martedì
12 Agosto 2025

Torna al centro profughi dove aveva alloggiato e tira pietre agli ospiti: arrestato

Picchiato e minacciato un mediatore culturale. Motivo un presunto torto subìto. In manette un 28enne che ha avuto il permesso di soggiorno. Il giudice convalida l’arresto e lo rimette in libertà con il divieto di tornare in provincia

Carabinieri CerviaPietre lanciate contro i profughi in un centro accoglienza gestito dall’Asp a Faenza, danni alle attrezzature della struttura, minacce e percosse a uno dei mediatori culturali: un 28enne camerunese è stato arrestato dai carabinieri nella mattinata del 16 aprile per lesioni personali aggravate e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio ed è stato denunciato per minacce, danneggiamento aggravato e porto illegale di coltello. Il giovane ora è in possesso di permesso di soggiorno e risulta domiciliato a Forlì ma in passato era stato ospite del centro dove – secondo la ricostruzione dei carabinieri – sarebbe tornato con l’intento di vendicarsi per alcuni torti subiti in passato.

Il lancio di pietre contro gli ospiti è cominciato quando questi hanno cercato di impedire al 28enne di entrare. Ad avere la peggio è stato uno dei mediatori che è stato prima colpito con un pugno al volto e poi ferito a un braccio con una pietra. L’intervento dei militari ha riportato la calma: accompagnato in caserma, in tasca al 28enne sono stati trovati 7 grammi di marijuana.

I carabinieri hanno ricostruito il passato dell’arrestato. Nei mesi in cui aveva alloggiato in quel centro di accoglienza aveva avuto rapporti difficili con gli altri ospiti e con i responsabili: comportamenti poco inclini ad adeguarsi alle disposizioni come il rifiuto di aderire ad alcune iniziative per l’integrazione. Viveva fuori città dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno ma continuava a farsi vedere nei pressi del centro profughi: di recente aveva consegnato una dose di droga ad uno dei profughi che poi era stato colto da malore e ricoverato in ospedale.

Al processo per direttissima di ieri mattina, il giudice ha dato atto dell’indole violenta dell’uomo e per questo ha disposto la misura cautelare del divieto di ritorno nella provincia di Ravenna. Il camerunese è stato rimesso in libertà.

Lo sceneggiatore di Inarritu (e Leone d’Oro) Guillermo Arriaga a Ravenna

Annunciato il primo ospite di Scrittura Festival. Il messicano atteso il 7 maggio al pala congressi

ArriagaIl 7 maggio sarà a Ravenna Guillermo Arriaga, sceneggiatore del regista Premio Oscar Alejandro Inarritu (nella trilogia composta da Amores perros, 21 grammi e Babel).

Arriaga ha vinto il leone d’Oro come regista per The Burning Plain con Charlize Theron e Kim Basinger e la palma d’oro al Festival di Cannes come miglior sceneggiatore.

L’appuntamento è inserito nell’ambito di Scrittura Festival: Arriaga parlerà (dalle 18 al palazzo dei congressi) del suo romanzo “Il selvaggio” (Bompiani).

Le iscrizioni degli agenti di commercio calate del 10 percento in quattro anni

I dati forniti dal sindacato Fnaarc-Confcommercio. Il presidente Righini: «La riduzione non è detto che sia solo negativi»

Camera Di CommercioGli agenti di commercio iscritti alla Camera di Commercio di Ravenna, requisito necessario per esercitare la professione, erano 1.377 nel 2017 e 1.527 nel 2013: un calo di 150 in quattro anni. I numeri sono resi noti dal presidente provinciale del sindacato Fnaarc-Confcommercio, Ottavio Righini, che li considera uno specchio della crisi vissuta nell’ultimo periodo.

«Visto il calo dei consumi e l’avvento sempre più minaccioso dell’e-commerce, la riduzione degli iscritti può essere valutato in modo non del tutto negativo. Quello dell’agente di commercio è un’attività che esercitata con la giusta, e oggi quanto mai necessaria, professionalità può dare soddisfazione, sia dal punto di vista lavorativo che economico. È un lavoro che va affrontato con la giusta formazione e non regala nulla all’improvvisazione, sono finiti i tempi dell’imbonitore che vendeva e faceva comprare impulsivamente. Richiede un investimento iniziale piuttosto basso, ma si deve essere pronti a guadagni limitati all’inizio che cresceranno anno per anno se si lavora con continuità e attenzione. Certamente adatto a chi vuol mettersi in gioco e sa che i risultati finali dipendono prevalentemente da quanto si è dato per professionalità, dedizione e capacità. Il compenso è dato dalle provvigioni che sono proporzionali al fatturato procurato dalle vendite. Mentre certe sono le spese di produzione e la tassazione che colpisce le provvigioni al cento per cento».

