Il 23 giugno dalle 10 balli tradizionali, esposizioni di oggetti tipici e momenti di svago per il 121esimo anno dell’indipendenza delle Filippine
La comunità filippina dell’Emilia-Romagna organizza il suo raduno annuale per la prima volta a Ravenna: alla Rocca Brancaleone domenica 23 giugno dalle 10 si comincia con la parata dei gruppi di tutti i capoluoghi regionali in abiti tradizionali, alle 11.30 i saluti del console delle Filippine in Italia Irene Susan B. Natividad e dell’assessore allo Sviluppo economico Massimo Cameliani poi fino alle 17 balli tradizionali delle diverse regioni filippine e sarà possibile visitare un’esposizione di oggetti tipici. Si tratta di una iniziativa pubblica, aperta a tutta la cittadinanza curiosa di conoscere meglio la cultura e le tradizioni filippine.
La giornata è organizzata nell’ambito della celebrazione del 121esimo anno dell’indipendenza filippina, ed è patrocinata dal Comune. L’organizzazione della giornata è a cura dell’associazione italo-filippina ravennate Mabuhay, con il supporto di CittAttiva e di RoccaLab, la nuova gestione del parco della Rocca Brancaleone.
L’unica persona formalmente avvisata per ora è però la madre del bambino di 4 anni probabilmente annegato a Mirabeach
Una veduta di Mirabeach
Sono una decina – riportiamo un’agenzia dell’Ansa – gli indagati per omicidio colposo in cooperazione in seguito alla morte di Edoardo Bassani, il bimbo di quattro anni di Castrocaro Terme (Forlì-Cesena) probabilmente annegato mercoledì pomeriggio in una piscina di “Mirabeach”, area all’interno del parco Mirabilandia di Ravenna. È quanto emerso in seguito a un briefing in tarda mattinata tra gli inquirenti. L’unica persona formalmente avvisata, per ora, è la madre del piccolo.
Alla riunione – continua l’Ansa –, oltre ai pm titolari Alessandro Mancini e Daniele Barberini, hanno partecipato carabinieri e ispettori della Medicina del Lavoro dell’Ausl. Si stanno individuando aree di eventuale responsabilità penale: oltre a chi aveva il compito di vigilare sul bimbo, e cioè la madre, anche il servizio di salvataggio e la sua organizzazione interna. Domani (22 giugno) l’incarico per l’autopsia. Al momento la Procura ravennate non ha rilevato violazioni in materia di sicurezza: per questo motivo non si sono poste esigenze di sottoporre a sequestro beni o cose del parco.
Presidente e vice del Gruppo hanno presentato il piano degli investimenti per i prossimi cinque anni
Emma Marcegaglia durante la presentazione in municipio
Antonio ed Emma Marcegaglia – rispettivamente presidente e vicepresidente – hanno presentato il piano degli investimenti del Gruppo per i prossimi cinque anni, in municipio a Ravenna.
Allo stabilimento ravennate sono stati assegnati 250 milioni – di cui 150 già definiti e che si concretizzeranno nel giro dei prossimi due anni – sui 600 di investimenti previsti complessivamente dal Gruppo.
Le nuove risorse saranno utilizzate per l’innovazione e la digitalizzazione degli impianti, oltre che per la costruzione di nuovi capannoni.
La ricaduta occupazionale per Ravenna – hanno dichiarato i vertici di Marcegaglia – sarà di nuovi cento posti di lavoro, in particolare di personale qualificato. Al momento sono 870 i dipendenti diretti del Gruppo a Ravenna, a cui se ne devono aggiungere altri mille che lavorano nell’area ma in maniera indiretta, assunti da altre ditte o cooperative.
Sono pesci simili a razze, parenti degli squali. Cercano le acque basse per partorire. Il vademecum del centro Cestha
Un trigone avvistato a Marina di Ravenna
È iniziata la stagione delle nascite per i trigoni, pesci cartilaginei molto comuni nell’Adriatico (simili a razze nell’aspetto ma parenti lontani anche degli squali), che tra giugno e luglio si avvicinano alla costa, in acque basse, per partorire i piccoli. Negli ultimi giorni sono stati avvistati anche a Ravenna.
I trigoni sono dotati di un aculeo sulla coda che può provocare fastidiose punture nelle persone. Ma l’animale può utilizzare l’aculeo per difendersi solo se avverte pericolo o viene toccato. Tutta la pelle del trigone inoltre è ruvida, perché presenta dentelli dermici, quindi questo organismo non deve essere afferrato senza adeguate protezioni. Se viene avvistato vicino a riva meglio allontanarsi e lasciare che l’animale compia le sue attività, accoppiamento o riproduzione: appena terminate ritornerà a largo.
