sabato
21 Giugno 2025

Turismo: boom di Faenza, tiene Cervia, Ravenna da record in città ma flop sui lidi

I numeri di ottobre confermano il trend della stagione 2018, tra luci e ombre

TuristiCon i dati Istat di ottobre l’Emilia-Romagna in una nota inviata alla stampa celebre i risultati da record ottenuti a livello regionale. Luci e ombre, invece, in provincia di Ravenna, che complessivamente tiene rispetto all’ottimo 2017, registrando quasi un milione e mezzo di turisti (-0,4 percento) e quasi sei milioni e mezzo di pernottamenti (-0,6 percento).

Andando ad analizzare le performance dei comuni (turisticamente) più importanti, va sottolineato il boom di Faenza con oltre 52mila turisti registrati nel 2018, in crescita del 5,4 percento rispetto al 2017, e 132mila pernottamenti, in crescita addirittura del 9,4 percento (con quelli di ospiti stranieri che sono circa 37mila, in aumento del 10 percento).

Ottimi numeri, quelli di Faenza, ma naturalmente neppure paragonabili in termini assoluti con quelli dei due comuni principali. Cervia chiude infatti i primi dieci mesi del 2018 con circa 3,5 milioni di pernottamenti (ben oltre il totale di quelli della provincia), in calo dello 0,7 percento rispetto al 2017 (un calo più accentuato se si considerano solo quelli di ospiti stranieri, circa 548mila) a fronte di un arrivo di 765mila turisti, leggermente in crescita rispetto all’anno precedente (+0,6 percento). A Cervia quindi più turisti, ma che hanno dormito in zona meno notti, rispetto al 2017.

Arriviamo quindi al comune capoluogo che al 31 ottobre perde oltre il 2 percento di turisti e l’1,5 percento dei pernottamenti rispetto all’anno precedente. Ma a Ravenna è necessario analizzare meglio i dati. Si scoprirà così che i lidi hanno registrato un’annata di forte crisi ma che la città d’arte invece continua a segnare nuovi record, con 221.774 arrivi che rappresentano il miglior risultato di sempre, in leggera crescita (+1,1 percento) rispetto al già storico 2017. Nella città d’arte crescono anche i pernottamenti, a quota 436mila (+0,7 percento), con l’ottima performance di quelli di ospiti stranieri, quasi un terzo del totale e in crescita del 2,5 percento rispetto al 2017. Da segnalare anche la tendenza sempre più consolidata che nella città d’arte favorisce le strutture extra-alberghiere (in crescita del 10 percento), a discapito degli hotel tradizionali che nonostante l’ottima performance generale del centro registrano un calo di presenze di oltre il 3 percento.
Infine, arriviamo al tasto dolente dei lidi ravennati, che nei primi dieci mesi del 2018 perdono il 2 percento dei pernottamenti rispetto all’anno precedente (assestandosi attorno a quota 2,2 milioni) e oltre il 4 percento di turisti (in totale nei primi dieci mesi dell’anno 358mila circa, di cui 81mila stranieri, questi in calo del 5 percento).

Torna anche a Ravenna la marcia per la pace, con esponenti di tutte le religioni

Organizza l’archidiocesi. Si parte il 31 dicembre alle 15 da piazza del Popolo

Marcia 2017.4Il 31 dicembre alle 15 si svolgerà la quinta edizione della Marcia per la Pace di Ravenna (52esima a livello nazionale). L’appuntamento è promosso dall’ Archidiocesi di Ravenna-Cervia, con il patrocinio del Comune e la collaborazione di numerosissime realtà.

Il tema di quest’anno è “La buona politica è al servizio della Pace” e vuole invitare a “rimanere uniti al di là di ogni credo religioso, colore della pelle, provenienza e appartenenza politica”.

L’avvio e prima tappa della marcia sarà Piazza del Popolo dalle 15, si proseguirà poi in via Diaz per raggiungere la seconda tappa: il Liceo Classico Dante Alighieri. La marcia proseguirà poi per via Angelo Mariani, via Dante Alighieri e piazza San Francesco (terza tappa) e poi ancora in piazza Caduti, via Arnaldo Guerrini, piazza Kennedy, via Garatoni fino alla quarta tappa, la sede della Caritas Diocesana di piazza Duomo 13. La quinta tappa sarà la casa circondariale di via Port’Aurea. A ogni tappa ci sarà una breve sosta per riflettere pochi minuti e lasciare un messaggio di pace.

Il corteo sarà presieduto dall’arcivescovo di Ravenna-Cervia monsignor Lorenzo Ghizzoni e dall’ assessore Massimo Cameliani, oltre ai rappresentanti di tutte le fedi religiose presenti a Ravenna, associazioni, movimenti e gruppi e dai rappresentati delle associazioni di categoria.