Gli agenti di commercio alla fine della loro attività lavorativa godono di due forme pensionistiche. Una gestita dall’Inps che tiene conto dei versamenti annuali fatti dall’interessato in base ai redditi aggiunti, l’altra (unico caso in Europa) gestita dall’Enasarco i cui contributi vengono versati annualmente paritariamente dall’agente e dalle case mandanti. Enasarco eroga anche benefici assistenziali: proprio in questi giorni si è aggiunto il contributo supplementare in caso di malattia prolungata.

Federconsumatori: «La conciliazione extragiudiziale è la via più efficace»

Marcello Santarelli, ex segretario Cgil Ravenna, ora è il presidente dell’associazione che tutela gli utenti e i consumatori e siede nel neonato comitato regionale

MarcelloTra chi siede, a rappresentare i consumatori, nel nuovo comitato regionale c’è il ravennate Marcello Santarelli, responsabile regionale di Federconsumatori, incarico cui è approdato dopo aver ricoperto per qualche anno il ruolo di segretario provinciale della Cgil di Ravenna. La sua associazione, 15.500 iscritti (la più numerosa in regione) e 100 sportelli sul territorio, è stata tra i promotori della nuova legge varata nel 2017. Ed è sicuramente tra quelle che continuerà a corrispondere a criteri sempre più stringenti richiesti alle associazioni in futuro per continuare a farne parte.

Perché serviva la nuova legge?
«Perché quella in vigore risaliva al 1992 ed era stata superata da quella nazionale, a riprova che un tempo la nostra regione era davvero un luogo di innovazione. C’era dunque bisogno di un nuovo strumento, che prevedesse anche il comitato appena costituito».

Questo comitato per cosa sarà particolarmente importante dal vostro punto di vista?
«Beh, innanzitutto perché finalmente esiste un luogo in cui incontrarsi per discutere che riconosce un ruolo e una dignità alle associazioni di consumatori e utenti. E poi perché la legge prevede l’obbligo di consultarlo quando si fanno leggi che riguardano i servizi ai cittadini e deve chiedere un parere rispetto a contratti che riguardano i servizi».

Il vostro parere non sarà però vincolante, c’è il rischio che sia solo un’operazione di facciata?
«Effettivamente il nostro parere non sarà vincolante e se e quanto sarà davvero efficace avremo modo di verificarlo nei prossimi mesi».

Quali sono oggi gli ambiti in cui viene richiesto più spesso il vostro intervento?
«Sicuramente quelli che riguardano l’energia in senso lato, gas, luce e e acqua, la telefonia e il settore bancario».

Chi assistete e come vi muovete quando un cittadino si rivolge a voi?
«Ascoltiamo il caso e offriamo un primo parere, gratuito. Poi al consumatore o all’utente che vuole essere rappresentato da noi chiediamo di associarsi, la quota annua è di 40 euro con convenzioni che riducono il costo per gli iscritti Cgil».

Come vi finanziate?
«Con le quote associative, in primis. E poi con finanziamenti pubblici che però non vengono erogati per il semplice fatto che esistiamo ma a fronte di progetti ben precisi che elaboriamo e presentiamo su vari fronti, per esempio lavoriamo molto sul piano della formazione e informazione dei consumatori, con moltissimi interventi nelle scuole».

Gli studenti e i bambini sono già consumatori?
«Certo, e cerchiamo di educarli a un consumo consapevole, quindi facciamo laboratori didattici dedicati al cibo, risparmio energetico e uso corretto di internet e dei social. Si tratta di un dispositivo molto efficace perché poi i bambini trasmettono in casa quanto appreso a scuola e quindi l’effetto è moltiplicato».

Invece al consumatore che si sente truffato, cosa consigliate di fare?
«Privilegiamo sempre la via extragiudiziale perché è più efficace, più rapida e meno costosa. Per questo cerchiamo sempre di risolvere le questioni, che nella stragrande maggioranza dei casi riguardano poche centinaia di euro, ossia una cifra importante per una famiglia, ma spesso inferiori ai costi per una causa legale, e ci presentiamo negli organi di conciliazione che sono previsti per legge. Ce ne sono diversi, in base al settore. Oppure andiamo direttamente al confronto con l’azienda».

