Valle della Canna, Lega: «Un progetto di Romagna Acque trascurato dagli enti»

Il deputato Jacopo Morrone rende note le informazioni ricevute dal ministero nella risposta al question time del Carroccio. In consiglio regionale i Cinque Stelle chiedono che il parco venga commissariato. Nuovo sopralluogo delle autorità per verificare gli effetti dell’immissione di acqua. Oltre duemila volatili morti

«Romagna Acque avrebbe recentemente presentato un progetto di riordino della rete idrica esistente e di un manufatto per immettere acqua nei periodi di siccità nella valle della Canna, progetto attualmente in fase di analisi da parte della Regione. È evidente allora che il problema era noto, ampiamente preannunciato dalle associazioni venatorie, ma i ritmi blandi della macchina regionale e la trascuratezza dell’amministrazione ravennate non hanno tenuto conto di quanto fosse urgente intervenire». Il deputato della Lega e segretario del Carroccio in Romagna, Jacopo Morrone, rende nota l’informazione contenuta nella risposta ricevuta dal ministero dell’Ambiente a un question time, sottoscritto anche da altri parlamentari leghisti, dove si sollecitava un intervento per appurare le cause della moria di oltre duemila volatili (secondo alcune stime circa la metà dell’avifauna presente). «La svolta green delle politiche regionali dell’Emilia-Romagna – insiste Morrone – crolla di fronte al disastro della valel della Canna dove l’incuria cronica da parte delle varie amministrazioni ha determinato le condizioni per l’eccezionale moria di volatili»

Morrone fa presente che l’ente Parco del Delta del Po, stando a quanto riferisce il ministero, considera le cause dell’intossicazione da botulino non ancora certe, cause che potrebbero essere associate alle condizioni ambientali della valle nel periodo: «La gestione idraulica dell’area, secondo quanto si legge nella risposta, è seguita dal Comune di Ravenna, sentito l’ente Parco. Ma è evidente che molto è andato storto».

La risposta del Governo si concentra sulla delicata situazione della valle: “Il mantenimento di un livello idrico di 20/30 cm – è il chiarimento ricevuto da Morrone – pur favorendo il proliferare dell’avifauna ha come contrindicazione, in estate, il prosciugamento di alcune aree con la conseguente necessità di re-immissione idrica”. Il leghista taglia corto: «Il problema vero  sono i ritardi e la negligenza degli enti responsabili».

Per Giulia Gibertoni dei Cinquestelle, che ha presentato un’interrogazione rivolta al governo regionale, «è necessario, dal punto di vista politico, dare un primo segnale doveroso pensando all’azzeramento dell’attuale governance del parco del Delta del Po». La consigliera lamenta l’assenza di una «strategia complessiva di conservazione della biodiversità e di promozione della sostenibilità». Il commissariamento, rimarca, «resta l’unica soluzione auspicabile per far ripartire un territorio che oggi più che mai ha bisogno di un parco che operi nell’esclusivo interesse delle comunità».

Potere al Popolo confida in un procedimento penale per disastro ambientale e chiede che i responsabili del disastro, da sempre sordi alle sollecitazioni degli ambientalisti, paghino per la distruzione di un’area umida protetta fra le più importanti d’Italia.

Il caso in tutti i suoi aspetti sarà trattato dalla commissione consigliare Ambiente del Comune di Ravenna che sarà convocata d’autorità entro venti giorni, a termini di legge, in seguito all’iniziativa di Lista per Ravenna in collegamento con Lega Nord e Forza Italia. Due i punti principali in discussione: le cause strutturali dell’asfissia della valle e le mancanze della sua gestione. «I primi uccelli con segni di intossicazione sono stati osservati almeno dagli inizi di settembre: come mai non se n’è saputo niente fino al 2 ottobre, quando è stata avviata la raccolta degli uccelli morti o morenti o allo stremo? Quanti sono stati gli uccelli raccolti e quanti i sopravvissuti?».

Intanto stamani, 11 ottobre, le autorità hanno fatto un nuovo sopralluogo nelle aree sotto sequestro per valutare l’evoluzione dell’emergenza dopo giorni in cui si sta immettendo nuova acqua nella valle. Il Parco del Delta del Po comunica che «il picco emergenziale, nel frattempo, pare sia in fase di rientro, come emerso dalle riunioni del tavolo tecnico». Il comitato esecutivo ha modificato il decreto presidenziale che sospendeva tutta la caccia nel raggio di 3 km dalla zona interessata di valle Mandriole, o valle della Canna. Il nuovo provvedimento, rispetto al precedente, sospende l’attività venatoria limitatamente ai soli uccelli acquatici, mentre elimina il divieto temporaneo per ciò che riguarda le altre specie, non interessate in alcun modo dall’episodio di botulismo. L’area nella quale vige il provvisorio divieto di caccia degli uccelli acquatici viene estesa rispetto al provvedimento precedente e fatta coincidere con confini fisici ben determinati.

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