giovedì
02 Ottobre 2025

Elezioni Bagnacavallo, Eleonora Proni confermata per il secondo mandato

La sindaca: «Soddisfatta e grata con chi ha lavorato con me. Preoccupazione per lo scenario dopo il voto europeo»

Eleonora ProniEleonora Proni sarà sindaca di Bagnacavallo per altri cinque anni. Si è riconvermata con il 56 per cento dei voti (cinque punti percentuali in meno rispetto alle scorse elezioni) e ha battuto nettamente la Lega Nord che presentava Luca Zannoni e non è andata oltre il 33 per cento. Staccatissimi Angelo Ravagli (Uniti Per Bagnacavallo, 6,91 per cento) e Paolo Vigilanti (è Sinistra unita, 3,01 per cento).

Subito dopo la rielezione Proni si dichiara «molto soddisfatta   e piena di gratitudine per tutti coloro con i quali ho lavorato in questi anni  e ancor più negli ultimi mesi, in un percorso partecipato davvero importante che deve essere la base anche per il lavoro dei prossimi cinque anni. Ritengo che proprio la partecipazione della collettività sia stato e debba essere il valore aggiunto del nostro lavoro».

Al tempo stesso, «non posso nascondere la preoccupazione per il concomitante voto alle europee e per lo scenario in cui ci consegna l’Italia: facendo anche una considerazione sulla “volatilità” del voto, se si confronta quanto emerso dalle urne questa notte, rispetto al voto europeo, rispetto ai risultati ottenuti dalle stesse urne ma in relazione al voto delle amministrative. Dovremo riflettere anche su tutto questo».

Elezioni Cervia: dopo 15 anni Massimo Medri torna sindaco. Vittoria al primo turno

Succede a Luca Coffari che a questa tornata si è ricandidato soltanto in consiglio comunale. Il leghista Cellini si ferma al 30%

RAVENNA 27/05/2019. ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2019 IN PROVINCIA DI RAVENNA
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2019 IN PROVINCIA DI RAVENNA. Massimo Medri eletto Sindaco di Cervia

A Cervia torna l’era Medri. Dopo 15 anni Massimo Medri torna ad essere sindaco della Città del sale, sconfiggendo l’imprenditore Dino Cellini (Lega) che correva da solo e ha ottenuto soltanto il 30 per cento dei voti. Medri vince al primo turno con il 53 per cento. Nonostante nelle concomitanti elezioni Europee il Carroccio abbia fatto meglio del Pd (ottenendo cinque punti in più e arrivando oltre il 35%), a livello comunale il centrosinistra ha tenuto. Pierre Bonaretti, del Movimento 5 Stelle, si è fermato al 11,23 mentre per Gianluca Gattamorta di È Sinistra Unita ha ottenuto il 4,77 per cento.

«Fino a ieri sera – dice Medri –  non eravamo proprio convinti di questo risultato, con la Lega primo partito a Cervia con il 36%, e il fatto che si sia ribaltato il risultato, e anche il risultati del Pd in confronto alla altre liste, dà l’idea che la gente ci crede ancora e ti pone però una condizione quella di mantenere questo rapporto d’ascolto, rapporto che abbiamo stabilito con i cittadini già durante le Primarie, e poi le elezioni. In questi mesi abbiamo creato e ricreato un rapporto estesissimo con le persone. Queste persone ci hanno creduto, e ora non dobbiamo deluderle».

Alle ultime elezioni comunali si era affermato al primo turno Luca Coffari (centrosinistra) con il 51,3% dei voti. Coffari non si è poi ricandidato come sindaco (ma sarà consigliere comunale). Nel 2014 aveva sconfitto i candidati Paolo Savelli (23,5%) che era candidato per il centrodestra. Il Movimento 5 Stelle che candidava Alessandro Marconi aveva ottenuto il 14,8 per cento mentre la sinistra con Antonio Antonelli si era fermata al 2,8. Michele Fiumi, di progetto Cervia, era fermo al 7,6 per cento.