E che risultati ottenete?
«Abbiamo una percentuale attorno al 70/80 percento dei casi che risolviamo positivamente. Per il restante trenta offriamo naturalmente assistenza legale, collaboriamo con avvocati ed esperti convenzionati, ma per l’utente i costi aumentano, per questo andare davanti al giudice per noi resta l’extrema ratio».

Mai intentata una class action?
«No, in Italia è un’operazione difficilissima per i vincoli molti stretti imposti dalla legge. Per questo chiediamo da tempo una revisione della normativa».

Il boicottaggio è uno strumento in mano a un’associazione dei consumatori?
«Il boicottaggio vero e proprio non lo abbiamo mai praticato, ma non è un’ipotesi da non considerare. Mi piace pensarlo in positivo: ogni volta che magari da consumatore scelgo un prodotto invece di un altro perché tengo conto che nella filiera di lavorazione non c’è stato sfruttamento dei lavoratori, in fondo, cosa sto facendo?».

Dal difendere i diritti dei lavoratori a quelli dei consumatori, non rischia di esserci appunto una contraddizione?
«Proprio per questo trovo invece questo ruolo così interessante. Perché credo che la sfida di questo tempo sia ricomporre questo conflitto che è vero, c’è stato e c’è ancora, tra lavoratore e consumatore. Tra l’esternalizzazione che fa perdere posti di lavoro al territorio ma rende un bene meno costoso, per esempio. Per questo trovo particolarmente interessante e stimolante questa esperienza».

Servidei tira pugni da trent’anni: «Oggi sul ring è tutto più soft»

Forgiato da Meo Gordini nell’Edera, il ravennate ha toccato l’apice della carriera nel 2007 con il titolo europeo pesi piuma: da professionista 34 incontri e un solo ko. Ora allena nella società Ravenna Boxe con il padre e la compagna: «Nel 2019 possiamo arrivare a cento tesserati». Rimpianti in carriera? «Forse se fossi andato all’estero da giovane…»

Servidei2Passato, presente e futuro, con la boxe al centro della propria vita. Alberto Servidei, nato a Massa Lombarda ma da sempre residente a Ravenna, è senza dubbio il massimo rappresentante del pugilato bizantino dagli anni Novanta in poi. Ieri atleta pluri-medagliato: in bacheca titoli italiano, intercontinentale ed europeo nella categoria pesi piuma a testimonianza di una carriera ricca di soddisfazioni. Oggi allenatore affermato, coinvolto in una società da lui stesso fondata che sta riscuotendo successi e ottimi risultati: primo tra tutti l’aver fatto tornare in tanti giovani l’amore per la cosiddetta noble art. «La Ravenna Boxe è nata nel 2010, nel corso degli ultimi anni della mia carriera. Una volta terminata l’attività sul ring ho preso il patentino da tecnico e mi sono dedicato anima e corpo a questa nuova avventura».

Un’esperienza “in famiglia”, giusto?
«Sì, perché il presidente della società è mio padre Nerio, mentre in palestra ad allenare c’è anche Mara La Neve, la mia compagna».

Dove svolgete la vostra attività?
«Siamo al PalaCosta da quando avevamo due atleti in tutto. Per me questa struttura rappresenta la casa della boxe a Ravenna ed è un motivo di orgoglio lavorare qui. In tutto questo periodo l’amministrazione comunale ci ha dato una mano, mostrandosi molto disponibile».

Quanti sono i ragazzi tesserati adesso?
«Quest’anno abbiamo raggiunto quota ottanta, tra cui una ventina di agonisti. Nel 2017 erano circa settanta, ma nel prossimo anno vogliamo arrivare a cento. È un traguardo che si può tagliare».

Questo significa che il pugilato a Ravenna ha buone prospettive?
«Sì, lavoriamo molto anche fuori dalla nostra palestra, ampliando il progetto andando nelle scuole elementari. Abbiamo un settore dedicato ai bambini fino a undici anni e nel 2019 ci sono ottime possibilità di aumentare il numero di iscritti».