Come regalo di fine anno la Rekico vuol mangiare una dolce Crema in terra lombarda

Basket B / Domani, domenica 30 dicembre (ore 18), i faentini sfidano in trasferta una Gimar in crescita. Petrucci: «Gara da affrontare con lo stesso atteggiamento visto con le big del girone»

Marco Petrucci
L’ala della Rekico Marco Petrucci

Sarà il caldissimo PalaBione, tana della Gimar Lecco, il teatro dell’ultima gara del 2018 della Rekico. Un campo che ha regalato grandi soddisfazioni ai faentini (vittoria per 63-61 nella stagione 2016/17), ma anche delusioni (nello scorso campionato è arrivata una sconfitta per 52-72), da sempre uno dei più difficili da espugnare di tutto il girone. A questa insidiosa partita in programma domani, domenica 30 dicembre alle ore 18, i Raggisolaris si presenteranno con grandissime motivazioni e con l’intenzione di sfruttare al meglio le ultime due gare del girone d’andata per restare in vetta alla classifica al giro di boa del campionato. Come sempre la partita sarà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook ufficiale dei Raggisolaris.

«Avere raggiunto la Final Eight di Coppa Italia è un grande traguardo per noi giocatori e per la società – sottolinea l’ala Marco Petrucci, reduce dai 26 punti contro Crema, il suo massimo in serie B – e ci darà ancora più stimoli per chiudere alla grande il girone d’andata per poi concentrarci sulla seconda parte di stagione. Ritorneremo a pensare alla Final Eight soltanto a marzo, perché adesso dobbiamo concentrarci su Lecco, squadra con un ottimo potenziale che ha rialzato la testa dopo un avvio di stagione non positivo. Ora che ha trovato i giusti equilibri sta risalendo la classifica e dimostrando il valore di tutti i suoi giocatori. Dovremo fare molta attenzione a Cacace, ala con molti punti nelle mani, e alla fisicità di un gruppo che ha ottime individualità in ogni reparto. L’importante sarà affrontare questa partita con lo stesso atteggiamento che ci ha permesso di vincere in casa di avversarie molto forti».

Gli avversari La sfida tra Raggisolaris e Lecco è diventata ormai una classica della B. Nelle ultime due stagioni, sono state protagoniste di un avvincente testa a testa per raggiungere il quinto posto al termine della regular season, e in entrambi i casi a prevalere sono stati i faentini. Anche quest’anno la Gimar ha allestito un roster dalle grandi ambizioni e interamente rinnovato ad esclusione della guardia Cacace, faticando però a inizio stagione a trovare le vittorie. L’allenatore Antonio Paternoster ha poi trovato i migliori meccanismi, portando Lecco a una striscia di cinque successi consecutivi, terminata nell’ultima giornata a Vicenza. La Gimar ha un organico con tanta esperienza e qualità e soprattutto con molti tiratori pericolosi. Vecchie conoscenze di coach Friso sono il playmaker Teghini e il pivot Brunetti (10.2 punti), mentre il miglior marcatore è Marinello, guardia tesserata da poche settimane da Costa d’Orlando. Altro giocatore di grande impatto è Di Prampero e a completare il reparto esterni ci sono il confermato Cacace, la guardia Molteni e l’under Chinellato. Tanta qualità c’è anche nel reparto lunghi dove oltre a Brunetti ci sono l’ala Caceres e il pivot Rattalino. Gli altri under nel giro della prima squadra sono Ghirlandi, Galasso, Ratti, Lomasto e Favalessa.

A Lugo una messa «in memoria delle vittime dell’aborto e dell’eutanasia»

A celebrarla il vescovo di Imola Tommaso Ghirelli, che in un’intervista al “Fatto” parla anche di crimini…

Volantino MessaFa discutere a Lugo la celebrazione, ieri sera (venerdì 28 dicembre), della messa “in memoria delle vittime dell’aborto, dell’eutanasia e della fecondazione artificiale”.

L’evento si tiene già da qualche anno nella collegiata di Lugo in occasione della liturgia dei Santi innocenti martiri. A organizzare è il Movimento per la Vita, con tanto di manifesti con citazione di madre Teresa di Calcutta: “L’aborto è il più grande nemico della pace perché se una madre può uccidere un figlio ciò significa che gli esseri umani hanno perso totalmente il rispetto per la vita e più facilmente possono uccidersi a vicenda”.

La messa è stata celebrata dal vescovo di Imola Tommaso Ghirelli che in un’intervista al Fatto Quotidiano aveva dichiarato: «L’aborto oggettivamente è un crimine poi che le singole persone siano responsabili, colpevoli e coscienti questa è un’altra cosa: la persona non si può giudicare. Anche l’eutanasia è una cancellazione della vita: è il segno di una persona che non è aiutata ad accettare la vita anche nelle sue sofferenze. Il rimedio non è sopprimere la vita ma curare e amare queste persone senza lasciarle abbandonate. Così come nella fecondazione artificiale dove ci sono tanti embrioni che vanno buttati via».

