguardo nei confronti di quella clientela che in queste settimane è comprensibilmente dissuasa dal frequentare i ristoranti, soprattutto le persone anziane o più deboli. Abbiamo ormai capito che purtroppo l’emergenza non passerà in fretta: cerchiamo allora di proporre comportamenti consapevoli, per rassicurare chi ci frequenta e stare vicini alla nostra clientela, anche se in questi giorni resta chiusa in casa».

Una stanza per persone con autismo all’Albergo del Cuore: via alla raccolta fondi

Il progetto della cooperativa sociale San Vitale di Ravenna

T/sdcard/DCIM/100GOPRO/GOPR0004
L’Albergo del Cuore di Ravenna

È partita la campagna di crowdfunding della cooperativa sociale San Vitale di Ravenna. Obiettivo della campagna è la raccolta di almeno 5.000 euro che saranno utilizzati per allestire una stanza d’albergo dotata di tutti i dispositivi per ospitare in sicurezza e comfort persone con autismo.

I fattori più importanti da tenere a mente sono la sicurezza e la stimolazione sensoriale, che devono essere studiati per ridurre lo stress provocato dal dover soggiornare in un posto totalmente nuovo. La camera avrà quindi pareti verniciate con colori neutri, mobili bassi e pesanti, copri prese e copri spigoli, insonorizzazione e supporti visivi che facilitino, attraverso simboli e immagini, il corretto utilizzo del bagno, dell’armadio e di tutti gli spazi.

La stanza verrà realizzata all’interno dell’Albergo del Cuore, il nuovo progetto di turismo accessibile a Ravenna di San Vitale, con l’obiettivo di promuovere una cultura dello sviluppo sostenibile poggiando su tre pilastri: innovazione dell’offerta turistica, riqualificazione di un edificio storico nel centro della città, inclusione sociale e lavorativa di giovani con disabilità.

Per sostenere il progetto, è possibile effettuare una donazione sul portale Idea Ginger, una piattaforma di raccolta fondi online. Ogni donatore riceverà una particolare ricompensa: da un semplice ringraziamento sui canali social della cooperativa San Vitale fino alla possibilità di trascorrere un fine settimana nell’albergo.

Supportare il progetto Adotta una stanza nell’Albergo del Cuore significa promuovere il diritto per tutti alla vacanza.

Link al progetto per fare donazione: https://www.ideaginger.it/progetti/adotta-una-stanza-nell-albergo-del-cuore.html

Incendio in una palazzina a Cotignola, anche due bambini all’ospedale

Quattro persone intossicate, nessuna in gravi condizioni

Image0Un incendio in una palazzina di Cotignola, poco dopo le 7 di questa mattina (9 marzo). Quattro persone, due bambini, la loro mamma e una vicina, sono finiti all’ospedale per aver respirato il fumo, con intossicazioni però considerate non gravi.

L’incendio sarebbe divampato dal quadro elettrico ed è stato spento in breve tempo dai pompieri di Lugo, giunti sul posto dopo l’allarme lanciato da una delle famiglie residenti.

Sul posto con due ambulanze a un’auto medica i sanitari del 118.

In parafarmacia uno alla volta: Farmachl mette i biglietti fuori dalla porta

Il caso del centro estetico di via Rotta, a Ravenna

FarmachlIn parafarmacia si entra uno alla volta. A cercare di far “osservare a pieno le direttive del Governo” è in particolare il centro estetico Farmachl di via Rotta 65 A, a Ravenna, che in un post su Facebook annuncia come da oggi, lunedì 9 marzo, “vi sarà la possibilità di prendere il biglietto direttamente fuori dalla porta. Vi chiediamo inoltre di mantenere almeno un metro di distanza dal farmacista”.

I titolari chiedono a tutti di non presentarsi in negozio “prima di 10 minuti in anticipo sul proprio appuntamento” e assicurano di impegnarsi «da sempre alla disinfezione delle superfici e degli strumenti: tali strumenti, la scrivania, il lettino vengono disinfettati dopo ogni trattamento, sempre con detergenti disinfettanti certificati come presidi medici o tramite l’utilizzo dell autoclave».

