venerdì
12 Settembre 2025

Le ultime novità fiscali per le aziende in un incontro gratuito ideato da Federcoop

Appuntamento il 7 febbraio a Ravenna. La replica a Cesena l’11. Con commercialisti e consulenti del servizio di assistenza alle imprese si parlerà di Iva, compensazioni dei crediti, ritenute sugli appalti

Imprese assetate di liquiditàLe ultime novità fiscali per le aziende sono l’argomento di un incontro a ingresso libero e gratuito ideato e organizzato da Federcoop Romagna a Ravenna. Appuntamento venerdì 7 febbraio alla sala Nullo Baldini di via Faentina 106 dalle 9 alle 13. Lo stesso seminario con lo stesso orario sarà poi ripetuto anche a Cesena martedì 11 alla Coop Cac di via Calcinaro 1450. Gli incontri si rivolgono prioritariamente alle imprese associate ma sono aperti anche ad altre realtà e ai professionisti interessati.

Gli appuntamenti sono a cura di Paolo Balzani, Pierluigi Brandolini, Piertommaso Caldarelli e Laura Macrì (commercialisti e consulenti dell’ufficio fiscale di Federcoop Romagna) e metteranno al centro il nuovo modello di dichiarazione Iva, le novità in tema di operazioni in ambito comunitario, la stretta sulle compensazioni dei crediti fiscali e i nuovi adempimenti legati alle ritenute sugli appalti. Per iscriversi – fino ad esaurimento posti – è sufficiente inviare una mail a info@federcoopromagna.it

Lo staff di Federcoop Romagna è formato da 85 persone che si occupano di servizi contabili, fiscali, paghe, del lavoro, di consulenza direzionale, ambientale e legale; il suo giro di affari è di più di 5 milioni di euro. Per maggiori informazioni www.federcoopromagna.it.

Nella notte la banda fa esplodere il bancomat della Carira e fugge con i soldi

Blitz rumoroso ma rapido in via Bassa: i residenti si svegliano e arrivano i carabinieri ma i malviventi si sono già dileguati

5d9746f4 Ebab 4400 8196 Ac3a5354e32dIl bancomat della filiale di Mezzano della Cassa di Risparmio di Ravenna è stato fatto esplodere da una banda di malviventi nella notte tra il 2 e il 3 febbraio per ripulire il contante all’interno. In via Bassa il boato ha svegliato i residenti e ha portato sul posto i carabinieri ma dei malvimenti non c’era più traccia. Il colpo ha causato danni importanti alla filiale ma il bottino è ancora da quantificare.

La faentina Laura Cenni si aggiudica il titolo di “Allevatore dell’anno”

L’imprenditrice è associata Coldiretti, il suo allevamento è stato avviato più di 40 anni fa ed è un presidio della tutela dell’Igp Razza Romagnola

Attachment 2020 02 03T103426.303La faentina Laura Cenni, responsabile della Società Agricola Cenni di Riolo Terme e Delegata provinciale di Donne Impresa, il movimento femminile di Coldiretti, si è aggiudicata il titolo di ‘Allevatore dell’anno 2019’ nella categoria Bovini da carne, prestigioso riconoscimento assegnato da Fieragricola Verona e Informatore Zootecnico a quelle ‘storie aziendali’ che si rivelano esempi virtuosi anche per altri allevatori.

Il premio, consegnato il 31 gennaio scorso nell’ambito di Fieragricola alla presenza del presidente dell’Associazione italiana allevatori Roberto Nocentini, del presidente dell’Associazione allevatori dell’Emilia-Romagna Maurizio Garlappi e del responsabile nazionale zootecnia di Coldiretti Giorgio Apostoli, è un tributo alla passione, innovazione e professionalità che l’allevatore mette nel proprio lavoro quotidiano.

Nel caso di Laura Cenni, che gestisce insieme alle figlie Angelica e Fabiana l’allevamento a ciclo chiuso avviato più di 40 anni fa dal padre, oggi un vero e proprio presidio a tutela dell’Igp ‘Razza Romagnola’ con i suoi 105 capi e i 100 ettari aziendali (40 destinati a pascolo), viene premiata “la grande attenzione alla sostenibilità economica, sociale e ambientale nonché l’alto livello di benessere animale raggiunto. Quella dell’allevamento Cenni è una carne di prima qualità, dall’elevato valore nutrizionale, con pochi grassi saturi e proteine ad alto valore biologico.

