Nuova scossa di terremoto a Ravenna, ma di intensità nettamente inferiore rispetto a quella della notte tra lunedì e martedì.
Si è trattato di una scossa di magnitudo 2,2 avvenuta poco dopo le 8 di questa mattina, giovedì 17 gennaio, con epicentro nei pressi di Fornace Zarattini, 5 km a ovest di Ravenna.
Nessun danno segnalato, così come non sembrano tanti, a giudicare dai commenti sui social network, i ravennati a essersene accorti.
La multiutility dimezza il consumo energetico in via Romea con un impianto pensato per illuminare al meglio i punti in cui serve. I clienti potranno pagare il conto con l’account del colosso ecommerce
Grazie a un intervento di efficientamento energetico la sede Hera di Ravenna in via Romea raggiungerà un risparmio energetico annuo, rispetto agli impianti di illuminazione esterna precedentemente installati, del 50 percento (54.666 kWh/anno), equivalenti a circa 5 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio), con una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a circa 15 tonnellate/anno. L’intervento ha interessato le aree esterne di pertinenza della sede ravennate: i cortili, i percorsi di entrata e uscita, i parcheggi adibiti ai mezzi aziendali e ai dipendenti.
«L’obiettivo di coniugare un’illuminazione adeguata alle varie aree con una maggior efficienza – spiega una nota della multiutility – è stato perseguito grazie alla progettazione e realizzazione di un’illuminazione più razionale, funzionale e moderna con la sostituzione dei corpi illuminanti preesistenti con nuovi apparecchi led, che garantiscono maggiore resa a fronte di minore assorbimento di energia». L’illuminazione esistente è stata integrata in aree che risultavano particolarmente buie e contemporaneamente si è puntato a diminuire l’inquinamento luminoso, dovuto a sistemi e apparecchiature obsolete. Il risparmio energetico e l’ottimizzazione della gestione energetica sono stati ottenuti pure attraverso una maggiore valorizzazione della luce. Il sistema realizzato, infatti, è flessibile in grado di modulare e rimodulare l’illuminazione locale, nelle ore notturne, secondo le esigenze visive della singola area.
E sempre in tema di innovazione, c’è un’altra notizia da Hera. Ora c’è anche Amazon Pay fra le opzioni a disposizione dei clienti per pagare la bolletta. Disponibile via web dai servizi Hera Online ma anche su smartphone dall’app gratuita My Hera, l’opzione Amazon Pay consente di concludere il pagamento in pochi click, senza digitare i dati della carta di credito e in totale sicurezza, con tempi di esecuzione che si aggirano intorno ai 30 secondi (sei volte inferiori alle classiche modalità online). È sufficiente selezionare la bolletta da pagare e scegliere l’opzione di pagamento Amazon Pay: dopo aver effettuato il login con i dati del proprio account Amazon, resterà solo da scegliere la carta di credito da usare fra quelle memorizzate sul proprio profilo. La conferma immediata del pagamento arriverà via email direttamente da Amazon Pay.
Alessandro Braga ha preso parte ad alcune scene di “The New Pope”
Alessandro Braga in un selfie da Venezia
L’attore ravennate Alessandro Braga, nome storico della compagnia Piccolo Teatro Città di Ravenna, con già alle spalle apparizioni su piccolo e grande schermo e un’attività anche da regista, ha preso parte ad alcune scene di “The New Pope”, la serie tv del premio Oscar Paolo Sorrentino con Jude Law e John Malkovich. Si tratta della seconda stagione, seguito di quella andata in onda con successo nel 2016, “The Young Pope”.
Ad annunciarlo direttamente Braga con un post su Facebook, scritto per scaramanzia dopo aver firmato il contratto. «Pensavo fosse uno scherzo», dice Braga ironicamente. Che invece è andato a Venezia, sul set della serie che potrebbe andare in onda già alla fine di quest’anno.
La struttura è gestita dal consorzio Solco con la coop Asscor. Utilizzati i fondi ricavati da una cena con grande partecipazione del paese
Il centro diurno per anziani «Ghinassi» di Piangipane, gestito dal consorzio Solco insieme all’associata cooperativa Asscor, è stato rinnovato nei suoi spazi verdi esterni grazie al lavoro di alcuni volontari del paese. «A Piangipane il volontariato è una attività molto sentita – commenta Sara Gavella, responsabile del centro – e la comunità ci fornisce un grande supporto. Quest’ultimo lavoro al giardino, ad esempio, è frutto della raccolta fondi organizzata dai volontari di Piangipane in primavera con una cena alla Sala Rotondi, a sua volta caratterizzata da una grande partecipazione solidale del paese».
