martedì
16 Settembre 2025

Faenza, il nuovo pronto soccorso operativo dal 17 dicembre. Potenziato il personale

A oltre un mese dall’inaugurazione, dopo i lavori durati cinque anni

Pronto Soccorso Faenza
L’accettazione del nuovo pronto soccorso di Faenza

Sarà operativo da martedì, 17 dicembre, il nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale di Faenza. I locali diventano infatti operativi dopo poche settimane dalla inaugurazione dello scorso 9 novembre, al termine del completamento di alcuni ultimi aspetti organizzativi e, conseguentemente, entreranno in funzione i nuovi percorsi di accesso sia per quanto riguarda il traffico pedonale, sia per quanto riguarda i mezzi di soccorso, che accederanno dalla camera calda attraverso una corsia dedicata.

Naturalmente sul posto è stata collocata una apposita e dedicata segnaletica per agevolare gli utenti. Fino al momento della completa operatività poche settimane dopo l’inaugurazione, gli spazi esterni al pronto soccorso sono stati mantenuti transennati e protetti per evitare accessi di soggetti non autorizzati e per non indurre confusione nell’utenza.

I lavori per il nuovo Pronto Soccorso hanno riguardato complessivi 2.962 metri quadri coperti (1.332 costruiti ex novo e 1.630 ristrutturati) e 7.780 metri quadri si spazi esterni (3.380 di nuova viabilità e 4.000 di manutenzione straordinaria viabilità, parcheggi ed altre aree esterne).

Il reparto dispone di 17 medici più il primario, 37 infermieri e 19 oss più 2 coordinatori infermieristici.

Organizzazione della nuova struttura secondo gli obiettivi dell’Ausl
Saranno potenziati i percorsi fast track ed i percorsi già in essere dedicati a particolari problematiche (violenza di genere, paziente fragile, paziente psichiatrico) con separazione dei flussi dei pazienti, maggior chiarezza nel percorso e riservatezza.
La zona di visita e di osservazione sarà separata dalla zona  sala di attesa permettendo una  maggior riservatezza e tranquillità ai pazienti e miglior qualità del lavoro per gli operatori.
Saranno migliorati anche  i percorsi verso i reparti di degenza nell’ottica delle indicazioni della Delibera regionale 2019 sull’accesso in emergenza.
Sarà potenziato il personale in particolare nella fascia notturna.

Pesce rarissimo recuperato al largo di Ravenna: «Praticamente estinto in Adriatico»

Si tratta di uno storione beluga, del gruppo rilasciato quest’estate al parco del Ticino

StorioneUn rarissimo esemplare di storione beluga (Huso huso), catturato accidentalmente da alcuni pescatori al largo di Marina di Ravenna, è stato consegnato ai biologi del Centro Recupero Fauna Ittica e si trova ora in stato di osservazione.

«Lo storione beluga – spiega il centro sperimentale per la tutela degli habitat di Marina, il Cestha, in un post pubblicato su Facebook – è praticamente estinto in Adriatico da oltre 30 anni, questo esemplare appartiene al gruppo di storioni rilasciati nell’ambito del progetto Life Ticino Biosource quest’estate, proprio al parco del Ticino. Questo significa che il giovane, di meno di un anno, ha già percorso circa 300 km per arrivare al mare».

È il primo esemplare recuperato vivo in mare successivamente al rilascio. «Il fatto che sia stato proprio il nostro centro, l’unico in Italia a svolgere attività di recupero e riabilitazione della fauna ittica, ci riempie di orgoglio», scrivono ancora gli esperti di Cestha.

Ora l’esemplare dovrà superare le fasi più critiche, che sono le prime 36 ore successive alla cattura.

«Scimmia», «Vai a battere»: gli insulti razzisti e sessisti a una Sardina faentina

Il caso di Rama Malik fa il giro del web. Lei: «Odiare vi costa. Ma ero preparata»

Rama SardinaStanno facendo il giro del web gli insulti razzisti e sessisti ricevuti da una ragazza faentina.

Si chiama Rama Malik – «nera, italiana, laureata», scrive in un post su Facebook per difenderla la celebre attivista Lgbt Cathy La Torre – e sui social è stata presa di mira dopo aver pubblicato un video in cui spiega il perché riponga tanta fiducia nel movimento delle Sardine. Criticando in particolare Matteo Salvini: «Ha una grandissima responsabilità sul clima di odio attuale. Se prima una persona si vergognava di esternare il proprio disprezzo per il diverso, oggi si sente quasi autorizzata a farlo. Sì, perché quando l’intolleranza viene legittimata a livello istituzionale, queste sono le conseguenze».

