Domenica 6 gennaio dalle 14 alle 20 appuntamento per bambini e appassionati tra i capolavori dell’esposizione “War is over”
Un appuntamento davvero speciale per i tanti appassionati di Star Wars, che unisce cultura pop, cinema e arte contemporanea. Il 6 gennaio infatti, dalle 14 alle 20, con ingresso libero, è prevista infatti una “fantarievocazione” che animerà le sale della mostra “War is over Arte e conflitti tra mito e contemporaneità” dove, come noto, sono esposti pezzi di autori internazionali di chiara fama tra cui Picasso, Rubens, Pistoletto, Abramovich. Dal vaso con scene di battaglia tra greci e troiani al frammento marmoreo con un legionario romano, dall’Alabardiere di Rubens a l’addio di Ettore e Andromaca di de Chirico, nel percorso di mostra si arriva al guerriero postmoderno per eccellenza, il Maestro Yoda a cui è dedicato l’evento dell’epifania. Un’occasione dunque per visitare la mostra pensato soprattutto per i bambini e gli appassionati che potranno assistere a battaglie di spade laser e ammirare oggetti di culto. A tutti coloro che si presenteranno vestiti a tema un simpatico gadget del Mar in omaggio.
L’appuntamento è realizzato in collaborazione con EmpiRa STAR WARS Fan ClubDojo Ravenna.
Non tutti i renziani sosterranno Maurizio Martina, dopo il ritiro di Minniti. Ecco chi ne fa parte sul territorio
In vista del congresso del Pd, dopo i comitati per Nicola Zingaretti e per Maurizio Martina, nasce a Ravenna anche quello per il ticket Giachetti-Ascani. Come noto, la candidatura è nata all’indomani dell’annuncio del ritiro dalla corsa dell’ex ministro Marco Minniti, che sembrava essere in grado di mettere d’accordo gran parte dell’anima renziana del partito, e a poche ore dalla chiusura dei termini per le candidature. E così, anche a Ravenna, come ci aveva spiegato Roberto Fagnani, molti di coloro che erano pronti a sostenere Minniti hanno deciso invece di appoggiare Martina, già in ticket come vice di Renzi all’ultimo congresso, oggi a sua volta in ticket con Richetti (che a sua volta ha ritirato la candidatura), e appoggiato da personalità di spicco come Graziano Delrio. Ma c’è anche chi, invece, dal fronte renziano sta scegliendo la candidatura di Bobo Giachetti e Anna Ascani. A Ravenna, il gruppo fondatore del comitato è composto da Alve Ancarani, Annalisa Barbieri, Cinzia Bravaccini, Patrizia De Giovanni, Enrica Fantinelli, Manuela Fantinelli, Camilla Fantini, Valeria Giovannini, Patrizia Magnani, Valeria Rosetti, Loredana Silva, Franco Bencivelli, Miro Casadio, Luciano Camorali, Antonio Tonino Lazzari, Weiner Pierantoni, Alessandro Scarano, Francesco Zanellat. In una nota alla stampa dal comitato spiegano che “Roberto Giachetti e Anna Ascani ci hanno ridato la speranza di un Pd che non si attiva solo per la spartizione di poltrone, ma vuole continuare a costruire quel futuro che è stato interrotto da chi aveva interessi più personali che sociali. Ci impegniamo per fare un congresso sui contenuti, sulle necessità e opportunità per il nostro Paese, ma anche per le nostre Città.”
E citano le parole di Bobo Giachetti che hanno ridato loro l’entusiasmo per rimettersi in gioco “in un Congresso che sin dall’inizio abbiamo ritenuto poco convincente se non addirittura dannoso, con candidati nei quali non ci riconoscevamo e a portarci invece ora a raccogliere le firme e quindi a costituire il Comitato”.
Ecco dunque le motivazioni di Giachetti: “Mi sono candidato perché pensare che la vicenda del partito democratico degli ultimi anni potesse concludersi con la competizione tra un segretario che dice che tutto quello che è stato fatto deve essere cancellato e l’altro che sostanzialmente se ne vergogna e ritiene che dobbiamo chiedere scusa, non è rappresentativa di quello che è stato il partito e la politica negli ultimi 5 anni. Credo che quella marea di persone, che ha creduto in questo progetto politico e che pur nella consapevolezza dei tanti errori commessi, sono ancora convinte che sia una delle azioni riformiste più importanti fatte negli ultimi 30 anni e sia quindi da portare avanti, vadano coinvolte, nel pieno rispetto di chi la pensa in modo diverso. Rappresenterò quindi tutte le persone che credono in una politica fatta con passione e con un ideale davanti a sé e la mia sarà la posizione più netta al NO ad accordi col movimento 5 stelle e a forme di aggregazione e politiche superate dal tempo e dagli eventi, in questo senso le altre candidature in campo prima della nostra non davano sufficienti garanzie. ‘Italia e il Pd non possono permettersi di tornare indietro, No alla decrescita (in)felice che vogliono Salvini e Di Maio. Noi andiamo e andremo #SempreAvanti sui diritti civili e sociali, sull’ambiente, sulle pari opportunità, sull’Europa, sul lavoro, sulla sicurezza e l’integrazione, sulla formazione, sulla ricerca, sulla cultura e sull’innovazione. E naturalmente sull’organizzazione del partito.”
La strada è di competenza dell’Anas e sono da mesi in corso lavori di asfaltatura più volte interrotti
Raccogliendo le lamentele di alcuni cittadini, Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna chiede l’intervento della Polizia Municipale per quanto riguarda le condizioni di sicurezza di via Trieste, parte terminale della strada statale 67 Tosco Romagnola in gestione ad ANAS. Qui sono infatti in corso da mesi lavori di asfaltatura.
“La segnaletica è inesistente nel tratto di strada tra la rotonda ‘del parcheggio scambiatore’ verso il mare e il ponte della Sarom in via Trieste. Sono iniziati i lavori di asfaltatura, da mesi interrotti varie volte e ancora non terminati (chissà se accadrà e quando) e nei giorni di nebbia è molto difficoltoso percorrere quel tratto di strada, priva anche di illuminazione. Aspetteranno come sempre che prima succeda qualcosa di grave… anche perché devi prendere come punto di riferimento il fossato ai lati, poco visibile anche quello!” è lo sfogo su facebook di un cittadino citato da Ancisi che chiede “che il Comune di Ravenna attivi al riguardo ogni immediato intervento, necessario a che siano ripristinate, su questo tratto di viabilità extraurbana ad intensa percorrenza, le indispensabili condizioni di sicurezza, in mancanza delle quali, soprattutto in orario notturno, l’assenza delle strisce longitudinali, centrale e laterali, rende altissimo il rischio di incidenti.”