Sempre i volontari, tra cui il figlio di un’ospite del centro, si sono prodigati per la sistemazione generale del parco. «Adesso il nostro giardino è un luogo più bello, sicuro e accogliente per i nostri ospiti e le loro famiglie – spiega Gavella -. I volontari sono stati straordinari a donarci tempo, mezzi e impegno, e desidero esprimere un sentito ringraziamento a nome di tutti noi».
Con la seconda parte del ricavato della cena è stato realizzato un altro intervento, sempre al giardino: «Si tratta di un nuovo percorso che ci permetterà di sfruttare una parte dello spazio esterno, altrimenti inutilizzata – precisa la responsabile -. I lavori, sono appena terminati. Adesso abbelliremo il nuovo sentiero con panchine e altri arredi. Il Centro “Ghinassi” continua a crescere e a migliorare i propri servizi grazie al sostegno di tutta la comunità di Piangipane».
Tra i suoi compiti «rafforzare la sicurezza dei luoghi ecclesiali»
Il Consiglio Permanente Cei ha approvato il Regolamento del Servizio nazionale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili nella Chiesa. «Finalità del Servizio – spiega la Cei – è l’offerta di un supporto in questo ambito alla Conferenza Episcopale Italiana, alle Chiese particolari, agli Istituti di vita consacrata e Società di vita apostolica, alle associazioni e alle aggregazioni ecclesiali».
Tra i suoi compiti, «lo studio e la proposta di contenuti informativi e formativi, oltre che di strumenti operativi per consolidare nelle comunità ecclesiali una cultura della tutela dei minori, per rafforzare la sicurezza dei luoghi ecclesiali frequentati dai minori».
Presidente del Servizio nazionale è stato nominato monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia e referente Cei della Pontificia Commissione per la tutela dei minori.
La Commissione, insieme alla Presidenza della Cei, incontrerà alcune vittime di abusi prima del summit di febbraio in Vaticano, come chiesto da Papa Francesco.
Controlli delle Fiamme Gialle con l’utilizzo di droni ed elicotteri. Denunciate sei persone
Discariche abusive di rifiuti speciali e pericolosi, costituiti anche da carcasse di veicoli, in violazione alle normative ambientali, con potenziale contaminazione del terreno. È quanto individuato dai Finanzieri della sezione aerea di Rimini, coordinati dal reparto operativo aeronavale di Rimini, in collaborazione con personale dell’Arpae in una serie di sopralluoghi e rilievi, anche sul piano documentale, nei comuni di Ravenna, Lugo, Savignano sul Rubicone, Longiano e Bellaria. Cinque siti irregolari, anche per la riscontrata assenza delle previste autorizzazioni per la gestione ed il trattamento di rifiuti, nonché determinato, complessivamente, il sequestro di oltre 16mila mq di aree, quasi duemila veicoli fuori uso ed circa 13mila kg di rifiuti speciali non pericolosi. Denunciate alle competenti Autorità Giudiziarie sei persone responsabili di violazioni al testo unico ambientale.
Gli elementi raccolti nel corso dell’intervento saranno valutati anche ai fini di polizia economico finanziaria, con particolare riferimento ai minori costi sostenuti per il mancato rispetto degli adempimenti ambientali, per i connessi rilievi in materia fiscale.
Il sindaco di Lugo Davide Ranalli si congratula con la Guardia di finanza per la scoperta, in collaborazione con Arpae, di alcune discariche abusive in Romagna, tra cui Lugo. «Il tempestivo intervento della Guardia di finanza ha permesso di individuare realtà potenzialmente pericolose per la salute pubblica e per l’ambiente – dichiara Davide Ranalli -. Per questo, a nome di tutta la città esprimo i più sentiti ringraziamenti agli uomini e alle donne delle Fiamme gialle per il loro operato. Questa Amministrazione comunale è da sempre attenta alla sicurezza ambientale, un tema su cui continueremo a impegnarci, sempre al fianco delle forze dell’ordine. Vogliamo infatti garantire ai cittadini un ambiente sempre sicuro e un controllo costante del territorio, tutelando tutta la comunità da reati pericolosi come quelli ambientali».
