venerdì
15 Agosto 2025

Manifestanti nella sede Eni prendono in ostaggio i dipendenti: ma è un’esercitazione

Grande dispiegamento di forze dell’ordine a Marina di Ravenna per testare l’efficacia delle procedure di emergenza

Una frangia di infiltrati ostili, durante una manifestazione ritenuta inizialmente pacifica, è riuscita a eludere il presidio della vigilanza privata posta all’ingresso della sede Eni di Marina di Ravenna, facendo irruzione nel centro direzionale, dove alcuni si sono arrampicati su un traliccio, affiggendo degli striscioni e rifiutandosi di scendere; altri, invece, si sono barricati all’interno di una palazzina, dove hanno preso in ostaggio alcuni dipendenti.

Uno scenario critico, ma è solo una messa in scena. È successo a Marina di Ravenna – nella sede del distretto centro-settentrionale Eni – nell’ambito di un’importante esercitazione di security coordinata dalla prefettura di Ravenna che ha visto coinvolti numerosi enti e istituzioni, a partire dalle forze di polizia a competenza generale.

Oltre agli operatori della polizia di Stato e ai militari dell’arma dei carabinieri, impegnati a contenere i manifestanti all’ingresso, la gestione dell’emergenza all’interno dello stabilimento, in coordinamento con tutti gli attori presenti, ha visto l’impiego di un team di negoziatori, di Aliquote di Primo Intervento e Squadre Operative di Supporto che costituiscono le organizzazioni ad alta affidabilità dell’arma dei carabinieri (High Reliability Organizations), le quali hanno operato sotto la supervisione degli operatori del G.I.S. (Gruppo Intervento Speciale dei Carabinieri) per le delicate fasi di negoziazione, liberazione degli ostaggi e bonifica del sito.

Durante le fasi più concitate, è stata attuata l’evacuazione di tutto il personale Eni presente nello stabilimento, concentrato in un punto di raccolta prestabilito, monitorato da personale delle forze di polizia. L’intera area, grazie al supporto della polizia locale, è stata interdetta al pubblico per consentire il corretto e sicuro svolgimento dell’attività.

Simultaneamente, è scattato anche il piano per la gestione delle emergenze in porto, con l’innalzamento delle misure di sicurezza degli impianti presenti e con l’impiego di mezzi nautici della Capitaneria di Porto e del Roan della Guardia di Finanza, utilizzati per la chiusura dello specchio acqueo prospicente la banchina dello stabilimento.

L’intera attività è stata coordinata dal prefetto di Ravenna Castrese De Rosa nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e Sicurezza Pubblica, appositamente convocato in prefettura, da dove sono state seguite le varie fasi dell’attività (grazie alle immagini girate anche con l’elicottero e il drone dei carabinieri), condividendo le disposizioni e le decisioni sulla gestione della crisi con il posto di comando avanzato istituito in loco.

Fondamentale per il successo dell’esercitazione è stato il contributo di Eni e della sua struttura di Security, che hanno collaborato fattivamente con le forze dell’ordine.

Obiettivi dell’esercitazione preparata nei minimi dettagli nelle scorse settimane secondo una pianificazione condivisa tra tutti i partecipanti sono stati – si legge in una nota inviata dalla prefettura -: «Testare l’efficacia e rapidità di attivazione delle procedure per la gestione delle emergenze, mantenere alti i livelli di preparazione del personale e garantire il necessario coordinamento tra forze di polizia, gli enti istituzionali, i soggetti pubblici e privati coinvolti».

Alluvione di settembre, donazioni per oltre 226mila euro al Comune di Bagnacavallo

Da utilizzare per l’ambulatorio medico, sono servite anche per il supporto nella pulizia e per agevolare il rientro dei cittadini

Mezzi al lavoro a Traversara per riparare la rottura dell'argine del Lamone

Ammontano a oltre 226mila euro le donazioni finora raccolte dal Comune di Bagnacavallo a seguito degli eventi alluvionali del settembre scorso, che hanno colpito in particolare le popolazioni delle frazioni di Boncellino, Traversara e Villanova. La raccolta fondi, avviata in occasione della Festa di San Michele, è tuttora in corso e vedrà tante iniziative dedicate anche nel periodo natalizio.