“Vai a fanculo sulla Salaria”, “scimmia”, “sardina abbronzata”, “vai a battere nel tuo Paese, è l’unica cosa che sai fare”, sono tra gli insulti ricevuti poco dopo sui social, ripresi da diverse pagine anti-razziste che le hanno espresso solidarietà.

Lei – preannunciando ovviamente querela (Lo sapevate che odiare costa?») – ha reagito con grande eleganza: «Mi offenderei molto di più se mi dessero della capra – ha scritto in un commento –, quello sì che è grave. Per il resto poco importa, ero preparata pure a questo».

Chihuahua sbranato da pitbull, 14mila euro di risarcimento alla padrona

La decisione del giudice. I fatti risalgono a quattro anni fa in centro a Ravenna

Pitbull Byw E1491991054993Il suo chihuahua, “Moschino”, il 18 dicembre del 2015 nella centralissima via Ponte Marino di Ravenna, fu azzannato a morte da un pitbull di nome “Thor”.

Ora il giudice civile del Tribunale, oltre al danno patrimoniale quantificato in poco più di 3.000 euro tra valore del cane, spese per il veterinario e di cremazione, ha riconosciuto alla padrona, la 67enne Irma Cola, detta Veridiana e titolare di un boutique in centro, quasi 10.500 euro di danno non patrimoniale per via delle ripercussioni biologiche di tipo psichiatrico derivanti dalla perdita dell’animale.

In particolare, il giudice Alessandra Medi – come riportato da il Resto del Carlino – ha legato quest’ultima voce alla consulenza del medico legale incaricato che aveva fissato “un danno biologico permanente nella misura del 4%”.

Inoltre, si legge nella sentenza appena depositata, “deve riconoscersi la richiesta personalizzazione per il venire meno del particolare legame che legava la padrona al proprio cane”. (Ansa.it)

Ravenna, l’ultimo saluto a Mario Salvagiani in duomo con il maestro Muti – FOTO

Lo storico direttore dei teatri comunali e ideatore del Ravenna Festival è morto l’11 dicembre a 89 anni

È stato Riccardo Muti in persona a dare l’ultimo saluto a Mario Salvagiani nel corso dei funerali di oggi, 13 dicembre. Il maestro ha diretto, in duomo a Ravenna, l’Orchestra Cherubini per un toccante “Notturno”, dedicato al “signore dei teatri” scomparso lo scorso 11 dicembre a 89 anni.

Storico direttore dei teatri comunali di Ravenna, Salvagiani ha ricoperto un ruolo fondamentale per lo sviluppo della cultura ravennate, così come è stato ricordato nel corso dell’omelia.

Tra i presenti, lo staff al completo del Ravenna Festival, che Salvagiani aveva contribuito a ideare. Commossa, di fianco al marito, anche la presidente “dimissionaria” del Festival, Cristina Mazzavillani Muti.

Presenti anche il sindaco Michele de Pascale e l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Elsa Signorino.

Ravenna, tre secoli di giochi da tavolo in mostra alla biblioteca Classense

Dal 20 dicembre al 2 febbraio. Con tanto di un’edizione speciale prodotta per l’occasione e in vendita in cento esemplari

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Il gioco prodotto per l’occasione della Classense in edizione speciale

Apre venerdì 20 dicembre alle 17.30 la mostra Oche, civette e dadi. La Collezione dei giochi da tavolo della Biblioteca Classense che sarà visitabile fino al 2 febbraio.

L’esposizione presenta al pubblico una scelta di pezzi dalla collezione dei Giochi classensi e, allo stesso tempo, offre uno spunto di riflessione sui cambiamenti intercorsi in tre secoli di storia del gioco da tavolo: nel suggestivo Corridoio Grande della biblioteca ravennate sarà possibile ammirare alcuni degli oltre trecento esemplari di gioco conservati in Classense e i volumi e i materiali relativi per un totale di circa sessanta documenti.

“Come i libri – si legge nella cartella stampa –, anche i giochi sono parte fondante della cultura e della civiltà dell’uomo e riconosciuti giustamente come formativi, e non solo durante l’infanzia: per questo non è singolare che una biblioteca come la Classense, prestigioso contenitore di un patrimonio eccellente di volumi, sia anche un’istituzione preposta alla conservazione dei giochi». La nascita della collezione – continua la nota inviata alla stampa – e il suo accrescimento nel corso degli anni “si devono alla sensibilità dei direttori Donatino Domini, Claudia Giuliani e Maurizio Tarantino”.