Altri progetti futuri?
«Vogliamo organizzare nei prossimi mesi una grande manifestazione giovanile al PalaCosta. È possibile che l’evento venga esteso anche ai pugili professionisti, ma per il momento non dico altro… E poi c’è l’intenzione di far crescere in modo ulteriore la società, facendola diventare sempre più un punto di riferimento a livello nazionale».

Servidei1A livello di risultati, come sta andando?
«La Ravenna Boxe è la prima società in provincia e la decima in regione. L’anno scorso abbiamo vinto due titoli regionali, uno con Cristian Cicala, nella categoria élite, che si è anche piazzato terzo ai campionati italiani universitari. In più alcuni dei nostri giovani fanno parte della selezione dell’Emilia-Romagna».

Come è cambiato negli anni il modo di fare pugilato a Ravenna?
«I tempi sono diversi e attorno a questo sport girano molto meno soldi rispetto al passato. Le palestre oggi però sono piene, ma mentre una volta si andava sul ring per fare agonismo, oggi l’approccio è più soft, amatoriale, dove il contatto fisico è limitato al massimo. Tutto ciò ha favorito soprattutto l’interesse da parte delle ragazze, che vedono nel pugilato uno sport utile sia per l’auto-difesa, sia per migliorare il proprio fisico. Non dimentichiamo che comunque si tratta di una disciplina olimpica, con un certo appeal, e quindi capita che qualche giovane voglia provare anche a “combattere”».

Lei si rivede in questi ragazzi?
«Il pugilato fa parte della mia vita, fin da quando ho iniziato a dodici anni nell’Edera Ravenna, allenato da Meo Gordini. Da lì è cominciata la mia carriera da dilettante, con 112 incontri e un titolo italiano vinto nel ’97 che mi ha cambiato la vita».

Cosa successe dopo?
«Quella vittoria ha rappresentato il mio trampolino di lancio e da quel momento sono cresciuto tantissimo, iniziando a far parte della nazionale, cosa che mi ha aperto tante porte».

E poi ha compiuto il grande passo nei professionisti, giusto?
«Sì, ma l’Edera nel frattempo si era sfasciata e mi sono dovuto appoggiare alla Conti Cavini Boxe di Grosseto, sempre però allenandomi a Ravenna per conto mio. Ho vinto il titolo italiano, quello intercontinentale e infine l’europeo: quest’ultimo successo ha rappresentato la più grande gioia della mia carriera. Vincere in casa, al Pala De André, contro un avversario fortissimo come l’ucraino Voronin, è stata la mia consacrazione».

Qualche rimpianto?
«Forse avrei potuto osare qualcosa di più nei primi anni da prof, andando all’estero, per raggiungere l’apice prima dei trent’anni. Comunque, in definitiva, sono contento e orgoglioso di quello che ho fatto in carriera».

Biografia
Nato a Massa Lombarda il 23 giugno 1975, Alberto Servidei è cresciuto e vive a Ravenna, dove a dodici anni comincia a praticare la boxe nella storica Edera, allenato da Meo Gordini. 57 chilogrammi, categoria pesi piuma, da dilettante disputa 112 incontri, diventando campione italiano nel ’97. Entrato nel giro della nazionale, nel ’98 partecipa agli Europei di Minsk, perdendo ai quarti di finale. Passa al professionismo nel ’99 e nel 2002 conquista per la prima volta il tricolore, titolo che mantiene fino al 2006. Nel 2004 si aggiudica la cintura Intercontinentale, difendendola con profitto per i successivi due anni. Il 25 maggio del 2007 conquista il titolo europeo di categoria al Pala De André, battendo l’ucraino Voronin, mentre nel 2009 è di nuovo campione Intercontinentale, regolando ai punti il venezuelano Hisava (sempre nel palazzetto ravennate). Nel 2010 torna a vestire il tricolore al Palasport di Cesena e l’anno successivo termina la carriera agonistica con la sconfitta, l’unica della carriera (in tutto 34 match, di cui 31 vinti e due pareggiati), nel campionato mondiale, a Sydney contro l’australiano Dib. Nel frattempo fonda la società sportiva dilettantistica Ravenna Boxe, con sede al PalaCosta, che gestisce assieme al padre Nerio Servidei e alla compagna Mara La Neve, ex campionessa iridata di kick boxe.

