martedì
07 Ottobre 2025

Un cinico Ravenna sbanca il campo della Virtus e blinda il settimo posto e i playoff

Calcio C / Preziosa vittoria esterna sui veneti da parte dei giallorossi, trascinati dalle reti di Nociolini e Raffini. A tre giornate dalla fine l’obiettivo diventa una possibile quarta posizione, a sole due lunghezze di distanza

Virtus Verona-Ravenna 1-2
VIRTUS VERONA (4-3-1-2): Giacomel; Lavagnoli, Rossi, Sirignano, Manfrin (33′ st Trainotti); Onescu, Giorico, Casarotto (41′ st Goh); Grbac; Danti (33′ st Grandolfo), Ferrara. A disp.: Sibi, Chironi, Pinton, Manarin, Pavan, Rubbo, Fasolo, N’ Ze, Danieli. All.: Fresco.
RAVENNA FC (3-5-2): Venturi; Ronchi, Jidayi, Lelj; Martorelli, Papa, Maleh (13′ st Eleuteri), Esposito (13′ st Selleri), Barzaghi; Galuppini (23′ st Raffini), Nocciolini (38′ st Gudjohnsen). A disp.: Spurio, Boccaccini, Pellizzari, Bresciani, Scatozza, Siani, Sabba, Trovade. All.: Foschi.
ARBITRO: Curti di Milano.
RETI: 40′ pt Nocciolini, 9′ st Onescu, 40′ st Raffini.
NOTE – Ammoniti: Ronchi, Grbac, Jidayi, Siani, Eleuteri.

Raffini Triestina
L’attaccante giallorosso Simone Raffini ha deciso il match a pochi minuti dal fischio finale

Un Ravenna capace di soffrire riesce a punire con cinismo a domicilio una Virtus Verona che dimostra di essere una squadra ben rodata e propositiva. A decidere il match è una rete di Raffini a cinque minuti dal 90°, ma già in precedenza i giallorossi avevano dimostrato di essere in giornata, passando in vantaggio sul finale del primo tempo con Nocciolini. Grazie a questi tre punti conquistati in terra veneta la formazione di Foschi centra la matematica conquista dei playoff, che rappresenta il giusto premio per un gruppo che si dimostra ancora affamato e con la voglia di continuare a stupire. A tre giornate dalla fine della stagione regolare Lelj e compagni sono in corsa per un traguardo ancora migliore, quella quarta posizione a sole due lunghezze di distanza che permetterebbe di saltare la prima fase dei playoff.

Il Ravenna si presenta in campo con qualche novità rispetto alle ultime uscite, con Martorelli e Barzaghi esterni e Maleh preferito a Selleri a centrocampo. Il primo tiro della partita è dei padroni di casa che, di rimessa sugli sviluppi di un corner giallorosso, si presentano al tiro con Danti da posizione defilata che non impensierisce Venturi. Il Verona spinge alla ricerca di un gol di fondamentale importanza per la lotta salvezza e con Ferrara si presenta pericolosamente al 20′, ma il tiro della punta dopo una bella azione personale è di poco largo. Maleh prova ad alleggerire la pressione dei rossoblù e al 22′ prova dalla distanza ma non trova lo specchio. Passano cinque minuti e di nuovo il Verona davanti crea un bello schema su punizione che per poco non libera Danti solo davanti a Venturi. Al 40′ Papa recupera palla a centrocampo e trova Galuppini che avanza sulla trequarti e inventa uno splendido passaggio dentro l’area per Nocciolini che in spaccata batte Giacomel e porta in vantaggio il Ravenna.

Nella ripresa i padroni di casa entrano in campo con grande determinazione e si presentano pericolosamente già al 1′ dalle parti di Venturi con Grbac che ci prova dal limite, ma senza inquadrare la porta. E’ sempre il capitano della Virtus che tre minuti dopo riceve la palla da un positivo Manfrin ma conclude nuovamente a lato. La spinta del Verona viene premiata al 9′, quando Danti ruba una palla sulla linea di fondo e mette un passaggio velenoso in mezzo sul quale si avventa Onescu e con un diagonale trafigge Venturi per il pareggio. I padroni di casa ci credono e al 21′ c’è bisogno del miglior Venturi di nuovo su Danti per chiudere lo specchio, sul ribaltamento di fronte la palla sorvola tutta l’area rossoblù arrivando sui piedi di Barzaghi, ma la sua conclusione defilata è larga. Cinque minuti dopo il Verona ha il pallone del ko: palla persa da Selleri sulla trequarti e ripartenza di Grbac che mette in area un pallone solo da spingere in fondo al sacco, ma Giorico, tra lo stupore del pubblico, alza incredibilmente la mira. Un errore che costerà caro, infatti al 40′ il Ravenna punge di nuovo, lancio di Selleri in profondità per la sponda di Gudjohnsen, sulla quale arriva puntuale Raffini a controllare e depositare con freddezza alle spalle di Giacomel. C’è ancora tempo per una conclusione di Ferrara sulla quale Venturi si dimostra ancora una volta attentissimo.

Dichiarazioni dopo-gara
Luciano Foschi (allenatore Ravenna): «Abbiamo concesso troppo per quanto siamo abituati a fare noi. Però al di là degli errori avversari sotto porta, noi siamo stati bravi, perché siamo stati in grado di fare due gol. L’economia del match credo che sia legata alle grande motivazioni che avevano i veronesi di vincere, che forse hanno pagato a caro prezzo. Noi sapevamo che la classifica ci sorrideva già prima di giocare questa partita e avevamo maggiore serenità. Tuttavia in varie occasioni abbiamo dimostrato una superficialità eccessiva, perdendo molte palle sanguinose che dobbiamo analizzare perché non possiamo permettercele. Il secondo tempo lo abbiamo interpretato male, la nostra forza è la compattezza e il fatto di subire poco e su quello dobbiamo continuare a puntare. Mi sento anche di dare merito alla velocità e alla qualità degli avversari, perché a volte quando si subisce non è solo per demeriti propri».

In Calabria la Conad chiude la sua stagione con la quarta sconfitta consecutiva

Volley A2 femminile / A Palmi le biancorosse vengono battute in quattro set dal Soverato e terminano la Pool Promozione al penultimo posto. Bene Gioli, Bacchi e Torcolacci

Soverato-Ravenna 3-1
(25-19, 31-29, 24-26, 25-22)
VOLLEY SOVERATO: Mangani 8, Guidi 12, Aricò 14, Tanase 13, Boriassi 9, Boldini 2, Napodano (L); Formenti 5, Barbiero 5, Saccani, Riparbelli 6. Ne: Hurley. All.: Napolitano.
CONAD RAVENNA: Bacchi 18, Torcolacci 10, Mendaro 14, Lotti 4, Gioli 20, Agrifoglio 2, Rocchi (L); Calisesi, Ubertini 5, Vallicelli 1. Ne: Altini, Aluigi. All.: Caliendo.
ARBITRI: Stancati e Palumbo, entrambi di Cosenza.
NOTE – Soverato: bs 8, bv 2, errori 14, muri 10; Ravenna: bs 10, bv 3, errori 21, muri 13. Durata set: 23’, 35’, 28’, 28’ (tot. 114’).

