La 16enne di origine afgana è stata insignita del titolo di Alfiere della Repubblica dal presidente Mattarella per il suo impegno nel volontariato
«Una giovane donna forte e coraggiosa». Così il sindaco di Bagnacavallo, Eleonora Proni, ha definito la 16enne Nazifa Noor Ahmad accogliendola in consiglio comunale nella seduta del 28 maggio: la giovane bagnacavallese di origine afgana a marzo è stata insignita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell’attestato d’onore di Alfiere della Repubblica per il suo impegno nel volontariato.
Nazifa è giunta in Italia dall’Afghanistan nel 2008 per potersi curare da una grave malattia grazie al contingente militare italiano e alla Protezione civile, in particolare a Roberto Faccani (allora responsabile della Protezione civile della Bassa Romagna) che l’ha poi ospitata. È stato lo stesso Faccani a raccontare come fu «il padre di Nazifa, con grande dignità, a rivolgersi a me in italiano chiedendo un aiuto per poterla salvare e lei, per ricambiare, ha sempre cercato di dare una mano a chi ha bisogno». Ora Nazifa frequenta il liceo scientifico ed è attiva nel volontariato.
«L’impegno con la Croce Rossa è nato perché volevo ricambiare l’affetto e il bene che ho ricevuto in tutti questi anni – ha spiegato poi Nazifa. – Quello che faccio nella Croce Rossa non è nulla di che, però ho notato che anche soltanto la compagnia, la presenza di una persona che sa parlare la tua stessa lingua ha cambiato un po’ il modo di vedere delle persone che accogliamo».
Nazifa ha mostrato ai consiglieri l’attestato di Alfiere della Repubblica consegnatole da Mattarella e l’Amministrazione le ha fatto dono di una pergamena, una spilla dedicata a Bagnacavallo, un’incisione raffigurante Piazza Nuova e alcune pubblicazioni curate dal Comune.
Volley A1 / Il Porto Robur Costa annuncia il tesseramento del palleggiatore per i prossimi due anni. «Porto alla squadra e ai compagni tutto il mio bagaglio tecnico e il massimo dell’impegno»
Il nuovo palleggiatore della squadra ravennate Davide Saitta (foto www.montpellier-volley.com)
Arriva dall’estero, ma è italiano, il nuovo palleggiatore del Porto Robur Costa in vista del prossimo campionato di Serie A Credem Banca. Si tratta di Davide Saitta, esperto regista siciliano che in passato ha vestito anche la maglia della nazionale azzurra. Classe ’87, il secondo neo-arrivato della squadra di Graziosi, dopo il centrale Verhees, ha giocato dal 2014 al 2018 nella Ligue A francese, vincendo uno scudetto a Parigi nel 2016 e ricevendo il premio come Mvp del campionato nell’annata 2016-17, nelle fila del Montpellier, la società da cui proviene.
Saitta (foto www.montpellier-volley.com) non nasconde la sua soddisfazione per la nuova avventura che sta per iniziare: «Ravenna rappresenta tantissimo nel panorama italiano della pallavolo e sono grato a Bonitta per avermi scelto per ricoprire un ruolo così importante. Ho appena terminato un’esperienza di quattro anni in Francia che mi ha aiutato tantissimo a crescere da ogni punto di vista, in particolare nella gestione degli attaccanti e dei momenti decisivi delle partite. Porto alla squadra e ai compagni tutto il mio bagaglio tecnico e il massimo dell’impegno: mi piace lavorare con i giovani e so che in rosa ce ne saranno molti. Il fattore gioventù, che porta con sé sempre un po’ di sfrontatezza, potrà rappresentare una delle nostri armi in un campionato che preannuncia durissimo».