Panizza (Misto): «Serve il wi-fi pubblico all’interno dell’ospedale di Ravenna»

Il consigliere comunale uscito da Cambierà: «Sarebbe un servizio molto utile a chi è ricoverato o in attesa per una visita»

Il consigliere del gruppo misto Emanuele Panizza chiede che il wi-fi sia esteso anche al Santa Maria delle Croci. In un’interrogazione in consiglio comunale Panizza fa notare che, sebbene il wi-fi sia esteso in diverse zone della città, l’ospedale è scoperto. Il consigliere del Misto  sostiene che «sia doveroso attivare il servizio nella struttura», pensando a chi deve aspettare diverse ore o – se ricoverato – addirittura dei giorni. Panizza vorrebbe che il Comune si attivasse presso l’Ausl per promuovere questo servizio.

Il mercato torna in centro: una volta al mese bancarelle nel quartiere Farini

Gli ambulanti saranno in zona stazione il 22 aprile, il 13 maggio e il 3 giugno. In totale sessanta operatori

MercatoTornano con la stessa formula sperimentata nell’autunno scorso i mercati domenicali in centro storico, nel quartiere Farini: il 22 aprile, il 13 maggio e il 3 giugno, dalle 8.30 alle 19.30, a partire dal tratto di intersezione con via di Roma al piazzale Farini davanti alla stazione ferroviaria e in piazza Mameli, saranno allestite e si proporranno ai visitatori circa 60 bancarelle con diverse merceologie.

La manifestazione fieristica, denominata “Il Consorzio fa centro”, è organizzata dal Consorzio “Il Mercato” in accordo con l’assessorato alle Attività produttive del Comune.

Inoltre durante il mercato di domenica 22 aprile, al pomeriggio, la Polizia di Stato in collaborazione con la Municipale allestirà un gazebo all’interno dei giardini Speyer per un’azione di sensibilizzazione sulla violenza di genere; il 13 maggio invece saranno posti in vendita i biglietti di una lotteria con estrazione prevista durante l’edizione del mercato del 3 giugno, intorno alle 17.

I premi, offerti dal Consorzio “Il Mercato”, in collaborazione con la Perugina-Nestlè, consisteranno in tre biciclette. Il ricavato della vendita dei biglietti della lotteria sarà destinato alla realizzazione di materiale divulgativo sulla violenza di genere.

Il Godo incappa in un “sabato nero”: doppio ko casalingo contro la Comcor Modena

Baseball A2 / Al “Casadio” la squadra di Bortolotti si inchina due volte agli emiliani: la prima in volata, la seconda in modo netto. Annullate le due partite disputate contro Paternò, sabato arriva il Sala Baganza

GODO Vs MODENA 2018 89
Un’immagine della partita tra Godo e Modena

Altra doppia sconfitta casalinga nella seconda giornata del campionato di Serie A2, con il Godo Baseball che si inchina in entrambe le partite ai modenesi della Comcor Engineering. Al “Casadio” il gruppo di Bortolotti incappa in un sabato nero perdendo la prima gara in volata (8-10) e la seconda invece in modo più netto (2-8). In classifica i ravennati restano così ancora fermi al palo, a quota zero vittorie, ma con la magra consolazione che i primi due match persi sono stati annullati a causa dell’improvviso forfait di Paternò, che si è ritirato dal campionato. Il girone C quindi adesso vede in lizza solo cinque partecipanti: a breve la Federazione (Fibs) deciderà come comportarsi con le retrocessioni, in quanto l’ultima classificata del raggruppamento sarebbe dovuta scendere in B. Il prossimo appuntamento è infine in programma sabato prossimo (al solito alle ore 15.30 e alle 20.30), con l’ennesima doppia sfida interna sul diamante di via Rivalona, dove si presenteranno i parmensi del Fontana Ermes di Sala Baganza.

Gara1 Il Godo partito in svantaggio per 0-1, alla quarta ripresa con un out e basi piene è la volata di sacrificio di Servidei M. a portare la propria squadra in parità, ma gli avversari alla ripresa successiva aggiungono un altro punto portandosi sul 1-2. Buono il lavoro di Matteo Galeotti che tiene a freno le mazze modenesi e nelle riprese successive il Godo mette una marcia in più e al termine del settimo inning è la squadra di casa che conduce il gioco per 6-2. All’ottava ripresa Jonathan Foli prende il posto di Casalini sul monte di lancio e per lui non è proprio la giornata giusta, il Modena mette a segno cinque punti portandosi sul 6-7. Nulla è perso, la partita è ancora in gioco, ma il Godo non reagisce, sembra arenatosi e nemmeno il fuori campo di Gelli al nono inning risveglia la voglia di  arrivare e la partita termina con il risultato di 8-10.