ALF 6030
Un muro delle biancorosse Yara Mendaro e Simona Gioli

Nell’ultima giornata della Pool Promozione di A2 femminile la Conad viene sconfitta in trasferta da Soverato, che sul neutro di Palmi si aggiudica il match in quattro set. La partita, conclusa con il quarto ko di fila delle ravennati, era comunque ininfluente ai fini della classifica, con Bacchi e compagne che concludono la loro avventura al penultimo posto, ben lontane dalla zona playoff dove un po’ a sorpresa è rimasta fuori Mondovì. Da rimarcare a fine partita che Gioli è risultata best scorer dell’incontro con 20 punti, seguita a ruota da capitan Bacchi con 18. Buoni anche i 14 punti di Mendaro e soprattutto i 10 della giovane centrale Torcolacci. Dall’altra parte del taraflex Soverato ha confermato di essere compagine giovane ma molto solida, con belle individualità ma soprattutto con un gioco di squadra molto efficace e convincente.

Sestetti titolari Il tecnico Napolitano disegna il suo Soverato con Boldini in regia e Aricò opposto, al centro la coppia Guidi e Boriassi, schiacciatrici Mangani e Tanase, libero Napodano. Il coach Caliendo risponde con lo starting six formato da Agrifoglio al palleggio, Mendaro opposto, Gioli e Torcolacci centrali, capitan Bacchi e Lotti sulle bande, Rocchi libero.

Primo set L’avvio è di marca calabrese, con le padrone di casa che si portano subito avanti sul 5-2. È Gioli a siglare due punti importanti che tengono incollata Ravenna al risultato (6-4). Un errore in attacco di Soverato, più un punto di Gioli, e la Conad trova il pari sul 7-7. Reagiscono le calabresi e provano a scappare (13-9). È ancora la centrale della Conad ha siglare punti importanti che riportano l’Olimpia Teodora a stretto contatto con le avversarie (17-15). Nel finale un ace di Bacchi (20-17) e poco altro. Soverato si porta sul 24-19 con cinque set ball a disposizione ma già al primo tentativo chiude sul punteggio di 25-19.

Secondo set Si parte in equilibrio, con le due squadre che giocano punto a punto fino al 4 pari. Le romagnole poi, complice una caduta di tensione delle avversarie, infilano un break di + 5 che porta lo score sul 4-9. La Conad riesce a conservare il vantaggio fino al 9-14, poi Soverato riprende vigore e riesce addirittura a riagguantare l’equilibrio. Ma il set è vivace e combattuto e Ravenna gioca in scioltezza riportandosi a +4 (14-18). Tentano le calabresi di colmare lo svantaggio portandosi sul 20-21. Nel finale è la Conad a prendere il volo e ad avere a disposizione tre set ball: di nuovo sono le padrone di casa a non mollare e a raggiungere e superare Ravenna (25-24). Con orgoglio e tenacia le ragazze di Caliendo rispondono colpo su colpo, vantaggio su vantaggio, fino a cedere solo sul 31-29.

Terzo set La Conad tenta subito un allungo (1-4). Il vantaggio delle romagnole si accorcia fino a un solo punto (7-8), poi è Mendaro a suonare la carica e a cercare di allungare di nuovo. Le battute seguenti vedono le due squadre giocare a fasi alterne, con Ravenna che cerca di alimentare il vantaggio (9-12) e Soverato che prima insegue poi raggiunge (12-12) e supera, infilando un parziale di 6-0 che porta il punteggio sul 15-12. Le padrone di casa amministrano il vantaggio di +3 fino al 19-16 poi sono Bacchi e compagne a rimontare e a riportare il set in equilibrio (20-20). Si entra nelle battute finali del set e quando Soverato sembra sicuro di chiudere la partita in cavalleria viene fuori tutto l’orgoglio delle ravennati che chiudono sul 24-26.

Quarto set Si parte in equilibrio fino al 5 pari, poi Ravenna, che non ha nulla da perdere, fa una prova di fuga (5-8). Soverato per non rischiare i playoff deve almeno portare un punto in cascina, allora reagisce, ritrova il pari (11-11) e prende il largo (19-14). Le calabresi cercano di amministrare fino al finale del set che si conclude con un interminabile scambio e con il punto delle padrone di casa che fissa il punteggio sul 25-22 e il risultato del match sul 3-1.

Dichiarazioni dopo-gara
Nello Caliendo (tecnico Conad Ravenna): «Abbiamo tenuto il campo e questo conferma quello che abbiamo dimostrato durante tutta l’annata. Contro le squadre di alta classifica non abbiamo mai sfigurato. Ci è mancato anche questa sera il guizzo per essere competitivi ai massimi livelli. Di sicuro a questa squadra è mancato qualcosa ma va comunque fatto un plauso a tutte le ragazze perché per noi questa era una partita che contava poco e comunque abbiamo lottato. Tanto di cappello a questo Soverato che quando ha dato spazio a chi ha giocato meno durante la stagione anche i suoi rincalzi sono riusciti a darci filo da torcere. Segno questo che si tratta di un’ottima squadra, attrezzata per arrivare al traguardo a cui è arrivata, ovvero giocarsi i playoff».

Classifica finale Pool Promozione: Bartoccini Gioiellerie Perugia 39 punti (promossa in A1 in virtù del miglior quoziente vittorie); Delta Informatica Trentino 39 (ai playoff); Barricalla Cus Torino 32 (ai playoff); Omag San Giovanni in Marignano 30 (ai playoff); Volley Soverato 28 (ai playoff); Golden Tulip Volalto 2.0 Caserta 24 (ai playoff); Zambelli Orvieto 24 (ai playoff); LPM Bam Mondovì 23; Conad Ravenna 17; Itas Città Fiera Martignacco 14.

OraSì battuta all’overtime dal fanalino di coda: si complica la corsa ai playoff

Basket A2 / Pesante sconfitta in volata per i giallorossi, raggiunti e superati dalla Bakery Piacenza. A un turno dal termine della regular season, si gioca tutto a Ferrara

Ravenna-Piacenza 90-92 dts
(19-17, 45-38, 60-56, 79-79)
ORASI RAVENNA: Smith 33, Cardillo 4, Masciadri 17, Hairston 10, Montano 12, Marino 11, Jurkatamm, Gandini 3. Ne: Rubbini, Baldassi, Tartamella, Carpi. All.: Mazzon.
BAKERY PIACENZA: Green 9, Appling 31, Castelli 20, Pastore 14, Spera 4, Guerra, Perego 14. Ne: Cassar, Pederzini, Bracchi, Orlandi. All.: Di Carlo.
ARBITRI: Moretti, Caruso, Pecorella.
NOTE – Spettatori 2500. Ravenna: tiri da due 19/42, da tre 13/38, liberi 13/19, rimbalzi 47. Piacenza: tiri da due 23/42, da tre 10/22, liberi 16/19, rimbalzi 47.