L’allestimento si compone soprattutto di giochi di percorso sul genere del Gioco dell’Oca ma è ricca la presenza di giochi di dadi e ad estrazione.

La maggioranza di essi è stampata in Italia ma si potranno vedere preziosi esemplari olandesi, fiamminghi, spagnoli, tedeschi e francesi dal Seicento ai giorni nostri, con pezzi a tema letterario, pubblicitari, di viaggio, legati alle raffigurazioni carnevalesche o di animali.

19 12 13 Classense 4 Jeu De L'oie 1890 1899 Francia
Un Gioco dell’oca francese del 1890

Saranno esposti anche alcuni pregevoli giochi incisi alla fine del Seicento dall’artista bolognese Giuseppe Maria Mitelli (1634-1718), pittore e incisore formatosi a bottega presso i principali pittori del suo tempo (Guercino, Albani, Cantarini e Torri) e autore di una fiorente produzione di immagini di tema popolare e di giochi da tavola dal gusto sovente satireggiante.

Tra questi – ed è la prima sorpresa offerta al pubblico – il Gioco della Cucagna che mai si perde, e sempre si guadagna (1691). Il prezioso manufatto è stato acquisito sul mercato antiquario e donato alla biblioteca grazie alla munificenza dell’associazione Amici della Biblioteca Classense, e va ad integrare il corpus mitelliano della Biblioteca.
Si tratta di un’acquaforte di mm 310 x 441 stampata a Bologna che presenta una serie di 20 caselle che consentono ai giocatori di vincere la posta in denaro segnata in ogni casella. All’interno di esse, venti personaggi rappresentativi di altrettante città italiane propongono ciascuno un prodotto alimentare tipico del loro luogo d’origine, con un’ambientazione complessiva nell’utopico e carnevalesco Paese di Cuccagna, dove regnava un’eterna abbondanza.
Mitelli compone così un percorso eno-gastronomico che si snoda tra il torrone di Cremona, la provatura di Roma (un particolare formaggio di bufala), i cantucci di Pisa e la casella “regina”, quella che assegnava tutta la posta: le gustose mortadelle di Bologna.
Tra le città, quasi tutte del centro-nord Italia, si trova anche Ravenna, identificata con i suoi “pignoli”, anticamente molto importanti per la città insieme all’economia legata allo sfruttamento delle pinete; una felice circostanza, questa, insieme al fatto notevole che la città bizantina sia l’unica della Romagna ad esser rappresentata nella Cucagna.
Ciò conferisce al raro gioco, qui esposto per la prima volta, un particolare segno identitario all’interno delle collezioni classensi.

Uno dei fogli più antichi in mostra è un Gioco dell’oca tedesco datato agli anni Ottanta del Seicento, mentre tra i più recenti si annovera un’opera creata da Jacovitti negli anni Ottanta del Novecento: con pezzi che si collocano in un arco temporale di ben trecento anni, grazie a questa esposizione il visitatore potrà divertirsi a scoprire affinità e differenze tra la sensibilità odierna e quella di chi visse (e giocò) nel cosiddetto “Secolo di Ferro”.

In realtà il piacere di divertirsi con questi giochi antichi verrà offerto nuovamente al pubblico grazie a una particolare iniziativa – ed è la seconda sorpresa della mostra: la Classense, infatti, produrrà per l’occasione un gioco in edizione speciale di soli 100 esemplari che verrà presentato e posto in vendita durante la mostra.

Anzi, il piacere sarà doppio: la plancia, infatti, riprodurrà in un verso l’antico Gioco della Cucagna del 1691 e nell’altro Il gioco del si può, realizzato dal funambolico Jacovitti nel 1980 e quantomai attuale perché promuoveva la riduzione dei consumi elettrici: insomma, un tuffo nell’antico e insieme una lezione valida anche oggi, appresa con un po’ di sano divertimento.

Oltre al gioco – un’edizione limitata in vendita a 15 euro – sarà disponibile un catalogo di 64 pagine al prezzo speciale di 5 euro.

Si tratta di un volumetto parte di una collana editoriale già ben avviata che si propone di mettere a disposizione del pubblico uno strumento agile ed economico, realizzato con la competenza dei bibliotecari classensi e con linguaggio divulgativo ma autorevole.