Gara2 Nella partita in notturna non c’è stata la reazione che ci si aspettava. Non è un buon inizio partita per il Godo, il partente Riello non riesce a dominare le mazze modenesi e la difesa non è di grande aiuto e al termine delle cinque riprese complete il parziale è di 0-5 per gli avversari. In campo si nota molta agitazione e rabbia, ma non è così che si affrontano gli ostacoli. All’ottavo inning  il Godo tenta di rimontare in gioco: la valida di Minghelli, due basi ball e alcune scelte difensive e il Godo accorcia le distanze 2-5, ma quando non è giornata non c’è nulla da fare. Il Modena all’ultima ripresa, allunga il distacco di altri tre punti, nulla è valsa la valida di Servidei M. nell’ultimo attacco del Godo e l’incontro termina 2-8 per il Modena.

Tabellini
Gara1
Attacco: Bucchi 2b 0/3, Servidei L. ss 1/3, Rubboli c 0/2, Gelli 1b 2/2, Servidei M. 3b 1/3, Evangelista dh 1/4, Foli Jacopo dh 1/1, Galli rf 0/3, Meriggi G. rf 0/2, Melandri cf 1/5, Meriggi D. lf 1/3.
Lanciatori: Galeotti 6 ip, 2 p, 0 pgl, 4 hit, 2 bb, 3 k, 0 hp, 0 wp; Casalini 1 ip, 0 p, 0 pgl 0, hit 0, bb, 0 k, 0 hp, 0 wp; Foli Jonathan L 0.1 ip, 5 p, 3 pgl, 0 hit, 2 bb, 0 k, 1 hp, 0 wp; Perez 1.2 ip, 3 p, 3 pgl, 3 hit, 1 bb, 2 k, 1 hp, 1 wp.
Ricevitori: Rubboli 1 cs.
Doppi: Melandri.
Home run: Gelli.
Errori: Gelli, Bucchi, 3 Servidei L.

Gara2
Attacco: Bucchi 2b 1/4, Servidei L. ss 0/2, Rubboli cf 0/4, Gelli 1b 0/4, Servidei M. 3b 1/4, Evangelista c 0/2, Molducci c 0/1, Minghelli dh 0/1, Foli Jacopo dh 0/1, Melandri rf 0/3, Meriggi D. lf 1/3.
Lanciatori: Riello L 5 ip, 5 p, 1 pgl, 6 hit, 0 bb, 2 hp, 2 k, 2 wp, 1 bk; Ioli 1.2 ip, 0 p, 0 pgl, 2 hit, 3 bb, 0 hp, 0 k, 0 wp, 0 bk; Galli 1.1 ip, 3 p, 3 pgl, 2 hit, 0 bb, 0 hp, 0 k, 1 wp, 0 bk.
Ricevitori: Evangelista 2 pb 3 sb.
Doppi: Bucchi.
Errori: Riello, Evangelista, Servidei L., Gelli.

Risultati (seconda giornata): Baseball Godo-Comcor Engineering Modena 8-10, 2-8; Fontana Ermes Sala Baganza-Red Sox Paternò 9-0, 9-0 (per rinuncia del Paternò); Camec Collecchio-Redskins Imola 3-1, 6-2.

Classifica: Collecchio e Modena 75% (3 vittorie – 1 sconfitta), Sala Baganza e Imola 50% (2 – 2), Godo e Paternò 0% (0 – 2).

Ingresso illegale nel territorio Statale: sono state denunciate venti persone

Si tratta di persone di varie nazionalità rintracciate dalla polizia in centro e nei pressi della zona stazione: è stato dato loro un provvedimento di espulsione

La polizia di Stato ha indagato in stato di libertà venti persone, tutte extracomunitarie, per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel Territorio dello Stato. La questura rende noto che con l’approssimarsi delle festività del 25 aprile e primo maggio che, come per il passato, vedranno la città metà di numerosi turisti è stato predisposto un incremento dei servizi di vigilanza attuato dagli agenti dell’ufficio Immigrazione e della sezione Volanti, insieme al reparto Prevenzione crimine di Bologna.