I primi dettagli dei lavori dei tavoli di confronto nati a ottobre 2018 e a cui hanno aderito 43 soggetti: indagine su un campione di 62 aziende
Polo Chimico da fotoaeree.com
«Ravenna è una delle poche città della regione Emilia-Romagna che potrebbe accogliere nuovi insediamenti industriali». Questo è solo uno dei tanti aspetti emersi dai tavoli di lavoro tematici che si svolti lo scorso ottobre 2018 in seno alle attività dell’Osservatorio sulla Chimica, pensato dal Comune di Ravenna come strumento utile a monitorare le opportunità e le necessità di sviluppo del settore chimico e delle filiere ad esso correlate, voluto dal sindaco e realizzato con il supporto di Fondazione Eni Enrico Mattei. Durante la conferenza stampa del 16 gennaio in municipio sono state condivise informazioni frutto degli ultimi mesi di attività dell’Osservatorio: «Ravenna ha già infrastrutture che potrebbero essere potenziate e sfruttate al meglio e ha storicamente una cultura aperta alla chimica».
Secondo l’assessore allo Sviluppo economico Massimo Cameliani uno degli obiettivi del 2019 è creare una piattaforma aperta ai cittadini e agli imprenditori per diffondere la migliore conoscenza di un settore strategico per lo sviluppo della città come quello dell’industria chimica, nell’ ottica della sua declinazione con i temi del rispetto dell’ambiente, dell’economia circolare, della chimica verde, del riutilizzo dei rifiuti industriali; si tratta di un ambito in grado di creare sviluppo e lavoro, capace di coniugarsi e interagire con la ricerca, la cultura scientifica, la sostenibilità e l’innovazione e che, soprattutto nell’ attuale fase storica, deve tornare al centro del dibattito sulla crescita e sul rilancio delle imprese».
L’Osservatorio sulla Chimica ha visto l’adesione di 43 membri (26 aziende; 17 tra associazioni di categoria, sindacati, scuole, università, centri di ricerca e per l’innovazione). Si basa su una modalità di lavoro partecipativa che ha visto nascere un gruppo di coordinamento, costituito dagli enti che svolgono un ruolo chiave per lo sviluppo di strategie legate al settore chimico (13 in totale), che ne dirige le attività.
Con l’obiettivo di restituire una fotografia del settore chimico locale, durante l’anno il gruppo di coordinamento ha elaborato un campione d’indagine composto da 38 aziende chimiche (quelle appartenenti al settore in senso stretto) e da 24 aziende di filiera (tutte quelle realtà imprenditoriali legate al settore) presenti sul territorio. È iniziata poi l’analisi di questo campione, che è stato studiato dal punto di vista economico e finanziario.
«Trivellazioni, nonostante l’insuccesso del referendum continua la crisi, si deve pensare a una riconversione verso le rinnovabili»
«Secondo l’Ingv nella provincia di Ravenna sono possibili scosse di notevole entità perché insistono le stesse strutture che hanno generato il sisma di Mirandola del 2012 e il terremoto di ieri sera dimostra ancora come anche la Romagna sia una zona ad alto rischio sismico. Ecco perché, come fu fatto per il sisma del 2012 (quando vennero temporaneamente bloccate le trivellazioni e le nuove concessioni, senza però toccare le attività di estrazione e ricerca già autorizzate, ndr) bisognerebbe pensare a come garantire al massimo il principio di precauzione sul tema dell’estrazione e dello stoccaggio degli idrocarburi. Magari pensando proprio a una sospensione delle concessioni». È questa la proposta del Movimento 5 Stelle (in una nota firmata dal consigliere regionale Andrea Bertani e dalla capogruppo dei 5 Stelle nell’Unione della Bassa Romagna), riguardo alla presenza di diverse piattaforme a mare e concessioni a terra (fra Ravenna, Bagnacavallo e Alfonsine) per l’estrazione e lo stoccaggio di idrocarburi nella zona dove è stato localizzato l’epicentro del terremoto che ha colpito Ravenna e gran parte della regione.
