domenica
03 Agosto 2025

Basta un’ora alla Bunge per archiviare la pratica Brno: qualificazione ipotecata

Volley Superlega / Al Pala De André i ravennati battono in tre set i cechi nella gara di andata degli ottavi di Challenge Cup. Non c’è storia in nessuna frazione, con la squadra di Soli che brilla al centro e con Buchegger, top scorer con 16 punti

Ravenna-Brno 3-0
(25-15, 25-19, 25-14)
BUNGE RAVENNA: Poglajen 9, Vitelli 6, Orduna 2, Marechal 5, Diamantini 9, Buchegger 16, Goi (L); Marchini (L). Ne: Gutierrez, Georgiev, Raffaelli, Pistolesi, Mazzone. All.: Soli.
VOLEJBAL BRNO: Handlir 4, Mendoza 4, Boula 3, Hrazdira 5, Prazak 10, Okosanovic 6, Weber (L); Rimal 1, Klapal. Ne: Kucera, Cervinka, Petru, Panek. All.: Marek.
ARBITRI: Georgouleas (Gre) e Willems (Bel).
NOTE – Ravenna: bs 12, bv 4, errori 4, muri 10; Brno: bs 9, bv 3, errori 19, muri 4. Spettatori: 1200 (incasso 4504 euro). Durata set: 21’, 23’, 21’ (tot. 65’).

VOLLEY PALLAVOLO CHALLENGE CUP. BUNGE RAVENNA VOLLEJBAL BRNO.
L’opposto Paul Buchegger top scorer del match con 16 punti

La Bunge al Pala De André supera in tre set in poco più di un’ora il Volejbal Brno nella gara di andata degli ottavi di Challenge Cup. Passa dal centro, ben dieci i muri totali (quattro a testa per Vitelli e Diamantini), e da Buchegger, top scorer con 16 punti, il successo dei ravennati, che se la vedranno ancora con i cechi nella gara di ritorno in programma martedì 30 gennaio. Non c’è storia in nessuna delle tre frazioni disputate, con una fase di iniziale equilibrio nei primi due periodi, poi spezzata da Orduna e compagni, e un terzo parziale dominato dall’inizio alla fine. Prossimo appuntamento domenica in Superlega, con la formazione di Soli che affronterà a Padova la Kioene.

Sestetti iniziali Il coach Fabio Soli schiera Orduna al palleggio, Buchegger opposto, Marechal e Poglajen schiacciatori, Vitelli e Diamantini centrali e Goi in seconda linea. Dall’altra parte del campo il tecnico Ondrej Marek disegna il suo Brno con la diagonale formata dal regista Boula e il bombardiere serbo Okosanovic, le bande Hrazdira e Handlir e al centro il colombiano Mendoza e Prazak (libero Weber).

Primo set Sono gli ospiti cechi i primi a tentare un strappo (7-9), ma la Bunge risponde con break di 8-0 propiziato dal turno al servizio di Orduna, da alcuni errori avversari (Okosanovic viene sostituito da Rimal) e dai muri di Diamantini e Marechal: 15-9. Un altro muro, questa volta di Vitelli, porta a sette le lunghezze di vantaggio (19-12), poi l’ace di Buchegger spiana la strada ai ravennati (22-13), che si aggiudicano la frazione al primo set ball grazie a una conclusione in rete di Rimal: 25-15.

Secondo set Si viaggia di pari passo fino a quando un’alzata sbagliata di Boula non regala il 13-11 ai padroni di casa, che accelerano con un muro di Vitelli e un diagonale fuori misura di Hrazdira: 17-13. Prazak dimezza il gap (17-15), Vitelli si ripete per il +4 (19-15), ma il centrale ceco firma un’altra palla break: 20-18. Okosanovic sparacchia lungo e Buchegger mette a terra la palla del 23-18, infine lo stesso austriaco chiude alla prima occasione il set: 25-19.

Terzo set I muri di Diamantini (due) e l’ace di Vitelli spingono la Bunge prima sul 3-0 e poi sul 6-1, con i centrali che continuano la loro serie: il 9-3, infatti, arriva grazie a un servizio vincente di Diamantini. La schiacciata in rete di Prazak scava un solco ancora maggiore a favore dei ravennati (13-5), che vengono lanciati in fuga in modo definitivo dal diagonale out di Mendoza: 18-9. Entra Marchini per Goi in seconda linea, Orduna realizza l’ace del 23-14, Diamantini non sbaglia il primo tempo del 24-14 e Buchegger al primo match point mette la parola fine alla partita: 25-14.