«I lenzuoli di carta continueranno a essere buttati dopo ogni utilizzo. Le estetiste inoltre indosseranno mascherina e guanti,che si impegneranno a cambiare frequentemente e comunque dopo ogni singolo trattamento. Inoltre continueranno, come han sempre fatto, a lavare le mani prima e dopo ogni cliente. Per prevenire il contagio di altri se si hanno sintomi influenzali vi chiediamo di spostare il proprio appuntamento. Chiediamo di indossare la mascherina se si è soggetto a rischio immunodepresso».

Coronavirus, primo caso a Faenza. Il sindaco: «Niente panico, ma niente leggerezze»

Si tratta di un 66enne. Malpezzi: «Esposizione verosimilmente fuori regione»

Trial CoronavirusRegistrato il primo caso di coronavirus a Faenza. Si tratta di uno dei tre nuovi contagiati in provincia di domenica, un 66enne residente a Faenza, ricoverato nel reparto di Malattie Infettive ma non in gravi condizioni.

«Niente panico ma massimo scrupolo e rigore nel seguire le disposizioni fornite dalle istituzioni – commenta il sindaco Giovanni Malpezzi su Facebook –. La leggerezza di qualcuno potrebbe danneggiare l’intera comunità».

«In merito al caso di un cittadino di Faenza risultato positivo – continua Malpezzi –, voglio rassicurare sul fatto che questa situazione, così come quelle relative a tutti i casi riscontrati in provincia di Ravenna negli ultimi giorni, è seguita con la massima attenzione dal Dipartimento di igiene pubblica dell’Ausl Romagna, e che sono già stati attivati tutti i protocolli previsti in simili circostanze. Il dipartimento ha infatti svolto l’indagine epidemiologica, chiarendo che l’esposizione al virus si è verificata verosimilmente fuori Regione, ed individuando tutte le persone che hanno avuto contatti stretti con il paziente, per le quali sono stati presi i provvedimenti dovuti a loro tutela e al fine del contenimento della diffusione della malattia. È importante, soprattutto in questa fase, non farsi prendere dal panico, non credere a fake news, far fede a quanto riportato dalle Istituzioni e dagli organi di stampa accreditati, e attenersi alle disposizioni che vengono fornite. Con rigore ma senza paure immotivate. Come sindaco, insieme ai colleghi della Romagna Faentina e di tutta la provincia, stiamo ponendo la massima attenzione a questa situazione, in stretto raccordo con le autorità locali e regionali, al fine della tutela della collettività in tutti i suoi aspetti».

Coronavirus, verso la chiusura di bar e ristoranti alle 18 anche a Ravenna

Bonaccini: «Siamo favorevoli, stiamo valutando insieme alle quattro province coinvolte»

Movida Caserta Rissa

L’ordinanza regionale potrebbe arrivare entro poche ore: anche nelle province dell’Emilia-Romagna che non sono in zona “arancione”, e quindi anche a Ravenna, si va verso la chiusura di bar e attività di ristorazione dalle 18 alle 6 fino al 3 aprile, come già accade a Rimini, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza per decreto ministeriale e come già aveva deciso di fare il sindaco Virgilio Merola in un’ordinanza comunale.

Lo ha dichiarato il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, dicendosi favorevole a unificare le misure in tutta la regione. «Valuteremo insieme alle quattro Province (oltre a Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Bologna, ndr) coinvolte in queste ore».

L’ordinanza a cui stava lavorando Merola per Bologna prevedeva anche il divieto di assembramenti in spazi pubblici, come piazze, strade o parchi e si dispone la sospensione dell’attività degli artisti di strada.

Misure che andrebbero ad aggiungersi alla chiusura di palestre, palestre, piscine, centri diurni e alle misure previste per alcune attività di servizi alla persona come parruccheri, estetisti e tatuatori.

Chiuse palestre e piscine anche in tutta l’Emilia-Romagna, fino al 3 aprile

L’ordinanza della Regione. Non ci sono restrizioni per lavoratori e merci

Palestre Aperte 24 OreLa Regione Emilia-Romagna nell’ambito delle azioni di contenimento della diffusione del coronavirus ha emanato un’ordinanza che estende la sospensione dell’attività di palestre, piscine, attività ricreative anche alle zone che il Governo aveva escluso nel decreto reso esecutivo questa domenica.

Sospesa inoltre l’attività dei centri diurni in tutta l’Emilia-Romagna.

Le sospensioni sono in vigore vigore fino a venerdì 3 aprile.