Ad appoggiare l’iniziativa, in una nota inviata alla stampa, il Popolo della Famiglia della provincia di Ravenna. «Vogliamo esprimere tutto il nostro appoggio e gratitudine – dichiara il vicepresidente del movimento fondato da Adinolfi, Marcello Faustino – per questa importantissima e preziosissima iniziativa del Movimento per la vita e i più sentiti ringraziamenti al vescovo Monsignor Ghirelli per questa celebrazione, oramai traduzione lughese».

Il Sessantotto della Classense e Schizzerotto, intellettuale dalla schiena dritta

Quando la Cassa concesse i chiostri francescani a un ente previdenziale e i membri del consiglio comunale si dimisero per protesta. La vendetta fu la sospensione del direttore della biblioteca, poi reintegrato dal ministro

Schizzerotto
Giancarlo Schizzerotto, direttore della biblioteca Classense dal 1965 al 1972

Il ’68 è spesso considerato un anno di passaggio, di discrimine tra passato e futuro, tra un passato che avvertendo prossima la fine cerca in tutti i modi di contrastarla e un futuro ancora confuso, pieno di spunti straordinari, ma ancora senza una direzione definita, in grado cioè di incanalare i cambiamenti e… mantenere sostanzialmente le cose come stanno. Almeno questo è quello che succedeva anche a Ravenna in quell’anno memorabile.

È l’anno in cui il centrosinistra a Palazzo Merlato (Dc, Pri, Psu), che ha miracolosamente governato per un anno con la metà dei seggi (13 repubblicani, 8 democristiani, 4 socialisti unificati), entra in crisi in febbraio quando il bilancio viene approvato col voto dell’unico consigliere liberale. Immediata la reazione del Psu che invita i suoi assessori a rassegnare le dimissioni ribadendo «il rifiuto sia di soluzioni frontiste che di allargamenti al Pli».

Per cui in luglio il Consiglio comunale viene dichiarato sciolto e viene nominato un Commissario prefettizio. I radicali proiettati come sempre verso il futuro, propongono una soluzione di sinistra: Psu, Psiup, Pri, Pci (come si vede sono i repubblicani l’ago della bilancia, indecisi da che parte stare; d’altra parte è stato sempre così in tutto il Novecento e oltre).
Anche l’arcivescovo Baldassarri si schiera dalla parte del futuro e in una domenica di marzo in Duomo sorprende i fedeli e scandalizza la sua conferenza episcopale, affermando che «la Chiesa non ha nulla da spartire con nessun partito» e si dichiara contro l’intervento militare in Vietnam.

Dalla parte del futuro che avanza scoppia l’occupazione del liceo Artistico che si allarga subito all’Iti e alle Magistrali. Si accoda per ultimo anche il Liceo Classico. Non si ha notizia invece dello Scientifico. Comunque cominciano a sfilare per le vie del centro migliaia di studenti contro la scuola borghese e l’autoritarismo, creando sconcerto tra le forze politiche, Pci compreso.
Anche sul piano internazionale il passato perde dei punti: Johnson annuncia il ritiro delle truppe americane dal Vietnam. Cosicchè si arriva alle elezioni politiche di maggio che premiano il Pci (+8,1%), e il Psiup (+5,61) mentre perdono Pri (- 4,30) Psi/Psdi (-6) e Dc (-2,6).

Le cose si mettono veramente bene per la sinistra che si prepara a vincere nelle prossime amministrative di novembre. Ma il passato a Ravenna, proprio perchè avverte prossima la fine, fa sentire ancora la sua persistente e oscura potenza.
L’8 di maggio in una riunione dell’Opera di Dante indetta dal Commissario, sono presenti il Provveditore agli studi e i membri del Consiglio: i professori E. Dirani, P. Orselli, M. Vinceri, P. Longanesi in rappresentanza di tutti i partiti e G. Schizzerotto, Direttore della Classense, in qualità di Capo Divisione Istruzione dell’Amministrazione comunale. Il Consiglio è stato convocato dal Commissario prefettizio per discutere la proposta della Cassa di Risparmio di affittare parte dei chiostri francescani a un ente previdenziale, l’Enpdep, per uso uffici. Unanime, il consiglio esprime un parere apertamente contrario alla proposta, in base al contratto stipulato nel 1950 fra Comune e Cassa che prevede «l’obbligo di ospitarvi il Museo Dantesco e l’Archivio di Stato e Notarile ed eventualmente qualche altro istituto consono al decoro della zona dantesca la quale impone il sacro rispetto e la venerazione gelosa dovuta alle spoglie del poeta».

