domenica
17 Agosto 2025

Le donne Pd contro i vertici del partito, tra le firmatarie anche diciotto ravennati

Assessore, consigliere e l’ex senatrice Idem: «Fidarci è stato un errore che non ripeteremo»

JOSEFA IDEM 610x400Sono circa una ventina le donne del Pd della provincia di Ravenna che insieme a oltre quattrocento donne dei democratici hanno firmato una lettera durissima contro i vertici del proprio partito. Ci sono assessore, consigliere, segretarie, ex parlamentari. Ma cosa si dice in questa lettera? Sostanzialmente che, dopo l’ultima tornata elettorale, non si fidano più dei vertici maschili e che, come molti osservatori hanno notato e come si è potuto per la verità notare anche da queste parti a livello locale, le donne sembrano essere retrocesse nelle seconde file.

«Per la prima volta – si legge nel documento – il Pd è sovrastato nella rappresentanza femminile parlamentare dal M5S e dalla destra e mentre chi ha vinto le elezioni affida la leadership dei gruppi parlamentari e le cariche istituzionali alle elette, nel Pd un gruppo dirigente sempre più chiuso e muto si trincera in delegazioni e “trattative” di soli uomini. Nella scorsa legislatura, anche grazie alle primarie con la doppia preferenza di genere eravamo il gruppo più rosa del Parlamento. Abbagliate dal primo Governo con il 50 e 50, ci siamo fidate. Abbiamo pensato: è fatta. Un errore politico fatale che non ripeteremo mai più». In parte un mea culpa quindi, che arriva forse un po’ tardivo. «Mai più – aggiungono – pluricandidature femminili di poche per far eleggere molti uomini. Sono bastate le pluricandidature di 8 donne per escludere 39 candidate e favorire l’elezione di altrettanti uomini. Il cinismo non ha sortito pienamente i propri effetti perché il “flipper” si è incagliato nella batosta elettorale. Il tutto in violazione palese dello Statuto e nel silenzio degli organismi preposti al controllo».

E ancora: «In Parlamento deputate e senatrici hanno lavorato senza sosta per far avanzare i diritti delle persone e la libertà femminile. Dalla ratifica della Convenzione di Istanbul al decreto sul femminicidio del 2013, dalla reintroduzione delle norme per vietare le dimissioni in bianco alla medicina di genere. Fanno altrettanto le amministratrici locali impegnate nei quartieri, nei Comuni, nelle Province e Città Metropolitane e nelle Regioni, dialogando e lavorando con il vasto mondo delle donne impegnate nelle professioni, nei sindacati, nelle associazioni e nel Partito. Abbiamo introdotto misure antidiscriminatorie per la rappresentanza negli organi politico-amministrativi a tutti i livelli istituzionali e chiediamo che le Regioni in cui governa il Pd introducano la doppia preferenza di genere nelle proprie leggi elettorali».

Ma l’attacco riguarda anche l’organizzazione del partito, per quanto ci sia da chiedersi se, appunto, questo tema non dovesse essere sollevato con più forza, prima. «Annullata di fatto la Conferenza delle Democratiche prevista dallo Statuto, nel Partito è stato istituito il “dipartimento mamme” separato dal “dipartimento pari opportunità” con l’ ulteriore paradosso di veder comparire nei 100 punti di programma, mai condivisi con alcuno, temi controversi mutuati dalla destra».

Dalle donne arriva quindi un’indicazione chiara per risolvere anche la crisi di identità del partito e rivendicano un ruolo di primo piano nella «necessaria fase costituente del Pd a cominciare dall’effettiva rappresentanza paritaria ad ogni livello, ispirata a merito, competenze e rappresentatività politica territoriale, piuttosto che a logiche di fedeltà politica. Ferma restando la necessità di rilanciare la Conferenza delle Democratiche, da subito ci mettiamo al lavoro per riannodare fili con la società e ridare credibilità e forza al Pd».

Le firmatarie ravennati sono: Anna Alberelli (Direttivo Pd di CastelBolognese), Ouidad Bakkali (Assessora del Comune di Ravenna), Biondi Marilanda (segretaria di circolo a Lugo), Fiorenza Campidelli (Consigliera comunale Ravenna), Mirella Dalfiume (Segreteria provinciale Ravenna), Fiorini Alessandra (Segreteria comunale Lugo), Marta Garuffi (Consigliera Comunale Lugo), Concetta Genovese (Segretaria di circolo a Faenza), Josefa Idem (senatrice nella scorsa legislatura e per un breve periodo ministro nel governo Letta, prima delle dimissioni), Giovanna Martorano (Segretaria di circolo a Faenza), Livia Molducci (Presidente consiglio comunale a Ravenna), Sabrina Mondini (Segretaria Comunale di Lugo), Eleonora Proni (sindaco di Bagnacavallo ed ex segretaria provinciale del Pd),  Silvia Quattrini, (Consigliera comunale a Ravenna), Mara Roncuzzi (Direzione provinciale Ravenna ed ex assessora provinciale), Patrizia Strocchi (Consigliera comunale a Ravenna), Cinzia Valbonesi (Consigliera comunale a Ravenna), Donatella Zappi (Segretaria Circolo Faenza).

