Tragedia a Mirabilandia: dalle telecamere indizi sulla morte di Edoardo di 4 anni

Probabile annegamento: il bambino di Castrocaro era con la madre, è stato trovato da un bagnino a faccia in giù nella piscina “Laguna del Sol” a Mirabeach ed è morto durante il trasporto in ospedale. Il direttore generale del parco: «La famiglia ha il nostro supporto, collaboriamo con gli inquirenti»

Mirabeach

Una veduta di Mirabeach

Le telecamere di videosorveglianza dentro a Mirabeach, la parte acquatica con piscine e scivoli del parco divertimenti Mirabilandia a Ravenna, potranno fornire immagini utili a spiegare la morte di Edoardo Bassani, il bambino di 4 anni di Castrocaro deceduto ieri, 19 giugno, in ambulanza durante il trasporto verso l’ospedale dopo essere stato trovato a faccia in giù in uno degli specchi d’acqua della struttura. La morte è arrivata verso le 16, presumibilmente per annegamento ma non sono escluse altre ipotesi.

Secondo la ricostruzione pubblicata da Il Resto del Carlino e Corriere Romagna, Edoardo era in una vasca per bambini in compagnia della madre che lo sorvegliava. Il piccolo poi avrebbe percorso una manciata di metri e sarebbe entrato da solo nella piscina chiamata “Laguna del Sol”, forse attratto dalla baby-dance in corso, dove la profondità può raggiungere i 110 cm e sul sito del parco viene indicata come un’attrazione per bambini di almeno 3 anni. Se si sia tuffato o sia caduto non è chiaro. Annegamento? Malore improvviso? Un colpo alla testa? Domande ancora senza risposte. Ci sarà da capire anche se il piccolo è sfuggito alla vigilanza della madre che gli avrebbe detto di aspettarla senza muoversi per pochi attimi.

È stato uno dei bagnini di salvataggio ad accorgersi del corpicino riverso ed è intervenuto per tirarlo fuori dall’acqua iniziando le manovre di soccorso insieme al medico del presidio sanitario permanente dentro al parco, in attesa del 118. Le condizioni di Edoardo erano gravissime quando è stato caricato in ambulanza per raggiungere il Santa Maria delle Croci.

I carabinieri, coordinati dal procuratore capo Alessandro Mancini che è intervenuto anche sul posto con il comandante provinciale Roberto De Cinti, si sono messi al lavoro immediatamente e hanno acquisito i filmati delle telecamere. In serata diversi testimoni sono stati convocati in caserma per essere ascoltati e ricostruire l’accaduto. Oggi potrebbero arrivare le prime mosse della procura con l’apertura del fascicolo di indagine a cui seguirà l’affidamento dell’incarico per gli accertamenti di medicina legale, quasi scontata l’autopsia.

A distanza di 24 ore dall’accaduto arrivano le prime parole ufficiali di Mirabilandia, affidate al direttore generale Riccardo Marcante: «Tutti noi dipendenti, collaboratori e manager di Mirabilandia vogliamo esprimere il nostro profondo dolore e la nostra vicinanza ai genitori e ai parenti per questa gravissima perdita. Siamo in stretto contatto con la famiglia che ha il nostro totale supporto. Come sapete sono in corso alcuni accertamenti e non possiamo rilasciare dichiarazioni. Stiamo collaborando con gli inquirenti per contribuire al buon esito delle indagini». È la seconda volta che il parco vive una tragedia del genere. Nel 2007 un 30enne di Terni morì dopo aver scavalcato una staccionata che protegge il Katun per raccogliere un cappellino ed è rimasto ucciso nel violento impatto con il trenino sospeso. La giovane che era sulla giostra e ha colpito il ragazzo riportò fratture alla gamba.

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