Dichiarazioni del dopo-gara
Fabio Soli (allenatore Bunge Ravenna): «Questa partita era l’occasione innanzitutto per lavorare su due-tre aspetti del nostro gioco che negli ultimi tempi non vanno benissimo, come la battuta e la continuità in difesa, e oggi ho visto un piccolo passo in avanti. Non giocavamo contro una big della Superlega, ma contro una squadra abbordabile, che per quello che avevo visto ci poteva dare maggiore fastidio, ma siamo stati bravi noi a non concedere quasi nulla. Siamo partiti un po’ tesi, poi nel corso del match abbiamo acquisito più sicurezza. Oggi, oltre al risultato, siamo cresciuti un po’ anche dal punto di vista tecnico, ma questo 3-0 è solo il primo passo, in quanto ci dobbiamo attendere una gara di ritorno più complicata. In Repubblica Ceca dovremo stare attenti, perché troveremo un ambiente caldo e carico, con tantissimi spettatori nel palazzetto, e di sicuro Brno sarà un’altra formazione rispetto a quella di oggi».

Eni: «Avviata una nuova campagna di perforazione con due impianti»

Il Cane a Sei zampe fa il punto della situazione sull’attuazione degli impegni presi ad aprile 2017 e conferma i due miliardi di euro nei prossimi quattro anni per il distretto di Ravenna

PiattaformeEni conferma l’investimento di due miliardi di euro nei prossimi quattro anni in attività di sviluppo e mantenimento degli asset nell’offshore adriatico del distretto centro-settentrionale di cui Ravenna è il fulcro. Il Cane a Sei zampe ha illustrato oggi, 17 gennaio, lo stato di attuazione del piano di investimenti delle attività upstream a Ravenna – alla presenza delle istituzioni locali e dei rappresentanti di Confindustria, associazioni degli appaltatori locali e delle organizzazioni sindacali – e ribadisce che il programma di rilancio procede nel pieno rispetto degli impegni assunti ad aprile 2017 in occasione di una pubblica presentazione alla biblioteca Classense.

«In questi primi 9 mesi – scrive Eni in una nota – è stata avviata una nuova campagna di perforazione con l’uso di due impianti ed è stata incrementata significativamente l’attività di ottimizzazione della produzione. Inoltre, la produzione di gas naturale, che nel 2017 si è attestata a circa 2,8 miliardi di metri cubi, potrà raggiungere i 4 miliardi di metri cubi realizzando tutte le attività programmate. A testimonianza della centralità di Ravenna nella strategia di Eni in Italia, è stata avviata la rivalutazione del potenziale minerario nell’offshore adriatico attraverso la rielaborazione dei dati sismici denominati “3D Adria” in corrispondenza di una vasta area con estensione pari a 10mila kmq. Il progetto sfrutta le importanti capacità di calcolo del Green Data Center Eni, uno dei più potenti centri in Europa, che permette di accelerare la definizione dei nuovi obiettivi esplorativi e la conseguente attività di perforazione».

Eni ha, inoltre, confermato il programma quinquennale di chiusura mineraria relativo al distretto centro-settentrionale che interesserà 13 strutture offshore non produttive e circa 30 pozzi. A tal proposito è stato già emesso un bando europeo per la qualifica dei fornitori per il segmento del decommissioning offshore. Entro il 2018 Eni prevede l’avvio delle prime gare per le operazioni e dei primi interventi di chiusura: «Il piano è caratterizzato da una elevata sostenibilità ambientale, economica e sociale e l’importante sostegno da parte dell’amministrazione comunale e degli stakeholder locali conferma come Ravenna rappresenti un esempio virtuoso di coesistenza tra impresa e territorio, in cui le attività per la produzione di gas naturale beneficiano di un network infrastrutturale già esistente e di un indotto di alto livello».

Arrestato con 6 kg di coca, dopo 13 anni la condanna è definitiva e va in carcere

Un camionista di 51 anni deve scontare sette anni di pena residua: nel 2005 consegnò uno zaino pieno di droga in autogrill

2017.11.10 Sq. Mob. ArrestoFu arrestato a febbraio del 2005 perché trovato mentre consegnava uno zaino con sei kg di cocaina in un autogrill, dopo tredici anni la sentenza di condanna è diventata definitiva davanti alla Cassazione e per un 51enne camionista di Ravenna si sono aperte le porte del carcere dove sconterà i sette anni di pena residui. L’uomo è stato rintracciato dalla squadra mobile nella sua abitazione di Ravenna e accompagnato in cella dando corso ad un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali della procura della Repubblica di Rovigo, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nel 2005 ad arrestarlo fu il personale della questura di Rovigo che si trovava in servizio in abiti civili per la prevenzione e repressione delle rapine ai danni dei distributori di carburante. Gli agenti videro un incontro, apparentemente casuale, fra due camionisti durante il quale uno dei due consegnò all’altro uno zaino. Trascorsi alcuni giorni di detenzione il 51enne fu posto agli arresti domiciliari dove rimase sino al gennaio del 2007.