RAVENNA 14/04/2019. LNP Serie A2 Ventinovesima Giornata. OraSì Basket Ravenna Bakery Piacenza
Il giallorosso Adam Smith prova a superare la marcatura di un avversario

Emozioni fortissime al Pala De Andrè e conclusione dell’ultima gara casalinga della regular season che arriva per la prima volta al tempo supplementare, con una bruciante sconfitta in volata per l’OraSì. Alla fine la spunta il fanalino di coda Bakery Piacenza, che andrà quindi a giocarsi la salvezza nell’ultimo turno, mentre per raggiungere i playoff i giallorossi dovranno vincere a Ferrara oppure contenere la sconfitta in meno di quattro punti se Imola perderà a Forlì.

Partenza sprint degli ospiti (1-9, con 6 punti di Castelli), mentre l’OraSì sbaglia i primi sei tiri fino alla tripla di Montano (4-9 al 6’). Ques’ultimo è caldo e con altre due triple porta Ravenna allo svantaggio minimo (16-17 al 9’), poi assiste su rimbalzo offensivo Marino per il primo vantaggio, sulla sirena. E’ in partita alla grande anche Masciadri che con otto punti ravvicinati porta l’OraSì al massimo vantaggio (36-25), Piacenza si riavvicina ma all’intervallo il margine è ancora importante: 45-38. Nel terzo quarto, però, la Bakery parte pancia a terra e rimonta velocemente (53-51) con Green e Appling in evidenza. Reagisce l’OraSì con Marino e Hairston (58-51), ma la Bakery non molla e dopo 30’ il match è sempre apertissimo: 60-56.

Smith approccia bene il quarto conclusivo affiancato da Gandini (66-58), ma Piacenza è sempre lì con Appling scatenato (68-67) e la tripla di Castelli vale il sorpasso con un break di 2-12 (68-70). Pari di Smith dalla lunetta a 3’30 dalla fine, Castelli da sotto poi quinto fallo di Cardillo e dalla lunetta Appling (70-74), Smith in entrata, fallo su Montano non fischiato e tripla di Appling (72-77), liberi di Marino, ancora Castelli, un libero di Hairston, Smith (77-79) a 41 secondi dalla fine. Sfondamento di Appling a 18” dalla fine, entrata di Smith e tap in di Hairston a 5” e la Bakery non riesce a tirare.

Overtime Aprono quattro punti di Smith, poi Appling e liberi di Hairston (85-82), incredibile tripla di Pastore e liberi di Smith, Perego (87-87) e Appling (87-89), tripla di Montano a meno 40”, liberi di Appling , Smith scivola, un libero di Green a 3” (90-92), Smith da tre sulla sirena ma sul ferro. Finisce con tanta amarezza, ma i playoff sono ancora possibili.

Zitouni è il “re” della Maratona del Lamone per il secondo anno consecutivo

Podismo / Il vincitore della gara concede il bis rimontando Hajjy, in testa fino oltre il 30° km, confermandosi primo al traguardo di piazza Farini, dove sei romagnoli si piazzano nei primi dieci. Podio tutto nuovo tra le donne: la vincitrice, Giulia Montagnin, realizza il secondo miglior crono della storia. Più di 2500 atleti hanno preso parte alla manifestazione, di cui 757 alla maratona

L'arrivo Vittorioso Di Zitouni
L’arrivo vittorioso a Russi del marocchino Youness Zitouni

Ancora l’Africa protagonista alla Maratona del Lamone, ancora Youness Zitouni sul podio più alto di piazza Farini a Russi. Il marocchino della Podistica Il Laghetto ha concesso il bis dopo la vittoria dell’anno scorso, chiudendo in 2.19’43”, 38” meglio del crono del 2018. Anche quest’anno il grande sforzo organizzativo del GS Lamone è stato ripagato dal pieno successo della Maratona e dai numeri: i 757 iscritti alla Maratona (639 arrivati al traguardo) e i 153 della Cinquemila per Russi (133 giunti al traguardo), uniti alle 156 Promesse di Romagna, che hanno celebrato la seconda delle 21 tappe del calendario 2019, ai 12 partecipanti alla retrorunning e all’esercito dei podisti che hanno preso parte al nordic walking, e alle Camminate podistiche a seguito della Maratona su percorsi di  4, 8 o 12km, tutte inserite nel pacchetto delle Camminate della salute e della solidarietà, in collaborazione con Coop Alleanza 3.0, portano anche quest’anno il totale a oltre 2500 atleti.

Mohamed Hajjy, marocchino da due anni diventato cittadino italiano, ha provato a riportare all’Italia il titolo della corsa del Lamone dopo l’ultimo hurrà di Calcaterra, datato 2003, ma Hajjy, già vincitore qui nel 2014 e 2016, dopo essere stato al comando fino al 32° km, ha subito il sorpasso fatale di Zitouni. E il sorpasso decisivo lo ha piazzato a pochi chilometri dal traguardo anche Matteo Lucchese che, dopo lungo inseguimento, ha ripreso e lasciato dietro di sé il debuttante burundiano Celestin Nihorimbere, poi finito addirittura quinto, andando a raccogliere, come l’anno scorso, il terzo posto, in 2.28’05”, nuovo primato personale dell’atleta di Rocca San Casciano e 12ª miglior prestazione dell’anno. La Romagna si è disimpegnata alla grande tra gli uomini dove dietro a Lucchese nei primi dieci sono arrivati il cesenate Giuseppe Del Priore (4°), il cattolichino Giacomo Pensalfini (6°), il faentino Emanuele Maio (8°), e i due portacolori della 100 Km del Passatore Stefano Farina e Gabriele Turroni, rispettivamente nono e decimo.

Le Prime Due Donne, Da Sinistra Montagnin E Giudici
Le prime due classificate della 42 km femminile, Giulia Montagnin e Gloria Giudici

Podio tutto nuovo in campo femminile, dove fin dalle prime battute si è palesata una lotta a tre, sul filo dei secondi, tra Giulia Montagnin, Gloria Giudici e Denise Tappatà, poi finite in questo ordine. La portacolori dell’Atletica Saluzzo, specialista di corsa in montagna, ha chiuso al 12° posto assoluto in 2.45’46”, quinto miglior tempo in maratona dell’anno e secondo miglior tempo della storia della corsa del Lamone dopo quello di Maria Curatolo (2.41’45”) del 1997.