Lucia Borgonzoni resta in Senato. Salvini: «Le sue competenze mi servono a Roma»

La senatrice con ogni probabilità non rimarrà a guidare la pattuglia di eletti emiliano-romagnoli

Lucia BorgonzoniLucia Borgonzoni sembra destinata a restare in Senato. Anche se non c’è ancora l’ufficialità, le parole pronunciate venerdì dal leader della Lega Matteo Salvini sembrano abbastanza definitive. Anche se «lei vorrebbe rimanere in Emilia – Romagna», dice Salvini, «io sto lavorando ai dipartimenti a livello nazionale: Giustizia, Esteri, Economia. E Cultura, Arti Visive, Cinema, Spettacolo, Teatro: lei su quello è apprezzata da tutti gli operatori del settore. Proverò a convincerla a rimanere a Roma».

La senatrice Borgonzoni era la candidata alla presidenza della Regione per la Lega e il centrodestra e uno dei grandi interrogativi era proprio questo: in caso di sconfitta sarebbe rimasta a fare la consigliera mollando lo scranno in Senato? A precisa domanda dei giornalisti lunedì scorso aveva glissato, con Salvini che anche in quell’occasione aveva ribadito la sua importanza a livello nazionale.

Ancisi (Lpr): «Fabbrica Vecchia e Marchesato a pezzi, il Comune intervenga a Marina»

Il complesso dei due edifici monumentali sulla sponda destra del Candiano rappresenta il primo insediamento portuale che risale tra il 1762 e il 1781

Fabbrica«A luglio 2017 il sindaco di Ravenna spiegò che il recupero degli edifici Fabbrica Vecchia e Marchesato a Marina di Ravenna, spettante all’Autorità portuale in base ad un accordo sottoscritto tra i due enti molti anni prima ma rimasto lettera morta, era un obiettivo del suo mandato che scade nel giugno 2021. Nei primi mesi del 2019 il Comune di Ravenna ha deliberato la spesa di 50mila euro per la redazione dell’atto di trasferimento della proprietà di questi edifici storici all’Autorità Portuale. Si attende che il Comune solleciti Ap a procedere, presso un notaio, al trasferimento della proprietà, in modo da consentirle di avviare il recupero del complesso con l’urgenza imposta dalle sue condizioni di dissesto. Chiedo al sindaco se intende attivarsi a tal fine con impegno, onde recuperare il tempo perduto» Alvaro Ancisi, consigliere comunale di opposizione con Lista per Ravenna, presenta un’interrogazione al primo cittadino sugli edifici storici a ridosso del canale Candiano.

Il Comune di Ravenna ha acquistato da un po’ d’anni la parte che gli mancava dell’intero complesso Fabbrica Vecchia e Marchesato, edifici storici situati sulla sponda destra del canale Candiano, presso l’imboccatura della pialassa Piomboni. Costruiti tra il 1762 e il 1781, il primo come Casone della Sanità, il secondo come magazzino e rivendita di prodotti alimentari di prima necessità, essi testimoniano il più antico insediamento dell’attuale moderno porto di Ravenna ed insieme la propria originaria destinazione “di pubblica utilità a servizio del Porto” volta a “favorire e promuovere la conoscenza, la diffusione e lo sviluppo della cultura d’acqua e marinara”. Oggi sono però a pezzi, recintati perché a rischio di crollare, circondati da pantano e degrado.