 

Tornano i bus-navetta da e per l’aeroporto di Bologna

Il servizio collega il Marconi con i territori di Ravenna, Cervia e Bassa Romagna

Shuttle

È tornato attivo il servizio di bus-navetta che collega i territori di Ravenna, Cervia e Bassa Romagna con l’Aeroporto Internazionale “Guglielmo Marconi” di Bologna.

Giunto al suo sesto anno di vita, il servizio da e per l’aeroporto di Bologna è sfruttato da turisti, visitatori provenienti da fuori regione e dall’estero e dai residenti, utenti complessivamente in crescita di quasi il 40percento nel 2017 rispetto all’anno precedente.

Le navette uniscono le città di Cervia, Milano Marittima, Lido di Savio, Lido di Classe, Ravenna, Bagnacavallo e l’aeroporto di Bologna e saranno attive fino al 7 ottobre. Le corse giornaliere vanno da un minimo di 8 a un massimo di 16 in alta stagione.

Il servizio, denominato Shuttle C.RA.B, si avvale di una flotta di mezzi di recente immatricolazione dotati di aria condizionata e collegamento wi-fi gratuito, attrezzati per il trasporto di persone disabili.

Gratuito per bambini fino ai 6 anni, dai 7 ai 12 anni la corsa è a tariffa ridotta del 50 percento. Sono previsti anche sconti per gruppi (oltre le 5 persone) e per le scuole. Prenotando online sul sito www.shuttlecrab.it viene applicato uno sconto di 5 euro. I biglietti sono disponibili in agenzie di viaggio, Iat, rivendite autorizzate o direttamente a bordo.

L’iniziativa, promossa da Sac in collaborazione con Coerbus, è sostenuta da Comune di Ravenna, Comune di Cervia e Unione dei Comuni della Bassa Romagna.

Colpo di scena a Cervia: cambia gestione il ristorante del circolo dei pescatori

Dopo 19 anni nuova conduzione alla “Pantofla”: sono i titolari della Locanda da Lorenzo e del centro velico di Milano Marittima

FotocircoloDopo 19 anni cambia gestione il celebre ristorante lungo il canale del circolo dei pescatori “La pantofla” di Cervia.

Ad aver vinto la gara indetta dal Comune – come riportano oggi i quotidiani in edicola – è stata la Varese srl, società composta dai titolari della Locanda da Lorenzo (ristorante sul lungomare di Cervia nato dove sorgeva il noto Pappafico) e del centro velico di Milano Marittima. Decisiva, oltre all’aspetto tecnico comunque premiato dalla commissione, un’offerta di 100mila euro di canone annuo d’affitto rispetto a una base d’asta di 70.000 euro e gli 85mila euro fin qui corrisposti dai vecchi gestori, Le Vele sas, che avevano nuovamente partecipato ma che ora dovranno abbandonare il locale.

La nuova gestione partirà da metà maggio e continuerà a valorizzare la cultura marinaresca e le tradizioni del territorio, come espressamente richiesto dal bando.

Il progettista: «In due anni e con 300mila euro: così rinasce la nave di Teodorico»

L’ex direttore dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma interviene sul caso del relitto recuperato a Ravenna e “dimenticato” in un magazzino a Comacchio

Nave Originale«Mi piacerebbe completare personalmente un progetto che è unico al mondo». Ce lo dice chiaro e tondo al telefono, Costantino Meucci, ex direttore dell’Istituto Centrale del Restauro di Roma, progettista all’epoca sia del recupero che del trattamento di consolidamento della nave romana di Teodorico, il relitto ritrovato durante gli scavi del parco al Mausoleo di Ravenna a fine anni novanta, secondo gli esperti tra le più antiche testimonianze dei cambiamenti nella metodologia di costruzione navale. Ci ha contattato dopo il nostro articolo di un paio di settimana fe, confermando a grandi linee la recente storia della nave, di fatto dimenticata («e la Soprintendenza se ne è lavata le mani», dice) in un magazzino di Comacchio dalla fine del 2007, quando venne concluso l’intervento di cosiddetto “consolidamento”.