Il Commissario prende atto del rifiuto, ma il presidente della Cassa gli fa capire subito chi è il padrone e lo obbliga a riconvocare i membri dell’Opera, minacciandolo di intentare causa al Comune. Presidente della Cassa a quel tempo è il ragionier Bruno Benini, fratello di Alieto, preside del Classico, altro campione di un passato che resiste con tutte le sue forze, noto per aver chiesto la giustificazione dei genitori agli allievi che non avevano aderito allo sciopero per “Trieste italiana” ed erano rimasti in classe. Nella seconda riunione, a distanza di una sola settimana dalla prima, i membri del consiglio visto che il loro parere era stato di fatto e clamorosamente dichiarato inutile, decidono di dimettersi tutti, denunciando l’intera vicenda alla pubblica opinione.

Manifesto Radicali 1968
L’ironico manifesto dei Radicali sul caso dei chiostri francescani e della Classense nel 1968

Insorge “Italia Nostra” che denuncia la «grossolana prepotenza e insensibilità, lo strapotere oscuro» (massonico?) della Cassa sulle strutture democratiche della Repubblica «in disprezzo della cultura e della civiltà in nome degli affari». Una battaglia analoga “Italia Nostra” l’aveva già intrapresa qualche tempo prima denunciando i lavori della nuova sede in Largo Firenze che compromettevano gravemente uno dei chiostri francescani. In quell’occasione dopo l’ispezione del Consiglio superiore delle Belle Arti il cantiere venne chiuso e i lavori sospesi, ma dopo tre anni prevaleva inesorabile il potere del denaro e il cantiere veniva riaperto e un altro scempio si aggiungeva alla tormentata storia dell’urbanistica ravennate.
Nel frattempo l’Enpdep ha già preso possesso dei locali che gli sono stati affittati e il salone centrale del primo piano è stato già trasformato con orrendi muri provvisori. Ma l’arroganza del potere restava ancora inappagata: mancava la vendetta, la rivalsa sui reprobi che avevano osato contrapporsi.
Il 26 luglio la rappresaglia arriva inaspettata sul direttore Schizzerotto, l’elemento più debole dei membri del consiglio, in quanto dirigente comunale che per aver dato le dimissioni e trasgredito agli ordini del commissario/podestà viene sospeso dalle sue funzioni e dallo stipendio (una misura che di solito si abbatte contro chi commette reati previsti dal codice).

La sospensione risultava, oltre che ingiusta, anche tecnicamente infondata in quanto colpiva il dirigente comunale per un atto compiuto nella sua qualità di consigliere dell’opera di Dante che è un Ente morale autonomo e non una sezione del Comune.
Immediata la reazione dell’opposizione, del settimanale “Nuovo Ravennate” e del suo appassionato direttore Mario Battistini, di tutte le personalità culturali della città (Zaccherini, Di Salvo, Santacroce, Proli, Amadei, Longanesi, Spadoni, Caravita, Giacci, Giovanna Bosi Maramotti…) e delle forze politiche locali ad eccezione del liberali che ci tenevano a restare estranei alle «mobilitazioni chiassose della sinistra estrema».
Sui muri di Ravenna venne affisso firmato dai radicali uno spassoso manifesto in latino intitolato: “Se i commissari capissero il latino”.

La protesta ravennate contro la «faida podestarile» arrivò anche in Parlamento con l’interrogazione di Mario Li Vigni socialproletario, e gli interventi di Agide Samaritani e Arrigo Boldrini, comunisti, e Benigno Zaccagini, democristiano, per chiedere a vario titolo di reintegrare Schizzerotto, di intervenire contro l’affitto inopportuno e salvaguardare i luoghi danteschi. In piena estate, mentre la Cecoslovacchia veniva invasa dai carri armati sovietici per bloccarne la primavera, arrivò ai parlamentari ravennati il telegramma del Ministro degli Interni Restivo che reintegrava, dopo quattro mesi, Giancarlo Schizzerotto nelle funzioni e nello stipendio.

Ma i rapporti e le ferite tra Ravenna e il grande latinista e storico Giancarlo Schizzerotto non si ricucirono più del tutto, neppure dopo le elezioni di novembre e la conquista di Palazzo Merlato da parte delle sinistre, nè tantomeno dopo la sua elezione come indipendente nelle liste del Pci in consiglio provinciale.
Schizzerotto era nato nella provincia di Vicenza nel 1938, laureato in Lettere alla Normale di Pisa, aveva già tradotto in prosa le Georgiche di Virgilio quando nel 1965 vinse un concorso difficile e importante come quello di dirigere, dopo Manara Valgimigli, la Biblioteca Classense di Ravenna. Resterà a Ravenna sino al 1972, per passare a dirigere la biblioteca comunale di Mantova.
Forse per il suo carattere difficile e indipendente, per l’intransigenza e il rigore intellettuale che dagli studi trasferiva automaticamente nell’ambito dei rapporti umani e politici, era portato a diffidare della classe politica, perennemente critico nei suoi confronti sino al punto, pare, di presentare le sue dimissioni al sindaco Canosani su di un pezzo di carta igienica.
Muore nel 2012 a Viareggio e ci lascia importanti studi storici, letterari e d’arte tra i quali: Otto poemetti volgari sulla battaglia di Ravenna del 1512 (Ravenna, il Girasole), Le incisioni quattrocentesche della Classense (Ravenna, Zaccarini), Cultura e vita civile a Mantova fra ‘300 e ‘500 (Firenze, Olschki), Sberleffi di campanile, per una storia culturale delle scherno come elemento di identità nazionale (Firenze: Olschki, 2015).