L’attività di controllo è stata portata avanti in centro storico, ai Giardini Speyer e in stazione. Ciò ha consentito di rintracciare ed individuare venti persone, di varie nazionalità (Albania, Algeria, Marocco, Moldavia Tunisia, Ucraina), risultate a vario titolo non in regola con le norme sul soggiorno degli stranieri in Italia. Gli stessi sono stati pertanto denunciati, a piede libero, all’autorità giudiziaria per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato e muniti di ulteriore provvedimento di espulsione

Paglia (Sinistra Italiana): «Il futuro di Leu? Va aperta una discussione vera»

L’ex parlamentare e dirigente nazionale: «Interessante a livello locale la possibilità che il Movimento 5 Stelle si apra ad alleanze»

PagaliaParlamentare uscente di Sinistra Italiana, candidato con Leu alla Camera, Giovanni Paglia ha sfiorato, ma mancato la rielezione. In questi giorni la Federazione locale del suo partito ha diffuso un articolato documento in cui, par di capire, si dia men che scontato che Leu possa continuare a esistere sui territori. E, dopo la batosta elettorale, il futuro della formazione che da Ravenna ha mandato in Senato Vasco Errani non è chiarissimo.

Intanto, cosa fa lei adesso, dopo aver mancato per un soffio la rielezione?
«In Sinistra Italiana ero in segretaria nazionale e sono il tesoriere nazionale, un incarico gravoso a prescindere dall’essere o meno parlamentare. Mi sono dato qualche mese di tempo per chiudere alcune partite aperte, di certo non più di un anno poi tornerò al mio lavoro (Paglia è bancario, ndr)».

In Leu aveva incarichi ufficiali?
«No, perché nessuno ne aveva, eccetto Grasso naturalmente. Non trattandosi di un partito, gli unici ad avercelo erano i segretari dei partiti e naturalmente Piero Grasso».

E che ne sarà di Leu adesso? Dopo questa nettissima sconfitta?
«Non sono i risultati elettorali a determinare o meno il proseguimento di un’esperienza, ma è l’esistenza di un progetto politico. E quello andrà verificato in una discussione pubblica,  sui territori, non certo in una stanza tra quattro persone. Per noi di Sinistra Italiana ci sono alcuni punti fermi e fatti acquisiti: essere alternativi al Pd e consapevoli che non c’è alcun centrosinistra da rifondare in Italia e che in Europa dobbiamo far parte del gruppo della Sinistra Europea e non certo del Partito Socialista Europeo, che per noi anzi fa parte del problema».

Eppure in campagna elettorale ci sono stati altri esponenti di Leu, più vicini a Mdp, che hanno più volte ribadito che lo scopo era rifondare il centrosinistra, li abbiamo sentiti anche a livello locale. Tutto piuttosto contraddittorio…
«La verità è che non abbiamo avuto tempo prima del voto di fare questo dibattito. Ci siamo mossi su due linee molto nette prima delle elezioni: unire le forze di sinistra e farlo su un’alternativa al Pd. Ora invece c’è tutto il tempo per capire se ha senso andare avanti e come».

Per esempio alle amministrative cosa accadrà? Nel 2019 si vota in tanti comuni dalle nostre parti e oggi siete in una situazione complicata come Leu, con pezzi all’opposizione e pezzi in maggioranza.
«Come Sinistra Italiana vogliamo confermare un’impostazione: a Ravenna abbiamo partecipato a Ravenna in Comune con grande soddisfazione, a Russi abbiamo collaborato a La sinistra per Russi e siamo molto contenti di averlo fatto, lo stesso si può dire di Bella Alfonsine o dell’Altra Faenza. Tra l’altro in tutte queste esperienze credo abbiamo preso più voti che come Liberi e Uguali. Per quanto riguarda chi oggi è in maggioranza (per esempio Mdp a Ravenna e Faenza, ndr), capisco che chi ha preso un impegno con gli elettori all’interno di una compagine voglia rispettarlo fino in fondo. Il tema è da porre sulle prossime realtà al voto e lì per noi la scelta è tracciata».

E alle Regionali, dove peraltro siete in maggioranza al momento?
«Si tratta di una situazione con luci e ombre, noi siamo in maggioranza ma non in giunta. Abbiamo votato contro a provvedimenti come la legge urbanistica o il riordino ospedaliero, ma dobbiamo riconoscere che sono state fatte cose positive, come il reddito di inclusione e solidarietà sulla base di una nostra proposta di legge. Sarà una discussione da fare, la federazione ravennate è molto scettica anche io lo sono, del resto non avrei fatto quell’accordo nemmeno quattro anni fa».