L’associazione bancaria modifica lo statuto per confermare la presidenza a Patuelli

Il ravennate da tempo legato alla Carira resterà in carica per il biennio 2018-20 e sarà il suo terzo mandato

14 09 2017 Ravenna Dante 2021 Sala Dantesca Biblioteca Classense , Antonio Patuelli E Maurizio MolinariIl ravennate Antonio Patuelli, presidente del gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna, è stato confermato alla presidenza dell’associazione bancaria italiana (Abi) per il biennio 2018-2020. Il comitato esecutivo ha approvato la proposta di affidare a Patuelli un terzo mandato modificando lo statuto per consentire altri due anni di presidenza.

Il comitato esecutivo dell’Abi «ha approvato all’unanimità la proposta di Carlo Messina e Luigi Abete di rinnovare per il prossimo biennio Antonio Patuelli come presidente». Così Camillo Venesio, vice presidente Abi, durante una pausa della riunione odierna, 17 gennaio. La modifica statutaria consente la possibilità di fare un terzo mandato da presidente se proposto dal comitato esecutivo con maggioranza qualificata del 75 percento. La proposta di Patuelli è stata votata all’unanimità per acclamazione.

«Comart, licenziati tutti i 64 lavoratori e ipotesi concordato in liquidazione»

I sindacati rendono note le ultime notizie apprese dai vertici dell’azienda del gruppo Tozzi: a breve l’istanza per il licenziamento collettivo

OilGasBannerLa Comart, azienda del settore oli&gas del gruppo Tozzi di Mezzano, ha confermato ai sindacati che a breve depositerà un’istanza al tribunale di Ravenna per l’apertura della procedura di licenziamento collettivo: il provvedimento riguarderà la totalità dei dipendenti, 58 lavoratori a tempo indeterminato e 6 lavoratori con contratto a tempo determinato. Lo si apprende da una nota firmata dalle sigle Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil all’indomani di un incontro con i vertici aziendali per un confronto sulla difficile situazione già emersa nelle ultime settimane.

«Di fronte a una prospettiva così drammatica per i lavoratori e le loro famiglie – spiegano i rappresentanti dei sindacati di categoria – abbiamo chiesto all’azienda di aprire un confronto per capire le modalità e le condizioni con le quali la Comart intenda procedere. A questo scopo abbiamo anche fissato un incontro con i commissari giudiziari che si terrà nel corso della prossima settimana. La situazione aziendale appare pesantemente compromessa e, con ogni probabilità, porterà a una soluzione di un concordato in liquidazione; per questo motivo i sindacati si stanno mobilitando attraverso una trattativa che garantisca ai lavoratori le condizioni migliori per fare fronte allo stato delle cose. Il prossimo 25 gennaio si terrà un’assemblea con i dipendenti nella quale concorderemo tutti i passaggi necessari».

Cucciolo abbandonato morì di freddo: coppia denunciata, a casa fossa comune di cani

Era in un fosso, il fratello ribattezzato Calippo è sopravvissuto grazie all’assistenza dell’Enpa. I vicini dei due presunti responsabili insospettiti dall’improvvisa sparizione degli animali

Image001Una coppia residente a Cotignola, 59 anni lui e 37 lei, è stata denunciata per maltrattamenti e uccisione di animali: i carabinieri sono convinti che i due siano i responsabili dell’abbandono di due cuccioli di cane di pochi mesi a Faenza a metà dicembre con il decesso di uno degli animali e nel cortile dell’abitazione è stata trovata e sequestrata una fossa comune di cani.

La vicenda dei due cuccioli fu già resa nota al pubblico dalla sezione faentina dell’Enpa: un veterinario volontario aveva fatto la scoperta in via Merlaschio la mattina del 18 dicembre e le foto condivise su Facebook aveva scatenato una indignazione collettiva. Uno dei due cagnolini era morto per il freddo mentre l’altro, poi ribattezzato Calippo, era stato trovato in gravi condizioni e solo l’assistenza medica dei veterinaria ha permesso la sua ripresa.

La responsabile dell’Enpa di Faenza, Teresa Ravaioli, ha presentato denuncia ai militari e le indagini si sono messe in moto. Alcune testimonianze raccolte avrebbero fornito indizi su un’auto che la sera del 17 dicembre si era fermata sul ciglio della strada. Dopo aver passato al setaccio i filmati delle telecamere della videosorveglianza e dei varchi di lettura targhe disseminati per il territorio, i carabinieri sono riusciti ad individuare un’auto in uso alla coppia. Gli appostamenti e le ulteriori informazioni raccolte dai vicini di casa hanno alimentato i sospetti sui due: dall’estate i due avevano radunato numerose cucciolate in spazi ristretti e condizioni igieniche discutibili poi all’improvviso non si erano più visti animali. In particolare un testimone aveva riferito proprio di due cuccioli dal pelo chiaro, corrispondenti nella descrizione alla coppia di fratellini abbandonati nel fosso in una cassetta di plastica.