All’inaugurazione oltre a Daniela Poggiali, curatrice della mostra e dei fondi d’arte e di grafica della biblioteca, saranno presenti un rappresentante dell’amministrazione comunale, la presidente dell’Istituzione Biblioteca Classense, Patrizia Ravagli, e il direttore, Maurizio Tarantino.

Oche, civette e dadi. La Collezione dei giochi da tavolo della Biblioteca Classense
Ravenna, Biblioteca Classense, Corridoio Grande
Dal 20 dicembre 2019 al 2 febbraio 2020
Orari: da martedì a sabato dalle 9 alle 19, domenica e lunedì dalle 14 alle 19. Chiuso i festivi (25, 26 e 31 dicembre, 1 e 6 gennaio), 24 e 31 dicembre chiusura alle 14.
Ingresso libero

L’economista Bagnai, senatore della Lega, a Ravenna contro «il Governo delle tasse»

Alberto Bagnai
Alberto Bagnai

Domani, sabato 14 dicembre, alle 16.30, a Ravenna, nella Sala D’Attorre di via Ponte Marino 2, si terrà l’evento “#Notaxday” promosso dalla Lega in tutte le regioni italiane per spiegare la manovra definita «lacrime e sangue» del governo, secondo il Carroccio, «delle tasse».

Ad introdurre sarà il segretario della Lega Romagna, Jacopo Morrone, a seguire ci sarà l’intervento dell’economista Alberto Bagnai, senatore della Lega.

Il cantante (e scrittore) Gio Evan in ospedale a Ravenna per la rassegna letteraria

Gio Evan 800x531Domenica 15 dicembre alle 14.45 un altro ospite d’eccezione all’ospedale di Ravenna per la rassegna culturale “Rianimazione letteraria”. Si tratta di Gio Evan, all’anagrafe Giovanni Giancaspro, artista poliedrico: scrittore e poeta, filosofo, umorista, performer, cantautore e artista di strada. Dal 27 novembre è impegnato in un tour di concerti nei principali club italiani.

All’interno della rassegna, in un’ottica di umanizzazione delle cure, Gio Evan dialogherà di scrittura, musica e ispirazione con la fondatrice di “Rianimazione letteraria” Livia Santini, con la giornalista Silvia Manzani e con Bruce Labbruzzo.

Le letture saranno a cura  di Sandra Melandri mentre la curatrice dell’evento è Patrizia Baratoni.

Come sempre l’ingresso è libero e rivolto ai degenti, ai familiari, al personale ospedaliero e alla cittadinanza presso la sala conferenze Dea al settimo piano dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna (Viale Randi, 5).

Sanità, nuovo parcheggio al Cmp di Ravenna. Cantiere di 5 mesi al via dopo le feste

In arrivo 240 nuovi posti auto per cercare di risolvere il cronico problema di spazi di via Fiume Abbandonato

Cmp RavennaAl via i lavori per la realizzazione, a corredo del Cmp, il centro Ausl di via Fiume Montone Abbandonato, a Ravenna di un nuovo parcheggio per circa 240 posti  macchina. Un importante contributo, che l’Ausl – scrive in una nota – spera sia «risolutivo» rispetto al problema della difficoltà di parcheggiare da parte soprattutto degli utenti della struttura, ma anche degli operatori. A fronte di un investimento dell’Azienda di circa 700mila euro.

Al Cmp trovano sede servizi distrettuali, servizi ambulatoriali, uffici del Dipartimento di Sanità pubblica, oltre a Cup e sportelli amministrativi di altro tipo. Una struttura dunque molto rilevante e oggetto di un forte afflusso di pubblico. Gli spazi per parcheggio sono costituiti, attualmente, di 300 posti auto, di cui 63 riservati a quelle aziendali. Una dotazione che nel corso degli anni si è rivelata insufficiente.

In un’area attigua è già stato organizzato un parcheggio, non asfaltato, capace di circa 50 posti; proprio in questi giorni tale area è stata ripristinata con nuovi apporti di ghiaia per far fronte ad alcune pozzanghere che si sono create a seguito della copiose piogge.

Ma il progetto principale riguarda il nuovo parcheggio. Attualmente sono in corso le operazioni preliminari di verifica relativa a presenza di eventuali ordigni bellici. Al termine di questa prenderanno il via le ruspe: il momento di inizio lavori è stimabile subito dopo la fine delle festività natalizie. La durata dei lavori è prevista in circa cinque  mesi.

Conseguentemente si può prevedere che i nuovi posti auto saranno utilizzabili in maggio, andando così a contribuire alla risoluzione di una problematica storica per il Cmp.