La nuova Serie A, infatti, prevede la reintroduzione delle retrocessioni. «Sarà un torneo stratosferico, di livello ancora più alto rispetto al recente passato. Tutte le società si stanno rinforzando, dalla prima all’ultima, e quindi sono certo che ci sarà da lottare in ogni gara, sia con le corazzate, sia con le formazioni in lizza la salvezza. Non penso che tra l’ultima che si qualificherà ai playoff e la prima delle retrocesse ci saranno grandi punti di differenza in classifica, per cui mi aspetto un grandissimo equilibrio».
Davide Saitta proviene dal campionato francese (foto www.montpellier-volley.com)
Sugli obiettivi da realizzare nel suo ritorno in Italia il regista mostra di avere le idee chiare. «In passato ho giocato nella nazionale di Berruto, disputando anche un Europeo, ma penso che per me si tratti di un capitolo chiuso. In azzurro ho avuto tante soddisfazioni, ma è giusto in questo momento puntare sui tanti bravi palleggiatori giovani disponibili. La cosa che però più mi interessa è fare bene a Ravenna, mettendo in pratica in campo le indicazioni del tecnico Graziosi, aiutando in ogni occasione i miei compagni, in partita come in allenamento – termina Saitta – e dando il mio contributo per cercare di replicare la meravigliosa stagione appena vissuta dai tifosi ravennati».
Questo il benvenuto a Saitta da parte del Direttore Generale del Porto Robur Costa, Marco Bonitta: «Davide incarna alla perfezione l’identikit del palleggiatore ideale per la nostra squadra. E’ un ragazzo dalle grandi qualità tecniche e fisiche, molto incline a lavorare con i giovani per farli crescere al meglio. Abbiamo accolto molto volentieri la sua volontà di tornare a giocare in Italia e assieme a lui costruiremo la formazione per i prossimi due anni».
La carriera Cresciuto nel settore giovanile della Milvus Catania, Saitta nel 2003 si trasferisce appena sedicenne a Latina, per poi andare a Treviso, dove vestirà la maglia della squadra veneta per quattro stagioni, con l’unica eccezione di una parentesi a Crema nel 2006-07. Nel 2009 torna a Latina, mentre l’anno successivo c’è una breve esperienza a Forlì, con il passaggio a campionato in corso a Perugia. Nel 2011 gioca a Isernia, dal 2012 al 2014 a Molfetta, per poi iniziare un’avventura nella massima serie francese: nel 2014-15 a Tolosa, nel 2015-16 a Parigi, dove vince il campionato, dal 2016 fino a qualche settimana fa a Montpellier. In nazionale Saitta conta al momento 19 presenze e fa il suo esordio il 7 settembre 2013 a Cavalese (Italia-Slovacchia 3-0). Lo stesso anno vince il bronzo ai campionati europei disputati in Danimarca e Polonia, mentre nel suo curriculum spiccano anche le medaglie di bronzo agli Europei Cadetti 2004 (miglior palleggiatore) e agli Europei Juniores 2006 e nel 2007 viene votato miglior giocatore dei Mondiali Juniores. Nel 2009, infine, ha vinto i Giochi del Mediterraneo.
L’associazione dei commercianti attacca: «Per i servizi igienici sosteniamo costi legati ad operazioni di manutenzione e di pulizia»
Bastone e carota sul nuovo regolamento di polizia urbana. Se da una parte Confcommercio Ravenna loda il nuovo strumento per «accrescere il senso di sicurezza degli imprenditori e dei cittadini rispetto alle situazioni di delinquenza e piccola criminalità quotidiana», dall’altra parte l’associazione critica l’obbligo imposto ai gestori di pubblico esercizio di mettere a disposizione i servizi igienici anche ai non clienti delle attività e di sanzionarli nel caso di interruzione del servizio. Il regolamento è proposto dal vicesindaco con delega alla Sicurezza, Eugenio Fusignani.