Proprio da “San Michele per l’alluvione” è arrivata la prima importante tranche di donazioni, con oltre 70mila euro raccolti grazie al ricavato destinato dalle associazioni e dalle imprese che hanno operato durante la festa, assieme alle donazioni singole dei visitatori nei vari punti aderenti al progetto. Tra gli oltre duecento donatori, assieme a decine di cittadine e cittadini vi sono associazioni del territorio e non solo, gruppi di alpini da tutta Italia e tante realtà che hanno voluto dimostrare solidarietà al nostro territorio, a partire dai paesi amici e gemelli come Neresheim, i Pays d’Othe e Pollutri e da enti locali come il Comune di Comacchio.

Alcune delle donazioni ricevute, in accordo con i donatori, sono state finalizzate a un progetto fondamentale per la frazione di Traversara, la realizzazione dell’ambulatorio medico: un servizio necessario ai residenti e fortemente condiviso con loro che senza l’intervento del Comune e le donazioni non sarebbe stato possibile garantire.

Oltre a questo intervento, circa 50.000 euro di donazioni sono stati destinati alla popolazione – si legge in una nota del Comune – per il supporto nella pulizia e nella sistemazione delle vie di accesso alle case e per le opere necessarie ad agevolare il rientro dei cittadini nelle abitazioni.

Accanto alle donazioni in denaro, sono numerosissimi anche i beni ricevuti da associazioni, imprese e singoli cittadini. In questo caso, le assegnazioni ai nuclei colpiti dai danni causati dall’alluvione vengono fatte di concerto con i Servizi Sociali dell’Unione e con i referenti delle frazioni, in particolare a Traversara con un comitato operativo individuato fin dai primi giorni assieme ai cittadini e composto dalla presidente del Consiglio di Zona Maria Grazia Morelli, da Angelo Ravagli in rappresentanza dell’associazione Traversara in Fiore e da Luisa Babini.

«Siamo felici – commenta il sindaco Matteo Giacomoni – che le attività economiche commerciali abbiano scelto di restare e ripartire, con fatica e l’aiuto di tanti. Il loro esempio e la loro tenacia sono uno stimolo per continuare a ricostruire il tessuto sociale oltre che ripristinare i danni. Per questo stiamo lavorando per acquistare un piccolo immobile sulla piazza del paese da destinare ad ambulatorio per garantire il presidio medico nella frazione. Il medico di base, come la farmacia, l’alimentari, il bar, i parrucchieri e i luoghi di aggregazione sono servizi indispensabili per far sì che una comunità non muoia. Questa scelta, voluta dall’amministrazione, è stata condivisa con alcuni donatori che si sono fatti carico dell’intervento. A chi chiede perché non vengano distribuiti tutti i contributi direttamente alle famiglie colpite – chiarisce il sindaco – rispondo che il medico di base è un servizio essenziale per tutti. Rispondo che un paese è fatto di case ma soprattutto di persone e di relazioni tra le persone. Confido che venga presto nominato un commissario alla ricostruzione che si occuperà della gestione dei rimborsi alle singole famiglie e aziende. Come amministrazione stiamo aiutando le persone in difficoltà tramite i servizi sociali con l’obiettivo di non lasciare indietro nessuno, ma dobbiamo farci carico anche della ricostruzione del tessuto sociale di tutte le zone colpite dall’alluvione».

È ancora possibile donare alla raccolta fondi avviata dal Comune nelle seguenti modalità: Satispay, PagoPa, bonifico bancario all’Iban IT 80Z0627013199T20990000280 – causale “Raccolta fondi emergenza alluvioni Bagnacavallo”.
È inoltre in fase di allestimento sul sito del Comune un’apposita sezione dedicata alla rendicontazione delle somme ricevute attraverso la raccolta fondi.

 

Ostriche e vermi di mare per salvare la spiaggia dall’erosione

Al largo della foce del Bevano un progetto innovativo di difesa naturale della costa. Nel solco di una lunga storia…

ostriche

Oltre a essere una prelibatezza gastronomica, le ostriche possono difendere la spiaggia dall’erosione costiera. Lo potrà dimostrare un innovativo progetto attuato al largo di Ravenna, in prossimità della foce del Bevano, a circa 150 metri dalla battigia. Si chiama NatuReef, è finanziato dalla Commissione europea ed è coordinato dall’Università di Bologna, col coinvolgimento di vari altri enti.