I nuovi 240 posti auto prevedono  una zona, delimitata, ove è previsto siano spostati 52 dei 63 posti auto
oggi riservati alle auto aziendali nel parcheggio attuale. Di questi 52 ne sono previsti  20 predisposti per alimentare  auto elettriche.

A Natale videomapping in piazza con le emozioni del ciclismo per annunciare il Giro

Il 22 maggio 2020 la città del Sale sarà partenza di tappa: dal 14 dicembre al 6 gennaio sotto i portici del municipio le immagini storiche delle tre passate tappe della corsa rosa

Giro 1997 Arrivo Cipollini
Mario Cipollini sul traguardo di Cervia nel 1997

Sotto il portico del municipio di Cervia durante il periodo natalizio sarà proiettato un videomapping con una carrellata emozionale di immagini storiche delle passate tappe del Giro d’Italia nella città del Sale, fra cui l’arrivo di Cipollini a braccia alzate nel 1997, l’ultima volta in cui la carovana rosa toccò Cervia. Inaugurazione delle proiezioni il 14 dicembre alle 17 con il sindaco Massimo Medri che si è impegnato in prima persona per avere di nuovo la competizione ciclistica in paese.

Il Giro tornerà il 22 maggio in una grande festa della città e fra diversi eventi. Ad annunciarlo oltre al videomapping, che resterà fino al 6 gennaio, la torre San Michele si colorerà di rosa a 100 giorni dal giro. A breve inoltre verrà aperto un percorso partecipativo per raccogliere idee e adesioni per arricchire il calendario degli eventi. Quella del 22 maggio, Cervia-Monselice, sarà una tappa lunga 190 km. Dopo quasi 160 km di pianura, per raggiungere la cittadina euganea si affrontano due impegnative salite dei Colli Euganei. I ciclisti lasceranno Cervia e si dirigeranno a nord lungo la statale Adriatica, toccando Savio, Classe, Ravenna, Mezzano, Alfonsine, Lavezzola e poi entrando in provincia di Ferrara.

Cervia ha ospitato il Giro d’Italia già tre volte in passato. La prima volta risale il 28 maggio 1955 con la tappa Ancona-Cervia vinta da Giuseppe Minardi. Il 29 maggio si è svolta la partenza da via Martiri Fantini per la tappa a cronometro Cervia-Ospedaletto-Ravenna vinta da Pasquale Fornara. Al secondo posto Fausto Coppi. La seconda è stata il 22 maggio 1985 con arrivo sul Lungomare D’Annunzio: la tappa Vittorio Veneto-Cervia, vinta da Franck Hoste. Il 23 maggio ci fu la partenza da Piazza Garibaldi per il tratto Cervia-Iesi. La terza e la più recente si è tenuta il 18 maggio 1997. Si tratta della tappa Mestre-Cervia con circuito cittadino e arrivo sul Lungomare D’Annunzio vinta da Mario Cipollini.

 

Rifiuti: a Montaletto porta a porta integrale, coinvolte 62 aziende e 44 famiglie

Nella zona artigianale-industriale dal 7 gennaio il nuovo sistema di raccolta per aumentare le percentuali di differenziata. Comune e Hera stanno scrivendo alle utenze e consegneranno i contenitori

PAP 2Ai blocchi di partenza la riorganizzazione del sistema di raccolta rifiuti per aumentare la differenziata nel comune di Cervia. Si parte dalla zona artigianale-industriale di Montaletto dove dal 7 gennaio 2020 sarà introdotto il porta a porta  integrale che prevede la raccolta a domicilio di tutte le tipologie di rifiuti. Coinvolte in totale 106 utenze 62 attività e 44 famiglie) che riceveranno una lettera dall’amministrazione comunale e Hera per informarle sugli obiettivi da conseguire e sulle novità di servizio introdotte.

Per la consegna del materiale informativo e del kit per il porta a porta, tutor incaricati e formati da Hera si stanno recando in questi giorni da tutte le utenze (abitazioni e attività): questi operatori sono dotati di un tesserino nominativo e non chiederanno mai né di entrare in casa né denaro. Per essere certi che si tratti di un incaricato Hera è possibile chiamare il Servizio Clienti Hera al numero verde gratuito 800.862.328 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 22 e il sabato dalle 8 alle 18).