Nel dettaglio Ancisi precisa: “Ritengo che tale intervento debba innanzitutto far capo, a titolo almeno istruttorio, a codesta Polizia municipale, che anzi, attraverso i suoi presidi di vigilanza sul territorio, avrebbe già dovuto allertarsi ed attivarsi in proposito, anche collegandosi con la Polizia stradale. Infatti, le centrali operative delle forze dell’ordine dovrebbero essere obbligatoriamente in possesso dell’ordinanza disposta dall’ANAS (di cui comunque chiedo fin d’ora copia a codesta Polizia municipale), che definisce, tra l’altro, la denominazione dell’impresa esecutrice dei lavori, nonché il loro inizio e termine, e da cui si potranno desumere e sanzionare le violazioni eventualmente compiute al codice della strada e al suo regolamento di esecuzione. Di quest’ultimo, a titolo di verifica, indico gli articoli 30 (segnalamento temporaneo), 31 (segnalamento e delimitazione dei cantieri), 32 (barriere), 33 (delineatori speciali, 34 (coni e delineatori flessibili), 35 (segnali orizzontali temporanei e dispositivi retroriflettenti integrativi e sostitutivi), 39 (cantieri mobili), 41 (limitazioni di velocità in prossimità di lavori e di cantieri stradali). L’ordinanza contiene anche il recapito e il numero telefonico del responsabile del cantiere, al quale dunque potrà essere intimato di provvedere, nei termini tecnici minimi, ad eseguire le attività più urgenti ai fini della percorrenza del tratto stradale di cui trattasi in condizioni di sicurezza, tenendo conto che l’art. 21, comma 2, del Codice della Strada impone quanto segue: “Chiunque esegue lavori o deposita materiali sulle aree destinate alla circolazione o alla sosta di veicoli e di pedoni deve adottare gli accorgimenti necessari per la sicurezza e la fluidità della circolazione e mantenerli in perfetta efficienza sia di giorno che di notte…”. Confido dunque che codesta Polizia municipale intervenga da subito come sopra indicato, dando anche alla cittadinanza le dovute e necessarie informazioni. Chiedo inoltre di riferirmi appena possibile quali provvedimenti abbia conseguentemente adottato. Mi riservo, successivamente alla conoscenza della situazione e degli atti, di sollevare in sede politico-istituzionale, nei confronti dell’ANAS, il problema più generale dei ripetuti allungamenti del termine di fine lavori nel cantiere in questione.”
Volley A2 femminile / Le ravennati tornano alla vittoria in campionato dopo quattro sconfitte e lasciano accesa una piccola speranza di qualificazione nella Poule Promozione
L’opposta Yaremis Mendaro ha realizzato 16 punti contro Sassuolo
Prima vittoria nel girone di ritorno per la Conad, che dopo quattro sconfitte di fila rompe il sortilegio al PalaCosta e supera in tre set la ex capolista Sassuolo al termine di un match a senso unico. La sfida con le emiliane infatti non ha storia, con le ravennati sempre padrone del campo, ben condotte da Mendaro, tornata ai suoi livelli con 16 punti, spalleggiata in particolare da Gioli e Bacchi, entrambe in doppia cifra. Grazie a questo successo le biancorosse lasciano accesa una flebile speranza di agguantare la zona Poule Promozione: la quinta posizione, occupata proprio dalla Canovi, è a sei lunghezze di distanza, ma mancano solo tre incontri da disputare. Obbligatorio quindi fare punteggio pieno e augurararsi che le emiliane non riescano a vincere mai. Domenica 30 dicembre, a San Giovanni in Marignano, si disputerà il ritorno del derby di Romagna tra la Omag e la Conad.
Sestetti titolari Al fischio d’inizio Caliendo schiera lo starting six composto da capitan Bacchi e Aluigi sulle bande, Mendaro opposto, Agrifoglio al palleggio, Torcolacci e Gioli centrali, Rocchi libero. Senza la ex Olimpia Lancellotti (ferma per una frattura al piramidale sinistro), il tecnico sassolese Barbolini fa scendere in campo al suo posto Galletti in regia, completando la formazione con Obossa in diagonale, Crisanti e Squarcini al centro, Provaroni e Joly attaccanti di posto 4, Zardo libero.
Primo set L’avvio di match è in perfetto equilibrio, il muro di Gioli vale il 2-1, l’ace di Squarcini il 3-4 e le squadre si scambiano la leadership più volte. Il primo allungo è per Ravenna, firmato da due attacchi di Bacchi e dal muro di Torcolacci per il 9-6, poi due punti consecutivi di Mendaro valgono il 12-8, respingendo l’aggancio ospite sul 9-8. Sassuolo lavora bene a muro e con pazienza ricuce il divario fino al 15-15, poi recupera di nuovo sul 20-20 dopo che Mendaro aveva realizzato l’allungo sul 20-17. Ci pensa la capitana Bacchi a griffare la fuga decisiva sul 23-20, poi ancora Mendaro chiude i conti al secondo tentativo per 25-22.
Secondo set Dopo lo 0-1 ospite, quattro punti consecutivi di una Gioli scatenata valgono il 4-1 ravennate. Sassuolo pareggia a quota 5 e, dopo l’8-5 firmato da due attacchi di Bacchi, mette a segno un super parziale di 0-6 che vale il sorpasso sull’8-11. L’Olimpia Teodora reagisce al momento di difficoltà e a sua volta, con un muro di Torcolacci e un attacco di Mendaro, piazza il 4-0 del controsorpasso per 12-11. Il turno di servizio di Calisesi regala un nuovo allungo alle padrone di casa sul 17-13, poi Gioli scava il solco definitivo sul 20-14. Sassuolo rientra fino al 21-17, ma con Bacchi, prima a muro e poi in attacco, la Conad vola sul 24-17 e chiude al primo colpo per 25-17.