Oggi Comacchio non può più ospitarla e urgono soluzioni alternative. «Si tratta di un progetto di recupero che non ha eguali al mondo, non essendo stata smontata la nave – continua Meucci –, ma che deve essere completato con il restauro vero e proprio e la successiva valorizzazione della nave». Un lavoro per cui Meucci (ora in pensione dall’Istituto del Restauro ma ancora al lavoro su diversi progetti e con collaborazioni anche con l’Unesco) si autocandida, in una mail inviata anche al sindaco Michele de Pascale, per fornire supporto tecnico e conoscitivo «nel rispetto dei tanti anni di lavoro (l’intervento di consolidamento è durato circa cinque anni, ndr) e dell’impegno dei tanti operatori che hanno partecipato ai lavori». In ogni caso, assicura Meucci, «le procedure da seguire sono dettate già dal progetto a suo tempo studiato e in parte realizzato e vanno eseguite nel locale destinato anche all’esposizione della nave». Con tanto di complicazioni logistiche legate alla dimensioni (circa 7 metri di lunghezza) e al peso (alcune tonnellate) della nave, attualmente chiusa in una sorta di cappotto in vetroresina realizzato per impregnare il legno con il Peg, liquido utilizzato come consolidante. «Le perdite, anche importanti, che si sono verificate in questi anni – commenta ancora Meucci – sono in qulche modo fisiologiche e non hanno rovinato la nave. Ora il restauro prevede due fasi: una prima di essicazione lenta, levando il solo guscio superiore; poi si potrà cominciare a smontare per settori il guscio esterno, cominciando a mettere in funzione le strutture di esposizione (ecco perché il luogo deve essere lo stesso). Un’operazione che può durare al massimo due anni per un investimento non così esoso come ha scritto qualcuno, parlando di milioni di euro, e che invece non supera i 300mila euro, compresa la struttura espositiva».

Sul tema è stata anche depositata un’interpellanza in consiglio comunale, a firma di Daniele Perini di Ama Ravenna (della maggioranza di centrosinistra) che chiede al sindaco di attivarsi per trovare una soluzione insieme a fondazione Ravennantica e Soprintendenza.

Libri, incontri, monologhi al Museo del Senio per riflettere sul ‘900 e l’attualità

MercadiniTre giorni di appuntamenti al Museo della Battaglia del Senio di Alfonsine sotto il titolo “Sentiero di pace” per riflettere sul Novecento e l’attualità.

Giovedì 12 aprile alle 20.30 ci sarà la presentazione del volume Ravenna Fascista di Alessandro Luparini edito da Il Ponte Vecchio, corredato da foto d’epoca di Ulderico David. Con l’autore ci sarà Giuseppe Masetti dell’Istituto Storico per la Resistenza.

Venerdì 13 invece andrà in scena lo spettacolo Oltre il fiume,  scritto nel 2014 da Luca Balbi (de I Calzini Spaiati) liberamente tratto da “Napoleone” di Eugenio Sideri e da “Anni indimenticabili” di Lino Bondi.

Sabato 14 aprile, l’appuntamento è per il pomeriggio, dalle 15.30 per parlare di “Piscologia della Resistenza oggi” a cura del professor Adriano Zamperini. Seguira l’intervento di Carmelo Albanese su “Fasismo, tra storia e attualità”. Coordina Giorgio Stamboulis, modera Giuseppe Maestri.

Domenica, spazio invece allo spettacolo e al tema dell’immigrazione e della convivenza con il monologo Odissee anonime di Roberto Mercadini (nella foto), alle 21, che sarà in scena con lo stesso testo anche venerdì 13 al Mama’s club di Ravenna.

Tornando al Museo del Senio, ancora un incontro il 16 per una serata dedicata a Nadia Venturini a cura di Gian Luca Melandri, alle 20.30. Mercoledì 18, sarà poi la volta di una proiezione: Partizani di Eric Gobetti a cui seguirà un incontro con l’autore e altri ospiti.

Rinasce il Woodpecker: affidata la concessione. «Sarà luogo di creatività per tutti»

La ditta “Balsera costruzioni” di Riccardo Guerrini si è aggiudicata il bando del Comune. Ecco il progetto

Woodpecker InternoLa ditta “Balsera costruzioni” di Riccardo Guerrini di San Pietro in Trento, unica partecipante,  si è aggiudicata il bando per riqualificare e rigenerare Il Woodpecker, la storica discoteca di Milano Marittima degli anni ’60 dalla struttura avveniristica con la cupola in vetroresina, ideata dall’architetto Filippo Monti.