Il titolare del Papeete di Milano Marittima eletto al Parlamento Europeo con la Lega

Il pugliese Massimo Casanova ha ottenuto oltre 64mila preferenze, secondo dietro Salvini nella circoscrizione Sud

Matteo Salvini In Spiaggia A Milano Marittima
Casanova con Salvini in spiaggia. Foto Stefano Cavicchi

Non ci saranno esponenti della provincia di Ravenna, ma un po’ di Romagna sì. Tra gli eletti certi al Parlamento Europeo c’è infatti anche il pugliese Massimo Casanova, patron del Papeete Beach di Milano Marittima. Di lui si era già parlato in campagna elettorale, in particolare per l’amicizia con Matteo Salvini. Nella circoscrizione dell’Italia meridionale, dove l’imprenditore era candidato con la Lega, Casanova ha ottenuto oltre 64mila preferenze, dietro solo lo stesso Salvini.

«Un grande successo – scrive il sito MondoBalneare.com – che rende Casanova il primo imprenditore balneare a diventare eurodeputato».

Ravenna, camion si cappotta su via Baiona – LE FOTO

Grave il 35enne che si trovava alla guida, trasportato in elicottero al Bufalini

Grave incidente in via Baiona, nella zona industriale a nord di Ravenna. All’altezza del civico 185, poco prima delle 9 di questa mattina (lunedì 27 maggio), un camion si è ribaltato, per cause in corso di accertamento (nessun altro mezzo risulterebbe coinvolto). L’autista, un uomo di 35 anni, è stato trasportato in elicottero all’ospedale Bufalini di Cesena con il codice di massima gravità.

Europee, candidati ravennati: 8mila preferenze per Padovani, 1.389 al vicesindaco

Ecco come sono andati i cinque di Ravenna in corsa nel Nord-Est tra Lega, Più Europa, Europa Verde, Fratelli d’Italia e Pdf

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Eugenio Fusignani durante la campagna elettorale per le Europee 2019

Oltre alla percentuale dei partiti su base provinciale c’è un altro dato che può incuriosire nello spoglio di queste elezioni Europee ed è il risultato personale dei cinque candidati ravennati nella circoscrizione Nord-Est. Secondo i dati del ministero per l’Interno a prendere più voti, come naturale visto il risultato del suo partito, è stato Gabriele Padovani (Lega) che ha incassato 7.935 preferenze (di cui 4.095 in provincia di Ravenna). Meglio di lui ha fatto solo il capolista Salvini con 10.440 su totale dei 63.771 voti presi dal Carroccio in provincia (più di mezzo milione nella circoscrizione).

Secondo classificato di questa corsa a cinque Mirko De Carli del Popolo della Famiglia, unico capolista ravennate. Il suo Pdf ha ottenuto un deludente 0,5 percento in provincia e lui ha avuto 93 preferenze. Ma a livello di circoscrizione le preferenze sono state 1.966.

Sul podio sale Fatou Lo Boro: 178 i voti raccolti in provincia dalla candidata nella lista Europa Verde sostenuta anche da Possibile, che si è però fermata al 2,6 percento dei voti. Il totale di circoscrizione è 1.783.

A Gianfranco Stella, in lizza con Fratelli d’Italia, sono andate 279 preferenze ed è secondo della sua lista in provincia sotto le 1.510 di Giorgia Meloni, capolista di un simbolo che in provincia ha preso il 4,1 percento, al di sotto del risultato nazionale che è stato invece del 6,5 percento. Per Stella le preferenze complessive sono state 1.694.

Chiude la cinquina il vicesindaco del Comune di Ravenna, il repubblicano Eugenio Fusignani che era candidato con Più Europa, lista che non ha superato la soglia di sbarramento a livello nazionale e anche a Ravenna si è fermata al 3,3 percento pari 6.431 voti. Fusignani ha incassato ben 823 preferenze nel Ravennate scavalcando anche il capolista Pizzarotti che si è fermato a 538. In totale per lo storico esponente dell’Edera le preferenze sono state 1.389.

Per quanto riguarda le possibilità che i cinque ravennati arrivino davvero a Strasburgo è presto detto: tre liste non hanno raggiunto la soglia di sbarramento del 4 percento e quindi non hanno speranze, per gli altri due invece la posizione nella graduatoria è talmente in basso da rendere realisticamente molto improbabile qualunque elezione.