«Ricordiamo – scrive Confcommercio – che gli imprenditori sostengono costi legati alle operazioni di manutenzione e di pulizia dei servizi igienici e che queste vanno ricomprese nel concetto più allargato di servizio alla clientela e non interpretate come una sostituzione alla mancanza di bagni pubblici. Inoltre, auspichiamo che nella bozza di Regolamento vengano corrette tutte quelle disposizioni che lascerebbero ampio margine interpretativo al controllore, ricordando che per quanto riguarda le imprese queste sono già soggette a stringenti regolamentazioni pubbliche come, ad esempio, il regolamento di igiene»-
Infine, «auspichiamo che vi sia un confronto precedente all’approvazione del Regolamento con le Associazioni di categoria interessate e che da questo confronto emergano norme e regole che aiutino le imprese ad operare in un contesto sereno e chiaro»
In casa nascondevano inoltre 17 dosi di cocaina e altre due di hashish. Addosso all’amico che abitava con loro trovati altri 60 grammi di stupefacente
Una coppia, insieme ad un amico, aveva trasformato un appartamento in centro a Ravenna in un piccolo deposito di stupefacenti. Così sono stati arrestati in tre; lui è un 25enne tunisino, lei una 19enne bosniaca. L’altro, l’amico, è un 39enne tunisino. Proprio lui era stato notato per un controllo in centro. Vecchia conoscenza dei carabinieri della stazione via Alberoni che hanno cominciato a tenerlo d’occhio. Attorno a casa dell’uomo, che condivideva appunto con i due, era stato notato un via vai di assuntori di stupefacenti.
Questi a qualsiasi ora entravano ed uscivano velocemente da quella casa anche più volte a giorno. Nel pomeriggio del 28 maggio, gli investigatori, dopo aver beccato il 39enne in giro per il centro con 60 grammi di eroina, hanno deciso di irrompere nell’abitazione appurando che la coppia deteneva occultati in vari punti dell’appartamento altri 100 grammi di eroina pura, 17 dosi di cocaina e un paio di hashish nonché il kit per frazionare e confezionare stupefacente e il denaro frutto dell’attività di spaccio. Accertati i fatti la coppia e l’amico sono stati tratti in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e condotti in carcere in attesa di giudizio.
Il sindaco: «Progettazione molto suggestiva e farà di tutti i 35 chilometri di costa un modo di rilanciare Ravenna nel mondo»
La riqualificazione degli stradelli retrodunali dei lidi è stata illustrata nella giornata dal sindaco Michele de Pascale. «Questo è uno dei progetti più importanti della nostra amministrazione – ha spiegato il sindaco -. Il risultato di questa prima fase di progettazione è molto suggestiva e farà di tutti i 35 chilometri di costa ravennate uno dei punti di forza per rilanciare Ravenna nel mondo». Per ora, però, gli stradelli sono « una delle nostri grandi vergogne per il loro stato attuale». Il progetto è già finanziato con i soldi del Comune e potrebbe partire già nel 2019. In sostanza il progetto mira non soltanto al semplice recupero degli stradelli ma ad una valorizzazione della fascia pinetale retrodunale che entri urbanisticamente in dialogo con le zone umide e naturali della costa, dalle piallasse alle foci dei fiumi, in un ecosistema che porti alla riqualificazione della fascia di verde più delicata del territorio.
La proposta progettuali vincitrice del concorso di progettazione per la riqualificazione delle fasce retrodunali gli stabilimenti balneari e dei relativi stradelli di accesso, è stata presentata questa mattina in municipio (qui l’articolo in cui ne anticipavamo i contenuti). Il gruppo autore della proposta è composto da Agence Ter (capogruppo), Paisà Architettura del paesaggio Stignani Associati s.r.l. (mandante), Studio Tassinari e Associati (mandante) e Studio M – s.t.a. Studio Tecnico Associato (mandante)
Il Comune ha già provveduto all’aggiudicazione definitiva del concorso e quindi all’affidamento dell’incarico per perfezionare il progetto preliminare. L’intervento complessivo è articolato in tre stralci e seguiranno l’affidamento delle successive fasi di progettazione (progetto definitivo e progetto esecutivo) relativamente ai vari stralci.