A condurre le indagini per la compagnia dei carabinieri di Faenza è stato il capitano Cristiano Marella: «Si tratta di reati perseguibili d’ufficio per questo invitiamo a segnalare al 112  situazioni sospette, questo  per consentire  l’avvio delle indagini, risalire ai responsabili e consentire alla magistratura di procedere nei loro confronti. In merito all’episodio specifico posso dire di essere molto soddisfatti dell’esito dell’indagine. La fotografia del cagnolino ritrovato purtroppo senza vita  ci aveva particolarmente colpiti. Grazie all’intervento dei volontari dellEenpa il secondo cucciolo non ha seguito le sorti dell’altro».

Parlamentarie M5s, lo sfogo di un escluso: «Non so perché, avevo i requisiti»

Il 54enne Fabrizio Martelli, attivista da undici anni, ha vissuto anche il caos per le amministrative del 2016 a Ravenna quando venne tolto il simbolo. L’amarezza per aver trovato tra i votabili nomi di persone che infrangono il regolamento: «Voterò lo stesso M5s ma il sistema va perfezionato»

13516262 10208738504494050 3450141770408559789 NCon un post su Facebook l’ultimo giorno del 2017 aveva annunciato la sua volontà di partecipare alle Parlamentarie grilline ma quando ieri, 16 gennaio, è riuscito ad accedere alla piattaforma online riservata agli iscritti per esperimere le tre preferenze, il ravennate Fabrizio Martelli non ha trovato il suo nome tra i votabili (24 in tutto i ravennati). L’amarezza non è poca, soprattutto perché Martelli non sa il motivo dell’esclusione: «Dopo aver dato la disponibilità e avendo ricevuto l’acquisizione della candidatura, ho mandato i documenti richiesti, ovviamente immacolati e conformi ad ogni riga del regolamento. Mi aspettavo di essere nella lista dei candidabili e di poter affrontare le votazioni online e il giudizio numerico degli attivisti certificati. Invece il mio nome non c’era, senza nessuna spiegazione da parte di alcuno. Cosa possa essere accaduto nella scrematura delle candidature sinceramente non lo so». Le richieste di chiarimenti ai responsabili delle parlamentarie a livello provinciale e regionale sono rimaste senza risposta.

Martelli allora ha preso tastiera e monitor e ha scritto una lettera aperta a Beppe Grillo, Davide Casaleggio e Luigi Di Maio firmandosi “Un semplice attivista di Ravenna”: «In nome del rispetto del regolamento e della chiarezza, credo sia legittimo conoscere i motivi che hanno determinato la mia esclusione e questi solo voi me li potete dire. Non sono certo ora qui a chiedere l’annullamento del voto, il rifacimento delle votazioni o la mia presenza in un’altra eventuale votazione. Vorrei solo che questo errore enorme, perchè è indubbio che di questo di tratta, serva a evitarne in futuro ed a fare crescere il movimento. Accetto, con profondo rammarico questa situazione che non è recuperabile né modificabile, ma spero solo che chi verrà eletto sia meritevole e possa fare veramente la differenza in Parlamento. Continuerò a votare Movimento, perchè il resto è solo fuffa, partiti zombie di loro stessi».

L’amarezza è diventata un vero e proprio mal di pancia quando Martelli ha trovato nell’elenco dei votabili del collegio del senato di Ravenna «due persone che si sono candidate per una lista diversa dall’M5s alle elezioni provinciali del 2011 e invece uno dei requisiti del regolamento lo impedisce. La presenza di queste due persone lede, alla base, la correttezza e la trasparenza della votazione togliendo voti agli altri candidati in regola. Sono pienamente d’accordo con chi incita alla “epurazione” dei candidati, di chi non ha i requisiti, di chi cerca di inflitrarsi…».

Il 54enne ha attraversato praticamente tutta la vita del movimento grillino e grande sostenitore della filosofia del “uno vale uno”: «Attivista dal 2007, dalla prima raccolta firme, i banchetti al freddo, sotto zero e con la pioggia. Posso dunque affermare, senza ombra di dubbio che il percorso del Movimento, in qualunque suo aspetto, io l’appia percorso appieno, arrivando, non senza difficoltà alle Parlamentarie 2018». Undici anni di attivismo in cui già non erano mancati i rospi da ingoiare: «La mia amarezza più grande? Sicuramente la mancata possibilità di vincere le elezioni amministrative a Ravenna nel 2016; avevamo le carte e i numeri per poter vincere. Avevamo un programma costruito con fatica e impegno, duro lavoro che capitola nella presentazione di una seconda lista che, lungi dal percorrere strade di partecipazione ufficiali e trasparenti, decide di cancellare, con la sua condotta, il Movimento 5 Stelle di Ravenna».

Crescono le esportazioni in provincia di Ravenna: in un anno 337 milioni in più

I dati dei primi nove mesi del 2017: la crescita è del 12,6 percento rispetto a una media italiana del 7,3

Esportazione 2Nei primi nove mesi del 2017 le esportazioni della provincia di Ravenna si attestano a 3.008,8 milioni di euro con un incremento di 337,1 milioni rispetto allo stesso periodo del 2016, pari al +12,6% in termini relativi.