I vigili denunciano un giovane sorpreso a fare un murales in darsena a Ravenna

Sequestrato anche tutto il materiale utilizzato per realizzare il disegno, una fila di grossi pesci scuri sul muro di una fabbrica abbandonata

Darsena Imbrattamento 2Nel primo pomeriggio di domenica (26 maggio) agenti della polizia locale di Ravenna hanno sorpreso un giovane sudamericano (regolare sul territorio italiano), senza precedenti specifici, che stava disegnando una fila di grossi pesci scuri sul muro di una fabbrica abbandonata, lungo il canale in zona Darsena.

Dalla verifica effettuata con gli uffici comunali del Servizio Politiche giovanili e Immigrazione del Comune, è emerso che il ragazzo non aveva alcuna autorizzazione.

Il giovane è dunque stato denunciato per imbrattamento; i vigili hanno sequestrato tutti i mezzi utilizzati per il murales a “tema marino” ritrovato sul posto e anche nel corso della perquisizione in auto.

Comune di Ravenna spaccato: storico sorpasso della Lega al Pd nel forese e al mare

I dati circoscrizione per circoscrizione nel comune capoluogo. I Dem tengono solo in centro città, a Mezzano e San Pietro in Vincoli

SalviniDopo lo storico sorpasso del Movimento 5 Stelle alle Politiche dell’anno scorso, il Pd torna a essere il primo partito nel comune di Ravenna, con il 33 percento delle preferenze, ma con neanche 2 punti percentuali di vantaggio sulla Lega di Salvini. Lega che però nel comune capoluogo ha già operato l’altrettanto storico sorpasso ai danni del Pd, addirittura in cinque circoscrizioni sulle dieci in cui è suddiviso il territorio comunale.

Il Pd resta il primo partito infatti grazie alle “vittorie” in centro città (nella prima e nella seconda circoscrizione), a San Pietro in Vincoli e a Mezzano (dove ottiene il risultato migliore, andando oltre il 38 percento, 8 punti in più della Lega) ma si deve arrendere all’avanzata leghista nel forese e anche in città nella terza circoscrizione (zona Darsena). E anche in territori tradizionalmente rossi come Piangipane (qui la Lega è al 33,6 e il Pd è al 32,5). Il record Salvini lo fa a Castiglione di Ravenna con il 37,1 percento (contro il 28 del Pd), ma può esultare anche sui lidi ravennati (la Lega è al 36,4 percento nella circoscrizione del Mare, con il Pd al 27,5 e i 5 Stelle oltre il 16) e a Roncalceci (Lega al 35, Pd sotto al 30). Bizzarro “pareggio” a Sant’Alberto, con Lega e Pd appaiati con il 36,22 percento delle preferenze.

Valanga di voti alla Lega: il Carroccio secondo partito in provincia dietro al Pd

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Matteo Salvini con Samantha Gardin, segretaria provinciale della Lega

Il simbolo di Salvini ovunque sopra il 30 percento e primo in diversi comuni tra cui Cervia, Russi e Brisighella. Il Pd recupera consensi rispetto al 2018, scende il Movimento 5 Stelle

Lega grande vincitrice anche in provincia di Ravenna dove – per quanto riguarda le elezioni Europee – in molti comuni è la  prima forza politica. Il dato definitivo provinciale la colloca al secondo posto con il 32,4 percento pari a 61.944 voti, dietro al Pd che raggiunge il 34 percento (64.860 voti) e davanti al Movimento 5 Stelle che scende anche rispetto alle Europee di cinque anni fa e si ferma al 13 percento (24.761 voti). Seguono Forza Italia con il 5,4 percento. Fratelli d’Italia che anche qui supera il quorum con il 4,08. Tutti gli altri sotto al 4 percento, in linea con il dato nazionale, con + Europa (la lista in cui correva anche il vicesindaco ravennate Eugenio Fusignani) al 3,30, Europa Verde al 2,30 e La Sinistra con il risultato in generale più deludente rispetto alle aspettative ferma all’1,7 percento. Lontanissimo dal quorum anche qui il Popolo della Famiglia (con capolista il ravennate Mirko de Carli) fermo alle 0,50. Inchiodati a percentuali attorno o sotto lo 0,2 percento le forze di estrema destra come Forza Nuova e Casa Pound. In tutto ha votato il 67,1 percento degli aventi diritto, pari a 201.298 persone.