Insieme alle ostriche, NatuReef consentirà l’incubazione delle sabellarie, delle specie di vermi marini che cementano la sabbia con il loro muco per costruire delle strutture simili agli alveari, dentro cui si rifugiano. Le due creature acquatiche erigeranno delle barriere che potrebbero attenuare l’azione delle onde e quindi l’accorciamento della spiaggia, piuttosto accentuato in questa zona. Il condizionale è d’obbligo, vista la natura sperimentale del progetto, ma le premesse sono fiduciose.

NatuReef avrà un costo di circa un milione di euro, di cui 650 mila finanziati dalla Commissione Ue e il resto dal Comune di Ravenna. I lavori per l’installazione della struttura, che sarà posta in senso nord-sud per una lunghezza di 200 metri e una larghezza di 50, inizieranno il prossimo autunno. Ci vorrà ovviamente qualche anno affinché i gusci delle ostriche e le tane delle sabellarie inizino a cementificarsi e innalzarsi a sufficienza.

Visita Monitoraggio LIFE NatuReef Foce Torrente Bevano 2
Il sopralluogo della Commissione europea alla foce del Bevano per il progetto NatuReef

Il progetto di questa barriera è un raro esempio di ingegneria naturale per la difesa della costa. Sul litorale ravennate – e in generale lungo tutto l’Adriatico – siamo abituati alla presenza delle scogliere frangiflutti, che nel giro di pochi decenni sono diventate l’opera artificiale dominante per contrastare l’erosione costiera, pur essendo molto impattanti e costose. Al contrario, le opere di ingegneria naturale non hanno effetti collaterali, anzi rappresentano un beneficio per l’ambiente. Nel caso del progetto NatuReef la struttura, oltre a difendere la spiaggia, nel tempo potrà diventare un habitat per altre specie marine come tartarughe, cavallucci marini, spugne e ricci di mare, contribuendo così al ripristino della biodiversità.

Oggi questo genere di tecnica è definito “green engineering”, ma ha una lunga storia alle spalle. Quando gli esseri umani non disponevano di mezzi e tecnologie per costruire le scogliere frangiflutti (e quando la spiaggia non aveva nessun valore economico né turistico), per difendersi dalle mareggiate piantavano delle file di pali di legno lungo la spiaggia. Si trattava di strutture rudimentali ma efficaci, fabbricate dagli agricoltori per difendere i loro campi dalle ingressioni marine.

Essendo composte da materiali organici, queste barriere non hanno lasciato reperti, ma le prime testimonianze della loro esistenza risalgono al sesto secolo a Venezia. Sulla costa tedesca si preferivano invece i muri di argilla, di cui si ha prova a partire dall’undicesimo secolo; mentre in Cina esistono memorie di dighe realizzate con terra, pietre e canne di bambù a partire dall’anno 713.

A Venezia le strutture di difesa dalle mareggiate erano molto diffuse, e non c’è da stupirsi, vista la conformazione della città lagunare e il suo rapporto con l’acqua. È proprio qui che le barriere hanno iniziato a evolversi: nelle carte del 1500 sono ritratte molte file parallele di pali riempite di sassi, che rappresentano le prime forme dei moderni pennelli anti-erosione. Alcuni documenti storici ritraggono l’esistenza di strutture simili in Belgio e in Perù già nel periodo rinascimentale, ma non esistono certezze su chi abbia inventato e diffuso tali tecniche nel pianeta.

Pali Milano Marittima
I pali in legno sulla spiaggia di Milano Marittima

Ancora oggi i pali in legno vengono utilizzati in alcune spiagge italiane, sia per difenderle dall’erosione, sia per favorire il ripristino delle dune naturali. Un esempio si trova anche nel litorale ravennate, sulla spiaggia di Milano Marittima nord, vicino all’ex colonia Varese. Si tratta di una tecnica efficace ed economica, il cui principale effetto collaterale è la deperibilità del materiale: il legno a contatto con l’acqua marcisce e deve essere periodicamente sostituito. È anche per questo che, nella modernità, abbiamo iniziato a preferire le scogliere. Tuttavia, come abbiamo spiegato in un precedente articolo di questa rubrica, negli anni queste file di massi al largo hanno dimostrato la loro inadeguatezza. Infatti le scogliere risolvono l’erosione nel tratto di spiaggia davanti a cui sono collocate, ma spesso lo innescano nella spiaggia adiacente, alla quale rubano la sabbia portata dalle correnti. Inoltre le barriere frangiflutti hanno un pesante impatto visivo e impediscono il ricircolo dell’acqua, trasformando lo specchio di mare in una laguna stagnante e fangosa. Non da ultimo, le scogliere possono provocare le “rip current”, le pericolose correnti che trascinano al largo i nuotatori meno esperti.