La forte crescita di questi mesi conferma la tendenza espansiva emersa a partire dalla metà del 2016. Anche a livello regionale e nazionale il 2017 vede un incremento delle vendite all’estero, del 5,8% per l’Emilia-Romagna, del 7,3% per l’Italia.

Nel periodo considerato, con lo 0,91% dell’export nazionale, Ravenna occupa il 37° posto nella graduatoria nazionale delle province esportatrici, guadagnando 6 posizioni rispetto alla media del 2016; il 6° posto nella graduatoria regionale.

Le principali destinazioni
Nel periodo gennaio-settembre 2017, crescono le esportazioni provinciali dirette verso l’Unione Europea (+265,8 milioni pari a +14,8%), il Medio Oriente (+31,6 mln, +38,4%), l’America settentrionale (+17,6 mln, +12,4%), l’Europa non Ue (+16,3 mln, +7,0%), l’Oceania (+4,9 mln, +24,7%), l’Asia orientale (+3,9 mln, +2,6%), l’America centro meridionale (+1,7 mln, +2,0%) e gli altri paesi africani (+1,0 mln, +2,4%).
Al contrario continua la flessione delle esportazioni dirette verso l’Asia centrale (-4,4 mln, -10,4%) e l’Africa settentrionale (-1,1 mln, -1,6%).
L’Unione Europea rappresenta il principale mercato di riferimento con una quota dell’export provinciale che nei primi nove mesi del 2017 ha raggiunto il 68,7%. Seguono a grande distanza l’Europa non UE (8,3%), l’America settentrionale (5,3%) e l’Asia orientale (5,0%).
La Germania rimane il paese più importante per le imprese ravennati, assorbendo da solo il 13,9% delle esportazioni provinciali. Seguono la Francia con il 10,4%, la Spagna (7,6%), la Polonia (6,0%) e gli Stati Uniti (4,7%).
Tra le prime dieci destinazioni gli incrementi più rilevanti, in termini assoluti, sono stati registrati nell’ordine da Polonia (+46,2 mln, +34,1%), Germania (+45,9 mln, +12,3%), Francia (+44,1 milioni pari a +16,5%) e Spagna (+35,2 mln, +18,2%).
All’opposto solo il Regno Unito registra una variazione negativa di 42,9 milioni (pari al -24,6%).

I prodotti esportati
A determinare la ripresa dell’export ravennate nel periodo considerato rispetto all’anno precedente, hanno contribuito prevalentemente il settore dei prodotti in metallo (+118,5 milioni, pari al +29,8%), quello dei prodotti chimici (+83,9 mln, +15,4%) e delle apparecchiature elettriche (+64,1 mln, +35,5%). In crescita anche gli scambi di prodotti alimentari, di macchinari, di bevande, di articoli in gomma e plastica e di materiali per l’edilizia.
Al contrario risultano in flessione le esportazioni di prodotti agricoli (-4,6 mln, pari al -3,6%) e quelle dei prodotti in metallo esclusi i macchinari (-5,7 mln, -7,6%).
Nella classifica dei principali settori di esportazione delle imprese di Ravenna, nel periodo considerato, i prodotti chimici occupano il primo posto con una quota del 20,9%, seguono i macchinari e le apparecchiature generiche che rappresentano il 18,7% e i prodotti della metallurgia con il 17,2%.
Considerando i più importanti mercati di riferimento dei settori di specializzazione, i prodotti chimici sono diretti prevalentemente in Spagna, Francia e Germania; mentre i macchinari sono destinati principalmente al mercato tedesco, francese e americano. Per i prodotti della metallurgia, a Polonia, Germania e Romania.

Ecco i 24 ravennati ammessi tra i candidati al Parlamento del Movimento 5 Stelle

Sono in corso le primarie on line dei grillini. Escluso l’ex candidato a sindaco di Ravenna, Pietro Vandini

Cinzia Pasi
La foto utilizzata per queste primarie 5 Stelle da Cinzia Pasi, già candidata nel 2011 a presidente della Provincia con la lista Ravenna Virtuosa

Al termine di una giornata convulsa, siamo in grado di pubblicare i nomi dei candidati della provincia di Ravenna ammessi a partecipare alle cosiddette Parlamentarie del Movimento 5 Stelle, sorta di primarie on line per scegliere quali saranno i candidati veri e propri alle elezioni politiche di marzo. Confermate esclusioni eccellenti come quella dell’ex candidato a sindaco (e poi consigliere comunale) di Ravenna, Pietro Vandini, e di un altro attivista storico come Fabrizio Martelli, che già aveva annunciato la sua candidatura nei giorni scorsi sui social. Entrambi sono vittime (c’è già chi parla di “epurazioni”) del cosiddetto “filtro di qualità” dello staff che ha invece approvato le candidature di altre due storiche attiviste ravennati, Cinzia Pasi e Roberta Babini, nonostante – fa notare qualcuno – si siano candidate con la lista civica Ravenna Virtuosa alle provinciali del 2011 e il regolamento per le candidature imponga di non aver mai partecipato a elezioni con forze politiche diverse dai 5 Stelle (in quel caso il simbolo del Movimento non c’era, non presentandosi a elezioni provinciali).

