Dagli Stati Uniti, ad aprire il 2025 sarà il The Bronx Gospel Choir
Lunedì 16 dicembre aprono le prenotazioni per il concerto gratuito del 1° gennaio alle 11.30 al Teatro Alighieri di Ravenna, con il The Bronx Gospel Choir (dagli Stati Uniti), che proporrà uno spiritual gospel-pop definito innovativo. È l’evento di saluto al nuovo anno del Comune di Ravenna, con la direzione artistica di Francesco Plazzi di Spiagge Soul e in compartecipazione con la Fondazione Ravenna Manifestazioni (ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria).
Sarà possibile prenotarsi on line su www.teatroalighieri.org e allo Iat di piazza San Francesco.
Durante il concerto, come di consueto, è prevista una raccolta fondi per “Tutti i bambini e le bambine vanno a scuola”.
Il concerto al Teatro Alighieri fa parte della rassegna Christmas Soul (organizzata sempre da Comune, Spiagge Soul e Ravenna Manifestazioni), che si apre sabato 28 dicembre alle 18, con LeBron Johnson, cantante originario della Nigeria e nuovo protagonista della scena musicale italiana, che è cresciuto cantando nelle chiese evangeliche del suo Paese e ha poi continuato dopo che nel 2017 si è trasferito proprio a Ravenna, dov’è stato notato dal musicista Andrea Pititto.
Domenica 29 dicembre (sempre alle 18) sbarca a Ravenna la prima formazione dagli Stati Uniti, Leon Beal Joyful Gospel Choir, un insieme di talenti capitanati da Leon Beal che hanno diffuso con le loro voci l’entusiasmo e la fede per più di quarant’anni e sono considerati pionieri di quella che è stata definita musica gospel contemporanea.
Per il concerto della sera del 31 dicembre (dalle 23), per iniziare in musica il nuovo anno, Piazza del Popolo accoglie la vigorosa e spettacolare Spirit of New Orleans Gospel Choir, una formazione numerosa capace di trasmettere sul palco tutta l’esuberanza, il calore e la tradizione musicale della Louisiana.
Le conseguenze più gravi sono state fortunatamente sul traffico, mentre le quattro persone coinvolte se la sono cavata con ferite lievi, medicate all’ospedale di Ravenna. È il bilancio dell’incidente avvenuto nella prima mattina di oggi, 13 dicembre, su via Canale Molinetto, nel tratto tra viale Europa e Punta Marina, all’altezza del Lago Max.
Tre i veicoli coinvolti nel tamponamento; tutti stavano procedendo in direzione Ravenna. Sul posto per la gestione della viabilità la polizia locale di Ravenna. La strada è stata chiusa in entrambi i sensi di marcia.
Da venerdì 13 a domenica 15 dicembre il club di Madonna dell’Albero ospita nove giovani realtà in collaborazione con la rivista “Rumore”. Tra i nomi anche il super-gruppo I Hate My Village
I Hate My Village
Da venerdì 13 a domenica 15 dicembre torna a Madonna dell’Albero il festival Passatelli in Bronson, giunto alla 14esima edizione e ancora incentrato sulla collaborazione con il mensile musicale Rumore per portare sul palco del Bronson Club alcune delle nuove realtà italiane più interessanti e promettenti.
Il festival si apre venerdì 13 dicembre (porte alle ore 18) con quattro concerti. Si inizia con una band del programma “vetrina” La Zona D’Ombra (progetto di scouting, tutoraggio e produzione musicale dell’associazione culturale Bronson): gli Ananhash sono un trio strumentale di Ravenna che si forma nel 2022 dopo essersi conosciuti durante delle jam session. Decidono quindi di cominciare a scrivere brani propri per unire i differenti background musicali dei componenti, senza soffermarsi su un genere definito. Dopo di loro ecco la prima artista del programma pricnipale, Arianna Pasini, una musicista e cantante classe ‘93 nata in provincia di Ravenna per la quale l’arte è una questione di famiglia: tra i nonni collezionisti di dischi e lo zio batterista degli Skiantos, Arianna cresce circondata dalla musica. A seguire Massimo Silverio, autore e musicista nato nel cuore della regione storico-geografica della Carnia, che scrive e canta nella sua lingua nativa, il “cjarniel”, lingua minoritaria delle Alpi Carniche. Infine Coca Puma, moniker di Costanza Puma, artista eclettica di formazione nu-jazz che sfugge a ogni definizione. Eterea e magnetica usa voce e texture delle sue produzioni per costruire un mondo tutto suo.