Nel piano degli investimenti sono già previsti i tre stralci: Riqualificazione accessibilità e aree retrostanti agli stabilimenti balneari dei lidi del Comune di Ravenna primo stralcio (Marina di Ravenna e Punta Marina): 5,3 milioni che verranno stanziati nel 2019; riqualificazione accessibilità e aree retrostanti agli stabilimenti balneari dei lidi del Comune di Ravenna secondo stralcio (Lido Adriano – Lido di Dante – Lido di Classe – Lido di Savio): 3,9 milioni nel 2020. Riqualificazione accessibilità e aree retrostanti agli stabilimenti balneari dei lidi del Comune di Ravenna terzo stralcio (Casal Borsetti – Marina Romea – Porto Corsini): 3,9 milioni di euro nel 2021. I primi lavori, dopo le varie procedure, potrebbero partire nel 2020.
I carabinieri hanno arrestato un uomo che si era scagliato contro l’infermiere al triage. Sottoposto ad un tso
Un uomo di 41 anni è stato arrestato dai carabinieri di Cervia-Milano Marittima. Il 41enne era stato sorpreso dai militari, che avevano accompagnato al pronto soccorso di Ravenna una persona coinvolta poco prima in una rissa, mentre era nel box dell’infermiere addetto alla valutazione dei codici di gravità delle persone in attesa (il triage).
Erano circa le 5 di martedì mattina è l’uomo aveva scavalcato il bancone dell’infermiere e ne aveva interrotto l’attività. I carabinieri lo hanno fermato e lui se l’è presa anche con loro. La pattuglia ha quindi condotto l’uomo, cesenate di origine, in camera di sicurezza e martedì mattina è comparso davanti al giudice dove ha continuato ad inveire. L’arresto è stato convalidato, lui sottoposto ad un Tso.
Volley A2 femminile / Torna sulla panchina della squadra biancorossa uno dei protagonisti della promozione in A2. Bonitta: «In dieci minuti ho capito che è lui la persona giusta»
Il nuovo tecnico dell’Olimpia Teodora Nello Caliendo
Arriva l’ufficializzazione della notizia che era nell’aria da qualche giorno: sarà Nello Caliendo il nuovo allenatore dell’Olimpia Teodora. Torna così sulla panchina della squadra ravennate uno dei protagonisti della promozione in A2, che verrà presentato ai giornalisti e alla città nella sede della società, in via Trieste 86 a Ravenna, venerdì 1° giugno alle ore 11. A dare il benvenuto a Caliendo è Marco Bonitta, direttore generale dell’Olimpia Teodora: «Ho parlato con Nello e in 10 minuti ho capito che poteva essere il nostro allenatore per la prossima stagione. Sono molto felice per lui e per il club».
Paolo Delorenzi, presidente dell’Olimpia Teodora, sottolinea: «Caliendo è uno dei due allenatori della promozione in A2 e per questo ha lasciato in città un segno profondo nel cuore dei tifosi della pallavolo. Conosce già molto bene l’ambiente e con il suo carattere, che di fatto è un concentrato di calore e passione partenopea, associato all’entusiasmo del pubblico ravennate, siamo certi si ricostituirà, come già accaduto nel recente passato, quel felicissimo connubio che potrà portare alla pallavolo ravennate le soddisfazioni e i successi che merita. Per tutto questo riteniamo perfetta la scelta fatta dal nostro direttore generale Marco Bonitta. A Caliendo va tutta la nostra stima e l’augurio di buon lavoro».
Il trentasettenne allenatore, originario di Palma Campania, torna sulla panchina della società ravennate dopo un anno passato alla guida della Real Volley Napoli, con la quale, nella scorsa stagione, ha conquistato la promozione dalla B2 alla B1. Come già ricordato, nella stagione 2016-2017, l’allenatore campano era stato protagonista e artefice della promozione della Teodora dalla serie B1 alla A2. Prima di giungere nel 2016 a Ravenna, Caliendo aveva ricoperto il ruolo di primo allenatore per nove stagioni a fila tra serie B1 e B2, sempre alla guida di squadre femminili: prima a Potenza, poi a Battipaglia, Isernia e Arzano.