A gennaio 2017, rivolgendo un’interrogazione al sindaco, Ancisi riportava parte dell’appello lanciato da Giancarlo Bazzoni, presidente del Comitato sorto a Marina di Ravenna nel 1979 per tutelare questo complesso monumentale: «Il disinteresse e l’abbandono dell’Amministrazione comunale e l’indifferenza ai tanti allarmi e sollecitazioni per il rischio di crollo del tetto, caduti nel vuoto, hanno portato al temuto cedimento… l’Amministrazione comunale ponga freno e rimedio a un danno in rapido sviluppo, poiché l’infiltrazione della pioggia comprometterà ben presto anche i solai sottostanti». A maggio dello stesso anno, il Comitato, scrivendo a Soprintendenza, Comune ed Autorità portuale, aveva poi denunciato come l’edificio fosse diventato «luogo di bivacco e grave pericolo per l’incolumità dei giovani che lo frequentano».

Cuccioli di cane abbandonati in un fosso, uno morì di freddo: parte il processo

A dicembre 2017 una passante trovò due cagnolini nelle campagne di Faenza, i carabinieri individuarono i responsabili dell’abbandono. Enpa parte civile in tribunale

Calippo (2)Si apre in tribunale a Ravenna il processo per maltrattamento di animali a carico delle persone che a dicembre 2017 fecero morire assiderato un cucciolo di cane di due mesi dopo averlo abbandonato in un fosso nelle campagne di Faenza. L’animale fu ritrovato da una volontaria dell’Enpa, mentre le indagini successive hanno permesso di rintracciare i responsabili del gesto, una donna e un uomo.

I cagnolini erano due, uno si salvò e venne battezzato Calippo dai volontari dell’Enpa che si presero cura di lui. La storia di Calippo, sopravvissuto al gelo invernale, fece nascere una gara di solidarietà e portò il piccolo cane anche in tv, da Giancarlo Magali su Rai 2.

Enpa Faenza si è costituita parte civile nel processo ai responsabili. Il processo inizierà lunedì 3 febbraio e ad assistere Enpa ci sarà l’avvocato Barbara Liverani.

Enpa ricorda che per prevenire cucciolate indesiderate, bisogna sterilizzare le femmine: abbandonare i cuccioli è un atto incivile e di estrema sofferenza per gli animali; inoltre, chi sceglie di accudire un cane, deve avere la consapevolezza che si tratta di un nuovo membro della propria famiglia, e come tale ha bisogno di cure continue.

Coldiretti: «Dopo i frutteti, ora la cimice asiatica negli allevamenti di suini»

L’associazione di categoria ha ricevuta segnalazioni dalle colline faentine: insetti annidati tra i suinetti

Cimice Asiatica 1262x631Dopo aver attaccato i frutteti, causando danni per circa 35 milioni di euro in provincia di Ravenna, la cimice asiatica entra gli allevamenti creando apprensione tra gli imprenditori zootecnici. La segnalazione arriva da Coldiretti che divulga la segnalazione ricevuta da alcuni allevamenti suinicoli della collina faentina: «Gli allevatori hanno segnalato la presenza di numerosissimi esemplari annidati in particolare tra i suinetti, gli esemplari più piccoli, deboli e già, per natura, ad elevato rischio di mortalità neonatale».

La situazione viene monitorata attentamente, anche con la collaborazione dei veterinari, e Coldiretti sottolinea come la presenza della cimice negli allevamenti abbia generato grande preoccupazione negli allevatori «che ora temono ripercussioni sul reddito aziendale e, soprattutto, di vedere vanificati tutti gli sforzi profusi al fine di garantire il benessere degli animali nonché la massima sicurezza sanitaria all’interno della filiera alimentare, dall’allevamento alla tavola».

In negozio 18 kg di pesce e verdure congelati senza etichetta: verbale da 2mila euro

Controlli dei vigili urbani in una attività commerciale in zona stazione. Merce sequestrata

Foto Speyer 1
Controlli della polizia municipale

In un negozio in zona stazione ferroviaria a Ravenna la polizia locale ha trovato e sequestrato prodotti alimentari congelati non etichettati. Si tratta di circa 10 kg di pesce (siluro e sgombro) e di 14 pacchetti, per un totale di circa 8 kg, di vegetali di tipo sconosciuto. Al titolare dell’esercizio – un cittadino di 43 anni – è stato contestato un verbale di duemila euro. È uno dei controlli svolti in materia di sicurezza alimentare in mercati, esercizi di vicinato, pubblici esercizi e attività artigianali.