La seconda giornata di Passatelli in Bronson, sabato 14 dicembre, inizia alle 17 al Bronson Café, dove Hamilton Santià presenta il suo libro Sotto Traccia – Una storia indie contemporanea (Effequ editore), intervistato da Nicholas David Altea. Poi, dalle ore 21, ecco due live di sicuro richiamo. Sara Parigi è una cantautrice toscana considerata tra le voci più promettenti del panorama musicale italiano. A gennaio 2024 ha pubblicato il suo disco d’esordio Stanza prodotto da Alessandro Fiori. Non avrebbero poi bisogno di presentazioni gli I Hate My Village, la superband più amata della scena indipendente italiana formata da Adriano Viterbini, Fabio Rondanini, Marco Fasolo e Alberto Ferrari (Verdena), che arriva con Nevermind The Tempo, l’ultimo album uscito a maggio per Locomotiv Records. Un’occasione per immergersi nel suo mondo unico, storto e distorto, visionario e magico, improbabile e allucinato, che nei concerti trova pieno compimento ed esplode con straordinaria energia.
Il festival si chiude domenica 15 dicembre (porte alle ore 16) con altri tre concerti: si parte con una band de La Zona D’Ombra, i Komarov Magnificent Backflip nascono a Bologna nel 2021. Il nome della band deriva dalla tragica vicenda del cosmonauta sovietico Vladimir Komarov, le cui azioni hanno suscitato tra i membri i valori di sacrificio, amicizia e fallimento. A seguire i cesenati Kodaclips, che presentano per la prima volta dal vivo Gone Is the Day, il loro secondo album, mentre la chiusura è affidata ai Mondaze, che fin dalla loro formazione nel 2018 si sono definiti “heavy shoegaze”, traendo ispirazione da band come i giganti del genere Swervedriver e Ride. Anche loro presentano per la prima volta live Linger, il nuovo album uscito per Bronson Recordings.
Come di consueto al festival sarà attiva la cucina con i passatelli della tradizione e tante altre tipicità natalizie. Sarà dunque possibile cenare tutte le sere dalle 19.30 al Bronson Cafè (prenotazioni al 333-7879026).
Nel 2022 un infortunio è costato la vita a un giardiniere 44enne nell’appalto per la manutenzione del verde del Comune di Cervia: il legale rappresentante di allora, secondo l’accusa, avrebbe omesso la manutenzione della piattaforma
L’ex legale rappresentate della cooperativa Deltambiente di Ravenna, il 69enne Renato Baldassarri di Bagnacavallo, ha patteggiato un anno e dieci mesi in tribunale per omicidio colposo aggravato (pena sospesa) per la morte di un dipendente, l’operaio 44enne Pierantonio Ferraresi di Comacchio deceduto nel 2022 mentre potava i pini del verde pubblico del Comune di Cervia. La notizia è riportata dai quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna, nell’edizione del 12 dicembre.
La stessa coop, sotto contratto con il Comune per la gestione del verde, è stata invece rinviata a giudizio e affronterà il processo a dibattimento per l’illecito amministrativo previsto da una legge del 2001 proprio in ragione della contestazione di omicidio colposo mossa all’allora presidente del suo Cda.
L’infortunio mortale avvenne nella tarda mattinata del 18 febbraio 2022 in via Capua a Cervia: il 44enne era al lavoro su una piattaforma sospesa quando il braccio della gru si spezzò facendolo precipitare da un’altezza di 8-10 metri a una velocità di 50 km orari.
Secondo quanto contestato sulla base delle verifiche coordinate dalla procura, l’ex presidente di Deltambiente avrebbe omesso la manutenzione della piattaforma aerea costruita nel 2007, sulla quale lavorava il giardiniere al momento dell’incidente, per negligenza e in violazione alla specifica norma del 2008: in questo modo avrebbe impedito alla macchina di operare in maniera conforme al progetto di costruzione. Insomma, la tragedia si sarebbe potuta evitare perché causata da manutenzioni inesistenti e preceduta da segnalazioni e confidenze fatte dalla stessa vittima.
Sulle condizioni di scarsa manutenzione del mezzo, Ferraresi aveva avuto un’animata discussione con il datore di lavoro nelle settimane precedenti e un mese e mezzo prima di morire, il 44enne aveva inviato alla moglie un messaggio vocale nel quale denunciava le condizioni precarie del macchinario con cui lavorava.