Babini (51 anni) e Pasi (55 anni), sono tra le candidate per il Senato insieme (citiamo solo i candidati della provincia di Ravenna, complessivamente sono 35 le donne delle circoscrizione emiliano-romagnola) all’imprenditrice ravennate Stefania Suzzi (45 anni) mentre tra i maschi (in tutto 160) della provincia si possono votare (sempre per il Senato) Paolo Stiuso (51 anni, operaio di Alfonsine), il bagnacavallese Mauro Salerno (impiegato di 43 anni), il cervese Eros Zalambani (51 anni, dipendente pubblico) e, da Ravenna: Gianmarco Tomiati (49 anni), Giuliano Schiano (pensionato di 62 anni), Pasquale Piccoli (50 anni, dipendente pubblico), Gabriele Ghinassi (62 anni, libero professionista), Fabio D’Accampo (47 anni, insegnante), Vittorio Cassarini (68 anni, libero professionista), Igor Gallonetto (44 anni, avvocato), Dante Marangoni (65 anni, libero professionista), Paolo Contuzzi (55 anni, libero professionista), Vittorio D’Alleva (operaio di 42 anni), Paolo Petrarolo (53 anni, impiegato), Sandro Nanni (52 anni, imprenditore), Giovanni Suprani (71 anni, artigiano) e Graziano Garavini (49 anni, impiegato).

Infine, per quanto riguarda la Camera, su 24 candidati complessivi sono quattro quelli della provincia di Ravenna: Daniele Angeli (36 anni, dipendente pubblico di Ravenna), Matteo Valli (impiegato di Castel Bolognese di 31 anni), Fabio Cavatorta (operaio di Faenza di 38 anni) e Francesca Savelli (impiegata di 29 anni di Faenza).

A spiccare in prima battuta è il dato riguardante l’età: più della metà degli ammessi hanno più di 50 anni, solo due sono under 35.

 

Bunge alla ricerca di un sorriso in campo europeo: al Pala De André arriva il Brno

Volley Superlega / I ravennati domani, mercoledì 17 gennaio (inizio ore 20), sfidano i cechi nell’andata degli ottavi di Challenge Cup con l’obiettivo di mettere un’ipoteca al passaggio del turno. Soli: «Il risultato è tutt’altro che scontato. Avversari da affrontare con il massimo rispetto»

VOLLEY PALLAVOLO. Bunge Ravenna Wixo LPR Piacenza 2 3.
Il palleggiatore argentino Santiago Orduna

Tornano gli impegni europei per la Bunge, che domani sera al Pala De André (inizio ore 20, arbitri Georgouleas, Grecia, e Willems, Belgio) affronta il Volejbal Brno nell’andata degli ottavi di finale di Challenge Cup. Nel turno precedente i ravennati hanno eliminato i danesi del Gentofte con una doppia vittoria (3-0 in trasferta e 3-2 in casa), mentre i cechi sono riusciti a spuntarla sugli ucraini del Kharkiv solo al golden set dopo un successo a testa. La gara di ritorno è in programma in Repubblica Ceca martedì 30 gennaio (ore 18), con la vincitrice del doppio confronto che nei quarti se la vedrà con i portoghesi del Benfica Lisbona o i romeni dello Steaua Bucarest.

«Per noi la Challenge Cup è una grande opportunità – inizia il tecnico Fabio Soli – da affrontare con grande attenzione e impegno. È una gara che ci serve per crescere, ritrovarci e riacquisire consapevolezza nei nostri mezzi e nella forza del gruppo. Tutti aspetti, questi, che negli ultimi tempo un po’ ci mancano, perdendo senza alcun motivo pazienza e fiducia». Un avversario da non sottovalutare, il Brno, che il tecnico della Bunge vuole sfidare con la formazione titolare, con l’unico ballottaggio al centro, con Vitelli, Georgiev e Diamantini che si contendono i due posti nel sestetto. «Disputiamo l’andata in casa e quindi non possiamo permetterci passi falsi. Per noi è un appuntamento molto importante e non mancheremo nell’impegno. Non prevedo esperimenti, perché la squadra ha bisogno di acquisire certezze e anche perché il risultato della partita è tutt’altro che scontato».