Nuovi nomi vengono scritti anche nell’albo d’oro della Cinquemila per Russi, giunta alla 26ª edizione. Tra gli uomini ha primeggiato Dereje Megersa, etiope, 22 anni il prossimo 5 maggio, autore di una vera impresa: è, infatti, il primo atleta straniero a imporsi in questa corsa cresciuta accanto alla Maratona del Lamone dopo un quarto di secolo tutto all’insegna del tricolore. Megersa ha chiuso in 15’32”, un secondo in più rispetto al vincitore dell’anno scorso Della Pasqua, precedendo di 5” Emanuele Generali (Atletica Castenaso) e di 17” Rachid Benhamdane. Tra le donne, la vittoria è andata alla 19enne Caterina Mangolini (Atletica Delta Ferrarese), che ha chiuso 34ª assoluta in 18’26”, davanti a Nadiya Chubak (Gpa Lughesina) e a Simona Mascaro (GS Lamone). Fabio Perazzini, Claudio Valeri, Adolfo Accalai e Monica Freda hanno vinto le rispettive categorie dei veterani. Infine, Paolo Callegari si è aggiudicato la prova sperimentale di retrorunning, ovvero la corsa all’indietro, grande novità nel cartellone delle iniziative collaterali a questa edizione della Maratona del Lamone.

Fine settimana dedicato a curare alberi e ripulire le sponde del fiume

Iniziative di cittadini volontari dal villaggio San Giuseppe ai Fiumi Uniti. Intanto i grillini denunciano “strage” di piante

Legambiente Fiumi Uniti
Volontari di Legambiente per ripulire i Fiumi Uniti

Molti cittadini volontari si sono dati appuntamento questo fine settimana per portare avanti alcune iniziative per la salvaguardia ambientale e del verde.
Sabato è proseguita la cura con l’innaffio delle piante della straordinaria piantumazione comunitaria di alberi da frutto dietro le case popolari di via Patuelli, che ha visto partecipare una cinquantina di persone di ogni età. Sono 150 le piante che complessivamente sono state messe a dimora nel fine settimana del 6 e 7 aprile. L’idea è nata spontaneamente da tre giovani studentesse e resa possibile dalla donazione delle piante, esuberi della produzione, da parte di Geoplant vivai, dal coordinamento di Ortisti di Strada – Resilienza Silenziosa e dall’ospitalità e collaborazione del Csa Spartaco.

Piantumazione Villaggio San Giuseppe
Piantumazione comunitaria al Villaggio San Giuseppe

Domenica mattina diversi volontari hanno aderito all’appello del circolo Matelda/Legambiente di Ravenna, per la ripulitura degli argini dei Fiumi Uniti a Ponte Nuovo, dopo una recente opera di sfalcio. Notevole la massa di rifiuti raccolti, in particolare plastica, anche se fanno notare gli ambientalisti, ce ne sono ancora moltissimi sparsi sulle sponde del fiume che scompariranno di nuovo con la crescita dell’erba.

Sempre domenica il meetup ravennate “A riveder le stelle” ha invitato i cittadini nell’area verde di via Schiapparelli angolo viale Berlinguer a Ravenna, in zona piscina comunale, per la “Festa di primavera”: innaffiare e fare manutenzione agli alberi piantumati nel novembre 2018 nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Alberi per il Futuro”. Per l’occasione i militanti dei meetup 5Stelle denunciano lo «scandalo che sta travolgendo da qualche mese moltissime essenze arboree del nostro territorio: abbattimenti durante il periodo di nidificazione, potature selvagge e distruzione di interi boschi». «Abbiamo testimoniato il conferimento di oltre ben otto ettari di bosco di alberi decennali esistenti di fianco ad un vivaio/rivendita di piante a Fornace Zarattini lungo la via Faentina – si legge in una nota stampa – Il bosco è stato raso al suolo in periodo di nidificazione, vietato per gli abbattimenti dal regolamento comunale del verde, triturato sul posto per farne cippato e poi conferito all’inceneritore (la cosiddetta “centrale a biomasse”) di Russi. Viene riferito di un’altra distruzione massiccia in atto nella zona della camera iperbarica. Decine e decine di alberi, anche di proprietà comunale, sono stati abbattuti o “potati” selvaggiamente in queste settimane. Eppure, il progetto della “centrale” prevedeva che gli agricoltori della zona avrebbero con gioia rinunciato alle proprie colture tradizionali per impiantare alberi da bruciare. Non è stato ovviamente così, e quindi è partita la caccia alle piante da buttare giù. Tra l’altro la centrale, che, come ogni inceneritore dovrà bruciare sempre a pieno regime e che ha rincorso fino all’ultimo gli incentivi pubblici per sostenere un progetto evidentemente fallimentare, non è ancora entrata pienamente in funzione: non osiamo immaginare ai nostri alberi cosa succederà dopo!».

“Gig economy”: un’indagine sul lavoro tra globale e locale, a partire da Ravenna

In città si vedono i primi rider per le piattaforme online, ancora sconosciuti ai sindacati tradizionali: «Complicato arrivare a queste persone»

Rider Justeat

La gig economy sta entrando nelle nostre vite in punta di piedi, quasi inosservata. Come tutti i fenomeni proteiformi, è difficile da catturare. Cambia connotati radicalmente, a seconda del suo campo d’applicazione. Una volta è un fattorino Deliveroo che ti porta un hamburger a casa in bicicletta. Un’altra, è una babysitter contattata attraverso un’applicazione. O ancora, un tuttofare TaskRabbit che ti aggiusta il lavandino, o un copywriter freelance ingaggiato da un’azienda privata su Fiverr.
Vediamo tutti questi fenomeni, che in Italia stanno muovendo i primi passi, ma non li colleghiamo a una radice comune. Non ci accorgiamo che si tratta di una trasformazione enorme, che sta avvenendo qui ed ora, destinata a cambiare radicalmente il mercato del lavoro nei prossimi anni.
Internet è la base di questa trasformazione, guidata dai software delle “piattaforme”: aziende spesso formate da poche decine di persone che non producono niente ma che riescono, grazie alla loro enorme potenza di calcolo, a incrociare domanda e offerta, a livello planetario.
Tutto qui: un’applicazione sul telefono che ci fa trovare esattamente quello che stiamo cercando. Paghiamo meno per un servizio a domicilio, la piattaforma incassa una percentuale ridicola e il fornitore del servizio ci guadagna qualcosa. Che problema c’è?