Le indagini hanno rivelato che la documentazione di manutenzione si fermava al 2016, fatta eccezione per due fatture relative a interventi del 2021. Nonostante ciò, il macchinario presentava un gravissimo stato di usura. Secondo il consulente tecnico incaricato dalla procura, tali condizioni richiedevano almeno due anni per arrivare a quel livello di degrado. Scarsa manutenzione era emersa anche dalle verifiche su altre piattaforme di Deltambiente.
Nella misura cautelare del divieto di esercitare l’attività professionale per otto mesi emessa a suo tempo a carico dell’ex presidente, la giudice per le indagini preliminari aveva accennato a «macroscopici profili di colpa specifica» legati a un «gravissimo stato di incuria» alimentato da crepe, saldature eseguite in modo scorretto e spesso arrugginite.
L’istituto provinciale Edili Cpt di Ravenna presenta le novità nel suo percorso di formazione: dall’approccio alle nuove tecnologie con visori e simulazioni in prima persona al rinnovo del laboratorio tecnico. Formati nell’ultimo anno 2610 lavoratori
«Crediamo in una formazione capace di crescere ed evolversi, anche seguendo le nuove tecnologie. La priorità della nostra scuola è quella di diffondere la cultura del lavoro e della sicurezza» così Andrea Demurtas, coordinatore generale dell’Istituto Scuola Provinciale Edili Cpt Ravenna, presenta le novità della scuola, tra visori di realtà virtuale per le simulazioni e nuovi corsi di formazione. Nell’ultimo periodo sono stati infatti acquistati sei “oculus” che permettono di vivere in prima persona sei diversi scenari di simulazione (con più livelli di difficoltà) dove lo studente può mettersi alla prova con situazioni di lavoro comuni in cantiere (come pratiche antincendio e di evacuazione, lavori in quota, spazi confinati, ponteggi, carrelli elevatori e formazione generale) sperimentando mi maniera impattante e immersiva anche ipotetiche situazioni di rischio e difficoltà, come pioggia, vertigine o caduta in caso di utilizzo mancato (o improprio) dei dpi (dispositivi di protezione individuale). «Questo tipo di simulazione, oltre a permettere un’apprendimento rapido e pratico della materia, ha anche un forte impatto emotivo. Dopo aver sperimentato la sensazione di cadere nel vuoto per il mancato allaccio di una protezione, è molto probabile che il lavoratore ci pensi su due volte prima di commettere lo stesso errore in cantiere – commenta Demurtas – inoltre, l’utilizzo di queste tecnologie favorisce il coinvolgimento dei più giovani, migliorando l’apprendimento».
Proiezione della simulazione con visore
Anche il laboratorio tecnico è stato ampliato e ammodernato: la vasta area interna dedicata alle esercitazioni pratiche è una delle più grandi e attrezzate della Regione, e ora può contare su una serie di nuove attrezzature come un dispositivo di immobilizzazione della colonna vertebrale, un dispositivo mobile di ancoraggio con braccio estensibile. e uno a paranco, un dispositivo di protezione per altezze elevate, un rilevatore di ossigeno, una linea vita temporanea (Irudek x2), una nuova sega circolare con tecnologia salvato, un tubo per spazio confinato orizzontale, una falda realizzata in quota, caschi con sottogola e imbracature con sistema di posizionamento per il lavoro in quota e una falda tetto con pannelli fotovoltaici. «Il laboratorio ci permette di esplorare il lato pratico del lavoro in piena sicurezza e controllo – spiega il vicedirettore dell’istituto Antonio Pugliese -. all’interno della scuola, tutti gli interventi si svolgono in sicurezza, utilizzando correttamente tutti i dispositivi di protezione collettiva e individuale e nel rispetto di normative e procedure. Sappiamo bene che purtroppo che all’esterno la realtà è diversa, ma crediamo che questa formazione possa dare al lavoratore gli strumenti adeguati per riconoscere le situazioni di pericolo a cui potrebbe essere esposto, o costretto, una volta entrato nel mondo del lavoro, prendendo di conseguenza le dovute scelte e precauzioni».