 

Nino CarnoliL’autore di questo racconto, Saturno Carnoli
Questa storia del ’68 ravennate è stata “rintracciata” e narrata dallo studioso Saturno Carnoli, anche artista, scrittore ed esperto di comunicazione, noto “agitatore culturale” cittadino. Sempre su quel periodo di grande fermento politico e culturale Carnoli ha curato in passato una raccolta commentata di manifesti, volantini  e grafiche sessantottine apparse a Ravenna . Sempre sul tema e del clima di quell’epoca recentemente ha scritto, assieme allo storico  Cesare Albertano, una sorta di romanzo-documento intitolato Inidoneità. Storia giudiziaria di un manifesto (edizioni Moderna).  

Il Ravenna comincia il girone ritorno al “Benelli” contro il pericolante Gubbio

Calcio C / Sabato 29 dicembre (ore 18.30), i giallorossi sfidano in casa i “lupi” umbri nel match che precede una lunga pausa. Foschi: «Dobbiamo essere concentrati in questa ultima sfida dell’anno»

Venturi Ternana
Il portiere giallorosso Giacomo Venturi

Reduce dal buon pareggio di Imola che l’ha proiettato al secondo posto in classifica, il Ravenna inaugura, sabato 29 dicembre, il proprio girone di ritorno in casa al “Benelli” (inizio ore 18.30, arbitro Maria Marotta di Sapri) contro il Gubbio. Se da una parte i giallorossi, forti dei 30 punti conquistati, vorranno iniziare al meglio la seconda parte della stagione per continuare a veleggiare nei piani alti della classifica, dall’altra parte i “lupi” umbri sono in cerca di un risultato positivo per allontanarsi dalle zone pericolose, in cui si trovano con 18 punti. Dopo questo match il campionato si fermerà per una lunga pausa, con i bizantini che torneranno in campo sabato 19 gennaio nella trasferta contro il Sudtirol.

Il Gubbio dall’avvio di stagione ha cambiato il tecnico, con Giuseppe “Nanu” Galderisi subentrato a Sandreani dopo il k.o. contro il Renate. Per l’allenatore si tratta della seconda esperienza nella panchina rossoblù e nelle prime sei gare disputate sono stati sei i punti raccolti. La rosa vede come elementi di spicco la mezzapunta Casiraghi e il giovane attaccante Plescia, già autore di 3 gol, e l’esperta ala Casoli. Per una singolare coincidenza il match sarà disputato senza i due capitani: Lelj infatti è stato squalificato per due turni dal giudice sportivo per l’espulsione rimediata a Imola, e si aggiunge a Maleh tra le assenze della partita. Dalla parte degli eugubini è fermo invece Marchi per avere raggiunto la quinta ammonizione.

Dichiarazioni pre-gara
Luciano Foschi (tecnico Ravenna): «Le partite adesso si assomigliano molto, sembra che tutti gli allenatori dicano le stesse cose, ma il campionato vive un equilibrio totale. Ci siamo resi conto di avere una identità e dobbiamo essere bravi a portarla avanti. Dipende tutto da noi, dobbiamo essere noi a fare la prestazione, a portare avanti il nostro credo. Quando siamo riusciti a farlo bene di solito siamo stati premiati con il risultato, ma la costante è che solo con la prestazione possiamo pensare di portare a casa il risultato. La partita contro la Virtus Verona deve averci insegnato qualcosa e dobbiamo essere concentrati in questa ultima sfida dell’anno».