Free (?) Rider
Sono loro i più visibili, i rider che sfrecciano sulle biciclette o i motorini: pettorine e cassoni colorati, ci consegnano piatti caldi direttamente a casa. Basta fare un giro nelle grandi città per realizzare che si tratta di una marea montante. A Parigi, nel Marais, sembrano i corridori di una tappa del Tour. Proprio dal comparto del food delivery è stato lanciato l’allarme. Le accuse: gli stipendi sono da fame; le piattaforme impongono il cottimo per massimizzare il profitto; non ci sono adeguate tutele lavorative; la sicurezza sul lavoro è minima.
L’inglese Deliveroo, arrivata a Ravenna alla fine di febbraio, paga i suoi rider 4 euro a consegna; il massimale dell’assicurazione privata che offre ai suoi lavoratori è 50mila euro. Il tutto, a fronte di un fatturato che nel 2017 ha raggiungo i 277 milioni di sterline. La catalana Glovo paga 2 euro netti i fattorini; il massimale dell’assicurazione è 20mila euro. Fatturato sconosciuto.
Il discorso è ancor più radicale per Just Eat (che nel 2018 ha registrato un fatturato di 779 milioni di sterline, anch’essa attiva anche a Ravenna) e Uber Eats, costola del più celebre servizio di taxi privati Uber (che valeva, nel 2018, 11 miliardi di dollari): queste piattaforme non assumono direttamente i loro fattorini, ma si appoggiano a società interinali o ai singoli ristoranti.
Le piattaforme rispondono alle accuse dicendo che hanno creato nuovi posti di lavoro, regolamentando professioni che prima erano in nero; e che i rider sono contenti della flessibilità offerta, perché sono loro stessi a decidere se e quando lavorare. Ma è davvero così?

Strani “imprenditori”
Nella retorica aziendale della piattaforme, il fattorino diventa l’imprenditore di se stesso. I contratti, quasi tutti di lavoro autonomo occasionale, lo dimostrano. Ma si tratta di imprenditori strani che, se fanno i rider come unico lavoro, guadagnano mediamente 570 euro al mese, pedalando circa 40 ore alla settimana. Senza ferie, senza malattia, senza alcun rapporto diretto con la piattaforma. Lavoratori autonomi che guadagnano quanto gli immigrati impiegati nella filiera dei pomodori in Calabria. Autonomi che lavorano con un’uniforme, facendo pubblicità al marchio; autonomi che, se rifiutano una consegna, rischiano di scendere velocemente nel ranking interno d’affidabilità stilato da un algoritmo inaccessibile. Così, uno strumento che sembrerebbe incentivare la meritocrazia, finisce per diventare una molla allo sfruttamento e alla spietata competizione tra i lavoratori.

I numeri dell’Inps
Ma di quante persone stiamo parlando? In Italia la stima più accurata del fenomeno rimane l’indagine realizzata dalla Fondazione Debenedetti in collaborazione con l’Inps nel luglio 2018. I sondaggi indicano un intervallo possibile che va dai 590mila ai 750mila impiegati gig. Di questi, 175mila lo svolgono come unico lavoro. Pochi, si potrebbe ribattere. Ancora per poco. Un dato interessante emerso dall’indagine mostra che l’81% degli intervistati si è avvicinato ad un lavoro gig tra la fine del 2017 e l’inizio 2018. Se questo tasso di crescita dovesse continuare (e nulla sembra smentirlo), tra pochi anni i numeri potrebbero essere molto più alti.
Ma chi sono questi lavoratori? Sono persone istruite (il 30% di loro ha avuto un’istruzione terziaria e superiore, contro il 20% in media della popolazione italiana) che provengono da famiglie “con evidenti maggiori difficoltà economiche”. Solo studenti che arrotondano, dunque? Tutt’altro: l’incidenza d’età più elevata è quella dei lavoratori poveri fra i 30 e i 40 anni. Tout se tient: la gig economy ha proliferato sotto l’ombra lunga della crisi del 2008.

Foodracer Consegna

La punta dell’iceberg
Ma il dato più interessante dell’indagine Debenedetti riguarda il tipo dei lavori svolti. È emerso che solo il 12% del totale lavora in bicicletta o in motorino; il 7% in auto o in furgone. E gli altri? Il 70% dichiara che l’unica cosa che mette in “condivisione” è la propria forza lavoro.
Insomma, i rider sono soltanto la punta dell’iceberg della gig economy. Sotto il livello del mare si estende un immenso esercito di lavoratori, impiegati nelle mansioni più diverse, che si rivolgono alle piattaforme per arrotondare un salario sempre più magro. Una sacca di nuovi poveri disposti a rinunciare a tutele, diritti e tempo libero per mantenere una qualità di vita dignitosa.

Farsi vedere
Marco Marrone, ricercatore e sociologo, è tra i fondatori di Riders Union Bologna, primo esperimento di sindacalismo informale dal basso finalizzato a rendere visibili i fattorini del capoluogo. Da questa esperienza è nata la Carta di Bologna, esperimento di collaborazione fra amministrazione e sindacati unico in Europa .
«Il sindacato è arrivato tardi», spiega Marrone. «La Cgil non ha colto l’importanza di questa vicenda. Fin dall’inizio la prima cosa che ci chiedeva era di tesserarci. Non si è capito il potenziale fortemente simbolico della vicenda dei rider, il fatto che attorno a loro si è identificato il mondo del nuovo precariato». Importanza colta invece da Luigi di Maio che, all’inizio del suo mandato nazionale, ha sfruttato questa occasione per presentare il Movimento 5 Stelle come principale protettore dei precari digitali italiani contro lo strapotere delle piattaforme. Sono andato in via Matteucci per avere una replica dalla Cgil e tastare il terreno. Che si stia muovendo qualcosa anche a Ravenna, col recente l’arrivo di Deliveroo e Just Eat?