Ecco un piccolo vademecum su come comportarsi, stilato da Cestha, centro sperimentale per la tutela degli habitat di Marina di Ravenna:
– non infastidire l’esemplare, accerchiandolo, inseguendolo provando ad accarezzarlo o altro, il suo scopo non è ferire nessuno;
– non spiaggiare forzatamente l’esemplare, oltre a essere un gesto stupido è anche pericoloso per lui e per noi umani;
– solo nel caso in cui un’onda lunga o un’errata valutazione di manovra porti l’animale a essere fuori dall’acqua, lo si può aiutare a tornare immerso anche con l’aiuto di un piccolo bastone se lo riteniamo opportuno.
Per qualsiasi dubbio Cestha è dotato di un numero di emergenza attivo 24 ore su 24 da chiamare in questi casi: 351 8544072.
Saranno montati seggiolini gialli e rossi. Il cantiere durerà novanta giorni
L’area dove verranno realizzati i lavori
Inizieranno lunedì i lavori di manutenzione straordinaria sui calcestruzzi delle gradinate del parterre della tribuna coperta dello stadio Bruno Benelli per un valore di 350mila euro a carico del Comune di Ravenna.
«L’intervento – afferma l’assessore allo Sport Roberto Fagnani – continua l’opera di risanamento avviata nel 2017 che ha permesso di riguadagnare la totale agibilità della curva dei tifosi locali e consente un ulteriore notevole miglioramento di una struttura sportiva a cui i ravennati di ogni età sono molto affezionati».
Con questi ulteriori lavori si tratta quindi di attuare il risanamento e l’impermeabilizzazione del parterre della tribuna coperta, sia delle superfici orizzontali sia delle superfici verticali, il ripristino dei giunti strutturali, il trattamento di finitura colorato e antiscivolo delle superfici trattate e il montaggio di seggiolini gialli e rossi, a colori alternati, dotati di schienale.
Tra i lavori da realizzare la sabbiatura completa delle superfici, la preparazione dei supporti mediante la riprofilatura degli spigoli delle gradinate, la posa dell’impermeabilizzazione costituita da resina liquida con armatura sulle superfici verticali delle gradinate, le finiture colorate, di colori diversi, su tutte le superfici.
L’intervento complessivo coinvolgerà una superficie di circa 1.350 metri quadrati e dovrebbe concludersi entro i novanta giorni previsti.
Considerato che i lavori si eseguiranno in una zona recintata (parterre della tribuna coperta) non pregiudicheranno le future attività sportive, “compatibilmente con le necessarie autorizzazioni degli enti preposti al pubblico spettacolo”, scrivono dal Comune.
Torna la pioggia. Almeno secondo una nuova allerta meteo della Protezione civile regionale, che prevede temporali nella giornata di sabato 22 giugno. L’allerta è gialla per tutta la provincia di Ravenna.
«Si prevede – si legge nel documento – la possibilità di un’organizzazione dei fenomeni temporaleschi, più probabili durante le ore centrali della giornata, che saranno in esaurimento nelle ore serali sul settore centro-occidentale della regione e nelle ore notturne sulla costa. In concomitanza dei fenomeni temporaleschi potranno verificarsi raffiche di vento di moderata intensità e fulminazioni. Si valuta una bassa probabilità di accadimento di eventi grandinigeni».
In totale dalla Regione 335mila euro per 4 interventi. A Casola verrà costruito un nuovo ponte Bailey
Uno stanziamento di 335mila euro dalla Regione per quattro interventi in provincia di Ravenna in risposta alle criticità più gravi aperte dalle piogge intense che hanno colpito l’Emilia-Romagna nel mese di maggio. La giunta regionale ha deliberato gli stanziamenti, in totale 1,8 milioni per tutta la Regione.
In provincia la quota maggiore (180 mila euro) servirà per la messa in sicurezza e il ripristino della frana golenale e arginale lungo il fiume Montone, in località San Marco, comune di Ravenna. Sul fiume Ronco, in località Coccolia, sarà rimosso legname depositato dalla piena di metà maggio e che è causa di rischi di erosione spondale. A Casola Valsenio (100mila euro) sono partiti ieri i lavori di demolizione del ponte in via dei Mulini e realizzazione di un nuovo Bailey per evitare l’isolamento delle abitazioni: sostituirà il precedente accrescendo i livelli di sicurezza. Un finanziamento di 40mila euro servirà per la rimozione di quanto rimane dell’ex campo sportivo “Enea Nannini”, coinvolto da una frana e 15mila euro saranno spesi per indagini geofisiche e rilievi sul dissesto che interessa la stessa area.