Gli accertamenti degli agenti nel quartiere hanno interessato anche un 46enne non residente in città, sorpreso a bere birra in bottiglia di vetro in violazione all’ordinanza antialcol. A carico dell’uomo è scattata una sanzione pari a 200 euro.

Donazione dei vigili del fuoco all’associazione dei genitori di persone autistiche

Incontro al comando provinciale tra pompieri e Angsa

I vigili del fuoco di Ravenna hanno accolto al comando provinciale, nella mattinata del 31 gennaio, i rappresentanti locali dell’Angsa, l’associazione nazionale genitori soggetti autistici. L’incontro era volto a evidenziare le difficoltà e gli ostacoli che si presentano quotidianamente all’interno di queste famiglie. Al termine dell’incontro i pompieri hanno consegnato all’Angsa una donazione e una targa ricordo.

Finti appalti e lavoro nero: i sindacati chiedono un tavolo in prefettura

Cgil, Cisl e Uil lamentano la frequenza di casi di somministrazione irregolare di manodopera e evasione contributiva

Edil6I sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono al prefetto di Ravenna la convocazione del Tavolo provinciale sul mercato del lavoro e il rispetto delle regole. La richiesta arriva dopo l’ultima caso di controlli in una casa famiglia di Savio in cui sono risultati impiegate in nero persone che percepivano il reddito di cittadinanza.

«È l’ennesima dimostrazione della presenza sul nostro territorio di fenomeni distorsivi del mercato del lavoro che vanno rigettati con decisione dall’intero sistema produttivo e dalle istituzioni – scrivono i sindacati –. Quanto emerso dalle importanti attività d’indagine dimostra il progressivo espandersi del fenomeno a nuovi settori d’attività e quindi la necessità di riprendere urgentemente il tema, con la regia della prefettura e con una consapevole e convinta partecipazione di tutte le istituzioni e dell’insieme delle associazioni di categoria».

Le organizzazioni sindacali denunciano la presenza diffusa di lavoro nero, di situazioni riconducibili al caporalato, di un uso spregiudicato degli appalti e delle terziarizzazioni finalizzati a ridurre il costo del lavoro applicando “contratti pirata”, lucrando sulla perdita delle condizioni di miglior favore per i lavoratori a fronte di continui cambi d’appalto, con omessi versamenti contributivi e d’imposta. «Pratiche incompatibili con un tessuto economico improntato alla legalità, al rispetto delle regole, alla leale concorrenza e che danneggiano l’intera collettività».

Nel caso di Savio sarebbe emersa la fornitura di personale da parte di una società di servizi, tramite un contratto d’appalto fittizio finalizzato alla somministrazione irregolare di manodopera ed all’evasione contributiva. «Si tratta di un fenomeno estremamente preoccupante, già registrato nel nostro territorio, anche se con implicazioni di minore gravità, e sviluppatosi soprattutto nell’ambito dei pubblici esercizi e del turismo, tanto che è stato oggetto di uno specifico protocollo sottoscritto nel 2019 in prefettura fra i sindacati, le associazioni d’impresa e i sindaci di Ravenna e Cervia». Quella firma è stata l’occasione per una prima riunione in Prefettura, con l’obiettivo di definire tavoli tecnici e di approfondimento con le parti sociali, le istituzioni, tutte le autorità competenti e gli organismi ispettivi per prevenire il diffondersi di questi fenomeni: «Dobbiamo registrare che quegli impegni ad oggi non hanno avuto seguito e che non tutte le rappresentanze del mondo produttivo hanno riconosciuto le criticità evidenziate con la medesima convinzione».

Settima domenica ecologica: ecco chi può circolare e chi no nel centro abitato

Per il 2 febbraio a Ravenna in vigore le stesse limitazioni abitualmente previste dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30

Pexels Photo 543605Il 2 febbraio è in programma la settima delle dieci “domeniche ecologiche” istituite nell’ambito delle misure di regolazione della circolazione stradale previste dal Piano aria integrato regionale (Pair 2020) contro l’inquinamento atmosferico (le prossime saranno il 16 febbraio, l’1 marzo e il 15 marzo). Saranno quindi validi i medesimi provvedimenti in vigore dal lunedì al venerdì (eccetto festività) dalle 8.30 alle 18.30 (le limitazioni alla circolazione sono quindi sospese al sabato, nelle domeniche non ecologiche e nei festivi).