Grazie alla comprensione degli effetti negativi delle scogliere, negli ultimi anni sono aumentati i progetti e i fondi per incentivare la difesa naturale delle spiagge, come nel caso del NatuReef. Non si tratta più delle rudimentali barriere costruite dai nostri avi, bensì di strutture più resistenti, che si avvalgono delle moderne tecniche e tecnologie, ma che comunque hanno come principio di base il rispetto degli equilibri naturali. Che è qualcosa che nell’ultimo mezzo secolo ci siamo dimenticati, soprattutto sulla spiaggia.

I dipendenti dei Comuni di Cervia e Cesena si sfidano a calcio per beneficienza

Il 5 dicembre “La partita della solidarietà” allo stadio Todoli di Milano Marittima, per raccogliere fondi per lo Ior

Stadio Dei Pini Milano Marittima

Giovedì 5 dicembre allo Stadio dei pini “G. Todoli” di Milano Marittima, alle ore 20 si svolgerà “La partita della solidarietà“. L’iniziativa è organizzata dal Cervia United in collaborazione con le amministrazioni comunali di Cervia e di Cesena, a sostegno della raccolta fondi per l’Istituto oncologico romagnolo. A sfidarsi a scopo benefico saranno i dipendenti dei Comuni di Cervia e Cesena, capitanati dal rispettivi sindaci Mattia Missiroli e Enzo Lattuca, contro i campioni del mondo calcistico del Cesena di ieri e oggi, riuniti sotto il simbolo di Cesena FC Legends4Charity, sotto la guida del mister Agatino Cuttone.

Si tratta del primo appuntamento sul campo del Cesena FC Legends4Charity, progetto voluto dal Cesena Calcio per offrire un sostegno concreto allo sviluppo di progetti sociali e solidali, portati avanti da realtà e associazioni del territorio.

Tra i giocatori dei Comuni di Cervia e Cesena, oltre ai due primi cittadini, ci saranno anche i vicesindaci e assessori allo sport Gianni Grandu e Christian Castorri. La Cesena FC Legends4Charity schiererà invece, tra gli altri, il celebre attaccante Massimo Agostini. Cresciuto calcisticamente in Romagna, Agostini ha giocato nella Roma e nel Milan, con cui ha conquistato la Coppa intercontinentale e la Supercoppa europea, e nel Parma, con cui ha vinto la Coppa Italia. In squadra con lui ci saranno il cervese Alessandro Bianchi, maturato calcisticamente nel Cesena per poi approdare all’Inter di Trapattoni ed esordire in nazionale nel 1992 con l’allora neo CT Arrigo Sacchi, il portiere cervese Alberto Fontana e il difensore Luca Ceccarelli.

Per seguire l’evento è richiesta una donazione minima di 10 euro. L’intero ricavato sarà devoluto all’Istituto oncologico romagnolo per sostenere la ricerca nella lotta contro il cancro.

I parrocchiani impedirono la messa e ora risarciscono il prete con tremila euro

A febbraio 2021 l’episodio culminante di un periodo di tensione: fedeli in rivolta per la chiusura dell’oratorio e l’allontanamento del coro e degli scount, don Gatti li denunciò per violenza privata

326596412 492938929457786 6636114461471271784 NL’ex parroco di Alfonsine, don Luigi Gatti, ha ricevuto un risarcimento di tremila euro e una lettera di scuse da tre fedeli (mille euro a testa) che frequentavano la parrocchia per estinguere il reato di violenza privata contestato a febbraio 2021 quando al don venne impedito di celebrare una messa, episodio culminante di un periodo di tensioni crescenti che i fedeli riconducono al carattere severo del sacerdote con decisioni impopolari come l’allontanamento degli scout e del coro e la chiusura dell’oratorio. Un quarto parrocchiano ha scelto di non risarcire e affronterà un processo con dibattimento pubblico. La posizione di un quinto coinvolto è stata stralciata per un difetto di notifica.  Gatti aveva richiesto un risarcimento di 25mila euro per i danni morali e aveva lasciato le parrocchie locali pochi giorni dopo l’episodio. La notizia è riportata dai quotidiani locali, Resto del Carlino e Corriere Romagna.