Se si guarda al voto europeo nel solo comune di Ravenna il Pd torna primo partito con il 33 percento pari a 25.148 voti tallonato tuttavia dalla Lega che arriva al 31,4 percento pari a 23.973 voti, mentre il Movimento 5 Stelle (primo lo scorso anno alle Politiche) scivola al terzo posto con il 14 percento e perdendo quasi la metà dei consensi in un anno, rispetto alle politiche del 4 marzo, quando aveva compiuto uno storico sorpasso.

Tra i comuni che aspettano lo spoglio delle 14 per le Amministrative e ora guardano al voto europeo con timore o speranza, a seconda del punto di vista, ce ne sono dove la Lega risulta appunto primo partito. Tra questi c’è Russi (dove non sarà comunque previsto il ballottaggio) che vede il Carroccio al 35,28 percento con un distacco di diversi punti dal Pd, fermo al 28,6. Anche a Cervia il partito di Salvini sfiora il 36 percento (35,9 percento) superando di 5 punti il Pd. Il Movimento 5 Stelle si ferma al 12,8 percento. Impressionante il dato di Brisighella dove la Lega sfonda addirittura la soglia del 41 percento mentre il Pd si ferma al 27,7. Il Carroccio è in testa anche negli altri comuni del faentino al voto come Casola Valsenio, Castel Bolognese (con uno scarto notevole dal Pd ) e Solarolo.
A Faenza, tuttavia, il Pd mantiene il primato con il 34,8 percento davanti al 31,6 percento della Lega.

Il Pd resta inoltre primo partito a Lugo con il 36,8 dove comunque la Lega arriva al 32,6 percento, il Movimento 5 Stelle qui non arriva al 10 percento. Primo il Pd anche a Bagnacavallo con il 37,5 davanti a una Lega al 30,5 percento, mentre il Movimento 5 Stelle è al 13 percento. In generale, il Pd mantiene il primato nella Bassa Romagna anche a Massa Lombarda, Alfonsine, Conselice, Cotignola, Fusignano.

Dati particolarmente impressionanti se confrontati con quelli delle Europee del 2014 quando (con un’affluenza al 70,3 percento) il 56,8 percento dei voti andò al Pd che staccò ampiamente gli altri partiti in corsa. Il Movimento 5 Stelle si fermò al 17,8 mentre sul gradino più basso del podio provinciale Forza Italia (10,5). La Lega prese il 4,1 percento (poco più di ottomila voti in provincia). A seguire: Altra Europa con Tsipras (3,9), Ncd-Udc (2,6), Fratelli d’Italia (2,1). Solo zero virgola qualcosa per Verdi, Scelta Europea, Italia dei Valori, Io Cambio-Maie, Svp. Analizzando i dati comunali, vale la pena soffermarsi su alcuni casi di cinque anni fa. In tutti i 18 municipi il Pd raggiunse la maggioranza ma Russi, Cervia e Sant’Agata furono quelli con i numeri più risicati: rispettivamente 50,5, 50,8 e 51,1. All’opposto invece il record di Alfonsine con il 65. La seconda forza fu il Movimento in 5 Stelle in tutti i comuni tranne Casola dove con il 14,1 percento arrivò Forza Italia.

Se prendiamo in considerazione l’ultima tornata elettorale, le Politiche del 4 marzo 2018, e guardiamo al dato proporzionale per la Camera, si vede che furono 8 i comuni della provincia ravennate in cui i candidati Pd non ottennero la maggioranza. Il caso più significativo fu Cervia: centrodestra al 34,9 e centrosinistra al 29,1. A Russi addirittura Alberto Pagani arrivò terzo con il 27,8: prima di lui il grillino Davide Zanforlini (28,3) e Samantha Gardin (33,6). Gli altri comuni dove vinse il centrodestra furono: Sant’Agata, Bagnara, Castel Bolognese, Brisighella, Solarolo, Casola.