Una 42enne lavorava come collaboratrice di una famiglia e si impossesso del denaro. Le sentenze sono diventate definitive e la squadra mobile l’ha fermata: resterà ai domiciliari
Lavorava come cameriera per una famiglia di Ravenna e si impossessò di un assegno di 900 euro che andò a incassare. A distanza di otto anni da quell’episodio una 42enne è stata arrestata ieri, 19 giugno, per furto aggravato e falsità in scrittura privata. La polizia ha infatti eseguito le sentenze di condanna divenute definitive: nel dicembre 2014 venne riconosciuta colpevole del reato di furto aggravato e condannata alla pena di mesi otto e giorni dieci di reclusione; nel 2016 è stata riconosciuta colpevole anche per il reato di falsità in scrittura privata che ha unificato le due pene quantificandole in un anno di reclusione. Trascorsi i termini per Appello e ricorso in Cassazione, l’Ufficio Esecuzione Penali della Procura della Repubblica di Ravenna ha emesso l’ordine di esecuzione per la carcerazione. La donna è stata rintracciata nella giornata di ieri dagli investigatori della squadra mobile che, dopo le formalità di legge, l’hanno condotta alla propria abitazione, in regime di detenzione domiciliare, dove dovrà restare per tutto il periodo della condanna.
Edoardo Bassani di 4 anni trovato a faccia in giù nell’acqua di una piscina dell’area Mirabeach
Omicidio colposo in cooperazione è l’ipotesi di reato con cui la procura di Ravenna ha aperto l’inchiesta per fare luce sulle eventuali responsabilità nella morte di Edoardo Bassani, il bambino di 4 anni di Castrocaro deceduto ieri, 19 giugno, per le conseguenze di quanto accaduto a Mirabeach, l’area piscine del parco divertimenti Mirabilandia. Il nome della madre, come scrive il sito dell’agenzia Ansa, è stato iscritto nel registro degli indagati. La donna era in acqua con il figlio e, come molte altre persone presenti, è stata sentita dagli investigatori in veste di persona informata sui fatti fino a quando si è delineato un profilo di potenziali responsabilità e l’interrogatorio è stato interrotto.
Nelle prossime ore il pubblico ministero affiderà l’incarico per l’autopsia ed è verosimile ipotizzare che altri nomi si aggiungeranno nel registro degli indagati. Lo si apprende dall’agenzia Adnkronos che ha raccolto le parole del procuratore capo Alessandro Mancini, titolare dell’indagine con il sostituto Daniele Barberini: «La colpa si estende a più persone che sono state negligenti o imprudenti». Decisivi nel lavoro degli inquirenti saranno i filmati delle telecamere di videosorveglianza.
Il primo commento della direzione di Mirabilandia sulla vicenda a distanza di quasi 24 ore, ma poco dopo il decesso dalla pagina Facebook un post con l’invito a una festa del 29 giugno: critiche e insulti dagli utenti
Veduta dall’alto del parco acquatico Mirabeach, adiacente a Mirabilandia
Parco aperto ma basso profilo e toni dimessi: niente musica in filodiffusione e sospese le animazioni. È lo scenario a Mirabeach, la parte acquatica di Mirabilandia, il giorno dopo la morte di un bambino di 4 anni soccorso dal personale del parco ieri, 19 giugno, quando è stato visto a faccia in giù in una delle piscine. Il decesso di Edoardo Bassani di Castrocaro è arrivato sull’ambulanza durante il trasporto all’ospedale di Ravenna. Alla partenza da Fosso Ghiaia le condizioni del piccolo, nonostante i lunghi tentativi di rianimazione sul posto, erano già gravissime.
L’attrazione “Laguna del Sol” dove è avvenuto l’incidente, con i primi soccorsi portati dal bagnino di salvataggio, è liberamente accessibile al pubblico. Il servizio non è stato interrotto all’indomani della tragedia ma l’attività si svolge in un clima più soft e meno festoso, come comprensibile.
Le prime parole pubbliche dalla direzione del parco sono arrivate stamani, a quasi 24 ore dal dramma, con una nota inviata alla stampa e pubblicata anche su Facebook: dolore per l’episodio, vicinanza alla famiglia, nessun dettaglio sulla dinamica dei fatti per lasciare spazio agli inquirenti (indagini dei carabinieri coordinati dal pm Alessandro Mancini). Nella serata di ieri il parco, tramite l’ufficio comunicazione, si era limitato a far sapere che il bimbo era stato soccorso dal bagnino e dal medico del parco, le uniche informazioni ufficiali di cui disponeva.
Ma mentre Mirabilandia forniva pochi dettagli sulla vicenda, sulla pagina Fb del parco veniva pubblicato un invito alla festa dedicata a Dragon Ball, il celebre manga, in programma per il 29 giugno. Un post apparso su Facebook verso le 18, due ore dopo il decesso di Edoardo: si apprende che si tratta di un post la cui pubblicazione era stata programmata con ampio anticipo e non è stato disattivato in tempo (non una pubblicazione fatta da qualcuno in quel momento). Molte persone, già informate dai media locali e nazionali, non hanno gradito la concomitanza: tra i commenti sono comparse critiche ma anche insulti al parco e agli operatori del parco, così come critiche e lezioni su come si badano i bambini rivolti ai parenti della piccola vittima. Il parco non ha replicato e non ha rimosso il post.