Conad, domenica a San Giovanni in Marignano un derby che vale come una finale

Volley A2 femminile / In terra riminese le ravennati sono obbligate a fare bottino pieno per tenere viva la speranza qualificazione in Poule Promozione. Caliendo: «Contro le squadre forti abbiamo sempre dimostrato di giocarcela alla pari»

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La grinta delle giocatrici della Conad

Domenica 30 dicembre, nell’ultima partita del 2018, la Conad scenderà in campo come se dovesse affrontare una finale. A San Giovanni in Marignano (inizio ore 17, arbitri Serafin e Ceccanato) le ravennati vanno infatti all’assalto delle padrone di casa riminesi della Omag con l’unico obiettivo di conquistare i tre punti in palio, per tenere accesa la speranza di qualificarsi alla Poule Promozione. A tre partite dalla fine, con sei lunghezze da recuperare sulle stesse marignanesi (che hanno però una gara in più da disputare) e soprattutto su un Sassuolo in difficoltà, la formazione di Caliendo non può più permettersi passi falsi e continuare sulla strada tracciata dal successo proprio sulle emiliane della Canovi. Reduci dalla sconfitta per 3-1 di Perugia, di fronte al proprio pubblico le avversarie ce la metteranno di sicuro tutta per riscattarsi e continuare a tenere il passo delle prime in classifica. Seguirà un lungo periodo di pausa per le biancorosse, che torneranno in campo il 20 gennaio, al PalaCosta, contro le salentine del Cutrofiano.

Alla vigilia di una sfida così importante il tecnico Nello Caliendo invita a stare con i piedi per terra: «Guardiamo a noi e guardiamo una partita per volta, senza fare calcoli. Ci siamo dati questo imperativo all’interno dello spogliatoio e la vogliamo vivere in questo modo. Siamo sicuramente contenti della vittoria contro Sassuolo, tuttavia siamo altrettanto consapevoli che domenica ci aspetta una partita durissima, contro una formazione molto forte. Giocheremo contro un’altra squadra che finora in casa le ha vinte tutte e già questo la dice lunga e fornisce tante indicazioni. Noi però viviamo alla giornata e guardiamo alla realtà. Contro le squadre forti abbiamo sempre dimostrato di giocarcela alla pari, pur ottenendo risultati non sempre positivi. Puntiamo allora alla prestazione e a portarci a San Giovanni in Marignano questo tipo di attenzione. Cercheremo così di concentrarci sull’obiettivo e di dare il massimo».

Le avversarie Guidato dal coach Stefano Saja, San Giovanni in Marignano è una squadra forte in tutti i reparti e anche le seconde linee sono più che valide. Quest’estate il roster è stato potenziato dagli arrivi della regista Bianca Mazzotti da Mondovì, del posto 4 statunitense Nicole Fairs, dell’opposto Costanza Manfredini e della centrale Giuditta Lualdi da Chieri, dell’altro opposto Martina Casprini da Parma e della banda Alessandra Guasti, vecchia conoscenza del pubblico romagnolo con le sue due stagioni a Forlì in A1 e A2. Tra le conferme c’è stata quella del libero Giulia Gibertini, anch’essa con trascorsi a Forlì in A2.

Diretta streaming La diretta streaming del match sarà visibile sul canale YouTube di San Giovanni in Marignano al link: https://www.youtube.com/watch?v=URZfAr19HRo&feature=youtu.be&fbclid=IwAR2wt2ynqZ_MQDpW_V3TXBnlIZZHIfncGKxl7XqTnYiKmYtRhmjgx9itgb4.

Classifica: Bartoccini Gioiellerie Perugia 26 punti; Barricalla CUS Torino e Delta Informatica Trentino 24; Omag S. Giov. in Marignano 23 e Canovi Coperture Nolo 2000 Sassuolo 23; Conad Olimpia Teodora Ravenna 17; Cuore Di Mamma Cutrofiano 14; Sorelle Ramonda Ipag Montecchio 12; Sigel Marsala 5 (Torino, S. Giov. in Marignano, Marsala, Trento e Cutrofiano una partita in meno).

Club Adriatico apre la sesta stagione con due ospiti internazionali all’Almagià

Phuong Dan e Jackie saranno in consolle a partire dalle 23. Uno suona ad Amburgo, l’altra a Lisbona

Facebook Event 1749106742025684La sesta stagione di Club Adriatico apre le porte dall’Almagià di Ravenna, sabato 29 dicembre, a partire dalle ore 23.00. La prima serata invernale del club coincide con l’ultima grande festa del 2018. Ospiti internazionali dell’evento saranno l’artista tedesco Phuong Dan e la Dj portoghese Jackie. In apertura le selezioni dei resident dj Pit e El Putiferio.

Phuong Dan da più di dieci anni è DJ e promoter del Golden Pudel Club di Amburgo e uno degli artisti di riferimento del Salon des Amateur di Dusseldorf, due dei locali di culto nella scena elettronica tedesca. Le selezioni eclettiche di Phuong Dan, ospite fisso nelle programmazioni del festival Dekmantel di Amsterdam, spaziano tra i differenti generi e sono dei veri e propri viaggi musicali verso reami sconosciuti e territori sonori “altri”. La ricerca della giusta atmosfera lo porta a mixare innesti di techno tribale a tracce rare di disco e afro-cosmic, esplorando musica proveniente da decadi e mondi differenti.