In scadenza la convenzione decennale tra i due istituti di alta formazione. In corso le trattative per un rinnovo
Un’immagine di un laboratorio dell’Accademia di Belle Arti a Ravenna. L’istituto di alta formazione ha sede in via delle Industrie
Ravenna conferma l’intenzione di proseguire la convenzione che lega l’accademia di Belle Arti a quella di Bologna, come ci dice l’assessore Ouidad Bakkali, ma cosa intende fare l’Accademia di Bologna? Lo abbiamo chiesto al direttore Enrico Fornaroli. «Dal nostro punto di vista, dipende molto dai risultati del processo di statizzazione. Nel momento in cui L’Accademia di Ravenna diventasse statale come è nella sue prerogative, cambierebbe radicalmente la situazione, ma la nostra idea è comunque quella di riuscire a collaborare in futuro. Due accademie storiche come Bologna e Ravenna, le uniche due della Regione, devono necessariamente pensare a fare sistema, vista anche l’esperienza pregressa. Noi vogliamo continuare a progettare».
Questo per il futuro, ma in questo periodo di transizione almeno triennale verso la statizzazione? C’è qualcosa che chiedete a Ravenna per continuare la collaborazione? «In questi tre anni auspichiamo che l’Accademia di Ravenna consolidi degli investimenti nell’organico in modo da arrivare al percorso di statizzazione con un organico che possa sostenersi in modo autonomo. Così fra tre anni, insieme, avremo un organico più ampio e la possibilità di avere più risorse». Negli ultimi dieci anni, infatti, Ravenna ha potuto contare su “prestiti” di docenti da Bologna a costo zero che le hanno permesso di coprire ben 5 delle 8 cattedre previste con docenti incardinati. «Sì, ci aspettiamo una massa critica diversa tra tre anni da parte di Ravenna. E prima questo avviene, meglio è».
L’auspicio era forse che Ravenna avesse già a questo punto fatto passi in avanti in questo senso? Fornaroli precisa: «No, ma in questi dieci anni Bologna ha dato una mano e oggi Ravenna è nelle condizioni per andare avanti in totale autonomia, con un progetto organico con Bologna. Si può sicuramente dire che la scelta di convenzionarsi con Bologna fu lungimirante per farla uscire da un momento di crisi e metterla oggi in condizione di poter progettare un ampliamento dell’offerta, ma questo non è possibile senza avere incardinato un maggior numero di docenti. Non è pensabile una scuola con l’ottanta percento a contratto». Direttamente incardinati a Ravenna infatti al momento sono solo tre su 20. A Bologna, gli incardinati sono 102 e altrettanti sono quelli a contratto.
Un 38enne ubriaco ha spintonato i carabinieri intervenuti per una lite tra coniugi: il marito in strada e la moglie in casa con la figlia
Un violento litigio tra due coniugi tedeschi in vacanza a Lido di Classe ha portato all’arresto del marito e dopo una notte trascorsa in cella di sicurezza nella caserma dei carabinieri l’uomo non ha più trovato la compagna nell’abitazione di villeggiatura: mentre lui era dietro le sbarre lei ha fatto le valigie per rientrare in Germania con la figlia.
I carabinieri della stazione di Savio sono intervenuti verso le 21 del 27 maggio: il 38enne ubriaco dalla strada stava urlando contro la moglie che si era chiusa in casa insieme alla figlia. L’uomo alla vista degli uomini in uniforme ha cominciato a spintonarli violentemente fuggendo verso gli stabilimenti balneari, dove veniva fermato prima che potesse definitivamente dileguarsi. Trascorsa la notte in camera di sicurezza l’uomo è comparso davanti al giudice che ha convalidato l’arresto, patteggiando una pena di 2 mesi e 20 giorni. Tornato alla casa di Lido di classe ha scoperto che la moglie era tornata in Germania.