Alle attività saranno consegnati i contenitori definiti durante il sopralluogo di censimento, durante il quale gli operatori di Hera hanno definito con i titolari i contenitori più idonei alla raccolta, in base alle caratteristiche di ogni singola azienda. Nel caso in cui non sia stato possibile fare la consegna a domicilio, si può ritirare il kit alla stazione ecologica (centro di raccolta) sulla statale Adriatica (località Bassona), aperta il lunedi-mercoledì-venerdì dalle 11.30 alle 17.30 e il martedì-giovedì-sabato dalle 8.30 alle 14.30, o in quella di via Traversa (loc. Pisignano), aperta il lunedì e mercoledì dalle 8.30 alle 14.30e il sabato dalle 11.30 alle 17.30. Sempre nei centri di raccolta è possibile ritirare gratuitamente la compostiera, per ridurre i rifiuti prodotti. La compostiera consente di trasformare il rifiuto organico in terriccio per migliorare la fertilità del terreno che si può quindi riutilizzare a Km0. L’utilizzo della compostiera o di una concimaia inoltre da diritto a sconti significativi sulla bolletta Tari (per il 2019 5 euro o 10 euro rispettivamente per abitante/anno).

Per eventuali richieste di chiarimenti sull’avvio dei nuovi servizi è possibile contattare il numero verde dedicato 800.862.328 o scrivere alla mail differenziatacervia2021@gruppohera.it.

«Africa non ti ho amato, non ti ho capito, ma ti ho accettato. E mi hai aiutato»

I fratelli Giovanni e Francesco Gondolini, impegnati nel loro giro del mondo in bicicletta, sono sbarcati in Europa. «Dopo il deserto e il Marocco con un ferry sullo stretto di Gibilterra siamo arrivati in Spagna», ci scrivono in una mail l’11 dicembre.

Pubblichiamo qui due riflessioni di Giovanni sull’Africa e il deserto di Sahara.

Quello che mi porto dall’Africa
Sedici mesi di Africa. Sedici mesi duri.
Dal Mozambico al Marocco, da Sud a Nord, dall’oceano Indiano all’oceano Atlantico, dall’Africa nera al Maghreb, dalla foresta impenetrabile al deserto inospitale. Sedici mesi duri.
Oltre lo stretto di Gibilterra vedo le coste spagnole desiderate a lungo. L’Europa è vicina ma prima devo salutare questo continente lento, questo continente povero, questo continente crudo.
Non ti ho follemente amato Africa, ma ti ho rispettato. Non ti ho pienamente compreso Africa ma ti ho accettato. Non mi hai fatto riposare Africa, ma mi hai rafforzato.
Ora che i miei piedi poggiano ancora sulla tua terra fertile non posso concedermi il lusso di rilassarmi, non posso ancora togliermi la corazza che mi hai costretto ad indossare, non posso abbassare la guardia, non ancora.
Porto con me l’irrisolto delle tue infinite contraddizioni, specchio atroce delle mie. Porto con me il tuo sguardo che implora aiuto e il tuo sorriso che tradisce una dubbia indifferenza. Porto con me un gran senso di sicurezza perché seppur difficili le tue strade sono sicure. Porto con me la magia della vita nella sua più nuda crudeltà. La vita in quell’attimo struggente tra la nascita e la morte. Porto con me il tuo odore pungente, ti ho vissuto così da dentro che anch’io sudato odoro di te.
Io sono Africa e ne scappo.

Il deserto
Vorrei un cammello sotto di me per attraversare questo caldo deserto. Vorrei un aquilone sopra di me che mi tiri fuori dal ventoso Sahara. Vorrei essere più forte per faticare meno. Vorrei essere più veloce per passarti rapido. Vorrei essere un serpente insensibile al sole. Vorrei essere sabbia semplicemente per stare fermo.
Invece sono solo un uomo sopra una bicicletta, con la gola secca e gli occhi rossi dal sole. Sono una vela in balia del vento contro e un fanciullo in preda alle paure. Sono un viaggiatore affamato nella più grande distesa arida del mondo.
Quaranta giorni e quaranta notti tra la Mauritania e il Marocco, dal fiume Senegal al Porto di Agadir. Il deserto è nello stesso tempo una sfida personale e una naturale barriera tra i tropici e la mia casa europea.
Calma Gio, calma. Qui non si corre, qui si deve usare più il cervello che le gambe, qui non si scherza. E così pedalata dopo pedalata, duna dopo duna, giorno dopo giorno, ti attraverso.
Mio fratello è a fianco a me, con le stesse paure e la stessa determinazione. Ci hai sfinito e poi ci hai rigenerato.
Grazie Sahara perché nel tempo in cui tutti corrono ci hai insegnato la calma.

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