Europee, risultati parziali: Pd e Lega separati da un punto dopo 300 sezioni su 399

Per il momento i dem sono avanti rispetto al Carroccio: 33,8 contro 32,2. Staccato l’M5s con 13,1. Negli unici tre comuni con il dato definitivo è 3-0 per Salvini

Legge Elettorale Elezioni Politiche 2018Lo spoglio delle schede in provincia di Ravenna per le elezioni europee sta dando vita a un serrato testa a testa tra Partito democratico e Lega. Dopo quattro ore dalla chiusura dei seggi, con 300 sezioni scrutinate su 399, il risultato parziale vede le due forze separate da un punto percentuale: 33,8 per i dem e 32,2 per Salvini. Al terzo posto il Movimento 5 Stelle con il 13,1 percento devi voti. Seguono Forza Italia (5,4) e Fratelli d’Italia (4,1).

Al momento sono tre i comuni in cui le operazioni di scrutini sono già state completate e in tutti e tre è il partito del vicepremier a imporsi sul Pd di Zingaretti. A Casola Valsenio vince la Lega con il 35,9 percento contro il 34,6 del Pd, a Riolo Terme 34,1 contro 32,1, a Sant’Agata sul Santerno il divario è ancora più ampio: 36,1 vs 28,4.

Lo scrutinio deve ancora iniziare ma Emiliani è già confermato sindaco di Sant’Agata

Il primo cittadino uscente era l’unico candidato: serviva un’affluenza superiore al 50 percento, già raggiunta alle 19

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Enea Emiliani

Lo spoglio delle schede deve ancora iniziare, e comincerà dalle 14 dei lunedì 27 maggio, ma Enea Emiliani può già brindare a Sant’Agata sul Santerno perché sarà ancora lui il sindaco del comune di tremila abitanti nella Bassa Romagna. E a dire il vero ha potuto stappare la bottiglia già alle 19 della domenica, a urne ancora aperte. Questo perché Emiliani non aveva avversari nel verso senso della parola: il 38enne primo cittadino uscente, vincitore contro il Pd nel 2014, era infatti l’unico candidato in corsa.

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La scheda elettorale per le comunali di Sant’Agata sul Santerno

Per evitare il commissariamento del Comune e garantirsi un secondo mandato, Emiliani aveva bisogno solo che votasse il 50 percento più uno degli aventi diritto. L’affluenza al voto ha raggiunto il 59 percento già alle 19 ed è arrivata al 70,3 alla chiusura dei seggi (73,7 nel 2014).

Ora perché la sua elezione sia effettiva occorre raggiungere un secondo requisito: totalizzare un numero di voti validi (non si considerano le schede bianche e nulle) non inferiore al 50 percento dei votanti (e non, come scritto in un primo momento su queste pagine per un errore di cui ci scusiamo con i lettori e con il diretto interessato, semplicemente conquistando almeno un voto a suo favore).

Elezioni, affluenza provinciale: 67,1 per le Europee, 70,1 per le Amministrative

Urne chiuse alle 23. Percentuali in calo rispetto al 2014. Casola Valsenio al vertice in entrambe le consultazioni (l’unica con Castel Bolognese a migliorare). I dati più bassi nei quattro comuni in cui si votava solo per Strasburgo

Elezioni Comunali 2019 Data Dove E Quando Si Vota. Il CalendarioL’affluenza definitiva alle urne in provincia di Ravenna il 26 maggio 2019 si assesta al 67,1 percento per le elezioni europee e al 70,1 per le amministrative che interessano 14 comuni su 18. Cinque anni fa quella delle Europee era il 70,3 e per le Amministrative era il 74. Alla chiusura delle urne è cominciato lo spoglio delle schede per il Parlamento di Strasburgo. Dalle 14 di lunedì 27 maggio invece gli scrutini per consigli comunali e sindaci.

Il dato provinciale delle Europee è in linea con la media regionale (67,3) ma abbondantemente sopra al risultato nazionale dove hanno votato 56,1 persone su cento.