Terzo set Ancora Gioli apre le danze firmando il 2-0, ma Sassuolo trova subito il pari a quota 5. L’equilibrio non dura però per molto perché Mendaro a muro e Agrifoglio con l’ace regalano la nuova fuga all’Olimpia Teodora sul 9-5. Mendaro firma l’11-6 e la frazione pare in discesa per le padrone di casa, che riescono a respingere il tentativo di rimonta delle emiliane sull’11-9, tornando avanti di 5 sul 16-11. Sassuolo non molla e si riporta, prima a -2 sul 19-17, poi, dopo un break di Aluigi sul 21-17, addirittura a -1 sul 21-20. Le biancorosse riescono però a dare la zampata nel finale e, con un colpo di seconda di Agrifoglio, volano sul 24-20, chiudendo poi subito la partita con Aluigi per 25-20.
Dichiarazioni dopo-gara Nello Caliendo (allenatore Conad Ravenna): «Ci siamo fatti un bel regalo di Natale. Usciamo da un periodo non positivo e fare risultato con Sassuolo sicuramente ci dà le giuste motivazioni per San Giovanni in Marignano. Ora andiamo avanti un passo alla volta, sicuramente giocheremo per vincere dando il massimo». Simona Gioli (centrale della Conad Ravenna): «È stata una partita determinante soprattutto per il morale. Dopo tanti schiaffi finalmente è arrivata una bella vittoria. Questo 3-0 contro Sassuolo ci fa respirare. Ci siamo fatti il regalo di Natale, non significa nulla per ora perché domenica giocheremo con un’altra squadra molto tosta e fuori casa. Questo deve essere un inizio, intanto godiamoci questo 3-0». Lucia Bacchi (schiacciatrice Conad Ravenna): «Sarebbe molto bello a San Giovanni in Marignano farci il regalo di fine anno. Non so però se però ci vogliamo così bene da farci tanti regali. Oggi non ho visto giocare Sassuolo come il suo solito, però noi abbiamo tenuto alta la concentrazione e la cattiveria e siamo riusciti a portare a casa la partita in tre set. Credo comunque che si possa ancora migliorare le nostre prestazioni di partita in partita». Yaremis Mendaro (opposto Conad Ravenna)i: «Oggi sono molto molto contenta del lavoro della squadra perché abbiamo passato dei giorni durissimi in cui non riuscivamo a trovare la vittoria. Vincere 3-0 contro una squadra ben composta per noi ci porta morale. Oggi il lavoro di squadra è stata la chiave per vincere. Ci siamo messi tutti su ogni palla e ogni azione e sono molto orgogliosa del lavoro che abbiamo fatto».
In vista dell’apertura del museo Classis, non sono mancate contestazioni. E si è discusso anche sulle celebrazioni del 2021 per il centenario della morte di Dante
Il contestato trasferimento dell’elmo di Negau
Di cosa hanno discusso i ravennati nel corso del 2018? Dentro e fuori il consiglio comunale? Quali vicende hanno più acceso il dibattito?
Scorrendo l’album dei ricordi tra i più originali c’è sicuramente la polemica relativa al trasferimento dell’elmo di Negau dal museo del Territorio di San Pietro in Campiano a Classis, entrambi della fondazione Ravennantica. Il dibattito ha infiammato la primavera: perché spogliare il piccolo museo del forese del suo reperto più prezioso, peraltro di epoca etrusca, per andare ad arricchirne un altro che nemmeno ancora esisteva? E anche, l’altro museo Classis (che ha poi aperto a dicembre) dunque cosa avrà mai da mostrare se deve andare a “depredare” i musei vicini? Raccolta firme, interpellanze in Comune (di Pigna e Ravenna in Comune), proteste degli insegnanti a poco sono valse (se non a strappare la promessa di nuovi infissi per il MdT di Campiano), l’elmo è a Classis. E da Ravennantica sono convinti che questa sede più prestigiosa permetterà anche a molte più persone di poterlo ammirare.
Sempre in tema di antichità, è tornato alla ribalta il tema della carta delle potenzialità archeologiche. Che Ravenna non ha ancora, nonostante l’attenzione all’archeologia in città non manchi, né tra le istituzioni, né tra i cittadini. Perché ancora non c’è, per quanto sia già pronta (pagata dal Comune a uno studio emiliano) e sollecitata pure dalla Soprintendenza, come scrivevamo ad aprile? Dall’Amministrazione arrivano rassicurazioni: la faremo, la faremo. Ma l’assessore all’Urbanistica non nasconde che il timore sia quello di creare nuovi, non necessari, vincoli per i costruttori.
E che in città sulla cultura non si scherzi lo dimostrano anche le polemiche scoppiate a ottobre attorno al progetto Dante 2021 e ad alcune presunte esclusioni eccellenti dal comitato che dovrà coordinare e organizzare le celebrazioni. Come hanno osato lasciar fuori personalità del calibro di Ivan Simonini, Walter Della Monica, Alfio Longo e Franco Gabici? Tuonano le opposizioni, in particolare Alvaro Ancisi, ma non solo. E c’è anche chi (la Pigna) lamenta una presunta sottorappresentazione della città che accoglie le spoglie del Sommo nel comitato nazionale. Il problema vero, al momento, sembra che siano molto sottorappresentati i fondi… Mentre i progetti annunciati appaiono interessanti soprattutto per il futuro della zona di piazza Caduti. Chissà se bisognerà aspettare l’album del 2021 per capirci qualcosa di più.
E ancora legate al mondo della cultura sono le preoccupazioni e le sollecitazioni arrivate al giornale sull’annoso tema dell’Accademia di Belle Arti che quest’anno vedeva scadere la convenzione con Bologna e in perenne attesa di una statizzazione che non arriva. Senza contare il tema della sede. Anche qui, c’è da scommettere che difficilmente sarà il 2019 a mettere la parola fine alle polemiche (incluse quelle sull’alto numero di docenti precari e non di ruolo).
Sono troppi? Troppo pochi? Servono solo a far cassa? O servono davvero per la nostra sicurezza? Gli autovelox sulle strade del Ravennate proliferano come ortiche nei fossi (a novembre ne sono stati annunciati altri 22, oltre ai 15 già installati nel corso del 2018) e le multe fioccano abbondanti. Ci sono quelli fissi che non perdonano (come sulla Standiana e a Fosso Ghiaia) e ci sono le scatole disseminate per la città che possono o meno ospitare il perfido apparecchio. Il punto è che lo si scopre sempre e solo dopo.