Tra i corsi più innovativi della scuola, l’alta formazione IFTS per la certificazione di tecnici per il monitoraggio ambientale del territorio in relazione al dissesto idrogeologico, figura più che mai attuale nella zona, che si va ad aggiungere ai corsi IFTS per il monitoraggio costiero e portuale, monitoraggio e gestione sostenibile per le attività portuali e produttive e monitoraggio della sostenibilità energetica, ambientale e del territorio. Nel 2024 si è svolta anche la seconda edizione del corso per tecnico esperto nella progettazione di edifici in zona sismica, in collaborazione con l’ordine degli ingegneri. Due 15 iscritti finali 11 hanno superato l’esame finale post diploma. Sempre nell’ultimo anno sono stati avviati 5 corsi BIM (Building Information Modeling), un metodo innovativo per la progettazione tramite un software 3D in procinto di sostituire autocad per quello che riguarda la presentazione di progetti per appalti pubblici. I corsi di BIM hanno seguito anche il percorso regionale “Donne Digitali”, nato per incentivare la formazione di operatrici di sesso femminile nel mondo digitale.
Negli ultimi 4 anni, anche grazie a incentivi e superbonus che hanno richiesto un maggiore impiego di manodopera, i lavoratori formati dal Cpt sono passati dai 2018 dell’anno formativo (da ottobre al settembre dell’anno successivo) 2020-2021 a 2610 nell’anno 2023-2024, con una crescita del 25 percento. Restano stabili le imprese del territorio coinvolte (458) e cresce invece il numero di corsi (da 171 nel 2020-2021 a 246 nel 2023-2024) con un aumento del 34 percento. Seguono di conseguenza le ore di formazione, 3478 nell’ultimo anno con una crescita dell’88 percento rispetto alle 1662 del 2020-2021.
Analizzando nello specifico i dati dei lavoratori formati, nell’ultimo anno la maggior parte ha partecipato al corso di sicurezza base (1174) seguono poi corsi macchine (444) e quelli per adatti alle emergenze (408). Rimane stabile il numero degli stranieri (589) e raddoppia quasi quello delle donne (53, contro le 27 2020-2021).
Tra i punti di forza dell’istituto ravennate, presente da 75 sul territorio, quello di essere un ente bilaterale unitario, i soci sono quindi le associazioni datoriali rappresentative delle imprese edili (come Ance, Agci, Cna, Confartigianato, Legacoop e Confcooperative) e i sindacati dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil. L’istituto aderisce inoltre al Consorzio Formedil Emilia Romagna, atuorizzato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali all’intermediazione di lavoro, fungendo da sportello per l’impiego con l’obiettivo di supportare l’incontro tra domanda e offerta in collaborazione con il Centro per l’impiego locale. Nell’ultimo anno sono stati qualificati e avviati al lavoro 47 utenti e 20 di questi hanno trovato impiego nelle imprese del territorio. Importante anche il confronto costante con gli istituti tecnici per geometri della zona (Ravenna e Faenza) con progetti di alternanza scuola-lavoro, visite guidate e lezioni in presenza. Nell’ultimo quadriennio sono stati coinvolti in totale 252 studenti dell’Itg Morigi e Oriani, per un totale di 10 corsi e 279 ore di formazione.
In auto arnesi da scasso, banconote e pietre preziose. L’uomo deve scontare una pena di 5 anni per 17 furti
Inseguimento da film nella notte tra martedì e mercoledì a Conselice. Durante una serie di controlli contro i furti in abitazione, i carabinieri hanno notato lungo la “Selice” un’auto di grossa cilindrata impegnata in alcune manovre particolarmente pericolose: intimatole l’alt, l’autista non si è fermato, aumentando anzi la velocità. I carabinieri si sono quindi messi all’inseguimento, a velocità sostenuta, fino al cimitero, dove i fuggitivi (erano tre le persone a bordo) hanno abbandonato l’auto, dandosi alla fuga a piedi nei campi.
I carabinieri del Radiomobile, supportati da quelli della stazione di Sant’Agata sul Santerno nel frattempo sopraggiunti, hanno quindi iniziato a ricorrerli a piedi e, dopo diversi minuti di corsa, giunti nei pressi di un canale colmo d’acqua e fango, sono riusciti a bloccare l’autista e ad accompagnarlo in caserma a Lugo, con non poche difficoltà vista la resistenza opposta. L’uomo – un 42 enne di origine albanese – ha cercato ancora di fuggire colpendo con calci e pugni i militari, tentando invano di divincolarsi.