La grande disaffezione: i sindacati a Ravenna
«Se è andata davvero così, chiedere il tesseramento è stato un errore. Io non sono capace di chiedere ai lavoratori che vengono da me di tesserarsi», ribatte Ada Assirelli, responsabile della sezione ravennate del Nidil, il sindacato dei lavoratori atipici. Ma, tessera o no, la Cgil si è accorta dell’esistenza dei rider?
«All’interno della Cgil c’è una grande discussione su questo tema. Un rider, durante l’assemblea nazionale dello scorso gennaio, ha dichiarato di non aver bisogno del sindacato, che il suo lavoro gli andava benissimo così, autonomo e svincolato. Il problema è complesso perché comprende casistiche estremamente diverse fra loro», spiega Assirelli. «Io, a Ravenna, non ne ho ancora visto uno», continua. «Mi piacerebbe parlare con loro, ma non vengono. Io non posso andarli a cercare uno per uno, a mezzanotte, di fronte ai ristoranti. Evidentemente sono loro a non voler parlare con me».
Per quale motivo? «C’è diffidenza, c’è una grande disaffezione al sindacato, soprattutto tra i giovani. Spesso si rivolgono a noi troppo tardi, quando hanno già preso delle botte nei denti. Non conoscono i loro diritti, le loro tutele. Si è presa una brutta abitudine, in generale: ci si fa andare bene tutto. C’è molto fatalismo sui diritti del lavoro, c’è rassegnazione».
Un analfabetismo di ritorno, quello sui diritti del lavoro, molto inquietante, come documentato dall’indagine Debenedetti: solo il 33% dei rider ha consapevolezza della propria tipologia contrattuale. Ma cosa ha fatto il sindacato per sensibilizzare i giovani su questo tema? «Sicuramente anche il sindacato ha avuto le sue mancanze», continua Assirelli. «C’è stato poco dialogo fra le varie categorie. Ma noi le leggi non le abbiamo mai fatte. E contro il Jobs Act c’eravamo solo noi in piazza, la prima volta».
Chiedo a Yuri Guidi, responsabile provinciale della Filt (Federazione Italiana Lavoratori Trasporti) Cgil, se il sindacato è a conoscenza di incidenti sul lavoro nel ravennate. La risposta, per fortuna, è negativa: «Il numero dei fattorini è ancora troppo esiguo», spiega. «Per questo è complicato arrivare a parlare con queste persone. Per far partire qualsiasi tipo di denuncia c’è bisogno dell’iniziativa di un lavoratore. E noi, qui, non ce li abbiamo».
Ma il quadro è destinato a mutare in fretta.

Ultimi giorni per partecipare al sostegno del festival teatrale Polis

Ancora aperto il crowfundig, anche con piccole somme, per finanziare la rassegna ideata da ErosAntEros in calendario a Ravenna a maggio

È una raccolta fondi online – fatta anche di piccole somme – rivolta a cittadini e aziende, ancora aperta per qualche giorno, quella promossa dalla giovane compagnia teatrale ErosAntEros, per contribuire alla realizzazione della seconda edizione del festival di teatro “Polis”, in programma dal 16 al 26 maggio a Ravenna.

Un festival che vuole favorire l’incontro tra il teatro e la società attraverso molteplici azioni partecipative, portando in città bei nomi della scena teatrale italiana come Ascanio Celestini, Valter Malosti, G.U.P. Alcaro, Silvia Pasello, Ares Tavolazzi, nonché di ospiti speciali quali Marco De Marinis e Guido Viale.

I fondi raccolti con il crowdfunding verranno utilizzati per realizzare alcune iniziative innovative di carattere sociale e partecipativo come i “biglietti sospesi” per lo spettacolo di Celestini, lo “Sguardo in opera”. laboratorio di scrittura critica e creativa, e il libro d’artista Spectator, con i ritratti fotografici degli spettatori che durante “Polis 2018” hanno partecipato all’atto fotografico partecipativo di Marzia Bondoli Nielsen.

Tutte le info per partecipare a questa iniziativa sul sito di ErosAntEros, su FB di Polis Teatro festival 2019 e sul sito del crowfunding.

Gli azionisti della Cassa di Ravenna approvano il bilancio: dividendo da 0,40 euro

Conti floridi con un utile oltre i 18 milioni. Opzione dividendo anche in azioni (una ogni 42 possedute). Antonio Patuelli rieletto presidente per acclamazione

Assemblea Cassa RavennaL’assemblea ordinaria della Cassa di Ravenna spa, convocata recentemente a Russi, presieduta da Antonio Patuelli e con il rendiconto del direttore generale Nicola Sbrizzi, ha approvato all’unanimità il bilancio 2018, i cui dati più che positivi erano già stati resi noti i primi di marzo.

I conti dell’istituto di credito ravennate si riassumo in un utile netto di 18,3 milioni di euro (+8,40% rispetto al 2017). Positivo anche il bilancio consolidato del Gruppo che comprende altre banche e strutture finanziarie che si attesta su di un utile netto di 19,527 milioni di euro (+ 28,09% rispetto all’anno precedente).

L’assise degli azionisti ha approvato anche la distribuzione di un dividendo lordo in contanti di 0,40 euro per azione, con l’opzione del pagamento in azioni (senza tassazione, a differenza dell’incasso del dividendo in contanti tassato al 26%), in ragione di una azione ogni 42 possedute. Il dividendo in contanti sarà liquidato il prossimo 16 maggio, pari valuta. Le eventuali azioni verranno assegnate a ciascun azionista sempre il 16 maggio; qualora le azioni in possesso dell’azionista al 23 aprile (data di stacco del dividendo) non dessero diritto ad un numero intero di azioni, le azioni da assegnare verranno arrotondate per difetto al numero intero e le relative frazioni saranno liquidate in contanti.
La scelta potrà essere effettuata dal 23 aprile fino e improrogabilmente alle ore 15,30 del 10 maggio con la compilazione, firma e presentazione di apposito modulo presso la Filiale o banca depositaria di riferimento.

Dopo l’assemblea ordinaria si è riunito il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Ravenna che ha rieletto per acclamazione Antonio Patuelli a presidente, Giorgio Sarti a vice presidente vicario e Francesco Gianni a vice presidente.

A Verona il Ravenna va a caccia del riscatto con la Virtus e dei punti playoff

Calcio C / Domani, domenica 14 aprile, i giallorossi affrontano in un match serale (ore 20.30) un avversario in piena lotta per la salvezza, ma anche in buona forma. Foschi: «Dobbiamo farci trovare pronti soprattutto sotto il punto di vista agonistico»

Esposito Pordenone
Il centrocampista giallorosso Salvatore Esposito

Per il Ravenna la ricerca della matematica e della migliore posizione possibile in ottica playoff passa da Verona in casa Virtus, nella sfida di domani, domenica 14 aprile, in orario serale (alle 20.30, arbitro Corti di Milano). Si tratta di un avversario con il quale i giallorossi hanno già pagato uno scotto importante, perdendo 1-0 all’andata a causa del gol di Trainotti, al termine di una delle prestazioni più opache della stagione al “Benelli”. Una voglia di riscatto che rappresenterà una motivazione aggiuntiva per gli uomini di Foschi, ritornati finalmente dopo mesi ad allenarsi a pieno organico. Il tecnico infatti potrà contare oltre che su Boccaccini, che ha scontato i due turni di squalifica, anche su Pellizzari, che dopo le noie fisiche alla schiena in settimana è tornato ad allenarsi con il gruppo alla ricerca della migliore condizione atletica.

Dall’altra parte del campo c’è una Virtus Verona che sta vivendo un momento di forma importante ed è reduce da ben otto risultati utili consecutivi, tra i quali spiccano le vittorie contro Lanerossi Vicenza e Feralpisalò, squadre con ben altre ambizioni rispetto ai veronesi, un filotto di punti che ha portato la squadra allenata la Luigi Fresco in una posizione che offre un panorama più ottimistico nei confronti della lotta per mantenere la categoria, obiettivo dei rossoblù. La rosa a gennaio è stata rinforzata con gli arrivi di Nolè e Polverini, reduci dal fallimento Pro Piacenza, Giorico, centrocampista dal Carpi, e Onescu, dal Bisceglie, tutti giocatori che sono entrati rapidamente nello schieramento titolare e che da subito hanno dato un prezioso contributo alla causa.

