45 – Pettegolezzi bizantini

Imperatore GiustinianoIl pettegolezzo è un’arte antica quanto il mondo e, di essa, Procopio è maestro indiscusso. Nelle Storie segrete la sua penna tagliente non risparmiò nessuno, tantomeno Giustiniano. L’imperatore nello straordinario mosaico della Basilica di San Vitale incede solenne mentre offre il dono del pane per la celebrazione – mai nessuno oserebbe pensare male di lui – eppure Procopio ne traccia un ritratto assai poco devoto: «Sembrava nutrire salde convinzioni su Cristo, ma anche queste per la rovina dei sudditi (…). Poiché gli premeva ricondurre tutti a una sola dottrina su Cristo, sopprimere gli altri uomini non era un problema per lui: anche questo egli faceva con la scusa della religione (…). Di Giustiniano le convinzioni erano più leggere della polvere; sempre soggetto a chi volesse manovrarlo a suo piacimento, purchè non vi fossero questioni di umanità e di disinteresse (…). Era inaffidabile in tutto, disumanità esclusa, insieme all’avidità, dalla quale ultima nessuno mai potè staccarlo (…). Per un lucro illegale, davvero, non disdegnava affatto di promulgare apposite leggi, né d’abrogarle. Amministrava la giustizia non secondo le leggi che promulgava ma in base alle prospettive di guadagno che gli apparissero più splendide e rilevanti (…). Nulla restava saldo e fisso, ma la bilancia della giustizia oscillava da ogni parte, per abbassarsi, infine, là dove maggiore era il carico d’oro».
Opera di Sara Vasini, Abolire il principe azzurro II, inchiostro su pergamino argenteo, 2018.

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