Dalle sue impronte digitali è emerso che il 42enne era destinatario di una misura cautelare in carcere emessa dalla Corte d’Appello di Roma, in quanto nei suoi confronti era pendente un mandato di arresto europeo emesso dalla Germania, dovendo scontare una pena di 5 anni ed 11 mesi di reclusione per 17 furti in abitazione commessi nello stato tedesco. L’uomo (denunciato anche per resistenza, ricettazione e possesso di arnesi da scasso) è stato quindi portato in carcere a Ravenna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
All’interno dell’auto abbandonata i militari hanno ritrovato numerosi arnesi da scasso, pinze idrauliche per forzare e tagliare inferriate, radio ricetrasmittenti professionali, numerose banconote, anche straniere (cinesi ed albanesi) e una serie di pietre preziose (rubellite e tanzanite) il tutto per un valore stimato in circa 10.000 euro.
Sono tuttora in corso le indagini per individuare i due complici riusciti a dileguarsi e per risalire ai legittimi proprietari di quanto ritrovato sull’auto.
Nelle ex scuole elementari di Godo investimento di 900mila euro coperto da fondi Pnrr e risorse del Comune: rientreranno tre nuclei famigliari già assegnatari prima del cantiere
La disponibilità di case popolari nel comune di Russi può di nuovo contare su sette appartamenti nella frazione di Godo. È stata infatti inaugurata questa mattina, 12 dicembre, la ristrutturazione completa del fabbricato di due piani di edilizia residenziale pubblica (Erp) in via Croce. In totale sette alloggi (ora in classe energetica A2) che erano tutti occupati alla partenza dei lavori nel 2023. Gli inquilini sono stati sistemati in altre abitazioni: tre assegnatari torneranno a Godo, un appartamento verrà destinato a un’altra famiglia e i restanti tre andranno in graduatoria.
L’importo dei lavori è pari a 650mila euro per un totale intervento complessivo di quasi 900mila euro suddivisi fra fondi Pnrr e risorse del Comune. A portare avanti il progetto è stato Acer, ente pubblico gestore del patrimonio immobiliare Erp. Si tratta di uno dei sette interventi dislocati sulla provincia di Ravenna finanziati dal programma “Sicuro, Verde e Sociale”, fondo complementare del Pnrr.
L’intervento, oltre all’efficientamento energetico e al rinnovo dell’impiantistica, si è focalizzato anche sulla razionalizzazione della distribuzione degli alloggi e sulla messa in sicurezza del percorso di accesso al coperto.
Il palazzo, adibito a scuola elementare fino all’inizio degli anni ‘80, nel tempo ha assunto la funzione abitativa che viene mantenuta tuttora con funzione sociale e ora consta di 4 alloggi al piano terra (due da 42 mq con ingresso indipendente e due da 48 mq), mentre al primo piano ospita tre alloggi (due da 72 mq e uno da 42 mq).
«Portare a termine lavori di questa entità in tempi così serrati – afferma la sindaca di Russi, Valentina Palli – ci permette un forte risparmio sulle spese future di gestione da una parte e soprattutto di consentire a chi vi abiterà, di vivere in appartamenti rinnovati in una logica che vuole rendere all’edilizia residenziale pubblica sempre maggior decoro e dignità».
«Quello che oggi viene celebrato – dichiara Lina Taddei, presidente di Azienda Casa Emilia-Romagna (Acer) della provincia di Ravenna – è l’esempio di una buona pratica di collaborazione tra Ente proprietario ed Ente gestore degli edifici di Erp: restituire alla comunità un edificio bello e soprattutto riqualificato con alti standard di performance in termini sia di efficientamento energetico come di adeguamento sismico in tempi così brevi ci rende orgogliosi dei servizi prestati».
I lavori sono stati eseguiti dalla ditta Mulinari Costruzioni Generali di Bagnacavallo. L’intervento si è sviluppato grazie al gruppo di progettazione di Acer Ravenna composto da architetti, ingegneri e geometri: Alessandra Rabbi, Salvatore Pillitteri, Gabriele Fiumana, Luca Magnani, Domenico Cerra, Andrea Polani, Massimo Rosetti, Tiziano Carli e la collaborazione Studio Top 4.