Volejbal Brno
L’organico del Volejbal Brno (foto Cev)

Il Volejbal Brno del tecnico ceco Ondrej Marek si dovrebbe presentare in campo con l’esperto Boula al palleggio, l’opposto serbo Okosanovic, gli schiacciatori Handlir e Hradzdira, i centrali Mendoza (colombiano) e Prazak, il libero argentino Weber. Le prime scelte in panchina sono rappresentate dall’altro alzatore Cervinka e da Klapal al centro, mentre la batteria degli attaccanti è completata da Kucera, Rimal e Petru. Una vecchia conoscenza del campionato italiano è la banda Michal Hrazdira, che ha giocato in A2 dal 2008 al 2013, vestendo le maglie di Bassano, Cavriago (con Marco Bonitta allenatore), Santa Croce e Monza, e nella stagione 2014-15, a Corigliano. «Il Brno ha eliminato il Kharkiv, che è una sorta di bacino della nazionale ucraina, e quindi va affrontato con il massimo rispetto. Può contare su un opposto di buon livello e su alcuni elementi esperti come l’alzatore. Per noi non ci devono essere differenze tra le partite di Superlega e Challenge Cup – termina Soli – e l’obiettivo principale è quello di vincere per compiere un primo passo verso la qualificazione ai quarti».

Biglietteria Questi i prezzi dei biglietti della gara tra Bunge e Volejbal Brno: Tribuna Vip 20 euro (no ridotti); Distinti 15 euro (ridotto 12 euro); Gradinata 12 euro (ridotto 10 euro). Le riduzioni sono applicabili ai tesserati Ravenna Volley Supporters, ai nati fino al 2004 incluso (fino a sei anni ingresso gratuito senza posto assegnato), agli Over 65, agli accompagnatori di possessori di carta bianca. L’apertura della biglietteria è in programma alle ore 18.30, quella dei cancelli alle 19.

La Conad in Piemonte va all’assalto del Collegno per restare attaccata ai playoff

Volley A2 femminile / Domani, mercoledì 17 gennaio (ore 20.30), le ravennati sfidano in trasferta il Barricalla, rivale diretto nella lotta per l’ottavo posto. Angelini: «Dobbiamo curare al massimo la nostra fase d’attacco»

Conad A Chieri
Le regazze della Conad nell’ultima gara a Chieri

Secondo impegno piemontese nel giro di quattro giorni per la Conad che, dopo la sofferta sconfitta di sabato sera a Chieri nell’anticipo di campionato, domani sera, mercoledì 17 gennaio, sarà impegnata nel turno infrasettimanale contro la Barricalla Collegno. Per la terza giornata del girone di ritorno del campionato di Serie A2 femminile il fischio d’inizio è fissato per le ore 20.30 al palazzetto dello sport di Alpignano, in provincia di Torino (arbitri Cecconato di Treviso e Giardini di Verona). All’andata a Ravenna finì con un netto 3-0 a favore delle biancorosse e la top scorer fu Kajalina con 17 punti.

Il roster dovrebbe essere al completo per questa sfida così delicata. «Torniamo per la seconda volta in Piemonte – inizia il tecnico Simone Angelini – dove ci sono squadre molto forti, come dimostra il fatto che quattro delle prime otto in classifica appartengono a questa regione. Collegno è un po’ la sorpresa di questo campionato per la buonissima posizione in classifica che occupa. Ha terminato il girone d’andata con un punto in più di noi, conquistando la possibilità di giocarsi i quarti di finale di Coppa Italia. Nelle prime due giornate del girone di ritorno ha poi disputato due ottime prestazioni, vincendo con Soverato e Perugia, e ora sta cinque punti avanti».

Come la Conad, Collegno è una squadra neopromossa e nelle sue file ha giocatrici di assoluto valore tra cui Agostinetto, l’opposto che lo scorso anno giocava a San Giovanni in Marignano, e la schiacciatrice spagnola Schlegel. «Le caratteristiche principali delle nostre avversarie sono la costanza nel difendere e nello sbagliare poco, la voglia di non mollare e di non darsi mai per vinte. Le squadre che con loro hanno tenuto un buon livello d’attacco sono riuscite a metterle in difficoltà. La nostra chiave d’accesso al match sarà quindi curare moltissimo la fase d’attacco, senza permettergli di imporre il loro gioco – termina Angelini – e speriamo di ripeterci, anche se sappiamo che non sarà molto semplice».

Risultati (20ª giornata): Sigel Marsala-Club Italia Crai 2-3 (giocata martedì 16 gennaio); mercoledì 17 gennaio, ore 18, Golden Tulip Volalto Caserta-Zambelli Orvieto; ore 20.30, LPM Bam Mondovì-Volley Soverato, Fenera Chieri-Delta Informatica Trentino, Golem Olbia-Sorelle Ramonda Ipa Montecchio, Barricalla Collegno-Conad Olimpia Teodora Ravenna, Savallese Millenium Brescia-Ubi Banca San Bernardo Cuneo, Battistelli San Giovanni in Marignano-P2P Givova Baronissi. Riposo: Bartoccini Gioiellerie Perugia.

Classifica: Mondovì 43 punti; Chieri 42; San Giovanni Marignano 41; Cuneo 40; Brescia 39; Trento 35; Soverato e Collegno 32; Ravenna e Club Italia° 27; Orvieto 24; Baronissi 20; Montecchio* 17; Perugia 14; Olbia 12; Marsala° 8; Caserta* 6 (*una gara in meno, °una gara in più).