Studi aperti in via Sant’Alberto tra design, architettura, video e musica

Una serata a Ravenna per far scoprire gli spazi di tre diverse realtà culturali: Marte, Record e Studio73

Studio 73
Il rinnovato Studio 73

“Così per caso” è il primo evento di studi aperti che riunisce tre realtà culturali di Ravenna – Marte, Record e Studio73 – che abitano via Sant’Alberto rispettivamente ai civici 19, 29A e 73.

Oggi (venerdì 29 novembre) i tre spazi accoglieranno il pubblico dalle 18 alle 24 per condividere e mostrare la nascita, la storia, le idee, le ricerche, i progetti passati, in corso e futuri, con materiali d’archivio e molto altro. Triangolato su tre spazi, l’evento getta le basi per un nuovo e dinamico momento di confronto per uno scambio circolare tra arti visive, design, architettura, video, musica.

Marte è una piattaforma di collaborazione tra gure professionali specializzate in arti visive per lo sviluppo di progetti culturali, espositivi e di ricerca che si relazionano alle estetiche del mosaico. Fondata nel 2011, da pochi mesi ha aperto la sua prima sede. Being Italian è il titolo dell’intervento concepito da marte per la giornata del 29 novembre.

Record è uno spazio multidisciplinare per l’architettura, il graphic design e la comunicazione. Situato nella sede dello storico negozio di strumenti musicali “Spalazzi”, parallelamente all’attività di ricerca, lo studio si occupa di progettazione in ambito pubblico e privato. L’open-space ospita “Tundra”, ufficio di architettura formato da Marcello Cova e Lorenzo Melandri; “eee”, studio di graphic design composto da Emilio Macchia e Erica Preli; “Chiara più Chiara”, di Chiara Parollo e Chiara Brandi, consulenti per la comunicazione, e l’ingegnere Marco Chiarini. Kill your darlings è il titolo del contributo pensato da Record per l’occasione.

Studio73, sede storica di Norma aps ed ex Lazzaretto di Ravenna, è una struttura composta da sale prove, studio di registrazione e una sala polifunzionale. Dalle 17.30 è in programma l’inaugurazione del restyling degli spazi, che diventano XL.
Norma si occupa da oltre vent’anni di aggregazione giovanile, musica e musicisti del territorio, offrendo servizi e piattaforme in cui i giovani artisti trovano il giusto spazio e contesto per esprimersi liberamente avvicinandoli alla musica dal vivo attraverso eventi multidisciplinari. Norma avvicina i giovani alla musica dal vivo e si occupa di organizzare eventi multidisciplinari nalizzati all’aggregazione giovanile come terreno fertile, reattivo e sensibile, da coltivare e preservare. Pictures of you è il titolo del contributo pensato da Studio73 per “Così per caso”.

Chef Rubio a Pieve Cesato a sostegno della Resistenza palestinese

Chef Rubio Ok

Sabato 30 novembre alle 18 al Circolo Arci Brigante di via Castellina 6 a Pieve Cesato (Faenza) si terrà la “Festa di Riscossa Popolare della Romagna” con un incontro dal titolo “Liberiamo i territori da speculatori e guerrafondai”.

A intervenire saranno Gabriele Rubini, meglio noto come Chef Rubio, con un intervento dal titolo “Senza e senza ma con la Resistenza Palestinese”; Gabriele Abrotini di Resistenza Popolare di Ravenna e Coordinamento Regionale No Nato, e Raffaella Veridiani delle Brigate di solidarietà attiva. Modera Marco Pappalardo Partito dei Carc.

Massimo Ranieri a Ravenna col tour “Tutti i sogni ancora in volo”

Il poliedrico artista si esibirà l’11 dicembre all’Alighieri, portando il suo format televisivo sul palcoscenico

Massimo Ranieri

Massimo Ranieri fa tappa a Ravenna con il suo tour “Tutti i sogni ancora in volo“. L’appuntamento è mercoledì 11 dicembre alle ore 21 al teatro Alighieri. Quella nel capoluogo bizantino sarà la seconda tappa del tour, che inizierà il 4 dicembre 2024 e si concluderà il 15 novembre 2025.