«Nell’aprile del 2016 si è svolto il referendum nazionale per abrogare la norma che estende la durata delle concessioni per estrarre idrocarburi in zone di mare (entro 12 miglia nautiche dalla costa) sino all’esaurimento della vita utile dei rispettivi giacimenti – ricorda il consigliere regionale Andrea Bertani – Chi allora diceva che lo stop alle trivellazioni in Adriatico avrebbe prodotto disoccupazione raccontava una bugia gigantesca: l’insuccesso al referendum infatti non ha prodotto incrementi, anzi molte aziende del settore continuano purtroppo ad essere in crisi da anni, perché si insiste a non volere pensare ad una riconversione del settore verso le rinnovabili come stanno facendo molti paesi avanzati (si pensi ad esempio all’eolico offshore). Se a questo scenario aggiungiamo i rischi di sismicità indotta (non ancora pienamente documentati, ma neppur mai scientificamente smentiti) e valutiamo anche i rischi che il terremoto stesso può causare in questo tipo di impianti, la presenza di attività estrattive e depositi è un qualcosa a cui potremmo tranquillamente dare una svolta, nella direzione di altri tipi di approvvigionamento energetico. Vale la pena di ricordare anche che “al fine di mantenere al più alto livello delle conoscenze gli standard di sicurezza per tali attività in zone sismicamente attive e in aree dove queste attività possono produrre deformazioni del suolo” il MISE nel 2014 ha emanato delle linee guida per il monitoraggio delle attività di coltivazione, reiniezione e stoccaggio di idrocarburi. Queste prescrizioni sono state tutte puntualmente verificate ed attuate nelle attività in essere ed in quelle in progetto? Ecco perché chiediamo che la Regione valuti, così come fatto per il terremoto del 2012, di sospendere almeno nella zona dell’epicentro della scossa del 14 gennaio tutte le attività estrattive. Il principio di precauzione deve prevalere sugli interessi che, come abbiamo sempre dimostrato, sono di pochi e deturpano il nostro territorio», concludono Andrea Bertani e Ilaria Ricci Picciloni.
Il gruppo bancario a sostegno delle attività degli stabilimenti, dei parchi giochi e delle agenzie di viaggio. Plafond con scadenza il 30 settembre
La Cassa di Ravenna Spa, Confesercenti Ravenna, Confesercenti Cesena, Confesercenti Forlì e Creditcomm hanno sottoscritto un accordo, per l’attivazione di finanziamenti a tasso zero, a sostegno delle imprese che gestiscono le attività degli stabilimenti balneari, dei parchi giochi e delle agenzie di viaggio che hanno sede nei comuni della Riviera romagnola. Allo scopo la Cassa di Ravenna Spa ha costituito un nuovo plafond con scadenza 30 settembre 2019.
Le caratteristiche del finanziamento sono riservate a tutte le imprese aderenti a Confesercenti Ravenna, Confesercenti Cesena e Confesercenti Forlì, associazioni operative nel settore del commercio, del turismo e dei servizi.
Le spese ammissibili riguardano opere di ripristino e di adeguamento degli impianti e degli eventuali immobili, il riammodernamento e/o acquisto di attrezzature, impianti per il risparmio energetico, il ripascimento degli arenili, il ripristino di ombrelloni e lettini, le attrezzature ludiche per bambini, i costi di ristrutturazione edile dello stabilimento, la sistemazione e il rifacimento di giardini ecc.
«E’ intenzione della Cassa – si legge nella nota del gruppo bancario – dare nuovo impulso ed energia al tessuto imprenditoriale locale, dando la possibilità alle imprese di azzerare il costo del credito. II finanziamento, attraverso mutui chirografari fino ad un importo max di 100.000,00 euro, a tasso zero e senza alcuna spesa di istruttoria bancaria, per la durata massima di 60 mesi, sarà erogato alle imprese associate a Confesercenti Provincia di Ravenna, Confesercenti Cesena e Confesercenti Forlì».
L’iniziativa del gruppo «si inserisce nel suo costante e pluriennale sostegno all’economia produttiva romagnola ed emiliana, sottolinea la concreta e fattiva volontà del Gruppo Cassa di consentire interventi incisivi che sostengano la tenuta e la crescita espansiva del tessuto economico del territorio, in un settore così strategico per la ripresa come quello turistico».