Campagna abbonamenti “ritorno” In occasione del giro di boa del campionato la società ravennate ha lanciato la campagna abbonamenti “Girone di Ritorno” che comprende le prossime partite della Regular Season 2017-2018. Per sottoscrivere l’abbonamento è sufficiente recarsi nella sede dell’Olimpia Teodora, via Trieste 86, Ravenna, da lunedì a sabato, dalle ore 8.30 alle ore 12.30. Nei giorni in cui l’Olimpia Teodora gioca in casa, gli abbonamenti sono in vendita anche presso la biglietteria del PalaCosta, piazza Caduti sul Lavoro, 13. Il prezzo dell’abbonamento “Girone di Ritorno” è: 50 euro intero, 40 euro ridotto, 25 euro per i ragazzi dai 12 ai 18 anni. I bambini sotto i 12 anni potranno entrare gratuitamente alle partite casalinghe della Conad Olimpia Teodora. Tutti gli abbonati avranno inoltre diritto a mantenere il posto scelto all’atto della sottoscrizione e a pagare metà del prezzo del biglietto per tutte le eventuali partite di playoff che verranno disputate in casa.

Donazioni sangue, bilancio in rosso per l’Avis di Faenza: calo del cinque percento

Il presidente: «Incide anche la paura di infezioni dopo i viaggi all’estero». Si cercano nuovi donatori, anche quelli diminuiti rispetto al 2016

Donare SangueCaldo, ferie, paura di infezioni virali dopo i viaggi all’estero. Sono questi secondo il presidente di Avis Faenza, Angelo Mazzotti,  i motivi del calo delle donazioni di sangue nel 2017. Complessivamente si è registrato un calo di circa il cinque per cento. Nello specifico, le donazioni di sangue intero sono risultate 3.524, mentre quelle di plasma sono state 850, per un totale di 4374, 223 in meno rispetto all’anno precedente.

Calano – scrive Avis Faenza –  anche i nuovi donatori, che nel 2017 sono risultati 174, 24 in meno del 2016. Per la verità, il trend faentino ricalca un po’ quello registrato a livello nazionale, regionale e provinciale. Il presidente lancia comunque un appello: «Cerchiamo nuovi donatori. La nostra autosufficienza non è in discussione, ma vorremmo metterci al riparo da eventuali emergenze. Vale la pena ricordare che la mancanza di sangue mette a rischio terapie ed interventi chirurgici programmati».

Sulle cause che hanno determinato il calo nel 2017, Mazzotti risponde: «La contrazione delle donazioni si è avuta soprattutto nei mesi estivi, quando la nostra raccolta è diminuita del dieci per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. I motivi? Il caldo, le ferie, le sospensioni dei donatori per viaggi all’estero, in aree geografiche che possono comportare il rischio di trasmissione di infezioni virali. Una concausa va poi ricercata in questioni organizzative. Quest’anno la gestione dei nostri prelievi è passata dall’Ausl all’Avis provinciale: questa novità almeno inizialmente ha generato qualche difficoltà, che comunque sta andando verso una soluzione».

«Il nostro obiettivo per il 2018 – aggiunge Mazzotti – è tornare ai livelli del 2016, recuperando perlomeno la percentuale di donazioni perso l’anno scorso. Poi è chiaro che non ci si ferma, non ci si può accontentare. Abbiamo messo in cantiere un po’ di iniziative in grado di portare dei frutti, in primis la campagna “Rete Avis Lavoro – Faenza Città del Dono”, appena partita con la BCC ravennate, forlivese e imolese».

Con questo progetto, «avviato in collaborazione con il Comune, l’Aido (Associazione italiana donatori organi) e l’Admo (Associazione donatori midollo osseo), vogliamo operare in modo capillare sul territorio, per coinvolgere le realtà economiche locali in una rete solidale di sensibilizzazione e promozione del dono. Ci rivolgiamo alle grandi e medie realtà faentine dell’industria, dell’artigianato, del commercio, del settore agricolo e della cooperazione. Incontreremo i lavoratori, cercando di valorizzare il concetto della solidarietà attraverso iniziative di informazione e sensibilizzazione, allo scopo di favorire ed incrementare l’attività delle donazioni di sangue, midollo osseo e organi».

La prima realtà economica che ha aderito al progetto è stata appunto la Bcc ravennate forlivese e imolese. Nella mattinata di mercoledì 24 gennaio l’autoemoteca sarà posizionata all’esterno della sede e direzione generale della banca, in piazza della Libertà, per consentire ai dipendenti volontari di effettuare l’idoneità alla donazione di emocomponenti e midollo osseo. «Ai dipendenti che decideranno di aderire all’iniziativa, verrà concesso un permesso retribuito per sottoporsi all’esame di verifica dell’idoneità alla donazione – spiega Angelo Albertini, dirigente con delega al personale della Banca – La speranza è di poter fornire un contributo concreto al successo di questa iniziativa al servizio della comunità».

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