Torna al centro profughi dove aveva alloggiato e tira pietre agli ospiti: arrestato

Picchiato e minacciato un mediatore culturale. Motivo un presunto torto subìto. In manette un 28enne che ha avuto il permesso di soggiorno. Il giudice convalida l’arresto e lo rimette in libertà con il divieto di tornare in provincia

Carabinieri CerviaPietre lanciate contro i profughi in un centro accoglienza gestito dall’Asp a Faenza, danni alle attrezzature della struttura, minacce e percosse a uno dei mediatori culturali: un 28enne camerunese è stato arrestato dai carabinieri nella mattinata del 16 aprile per lesioni personali aggravate e detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio ed è stato denunciato per minacce, danneggiamento aggravato e porto illegale di coltello. Il giovane ora è in possesso di permesso di soggiorno e risulta domiciliato a Forlì ma in passato era stato ospite del centro dove – secondo la ricostruzione dei carabinieri – sarebbe tornato con l’intento di vendicarsi per alcuni torti subiti in passato.

Il lancio di pietre contro gli ospiti è cominciato quando questi hanno cercato di impedire al 28enne di entrare. Ad avere la peggio è stato uno dei mediatori che è stato prima colpito con un pugno al volto e poi ferito a un braccio con una pietra. L’intervento dei militari ha riportato la calma: accompagnato in caserma, in tasca al 28enne sono stati trovati 7 grammi di marijuana.

I carabinieri hanno ricostruito il passato dell’arrestato. Nei mesi in cui aveva alloggiato in quel centro di accoglienza aveva avuto rapporti difficili con gli altri ospiti e con i responsabili: comportamenti poco inclini ad adeguarsi alle disposizioni come il rifiuto di aderire ad alcune iniziative per l’integrazione. Viveva fuori città dopo aver ottenuto il permesso di soggiorno ma continuava a farsi vedere nei pressi del centro profughi: di recente aveva consegnato una dose di droga ad uno dei profughi che poi era stato colto da malore e ricoverato in ospedale.

Al processo per direttissima di ieri mattina, il giudice ha dato atto dell’indole violenta dell’uomo e per questo ha disposto la misura cautelare del divieto di ritorno nella provincia di Ravenna. Il camerunese è stato rimesso in libertà.

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