Nel Pd però è un momento di grandi sommovimenti, potrebbero portare a cambiamenti nel vostro approccio al tema delle alleanze? In altri termini, ora che non c’è più Renzi, guardate con interesse a quello che sta accadendo nei dem?
«Non contano gli uomini, Renzi in un certo senso ha interpretato meglio quella che è la base elettorale del Pd, un voto moderato che si riconosce nel sistema, mentre io credo che tre milioni di voti persi dal Pd e confluiti in gran parte nei 5 Stelle dimostrino che c’è bisogno di una grande radicalità nella proposta».

Ma, appunto, sono andati nei 5 Stelle. Si alleerebbe con loro?
«Io spero che l’ammorbidimento sul tema alleanza da parte dei 5stelle che vediamo a Roma possa riflettersi anche sui territori. Allora, diventerebbe interessante, si aprirebbe una dialettica un po’ più varia. Le alleanze in politica servono, fanno male quando sono obbligate. Un sistema bloccato tra centrodestra e centrosinistra non è utile a nessuno».

Aeroporto Forlì: ufficializzata l’offerta della cordata del ravennate Sansavini

L’imprenditore guida il gruppo Villa Maria ed è uno dei soci più impegnati nel gruppo che vuole lo scalo. Coinvolta anche Cmc

Aeroporto Forlì1L’imprenditore ravennate Ettore Sansavini, presidente del Gruppo Villa Maria, è uno dei partner forti della cordata interessata all’aeroporto Ridolfi di Forlì. Nel gruppo di imprese coinvolti c’è anche la Cmc. La cordata romagnola è in campo da diversi mesi ma i tempi lunghi del bando Enac sembravano aver raffreddato l’entusiasmo. Lunedì è scaduto il terzo bando – dopo che i primi due erano andati a vuoto – e questa volta un’offerta è arrivata. La busta non è ancora stata aperta ma gli imprenditori sono usciti allo scoperto con una nota inviata alla stampa: «La cordata di imprenditori del territorio che aveva manifestato interesse nei confronti del rilancio dell’Aeroporto Ridolfi di Forlì ha presentato la domanda di partecipazione al bando indetto da Enac». Ora ci sono sessanta giorni di tempo, da parte di Enac, per valutare il piano industriale.

L’aeroporto Ridolfi di Forlì è chiuso da cinque anni. Se dovesse riaprire si tratterebbe del terzo aeroporto in un fazzoletto di chilometri (oltre a Bologna è operativa anche la pista riminese) ma secondo gli imprenditori romagnoli la posizione forlivese è la più comoda per servire la Romagna, Ravenna compresa. Non a caso, quando ad agosto uscì la notizia dell’interessamento della cordata locale, Confcommercio sostenne con una nota l’apprezzamento per l’iniziativa. Oltre a Sansavini, l’altro imprenditore ad essere coinvolto in maniera importante nel progetto di rilancio è Ettore Silvestrini, di Unieuro. Accanto a loro altri partner locali: la Cmc, appunto, ma anche Orogel, Ponzi e Cittadini dell’Ordine. Il piano di investimento  è stato studiato invece da Orienta Partners, agenzia  forlivese.

Le Frecce Tricolori tornano a Punta Marina: la conferma in un incontro al ministero

L’appuntamento è per il 24 giugno. «Fin dai prossimi giorni organizzeremo l’evento»

RAVENNA 09/07/17. FRECCE TRICOLORI A PUNTA MARINA
Le Frecce Tricolori a Punta Marina

Il 24 giugno torna a Ravenna “Valore Tricolore”: l’appuntamento è stato confermato questa mattina (17 aprile), a seguito di un incontro svoltosi al ministero della Difesa, con lo staff del ministro, rappresentanti delle forze armate, dell’Aeroclub Baracca con Silvio Bartolotti e, per il Comune di Ravenna, dell’assessore Roberto Fagnani e del capo di gabinetto Stefania Mieti.

«Fin dai prossimi giorni – informano in una nota dal Comune di Ravenna – tutti i soggetti coinvolti si concentreranno sull’organizzazione dell’evento, che prevederà tra l’altro il passaggio della Pattuglia acrobatica nazionale dell’Aeronautica militare italiana su Punta Marina e su tutto il litorale ravennate».

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