Chi progetta il nuovo faraonico palazzetto dello sport da 15 milioni di euro per una capienza fino a 6 mila posti per cui si immagina l’inizio lavori nel 2019? Gli uffici comunali, internamente. Una bella occasione persa, secondo ventuno architetti che ad aprile firmavano una missiva contestando la scelta, che lascia perplessi perfino alcuni alleati di governo come Ixc. E dubbi vengono sollevati anche per il bando per gli stradelli retrodunali del mare. La pace tra professionisti e Amministrazione potrebbe farsi con il bando per lo scavalco della stazione che dovrebbe vedere la luce entro i primi mesi del 2019, come ci racconta il sindaco nell’intervista su questo numero.
Non mancano, infine, due grandi classici che potrebbero forse comparire in ogni album politico dell’anno, ogni anno. Fascismo vs antifascismo. A maggio è il comitato antifascista voluto (anche) dal sindaco De Pascale a sollevare critiche al suono di «le priorità sono ben altre». Si passa poi per una disfida a suon di fantocci e azioni dimostrative con bombolette spray a fine estate tra Forza Nuova e antifascisti dove, a onor del vero, sembrano effettivamente i secondi ad avere più grane con la giustizia. Intanto in consiglio comunale si dibatte dalla fine dell’anno precedente di come e se eliminare Benito Mussolini dall’albo dei cittadini onorari di Ravenna e di una misura che impone a chi chiede l’uso delle sale comunali di dichiararsi, in pratica, antifascisti, misura che viene finalmente votata (ma non certo all’unanimità) ai primi di dicembre. Chissà dunque se Roberto Fiore di Forza Nuova potrà di nuovo perorare la propria causa nella sala comunale di via Aquileia, come successo a febbraio 2018, con tanto di contestazioni fuori. E mentre il Comune investe in un tentativo di celebrazioni un po’ meno paludato con tanto di spettacoli teatrali, Alberto Ancarani presenta in Comune il nuovo libro del contestato Gianfranco Stella sui presunti crimini commessi dai partigiani. La sensazione è che non sia finita qui, che ci saranno nuove puntate, ma che davvero i protagonisti saranno sempre più o meno gli stessi.
Altro grande classico: residenti vs locali rumorosi o presunti tali. Dopo quelli di Porto Fuori che hanno ottenuto un’ordinanza ad hoc per il Kojak, a ottobre, il tema torna alla ribalta quando il circolo Abajur di via Ghibuzza annuncia di fatto la chiusura, a fine novembre. Troppe lamentele di alcuni vicini e una multa per eccesso di decibel. Molti in città esprimono solidarietà al circolo impegnato anche in tante attività culturali, che riapre le porte per due giornate, si legge sulla loro pagina Facebook: «Per festeggiare il Natale tutti insieme e soprattutto per una raccolta per chiedere alle istituzioni di non far morire il nostro circolo. Sperando che 350 firme (minimo) contino più dell’esposto di 1 cittadino!». Le giornate saranno il 23 dicembre con il film La vita è meravigliosa di Frank Capra e il 24 con un dj set. Intanto, sull’onda forse dell’Abajur, anche i residenti attorno alla sala Strocchi di via Maggiore, a dicembre, pensano bene di raccogliere firme «preventive» per il rumore che temono potrà fare una festa organizzata di lì a breve. E addirittura il nuovo coordinatore di Forza Italia Nicola Tritto si scaglia contro la storica Enoteca Bastioni, in borgo San Rocco. Ma, sembra, più spinto dall’esasperazione dell’anziana madre che abita da quelle parti che in rappresentanza di un nutrito gruppo di cittadini. Il gestore ci assicura infatti di non aver mai avuto problemi e di essere sempre stato pienamente in regola.
Battaglie femministe: dai manifesti pro vita alla Legio Italica, al trasferimento di Matteo Cagnoni
Menzione d’onore tra le polemiche a Ravenna nel 2018 va alla Casa delle Donne che quest’anno ha sollevato più di un tema degno di nota. A maggio sono tra le prime, insieme ad alcune forze di sinistra, a chiedere la rimozione di alcuni manifesti delle associazioni “pro vita” che riprendono l’immagine scioccante di un feto, ma la rimozione non sarà in effetti possibile. A Ravenna, rispetto per esempio a Roma, quella stessa immagine era accompagnata da frasi di tenore meno esplicito e violento. Era invece ottobre quando da via Maggiore arriva una lettera che esprime condanna per la scelta del Comune di organizzare una rievocazione storica militare con la Legio Italica tra Classe e il Mar. Ma di certo l’operazione che ha raccolto più consensi e che ha visto in prima linea proprio alcune delle associazioni femministe che operano dentro la Casa delle Donne è la petizione e la manifestazione silenziosa organizzate per protestare contro il trasferimento a Ravenna di Matteo Cagnoni, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio della moglie, concesso su richiesta del carcerato.
Si tratta di attività di volontariato per la rigenerazione urbana e sociale. Le risorse erogate per la copertura delle spese materiali
Festa medievale alla Rocca Brancaleone
Sono otto i progetti, legati ad atrettante associazioni di volontariato cittadine, premiati con un fondo complessivo di 10mila euro, individuati dall’assessorato alla partecipazione dell’amministrazione comunale per i cosiddetti patti di collaborazione per la cura dei beni comuni. Il finanziamento – si legge in un nota del Comune di Ravenna – sostanzia «la volonta di coltivare lo spirito di partecipazione alla base del regolamento comunale sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura dei beni comuni urbani, concretizzatosi nella sottoscrizione di ben 13 patti di collaborazione tra Comune e gruppi di cittadini che hanno deciso di occuparsi della cura di un bene comune del territorio».
La domanda di contributo era dedicata a soggetti (singoli o associati) che si sono attivati per la cura e rigenerazione dei beni comuni urbani e che hanno sottoscritto con il Comune di Ravenna un patto ai sensi del regolamento. Si sono candidate 8 realtà sulle 13 che hanno attivo un patto e a ciascuna, sulla base di criteri di valutazione che vanno dal contenuto del progetto all’esperienza maturata, al coinvolgimento del territorio e al numero di volontari impegnati, è stata riconosciuta l’erogazione di cifre che vanno da un minimo di 450 a un massimo di 1.800 euro.