Nell’ambito della Biennale del Mosaico Contemporaneo, dal prossimo ottobre
Il direttore del Mar davanti a Le Coq Bleu
Il prossimo autunno tornerà a Ravenna la Biennale di Mosaico Contemporaneo. La mostra del Mar di via di Roma sarà dedicata a uno dei più importanti maestri del ‘900: Marc Chagall. Partendo da uno dei capolavori presenti nella collezione del Mar, Le Coq bleu, la mostra sarà il primo grande progetto dedicato al rapporto di Chagall con il mosaico, un aspetto fondamentale del suo lavoro che si sviluppò principalmente dopo la Seconda Guerra Mondiale e in stretta collaborazione con i mosaicisti di Ravenna.
«Siamo orgogliosi di ospitare una mostra così importante dedicata a uno dei più grandi maestri dell’arte del Novecento – dichiara il vicesindaco con deleghe alla Cultura e al Mosaico Fabio Sbaraglia -. Con Marc Chagall e il Mosaico, il Mar, offrirà ai visitatori una rara e preziosa opportunità di esplorare la ricerca di un artista che, in stretta collaborazione con le maestranze del mosaico di Ravenna, ha saputo innovare e trasformare la tecnica del mosaico in un linguaggio espressivo unico e personale, capace di dialogare con l’architettura e lo spazio. Questa mostra rappresenta un’occasione unica non solo per celebrare Chagall, ma anche per riconfermare la nostra città come punto di riferimento per la cultura e per il mosaico in particolare, continuando a tessere relazioni con istituzioni di primo piano come il Musée national Marc Chagall insieme al quale realizziamo questa importante operazione».
La mostra, in programma dal 18 ottobre 2025 al 18 gennaio 2026, realizzata in coproduzione con il Musée national Marc Chagall di Nizza, sarà curata dal direttore generale dei Musées nationaux du XXe siècle des Alpes-Maritimes, Anne Dopffér, dal responsabile scientifico del Museé national Marc Chagall, Gregory Couderc, dalla conservatrice del Museo d’Arte della città di Ravenna, Giorgia Salerno, e dal direttore artistico della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo di Ravenna, Daniele Torcellini.
La mostra – che vedrà come prima tappa il Museé national Marc Chagall, nel periodo compreso tra maggio e settembre, e che prosegue i cicli espositivi del museo francese dedicati alle diverse tecniche sperimentate dall’artista – si pone in continuità con le mostre dedicate ad esplorare il ruolo e la presenza del mosaico nell’arte moderna e contemporanea che il Museo Mar sta organizzando da diversi anni nel contesto delle Biennali di Mosaico Contemporaneo.
Marc Chagall, sperimentando il mosaico come forma espressiva, aggiunge un ulteriore capitolo alla sua ricerca su luce, colore e materiali. La sua avventura nel mondo del mosaico comincia nel 1954, quando, al rientro da un viaggio in Grecia, rimane profondamente colpito dalla bellezza dei mosaici bizantini di Ravenna. Nel 1955, viene contattato dallo storico dell’arte Lionello Venturi e in seguito da Giuseppe Bovini, direttore del Museo Nazionale di Ravenna, che lo invita a partecipare alla mostra collettiva di mosaici realizzati dal Gruppo Mosaicisti a partire da bozzetti preparatori forniti da artisti di fama internazionale: la Mostra di Mosaici Moderni a cui Bovini sta lavorando con Giulio Carlo Argan e Palma Bucarelli e che oggi costituisce il nucleo storico della collezione permanente del Mar. È in questa occasione che Chagall realizza il suo primo mosaico, Le Coq bleu, sperimentando per la prima volta la tecnica musiva. Da quel momento, la sua attività artistica si intreccia con il mosaico, portandolo a realizzare una serie di opere monumentali che si confrontano con l’architettura e lo spazio ambientale, inaugurando una lunga collaborazione con i mosaicisti Lino e Heidi Melano e, in seguito, Michel Tharin.
Oggi il mosaico Le Coq bleu, realizzato dal mosaicista ravennate Antonio Rocchi, rappresenta una delle opere più iconiche della collezione del Museo d’Arte della città di Ravenna, oltre che uno dei simboli del passaggio dalla tradizione musiva al linguaggio contemporaneo.
In totale, Chagall, dopo il mosaico ravennate, ha realizzato altri tredici mosaici, distribuiti tra il sud della Francia (Nizza, Vence, Saint-Paul-de-Vence, Les-Arcs-sur-Argens), gli Stati Uniti (Chicago, Washington), Israele (Gerusalemme) e la Svizzera (opera creata per un hôtel particulier a Parigi poi trasferita alla fondazione Gianadda a Martigny nel 2003), tra questi il celebre “Les Amoureux” per la Fondazione Maeght (1964), il mosaico “Le Mur des Lamentations” per la Knesset di Gerusalemme (1965-1966), “Le Char d’Elie” per il Museo Nazionale Marc Chagall a Nizza (1971), il grande “The Four Seasons”, per la First National Bank di Chicago (1974).
