Osservatorio sulla Chimica: «Ravenna potrebbe accogliere nuove industrie»

I primi dettagli dei lavori dei tavoli di confronto nati a ottobre 2018 e a cui hanno aderito 43 soggetti: indagine su un campione di 62 aziende

Polochimico

Polo Chimico da fotoaeree.com

«Ravenna è una delle poche città della regione Emilia-Romagna che potrebbe accogliere nuovi insediamenti industriali». Questo è solo uno dei tanti aspetti emersi dai tavoli di lavoro tematici che si svolti lo scorso ottobre 2018 in seno alle attività dell’Osservatorio sulla Chimica, pensato dal Comune di Ravenna come strumento utile a monitorare le opportunità e le necessità di sviluppo del settore chimico e delle filiere ad esso correlate, voluto dal sindaco e realizzato con il supporto di Fondazione Eni Enrico Mattei. Durante la conferenza stampa del 16 gennaio in municipio sono state condivise informazioni frutto degli ultimi mesi di attività dell’Osservatorio: «Ravenna ha già infrastrutture che potrebbero essere potenziate e sfruttate al meglio e ha storicamente una cultura aperta alla chimica».

Secondo l’assessore allo Sviluppo economico Massimo Cameliani uno degli obiettivi del 2019 è creare una piattaforma aperta ai cittadini e agli imprenditori per diffondere la migliore conoscenza di un settore strategico per lo sviluppo della città come quello dell’industria chimica, nell’ ottica della sua declinazione con i temi del rispetto dell’ambiente, dell’economia circolare, della chimica verde, del riutilizzo dei rifiuti industriali; si tratta di un ambito in grado di creare sviluppo e lavoro, capace di coniugarsi e interagire con la ricerca, la cultura scientifica, la sostenibilità e l’innovazione e che, soprattutto nell’ attuale fase storica, deve tornare al centro del dibattito sulla crescita e sul rilancio delle imprese».

L’Osservatorio sulla Chimica ha visto l’adesione di 43 membri (26 aziende; 17 tra associazioni di categoria, sindacati, scuole, università, centri di ricerca e per l’innovazione). Si basa su una modalità di lavoro partecipativa che ha visto nascere un gruppo di coordinamento, costituito dagli enti che svolgono un ruolo chiave per lo sviluppo di strategie legate al settore chimico (13 in totale), che ne dirige le attività.

Con l’obiettivo di restituire una fotografia del settore chimico locale, durante l’anno il gruppo di coordinamento ha elaborato un campione d’indagine composto da 38 aziende chimiche (quelle appartenenti al settore in senso stretto) e da 24 aziende di filiera (tutte quelle realtà imprenditoriali legate al settore) presenti sul territorio. È iniziata poi l’analisi di questo campione, che è stato studiato dal punto di vista economico e finanziario.

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