I soggetti che hanno ottenuto il contributo sono: associazione Radici per il progetto “L’isola e il campo”; associazione Pensiero Magico per la cura del giardino Bucci; associazione Un Mosaico di Idee per l’attività di Cre; la Casa delle donne per il Festival di Letteratura; Gullinsieme per un intervento di cura del territorio; il gruppo Amata Brancaleone per la Festa Medievale; gli Ortisti di Strada per l’Orto di via delle Industrie; l’associazione Classe Archeologia e Cultura per una rassegna di eventi alla Pesa di Classe.
«Si tratta di risorse – spiega l’assessora alla Partecipazione Valentina Morigi – che fondamentalmente servono per la copertura delle spese dei materiali che ai soggetti sottoscrittori dei patti occorrono per realizzare le proprie attività, prevalentemente di rigenerazione urbana e sociale, come la cura di spazi verdi, l’organizzazione di feste di vicinato e di altre azioni di rafforzamento dei legami interni alla comunità.
Quest’anno siamo riusciti a mettere a disposizione diecimila euro, ma il nostro obiettivo è quello di incrementare le azioni per gli anni futuri. D’altronde questi patti si sostanziano proprio nel fatto che i proponenti offrono il loro tempo e la loro creatività per progettare azioni di cura e valorizzazione dei beni comuni e l’ente pubblico cerca di mettere a disposizione le risorse per realizzare queste attività. Grazie a questi patti abbiamo intercettato in maniera organica e costruttiva un desiderio di partecipazione e un senso civico che da sempre fanno parte del dna della comunità ravennate, per dare concretezza alla volontà di tanti cittadini di fare qualcosa che vada a vantaggio di tutti. Per noi si tratta di una risorsa dal valore inestimabile».
In occasione di Natale e Capodanno “pattuglie” in alta uniforme a Ravenna e nelle città della Provincia
Coppie di Carabinieri in uniforme di rappresentanza “pattugliano” le vie del centro del capoluogo e altre città della provincia in questi giorni di festa fino al nuovo anno.
«I Carabinieri del Comando Provinciale di Ravenna – si legge in una nota dei militari – hanno inteso restituire alla collettiva un’immagine della loro presenza che, oltre a garantire la necessaria cornice di generale sicurezza pubblica e civile convivenza quotidiana, richiami il clima di festa in occasione del Natale e del Capodanno nel Capoluogo. Analoghi servizi a piedi nelle vie e tra la gente sono stati previsti anche negli altri centri della Provincia, dove l’Arma è un presidio costantemente a disposizione delle comunità locali e delle loro esigenze. Tale manifestazione di rappresentanza istituzionale non sostituisce gli equipaggi impegnati all’esterno ogni giorno per ragioni di prevenzione e ordine, bensì ne integra armonicamente le finalità perseguite a vantaggio e sostegno di tutti».
Arrestato a Faenza un uomo di 45 anni, senza fissa dimora, per resistenza, violenza a pubblico ufficiale e lesioni personali
Alla stazione di Faenza un uomo di 45 anni, E. O. di origine nigeriana, senza fissa dimora, ha cercato di sottrarsi all’identificazione di una pattuglia della Polizia di Stato, che era intervenuta dopo la denuncia di una aggerssione a una copotreno di un intercity che lo aveva scoperto senza biglietto.
Alla richiesta dei poliziotti di dichiarare le proprie generalità e di chiarire l’episodio accaduto in treno, l’uomo ha manifestato un eccessivo nervosismo e ha chiamato il 118 informando l’operatore sanitario dell’ambulanza che si sentiva male a causa di una malattia infettiva.
Dopo i controlli in ospedale, che risultavano tutti negativi, l’uomo, di fronte alla richiesta degli agenti di seguirlo in Commissariato per gli accertamenti del caso, si è scagliato contro gli agenti, colpendo una poliziotta con una testata al torace e cercava di mordere un altro al polso.
Immobilizzato, è stato alla fine dichiarato in arresto per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. L’arrestato è stato convalidato dal giudice del tribunale di Ravenna e condotto in carcere , in regime della custodia cautelare, in attesa del processo fissato a fine febbraio.
A Lugo è terminato il restauro del Pavaglione. Ma alcune pianificazioni registrano ancora ritardi e mezzi fallimenti
Il 2018 per Ravenna resterà l’anno in cui ha aperto dopo una lunga attesa (la prima pietra fu posata nel 2002) e tante polemiche il nuovo museo archeologico di Classe.
Da anni invocato dalle istituzioni locali come sorta di tessera mancante nel panorama dell’offerta culturale ravennate, Classis – Museo della Città e del Territorio ha inaugurato (nell’edificio di archeologia industriale dell’ex zuccherificio di via Classense) il 1° dicembre, accogliendo migliaia di curiosi. «Ora giochiamo in serie A», ha detto il giorno dell’apertura il sindaco che aveva già in più occasioni avuto modo di dichiarare come con il nuovo museo sarà più facile trattenere i turisti un giorno in più a Ravenna. Frutto di un investimento di oltre 22 milioni di euro di Comune, Regione, Stato, Unione Europea e Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, Classis (aperto tutto i giorni dalle 10 alle 18, con ancora però un paio di sale in fase di allestimento) è stato realizzato ed è gestito dalla fondazione Ravennantica, che come noto gestisce anche il vicino parco archelogico dell’Antico porto e, da novembre, 2017 biglietteria e bookshop della basilica di Sant’Apollinare in Classe. La prossima tappa dovrebbe essere la musealizzazione anche della basilica di San Severo.
L’altro grande contenitore, in questo caso enogastronomico, che avrebbe dovuto aprire i battenti nel 2018 è il mercato coperto del centro di Ravenna che invece continua ad accumulare ritardi, a causa anche probabilmente della crisi della Cmc, coinvolta nel cantiere che sta trasformando l’edificio pubblico (in concessione per 30 anni a Coop Alleanza) in un grande locale polifunzionale con un piccolo supermercato e punti vendita e ristoro innovativi, ispirati ad altri mercati del genere, come per esempio quello di Firenze. L’inaugurazione è ora fissata per il prossimo mese di maggio.
Dopo quasi vent’anni di attesa è partito poi lo scorso maggio il cantiere per la nuova scuola di Lido Adriano (elementari e medie). Si tratta del primo stralcio (che prevede anche la palestra) del progetto, per un investimento di 3,5 milioni di euro da parte del Comune che il sindaco ha subito dichiarato essere «il più importante dei miei 5 anni di mandato». Sarà pronta per l’anno scolastico 2019-2020.