Lo scopo: rafforzare alleanza con le famiglie, proponendo iniziative aggregative, con valenza educativa e di sviluppo culturale e pedagogico
Due giorni per proporre alla città una riflessione sulla complessità e le prospettive dell’educazione contemporanea, in ragione dei cambiamenti di bambini e bambine e famiglie e delle sfide della globalizzazione. Sono Gli Stati Generali dell’Infanzia un progetto ideato dall’assessorato alla Pubblica istruzione e infanzia del Comune di Ravenna per le giornate di venerdì e sabato, 18 e 19 gennaio, con l’obiettivo di dare visibilità al mondo dei servizi e al progetto pedagogico dei Servizi per l’Infanzia da 0 a 6 anni, rafforzare l’alleanza con le famiglie, proponendo iniziative aggregative, con valenza educativa e di sviluppo culturale e pedagogico.
Questo il programma di venerdì 18 al Teatro Rasi: dalle 14,30 si svolgerà il seminario “Il progetto pedagogico: valori, intenti, direzioni chiave”. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Michele de Pascale, di Ouidad Bakkali, assessora alla Pubblica istruzione e infanzia e di Agostina Melucci, dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Ravenna, ci sarà la prima relazione sul tema “Educazione, oggi: ‘l’inattualità’ dell’impegno, l’audacia del possibile” con l’intervento di Mariagrazia Contini, già professoressa ordinaria di Pedagogia, presso il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna.
A seguire Elena Pulcini, professoressa ordinaria di Filosofia Sociale presso l’Università degli Studi di Firenze parlerà di “Prendersi cura del nostro futuro”. Roberto Farnè, professore ordinario di Didattica generale e Pedagogia del gioco e dello sport, presso il Dipartimento di Scienze per la Qualità della vita dell’Università di Bologna relazionerà su “Outdoor education per imparare a mettersi in gioco”. L’ultimo intervento lo svolgerà Franco Lorenzoni, insegnante, scrittore e fondatore del Centro di sperimentazione educativa Casa-laboratorio di Cenci su “Ascolto e dialogo come fondamenti della relazione educativa”. Saluti conclusivi a cura dell’assessora Ouidad Bakkali.
Nel foyer del Teatro Rasi saranno presentati i punti chiave del progetto pedagogico e la documentazione dei servizi 0-6 disponibili su desk informativi, mentre a ciclo continuo saranno proiettati i video prodotti dall’Ufficio stampa e comunicazione del Comune.
Volley / I risultati, le classifiche e i tabellini delle squadre ravennati che partecipano al campionato di Serie C. I giovanissimi del Porto Robur Costa fanno il tris, mentre cadono Atlas, che perde il primato, Spem e Conselice. Tra le donne Cervia piega Castenaso e allunga su Faenza, ko al tiebreak Cattolica. Bene anche il Massa
Altri risultati: Pontevecchio Bologna Datamec-Maccagnani Molinella 3-1, Gut Chemical Bellaria-Libertas Claus Forlì 3-1. Riposa: Rubicone In Volley Savignanano.
Classifica: Cervia° 28 punti; Faenza 27; Olimpia TeodoraRavenna 24; Castenaso 21; Cattolica 20; Massa Lombarda 19; Libertas Forlì e Sammartinese 17; Molinella 14; Pontevecchio Bologna 13; Bellaria 11; San Marino 4; Rubicone 1 (° una gara in più).
Sono da quattro anni rappresentante di classe e in Consiglio dell’Istituto comprensivo “M. Valgimigli” di Mezzano. Come genitore, ma prima ancora come cittadino, faccio mie le parole che Pietro Calamandrei scriveva nel 1946:
“i meccanismi della costituzione democratica sono costruiti per essere adoperati non dal gregge dei sudditi inerti, ma dal popolo dei cittadini responsabili: e trasformare i suoi sudditi in cittadini è un miracolo che solo la Scuola può compiere”.
Che alcuni insegnanti delle Medie vengano retribuiti dalle famiglie per la sorveglianza in mensa, in orario extrascolastico, non è neppure quasi degno di nota per chi ha una vaga idea dello stato della Scuola statale italiana. Al contrario, il problema è tutto quello che succede – o non succede – in orario scolastico.