Casola Valsenio è il comune ravennate che registra il dato più alto in entrambe le consultazioni: 76,4 alle Amministrative e 77,4 per le Europee. Maglia nera dell’affluenza a Massa Lombarda per le comunali (65,3) e Ravenna per l’Europa (63,7). Casola e Castel Bolognese sono gli unici comuni che hanno migliorato il dato di entrambe le consultazione rispetto al 2014. Con uno sguardo più generale emerge che i quattro comuni dove non si votava per il rinnovo dei municipi (oltre al capoluogo ci sono Riolo, Bagnara e Faenza) hanno le affluenze più basse.

Nei tre comuni che hanno più di 15mila abitanti, dove quindi è previsto un secondo turno di ballottaggio fra i due candidati sindaci più votati qualora nessuno arrivasse al 50 percento più uno al primo turno, l’affluenza alle amministrative è stata la seguente (fra parentesi il dato del 2014): a Lugo 71,5 (74,7), a Cervia 67,2 (72,3), a Bagnacavallo 70,6 (75,2).

«Il gioco libero e all’aperto? Un diritto dei bambini da rispettare»

Renzo Laporta è il coordinatore di un tavolo che promuove iniziative fuori e dentro le scuole: «Tra i primi ostacoli a giocare in cortile, per i bambini ci sono i “vicini insopportabili”. Se gli adulti hanno diritto al tempo libero, perché non lo devono avere anche i bambini?»

PromuovianchetuIl gioco libero vissuto all’aperto è una valida alternativa ai videogame e ai pomeriggi passati tra una lezione di inglese, i compiti e una di pianoforte? I bambini, oggi, beneficiano davvero di quel “diritto al gioco” stabilito dalla Convenzione internazionale per i loro diritti? E come far sì che tornino il più possibile a riappropriarsi degli spazi all’aperto, al tempo libero come momento di divertimento ed esercizio di libera scelta, indispensabile per la loro crescita? Sono alcune delle domande a cui cerca di dare risposte il progetto della “Festa del Diritto al gioco” che nel mese di maggio prevede un programma con vari appuntamenti, coinvolgendo anche delle scuole, in particolare il 25 maggio a Ravenna si è svolto un convegno pubblico sui Regolamenti condominiali, ed il 26 maggio una vera e propria festa all’aperto con attività ludiche e laboratoriali al parco delle Mani Fiorite, in via Eraclea, quartiere Darsena.

Educatore e coordinatore del tavolo di lavoro che opera su questo tema è Renzo Laporta, che lavora anche direttamente in una logica di ascolto, stimolando la capacità e la competenza dei bambini a trovare soluzioni autonome ai loro problemi.

Laporta, di cosa si parlerà sabato e perché c’è appunto l’esigenza di mettere insieme più persone per ragionarci? Avere bambini che giocano nei cortili non dovrebbe essere qualcosa di spontaneo che, semplicemente, accade?
«In realtà, come sappiamo bene, accade sempre meno e per una serie complessa di ragioni che abbiamo cercato di indagare innanzitutto a partire dai bambini stessi. Alla domanda “perché non vai in cortile a giocare?” tra le risposte al primo punto c’è“i vicini insopportabili”, che quando l’ho registrato la prima volta fece sorridere la classe, e così l’espressione è rimasta nel documento che fa lista degli “Ostacoli al gioco all’aperto dal punto di vista dei bambini e delle bambine”. Il tema dell’ascolto e del considerare seriamente le necessità ed esigenze dei più piccoli è una difficile conquista di civiltà. L’Italia ha ratificato la Convenzione che tutela i diritti dei bambini, ma gli adulti devono fare ancora parecchi passi di umiltà per il pieno riconoscimento. I bambini, come i loro genitori, se sono residenti hanno diritto all’uso degli spazi comuni del condominio. E per i bambini è una questione di legittimare i loro interessi specifici, diversi da quelli degli adulti, come il gioco. Nel privato come nel pubblico stiamo cercando di lavorare in questa direzione, sia con Acer che con gli amministratori di condominio abbiamo trovato validi alleati, impegnati in serie mediazioni».