A settembre l’uscita, poco più di un anno dopo il lavoro su Raul Gardini: «Un’altra storia vera e incredibile»
Il ravennate Matteo Cavezzali, autore del libro “Icarus” (Minimum Fax) sulla vita di Raul Gardini, torna in libreria a settembre con il suo secondo lavoro: si intitolerà “Nero d’inferno” e uscirà per Mondadori. È stato lo stesso Cavezzali ad annunciarlo dal suo profilo Facebook raccontando un aneddoto: «Qualche giorno fa in stazione mi si è avvicinato un ragazzo e mi ha detto: “Il tuo romanzo è stato il primo libro che ho finito nella mia vita». Ha insistito chiedendomi se io stessi scrivendo qualcosa altro. E io gli ho detto di sì. È un’altra storia vera e incredibile».
Probabile annegamento: il bambino di Castrocaro era con la madre, è stato trovato da un bagnino a faccia in giù nella piscina “Laguna del Sol” a Mirabeach ed è morto durante il trasporto in ospedale. Il direttore generale del parco: «La famiglia ha il nostro supporto, collaboriamo con gli inquirenti»
Una veduta di Mirabeach
Le telecamere di videosorveglianza dentro a Mirabeach, la parte acquatica con piscine e scivoli del parco divertimenti Mirabilandia a Ravenna, potranno fornire immagini utili a spiegare la morte di Edoardo Bassani, il bambino di 4 anni di Castrocaro deceduto ieri, 19 giugno, in ambulanza durante il trasporto verso l’ospedale dopo essere stato trovato a faccia in giù in uno degli specchi d’acqua della struttura. La morte è arrivata verso le 16, presumibilmente per annegamento ma non sono escluse altre ipotesi.
Secondo la ricostruzione pubblicata da Il Resto del Carlino e Corriere Romagna, Edoardo era in una vasca per bambini in compagnia della madre che lo sorvegliava. Il piccolo poi avrebbe percorso una manciata di metri e sarebbe entrato da solo nella piscina chiamata “Laguna del Sol”, forse attratto dalla baby-dance in corso, dove la profondità può raggiungere i 110 cm e sul sito del parco viene indicata come un’attrazione per bambini di almeno 3 anni. Se si sia tuffato o sia caduto non è chiaro. Annegamento? Malore improvviso? Un colpo alla testa? Domande ancora senza risposte. Ci sarà da capire anche se il piccolo è sfuggito alla vigilanza della madre che gli avrebbe detto di aspettarla senza muoversi per pochi attimi.
È stato uno dei bagnini di salvataggio ad accorgersi del corpicino riverso ed è intervenuto per tirarlo fuori dall’acqua iniziando le manovre di soccorso insieme al medico del presidio sanitario permanente dentro al parco, in attesa del 118. Le condizioni di Edoardo erano gravissime quando è stato caricato in ambulanza per raggiungere il Santa Maria delle Croci.
I carabinieri, coordinati dal procuratore capo Alessandro Mancini che è intervenuto anche sul posto con il comandante provinciale Roberto De Cinti, si sono messi al lavoro immediatamente e hanno acquisito i filmati delle telecamere. In serata diversi testimoni sono stati convocati in caserma per essere ascoltati e ricostruire l’accaduto. Oggi potrebbero arrivare le prime mosse della procura con l’apertura del fascicolo di indagine a cui seguirà l’affidamento dell’incarico per gli accertamenti di medicina legale, quasi scontata l’autopsia.
A distanza di 24 ore dall’accaduto arrivano le prime parole ufficiali di Mirabilandia, affidate al direttore generale Riccardo Marcante: «Tutti noi dipendenti, collaboratori e manager di Mirabilandia vogliamo esprimere il nostro profondo dolore e la nostra vicinanza ai genitori e ai parenti per questa gravissima perdita. Siamo in stretto contatto con la famiglia che ha il nostro totale supporto. Come sapete sono in corso alcuni accertamenti e non possiamo rilasciare dichiarazioni. Stiamo collaborando con gli inquirenti per contribuire al buon esito delle indagini». È la seconda volta che il parco vive una tragedia del genere. Nel 2007 un 30enne di Terni morì dopo aver scavalcato una staccionata che protegge il Katun per raccogliere un cappellino ed è rimasto ucciso nel violento impatto con il trenino sospeso. La giovane che era sulla giostra e ha colpito il ragazzo riportò fratture alla gamba.