Dopo il primo bando andato deserto – sottolineano dal Comune di Cervia – questo secondo esperimento è andato a buon fine e la ditta partecipante è risultata conforme ai requisiti del bando. Il bando è stato formulato col criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

La durata della concessione è di 15 anni  e con possibilità di rinnovo per ulteriori dieci anni. Il concessionario dovrà corrispondere un canone annuo non soggetto ad Iva (al quale andrà aggiunto l’adeguamento Istat a decorrere dalla seconda annualità contrattuale) come di seguito indicato: mille euro per la prima annualità; duemila per la seconda, tremila per la terza e successive.

13584871 889677217825281 4122544104782203963 OSarà cura dell’impresa provvedere ad allestire l’immobile con arredi, attrezzature e quant’altro occorra per renderlo idoneo all’utilizzo.

L’ idea progettuale è quella di destinare il Woodpecker a «luogo multifunzionale e centro di esperienza dedicato all’espressione musicale, alla pratica artistica, allo svago culturale ed all’incontro informale con attività, iniziative, concerti e spettacoli, mostre ed esposizioni, degustazioni e tipicità, laboratori creativi, percorsi e natura».

Queste le caratteristiche della proposta della ditta. L’obiettivo – rivelano dal Comune – è quello di  creare un  luogo «di socialità aperta e inclusiva in un contesto altamente suggestivo, in cui si alternano, arte e artigianato; espressione musicale e spettacolo; natura e cultura; divertimento e proposte commerciali. Un “luogo di creatività a 360 gradi”, reso ancor più attrattivo da interventi mirati di tecnologia digitale volti a migliorare l’appeal presso le giovani generazioni  sensibili ai nuovi linguaggi di comunicazione».

La strategia imprenditoriale ha la finalità di fare del Woodpecker un punto di riferimento per il turismo cervese in sintonia con «un modello di vacanza balneare sensibile alle tematiche del benessere e della sostenibilità ambientale che ricerca forme nuove di intrattenimento e divertimento “smart”, compatibili con il rispetto dell’ambiente e delle persone secondo il concetto di “ecologia integrale”».

Riccardo Guerrini insieme alla famiglia, che aveva preso parte a tutto il percorso partecipativo sul Woodpecker, ha inseguito un sogno per le figlie  che lo aiuteranno nella gestione di un locale immaginato aperto quasi tutto il giorno durante i mesi estivi, accontentando in questo modo diversi tipi di clientela. Un luogo di creatività a 360 gradi adatto ai giovani, alle famiglie e ai bambini attraverso gli incontri didattici.

«Siamo molto soddisfatti – sono le parole del sindaco Luca Coffari e dell’assessore Rossella Fabbri – sembrava un sogno riaprire il Woodpeker ed invece grazie alla sinergia tra pubblico e privato sta diventando realtà: stiamo ridando vita a luoghi e tesori abbandonati per rafforzare l’identità della città e creare nuove opportunità di sviluppo e di bellezza. Con la riqualificazione e rivitalizzazione dello storico locale collocato a fianco della Pineta di Milano Marittima prende il via il primo step del progetto del nuovo parco urbano di Milano Marittima che intende arricchire la località di nuovi servizi per il turismo e per una località aperta tutto l’anno. Sono previste oltre a questo meraviglioso spazio di intrattenimento multifunzionale anche aree dedicate allo sport e al benessere. Auspichiamo che altri imprenditori saranno presto interessante a collaborare con l’amministrazione per far nascere nuove attività in quell’area».

In fattoria ora è il robot a mungere le mucche: «Lo facciamo anche per il loro bene»

Agrisfera inaugura una sala di mungitura innovativa alla Guiccioli di Mandriole

Stalla Robot Di AgrisferaIl 13 aprile (dalle 9.30) inaugurerà la “stalla robot” di Agrisfera presso la Fattoria Guiccioli di Mandriole. Si tratta di un investimento di ampliamento e innovazione per l’operazione di mungitura, passando da una tradizionale sala di mungitura alla robotica.

Lo scopo – scrivono dalla più grande cooperativa agricola ravennate – è la continua ricerca e il miglioramento del benessere e della salute dell’animale; infatti l’operazione di mungitura «non sarà più obbligata dall’uomo, ma verrà effettuata in maniera più naturale e assecondando le esigenze dell’animale, in quanto sarà l’animale stesso a decidere quante volte e quando farsi mungere nell’arco delle 24 ore». Tutto questo comporterà per l’azienda un aumento della produzione litri/capo giornaliera e un minor costo sulla gestione della mandria.