Tra gli artisti più poliedrici del panorama italiano, Ranieri col tour “Tutti i sogni ancora in volo” porta nei teatri italiani l’omonimo format televisivo di varietà andato in onda su Rai 1. Si tratta di una serata che si muove tra musica e cultura, con recitazioni, sketch comici e performance canore.

Biglietti a partire da 28,73 euro in vendita su TicketOne.

Natale a Castel Bolognese, tutti gli eventi in programma

Le iniziative prendono il via il 1° dicembre e dureranno per tutto il mese di gennaio

Castel Bolognese Natale

Domenica 1° dicembre a Castel Bolognese inizia “A Castello per Natale”, la rassegna invernale che raccoglie tutti gli appuntamenti natalizi, curata dall’amministrazione comunale e da molte associazioni del paese. Il calendario prevede due mesi di eventi tra storia, danza, musica, arte, intrattenimento e attività per bambini.

Tra gli appuntamenti da segnalare, la conferenza con Sabrina Marin sulla pittura e il selfie (13 dicembre, ore 18 al Museo civico), gli archeolab per bambini di Marica Ossani sulla tomba del guerriero (1° dicembre e 10 gennaio, ore 10 al Museo civico), le visite con Valerio Brunetti per scoprire il senso e la storia ciò che decora il chiostro comunale (15 dicembre, dalle ore 10 e per tutta la giornata in piazza Bernardi) e l’esposizione del Fanelli ritrovato e restaurato (5 gennaio, ore 10 al Museo civico).

Ancora, l’11 dicembre alle 21 ci sarà il “Talk” col direttore del Post Luca Sofri, il 16 dicembre e il 28 gennaio le conferenze-spettacolo di Luca Rosetti e il 29 gennaio lo spettacolo teatrale Lei conosce Arpad Weisz? della compagnia Menoventi.

Inoltre sono previsti concerti musicali, spettacoli di danza e di ginnastica, mostre e visite guidate al Mulino Scodellino, installazioni interattive di artisti emergenti e feste di piazza con mercatini, giochi e letture per bambini.

Il programma completo di “A Castello per Natale” è consultabile sul sito web del Comune.

Ricordando Marescotti e Baldini, un Campitelli da applausi al Socjale

L’attore cesenate con “Zitti tutti!” è riuscito a cogliere e mettere in scena ogni sfumatura del testo in dialetto del poeta di Santarcangelo

Denis Campitelli Zitti Tutti

Applausi scroscianti di un gremito teatro Socjale a Denis Campitelli, che ha portato (giovedì 28 novembre) sul palco di Piangipane il monologo “Zitti tutti”, in un nuovo riallestimento prodotto dal Teatro Due Mondi. Si tratta, come noto, del testo teatrale scritto (in dialetto romagnolo) dal poeta Raffaello Baldini, portato al successo da Ivano Marescotti ormai più di trent’anni fa (con la regia di Marco Martinelli). Un omaggio che è diventato esplicito a fine serata, quando Campitelli ha manifestato al pubblico tutta l’emozione nel riportare in scena il testo scritto da Baldini appositamente per Marescotti, proprio nella rassegna curata da Ravenna Teatro nella storica cornice del Socjale di Piangipane.

Un testo – come ha sottolineato anche l’attore – che mantiene incredibilmente tutta la sua attualità, nonostante non ne siano stati aggiornati i vari riferimenti, in grado di far ridere e riflettere, grazie anche a un protagonista davvero da applausi: il cesenate Campitelli riesce a cogliere e mettere in scena ogni sfumatura del testo di Baldini, rendendo il pubblico totalmente partecipe dei suoi pensieri – anche quando il dialetto per alcuni può diventare più ostico da comprendere – che in alcuni casi definire politicamente scorretti è quasi un eufemismo (basti pensare all’esilarante attacco sui “Cinìs” e i “Giapunìs” reso immortale da Marescotti e che oggi probabilmente finirebbe sui giornali con l’accusa di razzismo…).