La mostra offrirà per la prima volta un panorama completo dei mosaici realizzati dall’artista tra il 1958 e il 1986, con opere provenienti da collezioni private e istituzioni nazionali e internazionali. Saranno esposti mosaici trasportabili, bozzetti, maquettes e opere su carta che testimoniano il processo creativo che ha accompagnato la realizzazione di ciascun progetto. La mostra sarà arricchita anche da dipinti, disegni, incisioni e litografie che completano il quadro della ricerca e dell’evoluzione dell’artista. Il percorso espositivo sarà caratterizzato da scenografie immersive, fotografie di grande formato e percorsi tattili, destinati a far scoprire al grande pubblico le specificità di questa antica tecnica.
Attraverso le opere di Marc Chagall sarà poi possibile ripercorrere le relazioni tra la Scuola di Mosaico dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il Gruppo Mosaicisti e l’École d’Art Italien a Parigi, diretta da Gino Severini, oltre che l’intensa collaborazione tra Chagall e il mosaicista ravennate Lino Melano, con il quale lavorò a molte delle sue produzioni musive. Una specifica sezione di mostra sarà infatti dedicata al rapporto tra Chagall e il contesto del mosaico ravennate, presentando il lavoro dei mosaicisti che hanno collaborato con l’artista.
E per la prima volta, inoltre, sarà possibile vedere il bozzetto originale che Chagall inviò a Ravenna per la creazione del mosaico Le Coq bleu. Il mosaico, grazie anche alla collaborazione del Rotary Club, della Camera di Commercio di Ravenna e della Provincia, lascerà Ravenna per pochi mesi per contribuire a questa importante esposizione e tornerà per la seconda tappa della mostra che aprirà in occasione della IX Biennale di Mosaico Contemporaneo.
La mostra sarà anche l’occasione per pubblicare un catalogo che, essendo l’unica pubblicazione completa sull’argomento, diventerà un’opera di riferimento scientifico, riccamente illustrata.
Dopo l’esposto della lista La Pigna che contesta l’assegnazione di un contributo a Legacoop
Tre dirigenti del Comune di Ravenna risultano indagati dalla procura europea di Bologna per l’assegnazione di un bando pubblico. La notizia è riportata con ulteriori dettagli nei due quotidiani locali in edicola oggi, 12 dicembre.
Si tratta del progetto europeo Dare, con un finanziamento complessivo da 5 milioni di euro stanziato dalla Ue al Comune di Ravenna al fine di trovare “soluzioni innovative per affrontare le sfide urbane”. I tre dirigenti erano nella commissione del Comune che ha poi affidato le risorse a una rete composta da diversi partner che avevano risposto alla manifestazione pubblica di interesse.
L’indagine nasce da un esposto della lista civica La Pigna che contesta in particolare il contributo (da quasi 250mila euro) assegnato a uno di questi partner, Legacoop Romagna. In estrema sintesi, come spiega il Carlino, la lista civica contestava nell’esposto il fatto che il Comune non avesse indicato tra i requisiti per la partecipazione al bando «il possesso della personalità giuridica» (che non ha Legacoop), come invece previsto – secondo la Pigna – dall’Unione Europea. Una questione in punta diritto – come sottolinea invece il Corriere Romagna – che ruota attorno all’interpretazione lessicale dall’inglese del termine di “legal entity”.
Al centro commerciale Esp dal 14 dicembre. Venti nuovi posti di lavoro
Sabato 14 dicembre al centro commerciale Esp (dove c’era il negozio Maisons du Monde) apre il primo punto vendita in Romagna di Action, la catena di discount “non food” internazionale. Lo store sarà gestito da uno staff di 20 nuovi dipendenti.
Saranno in vendita in un negozio da oltre 1.400 metri quadrati circa 6mila prodotti suddivisi in 14 categorie (dai giocattoli al fai da te, dai prodotti per la casa al giardinaggio, dal bricolage fino a una selezione ache di cibo) al prezzo «più basso possibile», scrive l’azienda in una nota inviata ai giornali. Action offre un assortimento in continua evoluzione, con 150 nuovi prodotti sugli scaffali ogni settimana. Più di 1.500 prodotti hanno un prezzo inferiore a 1 euro e più di due terzi di tutti i prodotti è al di sotto di 2 euro.