«Attualmente, nel comparto agricolo/zootecnico, si sente pronunciare molto spesso la parola innovazione – dichiara il direttore di Agrisfera Giovanni Giambi –: se ne parla molto, ma in realtà se ne fa ancora poca, nonostante tante aziende e startup di applicazioni digitali offrano oramai agli operatori soluzioni sempre più precise e sofisticate. Gli scenari attorno a noi stanno cambiando molto velocemente, per questo Agrisfera crede che una delle principali risposte a questo cambiamento possa essere l’innovazione – intesa come raccolta ed elaborazione dati, agricoltura di precisione, monitoraggio satellitare delle colture – unita a un cambio generazionale, ottenuto con l’inserimento di giovani nell’organico aziendale e con un cambio della visione imprenditoriale da parte dei vari attori della filiera agroalimentare».

Agrisfera con quest’ultimo investimento in 3 nuove stalle, con robot di mungitura, intende così proseguire il percorso intrapreso nel 2008 quando iniziò lo sviluppo dell’agricoltura di precisione per la conduzione dei propri terreni e proseguito nel 2012, quando acquistò il programma per la gestione della mandria, Dairy Comp, per il comparto zootecnico.

Un weekend dedicato al vintage a Lugo, tra abbigliamento, vinili e “Mani nel sacco”

Torna la manifestazione con mercatini, party e l’iniziativa di Angelo per riempire il prima possibile uno shopper a scelta

VintageperungiornoLe piazze e le vie del centro storico di Lugo si preparano per un fine settimana “d’antan”. Sabato 14 e domenica 15 aprile, con un’anticipazione venerdì 13, torna infatti il “Lugo Vintage Festival”, l’evento organizzato dal Consorzio AnimaLugo. Nel weekend la città farà un tuffo nel passato attraverso capi d’abbigliamento, oggettistica, intrattenimento e vinili.

250 gli operatori presenti – a fronte di una richiesta di 340, dicono gli organizzatori – al mercatino “Vintage per un giorno”, sabato e domenica dalle 9 alle 19.

Tra le iniziative in programma in entrambi i giorni c’è anche “Mani nel sacco”: dopo aver scelto un budget di spesa comprando una shopper da 15, 25 o 35 euro si avranno dieci minuti di tempo per scegliere, provare e riempire il più possibile il proprio sacchetto. L’iniziativa si svolgerà presso Angelo Vintage Palace, in corso Garibaldi 59, dalle 10.30 alle 19.30 ogni mezz’ora (ultimo turno alle 19).

Venerdì 13 e sabato 14 aprile, novità di questa edizione primaverile, il programma propone musica e divertimento con l’Elettro Vintage Party, presso l’associazione culturale Lughé, in via dell’Industria 23/1. Due party animeranno le serate lughesi a partire dalle 22.30 con dj set e performance dal vivo alla riscoperta del vinile. Vinile a cui sarà dedicata anche la giornata di domenica, a Flexi Dischi, in Largo della Repubblica dalle 10 alle 19.

Nello stesso giorno, la Rocca estense ospita, altra novità di quest’anno, tre “Vintage workshop” su fotografia, acconciatura e trucco (a pagamento, la prenotazione è obbligatoria al 348 2643194).

Dalle 10 alle 18 il mercatino vintage si espande anche via Baracca, tradizionale via dello shopping lughese, con espositori e iniziative a cura del Comitato di via Baracca. Nello stesso orario anche corso Garibaldi si unisce alla manifestazione con una zona tutta dedicata al gusto.

Nei due giorni del Festival è inoltre disponibile un servizio navetta gratuito, attivo dalle 8.30 alle 19.30, con passaggio ogni 20 minuti nelle seguenti fermate: parcheggio Penny Market (via Giardini), piazza Garibaldi, stadio, parcheggio Crai La Fornace (via Quarantola) e caserma dei Carabinieri (via Foro Boario).

In caso di pioggia il programma resta invariato. Per seguire tutti gli appuntamenti del festival è possibile consultare il sito www.vivilugo.it, oppure consultare la pagina Facebook “Vivilugo”.

La Ravenna che vince in Europa. Il sindaco: «Grandissimi ragazzi!»

E l’assessore Fagnani ha festeggiato ad Atene insieme a squadra e tifosi

Challenge Orduna

Naturalmente sono tante le reazioni “social” all’indomani della storica vittoria della Challenge Cup della Bunge. Si tratta della terza coppa europea per importanza nel campo della pallavolo maschile e Ravenna – grazie al Porto Robur Costa – torna ad alzarla ventuno anni dopo l’ultima volta. Così questa mattina, giovedì 12 aprile, è il Comune di Ravenna, tramite la propria pagina Facebook, a fare i complimenti ai giallorossi, pubblicando la foto (qui sopra) postata su Instagram dal capitano Santi Orduna.

Subito dopo l’impresa, invece, erano già arrivati i complimenti del Primo cittadino, il sindaco Michele de Pascale: «Campioni! La Challenge Cup è nostra dopo 21 anni. Grandissimi ragazzi!». E l’assessore allo Sport del Comune, Roberto Fagnani, ha partecipato alla festa direttamente ad Atene, dove era volato insieme a tifosi e squadra. «La notte di Atene – ha scritto sui social – si tinge di giallorosso».

La Bunge vince la Challenge Cup: Ravenna riscrive la storia in Europa dopo 21 anni

Volley / Grande impresa dei ravennati, che in casa dell’Olympiacos, davanti a 12mila spettatori, bissano il successo in quattro set dell’andata al termine di una bellissima prestazione di squadra. Il presidente Casadio: «I ragazzi sono stati bravi a non accontentarsi mai, a dare tutto fino alla fine. È stata una stagione splendida, emozionante e gratificante»

Pireo-Ravenna 1-3
(26-28, 25-23, 20-25, 18-25)
OLYMPIACOS PIREO: Rauwerdink 15, Bohme 10, Oivanen 11, Aleksiev 10, Petreas 5, Drzyzga 2, Stefanou (L); Christofidelis, Roumeliotakis 1, Zoupani 1, Stivachtis, Daridis (L), Andreadis, Tselios. All.: Munoz Benitez.
BUNGE RAVENNA: Poglajen 6, Georgiev 9, Orduna 2, Marechal 12, Diamantini 6, Buchegger 21, Goi (L); Vitelli 1, Raffaelli 11, Pistolesi, Gutierrez 4, Marchini (L). All.: Soli.
ARBITRI: Tillmann (Ung) e Steinmetz (Ger).
NOTE – Pireo: bs 23, bv 6, errori 6, muri 7, Ravenna: bs 23, bv 3, errori 11, muri 15. Spettatori: 11.800. Durata set: 32’, 31’, 30’, 23’ (tot. 116’).

Bunge Con La Challenge Cup Rid
L’esultanza dei giocatori, tecnici e dirigenti alla consegna della Challenge Cup

A venticinque anni di distanza Atene parla di nuovo ravennate. Nel ‘93 il Messaggero vinceva la Coppa dei Campioni, oggi la Bunge solleva la Challenge Cup, superando sul loro campo i greci dell’Olympiacos nel doppio confronto tenuto tra Pala De André e Peace and Friendship Stadium. Di fronte a una marea di tifosi biancorossi, che hanno riempito quasi per intero le tribune dell’enorme struttura (ben 12mila gli spettatori), Ravenna bissa il successo dell’andata con un altro splendido 3-1, frutto di una grandissima prestazione di tutto il gruppo. Dal palleggiatore Orduna, sempre lucido in regia, fino al bombardiere Buchegger, top scorer con 21 punti, passando per i centrali Georgiev (ben cinque muri) e Diamantini, per gli schiacciatori Marechal, Poglajen e Raffaelli (autore del muro decisivo nel terzo set) e per il libero Goi, capace in difesa di sollevare da terra ogni pallone, tutti i giocatori di Soli, compreso chi è entrato nell’ultima frazione (Vitelli, Marchini, Pistolesi e Gutierrez), hanno confermato ancora una volta, nella 43esima partita di una stagione durissima, di formare una squadra eccezionale, sotto ogni punto di vista. E così, dopo 21 anni, una coppa europea torna a Ravenna: era infatti dal ’97, dal Porto Area di Ricci che vinse la Cev Cup, che i tifosi bizantini attendevano una gioia così grande.

Sestetti iniziali I due tecnici confermano i sestetti dell’andata. Fernando Munoz Benitez disegna il suo Olympiacos con il palleggiatore Drzyzga, l’opposto Oivanen, gli schiacciatori Aleksiev e Rauwerdink, i centrali Petreas e Bohme e il libero Stefanou, che in difesa si alterna con Daridis. Sul fronte Bunge Fabio Soli risponde con Orduna al palleggio in diagonale con Buchegger, Marechal e Poglajen bande, Georgiev e Diamantini al centro e Goi in seconda linea.

Primo set A dare un sussulto alla partita ci pensano Buchegger e Poglajen, che spingono la Bunge sul 5-7, ma Aleksiev a muro pareggia subito il conto: 8-8. Si prosegue con una fase senza break fino a quando l’Olympiacos non torna in vantaggio grazie a Oivanen: 16-15. Marechal trova il tocco avversario del contro-sorpasso (16-17) e Buchegger a muro mette a terra il 19-21: time out Munoz Benitez. Georgiev ferma anche lui gli avversari per il +3 ravennate (19-22), ma i greci realizzano un filotto di quattro punti di fila sul turno al servizio di Drzyzga (due ace per il polacco) che li riporta avanti: 23-22. Buchegger annulla il primo set ball, Aleksiev sbaglia l’attacco regalando il 24-25 e la Bunge ne approfitta per chiudere alla seconda occasione, grazie alla schiacciata sull’asticella di Oivanen: 26-28.

Secondo set Il centrale tedesco Bohme realizza due muri di fila per il 4-1 dei padroni di casa, che si allontanano sull’8-4 con Aleksiev. Georgiev a muro e Buchegger al servizio riportano sotto la formazione di Soli (8-7), che viene distanziata prima da Rauwerdink (11-7) e poi da Bohme: 13-8 e il tecnico giallorosso ferma il match. Georgiev, due volte a muro, e Buchegger riducono a una sola lunghezza lo svantaggio (17-16), mentre Diamantini e Marechal fermano gli attacchi dei greci, con la Bunge che mette la freccia: 20-21. Buchegger non sbaglia la palla del 21-23, ma sul più bello i ravennati si bloccano e subiscono un parziale di 4-0, chiuso da un ace di Rauwerdink, che pareggia il conto dei set: 25-23.

Terzo set Aleksiev e Rauwerdink in battuta spediscono l’Olympiacos subito sul 6-1, Diamantini e un’infrazione degli avversari riducono il gap: 7-5. I greci accelerano di nuovo (11-7) e un ace di Bohme li spinge +5 (15-10), con Soli che chiama time out. Raffaelli, entrato al posto di Marechal, tira fuori dal cilindro un servizio vincente (15-12) e Buchegger chiude un lungo scambio per il -2: 17-15. È ancora l’austriaco a colpire due volte di fila, riportando l’equilibrio in campo (18-18), poi è Georgiev a muro a far compiere il sorpasso alla Bunge: 18-19. Goi in difesa è protagonista di autentiche prodezze in difesa, Buchegger e Raffaelli colpiscono a ripetizione ed è proprio lo schiacciatore toscano a piazzare il muro decisivo per il 20-25 dei ravennati. Vinto questo set esplode la gioia dei giocatori e dei tecnici, che festeggiano la vittoria della Challenge Cup.

Quarto set Il tecnico Soli manda in campo Pistolesi, Vitelli, Marchini e Gutierrez, ma la differenza non si vede, con la Bunge che conduce 7-12 grazie al muro di Raffaelli. Georgiev imita il compagno respingendo l’attacco degli avversari (10-16), i greci rosicchiano qualche punto (14-18), ma Gutierrez li ricaccia indietro: 14-20. Georgiev mette a terra la palla del 17-24 e al secondo match point chiude lo stesso centrale bulgaro (18-25), dando il via ai festeggiamenti, con i giocatori, i tecnici e i dirigenti che vanno a ricevere l’applauso dei tifosi giallorossi presenti nel palazzetto ateniese.

Le dichiarazioni del dopo-gara
Luca Casadio (presidente Porto Robur Costa): «Faccio un grande ringraziamento a tutto il gruppo: a chi lo ha costruito, a Soli e al suo staff, ai giocatori, a coloro che lavorano per la squadra e al Pala De André. È un gruppo che fin dall’inizio ha mostrato un grande valore e che anche in campionato ha raggiunto risultati eccezionali, tornando a disputare i playoff scudetto, dove ha reso la vita difficile a un top team come Perugia. I ragazzi sono stati bravi a non accontentarsi mai, a dare tutto fino alla fine, come è successo ad Atene. È stata una stagione splendida, emozionante e gratificante. Ma io voglio ricordare anche tutte le persone che hanno contributo ad arrivare fino a questo punto: dirigenti, sponsor, tecnici e giocatori che in passato hanno fatto parte di questa squadra, permettendo a essa di compiere dei passi importanti verso questi successi. Quando siamo nati, il nostro obiettivo era quello di riportare Ravenna in Serie A e ci siamo riusciti. Raggiunto questo traguardo, ce ne siamo posto un altro altrettanto ambizioso, quello di entrare nell’élite del volley italiano ed europeo, e siamo riusciti anche in questo. Sono contento per la città, che ha risposto alla grande in tutti questi mesi, dimostrando che la pallavolo fa parte del suo Dna».

Ravenna torna a vincere una coppa europea, 21 anni dopo

Volley, grande impresa della Bunge ad Atene, davanti a 12mila spettatori: trionfo in Challenge Cup

Esultanza Finale Bunge A PireoA venticinque anni di distanza Atene parla di nuovo ravennate. Nel ‘93 il Messaggero vinceva la Coppa dei Campioni, oggi la Bunge solleva la Challenge Cup – terza competizione europea di pallavolo maschile per club – superando sul loro campo i greci dell’Olympiacos nel doppio confronto tenuto tra Pala De André e Peace and Friendship Stadium.

Di fronte a una marea di tifosi biancorossi, che hanno riempito quasi per intero le tribune dell’enorme struttura (ben 12mila gli spettatori), Ravenna bissa il successo dell’andata con un altro splendido 3-1, frutto di una grandissima prestazione di tutto il gruppo.

Ravenna torna a festeggiare in Europa a 21 anni di distanza dal trionfo in Cev Cup. Nella sezione sport la cronaca della partita e le dichiarazioni del presidente Luca Casadio.

Volley, la Bunge vince anche in Grecia: Ravenna alza una coppa europea dopo 21 anni

La squadra di Soli batte 3-1 l’Olympiacos anche in trasferta come al Pala De Andrè. Il presidente: «Siamo nell’élite del volley»

bunge challenge cupA ventuno anni di distanza dall’ultimo alloro continentale (nel 1997 il Porto Area batté a Ginevra il Netas Istanbul nella finale di Coppa Cev) la Ravenna della pallavolo alza di nuovo una coppa europea. La Bunge solleva la Challenge Cup superando stasera, 11 aprile, ad Atene l’Olympiacos Pireo dopo la vittoria nella gara di andata una settimana fa. A venticinque anni di distanza Atene parla di nuovo ravennate: nel 1993 il Messaggero vinceva la Coppa dei Campioni nella capitale greca.

Di fronte a una marea di tifosi biancorossi, che hanno riempito quasi per intero le tribune dell’enorme struttura (ben 12mila gli spettatori), Ravenna bissa il successo dell’andata con un altro splendido 3-1, frutto di una grandissima prestazione di tutto il gruppo. Dal palleggiatore Orduna, sempre lucido in regia, fino al bombardiere Buchegger, top scorer con 21 punti, passando per i centrali Georgiev (ben cinque muri) e Diamantini, per gli schiacciatori Marechal, Poglajen e Raffaelli (autore del muro decisivo nel terzo set) e per il libero Goi, capace in difesa di sollevare da terra ogni pallone, tutti i giocatori di Soli, compreso chi è entrato nell’ultima frazione (Vitelli, Marchini, Pistolesi e Gutierrez), hanno confermato ancora una volta, nella 43esima partita di una stagione durissima, di formare una squadra eccezionale, sotto ogni punto di vista.

Il presidente della Porto Robur Costa, Luca Casadio, non contiene la gioia: «Faccio un grande ringraziamento a tutto il gruppo: a chi lo ha costruito, a Soli e al suo staff, ai giocatori, a coloro che lavorano per la squadra e al Pala De André. È un gruppo che fin dall’inizio ha mostrato un grande valore e che anche in campionato ha raggiunto risultati eccezionali, tornando a disputare i playoff scudetto, dove ha reso la vita difficile a un top team come Perugia. I ragazzi sono stati bravi a non accontentarsi mai, a dare tutto fino alla fine, come è successo ad Atene. È stata una stagione splendida, emozionante e gratificante. Ma io voglio ricordare anche tutte le persone che hanno contributo ad arrivare fino a questo punto: dirigenti, sponsor, tecnici e giocatori che in passato hanno fatto parte di questa squadra, permettendo a essa di compiere dei passi importanti verso questi successi. Quando siamo nati, il nostro obiettivo era quello di riportare Ravenna in Serie A e ci siamo riusciti. Raggiunto questo traguardo, ce ne siamo posto un altro altrettanto ambizioso, quello di entrare nell’élite del volley italiano ed europeo, e siamo riusciti anche in questo. Sono contento per la città, che ha risposto alla grande in tutti questi mesi, dimostrando che la pallavolo fa parte del suo Dna».

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