Al di là di regolamenti e vicini, i bambini oggi hanno forse anche meno tempo libero, tra scuola, compiti, sport, attività organizzate?
«Se per tempo libero si intende esercizio di libera scelta, è sen’altro così; hanno un’agenda spesso fittissima di impegni verso attività pre-confezionate, almeno coloro che crescono in famiglie che possono permetterselo. Questo nasce anche dal fatto che tutt’oggi il gioco è considerato “improduttivo”, laddove è invece essenziale per crescere nel benessere, sperimentarsi e mettersi alla prova, anche per imparare sbagliando. Gli adulti non possono pretendere di insegnare tutto ai bambini. Un tempo non molto lontano da oggi i bambini spendevano molto più tempo tra di loro, giocando in modo auto organizzato, senza la presenza di un adulto che prestabiliva, Credo che gli adulti di oggi preferiscano, o sono indotti, verso il “bambino competente” piuttosto che un “bambino che sta bene con se stesso”».

Quanto sono un problema i compiti scolastici? C’è un grande dibattito intorno a questo tema…
«Certo, i compiti sono una questione da affrontare. Per fortuna lavorando dentro le scuole ho notato molti insegnanti veramente sensibili a questo tema, ed altri più legati a una concezione superata dell’educazione, secondo cui prima viene il dovere e poi il piacere. Parte delle richieste dei compiti arrivano da genitori che immaginano comunque il tempo libero dei figli impegnato con attività “produttive”, Ma se gli adulti hanno diritto al tempo libero, perché non lo devono avere anche i bambini? quanti degli adulti che fanno un lavoro obbligato vorrebbero portarsi a casa dell’altro lavoro?».

Ma perché genitori di generazioni cresciute a giocare in cortile e in strada ora stanno negando di fatto questo diritto ai propri figli?
«In molti si sono dimenticati della loro infanzia. Ma le ricerche in questo senso dicono che i ricordi più importanti e più felici di quell’età sono legati ai momenti vissuti all’aria aperta, da soli o in compagnia di altri coetanei. E poi oggi è anche più facile tenere i bambini in casa, con i videogiochi».

Ecco, i videogiochi. Possono essere considerati anche un momento di gioco libero o sono solo il “male”?
«Non la metterei in termini di male o bene. I videogiochi esistono e il problema è che hanno una presa fortissima sui bambini. In un contesto tra l’altro in cui vedono anche gli adulti perennemente connessi ai loro telefoni. Loro stessi ammettono di non essere in grado di controllare quanto tempo giocare nel il mondo digitale, e che prima di disconnettersi accusano mal di testa, bruciore agli occhi, arrivando a negarsi agli inviti ad uscire all’aperto pur di completare la partita, battere il record. Non hanno praticamente efficaci competitori. Anche nel passato esisteva la potente televisione con programmi mirati per i più piccoli, ma c’era anche il luogo all’aperto maggiormente accessibile e più bambini che l’abitavano nel tempo libero».

Ma in città ci sono spazi sufficienti, anche per chi non abita in condominio?
«Sì, trovo Ravenna davvero una città molto verde e ricca di opportunità, ma il problema è che i bambini vanno accompagnati da un adulto, portando come conseguenza ad un ridotto esercizio di autonomia e indipendenza. Servono più percorsi sicuri che collegano per esempio parco-scuola-zona residenziale».

E poi c’è l’enorme tema del rischio “abbandono di minori”. Se lascio mio figlio di 10 anni al parco da solo rischio una denuncia?
«Ho sentito dire dai genitori: “Non mando mio figlio in cortile senza di me perché sennò poi dicono che l’ho abbandonato”. Ed effettivamente, in caso di incidente, le forze dell’ordine che intervengono o eventualmente gli operatori del 118 devono accertare che i bambini fossero sorvegliati. Ma qual è il superiore interesse del minore? Perché di questo si parla nella Convenzione. Non possiamo nemmeno pensare di proteggerli da qualsiasi rischio fino ai 18 anni, così si crescono persone incapaci di gestire se stesse».

Forse tutta questa scarsa attenzione al diritto al gioco e la scarsa tolleranza nasce anche dal fatto che oggi ci sono tante più famiglie senza bambini?
«È vero, non avere amici con cui giocare è uno degli ostacoli individuati dai bambini. Soprattutto è venuto a mancare quello “sguardo di vicinato” che faceva sì che tutti si sentissero un po’ responsabili dei bambini della zona… Ma è un tema su cui non ci sono risposte univoche ed è necessario ragionare in una cornice di sistema».

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