Un flusso di parole gestito con estrema naturalezza e una certa eleganza dal protagonista, in una scena fatta solo di pochi oggetti e una luce soffusa, sotto cui Campitelli si nasconde durante l’amara riflessione sulla morte, tra i momenti allo stesso tempo anche più divertenti della serata. Un flusso di parole che porta a provare quasi tenerezza per questo “piccolo benestante” che diventa rappresentazione dell’uomo comune e delle sue nevrosi.

In apertura di serata è stata presentata l’ultima edizione di Palcoscenico, la rivista (in distribuzione gratuita, sfogliabile e scaricabile anche a questo link) che racconta le stagioni teatrali della provincia di Ravenna con calendari, interviste e approfondimenti, a cura della redazione di Ravenna&Dintorni e pubblicata da Reclam.

Sciopero Cgil-Uil, alta adesione nel territorio ravennate

In alcune aziende si sono raggiunte percentuali del 100%. Numerosi i partecipanti al corteo di oggi a Bologna.

Manifestazione Sciopero29novembre

Una nutrita delegazione di lavoratrici, lavoratori e pensionati della provincia di Ravenna si è recata questa mattina a Bologna per partecipare alla manifestazione nazionale indetta da Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale nazionale di oggi. Autonomamente in auto o grazie ai pullman allestiti dai sindacati, le persone hanno raggiunto Porta Lame, da dove ha preso il via il corteo diretto verso piazza Maggiore. Lì hanno preso la parola Marcello Borghetti, segretario generale Uil Emilia Romagna, e Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.

Dai primi riscontri diffusi dalla Cgil di Ravenna, emerge un’alta adesione allo sciopero nel territorio ravennate. In aziende come Gattelli, Imola Legno, Montanari Leonida, Camst San Vitale, Camst Bassette, Cab Massari e Cab Cervia si sono raggiunte percentuali del 100%, alla Heidelberg 75%, alla Iemca 70%, all’Iph 75%, alla Marini 80% (100% in produzione).

Lo sciopero di oggi è stato proclamato per chiedere di cambiare la manovra di bilancio, aumentare i salari e le pensioni, finanziare la sanità, l’istruzione, i servizi pubblici e investire nelle politiche industriali.

«Siamo molto soddisfatti per la convinta e numerosa partecipazione dalla provincia di Ravenna alla manifestazione di Bologna», commentano Manuela Trancossi e Carlo Sama, segretari generali territoriali della Cgil e della Uil. «Questa giornata di sciopero rappresenta un momento importante per contrastare le politiche del governo. Tantissimi lavoratori, lavoratrici e pensionati sono con noi a Bologna per mandare un messaggio forte e chiaro all’esecutivo Meloni, che con le sue scelte sta impoverendo i cittadini, mettendo in discussione la tenuta del sistema sanitario, ampliando le disuguaglianze e limitando pericolosamente le libertà di espressione».

Anno in crescita per Federcoop Romagna, 6,4 milioni di fatturato nel 2024

Aumento del +3% rispetto al bilancio preventivo. Anche il numero di dipendenti e collaboratori è passato da 78 a 113.

Paolo Lugghi Legacoop

Federcoop Romagna chiude in crescita il 2024, con 6,4 milioni di euro di fatturato. Il bilancio è stato presentato ieri, giovedì 28 novembre, durante l’assemblea dei soci della società di servizi di Legacoop Romagna. Il bilancio preconsuntivo ha visto il fatturato del 2024 aumentare del +3% rispetto al preventivo, in ulteriore miglioramento rispetto all’anno precedente. Netto il passo avanti rispetto al 2019, ultimo anno precedente al covid-19, quando il valore della produzione era di 4,8 milioni di euro. Anche il numero di dipendenti e collaboratori è passato da 78 a 113.

Negli ultimi anni, Federcoop Romagna si è collocata ai primi posti tra le società di servizi nazionali del movimento cooperativo. «I dati sul bilancio – ha commentato Paolo Lucchi, presidente di Federcoop Romagna e Legacoop Romagna – dimostrano che anche in un contesto complesso come questo, siamo stati in grado di tenere in ordine i conti. In questi ultimi anni siamo riusciti a crescere sul fronte del fatturato e anche della forza lavoro. Questo è stato possibile grazie alla professionalità di chi lavora in Federcoop Romagna e alla costante offerta di nuovi servizi sempre più innovativi, capaci di anticipare le esigenze delle cooperative».

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