Dando un’occhiata al resto della provincia, il 2018 a Russi è stato l’anno dell’inaugurazione, oltre che della centrale a biomasse, della nuova piscina comunale all’aperto, mentre a Lugo sarà ricordato come quello del completamento del restauro del Pavaglione, inaugurato con il Governatore Bonaccini lo scorso 8 dicembre. La ristrutturazione cominciata nel 1997 è stata portata a termine negli ultimi tre anni con gli interventi (da quasi 2 milioni di euro) su volte, logge, frontoni, facciate e intonaco.
A Faenza continua invece il progetto di riqualificazione e rilancio dell’area ex Salesiani, partito nel 2015. Quest’anno in aprile “Faventia Sales” (la società pubblico-privata che se ne occupa) ha presentato il nuovo volto di Palazzo Don Bosco, dove sono terminati i lavori di restauro del primo e secondo piano (circa 2,3 milioni di investimento) e si sono trasferiti i Servizi sociali, mentre in ottobre ha inaugurato un nuovo locale che si affaccia nella corte interna, una delle “caffetterie del lavoro” del gruppo e-work che già nella struttura ha un’agenzia per il lavoro e il prossimo anno inaugurerà una palestra.
Infine, nel Cervese, è stata aperta a maggio, con l’eliminazione del semaforo, la nuova rotonda delle Saline (all’incrocio tra Adriatica e via Martiri Fantini), un’opera attesa da vent’anni (l’investimento di Anas, Regione e Comune ha superato i 2 milioni di euro) mentre è continuato il recupero delBorgomarina a Cervia e Milano Marittima ha cambiato un po’ volto grazie al nuovo (1 chilometro in tutto, a fronte di un investimento da 2,3 milioni di euro di Comune e Regione) lungomare pedonale (con tanto di polemiche per i parcheggi perduti…) e alla riqualificazione di viale Matteotti, in centro (inaugurato in luglio, investimento da 1,1 milioni di euro).
Progetti sociali: Un kit di benvenuto a tutti i nuovi nati
Si chiama “I tuoi primi passi nel mondo” il cosiddetto “kit di benvenuto” per i bimbi e le bimbe nuovi nati del comune di Ravenna – voluto dal sindaco Michele de Pascale e introdotto la scorsa estate – che contiene una dotazione per la lettura nei primi mesi di vita (tra cui il libro della foto), agevolazioni economiche per la famiglie in servizi e prodotti per la prima infanzia e un opuscolo informativo di tutti i servizi educativi per l’infanzia. La consegna del materiale avviene nel Centro Vaccinale della Unità Operativa Pediatria di Comunità al Cmp di Ravenna al momento delle prime vaccinazioni.
Il flop: l’ascesa e la (veloce) caduta delle bici gialle di oBike Sono arrivate in gran quantità anche a Ravenna la scorsa primavera le “bici gialle” di oBike, biciclette da poter noleggiare semplicemente con il proprio smartphone e che poi possono essere lasciate ovunque (purché non intralcino la circolazione). In poco tempo sono state diverse le segnalazioni di bici vandalizzate (come nella foto di Luca Rosetti), come accaduto un po’ in tutto il mondo, e solo pochi mesi dopo oBike (società con sede a Singapore) è fallita. Le sue bici potrebbero essere riutilizzate, a partire dalla prossima primavera, da un’altra società.
Promesse mancate: nuovi orari dei treni, caos e proteste in stazione
Ha fatto molto discutere in queste ultime settimane del 2018 il nuovo orario dei treni in vigore dal 10 dicembre, frutto di un investimento di 3 milioni di euro della Regione che ha consentito di velocizzare i tempi di percorrenza tra Bologna e Ravenna. Ma che ha provocato anche disagi per alcune fermate soppresse, in particolare quella di Godo utilizzata dagli studenti, poi reintrodotta dopo una protesta che ha visto anche un presidio in stazione. Si è quindi insediato un tavolo tecnico permanente al fine di mettere in atto i correttivi necessari, con altri interventi annunciati dal 7 gennaio.
Il 2018 si chiude con la richiesta di concordato in bianco per il colosso delle costruzioni. Buone notizie per gli “superyacht” della Rosetti Marino. Turismo in difficoltà sui lidi
Immagine storica della sede originaria di Cmc
L’anno si chiude con una notizia che per molti era probabilmente impensabile solo qualche mese fa: la Cmc ha chiesto il concordato in bianco per evitare il fallimento.
La cooperativa di via Trieste, quarto gruppo italiano delle costruzioni, sembrava immune alla crisi che negli anni passati aveva colpito Iter e Acmar, con quest’ultima passata attraverso un percorso “lacrime e sangue” dovuto proprio alla richiesta di un concordato.
Cmc, dall’alto del suo enorme portafoglio (1,4 miliardi di euro il fatturato approvato nell’ultimo bilancio) era forte anche di una politica di investimenti all’estero negli anni più duri della crisi italica. Tuttavia il mancato incasso di alcune commesse nella seconda metà del 2018 ha portato invece a un effetto domino e alla richiesta della procedura concorsuale in Tribunale che a inizio dicembre ha nominato tre commissari incaricati di presentare il piano per evitare il default. Una partita che ora preoccupa i lavoratori, i cui stipendi hanno subito i primi ritadi, e che sarà sul tavolo dei sindacati.
Ad affrontarle, per la Cgil, ci sarà ancora una volta Costantino Ricci, confermato segretario a novembre dal congresso provinciale. Appena a luglio, la Cmc aveva visto anche un importante cambio al vertice: Il consiglio di amministrazione del colosso delle costruzioni ha nominato Paolo Porcelli nuovo direttore generale, ruolo che era stato per dieci anni di Roberto Macrì.
Il 2018 del resto per molti lavoratori ravennati non è stato un anno dei più facili. La crisi dell’offshore ha fatto una vittima importante: la Comart, società del gruppo Tozzi, che a gennaio è andata in liquidazione e ha licenziato i dipendenti.
Alcuni di questi – 25 su 60 – sono poi stati assunti da un colosso cinese: la China Merchants Industry Technology che a maggio ha aperto una sede a Ravenna, nel Palazzo Ferruzzi. La Cmit si occupa della progettazione di navi e impianti. L’indotto offshore ha visto anche l’omologazione del concordato preventivo per la Bambini srl, mentre la Rosetti Marino ha aumentato la produzione di “superyachts” per compensare il calo dell’offshore.