Per la mia esperienza, la Scuola non solo ha fatto propria la logica aziendalista ma ne è anche preda. L’autonomia scolastica ha portato a subordinare tutto al bilancio di Istituto, non solo per l’istruzione ma anche per quel che dovrebbe essere indispensabile per l’ordinario funzionamento. Quanto maggiori sono le risorse finanziarie di cui dispone la Scuola, tanto maggiore è l’offerta formativa agli studenti. Brutalmente, è un problema di soldi. E se i soldi mancano, si inizia chiedendo il contributo cosiddetto “volontario” ai genitori. In seconda battuta, si chiede aiuto ai possibili mecenati o si accettano gli sponsor commerciali, quest’ultimi ben consapevoli del ritorno di immagine. Il “contributo volontario”, negli Istituti comprensivi, si aggira sui 12/15 euro ed è solo una piccola parte di quanto è richiesto alle famiglie.
Solitamente copre il costo delle fotocopie distribuite ai bambini, ma in certi Istituti perfino qualcosa del materiale igienico (anche se dovrebbe essere “destinato all’arricchimento dell’offerta culturale e formativa degli alunni”. Nel 2014, un Istituto del lughese si aggiudicò la fornitura di ben 1.500 rotoli di carta igienica grazie ad un concorso di un’azienda produttrice. Nel 2016, una Scuola primaria di Ravenna fu ben lieta di ricevere una Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) grazie agli scontrini emessi da una catena di fast food. Ancora nel 2016 un produttore di pneumatici trovò adesione in diverse Scuole della Provincia per un progetto sulla mobilità sostenibile, che prevedeva la fornitura di materiali sponsorizzati. Diverse scuole ricordano ai genitori che fare la spesa nei punti vendita di una società della grande distribuzione organizzata, permette di raggiungere punteggi utili all’assegnazione di LIM, notebook, stampanti, tablet, dizionari. Non ultimo, l’invito a riciclare per potere poi ricevere risme di carta e denaro dall’azienda affidataria del servizio rifiuti.
Molto di quanto migliora l’offerta formativa deve essere pagato o dalle famiglie o dalla beneficenza – appunto, più o meno interessata – di soggetti esterni. Chi non ha mai partecipato ad una festa di Natale o di fine anno scolastico in cui si raccolgono fondi per la Scuola? Denaro per i bisogni più diversi: dal materiale di consumo fino alla riparazione di una LIM o l’acquisto di un computer.
In questo contesto aziendalista, si inserisce il processo di valutazione con le prove Invalsi, già al termine della seconda classe della scuola primaria. Dallo scorso anno scolastico, è stata introdotta la prova Invalsi di inglese al quinto anno della scuola primaria e questo rende bene come tutte le dichiarazioni sulle competenze, gli stili di apprendimento ed early language learning si scontrino con la negazione dei mezzi necessari.
La legge finanziaria 2005, affidò a insegnanti non specialisti l’insegnamento delle lingue straniere nella Scuola primaria. Poi, nel 2008, la Ministra Gelmini, nello schema di piano programmatico del suo Ministero definì come fosse possibile insegnare inglese alla Scuola primaria con una “formazione linguistica obbligatoria della durata di 150/200 ore”. Il risultato imbarazzante, quando non comico, è che a qualche genitore càpita di correggere le correzioni dell’insegnante di inglese. E in questi casi, poiché la conoscenza dell’inglese è oggi tanto importante quanto cento anni fa la conoscenza dell’italiano, è solitamente alle famiglie che tocca il pagamento del potenziamento linguistico così come di qualsiasi altra attività, che sia uno spettacolo teatrale, la visita di una città vicina, il costo del trasporto oppure i diversi laboratori svolti all’interno del plesso scolastico. E la medesima quota è chiesta a ciascun partecipante, al figlio del disoccupato come al figlio del benestante.
L’opera di sostanziale impoverimento della Scuola è ben proseguita con i Governi di altra parte politica. La Legge di stabilità 2015 ha previsto che i dirigenti scolastici non possono conferire le supplenze per i primi 7 giorni di assenza del personale ATA e per il primo giorno, del personale docente. La norma risulta ancora in vigore nonostante, anche a Ravenna, molti genitori avessero protestato per quel che era percepito il venire meno della Scuola come luogo di istruzione. E per finire, la Legge di Bilancio 2019 prevede da qui al 2021, circa 4 miliardi in meno per l’Istruzione scolastica.
Il sostanziale disinvestimento nell’istruzione pubblica è questione di almeno 15 anni. Dei diversi schieramenti politici che hanno governato l’Italia, riprendendo il tema di una petizione europea, si potrebbe riassumere che, tutti, “hanno scelto l’ignoranza”.