L’azienda comunica che il 100% dei prodotti in cotone e il 94% dei prodotti in legno provengono già da fonti sostenibili e la previsione è di raggiungere l’obiettivo del 100% di approvvigionamento sostenibile per i prodotti in legno entro la fine del 2024.
Subì danni da 200mila euro. La famiglia Boattini che la gestisce dal 1843 ha investito anche in un ampliamento
Sabato 14 dicembre verranno inaugurati i locali completamente rinnovati della Farmacia Boattini di Coccolia, devastati dall’alluvione del maggio 2023. I danni stimati ammontavano a 200mila euro, a cui i titolari hanno potuto far fronte anche grazie all’assicurazione che Federfarma mette a disposizione delle farmacie associate. Un aiuto generoso è arrivato anche dai colleghi che hanno organizzato, tramite l’ordine provinciale e la stessa Federfarma, una raccolta fondi a favore delle farmacie colpite, ma anche da Enpaf (l’ente nazionale di previdenza e assistenza dei farmacisti) e dalla Camera di Commercio, tramite il fondo delle donazioni raccolte per le attività alluvionate.
Per arrivare all’inaugurazione è stato necessario un completo rinnovamento dei locali, degli arredi e delle attrezzature in quanto irrimediabilmente compromessi dall’acqua. Sfruttando il cantiere per i lavori di ripristino, i titolari hanno effettuato anche un importante investimento che ha consentito l’ampliamento della farmacia, che ora può usufruire di un ulteriore accesso dal retro, dove è presente un ampio parcheggio.
Gli spazi della farmacia comprendono un locale dedicato alle attività sanitarie, un nuovo e più attrezzato laboratorio per effettuare preparazioni galeniche e magistrali e un’area espositiva e di vendita in cui si potrà ammirare anche una scaffalatura originale risalente alla seconda metà del 1800, restaurata per l’occasione da un artigiano locale, e che costituiva uno dei primi arredamenti della Farmacia Boattini, fondata nel 1843 a Coccolia da Giuseppe Boattini, capostipite della famiglia che tutt’oggi prosegue la gestione (da poco il locale ha ottenuto la qualifica di bottega storica).
In occasione dell’inaugurazione (in programma alle 11.30), alla presenza anche dell’assessora del Comune di Ravenna Federica Moschini, sarà anche allestito un rinfresco e i partecipanti riceveranno un omaggio di ringraziamento.
Iniziativa pensata per promuovere uno stile di vita sano e un’attività fisica regolare
L’Ausl Romagna organizza un corso gratuito di formazione di una mattinata a Castel Bolognese per diventare conduttori di gruppi di cammino, i cosiddetti “walking leader”. Appuntamento per sabato 14 dicembre dalle 9.30 alle 13 nella sala del consiglio (piazza Bernardi 1).
Il corso è rivolto a tutti i cittadini interessati, previa disponibilità di posti. Per partecipare è necessario iscriversi scrivendo a promosalute.ra@auslromagna.it o telefonando al numero 3346705941 (attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16).
L’evento è dedicato a chi desidera contribuire al benessere fisico e sociale della comunità ed è pensato per formare leader capaci di guidare gruppi di cammino, promuovendo uno stile di vita sano e un’attività fisica regolare. Il cammino, oltre a essere una pratica accessibile e benefica per la salute, rappresenta un’opportunità per costruire relazioni, migliorare il senso di appartenenza alla comunità e favorire la socializzazione.
Durante la mattinata, i partecipanti avranno l’opportunità di approfondire diversi aspetti, tra cui l’importanza dei corretti stili di vita e i benefici dell’attività fisica, il ruolo del walking leader e l’avvio di un gruppo di cammino, leadership e gestione delle dinamiche di gruppo e infine nozioni di sicurezza stradale in collaborazione con la polizia locale. Il programma include anche una pausa attiva e una parte pratica sul campo, per permettere ai partecipanti di mettere subito in pratica quanto appreso. Al termine del corso saranno consegnati gli attestati di partecipazione.
Si consiglia ai partecipanti di indossare abbigliamento comodo adatto al cammino, portare una bottiglia d’acqua e, in caso di maltempo lieve o tempo incerto, un giubbotto antipioggia.