A preoccupare ulteriormente è arrivata la discussione di un emendamento della Finanziaria che potrebbe bloccare le ricerche di idorcaburi. Questioni di cui si parlerà probabilmente nel prossimo Omc – in programma a marzo – e che interessano anche il Comune che ha cominciato ad incassare l’Imu sulle piattaforme. Già chiuso l’accordo con il Comune per gli anni dal 2010 al 2015 (50 milioni di euro in tutto), ora sono in ballo le annualità 2016 e 2017. Due anni in cui la normativa è cambiata e per cui l’azienda sostiene di non dovere pagare più nulla. Probabilmente la materia sarà oggetto di un contenzioso.
Da Eni la città si attende inoltre novità sulla chimica. In questo senso è nato un osservatorio ad hoc per il rilancio del settore ma la vera partita si gioca attorno al maxi investimento da 135 milioni di euro promesso sul polo chimico.
Nel settore va ricordata anche l’elezione di Lorenzo Zoli, già segretario provinciale della Femca Cisl, nel coordinamento nazionale del sindacato.
Tornando sul tema dei concordati, si è finalmente risolta la lunga crisi del Mercatone Uno che a Ravenna ha un grosso punto vendita a Russi. L’azienda è stata acquistata da Shernon Holding che ha presentato un piano di rilancio che mira alla piena rioccupazione dei lavoratori. Sempre a Russi è entrata in funzione a novembre la centrale biomasse, uno dei progetti più discussi degli ultimi anni.
E molto discusso è stato anche un altro progetto: il nuovo impianto Gnl di Porto Corsini. Si tratta di una struttura che dovrebbe rifornire le navi con Gas naturale liquefatto e che sarà costruito da Pir ed Edison. Dopo l’incontro con i cittadini avvenuto nel 2017, il 2018 è stato l’anno delle autorizzazioni. A febbraio è arrivato l’okay del Ministero e il prossimo anno potrebbero partire i lavori.
Finora ci abbiamo girato attorno, ma il tema fondamentale per la città resta quello del porto. Il prossimo anno dovrebbe essere quello dell’appalto dei lavori di approfondimento dei fondali dopo che il Cipe a fine febbraio ha deliberato il finanziamento, confermato poi dalla Corte dei conti. Mentre si attende di scavare, però, un grosso guaio ha caratterizzato l’anno in corso: il terminal crociere si è insabbiato, con le principali navi cariche di turisti che non hanno potuto far tappa a Ravenna. Così gli approdi sono stati 33, tredici in meno dello scorso anno, che hanno causato un calo del 63 per cento dei turisti.
Sono dati – questi – ricavati dall’ultimo report di Autorità portuale datato 10 dicembre e relativo al periodo gennaio-ottobre. Lo stesso rapporto mostra un porto in stallo: la crescita del movimento merci complessivo è dello 0,09 per cento. I container sono in calo dell’1,65 per cento.
Sul fronte cooperativo, va registrata la fusione tra Confcooperative di Ravenna e Rimini che seguono così la strada già tracciata da Confindustria due anni fa. Il processo di aggregazione si è concluso a settembre. Sono 330 le cooperative che ora faranno riferimento alla maxi centrale.
Per una fusione che riesce, un’altra sembra archiviata: quella delle Camere di commercio di Ravenna e Ferrara. Lo scorso anno erano stati predisposti i primi passi, con qualche preoccupazione da parte degli Industriali, ma ora è arrivato lo stop dei rispettivi presidenti di Provincia che hanno chiesto al governo di bloccare il processo. Al momento però non c’è ancora una legge organica che fermi la fusione e il ripensamento ha generato confusione anche tra le stesse imprese che costituiscono l’ossatura della Camera di commercio.
L’anno ha segnato inoltre la conferma di Antonio Patuelli, presidente del gruppo La Cassa di Ravenna (il 2018 si è portato via la dicitura “di Risparmio” dal nome), alla guida dell’Abi, l’associazione delle banche italiane. È al suo terzo mandato che si concluderà nel 2020.
Uno dei temi tornato all’ordine del giorno nel 2018 riguarda le chiusure delle attività commerciali in centro storico. A fronte di un buon movimento sul fronte della ristorazione, i negozi sono in crisi: il bollettino semestrale (aggiornato a giugno) della Camera di Commercio ha registrato una flessione del settore di 138 unità (-1,6%).
Secondo le associazioni di categoria, oltre che alla crisi dei consumi, la decrescita è dovuta alle politiche urbanistiche che negli ultimi anni hanno portato a un aumento dei supermercati. Nel 2018 Ravenna ha registrato l’apertura del nuovo Despar in zona Ponte Nuovo e, a Faenza, è sbarcato Aldi. Inoltre è stata approvata l’ultima variante che dovrebbe portare alla costruzione di un nuovo centro commerciale di fronte al Pala De André, su viale Europa, che andrebbe ad incrementare ulteriormente l’offerta su quel fronte cittadino. Senza dimenticare, per lo meno per capire le dinamiche, il raddoppio dell’Ipercoop che ha compiuto un anno nel 2018. Di fronte a queste politiche, sostengono i commercianti, è difficile reggere.
E il turismo non bastano a compensare. Almeno da questo punto di vista il centro storico dovrebbe però essere soddisfatto: la città d’arte piace sempre di più e rispetto allo scorso anno, che era già da record, ha conquistato un ulteriore 1,8 per cento nei primi otto mesi dell’anno, con un totale di 178mila arriva.
È andata male invece la costa ravennate: i nove lidi, nonostante l’ottima annata meteorologica, hanno visto gli arrivi calare del 4,9 per cento (322mila gli arrivi in tutto), in flessione anche Cervia.
A consolare i bagnini ci ha pensato il governo che a metà dicembre ha sospeso per 15 anni l’applicazione della direttiva Bolkenstein per le spiagge. Ottima invece la performance faentina: è vero che si parla di sole 41mila persone ma il dato è cresciuto del 5,2 per cento rispetto al 2017.