Nel dettaglio, sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per i livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi e centri diurni per persone non autosufficienti (per supplire ai quali si stanno valutando servizi domiciliari).

Il Governo ha inoltre chiarito come non esistano restrizioni per la mobilità dei lavoratori e delle merci né all’interno del Paese né tra il nostro Paese e gli altri. Dunque, chi deve spostarsi per ragioni di lavoro, anche fra le province e all’interno di esse, lo può fare.

È quindi garantito il diritto a lavorare per chi è in buona salute, non presenta sintomi né debba rispettare il periodo di quarantena. Con l’avvertenza che si tratti sempre di spostamenti per ragioni di lavoro o di necessità.

Per tutti i dettagli dei provvedimenti e delle e raccomandazioni si veda il riepilogo generale della normativa statale integrata dall’ordinanza regionale.

Ennesimo contagio a Ravenna, è un medico del Maria Cecilia Hospital di Cotignola

Già in quarantena  domiciliare è in relazione ai due casi di pazienti della clinica risultati positivi ieri

Operazione Maria Cecilia Hospital
Intervento al Maria Cecilia Hospital (foto di repertorio)

Fra le persone risultate positive al test del Covid-19 oggi a Ravenna, si aggiunge un nuovo contagiato, un medico della clinica Maria Cecilia Hospital di Cotignola, dove sabato è stata rilevata la positività al coronavirus su due anziani pazienti ricoverati per altre patologie.

In una nota stampa redatta in serata dal Gruppo GVM si legge: «La direzione di Maria Cecilia Hospital di Cotignola, Ospedale di Alta Specialità accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale, oggi, domenica 8 marzo, informa che in relazione ai casi comunicati, un medico della struttura, già in quarantena domiciliare, sottoposto a controllo è risultato positvo al Covid 19. Le sue condizioni sono stabili».

La pediatra di Ravenna contagiata: «sul mio caso notizie false e diffamatorie»

In una lettera ufficiale della Federazione provinciale dei  Pediatri, le precisazione della dottoressa positiva al coronavirus

Pediatra Mamma Bimba
foto di repertorio

Il dottor Stefano Testi, segretario provinciale di Ravenna della Federazione Italiana Medici Pediatri ha divulgato una lettera ufficiale in cui scrive «per nome e per conto della mia iscritta che è affetta dal coronavirus».
«Non tutto ciò che è uscito sui giornali o altre fonti di informazioni è stato totalmente corretto – dichiara il segretario ravennate della Fimp –. [per cui] trasmetto la posizione della mia iscritta che corrisponde a ciò che è realmente accaduto».

Ecco di seguito la testimonianza diretta della pediatra ravennate.
«Riguardo al caso della mia positività al coronavirus, come Pediatra di Famiglia, mi preme sottolineare che il Dipartimento di Igiene di Ravenna dell’Ausl Romagna, in collaborazione con la Pediatria di Comunità, hanno già provveduto ad effettuare tutte le indagini epidemiologiche previste dal protocollo e a contattare tutti i soggetti e le famiglie dei bambini che sono venuti in contatto con me nei giorni scorsi, attivando per loro la sorveglianza sanitaria dei bambini venuti a contatto. Nessuno di questi, ha, per ora,a  distanza di 10 giorni, manifestato alcun sintomo della malattia.
Dagli articoli sui giornali si evince che sarei andata a lavorare pur sapendo di avere una broncopolmonite che non guariva: ciò è falso e diffamatorio. In realtà avevo solo disturbi urinari (non compatibili con il coronavirus) e nessunissimo sintomo respiratorio e comunque, per questo, avevo già sospeso il mio lavoro.
Il tampone è risultato positivo mercoledì ultimo scorso dopo la comparsa dei primi sintomi respiratori.
È importante rassicurare le famiglie dei pazienti che, invece, non essendo venute in contatto con me prima, non hanno nessun rischio.
Sono informata che, su questo caso, stanno girando fake news e messaggi vocali (alcuni li ho ricevuti personalmente). Le notizie molto distorte di articoli recenti non aiutano certamente la comunità ad avere un atteggiamento responsabile e alimentano solo inutili ansie destabilizzanti. In questo momento delicato è fondamentale e importante non alimentare panico e confusione ed avere fiducia nella Sanità Pubblica e nei suoi referenti».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi