martedì
05 Agosto 2025

Affluenza provinciale definitiva: 79,2 percento. Nel 2013 era stata 83,3

Il picco con l’affluenza più alta è nel comune di Riolo Terme (82,4) mentre il dato peggiore è quello di Massa Lombarda 77,7. Nel capoluogo 78,3 (alle Comunali del 2016 fu 61,3)

RAVENNA 04/03/2018. ELEZIONI POLITICHE 2018. Il Voto Dell’ Ex Presidente Della Regione Emilia Romagna Vasco Errani Ora Candidato Per Liberi E Uguali.
ELEZIONI POLITICHE 2018. Il voto dell’ ex presidente della regione Emilia romagna Vasco errani ora candidato per Liberi e Uguali. Vasco Errani ha votato alle 10:30 nel seggio della scuola media Don Minzoni in Via Cicognani a Ravenna

Il dato definitivo dell’affluenza in provincia di Ravenna per le elezioni per il rinnovo del Parlamento si ferma a 79,2 percento (73 a livello nazionale). Nel 2013 alla precedente tornata elettorale per le Politiche il dato provinciale fu 83,3.

Nel comune capoluogo l’affluenza definitiva è arrivata a 78,3 percento. Cinque anni fa alle precedenti Politiche era 82,6. Nel 2016 quella per la scelta del sindaco è stata 61,3 e nel 2014 fu 66,8 per le Europee e 40 per le Regionali. Il picco con l’affluenza più alta è nel comune di Riolo Terme (82,4) mentre il dato peggiore è quello di Massa Lombarda 77,7. Il dato riguarda le votazione per la Camera (aperte a chi ha compiuto 18 anni mentre per il Senato ne servono 25).

Anche in provincia di Ravenna, come segnalato in altre parti d’Italia, in alcuni seggi elettorali si sono verificati rallentamenti nelle operazioni di voto con qualche caso di file di elettori in attesa. La cosa è da attribuire alla combinazione di più fattori: l’esordio di un nuovo sistema elettorale che richiede quindi un’attenzione in più in cabina per evitare l’annullamento del voto e l’introduzione del cosiddetto bollino antibroglio che va rimosso da ogni scheda prima dell’inserimento nell’urna.

I disagi hanno riguardato solo alcuni dei seggi più numerosi – per legge devono essere tra 500 e 1.200 elettori – e non sono stati particolarmente consistenti. L’ufficio elettorale comunale di Ravenna ha monitorato le situazioni e ha fornito alcune indicazioni tecniche ai presidenti di seggio per snellire le operazioni garantendo comunque il controllo del regolare svolgimento.

La Bunge viene travolta dalla capolista. Rivincita tra sette giorni nei playoff

Volley Superlega / Troppo forte la formazione di Bernardi, in campo con il sestetto titolare, che con gli scatenati Atanasijevic (mvp con 18 punti) e Zaytsev mostra tutta la sua forza. Nei quarti di finale i ravennati sfideranno proprio gli umbri, a partire da domenica prossima, sempre al PalaEvangelisti

Perugia-Ravenna 3-0
(25-15, 25-14, 25-19)
SIR SAFETY CONAD PERUGIA: Zaytsev 17, Podrascanin 1, Atanasijevic 18, Berger 13, Anzani 5, De Cecco 1, Colaci (L); Ricci 1, Shaw, Della Lunga, Siirila. Ne: Cesarini (L), Russell, Andric. All.: Bernardi.
BUNGE RAVENNA: Poglajen 8, Vitelli 1, Orduna 2, Marechal 11, Diamantini 1, Buchegger 6, Goi (L); Pistolesi, Gutierrez 1, Georgiev 1. Ne: Raffaelli, Marchini. All.: Soli.
ARBITRI: Braico di Torino e Sobrero di Savona.
NOTE – Perugia: bs 13, bv 6, errori 5, muri 7; Ravenna: bs 13, bv 1, errori 6, muri 2. Durata set: 22’, 23’, 23’ (tot. 68’).

Muro Bunge A Perugia Rid
Un muro a Perugia dei giocatori della Bunge

La capolista Sir Safety Conad non fa sconti alla Bunge, che a Perugia perde in tre set nell’ultima giornata della regular season. Troppo forte la formazione di Bernardi, in campo con il sestetto titolare, che con gli scatenati Atanasijevic (mvp con 18 punti) e Zaytsev mostra tutta la sua forza. La battuta d’arresto non fa male ai ravennati, che comunque erano sicuri dell’ottava posizione che vale i playoff: nei quarti di finale la squadra di Soli sfiderà proprio gli umbri, a partire da domenica prossima, sempre al PalaEvangelisti. Il ritorno è invece in programma domenica 18 marzo al Pala De André, mentre l’eventuale “bella” è in calendario il 25 marzo a Perugia.

Sestetti titolari I padroni di casa guidati da Bernardi scendono sul taraflex con De Cecco in regia, Atanasijevic opposto, Berger e Zaytsev bande, Podrascanin e Anzani centrali e Colaci libero. La Bunge di Soli risponde con il classico starting six: diagonale Orduna-Buchegger, Poglajen e Marechal schiacciatori, Vitelli e Diamantini al centro, Goi in seconda linea.

Il primo set registra la veloce partenza della Sir Safety, che scatta sul 4-2 con Berger, sul 10-5 con Atanasijevic e sul 16-10 con De Cecco. Zaytsev porta a otto le lunghezze di divario (20-12), il coach Soli fa entrare Pistolesi e Gutierrez per Orduna e Buchegger, ma Anzani porta in vantaggio gli umbri: 25-15. La seconda frazione è quasi in fotocopia, con Anzani che mette a terra la palla El 4-1, Atanasijevic quella del 7-2 e Berger segna l’ace del 9-3. L’opposto di casa è scatenato e realizza il 13-5, la Bunge fatica a reagire ma ancora Berger l’allontana (17-9) e nel finale sale in cattedra Zaytsev, con il punto del 23-11 e Atanasijevic fa il muro del 25-14. Nel terzo periodo i ravennati mostrano il loro reale valore, andando in vantaggio con Marechal (3-4) e Orduna, che con un ace manda sul +2 i suoi: 7-9. Perugia risponde con Anzani, che pareggia il conto a quota 12 e poi i padroni di casa si scatenano di nuovo, con un break di 7-0 dove il protagonista è Zaytsev, autore di due servizi vincenti: 22-15. Accumulato un tale vantaggio, la squadra chiude il match con Berger: 25-19.

Le dichiarazioni del dopo-gara
Aleksandar Atanasijevic (Sir Safety Conad Perugia): “Un’altra bella prova per Perugia. Era importante vincere stasera ed ora ritroveremo di nuovo con Ravenna nei playoff. Dobbiamo restare concentrati, ogni partita adesso è decisiva e quella di domenica è subito importantissima”.
Santiago Orduna (Bunge Ravenna): “Perugia ha dimostrato di essere la squadra più forte del campionato, Fisicamente, specialmente in battuta e a muro, sono superiori a noi. Ora ci dobbiamo preparare bene per i playoff per tenere quando loro aggrediscono in battuta, rischiare ed andare spregiudicati in attacco. Non sarà facile, ma ci prepareremo per fare domenica una gara migliore rispetto a quella di stasera”.

Elezioni, alle 12 affluenza provinciale al 22,4 percento

Il dato degli elettori della Camera. Cinque anni fa alla stessa ora era 20,6. Picco più alto a Russi, più basso a Lugo

Legge Elettorale Elezioni Politiche 2018L’affluenza al voto alle 12 in provincia di Ravenna per le elezioni per il rinnovo dei due rami del Parlamento arriva al 22,4 percento. Il dato riguarda le votazioni per la Camera (per il Senato può votare solo chi ha compiuto 25 anni).

Nel 2013 allo stesso orario aveva votato il 20,6 percento degli aventi diritto (22,5 nel 2008). Va ricordato che quest’anno si vota solo nella giornata odierna, 4 marzo, fino alle 23 mentre nelle tornate precedenti i seggi erano aperti anche il lunedì.

Tra i diciotto comuni della provincia quello con l’affluenza più bassa è Lugo (19,9) mentre il picco più alto si è registrato a Russi con 27,7. Nel comune capoluogo la percentuale è 21,9. Gli aventi diritto sono 293mila in provincia.

Consigliere del Vespa Club muore all’improvviso a 35 anni, chiesta l’autopsia

Lascia la compagna e due figli con cui stava giocando quando si è sentito male. Gli amici: «Sei pronto a sgassare tra le nuvole»

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Marco Fontana

Un malore improvviso ha ucciso il 35enne Marco Fontana di San Bartolo, noto a molti per il suo impegno nei panni di consigliere con il Vespa Club di Ravenna che da tempo promuoveva iniziative e momenti di intrattenimento. Fontana si è sentito male il 26 febbraio in casa mentre giocava con i due figli: è stata la compagna a chiamare il 118 che ha portato il 35enne in elicottero in ospedale dove è deceduto poche ore dopo. La data dei funerali non è ancora stata fissata perché la procura ha disposto l’autopsia per fare luce sul decesso dell’uomo che da un paio di giorni era a casa in malattia dal lavoro per una normale influenza stagionale.

Gli amici vespisti ricordano la sua passione e il suo impegno per l’associazione: in questo periodo stava dedicando grande attenzione all’organizzazione di un raduno per giugno a Ravenna riservato alle Vespe del periodo 1946-76 in cui si attendono circa duecento partecipanti anche da fuori Italia. Il raduno si farà e avrà un momento in memoria di Fontana. Ma da sempre il 35enne era in prima linea per gli eventi di beneficenza e solidarietà promossi dal club che conta un centinaio di associati. Appassionato di motori, era riconosciuto da molti come un abile meccanico come dimostrato dal suo impegno anche in reparti corse.

La scomparsa in giovane età accomuna tragicamente Marco al padre che morì a 30 anni in un incidente stradale quando lui aveva solo sei mesi. Il suo club sta organizzando un corteo in sella come ultimo saluto nel giorno del funerale.

Gli amici l’hanno salutato con un post sulla pagina Facebook del club: «Ciao fratello, amico, padre e marito. Siamo profondamente colpiti nel profondo del cuore e nell’anima. Però abbiamo parole, tante parole di affetto per un vespista fantastico come te che ha dato tanto e hai lasciato il segno nel nostro club e nel mondo vespa che ti circondava. È difficile però oggi non essere arrabbiati e sconfortati. È difficile accettare il vuoto che lasci. È difficile credere che tutto questo capita in fretta senza scampo alla tua giovane età, ai tuoi anni gentili. Ma è anche il minimo che possiamo fare perché lo meriti, perché così dev’essere. Ti salutiamo da amici vespisti perché chi è vespista conosce i valori infiniti dell’ amicizia e conserveremo questa pagina del tuo ricordo in ognuno di noi. Sappiamo che hai già messo in moto la vespa, sappiamo che sei già pronto a sgassare tra le nuvole ma sappiamo anche che sei un amico e da lassù non ti scorderai di noi».

Baretto, lavori in corso ma il ritorno sul molo slitta da Pasqua a giugno

Nel 2008 l’ultima stagione con vista sull’acqua. Poi la demolizione per i lavori di autorità portuale alle banchine. In dieci anni l’attività ha continuato in altre sedi

Baretto 2I lavori per il Baretto al molo di Marina di Ravenna continuano. Il cantiere è stato aperto nello scorso ottobre e ad oggi sono stati alzati i muri. Il nuovo Baretto, in altre parole, prende forma e nel 2018 sarà inaugurato. Non sarà però pronto per Pasqua, come speravano i gestori fino a qualche settimana fa. A rallentare i lavori anche le condizioni climatiche di febbraio, che hanno portato – prima a causa della pioggia e negli ultimi giorni con l’arrivo della neve – a perdere molte giornate lavorative.

Baretto«A questo punto – dice Raffaele Moretti, titolare del bar insieme al fratello Alberto – speriamo di essere operativi a giugno, per la stagione estiva. Purtroppo c’è stato qualche rallentamento che ci ha portato a rinviare l’apertura». Va qui ricordato che comunque l’attività del locale, sin dalla demolizione dello storico edificio sul Candiano, è sempre stata operativa. L’ultima stagione con il bar in palizzata era stata quella del 2008, poi Autorità Portuale aveva demolito il manufatto nell’ambito del rifacimento delle banchine. L’attività si è trasferita prima sul lungomare, poi nel piazzale Adriatico. La zona è la stessa e affacciandosi si vedono i lavori del nuovo Baretto ma quella cinquantina di metri che separano i due edifici fanno la differenza a livello di atmosfera. Il nuovo Baretto sta sorgendo nella stessa zona in cui si trovava l’originale e offrirà anche un servizio ristorazione.

Elezioni, breve guida ai simboli e ai nomi sulla scheda per la Camera

Chi sono i candidati e i partiti che corrono ne collegi locali per un posto da deputato in Parlamento

Pubblichiamo i simboli delle forze politiche che si candidano alla Camera nell’ordine in cui gli elettori li troveranno sulla scheda. La scheda è unica e serve per eleggere sia il terzo dei deputati scelti con l’uninominale sia quelli della quota proporzionale. I collegi dei due sistemi non coincidono e così se per il proporzionale tutta la provincia di Ravenna si troverà gli stessi listini con quattro nomi, all’uninominale il candidato cambia. Ravenna, Cervia, Russi e tutta la Bassa sono in un collegio (il candidato all’uninominale è il primo nome in maiuscolo) mentre la zona faentina è stata accorpata a Forlivese e il candidato è diverso (il secondo nome in minuscolo) e in molti casi è un forlivese.

DAVID ZANFORLINI / Annamaria De Bellis

MOVIMENTO5SSituazione particolarmente complicata in questo collegio per i grillini con candididato (ferrarese) e capolista (riminese) di fatto sospesi (o autosospesi).  L’unica ravennate in corsa è Francesca Savelli.

 

STEFANO GARDINI / Sara Gazzoni

POPOLO FAMIGLIAConsigliere comunale a Riolo Terme, il ravennate Mirko De Carli, tra i leader nazionali del movimento di Adinolfi, tenta l’impresa del 3 percento e dell’ingresso in parlamento.

 

LORETTA BRASINI / Stefano Falai

SINISTRA RIVNel loro sito parlano di espropri per chi delocalizza e di nazionalizzazione di trasporti, telecomunicazioni e aziende privatizzate. Insomma, l’ambizione è alta, ma sul territorio il radicamento è pressoché nullo.

 

CANZIO GIUSEPPE VISENTIN / Denis Loris Valenti

PARTITO COMUNISTAIl capolista anche a Ravenna è il leader nazionale che qualcuno potrebbe ricordare nelle file del Pdci in anni ormai remoti. L’evento di campagna elettorale più vicino a queste zone si è svolto a Bologna.

 

ALBERTO PAGANI / Marco Di Maio

CIVICA POPLista della ministra alla salute, in questo collegio spicca il nome di Gianfranco Spadoni, storico esponente dell’opposizione cattolica in Comune e Provincia, oggi a sostegno del candidato Pd. Un po’il “Casini” di casa nostra.

PDIl Pd schiera i big  dall’elezione certa tra cui il ministro ai beni culturali e la giovane Pini. Nessun paracaduto al proporzionale per l’uscente Pagani che se la gioca ed è l’unico ravennate dem in corsa per il Parlamento.

INSIEMESostenuta anche da chi alle amministrative era contro il Pd (vedi i socialisti), alla Camera punta sulla notorietà del capolista Perini, fondatore e presidente di Ama Ravenna ed eletto in consiglio comunale con una lista civica.

PIUEUROPAPiace a chi non vuole votare il Pd di Renzi ma non vuole comunque rischiare di favorire il centrodestra nell’uninominale. Candidati sconosciuti e sul territorio però praticamente nessuna campagna elettorale.

 

SAMANTHA GARDIN / Andrea Cintorino

NOI CON ITALIAL’altro lato dei cattolici: qui infatti troviamo due ravennati, Claudio Angeli e Daniela Mazzoni, da sempre vicini a Lista per Ravenna come Gianfranco Spadoni, che si candida invece a sostegno del Pd.

FORZA ITALIADopo la sorpresa (assai gradita al consigliere comunale di Ravenna Alberto Ancarani) di vedere il coordinatore regionale Palmizio fuori da tutti i giochi, in lista troviamo al secondo posto una lughese. E in città è passato più di un leader per incontrare gli elettori.

LEGAIl capolista è il segretario nazionale della Lega Nord Romagna che punta a prendere il posto che era stato di Gianluca Pini, il quale ha deciso di non ricandidarsi ma sta comunque lavorando per la vittoria della Lega. Una vittoria all’uninominale che sarebbe storica.

FRATELLILa parte più a destra della coalizione che sostiene la leghista Gardin schiera una brisighellese: Marta Farolfi, per quindici anni consigliera provinciale sempre nelle file delle forze di centrodestra.

 

DESIDERIA RAGGI / Giulia Piolanti 

FORZA NUOVAHanno portato in città il leader nazionale Roberto Fiore e hanno schierato all’uninominale un volto noto: Raggi infatti è da tempo attiva sul territorio con l’ultradestra di Forza Nuova (che a Faenza nel 2015 superò il 3 %).

 

PAOLO GAMBI / Luigi Ascanio

PRITorna l’Edera grazie all’accordo con Verdini. Ma a Ravenna la cosa ha creato vari dissapori e la campagna elettorale la sta facendo solo la minoranza capeggiata dall’avvocato ravennate Paolo Gambi.

 

FILIPPO CICOGNANI / Lorenzo Ghetti

POTERE AL POPOLOMovimento di estrema sinistra nato dal basso a Napoli, ha raccolto gli scontenti dell’operazione Leu e Prc e PCI (Ex Pdci). Non a caso qui la candidata capolista è di Prc e il candidato all’unononimale del PCI.

 

ILARIA MORIGI / Arianna Marchi

LIBERI UGUALILa vera spina nel fianco del Pd. Alla Camera, da Ravenna in posizione utile per l’elezione è l’uscente di SI Giovanni Paglia. Ilaria Morigi viene invece da Sinistra per Ravenna, lista che non si è schierata.

 

MASSIMILIANO LILLIU / Alessandro Partisani

CASAPOUNDPressoché sconosciuta da queste parti dove non ha sede, la formazione di ultradestra candida un giovane ravennate e ha organizzato un evento pubblico. Contestato da un presidio antifascista come quello di Forza Nuova.

Elezioni, ecco le schede per Camera e Senato: i nomi dei ravennati candidati

Alla vigilia del voto per il Parlamento un riepilogo sintetico di cosa avranno di fronte gli elettori in provincia di Ravenna

È stata una campagna elettorale breve, di fatto durata poco più di un mese, che ha visto il territorio battuto in particolare dai candidati locali delle varie forze politiche. Pochi gli incontri con i candidati all’uninominale a confronto (di fatto organizzati dalle associazioni di categoria), molti banchetti al mercato, molte cene e pranzi di autofinanziamento.

Alla vigilia del voto un riepilogo sintetico con i nomi dei ravennati che compaiono tra i candidati sulle schede elettorali per Camera e Senato.

SchedasenatoSENATO

La scheda gialla, riservata agli over 25, è quella con cui si elegge il Senato con lo stesso meccanismo della Camera: un terzo degli eletti nell’uninominale e due terzi con il proporzionale. I collegi sono due per tutta l’Emilia-Romagna e dunque comprendono territori molti vasti: l’intera provincia di Ravenna rientra in uno dei due collegi quindi la scheda gialla sarà la stessa per tutti i ravennati.

Il Pd schiera l’uscente Stefano Collina, faentino e renziano della prima ora. Capolista al Senato è l’ex sindaco di Imola Daniele Manca.

A sfidarlo ci sarà il ravennate Massimiliano Alberghini, già candidato sindaco nel 2016 a Ravenna che riuscì nell’impresa di portare Pd e alleati a un ballottaggio non facile. Civico, consigliere comunale, può contare sull’appoggio di tutti gli alleati e in particolare della Lega Nord, cui spettava l’indicazione del candidato di questo collegio nella compagine di centrodestra.

Viene invece da Forlì il nome del candidato M5s Alessandro Ruffilli che è noto alle cronache nazionali per aver sollevato un caso di presunta corruzione all’interno dell’Amministrazione di Forlì e denuncia di essere stato, proprio per questo, trasferito. Ruffilli sembra presentare il profilo grillino per antonomasia, anche se, va detto, è stato ripescato da Di Maio, perché il numero di clic ricevuto alla parlamentarie non è stato sufficiente. Cosa che è accaduta del resto per i pochi ravennati ammessi alla competizione: ha suscitato infatti un certo clamore l’esclusione di attivisti storici della città dei mosaici come Fabrizio Martelli e Pietro Vandini (che era stato anche candidato sindaco e capogruppo del Movimento in Comune per cinque anni).

Ma tra tutti i candidati alla camera alta, il nome più noto anche al di fuori di Ravenna è sicuramente quello di Vasco Errani, ex presidente della Regione Emilia-Romagna, ex commissario straordinario per la ricostruzione nel centro Italia dopo il terremoto del 2016, fuoriuscito dal Pd e schieratosi con Bersani e D’Alema nel nuovo soggetto politico che ha come leader Piero Grasso: Liberi e Uguali (Leu). Il ravennate sfiderà all’uninominale Pierferdinando Casini (sostenuto dal Pd) a Bologna, ma si presenta come capolista nel collegio che include casa sua. A tentare l’impresa sempre da Ravenna, sempre per Leu e sempre al Senato è anche il parlamentare uscente di Possibile Andrea Maestri che è stato però candidato in Umbria (curiosamente nello stesso collegio dove capolista del Pd è il segretario nazionale Matteo Renzi).

Per il Pri è in campo l’altro nome di peso della minoranza interna (a livello ravennate) del partito che ha voluto l’accordo con Ala per far comparire l’edera sulla scheda: Luisa Babini.

Ravennate anche uno dei candidati al Senato per Potere al Popolo, la lista a sinistra di Leu: Giuseppe Limantri.

Sul fronte dell’estrema destra c’è per Forza Nuova Mirco Santarelli, faentino, che si candidò anche alle amministrative nel 2015.

Infine, la curiosità: la scheda gialla per il Senato ha dodici candidati all’uninominale perché compare anche il simbolo del Movimento dei forconi di cui però, almeno da queste parti, non si è sentito parlare durante la campagna elettorale.

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Per la quota uninominale della camera bassa il territorio provinciale si trova diviso tra due collegi quindi la scheda non sarà uguale per tutti gli elettoriali: in particolare Faenza è collegata al collegio di Forlì. Qui prendiamo in considerazione la scheda che avrà la maggioranza dei cittadini.

La consigliera comunale e segretaria provinciale della Lega Nord, Samantha Gardin, è l’unica donna ravennate che potrebbe davvero approdare a Roma. Sostenuta da tutta la coalizione di centrodestra deve battere l’uscente Pd Alberto Pagani.

Una curiosità: gli elettori di Lista per Ravenna troveranno candidati che hanno militato nelle loro file sia a sostegno di una che dell’altro. Gianfranco Spadoni con Civica Popolare Lorenzin, Claudio Angeli e Daniela Mazzoni con Noi con l’Italia. La coalizione di centrosinistra presenta anche la lista Insieme che ha come capolista Daniele Perini, consigliere comunale di Ama Ravenna. Nel listino di Forza Italia c’è la lughese Donatella Donati, in quello di Fratelli d’Italia c’è Marta Farolfi (per 15 anni è stata consigliera provinciale con le forze del centrodestra).

Tra le novità che hanno provocato divisioni c’è il ritorno dell’Edera, l’accordo con Ala non è piaciuto al segretario provinciale Pri nonché vicesindaco (e alla maggioranza del partito ravennate) Eugenio Fusignani. L’avvocato Paolo Gambi all’uninominale e capolista.

Nell’area dell’estrema sinistra si trovano ben due Falci e Martello (Sinistra Rivoluzionaria e Partito Comunista) che non hanno però un radicamento sul territorio, a differenza di Potere al Popolo che qui ha raccolto non solo aderenti di Prc e gli ex Pdci, ma anche di movimenti e intellettuali e che ha portato in città il noto attore Moni Ovadia. Per Pap il candidato all’uninominale è Filippo Cicognani, la capolista è Raffaella Veridiani.

La lista di Piero Grasso, Liberi e Uguali, ha una candidato per l’uninominale da Ravenna: l’avvocato Ilaria Morigi (Sinistra per Ravenna). Nel listino per il proporzionale c’è Giovanni Paglia, deputato uscente e di nuovo in corsa per un posto.

Sul fronte dell’estrema destra due sono le liste che si contendono i voti: Italia agli Italiani e Casa Pound. Entrambi hanno organizzato anche un evento in una sala comunale che ha visto la presenza di altrettanti presidi di manifestanti antifascisti e un imponente schieramento di polizia, in particolare per l’arrivo in città di Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, il 22 febbraio. Forza Nuova si presenta sotto al simbolo Italia agli Italiani con Fiamma Tricolore: Desideria Raggi all’uninominale.

Sulla scheda comparirà anche il Popolo della Famiglia di Adinolfi che schiera come capolista un ravennate che è leader nazionale di questo partito: Mirko de Carli. Da Ravenna anche Carla Camerani e Elisa Visani nel proporzionale.

Infine, peculiare è la situazione dei 5Stelle con il candidato David Zanforlini di Ferrara sospeso per non aver voluto dichiarare se sia stato o meno affiliato alla massoneria in passato e la capolista autosospesa in attesa di chiarimenti rispetto alla restituzione del compenso prevista dal regolamente interno del Movimento (la faentina Francesca Savelli in lista per il proporzionale).

Elezioni, 293mila ravennati alle urne per il Parlamento: cosa serve e come si vota

Seggi aperti solo in una giornata: domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23. Quali documenti occorrono e come fare la croce. Non è ammesso disgiungere le preferenze

30553 Elezioni11Sono 293.320 le persone in provincia di Ravenna che il 4 marzo sono chiamate alle urne per le elezioni politiche per la composizione del Parlamento. Per votare per il rinnovo della Camera è necessario avere compiuto 18 anni entro il 4 marzo compreso; chi avrà compiuto 25 anni riceverà anche la scheda per il Senato (274.205 persone). Si vota solo domenica, dalle 7 alle 23. Gli elettori che si troveranno nel seggio alla scadenza dell’orario stabilito saranno ammessi a votare. A Ravenna la domenica ecologica prevista per il 4 marzo è stata rinviata all’11 marzo proprio in ragione del voto.

Documenti per votare
Per votare gli elettori dovranno esibire la tessera elettorale insieme a un documento di identità munito di fotografia, anche se scaduto, purché in grado di assicurare l’identificazione del votante. Nel caso la tessera elettorale non risulti più utilizzabile per l’esaurimento degli spazi dedicati alla certificazione del voto o in caso di deterioramento, smarrimento o furto occorre, prima di presentarsi a votare, richiedere e ottenere il rilascio di un duplicato. Per evitare il possibile sovraffollamento e le code degli ultimi giorni, i Comuni consigliano di verificare per tempo il possesso e l’idoneità della tessera elettorale per chiedere il rilascio di una nuova tessera all’ufficio elettorale del comune competente. Se la tessera è esauria, basta presentarsi direttametne allo sportello con il vecchio documento da rinnovare, in caso di caso di smarrimento o furto, invece, va compilata e sottoscritta dall’interessato una domanda su modulo prestampato, che sostituisce la denuncia ai carabinieri o alla polizia, disponibile negli uffici stessi. Le tessere deterioriate vanno restituite.

Come si vota
Si tratta di una novità assoluta e non semplicissima, date le novità. Ma andiamo con ordine: sulla scheda sarà riportato il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o coalizione di liste collegate. I contrassegni delle liste sono affiancati dai nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale, per questo molti partiti consigliano di barrare esclusivamente il simbolo che si intende votare. In questo modo infatti si vota anche direttamente il candidato nel collegio uninominale. Se invece il segno viene tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per la lista collegata. In caso di più liste collegate in coalizione, il voto è ripartito tra le liste della coalizione, in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista in tutte le sezioni del collegio uninominale. Attenzione, non è ammesso il voto disgiunto (possibile per esempio alle amministrative) e quindi se sulla scheda compaiono un voto per un candidato uninominale e per una lista al proporzione che non lo sostiene, la scheda sarà annullata. Dopo il voto, eseguito con l’apposita matita fornita dal seggio perché non cancellabile, la scheda va ripiegata e consegnata al presidente di seggio che staccherà il talloncino e la infilerà nell’urna. Per fortuna, il meccansimo è lo stesso per Camera e Senato, così come sono gli stessi gli sbarramenti: 3 percento le liste, 10 percento per le coalizioni. Per le liste in coalizione il voto va disperso se non raggiungono l’1 percento, mentre tra l’1 e il 2 percento viene distribuito in percentuale alle altre liste alleate che abbiano superato il 3 percento.

Noemi all’Esp di Ravenna per un selfie coi fan e firma dell’ultimo cd

Appuntamento al centro commerciale,  domenica 4 marzo, alle ore 17. E c’è anche un concorso per vincere un posto ai prossimi concerti live.

Noemi
Noemi (foto J. Hargraves)

La pop star Noemi arriva a Ravenna per incontrare i suoi fan, sull’onda del grande successo ottenuto all’ultimo Festival di Sanremo e per promuovere il suo ultimo cd La Luna. L’appuntamento con la cantante romana, già talento indiscusso di XFactor, è per oggi pomeriggio, domenica 4 marzo, alle ore 17, al centro commerciale Esp di Ravenna. Per l’occasione, l’interprete della canzone “Non smettere mai di cercarmi”, uno dei brani più gettonati momento, dopo la  recente partecipazione al festival della canzone italiana, sarà disponibile a firmare una copia dell’ultimo album e a fare un selfie con i suoi ammiratori. L’evento prevede anche un concorso: chi sarà all’Esp per incontrare l’artista, riceverà un pass con un codice da giocare sull’app Noemi e partecipare a “Vinci il concerto e incontra Noemi”, che mette in palio quattro “incontri ravvicinati” con la cantante dopo il firmacopie e dà la possibilità di partecipare all’estrazione di due biglietti e del viaggio per assistere al suo concerto a Roma o Milano.

E’ un’OraSì da sogno: travolge la Fortitudo Bologna e va in finale di Coppa Italia

Basket A2 / In semifinale i giallorossi battono la quotata Lavoro Più al termine di un match dominato dall’inizio alla fine e domani, domenica 4 marzo, affronterà Tortona nella gara che vale la vittoria finale

Fortitudo Bologna-Ravenna 62-78
(15-18, 31-37, 46-60)
LAVORO PIU’ FORTITUDO BOLOGNA: Fultz 4, Cinciarini 18, Italiano 4, Chillo 6, Gandini 8, Amici 8, McCamey 4, Rosselli 7, Pini 3, Bryan 4. All.: Boniciolli.
ORASI’ RAVENNA: Giachetti 15, Rice 20, Sgorbati 7, Masciadri 8, Grant 10, Chiumenti 5, Montano 6, Raschi 5, Esposito, Vitale 2. All.: Martino.
NOTE – Spettatori 1800 circa di cui 100 ravennati. Fortitudo: tiri da due 12/35, da tre 7/22, liberi 17/24, rimbalzi 46. Ravenna: tiri da due 15/39, da tre 12/27, liberi 12/19, rimbalzi 33.
Esultanza Orasi Contro Fortitudo2
L’esultanza finale dei giocatori al termine del match vinto contro Bologna

Se è un sogno, non svegliate i tifosi bizantini. A Jesi l’OraSì stende la Fortitudo Bologna con una prova maiuscola che ha esaltato una volta ancora la bontà del gruppo di Martino, in campo e fuori. Ravenna non smette di stupire e soprattutto la società del presidente Vianello continua a scrivere pagine di storia del basket cittadino. Domani sera, domenica 4 marzo (inizio alle ore 20), quindi, i giallorossi cercheranno di conquistare la Coppa Italia di A2 nella finale meno attesa, quella contro la scatenata Tortona che ha steso Trieste e Biella con due gare perfette. Proprio come quella che ha consentito all’OraSì di battere la Fortitudo Lavoro Più (78-62) con una prestazione di incredibile intensità. Come contro Casale è stato il gruppo a fare la differenza, dall’inizio alla fine: grande merito, quindi, a Martino e al suo staff.

Inizio in equilibrio nel primo periodo con scambio di triple Chillo-Sgorbati e Grant che fa buona guardia sotto le plance. Rice si mette in moto e Ravenna va avanti (12-8). Come in occasione del quarto di finale contro Casale il tecnico Martino ruota presto tutto il suo roster e dopo sette minuti già tutti e dieci i suoi giocatori sono entrati in campo, compreso Chiumenti che stringe e denti e va a segnare per due volte da sotto (18-13).  Nel secondo quarto la Fortitudo gioca la carta-Bryan e l’espertissimo pivot ruba subito un rimbalzo offensivo mentre quattro punti consecutivi di Amici confezionano il primo vantaggio bolognese (18-19), subito cancellato da una tripla di capitan Raschi, che va ancora a segno per tenere i suoi avanti prima che con un’azione da tre punti (canestro più fallo) di Rice e un libero di Sgorbati l’OraSì riprenda un po’ di margine (27-24). A quel punto, però, inizia una fase in cui entrambe le squadre non trovano il canestro e ne approfitta Cinciarini per portare avanti Bologna, ma Grant con un canestro con fallo ribalta subito prima che l’esterno di Boniciolli dalla lunetta (vivaci proteste di coach Martino per il fallo fischiato a Vitale) confezioni l’ennesimo sorpasso di una prima metà gara molto intensa e non spettacolare, come del resto ci si poteva attendere vista la posta in palio. Tripla di Montano per il 33-31 poi ancora l’ex di turno guadagna un antisportivo su Cinciarini e poi la tripla di Giachetti regala all’OraSì il massimo vantaggio proprio prima dell’intervallo lungo.
Azione Orasi Fortitudo
Giacomo Sgorbati in azione nella semifinale di Coppa Italia

Vantaggio subito ampliato nella terza frazione dalle triple di Masciadri e Sgorbati (44-33) nel momento di maggiore difficoltà di Bologna, anche per la grande organizzazione difensiva dell’OraSì, che blinda il canestro mentre Masciadri è tornato e lo conferma con la tripla del +13 (48-35) alla quale fa seguito il canestro di Rice del 50-35. Discutibile intenzionale a Chiumenti dà fiato al tentativo di rimonta emiliano con liberi di Fultz e tripla di Rosselli (50-40), ma c’è la tripla di uno scatenato Rice e poi anche Vitale si fa sentire in entrata (58-44), mentre Montano quando non trova il canestro cattura rimbalzi preziosissimi. Nell’ultimo parziale una bomba romanzesca di Giachetti assesta il colpo di grazia a Bologna (66-52).  L’OraSì è padrona del campo, la Fortitudo vede anche uscire per infortunio Bryan, il meno atteso ma anche, forse, il migliore di una formazione che è tornata ad evidenziare precisi limiti, ampliati dalla prova di una squadra che adesso è 2-0 su Bologna in stagione.

A Perugia contro la leader la Bunge prova a chiudere in bellezza la regular season

Volley Superlega / Sicuri dell’ottavo posto che vale i playoff, i ravennati domani (inizio alle ore 18) fanno visita alla fortissima formazione allenata da Bernardi. Soli: «Per noi sarà un bel banco di prova e prepareremo la sfida in modo di fare del nostro meglio»

VOLLEY PALLAVOLO. Bunge Ravenna Sir Safety Conad Perugia 0 3.
Un muro dei giocatori della Bunge nella gara di andata contro Perugia

Si chiude domani, domenica 4 marzo, la prima parte della Superlega, con la fine della regular season in virtù della 26sima e ultima giornata. Per l’occasione la Bunge si recherà a Perugia (inizio ore 18, arbitri Marco Braico di Torino e Luca Sobrero di Savona) a fare visita alla capolista Sir Safety Conad, sicura del suo primo posto grazie ai sei punti di vantaggio sulla più diretta inseguitrice, la Lube Civitanova. I ravennati dal canto loro sono invece in corsa per una posizione migliore dell’attuale ottava, che comunque garantisce la partecipazione ai playoff dopo tre anni di attesa: Padova, nono, è infatti lontano ben sei lunghezze. Guardando più in alto in classifica Orduna e compagni possono puntare anche al sesto posto di Milano, distante due punti (la Revivre affronta in casa Latina), e al settimo di Piacenza (in trasferta a Verona), appaiato a quota 41 ma in vantaggio per il maggior numero di successi (15 contro 14).

La Bunge è reduce dall’impresa di Lisbona, con la vittoria al tiebreak che l’ha fatta avanzare in Europa. Una partita che però ha richiesto un enorme utilizzo di energie ai giocatori, sia per la durezza della sfida, sia per le difficoltà incontrate in entrambi i viaggi, con pesanti ritardi a causa delle cancellazioni dei voli che hanno obbligato il gruppo a molte ore di attesa negli aeroporti. «Veniamo da un periodo entusiasmante – inizia il tecnico Fabio Soli – con la qualificazione in semifinale di Challenge Cup e con la certezza di partecipare ai playoff, ma negli ultimi tempi abbiamo speso tantissime energie. Nonostante ciò, cercheremo di fare del nostro meglio, anche se sarà durissima, considerata la caratura degli avversari. Affrontiamo infatti la squadra che finora ha dimostrato di essere la più forte in stagione, aggiudicandosi due trofei italiani su due. Perugia inoltre arriva dal successo in tre set su Civitanova in Champions League, un risultato che la pone in modo ulteriore al primo posto nella classifica delle pretendenti allo scudetto».

Prima in classifica con 67 punti, frutto di 22 vittorie in 25 match, la Sir Safety Conad è un’autentica corazzata, con il tecnico Lorenzo Bernardi che può contare su attaccanti come Zaytsev, Atanasijevic, Russell e Berger, ben diretti dall’imprevedibile regista De Cecco. Al centro, inoltre, ci sono Podrascanin, Anzani e l’ex Ricci, mentre il leader della seconda linea è Colaci. A completare il roster ci pensano il palleggiatore statunitense Shaw, il centrale finlandese Siirila, la banda Della Lunga, anche lui con trascorsi a Ravenna, l’opposto croato Andric e il libero Cesarini. «Si tratta di una partita che per noi rappresenta una sorta di Monte Bianco da scalare. La Sir Safety Conad è molto più forte di noi, gioca in casa e nell’ultima gara di Superlega ha perso a Modena: penso quindi che avrà una gran voglia di chiudere la regular season con una vittoria. Per noi sarà un bel banco di prova, in quanto quest’anno con le cosiddette ‘big’ non siamo mai stati molto brillanti, perciò prepareremo la sfida in modo di fare del nostro meglio. È chiaro che non sarà semplice – termina Soli – e questa partita sarà importante soprattutto per capire che tipo di gioco riusciamo a esprimere in questo momento della stagione».

In video La partita al PalaEvangelisti tra la Sir Safety Conad e la Bunge sarà trasmessa in diretta domani dalle ore 18 in video sul canale a pagamento Lega Volley Channel.

Il programma (13ª giornata di ritorno): domenica 4 marzo, ore 18, Gi Group Monza-Diatec Trentino, Kioene Padova-Azimut Modena, Calzedonia Verona-Wixo LPR Piacenza, Biosì Indexa Sora-Tonno Callipo Calabria Vibo Valentia, Sir Safety Conad Perugia-Bunge Ravenna, Revivre Milano-Taiwan Excellence Latina, Cucine Lube Civitanova-BCC Castellana Grotte.

Classifica: Perugia 67 punti; Civitanova 61; Modena 57; Trento 50; Verona 48; Milano 43; Piacenza e Ravenna 41; Padova 35; Monza 26; Latina 23; Vibo Valentia 13; Sora e Castellana Grotte 10.

Dalle barche di Lampedusa opere per conservare la memoria

Alla Classense fino al 18 marzo la mostra di Massimo Sansavini: «Figure semplici per parlare a un pubblico il più vasto possibile». Il mosaicista forlivese si è formato a Ravenna, è andato personalmente a sezionare i relitti arrivati dall’Africa: Siamo sicuri che sia questa Europa dei muri che vogliamo?»

ArtistaCi ha messo quasi un anno, ma alla fine ha ottenuto tutti i documenti per poter prelevare e utilizzare quei materiali di risulta che altrimenti sarebbero andati distrutti dopo il sequestro: le barche di legno con cui tanti migranti hanno raggiunto Lampedusa in un viaggio che per molti di loro ha significato la morte. Lui è Massimo Sansavini, scultore forlivese cresciuto artisticamente a Ravenna tra Liceo artistico prima e Accademia di Belle Arti poi, che queste barche è andato, con moglie e figlia, a sezionarle e per portarle in Romagna e trasformarle in opere d’arte che sono, di fatto, mosaici, per raccontare un “Diario di Vite dal Mare di Sicilia”. Pannelli laccati di azzurro su cui si stagliano, come ci ha raccontato lui stesso in un incontro alla Casa delle Culture in preparazione della mostra visitabile fino al 18 marzo alla Manica Lunga della Classense, «forme semplici e universali, per fare un racconto per il futuro, per lasciare una traccia per quando si potrà riflettere meno di pancia su quello che sta accadendo».

A muovere Sansavini, ci racconta, fu il naufragio dell’ottobre 2013. «Da lì ho cominciato a seguire le notizie, ho cominciato a raccogliere articoli di giornale e mi sono accorto che l’interesse dei media dipende dal numero dei morti». E così ogni pannello è corredato da un articolo di giornale che racconta un naufragio. Sei vittime rimaste in mare, sei elementi sul pannello. Figure costruite con i pezzi di legno ricavati da quelle imbarcazioni colorate che Sansavini ha recuperato e scelto proprio sulla base dei diversi colori e che sono stati tagliati e montati sì, ma, appunto, non ridipinti.

Opera«Nelle barche abbiamo trovato anche tanti oggetti – racconta ancora – è stato davvero impressionante. Sulle imbarcazioni i migranti vengono divisi in base al prezzo del “biglietto” per così dire: chi paga meno in stiva, chi di più in coperta. E chi sta sotto passa dai tre ai cinque giorni al buio. Là sotto fa caldo ed entra acqua e così molti si spogliano per tamponare le falle. E quando arrivano e vengono tratti in salvo lasciano lì i loro pochi averi, che sono stati sequestrati insieme alle barche: abiti, qualche giocattolo, torce…».

Oggi barche come quelle non arrivano più, perché sono cambiate le rotte e si preferiscono i gommoni, più piccoli, che fino a poco tempo fa potevano contare sull’intervento di salvataggio delle Ong. Adesso, come noto, tante barche non partono più perché i migranti sono bloccati in centri in Libia grazie agli accordi con del governo italiano con quello locale. E così quei pezzi di legni raccontano una storia, Sansavini ne é convinto, che dovrà essere sedimentata ed elaborata. «Quello che spero di riuscire a fare io è sollevare qualche domanda, indurre qualche riflessione. Oggi tutto è dominato dalla pancia, ma quelle persone sono prima di tutto esseri umani. Davvero vogliamo un’Europa fatta di muri»? E un dito puntato contro questa Europa è quel titolo della mostra “Touroperator” in un lettering che richiama il terribile “Arbeit macht frei” dei campi nazisti. Una beffa feroce perché «l’arte non può essere solo rassicurante».

PesciE l’invito a misurarsi con questo linguaggio musivo che racconta un pezzo di storia del presente in questi anni è stato raccolto in più parti, la mostra è già stata allestita in luoghi molti diversi e continua a essere richiesta (i pezzi non sono in vendita). Ora arriva a Ravenna dove, fino al 18 marzo, al mattino sarà visitata anche da 19 classi delle medie con cui la Casa delle culture ha sviluppato un progetto sul viaggio. «Si è trattato di un programma in quattro incontri – ci spiega la responsabile Antonella Rosetti – il quarto dei quali sarà proprio la visita alla mostra. è stato un percorso intenso dove i ragazzi sono stati chiamati a confrontarsi con il viaggio dei migranti e anche con se stessi». Un lavoro per abbattere i pregiudizi che prende una forma inaspettata dunque, dentro una sala delle biblioteca Classense che sarà aperta a tutto il pubblico nei pomeriggi e anche nei week end. Chiusa il lunedì.

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