Volley A2 femminile / Mercoledì 26 dicembre, al PalaCosta (ore 17), le biancorosse affrontano una delle quattro leader del girone. Caliendo: «Dobbiamo cambiare i nostri obiettivi e guardare dietro di noi»
L’augurio di Buon Natale da parte delle giocatrici della Conad
Mercoledì 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, alle ore 17 (arbitri Feriozzi di Ascoli Piceno e Mattei di Macerata), la Conad gioca contro Sassuolo l’ultima partita casalinga del 2018. Tutta la tifoseria ravennate che approfitterà del giorno festivo per accorrere al PalaCosta sarà un prezioso supporto per la squadra che ce la metterà tutta per tornare alla tanto sospirata vittoria. Domenica scorsa è però arrivata la doccia fredda della sconfitta al tiebreak a Montecchio Maggiore che ridimensiona le speranze di Ravenna di raggiungere la zona Poule Promozione. La matematica ancora non condanna l’Olimpia Teodora alla Poule Salvezza, tuttavia bisogna essere realisti e restare con i piedi per terra: le prime quattro squadre della classifica sono a 23 punti e Torino è quinta a 21 con una partita in più da giocare, mentre Ravenna è a pari merito con Cutrofiano a sette punti dalle piemontesi. Servirebbe un miracolo oramai per colmare il gap che separa le biancorosse dalla quinta in classifica. Restano quattro partite da giocare e i 12 punti rimasti a disposizione dovrebbero essere conquistati tutti, sperando in molti passi falsi di qualcuna delle prime della classe.
Intanto, per onorare la maglia e la storia della pallavolo femminile ravennate, le ravennati cercheranno di ottenere contro Sassuolo quella vittoria che non viene centrata dallo scorso 25 novembre con Marsala. «È venuto il momento di essere realisti – spiega il tecnico Nello Caliendo – non dobbiamo più guardare in alto, dobbiamo guardare giù. Cambiano gli obiettivi, è inutile girarci intorno. Per noi i giochi sono fatti, non matematicamente, ma per noi diventa quasi impossibile rientrare nelle prime cinque. Ciò non toglie che le partite che verranno avranno lo stesso valore di prima. La maglia va onorata, cosa che non sempre è stata fatta da alcuni elementi. Se la classifica dice che siamo da playout significa che la colpa è nostra. E ora che siamo da playout è inutile e assurdo pensare di non giocare con Sassuolo o San Giovanni in Marignano, perché anche vincendo porteremmo a casa punti che non servono nella seconda fase. Un professionista non si comporterà mai così e noi non lo faremo. Voglio rimarcare fino alla fine i valori dell’attaccamento alla maglia e ai colori. Siamo tutti dispiaciuti di non giocare per un obiettivo alto, ma ci siamo messi noi in questa condizione e ora dobbiamo continuare a lavorare perché un vero professionista fa il suo dovere fino in fondo».
Le avversarie Il roster della Canovi Coperture Nolo 2000 Sassuolo è stato interamente cambiato rispetto a quello dello scorso torneo, culminato con la promozione in A2, con la sola eccezione della regista Elisa “Bubu” Lancellotti, che ha avuto un passato in Romagna, sia a Forlì nella defunta Volley 2002, sia a Ravenna nell’altra “scomparsa” Olimpia Cmc. Alla guida è stato scelto Enrico Barbolini, tecnico con esperienza triennale a Modena, che può disporre di un roster tutto italiano composto da Galletti in regia e, appunto, Lancellotti, gli opposti Gatta e Obossa, i centrali Crisanti (capitano), Martinelli e Squarcini, le schiacciatrici Bordignon, Joly, Mambelli e Provaroni e i liberi Bici e Zardo.
Biglietteria Ingresso: biglietto intero 10 euro, ridotto 8 euro, ragazzi dai 12 ai 18 anni 5 euro. I bambini sotto i 12 anni entrano gratuitamente.
Classifica: Omag S. Giov. in Marignano, Delta Informatica Trentino, Bartoccini Gioiellerie Perugia e Canovi Coperture Nolo 2000 Sassuolo 23 punti; Barricalla CUS Torino 21; Cuore Di Mamma Cutrofiano e Conad Olimpia Teodora Ravenna 14; Sorelle Ramonda Ipag Montecchio 10; Sigel Marsala 5 (Torino, S. Giov. in Marignano, Marsala e Trento una partita in meno).
Calcio C / Mercoledì 26 dicembre (ore 20.30) i giallorossi sfidano la sorprendente matricola rossoblù in un match da prime posizioni. Foschi: «Vogliamo continuare con questa striscia positiva»
Una esultanza dei giocatori giallorossi
Neanche il tempo di godersi l’impresa del “Benelli” contro la Ternana, che i giallorossi sono già tornati al lavoro in vista della trasferta di mercoledì 26 dicembre, nel giorno di Santo Stefano, a Imola. Quella contro l’Imolese è una partita ricca di significato: se due anni fa fu il trampolino di lancio per la promozione nei professionisti, in estate fu un campanello d’allarme importante sull’assetto della squadra che costò l’eliminazione in Coppa Italia. Quattro mesi dopo le due squadre si riaffrontano sul campo del Romeo Galli (ore 20.30, arbitro Gariglio di Pinerolo) forti di una classifica che vede entrambe in zona playoff.
I rossoblù neopromossi grazie al ripescaggio hanno rinforzato notevolmente la rosa in estate e possono contare su alcuni giocatori di grande qualità. Capocannoniere della squadra con 6 gol Lanini, che nella scorsa stagione ha indossato prima la maglia del Vicenza, per poi concludere la stagione a Padova e vincere il campionato. A tirare le redini mister Alessio Dionisi che, pur da esordiente in serie C, ha già conquistato la fiducia dell’ambiente a tal punto da essere blindato con un rinnovo contrattuale fino al 2022.
Dalla parte del Ravenna il tecnico Luciano Foschi ha concesso una giornata di riposo ai suoi ragazzi nella giornata di lunedì, prima di tornare al lavoro senza soste fino al 29, quando a chiusura del 2018 ci sarà la partita contro il Gubbio. «L’Imolese sta dimostrando di essere una squadra importante, con prestazioni e risultati. Sappiamo tutti cos’è successo in coppa Italia e dobbiamo preparare la gara, al meglio come abbiamo fatto nelle ultime partite. Doveva essere uno scontro salvezza e invece sarà uno scontro al vertice: questo è merito di entrambe le squadre e del lavoro che stanno facendo. Tutto è condito dal fatto che si tratta di un derby, quindi le tifoserie ci tengono in modo particolare. Noi vogliamo continuare con questa striscia positiva, perché vogliamo raggiungere il più preso il nostro obiettivo e toglierci delle soddisfazioni».