All’interno del centro abitato (area delimitata da apposita segnaletica) divieto di transito per i veicoli:
– a benzina precedenti l’Euro 2
– diesel precedenti l’Euro 4
– ciclomotori e motocicli precedenti l’Euro 1

Potranno invece circolare liberamente i veicoli:
– a benzina dall’ Euro 2 in poi
– diesel dall’ Euro 4 in poi
– ciclomotori e motocicli dall’ Euro 1 in poi
– alimentati a gas metano o gpl
– con almeno 3 persone a bordo (car pooling) se omologati a 4 o più posti e con 2 persone se omologati a 2 posti
– elettrici e ibridi
– ciclomotori e motocicli elettrici
– per trasporti specifici e per uso speciale, attrezzati per lavorazioni particolari, così come definiti dall’articolo 54 del codice della strada (elenco dettagliato nell’ ordinanza allegata).

Sono poi previste ulteriori deroghe tra le quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, quelle per i mezzi guidati da turnisti e operatori in servizio di reperibilità; per i veicoli a servizio di persone invalide provvisti di contrassegno H; per i veicoli adibiti al trasporto di prodotti deperibili (ad esempio “camion frigo”); per chi ha Isee inferiore a 14 mila euro; per chi soggiorna in strutture di tipo alberghiero, per arrivare/partire dalla struttura; per i mezzi al servizio di manifestazioni regolarmente autorizzate e guidati da operatori economici che accedono o escono dai posteggi dei mercati o delle fiere autorizzate dal Comune.

Troppi incidenti a Osteria, incrocio pericoloso: un esposto chiede una rotonda

Lungo l’elenco di sinistri tra via Dismano e via Lunga, l’ultimo il 29 gennaio. Ora un cittadino diffida Comune e Provincia per adottare interventi risolutivi

DSC 7980Una rotatoria al posto dell’incrocio tra via Dismano e via Lunga nella frazione di Osteria. È la richiesta contenuta nell’esposto-diffida che un cittadino ha inviato al Comune e alla Provincia di Ravenna, il primo competente perché in ambito urbano e la seconda perché proprietaria delle strade. La richiesta arriva a ridosso di un altro incidente stradale in quel momento, solo l’ultimo di un lungo elenco, avvenuto il 29 gennaio con tre feriti. A rendere nota l’esistenza dell’esposto è Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lista per Ravenna, che ha ricevuto l’esposto «per consuetudine di rapporto». Il decano dell’opposizione, nel rendere nota la circostanza alla stampa, poi sottolinea che «l’esposto è strutturato giuridicamente come diffida a provvedere, dimodoché, in caso di nuovi analoghi sinistri stradali nel punto viario in questione senza che niente di risolutivo sia stato effettuato, Comune e Provincia potrebbero essere chiamati a risponderne in sede giudiziaria».

DSC 7934La pericolosità di questo incrocio a raso è già nota: «Nel tentativo di ridurla – scrive Ancisi – sono stati effettuati nel tempo, anche a seguito dei solleciti compiuti dal locale comitato cittadino, alcuni interventi, quali il rafforzamento della segnaletica verticale, l’installazione di segnaletica luminosa, la collocazione di dissuasori di sosta nell’area di intersezione, il posizionamento di uno specchio convesso e l’installazione di un box autovelox. Consistendo unicamente in operazioni sulla sicurezza passiva, non sono stati però risolutivi».

Incrocio Vie Dismano Lunga Foto Scattata OggiAlla luce dell’esposto, Ancisi presenta un question time a Michele de Pascale, sindaco del Comune e presidente della Provincia: «Avendo  ricevuto copia dell’esposto per conoscenza, intende attivarsi presso i rispettivi uffici delle Infrastrutture civili e della Viabilità perché venga dato riscontro positivo all’esposto in oggetto?».

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