«Non pensiamo che giocare con la Virtus sia più semplice che giocare contro il Pordenone – ammonisce il tecnico Luciano Foschi -. A prescindere dalla posizione in classifica si tratta di una squadra organizzata, con qualità che è riuscita per esempio a battere Feralpisalò e a mettere in grossa difficoltà l’Imolese. Il fattore agonistico sarà determinante, perché i nostri avversari cercheranno in casa i punti che servono per salvarsi. Dobbiamo farci trovare pronti da questo punto di vista e vogliamo fare valere le nostre qualità, quanto di più abbiamo fatto rispetto a loro in questo campionato. In settimana abbiamo lavorato molto bene, e spero che lo spirito che ho visto in questi giorni sia messo sul campo per potere tirare fuori la prestazione che ci serve per fare risultato».

Raffica di scippi in scooter, c’è un arresto: un 45enne incastrato da uno scontrino

Tre colpi in cinque giorni a settembre, nell’ultimo caso l’uomo cadde a terra e sotto la sella trovarono la ricevuta di un acquisto: le telecamere del negozio hanno consentito di raccogliere le immagini

ScippoLo scontrino di un succo di frutta è stato l’indizio fondamentale per dare un volto e un nome all’uomo che in sella a uno scooter ha scippato tre donne in bicicletta a Ravenna in un intervallo di cinque giorni a settembre 2018. Il presunto autore è Mirko Forti, 45enne della provincia di Pisa con precedenti specifici. L’11 aprile la squadra mobile della questura di Ravenna gli ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per furto aggravato e rapina.

L’uomo si trovava già in cella: è rinchiuso a Rimini dal 25 settembre scorso quando i carabinieri lo controllarono in stazione a Riccione e risultò che era evaso dai domiciliari il 30 agosto togliendosi il braccialetto elettronico. Quell’arresto per evasione impedì di fatto al toscano di continuare la sua attività: secondo gli investigatori era infatti quella la sua principale fonte di sostentamento anche se i bottini erano spesso miseri. La necessità di mantenersi lo costringeva a colpi ravvicinati: la striscia di tre espisodi tra il 19 e il 23 settembre in pieno centro creò un certo allarme.

Lo scontrino di cui si è accennato è stato trovato nel sottosella dello scooter abbandonato a terra in via di Roma il 23 settembre dopo essere caduto nel terzo degli episodi ravennati (gli altri il 19 in via Ponte Marino e il 20 in via Falier). L’uomo era fuggito a piedi facendo perdere le sue tracce. La vittima aveva riportato lievi lesioni con 4 giorni di prognosi. La moto è risultata rubata a Pesaro pochi giorni prima. Nel sottosella quattro telefoni cellulari: tre donne ne avevano denunciato il furto subito in provincia di Ferrara proprio in quei giorni (17, 21 e 22 settembre), scippate per strada da un rapinatore in scooter. Lo scontrino invece era stato staccato da un supermercato di Ferrara pochi giorni prima. Le telecamere di videosorveglianza del negozio hanno permesso di avere le prime immagini di un sospettato.

A quel punto è stata fondamentale la tecnologia. Si chiama Sari, dall’acronimo di sistema automatico riconoscimento immagini: è un programma in dotazione alla polizia che da un immagine di buona qualità è in grado di fornire abbinamenti con quelle dei fotosegnalati in archivio. E così è emerso un ventaglio di possibili nomi. Tra questi anche quello di Forti. Che è risultato in cella a Rimini. La comparazione tra una sua impronta e quella rilevata sul casco è stato l’elemento finale per l’accusa.

Nell’ultimo match stagionale al De André l’OraSì vuol fare due passi verso i playoff

Basket A2 / Domani, domenica 14 aprile (ore 18), i giallorossi sfidano sul proprio campo l’ultimo della classe Bakery Piacenza. Lotesoriere: «Dovremo essere bravi e determinati nella gestione dei minuti finali in caso di arrivo in volata»

Orasi Pala De Andre
I giocatori giallorossi davanti ai tifosi del Pala De André

Ultima gara interna della regular season, al Pala De Andrè, ma domani, domenica 14 aprile, alle 18 in campo ci sarà un’OraSì determinata a tornare ancora sul parquet di casa in questa stagione, perchè la cosa significherebbe che il team di Mazzon disputerebbe i playoff-promozione. Per farlo servirà di sicuro una vittoria contro una Bakery Piacenza che però arriverà a Ravenna con l’acqua alla gola, visto che una sconfitta potrebbe anche comportare la retrocessione in B come ultima classificata del Girone Est. Bisognerà aspettarsi quindi 40 minuti ad alta tensione agonistica, perchè i due punti in palio sono di importanza fondamentale per entrambe le squadre. La Bakery presenterà il folletto Marques Green e l’ultimo arrivato Appling, Ravenna sarà al completo avendo recuperato qualche acciacco settimanale.

Ecco la presentazione della gara di Alessandro Lotesoriere, assistant coach dell’OraSì: «Sappiamo di andare a giocare una partita molto importante per la nostra stagione e siamo molto concentrati a proposito, anche perchè abbiamo un solo risultato che ci interessa. Non ci fidiamo della classifica della Bakery, che ha due americani molto importanti come Green e Appling e ha la possibilità di scegliere Voskuil in caso di necessità. Abbiamo lavorato bene in settimana e siamo molto motivati a vincere per inseguire i playoff e dare una gioia ai nostri tifosi in occasione dell’ultima partita casalinga della stagione. Penso che la gara potrebbe risolversi in volata e dovremo essere in quel caso bravi e determinati nella gestione dei minuti finali».

Nella migliore delle ipotesi l’OraSì potrebbe anche ritrovarsi già domani qualificata per i playoff, ma oltre a superare la Bakery dovrà sperare in due sconfitte di Imola (in casa con Montegranaro) e Ferrara (a Roseto). In ballo per gli ultimi due posti ci sono anche Mantova, che è una vittoria avanti, e l’Assigeco, che è invece due punti alle spalle della coppia Ravenna-Imola.

Lotteria benefica Pomeriggio importante anche per un altro motivo. Saranno infatti messi in vendita gli ultimi biglietti della Lotteria benefica organizzata come ogni anno dai Leoni Bizantini, questa volta denominata ‘Un canestro per l’autismo’. A metà partita, poi, sarà effettuata l’estrazione dei biglietti vincitori.