Jackie è Dj e organizzatrice di eventi a Lisbona. Il suo approccio alla musica dance è aperto, contaminato, sensuale, con un’attenzione alla qualità e alla sperimentazione senza per questo dimenticare il divertimento e il coinvolgimento del pubblico.

L’appello di Enpa Faenza: «Capodanno senza botti, tenete al sicuro gli animali»

L’ente di protezione animali suggerisce di evitare petardi e simili per salutare il nuovo anno: «Crea loro forte stress»

Adorable Animal Breed 1189673Con l’arrivo di San Silvestro, anche quest’anno la sezione faentina di Enpa chiede un Capodanno senza “botti”. «C’è chi si ostina a definirla una tradizione, ma è in realtà una pratica violenta, pericolosa e spesso collegata all’illegalità – sottolinea Maria Teresa Ravaioli, presidente di Enpa Faenza -. Tra le persone genera incidenti a un livello preoccupante, mentre per gli animali lo scoppio dei fuochi artificiali, specie in piena notte, causa danni enormi; negli uccelli un botto causa uno spavento tale che li induce a fuggire dai dormitori, volando al buio anche per chilometri, andando a morire sfracellati addosso al primo ostacolo; nei gatti e nei cani un botto crea forte stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini e recinti, per scappare da un rumore per loro insopportabile, finendo spesso vittime del traffico, con il risultato di gravi danni per loro e pericolo per la circolazione; negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da spavento».

Nei giorni cruciali delle feste, Enpa suggerisce ai proprietari di animali di tenere temporaneamente chiusi in un luogo comodo e rassicurante gli animali. In casa, il volume dello stereo o della tv un po’ alto è più familiare agli animali e soffoca altri rumori esterni. È necessario uscire con il proprio cane sempre al guinzaglio (botti improvvisi potrebbero causare una fuga), mantenendo per primi un atteggiamento sereno, ignorando le manifestazioni di paura dell’animale per non rafforzarne il comportamento. Infine – consiglio sempre valido – meglio mettere al proprio cane o gatto una medaglietta (che non sostituisce il microchip obbligatorio per legge) con i recapiti per essere contattati nel caso di smarrimento.

«Ci appelliamo soprattutto agli adulti – conclude Maria Teresa Ravaioli -, che hanno il dovere di controllare i minori, impedendo loro l’acquisto e l’utilizzo di botti e petardi, ma anche dando l’esempio, scegliendo modi più sereni e sensati per salutare il nuovo anno».

Lugo approva il bilancio 2018: previsti investimenti per quasi 11 milioni di euro

Tra i punti previsti dal Dup la riqualificazione del centro storico e delle aree artigianali. Soldi per il Rossini e la biblioteca Trisi

Il PavaglioneIl Consiglio comunale di Lugo, nel corso della seduta del 27 dicembre, ha approvato il bilancio di previsione 2019-2021 del Comune di Lugo Il bilancio del Comune di Lugo prevede di sostenere 10.980.077 euro di investimenti nel 2019, tra risorse riferite a investimenti del 2019 e altre riguardanti investimenti di competenza degli anni precedenti, ma che si finiranno nel 2019. Gli investimenti riguarderanno la manutenzione straordinaria di immobili comunali, interventi per la sicurezza sismica di monumenti, edifici storici e scuole, manutenzione delle strade e del verde e realizzazione dei nuovi bacini di laminazione.

Tra i punti previsti dal Documento unico di programmazione c’è la riqualificazione del centro storico e delle aree artigianali, sarà completata la ristrutturazione di piazza Savonarola, portati a compimento i lavori relativi al collegato ambientale e mobilità sostenibile per i percorsi casa-scuola. Inoltre, per il contenimento del rischio idraulico saranno realizzati i bacini di laminazione a Lugo Sud e a Lugo Nord e ampliato quello a Lugo Ovest. Oggetto dei lavori per l’adeguamento sismico saranno il Teatro Rossini, il centro sociale Il Tondo, l’edificio ex scuole elementari Gardenghi, il cimitero monumentale di Lugo e la scuola elementare di San Bernardino. Particolare cura sarà dedicata alla manutenzione del sistema di viabilità. Particolare rilevanza avrà il sistema di modifica alla viabilità tra centro storico e area Lugo Sud, in seguito alla riqualificazione dell’area ex acetificio Venturi. Si prevede inoltre la realizzazione della banda ultra larga nelle aree artigianali. Attenzione anche all’istruzione e alla formazione, con il proseguimento della collaborazione con le scuole lughesi per fornire corsi qualificanti legati al mondo del lavoro e l’aumento di incontri tra scuola e mondo del lavoro attraverso le associazioni di impresa.

Teatro Rossini Lugo
Pubblico al teatro Rossini di Lugo

Saranno inoltre portati a compimento i lavori di ristrutturazione di via Traversagno, asse strategico di collegamento tra la frazione di Voltana, la discarica e Lugo, finanziati con 1.400.000 euro. Sempre a Voltana ci sarà il completamento della copertura della piastra polivalente e la ristrutturazione della rete scolante di via Pastorella. Dopo la ristrutturazione di via Circondario ovest, sarà realizzato il sottopasso ferroviario.