Scontro con una vettura in via De’ Brozzi: l’uomo era stato trasportato a Cesena e di recente trasferito all’Umberto I
Le ferite riportate in un incidente stradale avvenuto in via De’ Brozzi a Lugo il 31 marzo scorso sono costate la vita a un motociclista di 36 anni, Marco Moretti. L’uomo è morto in ospedale a due mesi dal ricovero. Lo riportano le pagine lughesi del quotidiano Il Resto del Carlino. Il 36enne finì contro una vettura condotta da un 71enne.
La vittima è un uomo di 77 anni che stava rientrando a casa dal mare. La moglie lo precedeva in auto
Foto di repertorio
Due giorni dopo il ricovero in ospedale è morto per le ferite riportate in un incidente stradale. Ieri mattina, 29 maggio, si è spento al Bufalini di Cesena il 77enne Valter Mezzanotte. L’uomo stava viaggiando dal mare a Porto Fuori, dove abitava con la moglie, in sella a una motocicletta quando a Punta Marina c’è stato l’incidente con una vettura impegnata in una manovra di svolta in un parcheggio. Secondo quanto ricostruito da Il Resto del Carlino, che riporta la notizia in un articolo firmato da Lorenzo Priviato, l’uomo era stato in barca e stava rientrando. La moglie viaggiava in auto e lo precedeva.
Edito da Fernandel, Vite non conformi di Marina Mannucci sarà presentato alla biblioteca Oriani il 29 maggio
Scritto in prima persona, con un io narrante femminile, la sensazione è che pur non trattandonsi di un testo autobiografico, dentro ci siano finiti anche episodi di vita vissuta in questo Vite non conformi di Marina Mannucci, appena pubblicato da Ferandel grazie anche al contributo dell’assessorato all’Immigrazione del Comune.
La protagonista vive in Sicilia, cresce in una famiglia anticonformista, con modelli di riferimento di adulti positivi, in una famiglia solida, tra affetto e stimoli di riflessione importante, e diventa preococemente consapevole di ciò che sta accadendo nel Mar Mediterraneo su cui la Sicilia si affaccia. Diventa una giovane donna che trova un compagno, sceglie una vita che le consente un rapporto autentico con le persone, le cose, il lavoro manuale, la bellezza e l’impegno civile. Sarà questo a farle incrociare le vere vite non conformi, parte centrale e sicuramente più riuscita di questo racconto lungo. Qui conosciamo un’esperienza dal basso di accoglienza, con l’allestimento di una biblioteca in uno spazio occupato di Catania che diventerà un centro di circolazione di libri per il quartiere (inclusa parruchiera e verduraio), ma soprattutto luogo di ritrovo per tante persone troppo spesso spacciate per pericolose e minacciose: i richiedenti asilo. Conosciamo un ex bambino soldato del Ruanda, una vittima della tratta dal Benin (che la protagonista aiuterà con un istintivo coraggio davvero invidiabile), un uomo fuggito dalla Siria, ma anche italiani ai margini che trovano in quella biblioteca “arrangiata” un punto di riferimento.
Storie struggenti di dolore e riscatto che si incrociano in uno spazio che sarà spazzato via in nome di calcoli economici e politici che non tengono conto di altre ricchezze. Quelle umane, appunto, che Marina Mannucci, da anni impegnata personalmente come volontaria in diverse realtà che si occupano di povertà ed emarginazione qui a Ravenna, ci fa vedere dando a tutti un nome, un volto, una storia. E ricordandoci cosa significa davvero, in fondo, “restare umani”. Cosa di cui, in questi tempi complicati, abbiamo più che mai bisogno.
L’autrice presenterà il volume martedì 29 maggio, alle 17.30, all Biblioteca Oriani di Ravenna, saranno presenti anche il regista Fabrizio Varesco, l’editore, il direttore Alessandro Luparini e l’assessora Valentina Morigi.