Più di 180 giovani promesse della racchetta a Ravenna per la “Coppa delle Viole”

Tennis / Dal 18 al 28 aprile al CT Dario Zavaglia si terrà la 42ª edizione del tradizionale torneo giovanile che in passato ha lanciato atleti come Gaudenzi, Bolelli e Pennetta. Licciardi: «Da qui parte il rilancio del nostro circolo»

All Focus
E’ stato presentato la Coppa delle Viole in programma al CT Zavaglia di Ravenna

Fare leva sulla tradizione e la storia per costruire un futuro di successo, rinverdendo i fasti del passato. E’ il proposito che anima il nuovo consiglio direttivo del Circolo Tennis ‘Dario Zavaglia’ di Ravenna, insediatosi all’inizio del 2019 e che dopo i primi mesi di “rodaggio” si appresta ad affrontare la prima sfida sul piano organizzativo, vale a dire la Coppa delle Viole. Nella club house del circolo di via Marani è stata infatti presentata ufficialmente la 42ª edizione della competizione giovanile che nel periodo pasquale richiama in città centinaia di promesse del panorama nazionale: da giovedì 18 aprile un esercito di tennisti in erba si appresta dunque a ‘invadere’ pacificamente Ravenna, armati di racchetta e soprattutto di tanta determinazione per emergere sul campo, impegnati nei tabelloni delle categorie Under 10-12-14-16 maschili e femminili (le finali in calendario domenica 28).

«Vogliamo rilanciare questo torneo come pure l’attività del circolo, sia sociale che agonistica – ha sottolineato nel suo intervento il neo presidente Carlo Licciardi, padre di Pietro, tennista professionista – e non a caso torneremo a partecipare al campionato di D1 con l’ambizione di poter tornare in fretta a disputare competizioni nazionali. La Coppa delle Viole rappresenta il primo appuntamento di un nuovo ciclo, un torneo che è sempre stato il fiore all’occhiello del Circolo Tennis Zavaglia, conosciuto da tanti in Italia per questo appuntamento, che deve diventare dunque una sorta di pietra miliare. Così come nella nostra ‘vision’ di dirigenti una pietra miliare devono tornare ad essere tutti i soci, ai quali occorre dare i servizi che si aspettano con uno standard molto alto. In tal senso sarà necessario intervenire sulle strutture del circolo per adeguarle ai tempi. Nell’assumere questo incarico presidenziale ho voluto essere supportato da un squadra di persone con cui condividere questa avventura: da soli non si va da nessuna parte, perciò abbiamo creato un team, dividendoci compiti e responsabilità, per portare avanti la gestione del circolo. Il Circolo Tennis Dario Zavaglia ha un storia importante e vogliamo che torni di attualità. Proprio per questo a dirigere la scuola tennis, che conta oltre cento iscritti, abbiamo voluto un maestro apprezzato non solo a livello nazionale come Patricio Remondegui, affiancato da uno staff di professionisti, nella convinzione che i ragazzi di oggi saranno i soci di domani. In questo percorso abbiamo il supporto del Comune, che sta ascoltando le nostre istanze e vedremo come ciò si tradurrà in termini concreti. E per la Coppa delle Viole possiamo contare sul supporto di uno sponsor importante come la Fondazione Cassa di Risparmio Ravenna».

Si tratta di un appuntamento imperdibile per chi ama il tennis giovanile e quindi scoprire i talenti del domani. Del resto, dal club ravennate di via Marani sono passati nelle varie edizioni tanti giocatori che poi sono diventati protagonisti del tennis azzurro, da Andrea Gaudenzi a Simone Bolelli o Flavia Pennetta solo per citare tre dei nomi più noti, in oltre quarant’anni di storia si sono visti all’opera tanti talenti e anche stavolta il copione promette di ripetersi considerando che la Coppa delle Viole rientra nella categoria Elite del Circuito Australian, quindi con punteggio doppio ai fini del ranking. «Come direttivo abbiamo posto una serie di priorità da affrontare nell’intento di riportare il Circolo Tennis Zavaglia a un ruolo di rilievo nella vita cittadina – ha aggiunto il vice presidente Alberto Zoli –. Quindi occorre mettere mano all’impiantistica, un po’ vetusta, al rifacimento dei campi e delle luci perché vogliamo che la gente ricominci a frequentare numerosa il nostro circolo facendo sì che la struttura torni a essere quella di una volta. Il presidente Licciardi, persona dal carattere forte, ci sta mettendo molto del suo, è l’uomo giusto al momento giusto, però lo sforzo di tutti noi è massimo dal punto di vista finanziario, organizzativo e logistico».

A portare il saluto della Federazione Italiana Tennis è stato il delegato provinciale Davide Amadori. «Finalmente si respira aria di rinnovamento in questo circolo, che altrimenti stava un po’ morendo e quindi questo fa piacere anche alla dirigenza federale. Del resto, Ravenna ha sempre avuto una scuola tennis eccezionale, lo dimostrano nomi come Omar Urbinati, Andrea Gaudenzi, Pietro Licciardi, Enrico Dalla Valle e Michele Vianello, cresciuti proprio su questi campi. Sono sicuro che la nuova direzione del torneo saprà essere all’altezza della manifestazione, dando ulteriore impulso a un appuntamento diventato un classico del calendario».

Tra gli attesi protagonisti, naturalmente, anche i giovani atleti del Circolo Tennis Zavaglia, quest’anno già partiti alla grande nei primi tornei stagionali, sia a livello nazionale che internazionale: in gara ci saranno i fratelli Carlo e Raymi Paci, Mattia Di Bari, Nicolò Satta, Rafael Capacci, Leone Spadoni, Pietro Bonivento. Luigi Valletta, Edoardo Lanza Cariccio e i gemelli Bezzi, limitandosi a ricordare le punte di diamante del sodalizio ravennate. «Utilizzeremo per il torneo sei campi, tre coperti e tre outdoor dopo i danni provocati dal maltempo che ha abbattuto tre palloni pressostatici – ha spiegato Antonella Trenta, direttore del torneo –. In questo incarico che ricopro per la prima volta potrò avvalermi dell’esperienza di Pasquale Di Bari e dei giudici arbitri Ottaviano Turci e Benito Danesi. Al momento le adesioni sono già 180, ma per iscriversi c’è tempo sino a martedì e quindi il numero salirà ancora, molto verosimilmente superando quota 250 partecipanti. Ci tengo a sottolineare che per ragazzi e ragazze iscritti al torneo e i loro familiari abbiamo attivato una speciale convenzione con il Museo Classis, inserendo così un elemento culturale a misura di giovane in questo appuntamento sportivo così da offrire un saggio delle bellezze della nostra città. E in questa occasione mi piace citare un brano di un’intervista di Simone Bolelli, che alla domanda su quale fosse il suo primo ricordo legato al tennis ha citato proprio la premiazione di una Coppa delle Viole under 12 in cui invitato a ricevere una targa aveva pensato a quella di un’automobile».

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