Per quanto riguarda la cultira, si prevede di potenziare le attività di promozione alla lettura della biblioteca “Fabrizio Trisi” e il sostegno alle associazioni culturali del territorio, oltre alla realizzazione di ulteriori rassegne cinematografiche all’interno del Pavaglione, come il cinema all’aperto organizzato nelle serate estive del 2018. Per quanto riguarda la biblioteca, particolare attenzione sarà prestata, anche grazie alla pianificazione bibliotecaria regionale, alla ristrutturazione degli spazi della sala Balilla Pratella e alla fruibilità del cortile interno. Sul tema culturale non manca poi il museo “Francesco Baracca”. Dopo il completamento del restauro e del rinnovo degli allestimenti e dopo il grande sforzo sostenuto dal museo in occasione del centenario di Francesco Baracca, durante il prossimo triennio ci si concentrerà sulle attività espositive e sulla ricerca scientifica con l’organizzazione di conferenze, presentazioni di libri e convegni, in stretta collaborazione con le associazioni locali.

Per quanto riguarda le politiche giovanili e lo sport, infine, continueranno il sostegno alle società sportive del territorio e gli interventi per migliorare gli impianti sportivi del territorio comunale. Sarà ad esempio realizzato il campo da calcio in tessuto sintetico a Madonna delle Stuoie e verrà mantenuto il servizio di trasporto dal forese a Lugo per facilitare la fruizione degli impianti da parte di atleti e cittadini. Inoltre, ci sarà il coinvolgimento di una più larga parte di pubblico giovanile nella produzione e fruizione delle iniziative culturali.

 

Il ponte sulla provinciale Felisio riapre al traffico dopo mesi di lavori

La realizzazione della struttura metallica di prima categoria a campata unica di luce di 50 metri e larghezza di 9,70 metri ha permesso l’eliminazione delle pile intermedie

La riapertura del ponteDopo diversi mesi di chiusura e anche alcune polemiche riapre al traffico il ponte sulla provinciale Felisio. L’intervento è costato 830mila euro.   La riapertura è stata preceduta dal collaudo statico della struttura, che attraversa il fiume Senio al chilometro 7+500 della strada provinciale 7 “San Silvestro Felisio”: collaudo che ha avuto esito positivo.

Rimangono da ultimare alcune opere di finitura, che saranno completate entro la prossima primavera; tali lavori sono possibili solo con temperature più elevate. La realizzazione del ponte metallico di prima categoria a campata unica di luce di 50 metri e larghezza di 9,70 metri ha permesso l’eliminazione delle pile intermedie, garantendo un miglior deflusso delle acque del Senio. Durante i lavori è stata realizzata anche una rotatoria del diametro di 31 metri nel Comune di Solarolo, nell’area di sedime del vecchio incrocio realizzato nel 1974.

Arriva il terzo Sirio Red, all’incrocio tra le vie Berlinguer-Pascoli e Marconi

Il sistema serve a scovare e multare chi passa con il rosso. La sanzione è di 167 euro, aumentata di un terzo se commessa di notte

Semaforo GenericaDa lunedì 14 gennaio 2019 ore 00.00 verrà attivato un nuovo impianto per la rilevazione delle infrazioni semaforiche “Sirio Red”, nell’ intersezione tra le vie Berlinguer – Pascoli e via Marconi. Si tratta di un incrocio molto trafficato, specie dai pedoni: in zona si trovano diversi istituti scolastici e il mercato ambulante.

Il  sistema controllerà il traffico in transito sulle direttrici Berlinguer e Pascoli, nelle direzioni viale Randi e Rotonda Irlanda. L’impianto è analogo a quelli, già attivi, nell’intersezione SS16 / via Dismano e SS 309dir / via Canalazzo. Si ricorda che la sanzione pecuniaria prevista dal codice della strada ammonterà (visti gli aumenti che entreranno in vigore dall’ 1 gennaio 2019) a 167 euro; la sanzione è aumentata di un terzo, quando la violazione è commessa dopo le 22 e prima delle 7. Alla sanzione pecuniaria consegue la decurtazione di 6 punti sulla patente. Allegato al verbale viene inviato il modulo per la comunicazione dei dati del conducente.

La mancata comunicazione dei dati del conducente comporta l’invio di un ulteriore verbale, a carico del proprietario del veicolo, pari a 293 euro, ai sensi dell’articolo 126 bis del codice della strada. Chi riceve il verbale può consultare il rilevamento fotografico, online, sull’apposito sito della polizia municipale inserendo il codice identificativo riportato sullo stesso verbale, a pagina 2.

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